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Dispense di Filosoa della Mente II Settimana

Vittorio Morato anno accademico 2009-2010

Introduzione

Questa potrebbe essere considerata una sorta di sintesi della visione scientica o del mondo: Il mondo ` composto di cose come particelle, atomi, e molecole ed e ` governato da leggi; questa materia dotata di energia ` organizzata e e su diversi livelli man mano pi` complessi; sono questi livelli che u danno forma al mondo per come lo esperiamo. Una delle scienze, cio` la sica, studia le congurazioni di energia al livello pi` basilare; e u altre scienze come la chimica o la biologia studiano congurazioni di materia pi` complesse (in cui sono compresi anche gli organismi che u popolano il pianeta) Questa visione ` detta anche visione sicalista perch` attribuisce alla sica e e un ruolo privilegiato. Ovviamente molte cose rimangono da spiegare, di molti fenomeni non abbiamo una spiegazione scientica; questo tende ad incoraggiare una linea, per cos` dire, negazionista che tende a riutare la visione scientica del mondo nel suo complesso. Non ` molto razionale perseguire la linea negazionista soprattutto se si e tengono presenti alcune distinzioni: Prima distinzione: distinzione tra visione sicalista del mondo (vedi sopra) e la tesi secondo cui tutte la scienze sono essenzialmente riducibili alla sica La visione scientica del mondo aerma che la sica ` la disciplina che studia e le particelle elementari, gli atomi e i campi di energia e che ci sono buone ragioni per sostenere la tesi che il mondo sia, in ultima analisi, composto da queste entit`; questa tesi per` non implica che scienze come la biologia, la zoologia, la a o chimica o la meteorologia siano semplicemente delle branche della sica. Quel che la visione scientica del mondo richiede ` che qualsiasi cosa accada e sia spiegabile da una branca della scienza o laltra. Seconda distinzione: distinzione tra la scienza che di fatto abbiamo e la scienza in generale.

Al momento sappiamo, grosso modo, quel che ci dicono la sica, la chimica o le altre scienze su come sia fatto il mondo. Ma adottare la visione scientica non implica che noi si sia costretti a sostenere che le attuali teorie scientiche siano corrette. Quel che la visione scientica suggerisce ` semplicemente che e qualsiasi fenomeno che possa essere denito, in qualche senso, reale, sia in linea di principio spiegabile dalle scienze, anche da scienze che, magari, saranno molto diverse da quelle che abbiamo adesso. Quel che la visione scientica del mondo richiede ` che i metodi delle scienze e siano in grado di spiegare tutti i fenomeni naturali; quel che la visione scientica non richiede ` che siano le attuali teorie a spiegare ogni fenomeno naturale. e Terza distinzione: distinzione tra la tesi secondo cui la scienza spiega tutto e la tesi secondo cui quel che ci dice la scienza su un certo fenomeno sia tutto quel che c` da dire e Quando, ad esempio, osserviamo un quadro, formuliamo dei giudizi di natura estetica che possono essere veri o falsi; la verit` o falsit` dei nostri giudizi estetici, a a per`, non rivaleggia con la capacit` delle scienze di spiegarci tutti i fenomeni che o a sono coinvolti nella nostra fruizione di un quadro (il modo in cui i colori vengono riessi dalla nostra retina, il modo in cui si forma in noi limmagine del quadro, etc.). Qualcuno potr` pensare che esista anche una spiegazione scientica dei a nostri giudizi estetici ma senza che questo inuisca sulla loro verit` o falsit`. a a Tenendo presenti queste tre distinzioni, non dovrebbe essere controverso che tutti i fenomeni (inclusi quelli mentali) possono essere spiegati, almeno in linea di principio, dalla scienza. Da notare che negare la tesi che ogni fenomeno possa essere spiegato in linea di principio dalle scienze costringe, chi la sostiene, ad assumere una posizione troppo radicale: costui dovrebbe, infatti, sostenere che esiste qualche fenomeno di cui si pu` dire adesso che non sar` mai spiegato dalle scienze. o a I fenomeni mentali sono considerati tra tutti i fenomeni forse quelli pi` u dicilmente conciliabili con una visione scientica del mondo. C`, per`, una caratteristica di tutti i fenomeni mentali, nelle loro pur divere o se manifestazioni (vedi dispense della I settimana) che li rende particolarmente adatti ad essere spiegati dalle scienze; almeno per come li abbiamo caratterizzato, le esperienze, gli atteggiamenti e le azioni, sono, per usare un termine un po grossolano, cose che capitano. Lesigenza di comprendere scienticamente questi fenomeni, quindi, non ` e fuori luogo: i fenomeni mentali sono cose che capitano esattamente come sono cose che capitano i fenomeni biologici, chimici, etc. Lidea ` quindi che, se non altro, i fenomeni mentali poggiano sulla struttura e sica del mondo. Di sicuro, per`, questa tesi, almeno nella comunit` losoca, ` valutata con o a e un certo pessimismo; abbiamo visto nelle scorse lezioni quanto variegato sia il territorio del mentale, e quanti problemi possa dare anche solo una descrizione sommaria dei suoi contorni (le stesse denizioni di cosa sia un dolore, un atteggiamento o unazione sono soggette a numerose controversie). Il dubbio deriva dalla sensazione che ancoroggi non siamo in possesso di una concezione coerente del mentale. Come possiamo, quindi, dare una spiegazione scientica di un fenomeno i cui contorni ci sono ancora poco chiari?

