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Coordinamento Cittadino Martina Franca Al Sig. Sindaco dott.

Franco Ancona Martina Franca (TA) sua sede

Documento del PdL e del gruppo Giovane Italia di Martina Franca sulla questione Consulta Giovanile.
Ci rivolgiamo al Sindaco, nella sua qualit di capo della amministrazione comunale di Martina Franca, perch, acquisite le ragioni delle nostre osservazioni relative al progetto "Consulta Giovanile", ne faccia oggetto di riflessione e, come auspicabile, favorisca l'avvio di un ampio dibattito tra tutte le forze politiche rappresentate in seno al Consiglio comunale. A tale scopo riteniamo utile e necessario rendere contestualmente pubbliche le nostre riflessioni, a beneficio delle famiglie, delle istituzioni scolastiche, particolarmente coinvolte nel progetto, e della ampia platea di giovani martinesi. Ci che mediaticamente viene presentata come una splendida novit desta in noi non poche perplessit e ci fa rilevare evidenti e stridenti contrasti, per noi non casuali, con le regole democratiche essenziali che caratterizzano gli organi elettivi. E' sufficiente fare riferimento ai regolamenti, allo statuto e ai decreti della commissione elettorale per verificare la fondatezza di ci che noi denunciamo, dopo aver esaminato gli atti che l'amministrazione comunale ha pubblicato e pubblicizzato, prima nelle scuole e poi attraverso i media. In primo luogo appaiono chiari questioni di conflitto d'interesse, nonch totale inesistenza della indispensabile imparzialit e carenza di terziet. Della totale non curanza di tali principi sintomatica l'attribuzione, calata dall'alto, della Presidenza dell'organo che si andr a formare, attribuita in base ad un inopportuno di diritto allAssessore alle politiche giovanili. Ci in assoluta dissonanza con altre esperienze democratiche che in Italia esistono. Esempi splendidi sono Torino, Minerbio, Narni, Agrigento, ecc. che hanno fatto dell'effettiva democraticit delle Consulte l'elemento fondante della partecipazione culturale giovanile intesa come reale indipendenza ed autonomia dellassise. Noi di certo non avanziamo sospetti sulla persona dellAssessore, che presiede lassemblea e vi siede, pur non rispondendo ai requisiti di et richiesti dallo stesso regolamento, bens sulla sua possibilit di garantire imparzialit, quando egli stesso, in quanto assessore, presenta connotati di parzialit politica e rappresenta un organo di indirizzo politico e controllo mediante il suo operato. Le perplessit diventano certezze quando leggiamo in unaltra parte del regolamento che La Consulta dei Giovani si avvale - tramite il suo Presidente - per il suo funzionamento amministrativo e per ricerche inerenti i suoi

fini istituzionali, delle attrezzature tecniche dell'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Martina Franca. Regola che a noi appare come un modo per sancire la definitiva mancanza di autonomia della consulta nella quotidiana operativit e la sua ulteriore natura di propaggine dellassessorato alle politiche giovanili. Nella forma, ci viene presentata la Consulta come una sorta di Consiglio comunale under 25, chiaramente privo delle potest deliberative proprie di quello vero e la conferma della volont di farlo apparire tale sta proprio nello svolgimento di elezioni apposite e delle relative formalit. In buona sostanza per, a ben guardare lelemento gi evidenziato sopra e le funzioni della stessa (per lo pi conoscitive, informative, di controllo delloperato dellassessore) ci pare che lorganismo prospettato sia consultivo nel senso proprio della parola, ossia di staff rispetto allAssessorato delle politiche giovanili. Insomma, si stanno organizzando delle elezioni per creare un organo di staff, spacciato per assemblea democratica, cui sono delegate peraltro delle funzioni essenziali dellorgano politico dellAssessore, come ad esempio il controllo. La regola amministrativa vuole che dallorgano politico costituito dallassessore provengano gli indirizzi e il controllo di attuazione degli stessi. Se la consulta controlla lattuazione degli indirizzi emanati dellassessore abbiamo motivo di pensare che si tratti di un meccanismo di scaricabarile di responsabilit politiche dellassessore stesso sui ragazzi e sulla volont di una assise fintamente democratica. Consideriamo che tendenzialmente i giovani in questione siano per lo pi inconsapevoli di tali fondamentali regole amministrative e che molti di essi siano anche incapaci di agire a causa della minore et. Inoltre, la natura ibrida e poco limpida della Consulta viola il principio base di ogni democrazia moderna e che si definisca tale, che quello di separazione dei poteri. Pu un assise presentata come parallela a quella consiliare, seppur priva di potest deliberativa, essere presieduta da un organo esecutivo come lassessore? Delle due luna. A riprova della speculazione politica che fa da sfondo alloperazione vi sono altri elementi: 1) stato nominato segretario della commissione elettorale, in base al decreto del Sindaco Ancona n. 8304 del 14 marzo 2013, un parente diretto dell'Assessore Coletta, che seppur persona dipendente dell'Ente, in palese conflitto d'interesse. 2) da tempo assessori e consiglieri sono interessati a presidiare le scuole per aumentare il portafoglio elettorale per le prossime competizioni, partendo dalle fasce di et meno formate rispetto alla consapevolezza del ruolo sociale della persona nella politica. 3) le elezioni che avverranno nelle scuole e la concreta eventualit di candidature di minori mettono i genitori nella possibilit di violare le norme sulla potest genitoriale, col benestare dellamministrazione comunale. Questo perch l'art. 1 comma 2 delle norme per la presentazione delle liste dei candidati prevede che la candidatura del minorenne possa essere autorizzata da almeno un genitore che eserciti potest genitoriale. Ci in netta violazione con l'art. 316 c.c. che dell'art. 155 comma 3 c.c. per il quale lautorizzazione debba provenire da entrambi i genitori. 4) l'art. 1 comma 3 del regolamento elettorale prevede che nei seggi elettorali istituiti nelle scuole possono essere scrutatori anche con ruolo di segretario studenti minorenni. A noi sorge spontanea la considerazione per la quale ci chiediamo come questi ultimi, che non hanno per legge la capacit di agire, possano firmare ed attribuire alle operazioni e alle elezioni pubblica fede, rischiando anche di commettere reati penalmente perseguibili. 5) gli studenti, al momento del voto, devono firmare lo spazio numerato in ordine cronologico su un tabulato, che identifica con medesimo numero la scheda elettorale che verr consegnata allo studente; questo tabulato successivamente verr inoltrato alla Commissione elettorale che controlla e verifica a posteriori lo svolgimento delle elezioni e l'effettiva partecipazione al voto stesso. Si vuole censire l'elettorato per tracciare l'intenzione di voto? Che

