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Se Twitter nato nel 2006 e per diven ntarne esperti occorrono cinque anni, il primo laureato twitteriano ha con nseguito il titolo accademico nel 2011
- Patrizia Kopsch -

Nessuno nasce imparato


Tutti hanno ottenuto il primo posto nella New York Times Best Seller List. Ma torniamo alle nostre 10.000 ore. Tenuto conto che Twitter nato nel 2006, che le ore lavorative in un anno sono 2880 (lavorando tutti giorni, sabato, domenica e festivit comprese), per diventare esperti del microblog avremmo dovuto dedicarci esclusivamente a questo social per circa tre anni e mezzo consecutivi. Andiamo, non possibile. Un calcolo pi attendibile si potrebbe fare sulla media di 252 giorni lavorativi in un anno che, moltiplicati per 8 ore, fanno attestare a 2016 il monte ore di un anno. A questo punto gli ipotetici anni necessari per diventare esperti di Twitter salgono a cinque. E questo solo uno dei numerosi social media papabili per la comunicazione aziendale, associativa, professionale, eccetera Ma perch tutti questi calcoli? Semplicemente per dimostrare che, se la teoria di Gladwell valida, a tuttoggi non esistono esperti di social media. Oddio, siamo circondati da dilettanti! Se Twitter nato nel 2006 e per diventarne esperti occorrono cinque anni, il primo laureato twitteriano ha conseguito il titolo accademico nel 2011. Un vero e proprio mostro, abilissimo conoscitore di tutti i segreti, gli strumenti, gli espedienti, i trucchi del mestiere per condurre

dizionario 2.0
Visto che nessuno nasce imparato, ecco un po di termini oscuri utilizzati dal popolo dei naviganti. Nerd: il termine, di origine inglese, stava a indicare persone con una particolare predisposizione per la ricerca intellettuale, con scarse abilit sociali o addirittura tendenti adisolarsi. Lo stereotipo vuole il Nerd particolarmente abile nella scienza e nella matematica e totalmente negato nelle attivit sportive. Oggi tuttavia i Nerd sono invece considerati piccoli geni con elevate competenze tecniche. Geek: persa laccezione negativa del passato, oggi questo termine si utilizza per indicare una persona che subisce il fascino della tecnologia e dellinformatica senza tuttavia che a farne le spese siano le sue abilit sociali e le interazioni nel mondo reale. Craker: coloro i quali crakkano le risorse disponibili sulla rete. Sono in grado di decifrare i codici di sicurezza e di entrare abusivamente nei sistemi per danneggiarli o per lasciare segni del loro passaggio. Sono assimilabili a criminali informatici, non devono essere confusi con gli hacker che generalmente si limitano ad aggirare le limitazioni pi per una sfida intellettuale.

Il vortice del cambiamento prosegue inarrestabile il suo percorso, ci travolge nel suo turbinoso procedere e gli scenari mutano in continuazione, soprattutto nel variegato mondo dellinformazione digitale e del social media. E le nuove professioni che questi strumenti di comunicazione hanno generato sono ormai consolidate, di pi, sono diventate quasi un must che davvero in unazienda che si rispetti non pu mancare. unaffermazione ironica, ma non troppo Il social media manager una figura sempre pi ricercata da imprese e associazioni che desiderano dare un colpo di acceleratore ai contatti commerciali, al numero di associati, o conferire maggiore visibilit alle proprie iniziative. Il suo prezioso lavoro consiste nel trascorrere svariate ore della giornata davanti a un computer smanettando da un social network allaltro, passando per blog tematici e social media quali Pinterest, You Tube, SlideShare, Viadeo... Un bel rebus per chi mastica poco la lingua del web 2.0. Per inciso, lo scopo di tutto questo smanettare il consolidamento dellimmagine aziendale e garantire una sorta di filo diretto con i clienti o potenziali tali. Internet non dorme mai, un assunto che da un lato affascina, dallaltro addirittura inquietante in tutta la sua dirom-

Un bel rebus per chi mastica poco la lingua del web 2.0
comunicazioni di successo sul microblog che accoglie i cinguettii di personaggi noti e meno noti, di politici, di vip, di personaggi dello spettacolo, di capitani dindustria Ma totalmente ignorante sulle infinite possibilit offerte da tutti gli altri social media e dalle interazioni con questi universi paralleli. Un po limitato e limitante, non credete? Del resto luniverso social veramente sconfinato, un po come la sfera celeste che ci sovrasta. Difficile se non impossibile avere conoscenze e competenze su ognuna delle infinite costellazioni che lo compongono. Le mie notti semi-insonni davanti allo schermo del pc, navigando da un post allaltro, da un blog allaltro, seguendo blogger di successo davvero competenti mi hanno reso consapevole del fatto che non potr mai, con tutta la mia buona volont, immagazzinare e ricordare tutte le informazioni e tutte le novit che si susseguono a ritmo forsennato in tema di Social. Continuo tuttavia a considerare il social network uninvenzione formidabile, tanto da riportare sul mio account Twitter la seguente descrizione: Social Media Addicted una sorta di ammissione della mia dipendenza dal social media, una dipendenza senza effetti collaterali, beninteso. A mio avviso, la strada da perseguire nel momento in cui si desidera acquisire competenze sul social media si snoda in poche, fondamentali

pente potenza. Se la rete non dorme, noi poveri esseri umani almeno un pisolino dovremo pure farlo, di quando in quando. E invece no, ecco che arriva Malcolm Gladwell a dirci che, oltre a una buona dose di talento, per diventare esperti del mondo social - ma anche di qualunque altra cosa - occorrono almeno 10.000 ore di studio e di pratica. Malcolm Gladwell uno di quei personaggi prodigio dOltreoceano, giornalista e sociologo canadese, la cui vita costellata di successi. Dopo una carriera fulminante in ambito giornalistico presso il Washington Post prima, e con il New Yorker dopo, dagli articoli scritti per questultimo sono nati i suoi libri best-seller.

tappe: in primo luogo, chiedersi quali sono gli obiettivi che desideriamo perseguire; poi, familiarizzare con i social network pi conosciuti (iscriversi e utilizzarli con costanza il modo migliore per conoscerne a fondo le peculiarit); infine, scremate dallelenco quelli che ritenete meno utili alla vostra causa e concentratevi su quelli pi adeguati a veicolare la vostra immagine o che preferite per affinit con il vostro profilo. Per le aziende naturalmente il discorso diverso, non ci si pu improvvisare: esserci tanto per esserci, non va; esserci senza una strategia di comunicazione precisa, non va; esserci e non saper interagire correttamente con i fan della propria pagina o profilo o account che dir si voglia, non va; esserci e non saper gestire la comunicazione di crisi, non va. I social media hanno aperto al vasto pubblico dei cosiddetti consumatori la possibilit di parlare direttamente con le aziende, chi approccia questi nuovi strumenti di comunicazione deve rendersi conto che la vecchia modalit emittentericevente non vecchia, gi morta e sepolta da anni. il consumatore, il pubblico finale ad avere in mano la leva del comando, lui che decide se e cosa ascoltare. Pu diventare un formidabile moltiplicatore di contatti, se soddisfatto e coccolato a dovere, viceversa Patrizia Kopsch @patriziakopsch facebook.com/patrizia.kopsch

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