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moneta legale allo scopo di conseguire un efficace funzionamento del
sistema dei pagamenti e, quindi, di quello economico nel suo com-
plesso. La connessione tra le due funzioni menzionate può essere
compresa considerando l’intreccio tra sistema dei pagamenti e otti-
mizzazione della funzione di allocazione del credito nel senso che
l’intermediario rappresenta il veicolo per il trasferimento del potere di
acquisto della moneta dal risparmiatore all’investitore.
Lo sviluppo della specializzazione degli scambi ha indotto un ne-
cessario adeguamento nel tempo degli strumenti monetari mediante
cui regolare le transazioni commerciali, allo scopo di ridurre il loro
costo e conferire maggior sicurezza al regolamento.
Attualmente il mercato sta sperimentando la presenza di una vasta
gamma di strumenti di pagamento alternativi alla moneta legale (bi-
glietti e monete metalliche) e cartacea (assegni), tra i quali si menzio-
nano le carte di pagamento anche di tipo elettronico, bonifici e transa-
zioni telematiche, i vaglia e i conto correnti postali. ( Cfr. Tabella 1).
Nonostante la presenza di nuovi “produttori”, quale appunto il sistema
postale, gli intermediari bancari continuano a mantenere una posizione
dominante nel sistema dei pagamenti, in virtù dell’elevato grado di
personalizzazione dell’offerta, che rende esclusivi i rapporti relaziona-
li con la clientela.
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reddito nazionale, dei consumi e degli investimenti, dell’occupazione
e dei prezzi.
Il processo è governato dalla BCE che, facendo leva sulla base
monetaria, agisce sull’offerta complessiva dei mezzi di pagamento, sul
volume dei finanziamenti alle imprese, sull’offerta di prodotti di inve-
stimento, sui livelli dei tassi di interesse e di cambio.
4) L’ultima funzione concerne la gestione dei rischi insiti nelle at-
tività finanziarie scambiate. Tale funzione implica il ricorso a contratti
assicurativi e derivati utilizzati rispettivamente per la copertura
dell’alea gravante su persone o sul loro patrimonio connessa al verifi-
carsi di eventi dannosi futuri ovvero alla variabilità del valore di atti-
vità finanziarie sottostanti.
Finanziamento mobiliare:
Assunzione di partecipazione nel capitale delle imprese: l’esercizio di
tale attività è riservato alle finanziarie di partecipazione, alle merchant
banking e alle società di venture capital;
Sottoscrizione e collocamento dei titoli: tale attività è esercitata dalle
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SIM, dalle merchant banking e dalle banche;
Negoziazione:
Negoziazione di titoli in conto proprio e per conto terzi: è riservata alle
banche e alle SIM;
Assicurazione:
Assicurazione vita e previdenza: è svolta dalle Società di assicurazione,
dagli Istituti di previdenza e dai Fondi pensione;
Assicurazione danni: è svolta dalle Società di assicurazione;
Servizi di pagamento:
Offerta di strumenti di pagamento: è un’attività riservata alle banche e
alle Società emittenti carte di credito
Incasso e pagamento: è riservata alee Società di incasso e pagamento e
alle banche.
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logie di società in oggetto mostrano modus operandi diffe-
renti: una spinta diversificazione per le prime due, in virtù
di forti legami di complementarità con altre forme di finan-
ziamento, e una marcata specializzazione per le società di
credito al consumo
b) Finanziarie di partecipazione, società di merchant banking
e di venture capital. Si tratta di società abilitate agli inter-
venti nel capitale proprio delle imprese del settore finanzia-
rio, per la prima tipologia in esame, e del settore industria-
le per le altre. In particolare, in questo ultimo caso la socie-
tà è detta di venture capital quando l’azienda target è ad al-
to potenziale di crescita e di innovazione.
c) Compagnie di assicurazione. Si tratta di intermediari fi-
nanziari che si prestano ad una classificazione in funzione
delle tipologie di rischi assunti per conto terzi dietro corre-
sponsione del premio assicurativo. Le risorse raccolte ven-
gono investiti in attività finanziarie rappresentati in preva-
lenza e da titoli a reddito fisso.
