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Cantando lesilio, da Gonalves Dias a Chico Buarque e oltre

Cantando lesilio, da Gonalves Dias a Chico Buarque e oltre


Enrico Martines

In un convegno che ha nellesilio uno dei punti tematici fondamentali, quasi scontato per chi, come me, si occupa di letteratura lusofona, rivolgere lattenzione verso il Brasile e verso uno dei testi principali di quella letteratura, vero e proprio certificato di nascita delle lettere nazionali, la Cano do Exlio di Gonalves Dias. Oggetto di numerose riprese intertestuali nel corso dei quasi due secoli di storia della nazione brasiliana, la canzone romantica ha avuto il merito di costituire un patrimonio iniziale di simboli che fanno riferimento a un problema centrale in tutto questo periodo. La cultura del Brasile infatti contrassegnata da un universo simbolico comune legato a una ideologia nazionalista. Il problema dellaffermazione di una identit nazionale sempre stato centrale nel paese (libe163

Parte seconda. I luoghi: identit e linguaggio

ratosi da una posizione coloniale nel XIX secolo), prima come necessit assoluta corroborata in pieno dallestetica romantica, poi come esigenza di affermare una autonomia culturale, cavalcata nel secolo successivo dai modernisti, quindi come bisogno di ritrovare una patria in cui potersi riconoscere, nel doloroso passaggio della dittatura militare e pi in generale nelle contraddizioni della societ brasiliana contemporanea. Questo universo simbolico dominato dal tema dellesilio, un topos condiviso e alimentato nella letteratura brasiliana, in particolare dalla poesia, sin dallinizio della storia politica e culturale di quel paese. Un tema, lanciato dalla Cano do Exlio di Gonalves Dias, ripreso da molti autori, da diverse prospettive ideologiche e culturali e secondo diverse riorganizzazioni formali e tematiche. Un esilio spaziale, un esilio temporale, un esilio individuale, un esilio collettivo: la patria il terreno fertile comune, creatore di sentimenti e idee messe in poesia da vari scrittori, che hanno sentito la necessit di riprendere non solo la questione della nazione, ma le stesse immagini utilizzate per primo da Gonalves Dias. Un processo intertestuale che ha assunto forme differenti, dalla parafrasi alla parodia, ora critica ora amaramente polemica, come vedremo, limitandoci doverosamente a una selezione delle riprese testuali pi significative, tra le Canes do Exlio esistenti. Lesilio, comunque, in Brasile uno spazio letterario nel quale si incrociano e si confrontano differenti visioni del mondo1. Gonalves Dias scrisse la sua poesia nel 1843 a Coimbra, in Portogallo, dove il poeta studiava Diritto. La Cano che apre la sua raccolta desordio, Primeiros Cantos, pubblicata nel 1846 rappresenta innanzitutto un sentimento universale ed eterno, la nostalgia e lidealizzazione del proprio paese (il Brasile nasce come nazione nel 1822, in piena voga del Romanticismo, ed questa estetica che ha creato la maggioranza dei valori essenziali della sua cultura). Cera la necessit

Vedi S. H. Cyntro, Nossos Bosques Tm mais Vida, canes de exlio e evaso: a potica de identidade nacional, disponibile on-line <http://www.germinaliteratura.com.br/sabiaseexilios/nossosbosquestemmaisvida.htm> (ultimo accesso 11/02/2011).
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di esaltare la patria e di opporla alla antica potenza coloniale, cosa che Gonalves Dias afferma nel suo componimento, che ha il merito di associare lufanismo ovvero laffermazione esaltata della propria patria2 a una grande efficacia verbale.
Cano do Exlio Kennst du das Land, wo die Zitronen [blhen, Im dunklen Laub die Gold-Orangen [glhen? Kennst du es wohl? Dahin, dahin! Mcht ich ziehn. [Conheces o pas onde florescem as [laranjeiras? Ardem na escura fronde os frutos [de ouro Conhec-lo? Para l, [para l quisera eu ir!] Goethe (traduo de Manuel [Bandeira) Minha terra tem palmeiras, Onde canta o Sabi; As aves, que aqui gorjeiam, No gorjeiam como l. Nosso cu tem mais estrelas, Nossas vrzeas tm mais flores, Nossos bosques tm mais vida, Nossa vida mais amores. Em cismar, sozinho, noite, Mais prazer encontro eu l; Minha terra tem palmeiras, Onde canta o Sabi. Minha terra tem primores, Que tais no encontro eu c; Em cismar sozinho, noite Mais prazer encontro eu l; Minha terra tem palmeiras, Onde canta o Sabi. No permita Deus que eu morra, Sem que eu volte para l; Sem que desfrute os primores Que no encontro por c; Sem quinda aviste as palmeiras, Onde canta o Sabi.

2 Il termine ufanismo utilizzato in Brasile in riferimento allopuscolo scritto nel 1900 da Afonso Celso, intitolato Porque me Ufano do Meu Pas.

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In questa, come nelle seguenti trascrizioni delle poesie, abbiamo sottolineato gli elementi verbali degni di commento, in quanto topoi oggetto di ripresa intertestuale. Si osserva come il poeta cerchi di rappresentare leccellenza della patria attraverso le figure delle palmeiras e del sabi che, insieme allio lirico, sono gli elementi fondamentali ripetuti nei due versi iniziali che funzionano da refro o estribilho in tutto il componimento. La palma, per la sua imponenza, era gi considerata un simbolo dagli indios Tupi, che chiamavano il Brasile Pindorama, ossia terra delle palme. Il sabi si caratterizza, oltre che per la bellezza delle sue penne, per il suo canto, un canto relativamente triste che configura la tristezza del poeta nostalgico. Non a caso, Gonalves Dias scrive Sabi con la lettera maiuscola: il volatile transita dallo spazio fisico a quello simbolico, in modo da rappresentare la superiorit della natura brasiliana, immagine dellidentit nazionale, e la stessa voce del poeta3. Si noti inoltre che la combinazione palmeiras-sabi uninvenzione poetica, non una realt ecologica: laccostamento di questi due elementi rappresenta pi che altro lunione della zona litorale (le palme) e dellinterno del paese, territorio preferenziale, anche se non esclusivo, del sabi. Un elemento paratestuale che spicca sicuramente la scelta dellepigrafe tratta dal romanzo di formazione Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister, di Goethe. Questo frammento della Ballata di Mignon, liberamente adattato da Gonalves Dias, esprime proprio il desiderio di ritorno alla patria e costituisce un autorevole punto di riferimento per uno dei motivi portanti del Romanticismo. Il poeta brasiliano sceglie per la sua poesia un metro semplice e popolare, il verso settenario della redondilha maior, una struttura legata alla metrica medievale e trobadorica, coltivata da Dias e dai poeti romantici e profondamente radicata nella cultura popolare. Lefficacia espressiva

