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Gennaio
Numero
2009
2
Comunicare:
strada obbligata
per il futuro pag. 2
La qualità
secondo l’Europa...
e secondo noi pag. 4
I conservanti
nella cosmetica pag. 8
Il Libro Verde
sulla qualità
dei prodotti agricoli pag. 12
Filiera corta e
sviluppo dei
Farmer’s market pag. 15
gennaio 2009 2
Comunicare:
strada obbligata per il futuro
Alberto Bergamaschi,
Q
uesta è la terza uscita della newsletter “La
responsabile comunicazione & marketing
Scienza della Qualità”. Il numero zero è stato
di presentazione del progetto, il numero uno
QC&I International Services
di esibizione del ventaglio di strade potenzialmente marketing@qci.it
percorribili e questo numero due vuole dare inizio
alla passeggiata, in realtà alla sfida, che tutti noi abbia-
mo intenzione di percorrere.
Infatti, come l’uscita scorsa è stata molto ricca di argo- chi vuole comunicare principalmente e semplicemente
menti trattati e di interventi dei maggiori esperti dei un marchio di vendita o di certificazione, da usare, in
settori approfonditi (a tal punto interessanti da riceve- seguito, come atout commerciale.
re molte richieste di inserimento nella banca dati degli Ma ritengo sia arrivato il momento che chi ha qualche
indirizzi informatici a cui viene spedita la newsletter), cosa di significativo da trasmettere incominci a
questo numero avanza di un passo e sceglie la strada farlo, altrimenti soccomberà nell’appiattimento in
da percorrere, che non è altro che il fil rouge che col- basso a cui stanno tendendo tutti i mercati. Ed è pro-
lega gli argomenti trattati, compresi nel campo agroa- vato che in una situazione in cui lo standard ricono-
limentare oppure in altri. sciuto e accettato è basso, i prodotti di alto livello qua-
Questo filo di collegamento dopo osservazioni, verifi- litativo diventano quasi oggetto di derisione, tanto
che, approfondimenti e analisi delle informazioni di sono lontani dalla linea della nuova normalità.
ritorno si è palesato nella poliedria espressiva della
comunicazione della qualità, del gusto informato,
della certificazione personalizzata o della qualità
reale opposta alla qualità percepita.
Tante parole per riappropriarsi finalmente della possi-
bilità di essere soggettivamente informato sulle
scelte che voglio fare e di informare oggettivamen-
te sulle scelte che propongo di fare.
Esigenze che sembrano ovvie, ma che nell’era della
tanto sbandierata e vituperata globalizzazione appaio-
no assolutamente anacronistiche: su internet è possibi-
le ottenere qualsiasi cosa (prenotazioni mediche, anda-
menti scolastici, movimenti bancari, operazioni di In un recente convegno sono stato interrotto, durante
borsa, dati societari e molto altro), però non è ancora il mio intervento, da un produttore alimentare che
contemplata la possibilità di approfondire in modo affermava che l’unica cosa che davvero contasse nel
realmente significativo le caratteristiche dei prodotti mercato era il prezzo. Tutto il resto erano solamente
che vengono commercializzati. parole, la solita filosofia.
Quali possono essere le motivazioni? Io sono convinto, e la mia risposta data al produttore
Non certo le difficoltà tecniche, ormai superate in qual- ne ha seguito il concetto, che se fosse così io dovrei
siasi campo. Sicuramente non i costi, a questo punto cambiare lavoro, e la cosa non sarebbe molto impor-
alla portata di qualunque portafoglio. tante, ma soprattutto dovrebbero cambiare occupazio-
Le vere spiegazioni, penso, siano ascrivibili a due ne, e questo lo ritengo molto più rilevante, moltissimi
grandi categorie di “venditori”, che hanno un grosso produttori dell’Unione Europea. Non a caso, infatti, i
potere economico e comunicativo: chi non vuole dare primi due paragrafi dell’Introduzione del Libro
informazioni sui prodotti, perché sarebbero dannose al Verde sulla qualità dei prodotti agricoli (su cui trove-
proprio mercato, visto il loro basso livello qualitativo; e rete diversi articoli di approfondimento) sono i seguenti:
3 gennaio 2009
Editoriale
Normativa
Il Libro Verde pag. 12
La Scienza della qualità - Anno II, 2009 - numero 2 sulla qualità
Bimestrale informativo della società dei prodotti agricoli
QC&I International Services
La responsabilità pag. 14
Direttore editoriale Alberto Bergamaschi
Direttore responsabile Guglielmo Frezza sociale delle imprese
Coordinamento Comitato scientifico Carmelo Bonarrigo
Filiera corta e sviluppo pag. 15
Le fotografie di questo numero sono state scattate al
BioLife di Bolzano dei Farmer’s market
gennaio 2009 4
La qualità secondo l’Europa...
