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PNEUS GINEO

www.getenergyprimeitalia.com

Indice

Chi siamo Informazioni generali Problematiche sociali e ambientali Caratteristiche dei pneumatici usurati Descrizione e funzionamento dellimpianto Caratteristiche gestionali Brevetti e certificazioni Direttive CE Capacit produttiva Conclusioni

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Chi siamo
La Get Energy Prime Italia una societ che si occupa di ricerca, sviluppo e produzione di impianti capaci di creare energia elettrica e termica (cogenerazione) utilizzando fonti alternative. La Get Energy Prime Italia nasce nel 1996 come Get Energy Research (Centro Ricerche) e nel percorso di questi lunghi anni, si sempre impegnata nella ricerca e sviluppo di nuove fonti energetiche in collaborazione con il centro studi e ricerche delluniversit di Varsavia e la Horus Energia S.p.a. Fondata con capitali privati, per la propria storicit e seriet negli ultimi anni ha potuto attingere a finanziamenti della Comunit Europea grazie ai quali oggi vanta nellarea industriale di Rieti uno stabilimento e una rete rappresentativa in diverse nazioni del mondo. La filosofia della Get Energy Prime Italia , da sempre, quella di essere partner sicuro e affidabile per le realt industriali e imprenditoriali e di soddisfare tutte le loro problematiche in ambito energetico. La nostra missione quella di trasformare tonnellate di materie plastiche e PFU uno dei pi seri problemi ecologici dei nostri giorni, recuperando , nel pieno rispetto dellambiente, le preziose componenti per riutilizzarle e ottenere un rendimento economico di sicuro interesse. La Get Energy Prime Italia attualmente ha stabilito dei contatti commerciali e di trattativa nei seguenti paesi: Argentina Australia Austria Cina Colombia Costa Rica El Salvador Germania Gran Bretagna Guatemala Honduras Hong Kong Italia Nicaragua Nuova Zelanda Polonia Rep. Dominicana Sud Africa

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Informazioni generali
IMPIANTO TECNOLOGICO PER IL TRATTAMENTO DEI PFU PER LA PRODUZIONE DELLENERGIA ELETTRICA E TERMICA PNEUS GINEO Lincremento della domanda di energia elettrica, lesaurimento delle fonti di energia non rinnovabili, la crescita delle discariche di rifiuti implicano la necessit di utilizzare le moderne tecnologie al fine di ottenere energia elettrica e termica a costi pi vantaggiosi. Trattare i PFU per ottenere nuove risorse energetiche potrebbe essere il modo per rendere reale il discorso sullecosostenibilit. Come? Utilizzando la cogenerazione. Lart. 2 comma 8 del D. Lgs 79/99 definisce cogenerazione la produzione combinata di energia elettrica e calore alle condizioni definited allAutorit per lEnergia Elettrica e il Gas. La nostra esperienza basata sugli studi di tecnici specializzati che, dopo anni di ricerche, hanno realizzato una tecnologia per il trattamento dei PFU a temperature modulate in bassa pressione, consentendo il recupero dei prodotti liquidi (oli sintetici), gassosi e solidi. Il risultato finale una gamma di impianti in grado di: - Smaltire i PFU - Produrre energia elettrica - Produrre energia termica

SCOPO DELLO STUDIO E FONDATEZZA DELLINVESTIMENTO PNEUS GINEO Lo studio descrive una centrale termoelettrica, impianto che lavora in base al recupero dei PFU e alla loro trasformazione nella cosiddetta frazione larga, utilizzata come fonte alternativa per il riscaldamento o per lalimentazione dei generatori di corrente. Lo strumento per eseguire gli scopi sopradescritti proprio limpianto per la trasformazione dei PFU, oggetto essenziale e integrale dello studio.