Vedi W. J. Marques, O Poema e a Metfora, in Revista Letras, 60 (jul./dez. 2003), pp. 79-93, disponibile on-line <http://www.scribd.com/doc/37638158/Artigo-O-poema-ea-metafora> (ultimo accesso 11/02/2011).
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ottenuta senza lutilizzo di alcuna aggettivazione diretta. Gli elementi linguistici che danno maggiore espressivit poetica sono avverbi e pronomi, possessivi e dimostrativi; soprattutto si osserva uno schema comparativo tutto giocato sullopposizione tra un c disdegnato e un l esaltato. Dopo la presentazione degli attributi esclusivi della patria lontana nella prima strofa (palmeiras e sabi), la seconda strofa introduce il confronto tra attributi comuni in cui lavverbio mais scandisce ripetutamente la superiorit della realt naturale brasiliana. La lontananza da quella realt provoca lisolamento fisico e psicologico del poeta, che si sente sozinho, e il conseguente sentimento di saudade, motore del componimento, che sfocia nellaccorata invocazione finale. La Cano di Gonalves Dias ha contribuito decisivamente alla elevazione della natura tropicale a metafora della nazione, una componente fondamentale nel processo di costituzione dellimmagine del paese, intrapreso dalla lite colta brasiliana nel XIX secolo. Nellintento di costruire una visione idealizzata del Brasile, la poesia recupera e concretizza il tradizionale progetto di edenizzazione della natura tropicale, riprendendo e affermando il mito che aveva avvolto il Brasile sin dai primordi della sua colonizzazione, quello del Paradiso Terrestre. La lontananza dalla terra natale la condizione necessaria a questa trasfigurazione, perch pone il poeta nella condizione migliore per lanciare, dal di fuori, uno sguardo idealizzante sulla patria e per scegliere gli elementi naturali cui attribuire un valore simbolico. Il componimento di Gonalves Dias ottenne un immediato successo. Una prima ripresa, pi tematica che intertestuale in senso stretto, si ebbe nel 1847, con la poesia A Noite da Minha Terra inserita nel romanzo A Divina Pastora di Caldre e Fio, considerato il padre della letteratura del Rio Grande do Sul. Ritroviamo lio lirico che, di notte, in solitudine, esalta i meriti di un l che corrisponde alla citt natale, Porto Alegre contrapponendoli a un Aqui indesiderato, Rio de Janeiro. Una dialettica che si svolge tutta allinterno del Brasile, dunque4.

Vedi A. E. Alarcn Vaz, Cano do exlio e seus intertextos portugueses no sculo XIX, in 167

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Una prova della repentina e crescente popolarit della poesia di Gonalves Dias riscontrabile anche nella pubblicazione di una sua versione parodiata gi nel 1848, sul giornale Correio da Tarde5.
Cadernos Literrios (FURG), 7 (2002), pp. 19-24, disponibile on-line <http://www. dla.furg.br/ecodosul/abralic.pdf> (ultimo accesso 11/02/2011). La poesia in questione, A Noite da Minha Terra, recita: Fugiu do dia a brancura, / Chega a noite em sombra envolta, / Traz no aspecto a feira, / Traz a negra trana solta; / No vem garbosa e toucada / Das estrelas rutilantes / Espalhar pelos amantes / Prazeres de enamorada // O janeiro se entristece / Sem luz para refletir / No jardim a flor fenece / No v-se o campo sorrir; / Aqui tudo tristeza / Quando vem da noite a face / No goza do amor enlace / A tristonha natureza. // Mas l no meu Porto Alegre / Como s, noite graciosa! / L tu no tens quem te regre / Com matina ruidosa / A hora do alevantar: / Podes com doce alegria / O poder do curto dia / Sobre a terra disputar. // Em teus braos a natura / La gosta bem de brincar, / E na tua formosura / Sua face retratar. / Como corre ameno o rio / Copiando o arvoredo / Quando tu por um brinquedo / Tens com Vnus desafio! // Como aqui es poeirosa, / Abafada e sem primor / No sabes da amante ansiosa / Favorecer doce amor? / L quando frios ventilam / Desabridos Minuanos / Fere amor sem fazer danos / Os coraes que vacilam. // Teu vu de graa deixaste / Nos morros da minha terra, / L onde,amiga brincaste, / Com os pinheiros da serra? / Teus raios de luz sutil / O Guaiba os recolheu? / Aqui tens a cor do breu / E l tens a cor do anil. // L deixaste as baforagens / Da rosa e dos alecrins / Do Ca nas doces margens / Perfumadas de jasmins? / La deixaste as cantorias, / E tocatas primorosas / Que em horas silenciosas / Nos enchiam de harmonias? // Oh deixaste! E indo h pouco / L no cu do meu pas / Da palmeira amaste o coco, / Foste soberba e feliz! / Viste as fontes de cristal, / Sussurro dos pessegueiros, / Os mal-me-queres rasteiros / Coa cor do rico metal. // Viste elegante a Matriz / Da minha linda cidade / Viste o alto que se diz / Da Bronze e a Caridade; / Tu Viste o Caminho Novo / De sarandins todo orlado, / De Belas Caminho amado / Pelo bom gosto do povo. // Quanto s boa oh doce amiga! / L no tempo do vero! / Minorar ngua a fadiga / Pra o Riacho todos vo. / A tua luz que ali cai / Em ondas toda se espraia, / No h divisa nem raia / Para a gente que l vai. // Aqui de nuvens coberta / No ds o menor prazer, / No h uma flor aberta / Que perfume o teu viver. / Na Niteri decantada / Sempre triste te encontrei! / Que no amas eu bem sei / A terra do sol queimada! // Como que nestes ardores / Podes viosa existir! / Para os meus e teus amores / Vamos sozinhos fugir? / Oh, que vamos! Eu bem sei / Que vais l graas ganhar, / E eu alegre saudar / A terra que tanto amei // Aqui ests triste em degredo, / E l tens a cor do cu! / Daqui me leva em segredo / Embrulhado no teu veu, / Que o no saibam estas gentes / Seno quando eu l me achar, / Pois nem eu nem tu estar / Podemos aqui contentes. 5 Marques, O Poema e a Metfora, cit., p. 90, che riporta un frammento della parodia: Minha terra tem silvados / Onde canta o rouxinol, / Onde canta a toutinegra / E o cuco no pr do sol. // Questrelas que por l vo! / Que flores de cor subida! / Que vida na168

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Un altro importante poeta romantico, Casimiro de Abreu, vissuto a Lisbona tra il 1854 e il 1857, autore di due esplicite parafrasi della Cano che, peraltro, sono di livello inferiore rispetto alloriginale. La prima lomonima Cano do Exlio, del 1855, in cui Casimiro utilizza gli stessi elementi e segue la stessa linea ideologico-estetica: le palmeiras, il sabi, lesagerata esaltazione della patria e la nostalgia causata dalla lontananza, il riferimento alla morte.
Cano do Exlio Eu nasci alm dos mares: Os meus lares, Meus amores ficam l! Onde canta nos retiros Seus suspiros, Suspiros o sabi! Oh! Que cu, que terra aquela, Rica e bela Como o cu de claro anil! Que seiva, que luz, que galas, No exalas, No exalas, meu Brasil! Oh! Que saudades tamanhas Das montanhas, Daqueles campos natais! Que se mira, Que se mira nos cristais!
queles bosques! / Que amores naquela vida! // Em cismar sozinho noite / Que prazer eu tinha l! / Minha terra um paraso, / Que no encontro por c! /; e aggiunge, in nota 18: Segundo Lcia Miguel Pereira, Publicada no Correio da Tarde de 5/01/1848, essa versalhada, que continua no mesmo tom, com uma dedicatria visivelmente destinada 169

No amo a terra do exlio Sou bom filho, Quero a ptria, o meu pas, Quero a terra das mangueiras E as palmeiras E as palmeiras to gentis! -----------------Distante do solo amado Desterrado a vida no feliz. Nessa eterna primavera Quem me dera, Quem me dera o meu pas!