e secondo noi
Prof. Avv. Paolo Borghi
Q
ualche settimana fa il direttore editoriale di
questa Rivista, Alberto Bergamaschi, inviò a
Ordinario di diritto alimentare
tutti noi redattori una email con un “Oggetto” Università di Ferrara
molto significativo. SDA Studio di Diritto Alimentare
Diceva: “Siamo sulla strada giusta”. Intendeva dire: dirittoalimentare@studioborghi.eu
abbiamo avuto ragione a mettere al centro delle
nostre riflessioni il tema della qualità. E la ragione di
tanto (giustificato) orgoglio, era il fatto che la veri e propri: il Libro inizia parlando della qualità come
Commissione europea avesse appena reso pubblico – il di un “punto di forza dell’UE grazie all’altissimo livello
15 ottobre 2008 – il “Libro Verde sulla qualità dei pro- di sicurezza garantito dalla normativa UE da un capo
dotti agricoli: norme di prodotto, requisiti di produzio- all’altro della catena alimentare”. Partire da una simile
ne e sistemi di qualità” (COM(2008) 641 definitivo). premessa, che confonde questi due aspetti – qualità da
Non è la prima volta che la Commissione pubblica un un lato, e igiene e sicurezza dall’altro – è non solo nor-
documento ufficiale che, in qualche modo, presenta mativamente sbagliato (basti pensare al reg. 178/2002,
collegamenti al tema della qualità dei prodotti agrico- che rende nettamente distinguibili i due profili), ma
li. E’ però la prima volta che una comunicazione di così anche politicamente controproducente, perché le scel-
largo respiro – quali sono solitamente i Libri Verdi – ha te future, al fine di valorizzare la qualità e di farne uno
per tema centrale (anzi, unico!) quello della qualità dei strumento competitivo, devono nascere da idee chiare,
prodotti agricoli, cui l’Europa tenta ora di guardare da
molteplici angoli visuali; anzi, possibilmente, a trecen-
tosessanta gradi.
Anzitutto, vien da chiedersi, perché un “Libro Verde”?
A differenza dei “Libri Bianchi” – che talvolta seguono
un Libro Verde, e che contengono proposte di azione
comunitaria, spesso sotto forma di raccolta ufficiale di
proposte relative a una politica della Comunità, nel
tentativo di fornire uno strumento alle Istituzioni – i
Libri Verdi intendono presentarsi al pubblico come
documenti di riflessione su un tema particolare, affin-
ché tutti gli interessati, pubblici o privati, possano par-
tecipare ad un processo aperto di consultazione e di da una consapevolezza priva di confusioni concettuali.
dibattito su quel tema, i cui risultati sono a loro volta L’idea di qualità deve essere, anzitutto, da subito chia-
pubblicati. In alcuni casi, i Libri Verdi rappresentano il ramente legata al “valore aggiunto”, a un “di più”
primissimo passo degli sviluppi legislativi successivi. rispetto alla sicurezza.
Lodevole, quindi, lo scopo che la Commissione si pre- Dopodiché, l’obiettivo dell’Europa – giacché oramai è
figge. Significativo il fatto che il tema stia a cuore alle l’Europa a disciplinare quasi tutti gli aspetti della pro-
Istituzioni europee, e al più alto livello. Qualche dub- duzione e della commercializzazione degli alimenti –
bio può sorgere circa il modo in cui la Commissione deve essere quello di definire i pregi (possibilmente
europea esprime la propria idea di qualità: ancora una non troppi) su cui puntare, in termini di competitività
volta, un’idea che si conferma sfuggente, relativa, biso- di sistema; di scrivere norme chiare (possibilmente non
gnosa di riflessioni. troppe) che rendano verificabili, in base a parametri
Non sono pochi i punti nei quali il Libro Verde confon- oggettivi, l’esistenza di quei pregi; di organizzarne la
de “requisiti minimi” – quali possono essere considera- tutela mediante una disciplina rigorosa dei sistemi e
ti il livello di sicurezza e gli standard di igiene, garanti- degli organismi di controllo e di certificazione.
ti grazie al complesso sistema di norme create negli La Commissione appare invece ancora legata a schemi
ultimi quindici o venti anni – e “requisiti di qualità” di ragionamento non particolarmente innovativi, se è
5 gennaio 2009
P
roseguendo la disamina della nuova normativa in
materia di agricoltura biologica, vale la pena sof-
responsabile documentazione
fermarsi sulle motivazioni che hanno portato il QC&I International Services
Legislatore a procedurare l’attività di produzione di ali- c.bonarrigo@qci.it
menti trasformati.
