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Macedonia, rivali uniti contro gli albanesi

Per sconfiggere alle elezioni amministrative i candidati della minoranza etnica, opposizione e maggioranza depongono le armi e si alleano. Il primo ministro macedone, Nikola Gruevski, ha invitato il suo partito di governo e le forze dellopposizione a dimenticare la lotta politica perch Struga ha un problema. Il premier ha fatto riferimento alle prossime elezioni amministrative del 24 marzo che rischiano di diventare un momento di scontro etnico tra macedoni e albanesi. Le citt occidentali di Struga e di Kicevo sono caratterizzati da una cittadinanza spaccata etnicamente in maniera quasi paritetica e il Partito democratico per lunit nazionale macedone (Vmro-Dpmne) - al governo - e quello di opposizione dellUnit socialdemocratica (Sdsm) mirano a sconfiggere nei due comuni i candidati sindaci albanesi. Il premier Gruevski, infatti, si riferito al primo cittadino albanese di Struga, Ramiz Merko, dellUnione democratica per l'integrazione (Dui), chiamando a raccolta le forze di governo e opposizione - protagoniste di duri scontri politici negli ultimi mesi - per presentare delle liste comuni di candidati sindaci e consiglieri nelle due municipalit nellovest della Fyrom. Nel corso della campagna elettorale, infatti, i toni non sono stati affatto pacati, con lo stesso Gruevski che ha definito traditori i socialdemocratici per la loro apertura alle obiezioni della Grecia sulla questione del nome del paese. Gli esponenti dellSdsm, intanto, dopo aver ripreso a partecipare ai lavori parlamentari in seguito al boicottaggio degli ultimi mesi, hanno definito il partito di Gruevski fascista e totalitario. Alla luce di questi fatti, la decisione di allearsi per le elezioni comunali di Struga e Kicevo sottolinea il livello crescente delle tensioni etniche tra albanesi e macedoni, arrivate a unire gli avversari politici di Skopje pur di evitare che nelle due citt venga eletto un sindaco albanese. A Kicevo il Vmro-Dpmne e lSdsm hanno nominato come candidato comune Blagoja Despotovski. Al quotidiano Dnevnil, invece, il candidato comune a primo cittadino di Struga, Vlado Kocoski, ha affermato che non c' un blocco politico albanese macedone, ma sono tutti cittadini uguali". Nonostante queste dichiarazioni, lo scontro etnico si percepito anche solo nel momento della

presentazione delle liste dei candidati. Le Commissioni elettorali di Struga e Kicevo, infatti, quando sono stati presentati i nomi delle liste congiunte del partito di governo e dellopposizione, hanno sostenuto che fosse scaduto il limite di tempo. Per risolvere il problema dovuta intervenire la Commissione elettorale statale (Sec), che ha confermato la validit delle liste comuni del VmroDpmne e dellSdsm. Ali Ahmeti, capo del partito albanese del Dui, ha definito illegale questa decisione, ma, riferisce il sito dinformazione Balkan Insight, ha comunque confermato che la sua fazione politica far di tutto perch le elezioni si svolgano in una buona atmosfera".

Skopje-Atene, condanna contro i vandali


Dopo le dure proteste da parte del governo greco, le autorit macedoni si sono scusate ufficialmente per la profanazione delle tombe avvenuta nel cimitero greco di Valandovo. Il ministero degli Esteri macedone ha condannato venerd la profanazione di alcune tombe in un cimitero militare greco nella citt di Valandovo, nella parte sud-orientale del Paese. Con un comunicato stampa, riportato dal quotidiano Dnevnik, il dicastero di Skopje ha condannato con forza questo atto inappropriato: Le relazioni di buon vicinato non possono e non potranno essere ostaggio di atti isolati e violenti". Il ministero degli Esteri macedone ha anche reso noto che tutte le istituzioni competenti nel caso provvederanno ad adottare le misure necessarie a fare chiarezza sullaccaduto. Atene aveva inviato gioved mattina una nota di protesta a Skopje per la profanazione di alcune tombe del cimitero di Valandovo. "Questi incidenti confermano ancora una volta i rischi e le conseguenze del nazionalismo e del populismo che viene coltivato nella Fyrom, al punto che anche i morti vengono volgarmente insultati e si manca di rispetto alla storia", aveva dichiarato il ministro degli Esteri ellenico, Dimitris Avramopoulos. Le lapidi dei soldati greci della prima guerra mondiale sono state danneggiate e le croci completamente demolite; le autorit hanno comunque promesso allesecutivo greco di trovare e punire i colpevoli. L'incidente non fa che alimentare i cattivi rapporti tra i due

paesi, alimentati dalle forti obiezioni della Grecia al nome Repubblica di Macedonia. La Grecia insiste sul fatto che tale denominazione implichi rivendicazioni territoriali nella sua provincia settentrionale, chiamata anchessa Macedonia. Nel 2008, la Grecia ha bloccato ladesione di Skopje alla Nato proprio per la controversia sul nome. Il blocco ha inoltre impedito alla Fyrom di ottenere una data per i negoziati di adesione all'Unione europea.