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Nella seconda, intitolata Cano do Exlio Meu Lar (1857), non si discosta di molto, anche se aggiunge un riferimento nostalgico allinfanzia e sostituisce le palmeiras con le laranjeiras (aranci), il che ristabilisce la corretta associazione tra albero e uccello.
Cano do Exlio Meu Lar Se eu tenho de morrer na flor dos [anos, Meu Deus! no seja j; Eu quero ouvir na laranjeira, [tarde, Cantar o sabi! Meu Deus, eu sinto e tu bem vs [que eu morro Respirando este ar; Faz que eu viva, Senhor! d-me de [novo Os gozos do meu lar! O pas estrangeiro mais belezas Do que a ptria, no tem; E este mundo no vale um s dos [beijos To doces duma me! D-me os stios gentis onde eu [brincava L na quadra infantil; D que eu veja uma vez o cu da [ptria, O cu do meu Brasil! -----------------E sozinho cismando no [crepsculo Os sonhos do porvir! Se eu tenho de morrer na flor [dos anos, Meu Deus! no seja j; Eu quero ouvir na laranjeira, [tarde, Cantar o sabi! ------------------

Entrambe le canzoni di Casimiro de Abreu furono pubblicate nel 1859 nella raccolta delle sue poesie, intitolata As Primaveras. Ma la stessa letteratura portoghese presenta esempi di influenza della Cano do Exlio gonalvina. Poeti di scuola ultraromantica come
a bulir com algum figuro coisa to do gosto dos jornais do tempo s tem o valor de mostrar a repercusso dos versos de Gonalves Dias. Cfr. Pereira, op. cit., p. 99, sem grifos no original. Lindicazione bibliografica completa dellopera cui si fa riferimento in nota L. M. Pereira, A vida de Gonalves Dias, J. Olympio, Rio de Janeiro, 1943. 170

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Joo de Lemos, Jos Antnio da Rocha Galo e Francisco Guilherme Pinto Monteiro, durante il loro esilio in terra straniera lInghilterra per il primo, il Brasile per gli altri due sono autori di risposte alla celebre poesia brasiliana, in cui traspare la necessit di affermare un orgoglio nazionalistico risentito, con il locale rouxinol (usignolo) chiamato a prendere il posto del sabi come simbolo delle bellezze naturali della patria lontana6. Lo stesso si osserva in ulteriori riprese a volte povere parafrasi del testo originale destinate ad accompagnare partiture musicali, che testimoniano comunque la popolarit della Cano brasiliana in Portogallo7. Tornando in ambito brasiliano, unaltra importantissima ripresa della poesia di Gonalves Dias si ha nel 1909, quando Osrio Duque Estrada scrive il testo dellinno brasiliano, in cui, allinizio della seconda strofa, cita due versi della Cano do Exlio, decretandone ufficialmente il valore di simbolo nazionale:
Do que a terra mais garrida Teus risonhos, lindos campos tm mais flores; Nossos bosques tm mais vida, Nossa vida no teu seio mais amores.

Vedi Alarcn Vaz, Cano do exlio, cit. e Portugal no Sul do Brasil: Intertextos da Cano do Exlio, in Revista Letras, 59 (jan./jun. 2003), pp. 225-237, disponibile online <http://www.letras.ufpr.br/documentos/pdf_revistas/vaz59.pdf> (ultimo accesso 11/02/2011). La poesia di Joo de Lemos si intitola A Lua de Londres e venne implicitamente messa in ridicolo da Ea de Queirs che, nel III capitolo de Os Maias, la fa declamare da Eusebiozinho (questo episodio sinserisce nellambito della generale critica che il romanziere porta avanti nei confronti della cultura ultraromantica). Sia il componimento di Rocha Galo sia quello di Pinto Monteiro scelgono come titolo le prime due parole della Cano gonalvina, ossia Minha Terra. 7 Cfr. B. Berrini, Utopia, utopias, visitando poemas de Gonalves Dias e Manuel Bandeira, EDUC, So Paulo 1997, pp. 181-199.
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Se come dicevamo il Brasile come nazione indipendente nasce nel 1822, si pu dire che una cultura genuinamente nazionale si affermi solo cento anni pi tardi, quando il modernismo avvia e forse realizza il suo processo di piena indipendenza. Il movimento modernista modifica il modo di guardare la realt brasiliana, mettendo in discussione il ritratto ottimista del paesaggio tropicale e prendendo coscienza dei problemi economici e culturali derivanti dalleredit coloniale. I simboli dellidentit nazionale, presenti nella Cano do Exlio di Gonalves Dias, vengono ripresi e riutilizzati in una prospettiva critica. Le riletture del poema gonalvino parlano della tematica dellassenza e della distanza non pi in termini esclusivamente geografici, non pi lamentando la nostalgia romantica della patria, ma soprattutto nel senso di una inadeguatezza della persona al contesto sociale, culturale e politico. Il Brasile emerge in questi componimenti come uno spazio che circoscrive fisicamente il poeta ma non lo rappresenta, non lo contiene pi simbolicamente. Il paese non concepito pi come patria natale e lindividuo si sente esiliato nella propria terra8. Uno dei principali esponenti della prima generazione modernista, Oswald de Andrade, promotore della Semana de Arte Moderna del 1922 e autore del Manifesto Antropfago, ha scritto un Canto de Regresso Ptria, pubblicato nel 1925 nella raccolta Pau-Brasil. Levidente ripresa intertestuale ha un carattere parodico e rientra pienamente nella tendenza modernista di criticare visioni tradizionaliste della letteratura, comera considerata anche la poesia romantica. Oswald, precursore dellantropofagia culturale, fagocita i versi di Gonalves Dias, ne riproduce il metro tradizionale, ma in realt costruisce una poesia che ha un senso ben diverso. La letteratura modernista era ancora nazionalista, ma di un nazionalismo differente, e Canto de Regresso Ptria