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Problematiche sociali e ambientali

Le discariche sature e il continuo incremento dei rifiuti non degradabili stanno tenendo lambiente sotto scacco. La parola dordine riciclare, smaltire e recuperare energia. A rilevarlo lo studio LItalia del riciclo 2010, patrocinato dal Ministero dellAmbiente e dallIspra. Quando si parla di pneumatici, i primi problemi riguardano la quantificazione dei PFU generati nel mondo e lidentificazione delle aliquote di recupero e smaltimento, dato che si tratta di dati spesso difficili da reperire e confrontare tra loro. A questo va aggiunta la mancanza di cifre ufficiali in molti Paesi dalle economie emergenti. Levoluzione del mercato cinese ha portato nellultimo decennio alla crescita esponenziale di pneumatici prodotti, utilizzati e dismessi nel Paese. Leadership mondiale finora detenuta dagli Stati Uniti

dAmerica, la detiene oggi la Cina con la generazione di pi di 200 milioni di pneumatici usati, corrispondenti a pi di 5 milioni di tonnellate. Linsufficienza delle stime mondiali e la gestione non ancora ben consolidata attuata dal mercato cinese, fanno ipotizzare che circa un terzo delle 13.500.000 tonnellate di PFU prodotti ogni anno nel mondo abbiano una destinazione non certa da ripartire tra smaltimento in discarica, controllata e abusiva, ed incenerimento. Dati certi relativi agli ultimi quindici anni sono invece disponibili per Giappone, Europa e USA e indicano come allaumento della percentuale recuperata dei rifiuti corrisponda la riduzione dei costi di riciclaggio, grazie alla conquista di una maggiore efficienza di filiera e alla nascita di nuove modalit di recupero.

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Non sono passati molti anni da quando lo smaltimento in discarica, mista o dedicata, rappresentava la principale destinazione dei PFU: in Europa il divieto di smaltimento in discarica stato attuato a partire dal luglio 2003 per i PFU interi e dal luglio 2006 per i PFU frantumati, ad eccezione di quelli da bicicletta, di quelli con diametro esterno maggiore di 1.400 mm e di PFU utilizzati come materiale di ingegneria per le discariche. Ma pensare a unalternativa valida a questa forma di smaltimento ormai unesigenza improrogabile, dato che nelle discariche non mancano problematiche di natura igienica e sanitaria: la natura impermeabile

ed immarcescibile del PFU, unita alla sua forma concava, lo rendono soggetto ideale a trattenere piccoli ristagni dacqua, diffondendo il proliferare di parassiti e larve. Inoltre i PFU, pur non essendo soggetti a combustione spontanea, in caso di incendio propagano il diffondersi delle fiamme con estrema velocit allinterno del cumulo di pneumatici, a causa delle sacche daria presenti nella loro composizione. I fumi prodotti dalla combustione incontrollata dei PFU possono contenere gas nocivi alla salute umana, come gli idrocarburi aromatici composti solforati monossido di carbonio e gli ossidi di azoto.

COMPOSIZIONE DEI FUMI PRODOTTI DALLA COMBUSTIONE NON CONTROLLATA DI PFU COMPONENTE CO2 CO N2O NO SO2 HCN HCI IDROCARBURI INCOMBUSTI (Benzene, Toluene, ecc) POLVERI METALLI (inclusi Al e Zn) IPA PCB DIOSSINE/FURANI
Fonte: SNCP 2007

CONCENTRAZIONE NEI FUMI (g/kg di PFU combusto) 1.450 35 0,9 3,2 15 4 23 285 31,9 0,0633 2,66 x 10-4 6,44 x 10-7

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Problematiche sociali e ambientali

Le temperature elevate raggiunte durante lincendio causano inoltre la decomposizione della mescola di gomma e la produzione di oli idrocarburici a vario peso molecolare che si prestano a diffondere ed alimentare rapidamente il fuoco.

in alcun modo controllati, costituiscono un ulteriore pericolo per la salute umana e per lambiente.

Il pericolo che, anche successivamente allo spegnimento dellincendio, le sostanze chimiche lisciviate dallacqua possano contenere metalli pesanti in concentrazioni tali da rischiare linquinamento della falda sottostante. Per questi motivi la messa in discarica dei PFU stata progressivamente bandita in Giappone, Nord America ed Europa. Analogamente a quanto osservato in USA, il divieto di smaltimento in discarica dei PFU, introdotto in Europa dalla direttiva 1999/31/CE e recepito in Italia con D.Lgs. n. 36/2003, ha rivoluzionato la filiera dei PFU incentivando la nascita di nuovi percorsi di recupero. Dal 2006 infatti vietata la messa in discarica dei PFU, interi e triturati, ad esclusione dei pneumatici usati come materiale di ingegneria e quelli con diametro esterno superiore a 1400 mm. Ora la battaglia riguarda la nascita di nuovi stoccaggi abusivi di PFU che, non essendo

In Europa, cos come accaduto per gli USA, la destinazione dei PFU stata, fino a tempi recenti, la messa in discarica. Con un tasso annuale di crescita della generazione di PFU, pari mediamente al 2,6%, la quantit da gestire di tale rifiuto passata da 2,10 milioni di tonnellate nel 1994 a 2,78 milioni nel 2006 (EU 15); con lallargamento della Comunit europea a 27 Stati Membri, possibile valutare il quantitativo di PFU generati pari a 3,2 milioni di tonnellate/anno.