fine ha fatto la segretezza del voto? 6) perch le decisioni della Commissione Elettorale sono definitive senza permettere una minima forma di difesa del candidato o dell'eletto magari ricorrendo ad organo superiore od esterno? Dove finita la democrazia vera? 7) vi assenza di una norma elettorale maggioritaria o proporzionale nella fattispecie delle elezioni in citt: sar una questione da chiarire solo successivamente alle elezioni qualora si presentassero nella competizione come candidati persone di disturbo o lontane dalle associazioni legate a doppio filo con lassessore ed i consiglieri che promuovono liniziativa fattivamente? 8) Infine, una considerazione politica. Uno dei pi rilevanti problemi giovanili, se non quello per eccellenza, la disoccupazione, riguarda soprattutto giovani in et post-lauream, oltre i 24/25 anni. Perch non consentire la partecipazione agli over 25? Non ci pare che tutto questo sia casuale, piuttosto ci sembrano tutti punti cardine di un disegno ben preciso. Perci invitiamo la Citt e le famiglie, i genitori ed i giovani tutti a riflettere sul reale contributo, democratico e apartitico, che la futura Consulta Giovanile possa esprimere se gi da ora si mostra controllata da cima a fondo, in maniera quasi stalinista, dal governo municipale. Crediamo fermamente che questa operazione politica dell'Assessorato alle Politiche Giovanili generi una assoluta concentrazione di potere e responsabilit di proposta che servir unicamente a dimostrare una legittimazione popolare (finta) in Giunta. Siamo convinti che la democrazia e la libert siano tra i valori pi alti che l'umanit abbia conquistato nella storia dell'uomo e per questo motivo vorremmo che in questa occasione l'amministrazione comunale dimostrasse di garantirli, potendo rendere gli sforzi partecipativi dei giovani reali e concreti e affidando loro lo spazio necessario per autogestirsi ed eleggere il Presidente di Consulta che riterranno pi idoneo a rappresentare le istanze. Diversamente facendo l'amministrazione comunale render certa l'unica cosa che fino ad ora ha dimostrato di essere, ovvero Propagandista di Professione! L'autoreferenzialit non ha mai dato buoni frutti in democrazia e perci noi de il Popolo della Libert e de la Giovane Italia Martina Franca condanniamo questa impostazione verticistica della Consulta Giovanile, nonch lassenza di norme elettorali che garantiscano trasparenza e la difesa del voto, dichiarando comunemente sin d'ora che attiveremo tutte le forze e metteremo in campo tutte le iniziative possibili per evitare la strumentalizzazione politica dei giovani martinesi

Coordinamento cittadino Popolo della Libert On.le Avv. Gianfranco Chiarelli

Responsabile cittadino Giovane Italia dott. Angelo Lucarella

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