Vedi B. Moraes Vieira, Onde Canta o Sabi, in Nossa Histria, 5 (2004), disponibile on-line <http://bancodetextos.blogspot.com/2006/06/canes-do-exlio.html> (ultimo accesso 11/02/2011).
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critica non tanto lelemento nazionale in s, quanto lidealizzazione ufanista del Romanticismo, richiamando lattenzione sullalienazione sociale esistente nel Brasile contemporaneo9.
Canto de Regresso Ptria Minha terra tem palmares onde gorjeia o mar Os passarinhos daqui No cantam como os de l Minha terra tem mais rosas E quase que mais amores Minha terra tem mais ouro Minha terra tem mais terra Ouro terra amor e rosas Eu quero tudo de l No permita Deus que eu morra Sem que volte para l No permita Deus que eu morra Sem que volte pra So Paulo Sem que veja a Rua 15 E o progresso de So Paulo

Dando un rapido sguardo allipertesto oswaldiano, notiamo innanzitutto la sostituzione di palmeiras con palmares. Apparentemente un semplice sinonimo, che per rimanda a Zumbi dos Palmares, il capo di una rivolta di schiavi, catturato e decapitato nel 1695, una probabile sottolineatura del fatto che la poesia era scritta a soli trentasette anni dallabolizione della schiavit in Brasile. Un altro particolare che si evidenzia che a cantare non il sabi ma il mare. Daltronde, Oswald uomo urbano e del litorale (So Paulo), dunque si perde il riferimento allinterno del Brasile, la faccia moderna del paese tutta rivolta verso il mare, i centri del commercio e della produzione sono sulla costa. Il sostantivo aves viene trasformato

Cfr. A. Rocha Dantas, Relao intertextual: a pardia entre Cano do Exlio de Gonalves Dias e Canto de Regresso Ptria de Oswald de Andrade, pubblicato il 9/07/2010 nel sito <http://www.webartigos.com>, disponibile on-line <http://www.webartigos.com/articles /42327/1/Relacao-intertextual-A-parodia-entre-Cancao-do-Exilio-de-Goncalves-Dias-eCanto-de-Regresso-a-Patria-de-Oswald-de-Andrade/pagina1.html#ixzz1DfY9Cf3Z> (ultimo accesso 11/02/2011).
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nel diminutivo passarinhos, evidente manifestazione dellintento di introdurre un tono pi colloquiale, in contrasto con la tradizione. Questo confermato oltre che dalla soppressione della punteggiatura, che d alla poesia un ritmo pi vicino al parlato anche dallespressione quase que mais amores, il che vuole anche indicare che il Brasile moderno ha pi elementi fisici che sentimentali, che la nazione sta vivendo un periodo di particolare materialismo. A conferma di ci verifichiamo che il l cui il poeta vuole tornare non il Brasile in generale ma la citt di So Paulo e, in particolare, la Rua 15 (de Novembro), centro del progresso paulista. Nonostante vengano utilizzate parole e frasi identiche o esistano relazioni iperonimiche (come tra flores e rosas), le due poesie riflettono diverse concezioni del mondo. Lipertesto rovescia la visione delle cose presente nel prototesto. Nel testo originale, luomo ha il tempo di contemplare la natura in quanto creazione divina e ne trae motivo per esaltare la propria patria. Nel testo di Oswald, prevale la velocit, la dinamicit, il progresso e una visione materialista delle cose. Laffermazione dellidentit brasiliana nel poema di Gonalves Dias un discorso che ruota intorno allessere, la ripresa modernista sottolinea lansiosa ricerca dellavere (Eu quero tudo de l). La parola regresso, il ritorno alla patria che caratterizza il titolo, fa intenzionalmente rima con progresso10. Dunque Oswald, nel momento in cui lespressione letteraria brasiliana aveva pi bisogno di affermazione, nellambito della rivoluzione modernista, riprende e ricontestualizza la poesia che per quasi un secolo era stata linno del sentimento nazionale. Murilo Mendes, poeta della generazione degli anni Trenta, nella sua Cano do Exlio (pubblicata in Poemas, nel 1930) va ancora pi in l, rispetto ad Oswald de Andrade, nellutilizzo della parodia: la sua ri-

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Si veda E. Fernandes de Souza, Cano do Exlio e Canto de Regresso Ptria: um Dilogo, uma Pardia pubblicati in <http://www.portrasdasletras.com.br> (ultimo accesso 7/11/2010). 174

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lettura una denuncia esplicita dellinvasione culturale ed economica che il Brasile sta subendo. Il suo un esilio simbolico, giacch il poeta canta allinterno della sua patria.
Cano do Exlio Minha terra tem macieiras da [Califrnia onde cantam gaturamos de Veneza. Os poetas da minha terra so pretos que vivem em torres de [ametista, os sargentos do exrcito so [monistas, cubistas, os filsofos so polacos vendendo a [prestaes. A gente no pode dormir com os oradores e os pernilongos. Os sururus em famlia tm por [testemunha a Gioconda. Eu morro sufocado em terra estrangeira. Nossas flores so mais bonitas nossas frutas mais gostosas mas custam cem mil ris a dzia. Ai quem me dera chupar uma [carambola de verdade e ouvir um sabi com certido de [idade!