Lesempio del sof`: ragioni e cause a

Per esemplicare i tipi di problemi che preoccupano i loso, cominciamo da un esempio: Esempio del sof`: immaginate di trovarvi comodamente seduti sul vostro sof`, a a in salotto, leggendo un libro. Ad un certo punto, il vostro stomaco rumoreggia. Guardate lorologio e vi rendete conto che il vostro libro era cos` interessante che avete perso il senso del tempo; sono ora le tre del pomeriggio e, senza accorgervene, avete saltato il pranzo. Avendo fatto la spesa la sera prima avete ben chiaro cosa avete nel frigo. Visto che il vostro desiderio ` soprattutto quello di mangiare qualcosa (qualunque e cosa sia) il pi` presto possibile, decidete di farvi un panino in velocit`. Vi u a alzate, andate in cucina e aprite la porta del frigo, . . . Lesempio sembra suggerire che una certa quantit` di eventi mentali abbia a portato allaccadimento di un evento. Soermiamoci, per comodit` espositiva, a sullevento che consiste nellapertura dello sportello del frigorifero. Lapertura dello sportello del frigorifero ` generato da un amalgama di e fenomeni mentali come esperienze (il mal di pancia) e atteggiamenti (desideri di mangiare qualcosa). Unidea ` che sia stata la nostra condizione mentale ad essere responsabile e dellapertura del frigo. Ma in che senso ci` ` vero? oe Ci sono (almeno) due possibili risposte. Prima Risposta: la nostra condizione mentale ` la ragione dellapertura della e porta del frigorifero. Se qualcuno, cio`, vi chiede perch` avete aperto la porta del frigorifero, voi e e rispondereste facendo riferimento al complesso di esperienze e desideri citate sopra. Seconda risposta: la nostra condizione mentale ` la causa dellapertura della e porta del frigorifero. Lidea, in questo caso, ` che, come spieghereste perch` un certo terremoto ` e e e avvenuto facendo riferimento alle cause che lhanno generato, cos` spieghereste perch` avete aperto la porta del frigo, menzionando i vostri stati mentali come e cause dellazione. La relazione tra mente e azioni, quindi, pu` essere di due tipi: o la mente o razionalizza (nel senso di conteniene le ragioni per) le azioni o la mente causa le azioni. Il dibattito losoco sulla distinzione ragione/causa ` molto articolato e non e ci interessa ricostruirlo in questa sede. Quel che ci interessa ` riconoscere che ci e sono due risposte alla domanda in che senso la mia condizione mentale ` respone sabile dellapertura del frigo e che le due risposte non sono necessariamente incompatibili. Qualcuno pu` sostenere (ed infatti ` stato sostenuto) che la ragioni di unao e zioni sono anche le sue cause. Il motivo per cui si percepisce una dierenza tra ragioni e cause nella spiegazione delle azioni ` la seguente. e 3