La produzione biologica di alimenti trasformati è un
tipo di produzione confacente alle preferenze di taluni
consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e pro- Ai fini della trasformazione degli alimenti biologici, il
cedimenti naturali; pertanto i prodotti de quo devono Reg. (CEE) n. 2092/91 ha autorizzato, in condizioni ben
essere ottenuti mediante procedimenti atti a garantire precise, l’impiego di determinati ingredienti non agri-
la persistenza dell’integrità biologica e delle qualità coli, di determinati ausiliari di fabbricazione e di deter-
essenziali del prodotto in tutte le fasi della catena di minati ingredienti non biologici di origine agricola.
produzione, perseguendo i seguenti obiettivi e principi: Per garantire la continuità dell’agricoltura biologica, la
nuova normativa ha mantenuto l’autorizzazione
- la progettazione e la gestione appropriate dei processi all’impiego. Inoltre, per motivi di chiarezza, negli alle-
biologici si deve basare su una valutazione del rischio, gati del Reg. (CE) n. 889/2008 sono menzionati i pro-
avvalendosi di misure precauzionali e di prevenzione; dotti e le sostanze che erano stati autorizzati ai sensi
- produrre alimenti biologici composti di ingredienti del Reg. (CEE) n. 2092/91. In futuro, altri prodotti e
provenienti dall’agricoltura biologica, tranne qualora sostanze potranno essere aggiunti a questo elenco in
un ingrediente non sia disponibile sul mercato in virtù dell’articolo 21, paragrafo 2, del Reg. (CE) n.
forma biologica; 834/2007. Si è reso, pertanto, opportuno identificare il
- limitare l’uso di additivi, di ingredienti non biologici diverso statuto di ciascuna categoria di prodotti e
con funzioni principalmente sensoriali e tecnologi- sostanze per mezzo di un simbolo nell’elenco.
che, nonché di micronutrienti e ausiliari di fabbrica- Al fine di non compromettere la continuità della pro-
zione alimentare, in modo che siano utilizzati al mini- duzione biologica sono state adottate, con il Reg. (CE)
mo e soltanto nei casi di impellente necessità tecno- n. 889/2008, misure transitorie intese ad agevolare la
logica o a fini nutrizionali specifici (alimenti arricchiti transizione dal Reg. (CEE) n. 2092/91 al Reg. (CE) n.
e integratori alimentari destinati ad una alimentazio- 834/2007, per quanto concerne le seguenti disposizioni
ne particolare); del Reg. (CEE) n. 2092/91:
- non utilizzare sostanze e metodi di trasformazione
che possano trarre in inganno quanto alla vera natu- 1) gli ingredienti non biologici di origine agricola auto-
ra del prodotto; rizzati dagli Stati membri a norma del regolamento
- trasformare in maniera accurata gli alimenti, preferibil- (CEE) n. 207/93 possono intendersi autorizzati a
mente avvalendosi di metodi biologici, meccanici e fisici; norma del presente regolamento. Tuttavia, le auto-
- nella composizione degli alimenti biologici trasfor- rizzazioni concesse a norma dell’articolo 3, paragra-
mati, un ingrediente biologico non è contenuto insie- fo 6, del suddetto regolamento scadono il 31 dicem-
me allo stesso ingrediente non biologico o prove- bre 2009.
niente dalla conversione;
- nella composizione degli alimenti biologici trasfor- Successivamente alla pubblicazione del Reg. (CE) n.
mati, gli alimenti prodotti a partire da colture in con- 889/2008, nel rispetto della continuità alle norme di
versione contengono unicamente un ingrediente produzione di alimenti trasformati, definite dal Reg.
vegetale di origine agricola; (CEE) n. 2092/91, e per non perturbare il settore della
- non è consentito l’impiego di sostanze e di tecniche trasformazione degli alimenti biologici, il legislatore ha
intese a ripristinare le proprietà perdute nella tra- definito ed attuato le specifiche norme di produzione di
sformazione e nel magazzinaggio di alimenti biologi- alimenti trasformati.