d) Società di intermediazione mobiliare SIM. Introdotte
nell’ordinamento domestico con Legge del 2 gennaio 1991,
queste possono esercitare l’esercizio professionale dei ser-
vizi di investimento nei confronti del pubblico, tra i quali si
annoverano le attività di negoziazione, collocamento e di-
stribuzione di valori mobiliari per conto della clientela, la
gestione di patrimoni, la consulenza finanziaria e la solleci-
tazione del pubblico risparmio. Nondimeno, sotto il profilo
operativo si nota una prevalenza di società monofunzionali
o con polifunzionalità parziale dedite alla gestione di pa-
trimoni individuali e/o al collocamento sul mercato di valo-
ri mobiliari per conto della clientela.
e) Società di investimento a capitale variabile SICAV. Istituite
con D. Lgs. n. 82/92, le Sicav sono definite dal Testo Uni-
co della Finanza come organismi di investimento collettivo
in valori mobiliari di tipo statutario a capitale variabile
raccolto mediante l’offerta di azioni ordinarie (nominative
o al portatore). Esse quindi presentano non poche analogie
con i fondi comuni, dai quali peraltro mutuano buona parte
della disciplina. Esiste comunque una differenza sotto il
profilo organizzativo e giuridico; nel primo caso, il model-
lo è di tipo statutario e non contrattuale, e nell’altro,
l’investitore acquistando titoli azionari e non quote, come
nella partecipazione ai fondi, assume la veste di gestore ol-
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trechè di azionista, con possibilità di chiedere il rimborso
delle azioni in ogni momento.
f) Società di gestione del risparmio (SGR). Ad esse è riserva-
to l’esercizio dell’attività di prestazione del servizio di ge-
stione del risparmio sia individuale sia collettiva. In rela-
zione a quest’ultima le SGR possono istituire fondi di inve-
stimento, come i fondi pensione di tipo contrattuale, e ge-
stire fondi propri e patrimoni di Sicav. Con le SGR è stata
introdotta nel nostro ordinamento la figura del “gestore u-
nico”, quale soggetto abilitato, in via esclusiva, alla ge-
stione professionale del risparmio, sì da garantire al merca-
to un’offerta diversificata e maggiormente competitiva.
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condizioni di solvibilità e di liquidità; a livello macroeconomico, per
l’intero comparto del credito, onde mantenere un sufficiente grado di
trasparenza e limitare la conflittualità tra le diverse istituzioni credi-
tizie.
CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) a cui
competono i controlli in materia di trasparenza delle informazioni e
di correttezza dei comportamenti nel mercato mobiliare. Quanto ai
compiti della Consob, questi possono essere ricondotti ai seguen-
ti:
- Regolamentazione della prestazione dei servizi di investimento
da parte degli intermediari, degli obblighi informativi delle socie-
tà quotate nei mercati regolamentati e delle operazioni di appello
al pubblico risparmio.
- Vigilanza sulle società di gestione dei mercati, sulla trasparenza
e l’ordinato svolgimento delle negoziazioni, nonché sulla traspa-
renza e la correttezza dei comportamenti degli intermediari e dei
promotori finanziari.
- Controllo delle informazioni fornite al mercato da parte delle
società quotate e degli altri soggetti che fanno appello al pubblico
risparmio, nonché delle informazioni contenute nei documenti
contabili.
- Accertamento degli eventuali andamenti anomali delle contrat-
tazioni su titoli quotati e verifica di violazioni delle norme in ma-
teria di abuso di informazioni privilegiate (insider trading) e di
manipolazione del mercato.