Una ragione per una azione ` una serie di atteggiamenti e sentimenti che e collocano lazione in una luce favorevole per lagente. Nellesempio sopra, la serie di atteggiamenti e sensazioni provate sul divano ha fatto s` che voi metteste in programma lazione di aprire il frigorifero, come primo passo per soddisfare il vostro desiderio di nutrirvi. Il problema ` che le ragioni tendono ad essere non-speciche: la ragione e che ha reso sensata la scelta di alzarvi ed aprire il frigorifero ` compatibile con e centinaia di modi diversi di aprire il frigorifero. Una ragione, cio`, non sembra e essere in grado di spiegare perch` avete scelto di muovere il vostro corpo proprio e in quel modo e non in un altro. Se noi volessimo avere una spiegazione del perch` avete compiuto quele la specica azione in quello specico modo, le ragioni non sembrano essere sucienti. ` E a questo punto che entrano in gioco le cause. Le cause sono proprio quel tipo di entit` a cui ci appelliamo quando vogliamo spiegare perch` una certa a e azione o evento si ` svolto in un certo modo. e Immaginate di dover scoprire perch` una certa casa si ` incendiata. Noi abe e biamo alcune conoscenze generali che ci permettono di sapere in quali condizioni una casa pu` prendere fuoco (un corto circuito, una sigaretta lasciata accesa, o una bombola di gas difettosa, etc..) Per spiegare perch` la casa ha preso fuoco per` non sono sucienti queste e o informazioni generali. Quel che dobbiamo localizzare ` uno specico evento che e ha preceduto lincendio. Supponiamo che la casa si sia incendiata a causa di un corto circuito. I pompieri che indagano sulla causa dellincendio, niscono il loro lavoro quando trovano qualche evidenza specica di uno specico corto circuito e/o qualche evento specico che precede il corto circuito e che pu` essere o considerato la causa di esso. Quel che si fa, quindi, ` quello di inviduare una e certa catena causale. Applicando questi ragionamenti al caso dellapertura del frigorifero, quel che ci serve ` trovare la causa di un nostro specico comportamento. e Le ragioni per le quali abbiamo aperto il frigorifero servono solo a spiegare il tipo di comportamento. Le cause ci servono a spiegare il particolare comportamento che abbiamo avuto. Per capire se le ragioni possano essere in un qualche modo intese come delle cause, dobbiamo prima spiegare cosa si intende per causa; anche sul concetto di causa i loso hanno dibattuto e continuano a dibattere; questa pu` essere o considerata una caratterizzazione abbastanza standard : Una causa ` un evento collocato nel tempo e/o nello spazio e La causa precede il suo eetto Se la causa non fosse accaduta, allora anche leetto non sarebbe accaduto. La terza condizione ` una sorta di test: presi due eventi A e B, per sapere se e A ` la causa di B, si immagini una situazione in A non accada; se in quella situae zione B non fosse accaduto, allora A ` la causa di B. In termini tecnici, si suol e dire che tra una causa ed il suo eetto ci deve essere un legame controfattuale. Coloro che ritengono che le ragioni delle nostre azioni sono anche le cause delle nostre azioni sono assai felici di questa denizione di causa. Se ripensiamo a 4

come abbiamo descritto lesempio del frigorifero, le ragioni della nostra apertura del frigorifero sembrano soddisfare la caratterizzazione di cosa vuol dire essere una causa. Infatti: Le ragioni per cui abbiamo aperto il frigorifero sono una serie di eventi (mentali) sono eventi che avvengono prima dellapertura del frigorifero c` un legame controfattuale tra le ragioni e lapertura della porta del e frigorifero: se non fossimo stati in quei stati mentali non avremmo aperto la porta del frigorifero. Quindi, ci` che ` una ragione per unazione sembra essere anche una causa o e della nostra azione. La situazione pu` essere esemplicata dalla seguente gura: o
Esperienze, Atteggiamenti essere affamati volere un panino etc.

Causa e razionalizza

Azioni raggiungere la porta del frigo

Figura 1: Mente - Azione Concentriamoci ora sul momento in cui il vostro braccio, ancora di anco al vostro corpo, sta per alzarsi ed aerrare la maniglia del frigo. Nessuno sa cosa succede esattamente nel nostro sistema nervoso, ma possiamo immaginare che in quel momento vi sia molta attivit` elettrochimica nel a cervello che conuisce lungo i canali neuronali e che ci` causa la contrazione dei o vostri muscoli. A sua volta lintensit` dlla contrazione ` controllata dal cervello a e e guidata dal vostro sistema visivo. In breve: i vostri muscoli, controllati dal sistema nervoso centrale, fanno s` che le vostra dita si estendano ed aprano la porta del frigo. Questa ` una spiegazione causale dellevento in questione data in termini e ` puramente sici. E una spiegazione neuro-siologica di quel che ` accaduto al e momento dellapertura del frigo. Nel tipo di spiegazione di questo tipo, la mente (almeno per come la abbiamo caratterizzata) non sembra centrare aatto. In nessun momento di una spiegazione neuro-siologica sembrano entrare cosa come pensieri, desideri, etc. e sarebbe del tutto improprio farli entrare. 5

Da notare che lo stato delle nostre conoscenze che riguardano il corpo umano ed il sistema nervoso ` in buono stato. Vi sono molti pi` misteri nella sica e u delle particelle subatomiche che nel funzionamento dei muscoli degli umani. Da questo punto di vista, quindi, la situazione pu` essere rappresentata in o questo modo:
cervello

processi neuro fisiologici

causano

azioni movimento del braccio forza esercitata sul frigo

Figura 2: Cervello - Azione

Il triangolo no!