ci o ad ovviare a negligenze nella trasformazione Secondo i principi definiti dal Reg. (CE) n. 834/2007, il
ovvero che possano altrimenti trarre in inganno sulla Reg. (CE) n. 889/2008 ha stabilito le norme di produzione
vera natura di tali prodotti. dettagliate per quanto riguarda:
7 gennaio 2009
Agricoltura biologica
- le norme generali;
- il divieto d’uso di OGM;
- il divieto d’uso di radiazioni ionizzanti;
- l’uso di taluni prodotti e sostanze nella trasformazio- nutrienti destinati ad un’alimentazione particolare,
ne (additivi alimentari; ausiliari di fabbricazione; è soggetto alla seguente prescrizione: si trovano in
aromi; preparazioni a base di microrganismi ed enzi- natura e possono soltanto aver subito processi mec-
mi; minerali; oligoelementi; vitamine; i coloranti per canici, fisici, biologici, enzimatici o microbici salvo
la stampigliatura delle carni e dei gusci d’uovo); ove tali prodotti e sostanze derivanti da tali fonti
- l’uso di determinati ingredienti non biologici di origi- non siano disponibili in quantitativi o qualità suffi-
ne agricola; ciente sul mercato;
- l’uso di determinati ingredienti non biologici di origi-
ne agricola, autorizzati temporaneamente dagli Stati 3) l’uso delle seguenti sostanze, elencate nell’allegato
membri; VIII, è riesaminato prima del 31 dicembre 2010:
- i criteri per l’uso di taluni prodotti e sostanze nella a) nitrito di sodio e nitrato di potassio nella sezio-
trasformazione (additivi alimentari; ausiliari di fab- ne A, ai fini della soppressione di questi additivi;
bricazione; aromi; preparazioni a base di microrgani- il riesame tiene conto degli sforzi realizzati dagli
smi ed enzimi; minerali; oligoelementi; vitamine; i Stati membri per trovare alternative sicure ai
coloranti per la stampigliatura delle carni e dei gusci nitriti/nitrati e per istituire programmi di forma-
d’uovo); zione in materia di metodi di fabbricazione
- i criteri per l’uso di determinati ingredienti non bio- alternativi e di igiene destinati ai trasformato-
logici di origine agricola; ri/fabbricanti di carni biologiche;
- l’imballaggio ed il trasporto dei prodotti verso altri b) anidride solforosa e metabisolfito di potassio
operatori o unità; nella sezione A;
- il ricevimento di prodotti da altre unità o da altri ope- c) acido cloridrico nella sezione B per la trasforma-
ratori zione dei formaggi Gouda, Edam e
Maasdammer, Boerenkaas, Friese e Leidse
Risulta di particolare importanza segnalare le seguenti Nagelkaas.
novità introdotte dalla nuova normativa:
Infine, anche per le produzioni di alimenti trasformati
1) ai fini del calcolo della percentuale del 95% in peso è da segnale la novità introdotta dall’art. 9 del Reg.
degli ingredienti di origine agricola biologica: (CE) n. 834/2007, in merito al divieto di uso di OGM.
a) gli additivi alimentari elencati nell’allegato VIII Per i prodotti per i quali non possono essere escluse
del Reg. (CE) n. 889/2008 e contrassegnati da un tracce non intenzionali e tecnicamente inevitabili di
asterisco nella colonna del codice dell’additivo OGM autorizzati, viene fissata una soglia minima dello
sono considerati ingredienti di origine agricola; 0,9 (richiamata dalla direttiva 2001/18/CE, dai regola-
tuttavia la suddetta prescrizione si applica a menti (CE) n. 1829/2003 e n. 1830/2003) sotto la quale
decorrere dal 1° luglio 2010. tali prodotti non devono essere etichettati con la dici-
b) le preparazioni a base di microrganismi ed enzimi tura “questo prodotto contiene OGM”.
normalmente utilizzate nella trasformazione Pertanto i prodotti che non siano etichettati o accom-
degli alimenti, le sostanze aromatizzanti naturali pagnati da un documento che riporti la suddetta frase
e le preparazioni aromatiche naturali, i coloranti fa presupporre che nella coltivazione e/o allevamento
utilizzati per la stampigliatura delle carni e dei degli stessi non si è fatto uso di OGM o prodotti deri-
gusci d’uovo, le sostanze minerali (anche oligoe- vati da OGM.
lementi), le vitamine, gli aminoacidi e altri micro- In caso di prodotti non biologici, diversi da alimenti o
nutrienti e le sostanze non contrassegnate da un mangimi, acquistati da terzi, il fornitore dovrà rilascia-
asterisco nella colonna del codice dell’additivo non re una dichiarazione di conferma che gli stessi non
sono considerate ingredienti di origine agricola; sono derivati od ottenuti da OGM, secondo il fac simi-
le riportato nell’allegato XIII del Reg. (CE) n. 889/2008.