La denuncia evidente nelle prime due strofe, in cui si succedono una serie di elementi insoliti, che dissacrano lesaltazione romantica della flora e della fauna patrie: meli della California sui cui rami cantano uccelli tropicali di Venezia! C una carnevalizzazione dei ruoli evidenziata nei versi seguenti, un mondo sottosopra in cui il sapere ha avuto la peggio rispetto alla logica della forza e del guadagno. Persino le liti in famiglia hanno per testimone la Gioconda, ossia un elemento straniero. In questa situazione, il poeta muore soffocato in terra straniera, nel senso che non si riconosce pi e non riesce pi a vivere in un paese che pieno di ricchezze naturali (fiori, frutta) ma che la logica del commercio internazionale rende estremamente costose e inaccessibili al brasiliano medio. Il nazionalismo di questa poesia si basa su una profonda critica della realt socioculturale brasiliana. Al poeta non resta che invocare un sabi (torna il
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simbolo di Gonalves Dias) che abbia un certificato di nascita e di cittadinanza brasiliane11. Durante la seconda guerra mondiale Guilherme de Almeida aveva composto una Cano do Expedicionrio, musicata da Spartaco Rossi e dedicata ai soldati brasiliani. Un inno militare che riecheggia le modinhas della musica popolare e il cui testo canta la natura brasiliana, esalta una serie di simboli nazionali e, non a caso, riprende per ben quattro volte, allinterno del ritornello, il distico di Gonalves Dias No permita Deus que eu morra / Sem que eu volte para l12.
Vedi Cyntro, Nossos Bosques Tm mais Vida, cit. Ecco il testo completo della Cano do Expedicionrio: Voc sabe de onde eu venho? / Venho do morro, do Engenho, / Das selvas, dos cafezais, / Da boa terra do coco, / Da choupana onde um pouco, / Dois bom, trs demais, // Venho das praias sedosas, / Das montanhas alterosas, / Do pampa, do seringal, / Das margens crespas dos rios, / Dos verdes mares bravios / Da minha terra natal. // Por mais terras que eu percorra, / No permita Deus que eu morra / Sem que volte para l; / Sem que leve por divisa / Esse V que simboliza / A vitria que vir: // Nossa vitria final, / Que a mira do meu fuzil, / A rao do meu bornal, / A gua do meu cantil, / As asas do meu ideal, / A glria do meu Brasil. // Eu venho da minha terra, / Da casa branca da serra / E do luar do serto; / Venho da minha Maria / Cujo nome principia / Na palma da minha mo, // Braos mornos de Moema, / Lbios de mel de Iracema / Estendidos para mim. / minha terra querida / Da Senhora Aparecida / E do Senhor do Bonfim! // Por mais terras que eu percorra, / No permita Deus que eu morra / Sem que volte para l; / Sem que leve por divisa / Esse V que simboliza / A vitria que vir: // Nossa vitria final, / Que a mira do meu fuzil, / A rao do meu bornal, / A gua do meu cantil, / As asas do meu ideal, / A glria do meu Brasil. // Voc sabe de onde eu venho? / E de uma Ptria que eu tenho / No bjo do meu violo; / Que de viver em meu peito / Foi at tomando jeito / De um enorme corao. // Deixei l atrs meu terreno, / Meu limo, meu limoeiro, / Meu p de jacaranda, / Minha casa pequenina / L no alto da colina, / Onde canta o sabi. // Por mais terras que eu percorra, / No permita Deus que eu morra / Sem que volte para l; / Sem que leve por divisa / Esse V que simboliza / A vitria que vir: // Nossa vitria final, / Que a mira do meu fuzil, / A rao do meu bornal, / A gua do meu cantil, / As asas do meu ideal, / A glria do meu Brasil. // Venho de alm desse monte / Que ainda azula no horizonte, / Onde o nosso amor nasceu; / Do rancho que tinha ao lado / Um coqueiro que, coitado, / De saudade j morreu. // Venho do verde mais belo, / Do mais dourado amarelo, / Do azul mais cheio de luz, / Cheio de estrelas prateadas / Que se ajoelham deslumbradas, / Fazendo o sinal da cruz ! // Por mais terras que eu percorra, / No permita Deus que eu morra / Sem que volte para l; / Sem que leve por divisa / Esse V que simboliza / A vitria que vir: // Nossa vitria final, / Que a mira do meu fuzil, / A rao do meu bornal, / A gua do meu cantil, / As asas do meu ideal, / A glria do meu Brasil.
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Subito dopo la guerra, il grande poeta mineiro Carlos Drummond de Andrade pubblica la sua Nova Cano do Exlio nella raccolta A Rosa do Povo (1945).
Nova Cano do Exlio Um sabi na palmeira, longe. Estas aves cantam um outro canto. O cu cintila sobre flores midas. Vozes na mata, e o maior amor. S, na noite, seria feliz: um sabi, na palmeira, longe. Onde tudo belo e fantstico, s, na noite, seria feliz. (Um sabi, na palmeira, longe.) Ainda um grito de vida e voltar para onde tudo belo e fantstico: a palmeira, o sabi, o longe.

il Drummond poeta pubblico e politico che, in un lavoro intertestuale in cui come si pu vedere sono numerosi gli elementi ripresi dalla poesia di Gonalves Dias, mette in evidenza la condizione penosa delluomo, allontanato dalla sua terra natale. Cronologicamente distanti un secolo, i due poeti si avvicinano attraverso i simboli che compongono i due testi: gli elementi sabi, palmeira e lio lirico riappaiono come simboli del poeta creatore e dello spazio della terra natale. Ma nella sua poesia Drummond va oltre il nazionalismo e la nostalgia della patria, parlando piuttosto di uno spazio idealizzato, dei luoghi immaginari associati alla terra dorigine, uno spazio onde tudo belo / e fantstico. Importante notare come lavverbio longe sostituisca il l, non solo ampliando il concetto spaziale ma rimandando anche a un aspetto tem177

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porale, il tempo lontano dei ricordi. Il longe, il luogo da cui il poeta proviene, lontano non solo geograficamente ma anche cronologicamente. Questa distanza, questo allontanamento, costituiscono il suo esilio. Carlos Drummond de Andrade mantiene i riferimenti concreti alla bellezza del suo longe: cu, flores, mata, amor, ma senza il tono ufanista di Gonalves Dias. Drummond si limita a constatarli, con una descrizione sobria, ma non meno lirica di quella del poeta romantico. Si pu dire che il registro della poesia drummondiana sia impressionista, soprattutto se osserviamo i due versi iniziali: Um sabi na / palmeira, longe. Il poeta si serve di due simboli (il sabi e la palmeira) che sono gi radicati nellimmaginario del lettore. Dunque, si limita a enunciarli. Drummond conclude la sua poesia con lidea della speranza di un ritorno: Ainda um grito de vida e / voltar, proprio come aveva fatto Gonalves Dias: Nao permita Deus que eu morra / Sem que eu volte para l. La rilettura di Drummond della Cano romantica, ancora una volta, non distrugge i simboli utilizzati dallillustre predecessore ma li impiega aggiungendogli nuove sfumature, esprimendo lidea che a un esilio fisico possa unirsi un esilio temporale13. Mrio Quintana, nella sua personale rilettura, intitolata Uma Cano (in Poesias, 1962), non presenta un esilio geografico, ma lincapacit del poeta di adattarsi alla situazione che lo circonda: londe e lagora dellultimo verso della seconda strofa.

13 Cfr. S. H. Cyntro, A Ideologia nas Canes de Exlio: Ufanismo e Crtica, Dissertao apresentada ao Departamento de Teoria Literria e Literaturas da Universidade de Braslia como requisito para obteno do ttulo de Mestre em Literatura Brasileira, 1988, pp. 56-60, disponibile on-line <http://repositorio.bce.unb.br/bitstream/10482/3969/1 /1988_SylviaHelenaCynt%C3%A3o.pdf> (ultimo accesso 14/02/2011); C. Machado, Canes do Exlio, in poesia.net, 174 (2 de Agosto de 2006), disponibile online <http://www.algumapoesia.com.br/poesia2/poesianet174.htm> (ultimo accesso 14/02/2011).

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Cantando lesilio, da Gonalves Dias a Chico Buarque e oltre

Uma Cano Minha terra no tem palmeiras E em vez de um mero sabi, Cantam aves invisveis Nas palmeiras que no h. Minha terra tem relgios, Cada qual com sua hora Nos mais diversos instantes Mas onde o instante de agora? Mas onde a palavra onde? Terra ingrata, ingrato filho, Sob os cus da minha terra Eu canto a Cano do Exlio!