Podgorica, Kap in alto mare


Il governo non ancora riuscito a individuare una soluzione concreta al problema del debito e del rifornimento di energia allimpianto. Il sito internet "Analitika" ha pubblicato questa settimana un lungo articolo di approfondimento sul problema del debito dell'Impianto siderurgico di Podgorica (Kap) a causa dell'energia elettrica consumata. Il problema del debito e del rifornimento di energia all'impianto, senza la firma di un contratto ufficiale, ha provocato nei giorni scorsi la disputa tra Epcg, societ che gestisce l'energia, e Cges, societ di trasferimento dellenergia, sui dettagli del nuovo contratto. Lauthority per l'energia (Rae) ha invitato le due societ a risolvere la disputa e a firmare un nuovo contratto per il rifornimento di Kap, minacciando di sospendere le loro licenze. Il governo di Djukanovic ha ora due opzioni per trovare una soluzione, seppur a breve termine, alla disputa sull'energia consumata da Kap. La prima opzione quella di costringere Kap a pagare finalmente per l'energia, mentre la seconda potrebbe portare a una compensazione parziale dei debiti nel triangolo Kap-Epcg-governo montenegrino. Se il caos attuale dovesse persistere, appare chiaro che la faccenda rischierebbe di mettere in serio pericolo l'operato di Epcg, con la possibilit che gli italiani (che controllano Epcg tramite la societ A2a, ndr) rinuncino alla fine ai propri affari in Montenegro. La questione stata tenuta a lungo lontana dall'opinione pubblica, ma ora il problema esploso e da due settimane si assiste a uno scontro tra Epcg e Cges, nel quale si cerca di stabilire chi pagher il debito per il consumo non autorizzato dell'energia da parte di Kap a partire dal primo gennaio del 2013. Secondo la Legge sull'energia e

la decisione del primo gennaio dalla Rae, i grossi consumatori, come Kap oppure l'Acciaieria di Niksic, hanno ora l'obbligo di rifornirsi sul mercato libero. In altre parole, Epcg non ha l'obbligo di rifornire Kap di energia oppure di firmare un contratto al riguardo, visto anche il fatto che l'impianto di Podgorica ha introdotto una regola non scritta, ma seguita scrupolosamente, ovvero quella di non pagare per l'energia. Il debito di Kap lo scorso anno ha superato 45 milioni di euro. Nonostante ci, Kap continua a ricevere la corrente elettrica proveniente dalla rete ad alta tensione di Cges, societ che, per motivi sconosciuti all'opinione pubblica, non vuole ridurre il rifornimento di energia a Kap, nonostante ne abbia le possibilit tecniche e legali. Evidentemente qualcuno ai vertici del governo ha suggerito a Cges di continuare a rifornire Kap di energia, al fine di bilanciare il sistema e mantenere la stessa Kap in vita. Da Cges hanno comunicato che il rifornimento continuo di Kap serve a "non mettere in pericolo l'equilibrio del sistema elettroenergetico". Questo sviluppo, per, danneggia direttamente Epcg, che non vuole pi fornire energia senza essere pagata e per questo motivo non esiste ancora un contratto tra Epcg e Kap sul rifornimento. La patata bollente adesso in mano alla Rae, che, avendo la competenza di arbitraggio negli scontri tra le compagnie energetiche e l'autorithy, non sapendo cosa fare, dietro richiesta di Cges, la scorsa settimana ha posticipato al 21 marzo la decisione sull'avvio del processo di revoca alle licenze delle compagnie di energia locali. In questo modo Rae ha dato altri 15 giorni di tempo per risolvere la disputa tra Epcg e Cges. Rae non ha la competenza di costringere Kap a pagare per l'energia, ma ha il diritto, in caso di un mancato accordo tra Epcg e Cges, di revocare le licenze. Tale sviluppo, comunque, appare per ora poco credibile, per cui adesso spetta al governo fare una mossa concreta. Il principale responsabile per la situazione attuale sembra essere proprio il governo montenegrino, in quanto passato un anno dall'approvazione delle Conclusioni sull'Impianto siderurgico di Podgorica da parte del parlamento, ma l'esecutivo ancora non in grado di risolvere il problema. La vittima principale di questa situazione tecnico-legale ingarbugliata la stessa Epcg, che continua a rifornire il sistema di energia, nonostante il debito di Kap di 45 milioni di euro e il fatto che l'energia consegnata a Cges nel periodo da gennaio a febbraio abbia un valore di 7 milioni di euro.

Tenendo presente che le aziende e i cittadini montenegrini sono in debito con Epcg di altri 200 milioni di euro, la compagnia si trovata in una situazione finanziaria molto seria. A testimoniare il fatto che la situazione allarmante sono arrivate le dichiarazioni e i rapporti provenienti dal recente incontro dei vertici di Epcg. Il presidente del consiglio di amministrazione di Epcg, Srdjan Kovacevic, ha comunicato, nel corso della seduta del consiglio di due settimane fa, che, "a causa dei problemi nell'operato di Epcg, il partner strategico italiano A2a ha annunciato la possibilit di avviare una procedura di arbitraggio sulla situazione di Kap". Inoltre non strano che A2a appaia insoddisfatta, visto che dal 2009, quando ha assunto la gestione di Epcg, ha uno sbilancio di 100 milioni di euro, senza contare i 430 milioni di euro iniziali che sono serviti all'acquisto del 43,7 per cento delle azioni di Epcg. Il vicepremier montenegrino, Vujica Lazovic, ha annunciato che una soluzione per Kap sar trovata al pi tardi il 15 aprile. Questa soluzione dovr comprendere anche una formula di salvataggio per i debiti verso Epcg, in quanto la situazione attuale insostenibile a lungo termine e mette seriamente in pericolo l'operato delle compagnie di energia, ma anche le prestazioni dell'economia montenegrina.

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