2) l’uso nella produzione biologica di additivi, ausiliari Il Legislatore, con la pubblicazione del Reg. (CE) n.
di fabbricazione, aromi, acqua, sale, preparazioni a 889/2008, non ha deciso sulle misure di attuazione del
base di microrganismi ed enzimi, minerali, oligoele- divieto di uso di OGM e di prodotti derivati od ottenu-
menti, vitamine, nonché amminoacidi e altri micro- ti da OGM.
gennaio 2009 8
I conservanti
nella cosmetica
Elisa Maccagni,
S
i definisce sistema conservante l’insieme delle
sostanze che entrano a far parte dei prodotti
Chimico - Esperta di prodotti cosmetici
cosmetici principalmente per inibirvi lo sviluppo emaccagni@alice.it
dei microrganismi.
I conservanti sono molto utilizzati in cosmetica in
quanto i cosmetici rappresentano un ottimo terreno di
proliferazione per i microrganismi. Questi sono presen-
ti ovunque: nell’aria, sui macchinari, nelle materie inquinato in partenza, ma deve assicurarne la conser-
prime, sulle persone … ed è, pertanto, facile che possa vazione nel tempo, ovvero deve proteggere un pro-
avvenire una contaminazione del prodotto cosmetico, dotto durante l’uso.
all’interno del quale i batteri o le muffe si moltiplicano Il conservante ideale dovrebbe avere le seguenti carat-
velocemente, grazie alle condizioni favorevoli dell’am- teristiche:
biente (acqua, sostanze grasse, nutrienti, pH …), cau-
sando, in primo luogo, il deterioramento del prodotto - ampia attività antimicrobica;
e quindi possibili irritazioni ed infezioni, anche molto - non essere sensibilizzante, né irritante o tossico alle
gravi, sulla pelle e sulle mucose. dosi di impiego;
Il problema dell’inquinamento può essere minimizzato - non interagire o essere inattivato dagli ingredienti
all’origine sanitizzando gli ambienti di produzione, i del prodotto;
macchinari ed il personale, controllando microbiologi- - non alterare il colore e l’odore del cosmetico.
camente le materie prime ed infine introducendo
opportuni conservanti nel prodotto finito. Il conser- Esistono numerosissime sostanze ad attività antimicro-
vante, quindi, non deve “pulire” un composto già bica, ma non tutte sono utilizzabili in cosmetica, in
L
’attenzione del consumatore e il sistema d’infor-
mazione socio-economica richiedono, oggi più di
PEGASO management
prima, agli operatori del comparto agroalimenta- s.castignani@pegasomanagement.com
re di non prescindere dalla strutturazione di un sistema www.pegasomanagement.com
di garanzie e al contempo di efficienze interne.
Il consumatore, sempre più attento e sensibile alla qua-
lità di ciò che acquista, oltre ad pretendere caratteristi-
che primarie quali igiene e sicurezza, ricerca la soddi- tenerlo sempre allineato a quella qualità che il primo
sfazione di ulteriori esigenze: veder valorizzata la qua- tesoro (il consumatore) ricerca e apprezza. Abbiamo in
lità e essere meglio informato sulla natura, le modalità tale direzione approfondito uno studio al fine di verifi-
di produzione e di trasformazione, le caratteristiche care l’applicabilità di un “sistema rete” all’interno di
peculiari degli alimenti. un Gruppo di Distribuzione Organizzata.
Il consumatore ha diritto a un’informazione chiara e Pegaso Management (www.pegasomanagement.com),
completa, indicante le esatte specifiche di un determi- dopo oltre dieci anni di esperienza consulenziale e
nato alimento, per essere orientato in una scelta con- organizzativa per oltre 450 aziende agroalimentari
sapevole. Per meglio rispondere a tali esigenze di (della produzione primaria, della trasformazione, della
“qualità”, anche la Distribuzione Organizzata ha vendita e della somministrazione) ha sviluppato un
mostrato una sempre più viva volontà di approdare a progetto di qualificazione di gruppo teso proprio a
certificazioni volontarie, attraverso le quali garantire valorizzare l’esperienza per quelle organizzazioni che
controlli di filiera finalizzati alla verifica del costante hanno vissuto l’evoluzione del sistema di distribuzione
mantenimento degli standard qualitativi previsti e agroalimentare e che oggi vogliono differenziarsi
richiesti. rispetto ai migliori competitors in termini di Qualità di
Altro aspetto della qualità è quello psico-sociale, costi- Prodotto e di Servizio.
tuito dall’insieme delle componenti emotive che gli ali-
menti sono in grado di suscitare negli individui e che
sono variabili in funzione del Paese e delle sue tradizio-
ni culturali, dell’epoca, dell’ambiente sociale.