Ci troviamo di fronte a una prospettiva differente, a un altro tipo di esilio: lo spazio non quello fisico-geografico ma quello dellinteriorit del poeta. Il dilemma esistenziale lo porta a negare i due valori fondamentali del prototesto, come si vede nella prima strofa. Il poeta non riesce ad aderire alla realt circostante e si chiede di quale tempo e di quale spazio si parli quando si afferma minha terra. il tempo il fattore fondamentale, come si vede nella seconda strofa, il momento presente che il poeta non riesce a capire e la sua una terra ingrata, che non pu dare felicit ai suoi figli. Come Murilo Mendes, anche Quintana un esule nella sua terra. Eppure, nellultimo verso, pare riaffermarsi, nonostante tutto, il valore dellazione del poeta e c lesplicito riferimento al poema romantico di Gonalves Dias, simbolo di quella nazione da cui, nel momento presente, si sente intimamente esiliato. La musica popolare brasiliana (o MPB) stato un altro terreno in cui la Cano do Exlio ha prolungato la sua sfera di influenza. La letteratura, intesa come movimenti collettivi, perde in Brasile, negli anni Sessanta, il contatto con il momento storico caratterizzato dal colpo di stato militare del 1964. Era soprattutto nella musica che si stabilivano i comportamenti estetici che orientavano lespressione artistica: la Bossa Nova era considerata il movimento che apriva nuovi orizzonti, non solo dal punto di vista musicale. Un settore della Bossa Nova era politicizzato e si faceva portavoce delle inquietudini del periodo. E visto che le avanguardie poetiche avevano intrapreso percorsi elitari, il
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pubblico cominci a cercare in altre forme di espressione paraletteraria la poeticit che prima leggeva nei libri. Cos esponenti illuminati della MPB, come Caetano Veloso e Chico Buarque da Hollanda venivano visti, ascoltati, ma anche letti come poeti14. Ed di Chico Buarque in collaborazione con Antnio Carlos Jobim, che compone la musica e scrive i versi dellultima strofa la canzone Sabi, del 1968. I versi di colui che oggi noto non solo come lautore della celeberrima Banda, ma anche come apprezzato romanziere, richiamano il tono nostalgico della poesia di Drummond e costruiscono un discorso sulla realt brasiliana contrassegnato dalla denuncia sottile e amara della sua carenza. Ironicamente, la canzone fu allepoca considerata eccessivamente disimpegnata da parte di un settore del pubblico di sinistra: Sabi aveva partecipato a un festival musicale e aveva vinto a scapito della canzone Caminhando di Geraldo Vandr, esplicitamente e appassionatamente schierata contro lo status quo. Il tono nostalgico delle parole di Sabi esasperava i militanti dellepoca, i quali, in un momento di forzato manicheismo politico, non capirono che Chico stava reinterpretando la Cano do Exlio di Gonalves Dias alla luce della dittatura militare, usando lironia per esprimere un discorso critico altamente negativo. Lesilio interiore cantato nei versi di Sabi, divent ben presto per Chico Buarque un esilio vero e proprio, visto che il cantante decise di fermarsi in Italia, e il 1968 fu effettivamente il momento della grande diaspora degli intellettuali costretti a fuggire per evitare prigione e tortura. Sabi fin per affermarsi come un inno di questo esilio politico, legato alla repressione della dittatura militare15.

14 15

Vedi Cyntro, Nossos Bosques Tm mais Vida, cit. Ibidem e Machado, Canes do Exlio, cit. 180

Cantando lesilio, da Gonalves Dias a Chico Buarque e oltre

Sabi Vou voltar Sei que ainda vou voltar Para o meu lugar Foi l e ainda l Que eu hei de ouvir cantar Uma sabi Vou voltar Sei que ainda vou voltar Vou deitar sombra De uma palmeira Que j no h Colher a flor Que j no d E algum amor Talvez possa espantar As noites que eu no queria E anunciar o dia Vou voltar Sei que ainda vou voltar No vai ser em vo Que fiz tantos planos De me enganar Como fiz enganos De me encontrar Como fiz estradas De me perder Fiz de tudo e nada De te esquecer Vou voltar Sei que ainda vou voltar E pra ficar Sei que o amor existe No sou mais triste E a nova vida j vai chegar E a solido vai se acabar E a solido vai se acabar

Travestito da nostalgia per la terra natale e in aperto dialogo con la poesia di Gonalves Dias peraltro, uno dei simboli del nazionalismo dittatoriale il tema della libert politica finemente trattato nel testo che, al di fuori del suo contesto sociopolitico, potrebbe sembrare un mero canto di ritorno alla patria. I versi di Chico Buarque si caratterizzano per la ripetizione del sintagma verbale Vou voltar (Torner): oltre a ricordare che, mentre scrive queste parole, il poeta si trova in Brasile, dunque si tratta di un ritorno simbolico a una condizione perduta; necessario sottolineare la scelta del tempo verbale, il futuro perifrastico che indica il fermo proposito di realizzare una azione, o la certezza che essa sar realizzata in un futuro prossimo.
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Parte seconda. I luoghi: identit e linguaggio

Dunque, a differenza di Gonalves Dias che affidava la sua speranza di ritorno (fisico) ai disegni divini, Chico dimostra una ferma e decisa volont personale di ritornare a un Brasile che non c pi. Il discorso del poeta compositore contrassegnato infatti dalla denuncia della inadeguatezza del Brasile attuale, i cui attributi principali esaltati nel Romanticismo sono negati, ma che un giorno torneranno a poter essere fruiti dal brasiliano, momentaneamente esiliato dalla sua libert: torner a stendersi sotto la palma che non c pi, a cogliere il fiore che non sboccia pi e qualche amore forse qui il poeta pi cauto torner a sorprendere le notti solitarie e indesiderate. Lavverbio talvez, che ironicamente modifica lasserzione di Gonalves Dias (Nossa vida mais amores), ricorda lanaloga espressione (Quase que mais amores) usata da Oswald nel suo Canto de Regresso Ptria. Chiaramente, notte e giorno sono rispettivamente il simbolo delloppressione vigente e della nuova libert annunciata da Chico, grazie alla quale la sofferenza e i sacrifici fatti vedi la terza strofa non saranno stati inutili16. Nei decenni successivi altre importanti rivisitazioni della poesia romantica hanno prolungato loperazione di costante rinnovamento e adeguamento dei suoi simboli alla realt brasiliana e alle nuove modalit espressive. Joo Paulo Paes, poeta contemporaneo, propone nel 1973 (nella raccolta Meia-Palavra) una Cano de Exlio Facilitada. Facilitata recita il titolo, in realt la canzone di Paes un testo per iniziati, il cui linguaggio non assolve a una funzione esplicativa: poesia estremamente sintetica, il suo significato pu essere interpretato solo alla luce della conoscenza del prototesto di Gonalves Dias.

16

Cfr. A. Bezerra de Menezes, As Canes de Exlio, in V. Bosi, O Poema: Leitores e Leituras, Ateli Editorial, Cotia 2001, pp. 105-138. 182

Cantando lesilio, da Gonalves Dias a Chico Buarque e oltre

Cano de Exlio Facilitada l? ah! sabi pap man sof sinh c? bah!