ISVAP (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di In-
teresse Collettivo); tale organismo persegue finalità di stabilità del
mercato e delle imprese di assicurazione, oltre alla trasparenza dei
prodotti da queste offerti. In tal senso l'Isvap provvede ad autorizza-
re le imprese all'esercizio dell'attività assicurativa e/o riassicurativa
nei vari rami, all'estensione rispetto a quelli già autorizzati ed allo
svolgimento di tutte le attività connesse con il rilascio di tali autoriz-
zazioni, verificando nel tempo la sussistenza delle condizioni di e-
sercizio; l’Istituto provvede pure ad autorizzare le operazioni di fu-
sione, scissione e trasferimento di portafoglio e le operazioni infra-
gruppo. L’esercizio di tali competenze avviene attraverso il controllo
sulla gestione tecnica, finanziaria, patrimoniale e contabile delle im-
prese assicurative nazionali ed estere e riassicurative. La vigilanza a
fini di stabilità sulle imprese con sede legale in uno stato membro
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dell'UE, che esercitano attività assicurativa in Italia in regime di sta-
bilimento o di libera prestazione di servizi, spetta all'autorità dello
stato membro d'origine coerentemente con il principio dell’home
country control.
COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione): esso, nel
corso degli anni, ha assunto compiti sempre più ampi, rivolgendo ad
oggi la sua attività alla tutela del risparmio previdenziale, alla traspa-
renza e al corretto funzionamento dei Fondi Pensione, la cui finalità
è quella di assicurare più elevati livelli copertura previdenziale.
Allo scopo di garantire gli obiettivi richiamati, la Covip svolge le
seguenti attività:
- autorizza i Fondi Pensione all’esercizio della propria attività e ap-
prova i loro statuti e regolamenti;
- tiene l’albo dei Fondi Pensione autorizzati all’esercizio dell’attività
di previdenza complementare;
- vigila sulla corretta gestione tecnica, finanziaria, patrimoniale e
contabile dei Fondi Pensione e sull’adeguatezza del loro assetto or-
ganizzativo;
- assicura il rispetto dei principi di trasparenza nei rapporti tra i Fon-
di Pensione ed i propri aderenti;
- cura la raccolta e la diffusione delle informazioni utili alla cono-
scenza dei problemi previdenziali e del settore della previdenza
complementare.
La Covip ha inoltre il potere di formulare proposte di modifi-
ca legislativa in materia di previdenza complementare.
AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato): essa
è chiamata a vigilare su fenomeni di rilievo per il funzionamento
delle regole di mercato. In tal senso essa svolge attività di vigi-
lanza:
- sulle intese restrittive della concorrenza;
- sugli abusi di posizione dominante;
- sulle operazioni di concentrazione che comportano la costituzio-
ne o il rafforzamento di una posizione dominante in modo da eli-
minare o ridurre in misura sostanziale e duratura la concorrenza.
L’Autorità ha anche il compito di applicare le norme conte-
nute nel Titolo III, Capo II del Codice del Consumo (d.lgs. n. 206 del
2005) in materia di pubblicità ingannevole e di pubblicità comparati-
va. Riguardo alla prima, compito dell’AGCM è vietarla non solo per
la capacità di indurre in errore e quindi di causare danno al consuma-
tore, ma pure per le distorsioni della concorrenza che può causare;
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quanto alla seconda, l’Autorità è chiamata a giudicare le controversie
in materia, verificando se sono soddisfatte le condizioni di liceità
della comparazione pubblicitaria.
È attribuito all’AGCM pure il compito di vigilare sui conflitti
di interesse affinché i titolari di cariche di governo, nell’esercizio
delle loro funzioni, si dedichino solo alla cura degli interessi pubblici
e si astengano dal porre in essere atti e dal partecipare a deliberazioni
collegiali in situazioni di conflitti di interesse.
A queste funzioni si aggiungono l’attività di segnalazione al
Parlamento e al Governo e l’esercizio dell’attività consultiva.
Attraverso l’introduzione di una normativa antitrust il legisla-
tore nazionale ha voluto, tra l’altro, dare attuazione all’art. 41 della
Costituzione, che riconosce la libertà di iniziativa economica privata
e adeguare il nostro ordinamento a quello comunitario. In tal senso, i
principali obiettivi che l’AGCM si pone sono:
- assicurare le condizioni generali per la libertà d’impresa,
che consentano agli operatori economici l’accesso al mercato e la li-
bera competitività;
- tutelare i consumatori, favorendo il contenimento dei prezzi
e i miglioramenti della qualità dei prodotti che derivano dal libero
operare della concorrenza.
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