Grande influenza è inoltre rappresentata dalla fiducia
rivolta al nostro “venditore”: il nostro salumiere, il
macellaio, il fruttivendolo per la spesa quotidiana. Un
passo ulteriore che dovrà essere affrontato sarà quello
di costruire un ponte di contatto tra le Organizzazioni
di distribuzione e il consumatore finale, mediante un
servizio idoneo a soddisfare le aspettative implicite ed
esplicite che gratificano il consumatore e lo assistono
nelle scelte degli acquisti.
Risulterà in tale contesto fondamentale sensibilizzare il
consumatore, supportandolo con un servizio che sia Il progetto, teso in primo luogo a regolamentare il
sempre più rispondente alle esigenze che lo stesso ha Sistema di Gestione interno alla centrale distributiva
dimostrato di voler vedere soddisfatte. (per organizzare efficienze interne nonchè regolamen-
Si ritiene quindi che la fase di distribuzione debba rap- tare e perfezionare il rapporto che lega la sede centra-
presentare un anello fondamentale per coinvolgere il le alla dislocazione capillare su territorio), vede la
consumatore finale nelle scelte qualitative di prodotto nostra organizzazione come partner per la costruzione
e del “sistema organizzazione”, ricercando un “dialo- di Disciplinari di Servizio e di Prodotto tesi alla defini-
go virtuale” con lo stesso, al fine di ottenere dati di zione di standards qualificanti e percepibili dal consu-
ritorno utili al perfezionamento del servizio, per man- matore finale.
11 gennaio 2009
Dalla parte del consumatore
I
l Libro Verde sulla qualità dei prodotti agricoli, pub-
blicato il 15 ottobre 2008, diventerà sicuramente un
responsabile comunicazione & marketing
punto di riferimento per il concetto di qualità in QC&I International Services
generale e per i legittimi desideri dei consumatori marketing@qci.it
riguardo alle informazioni che arrivano sul mercato,
per verificare il rispetto delle loro aspettative. A mio
parere questo punto di riferimento sarà sì, in prima
battuta, soprattutto in ambito agroalimentare, ma poi caratteristiche che portano all’acquisto di un prodotto
evolverà in altri comparti analoghi e limitrofi, quali il e che devono essere approfondite. Queste peculiarità
cosmetico e il tessile. Cerchiamo dunque di analizzarne da sapere sono di diverso tipo: zona di produzione,
gli aspetti principali. metodi di produzione e altro.
In pratica è tutto quello che il produttore desidera
Globalizzazione: più problemi che benefici far conoscere e che il consumatore (o il grossista)
Già nella prefazione si esaminano alcune novità che vuole conoscere. In questo modo, continua la pubbli-
stanno modificando in modo sostanziale i parametri cazione, si riescono a differenziare i propri prodotti
che regolano il mondo agroalimentare. Viene appro- sul mercato, ottenendo così un vantaggio compe-
fondito, per prima cosa, il concetto di globalizzazione titivo. Benissimo.
in senso non positivo: viene considerata una delle moti- Fino ad ora il Libro Verde è stato molto chiaro: poiché
vazioni dell’aumento delle importazione di prodotti da il produttore europeo produce in modo migliore e, in
paesi extra UE con direzione UE. Ma, ahimè, le produ- alcuni casi, secondo dei disciplinari ben codificati (DOP,
zioni in questi paesi non devono sottostare alle IGP, STG, Biologico e altro), ottiene un prodotto supe-
regole previste all’interno della UE. riore e molto ben controllato. Lo deve solo far sape-
Questo concetto è inserito in modo quasi subliminale. re e riuscirà ad ottenere il vantaggio economico in
Prima si afferma, infatti, che la pressione di vendita dei grado di ripagarlo dei maggiori costi sostenuti per
paesi extra UE è dovuta, soprattutto, al basso costo di migliorare la produzione e adeguarsi alle regole. Una
produzione; di seguito, tuttavia, viene evidenziato frase della pubblicazione è molto indicativa: aiutare i
che l’arma più potente che gli agricoltori UE possano consumatori a scegliere e/o decidere se pagare di
utilizzare è l’alta qualità. Caratteristica che è stata più per un dato prodotto.
raggiunta in conseguenza alle normative vigenti e agli Sinceramente mi sarebbe piaciuto che fosse inserito
investimenti che gli agricoltori e i produttori dell’inte- anche il concetto, sicuramente più drastico, di aiutare
ra catena alimentare dell’UE devono aver fatto per il consumatore a decidere se acquistare o meno
conformarsi alle regole. un prodotto. Sarebbe passato l’idea, forse pericolosa,
E’ evidente che il messaggio del Libro Verde è che non che non tutto quello che le norme consentono è da
solo gli agricoltori extra UE hanno delle possibilità pro- acquistare. D’altra parte, in realtà, è l’UE stessa che
duttive a minor costo, ma che non devono sottostare dichiara che in alcuni paesi extra UE non ci sono le stes-
alle regole europee sulla sicurezza alimentare, con se regole da osservare, ammettendo di fatto una
tutte le possibili conseguenze del caso. oggettiva concorrenza sleale nel mercato.