Questa poesia presenta un totale sgretolamento della sintassi discorsiva e pu essere vista come uno dei migliori esempi della poesia brasiliana postmoderna. Il poeta sfrutta il valore fonico del significante e lespressivit di segnali grafici come il punto interrogativo, lesclamativo, i puntini di sospensione. Riprende la rima ossitona del poema di Gonalves Dias, concentrando lespressione del significato nellopposizione degli avverbi c e l e delle interiezioni ah! e bah!. Linizio della poesia mostra la soddisfazione del poeta che ricorda elementi di uno spazio e di un tempo lontani. Gli ultimi due versi esprimono lamarezza e la rabbia per la situazione in cui si trova il Brasile in quel 1973. Paes riprende il contenuto simbolico della canzone di Gonalves Dias e ne d una rielaborazione formale assolutamente rivoluzionaria, ridotta allosso. Il poeta non pu pi cantare liberamente, pena la prigione o lesilio, dunque scrive una parodia della celebre canzone romantica utilizzando solo nove parole e qualche segno grafico di punteggiatura17. Poeta e cronista che ha sempre caratterizzato la sua opera per la vis polemica, Dalton Trevisan incentra la sua letteratura, particolarmente acida e contundente, sui temi e i personaggi della citt di Curitiba e
17

Vedi Cyntro, A Ideologia nas Canes de Exlio, cit., pp. 79-82. 183

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dello Stato del Paran. La sua Cano de Exlio (pubblicata la prima volta nel 1984, nel supplemento Cultura del giornale Estado de So Paulo), ennesimo rifacimento in chiave parodica del testo gonalvino, sposta la tematica nazionalista su un piano regionale. I versi si riferiscono ripetutamente a elementi, passati e presenti, che compongono limmaginario sociale paranaense e che sono oggetto di satira. Ci ha suscitato diverse interpretazioni e reazioni da parte dei personaggi citati nel componimento.
Cano de Exlio No permita Deus que eu morra sem que daqui me v sem que diga adeus ao pinheiro onde j no canta o sabi morrer supremo desfrute em Curitiba que no d com o poetinha bem viu o que [fizeram o Fafau e o Xaxufa gorjeando os [versinhos na missa das seis na igreja da Ordem o trfego Jaime batia palminha sem Curitiba a morte no sria [] castigo bastante viver em Curitiba morrer em Curitiba que no d no permita Deus s bem longe daqui mais prazeres encontro eu l [] O Vinholes e o Mazza gorjeando os [primores que tais no encontro eu c no permita Deus sem que daqui me v minha terra j no tem pinheiro o sabi no canta mais perdeu as penas enterrou no peito o [bico afiado de sangue tingiu a gua sulfurosa do [rio Belm ao ltimo pinheirito foi demais o dentinho de ouro do [ex-padre Emir com razes e tudo arrancou-se das [pedras montou numa nuvem ligeira e voou sim sobre as asas do [bem-te-vi [] supremo desfrute em Curitiba que no d no permita Deus que eu morra sem que daqui me v nunca mais aviste os pinheiros onde j no canta o sabi

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I tratti caricaturali della scrittura di Dalton Trevisan hanno determinato lo svuotamento ideologico del mito creato dal prototesto. La sua poesia-cronaca si apre con la citazione del primo verso dellultima strofa della canzone di Gonalves Dias, il cui significato viene completamente rovesciato: il poeta non lontano dalla sua terra, dunque non aspira a tornarvi, anzi si augura, come ultimo desiderio, di riuscire a lasciarla. Sul pinheiro tipico del sud del Brasile, che significamente sostituisce la palmeira della tradizione nazionalista, non canta pi il sabi, perch luomo ha contaminato la natura. La societ della sua citt, nella quale vivere un castigo, ritratta come mediocre, superficiale e ipocrita. Trevisan la critica, ora citando determinati personaggi, ora facendo riferimento a tradizioni locali. Si tratta, dunque, di un altro poeta che si sente esiliato nella propria terra. Ma se, nei casi osservati in precedenza (Oswald e Murilo Mendes), la rivisitazione del prototesto evidenziava una componente parodica, nel caso del componimento di Trevisan c la completa dissacrazione del significato romantico dei simboli, la perdita di qualsiasi componente nazionalista e la rottura definitiva tra il soggetto e la sua terra, qui rappresentata dalla citt di Curitiba. E se anche Oswald aveva localizzato nella citt di So Paulo lo spazio fisico oggetto della sua Cano, Trevisan, al contrario del poeta modernista, rinnega totalmente il contesto urbano in cui costretto a vivere18. Icona della cosiddetta gerao mimegrafo o gerao marginal che, negli anni di piombo della dittatura militare, faceva circolare la sua poesia graffiante in edizioni clandestine, Antnio Carlos de Brito, noto come Cacaso, applic le sue doti di poeta satirico a una ennesima ripresa intertestuale, in chiave parodica, della Cano do Exlio. Jogos Florais questo il nome del duplice componimento scritto negli anni Settanta ma pubblicato solo nel 1985 in Beijo na Boca e Outros Poemas un tipico esempio di poema-piada, ossia di poesia intesa come scherzo attraverso il quale dire ironicamente alcune verit sco18

Ivi, pp. 63-71. 185

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mode, gi coltivato dai modernisti e utilizzato dalla gerao marginal per esprimere il proprio dissenso19.
Jogos Florais I Minha terra tem palmeiras onde canta o tico-tico Enquanto isso o sabi vive comendo o meu fub Ficou moderno o Brasil ficou moderno o milagre a gua j no vira vinho vira direto vinagre Jogos Florais II Minha terra tem palmares memria cala-te j Peo licena potica Belm capital Par Bem, meus prezados senhores dado o avano da hora errata e efeitos do vinho o poeta sai de fininho. (ser mesmo com esses dois esses que se escreve paarinho?)

Lacida parodia di Cacaso critica il presunto miracolo economico degli anni Settanta. Il sabi della tradizione scambia il suo posto con un altro uccellino il tico-tico, reso celebre dalla composizione musicale (nel genere dello choro) Tico-tico no fub: il sabi romantico diventa simbolo del Brasile dittatoriale e nazionalista che vive comendo o meu fub, vive mangiando la mia farina di mais ossia, alle spese della povera gente. Nella seconda parte, Cacaso riprende il primo verso del Canto do Regresso Ptria di Oswald ma in qualche modo rifiuta una possibile continuit, imponendo alla memoria di tacere immediatamente e chiedendo licenza poetica per chiudere il componimento in chiave altamente ironica.