Il problema nasce dal fatto che se si mettono insieme le due gure sopra abbiamo una relazione triangolare.
mente volere un panino avere fame cervello

processi neuro fisiologici

razionalizzano causano

causano

azioni raggiungere il frigo e aprirlo forza esercitata sul frigo movimento del braccio

Figura 3: Mente/Cervello - Azione La parte sinistra rappresenta la tesi che sia la mente ad essere la causa di quel che facciamo, mentre la parte destra rappresenta la tesi che la causa delle nostre azioni siano i nostri patterns neuro-siologici. 6

Le relazioni causali non possono essere trinagolari. Non c` alcuna possibilit` e a sopra rappresenti una situazione reale. Il motivo ` il seguente. Abbiamo detto che un evento A ` la causa dellevento e e B se tra A e B vige una certa relazione controfattuale: se A non fosse accaduto, nemmeno B sarebbe accaduto. Il problema ` che questa caratteristica della causalit` non si applica alla e a situazione descritta dalla gura. Assumiamo che la causa della nostra azione siano i nostri stati mentali. ` E quindi vero che se quegli stati mentali fossero accaduti, allora lazione non si sarebbe svolta? No, poich`, ntantoch` anche gli eventi neuro-siologici si e e svolgono, anche lazione si svolge. Quindi, anche se gli eventi mentali non si fossero vericati, lazione si sarebbe ugualmente vericata. Da notare che la gura 5 descrive una situazione in cui non solo una certa azione si sarebbe vericata anche senza stati mentali che la razionalizzano ma anche una situazione in cui una certa azione si sarebbe vericata anche senza alcuna base neuro-siologica. Questo problema ` noto come il problema della sovradeterminazione. e ` E una caratteristica delle relazioni causali che: un evento B non pu` avere due cause completamente dierenti ed o indipendenti La relazione controfattuale che caratterizza le relazioni causali implica che nel caso sembrino esserci due cause per un evento, si possono vericare solo due casi: o una delle due supposte cause in verit` non lo ` a e o le due cause non sono indipendenti come sembrano Facciamo un esempio. Si assuma che i pompieri stiano investigando sullincendio di una casa e supponiamo che i pompieri ritengano che la causa dellincendio sia stato un corto circuito. Labitante della casa accanto, per`, pensa che lincendio sia stato o doloso e causato da un creditore del proprietario. Le possibilit` per sbrogliare a la situazione sono solo le seguenti: (i) il vicino si sbaglia e i pompieri hanno ragione (ii) i pompieri si sbagliano e il vicino ha ragione (iii) sia il vicino che i pompieri si sbagliano (iv) sia il vicino che i pompieri hanno ragione (un creditore del proprietario ha, in eetti, provocato un corto circuito) Lultimo caso (iv) non ` comunque un caso di sovradeterminazione poich` le e e due presunte cause non sono indipendenti (diremmo probabilmente che il corto circuito ` stato causato dal creditore). e Sarebbe plausibile pensare che (i) e (ii) si verichino, ossia che sia i pompieri che il vicino abbiano ragione senza che le due cause siano in qualche modo connesse? La risposta sembra essere negativa; una situazione di questo genere 7

contrasta con la nostra idea di causa. Come ` possibile che A sia la causa di B e se anche un evento C, del tutto sconnesso da A, rivendica il suo ruolo causale per B (e viceversa)? Ovviamente ci sono dei casi in cui un certo eetto ` causato da una serie e di cause separate tra loro. Si immagini un paziente, sia con problemi di insucienza respiratoria che con problemi di cuore, allimprovviso, muoia. In questo caso diremmo che se non ci fosse stato lattacco di cuore, il paziente sarebbe comunque stato ucciso dallinsucienza respiratoria, e viceversa. Ma ` questo e esempio un controesempio allincoerenza della sovradeterminazione? Sembra di no: in questo caso diremmo che la morte del paziente ` stata causata da e un evento complesso: un dottore direbbe che la morte ` stata causata dale linsucienza respiratoria e dai problemi cardiaci ma non si sbilancerebbe a sostenere che ciascuno dei due eventi ` la causa della morte (ricordiamoci che e la sovradeterminazione prevede che ci siano due eventi A e C tali che ciascuno di essi, singolarmente considerato, ` la causa di un altro evento C. e Il problema fondamentale della losoa della mente contemporanea, allora, ` che quando un losofo pensa a come le ragioni causino le azioni e a come i e nostri processi neuro-siologici causino lazione, sembra inesorabilmente cadere nellabisso della sovradeterminazione. Visto, per`, che, come abbiamo visto, o la sovradeterminazione ` impossibile (dato il nostro concetto di causa), ` e e assolutamente necessario risolvere questo problema.

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