Normativa
La responsabilità sociale
delle imprese
Paolo Bertazzo,
T
ra le tante certificazioni che esistono nel settore
agro alimentare la Responsabilità sociale delle
ANCCP srl
imprese – CSR – è quella che ultimamente sta mkt@anccp.it
interessando molto il settore. www.anccp.it
La Responsabilità sociale d’impresa è stata definita, sul (per gentile concessione PUNTO CE)
Libro Verde della Commissione Europea del 2001, come
“integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali
ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni com- più temi rilevanti per l’azienda e che si possano ritene-
merciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. re realizzabili nel più breve tempo possibile.
Nel documento è specificato che essere socialmente L’azienda agro alimentare, ad esempio, potrebbe inve-
responsabili vuol dire non solo soddisfare pienamente stire nel settore delle risorse umane, offrendo ai propri
gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare oltre dipendenti la possibilità di partecipare a corsi di for-
investendo di più nel capitale umano, ambiente e rap- mazione i cui risultati potranno essere a vantaggio sia
porti con altri parti interessate. dei dipendenti sia per l’azienda stessa oppure intro-
I soggetti interessati nel concetto di gestione social- durre norme e regole che tutelino i lavoratori stessi.
mente responsabile d’impresa sono i portatori di inte- Principalmente l’azienda deve guardare soprattutto la
resse definiti stakeolder così individuati: gestione interna, ma deve anche valutare e gestire i
- Risorse umane; rapporti con il territorio, la comunità locale e istituzio-
- Soci/azionisti; ni pubbliche anche per la tutela ambientale.
- Clienti; L’ottimizzazione energetica, la prevenzione all’inqui-
- Fornitori; namento, la gestione dei rifiuti possono portare a ridu-
- Partner finanziari; zioni di costi e favorire quindi la gestione economica
- Enti pubblici; dell’azienda facendo così nascere nuove opportunità
- Comunità; commerciali con clienti che siano alla ricerca dei famo-
- Ambiente. si certificati “verdi”.
Tali iniziative servono all’impresa per ottimizzare il pro-
La Responsabilità sociale delle imprese agro alimentari prio lavoro e per favorire la collaborazione con altre
consiste nel preservare la riuscita economica e nel trar- per organizzare gruppi di lavoro e vendita prodotti
re vantaggi commerciali, migliorando la qualità azien- proprio per ottimizzare la gestione aziendale social-
dale e conquistando la fiducia dei consumatori. mente responsabile.
Per le aziende agro alimentari i clienti, infatti, voglio- Per rimanere competitive, le aziende devono sapersi
no un fornitore affidabile, che sia riconosciuto per la adattare a nuove esigenze di mercato e richieste dalla
qualità dei prodotti e dei servizi che offre, i fornitori società in cui operano.
invece vogliono clienti fidelizzati che ripetano gli In conclusione gli obiettivi in sintesi sono:
acquisti nel tempo ed effettuino con regolarità i paga- - l’estensione della cultura della CSR;
menti. - la diffusione di uno standard semplice e modulare, al
L’azienda inoltre vuole contare sul fatto che operi in quale le imprese aderiscono volontariamente, che
maniera responsabile a livello sociale ed ambientale e permette il riconoscimento di comportamenti azien-
che i propri dipendenti sentano di lavorare in un azien- dali socialmente responsabili;
da, che li renda fieri per l’impegno e che riconoscano il - l’identificazione degli strumenti di misurazione per
contributo che essi apportano. analizzare le prestazioni sociali;
Il concetto di Responsabilità Sociale delle aziende agro - Il controllo sugli impegni presi dalle imprese per
alimentari prevede l’integrazione di pratiche sociali e garantire le attese della collettività.
ambientali nella prassi aziendali, così come per l’ado-
zione di altri sistemi di certificazione. La CSR come già definito in principio è una delle parti-
L’azienda agri alimentare deve pianificare ove investire colari certificazioni emergenti nel settore agro alimen-
le proprie risorse concentrandosi soprattutto su uno o tare che si sta piano piano affermando.