Vedi D. Santos, Cacaso, um marginal transgressor, Cacaso. A Transgresso na Poesia raccolta di testi disponibile on-line <http://www.letraselivros.com.br/index2.php?option=com_ content&do_pdf=1&id=806>; testo precedentemente pubblicato in www.revistaetcetera. com.br (ultimo accesso 18/02/2011).
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Nel 1985 era stato pubblicato anche un altro rifacimento della poesia di Gonalves Dias, la Outra Cano do Exlio, di Eduardo Alves da Costa, inclusa nella raccolta No Caminho, com Maiakvski. Lautore appartiene alla schiera di coloro che si sentono esiliati nella propria terra e si ribella con i suoi versi: lobiettivo del suo sentimento di rivolta , ancora una volta, il potere politico e la situazione sociale del Brasile, di cui Alves da Costa comincia con il denunciare una componente particolarmente popolare nel suo paese, il gioco del calcio, criticato nelle sue manifestazioni pi distorte.
Outra Cano do Exlio Minha terra tem Palmeiras, Cornthians e outros times De copas exuberantes Que ocultam muitos crimes. As aves que aqui revoam So corvos que nunca mais, A povoar nossa noite Com duros olhos de aoite Que os anos esquecem jamais. Em cismar, sozinho, ao relento, Sob um cu poludo, sem estrelas, Nenhum prazer tenho eu c; Porque me lembro do tempo Em que livre na campina Pulsava meu corao, voava, Como livre sabi; ciscando Nas capoeiras, cantando Nos matagais, onde hoje a morte Tem mais flores, nossa vida Mais terrores, noturnos De mil suores fatais. Minha terra tem encantos de recantos naturais, praias de areias monazticas, subsolos minerais que se vo e no voltam mais. A chorar sozinho, aflito, penso, medito e reflito, sem encontrar soluo; a no ser voar para dentro, voltar as costas misria, doena e ao sofrimento, que transcendem o quanto possam o pensamento conceber e a conscincia suportar. Minha terra tem palmeiras a baloiar indiferentes aos poetas e dementes que sonham de olhos abertos, a rilhar os dentes.

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Minha terra tem primores, requintes de boalidade, que fazem da mocidade um delrio amordaado: acrobacia impossvel de saltimbanco esquizide, equilibrado no risvel sonho de grandeza que se esgara e rompe, rodo pelo matreiro cupim da [safadeza.

No permita Deus que eu morra pelo crime de estar atento; e possa chegar velhice com os cabelos ao vento de melhor momento. Que eu desfrute os primores do canto do sabi, onde gorjeia a liberdade que no encontro por c.

Il poeta gioca con il famoso primo verso della canzone di Gonalves Dias: la parola Palmeiras, non a caso scritta con maiuscola, non rimanda qui a un simbolo della natura brasiliana, ma al nome di una delle squadre pi famose di So Paulo (Corinthians, che apre il verso seguente il nome di una delle rivali cittadine), e le copas exuberantes non sono qui, chiaramente, le chiome degli alberi ma i trofei accumulati dai club calcistici. Nella prima strofa, Eduardo Alves da Costa denuncia il fanatismo dei tifosi, la violenza negli stadi, ma soprattutto la strumentalizzazione del calcio da parte del regime dittatoriale. Il caso pi eclatante si ebbe in occasione della vittoriosa Coppa del Mondo del 1970, utilizzata dal governo Mdici come strumento di propaganda politica e servita per sviare lattenzione dalla repressione, dalla censura e dalla violenza esercitate contro chi denunciava gli abusi di potere del regime. Successivamente il poeta denuncia anche linquinamento come conseguenza negativa del progresso: la dialettica c/l contrappone il presente, in cui
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non c nenhum prazer a un tempo passato in cui era libero, come il sabi, e cantava felice in quei boschi dove oggi regna il crimine. La sua terra possiede enormi ricchezze, materiali e umane, ma la realt politica del paese non permette di sfruttarle e distrugge le speranze delle nuove generazioni: loppressione sintetizzata nellespressione delrio amordaado e la repressione politica in duros olhos de aoite. Lunica soluzione, dice il poeta, lalienazione, il voltare le spalle alla realt; in effetti, la stessa scrittura della poesia un atto politico che contraddice questa soluzione. La successiva ripresa del primo verso del prototesto rappresenta lennesimo rovesciamento del suo valore originario: le palmeiras, simbolo del Brasile, dondolano indifferenti a poetas e dementes, ossia ai brasiliani che soffrono e sognano ad occhi aperti. Dunque, lesilio cantato da Eduardo Alves da Costa deriva dalla mancanza di libert vigente nel suo paese: il poeta teme che il regime possa chiudergli gli occhi, quegli occhi che hanno commesso il crimine di vedere troppo. Eppure la conclusione del poema un messaggio di speranza, la speranza in un futuro migliore in cui anche il sabi possa recuperare il suo valore di simbolo di un canto libero. Pi brevemente, citiamo ancora una Cano do Exlio mais recente di Afonso Romano de SantAnna (fine anni Ottanta), esteso poema in cui, al di l del titolo, non ci sono altre riprese intertestuali. Dedicato a Fernando Gabeira, un intellettuale effettivamente esiliato negli anni Settanta, il componimento riassume il concetto di esilio politico, dellesilio nella propria terra e di un esilio interiore:
[] No ter um pas a essa altura da vida, a essa altura da histria, a essa altura de mim, o que pode haver de desolado. [] E eu aqui, no nenhum-desse-lugar, estrangeiro exilando-me ao revs []
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Infine, si segnala una pi recente (2000) Nova Cano do Exlio del poeta maranhaense Ferreira Gullar, che tuttavia una poesia damore: lamata del poeta, non la sua terra, ad avere palmeiras e passarinhos20. Linsieme delle riprese della Cano do Exlio compone un quadro in cui le stesse immagini sono viste da diverse angolature e riflesse da molteplici specchi che ne modificano laspetto e il contenuto, ma che attualizzano uno stesso problema fondamentale. Il prototesto di Gonalves Dias ha avuto il merito di identificare e combinare in modo originale i simboli della nazionalit, aprendo cos la strada percorsa posteriormente da altri poeti per parlare, ognuno utilizzando la propria estetica e la propria prospettiva ideologica, della terra natale, in particolari momenti di crisi nazionale: nel 1922, quando i modernisti proclamarono lindipendenza culturale, poi durante lEstado Novo di Vargas, negli anni Trenta, e ancora nel lungo periodo della dittatura militare negli anni Sessanta e Settanta, i cui echi si ripercuotono nei decenni successivi. Una Cano do Exlio che cos riuscita a funzionare come un ipertesto capace di mantenersi in sintonia con il suo tempo.

20 Pubblicata nel giornale O Globo, Caderno Prosa & Verso, del 2 settembre 2000, la poesia recita: Minha amada tem palmeiras / Onde cantam passarinhos / e as aves que ali gorjeiam / em seus seios fazem ninhos // Ao brincarmos ss noite / nem me dou conta de mim: / seu corpo branco na noite / luze mais do que o jasmim // Minha amada tem palmeiras / tem regatos tem cascata / e as aves que ali gorjeiam / so como flautas de prata // No permita Deus que eu viva / perdido noutros caminhos / sem gozar das alegrias / que se escondem em seus carinhos / sem me perder nas palmeiras / onde cantam os passarinhos.

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