15 gennaio 2009
L
a vendita diretta o filiera corta, è una delle oppor-
tunità fornita agli agricoltori di poter integrare il
Consulente aziendale
proprio reddito. La crisi del settore agricolo dovu- esperto di agricoltura biologica
ta ad aumenti dei costi di produzione, alla Politica Studio Biologico - baztel@libero.it
Agricola, all’apertura di nuovi e interessanti mercati in
Asia e in America Latina, unita all’insufficiente soste-
gno pubblico dei redditi, hanno reso necessario rita-
gliare un nuovo ruolo per l’agricoltore, facendolo Farmer’s markets o “mercati agricoli di vendita
diventare non più soltanto un produttore ma anche un diretta”. E’ stato perciò emanato un Decreto
fornitore di servizi. Nel 2001 col Decreto Legislativo n. Ministeriale, il cosiddetto “Decreto De Castro”, in
228, la cosiddetta “legge di orientamento in agri- attuazione alla finanziaria 2007 (art. 1 , comma 1065,
coltura”, è stata perciò regolamentata la vendita della legge 27 dicembre 2006, n° 296), che indica gli
diretta, garantendo nuove possibilità di guadagno standard dei mercati (soggetti ammessi, requisiti, ubi-
all’imprenditore agricolo ma anche opportunità di cazione), definisce il raccordo con la normativa di rife-
risparmio e maggiore qualità per il consumatore. rimento e le competenze, e sottolinea il ruolo centrale
Questo nuovo canale distributivo interessa sia il setto- dei comuni, come dimostra l’intesa istituzionale con
re dell’agricoltura convenzionale sia quello del biologi- l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI).
co, ma quest’ultimo si sta confermando ancora una Gli imprenditori agricoli che intendono esercitare la
volta un ambito pilota, probabilmente per la presenza vendita nei mercati agricoli devono comunque ottem-
di una rilevante percentuale di giovani imprenditori perare a quanto prescritto dall’articolo 4 del D. Lgs
motivati, preparati ed all’avanguardia in grado di inve- 228/01. Proponiamo quindi alcune note “operative” di
stire risorse e personale nella vendita diretta. carattere generale, ovvero con valenza comunitaria e
Anche i consumatori hanno cominciato a mostrare nazionale riguardanti il D. Lgs 228/01 integrandole con
interesse per la filiera corta come emerge dall’Indagine le novità apportate dalla finanziaria 2007 e dal
Swg Coldiretti sulle abitudini alimentari, divulgata in “Decreto De Castro”, anche se va precisato che molti
occasione della presentazione dei dati Istat sul com- aspetti di queste operazioni dipendono da leggi, rego-
mercio al dettaglio del 2007. E’ stato infatti registrato lamenti e ordinanze di competenza regionale, provin-
un cambiamento di tendenza nelle abitudini alimenta- ciale, comunale e delle singole ASL.
ri dei consumatori, che preferiscono comprare diretta-
mente dai produttori piuttosto che affidarsi alla GDO, Prevalenza
riscontrando maggiore genuinità e convenienza dei La novità di maggior rilievo del D. Lgs 228/01 consiste
prodotti. nella possibilità riconosciuta agli imprenditori agricoli
Sebbene nel D. Lgs. n. 228/2001 siano contemplate di vendere al dettaglio sia prodotti provenienti dalle
quattro modalità di vendita diretta (commercio itine- proprie imprese sia prodotti acquistati all’esterno delle
rante; commercio elettronico; commercio su aree pub- stesse, a patto che i primi costituiscano più del 50% dei
bliche con posteggio e commercio in locali aperti al prodotti commercializzati. Possono essere quindi com-
pubblico) in questi anni ha preso piede prevalente- mercializzati anche prodotti e trasformati extra-azien-
mente la vendita diretta in azienda, mentre la vendita dali, ma entro certi limiti (circolare 44/E del 14/05/02
tramite mercatini in città non ha avuto il successo che dell’Agenzia delle Entrate).
ci si aspettava a causa della mancanza di una regola- Come si evince dall’articolo 4 di tale decreto il limite è
mentazione chiara che ne definisca gli ambiti, ed anche fissato a 80 milioni di lire per le ditte individuali e 2
a causa dell’ostruzionismo di alcuni comuni combinato miliardi per le società. Questi limiti sono stati ultima-
con l’effetto freno esercitato dai commercianti tradi- mente alzati rispettivamente a 160 mila euro e 4 milio-
zionali. ni di euro da una norma approvata dalla finanziaria
Con la finanziaria del 2007 però, il governo ha deciso di 2007. Il loro superamento prevede la cassazione per
dare slancio ad una formula molto diffusa negli altri l’imprenditore agricolo di usufruire delle agevolazioni
paesi europei oltre che in America ed Australia, ossia ai fornite dal decreto.
gennaio 2009 16
Normativa
Farmer’s markets
o Mercati agricoli di vendita diretta