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La situazione italiana si discosta, invece, da entrambi i casi: pur destinando il 48% circa di PFU al recupero energetico, laliquota corrispondente alleffettivo recupero di materia non equilibra il rapporto che

riconducibili alle ecomafie ma anche a quegli operatori del settore che creano piccole discariche per risparmiare sui costi di smaltimento. La Puglia conta ben 230 siti abusivi di PFU, quasi il 22% del totale

purtroppo sbilanciato da una percentuale ancora elevata (>25%) di materiale dal destino non certo. In Italia ogni anno ben 100 mila tonnellate di pneumatici fuori uso spariscono nel nulla. A rilevarlo un dossier di Legambiente, riferito al periodo 2005-2010, che ha individuato, a partire proprio dal 2005, oltre 1.050 discariche illegali su un territorio di oltre 6 milioni di metri quadrati. Illegalit

nazionale, seguita dalla Calabria con 159 siti, dalla Sicilia con 141 e dalla Campania con 131. Il Lazio ha il primato peggiore per il Centro con 77 discariche, il Piemonte per il Nord con 37. Per lo Stato un danno economico complessivo di oltre 2 miliardi di euro, che comprendono levasione dellIVA sugli smaltimenti e i costi di bonifica e di conseguente messa in sicurezza delle discariche illegali. Per lambiente un altro duro colpo al paesaggio e alla salute.

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Problematiche sociali e ambientali

PRINCIPALI DESTINAZIONI ITALIANE DEI PFU RECUPERO DESTINAZIONE QUANTIT (TON)* NOTE Diversamente che in Italia limpiego dei granuli di PFU lapplicazione che assorbe i quantitativi maggiori a livello internazionale Include mattonelle pre-stampate e preparazioni in situ Include tappetini anti-calpestio, pannelli acustici, antivibranti per ferro-tramviario, ecc. Tecnologia non ancora diffusa Arredo urbano e stradale, mescole di gomma, ecc. Quantit che comprende le destinazioni come flusso singolo e come miscela in CDR 5 impianti attivi Sia come flusso singolo che in miscela CDR 3 impianti attivi Impianti in fase di sviluppo ma non ancora attivi

CAMPI DA CALCIO E ALTRE SUPERFICI SPORTIVE

30.000

MATERIA

PAVIMENTAZIONI AN8.000 TITRAUMA

ISOLAMENTI ACUSTICI 5.000 E ANTIVIBRANTI

ASFALTI ALTRO

100 8.000

CEMENTIFICI ENERGETICO IN IMPIANTI ITALIANI

60.000

PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA PIROLISI E GASSIFICAZIONE

45.000

* Nota: le quantit riportate sono rappresentative sia del materiale usato in Italia di quanto destinato allesportazione Fonte: Elaborazione Ecopneus su dati operativi del settore

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Caratteristiche dei pneumatici usurati

COMPOSIZIONE DELLA GOMMA DEI PNEUMATICI DA AUTOVETTURE SOSTANZA Caucci Carbone Idrogeno Zolfo Ferro Riempitivi Peso del pneumatico PNEUMATICI DA AUTOVETTURE PNEUMATICI DA AUTOCARRI 41-43% 38-32% 67% 11,5 % 1012 % 34% 510 kg 34-35% 36-32% 56% 11,5 % 2022 % 34% < 70 kg

Il potere calorifico del combustibile gassoso 31,4 - 31,8 MJ/kg 28,5-29,3 MJ/kg. Il combustibile da gomma viene spesso paragonato al combustibile solido sotto forma di carbone fossile, sia in termini del suo potere calorifico che dellimpatto sullambiente. Dopo tale confronto il vantaggio sempre a favore dei combustibili da gomma. La composizione chimica del combustibile da gomma e del carbone secondo Kirsch, Zement Calk Gips 9/12 CARBONE mg/kg min max 0,1 10 11 270 16 220 0,5-2,1% PNEUMATICI mg/kg media 8 70 16.000* 1,3-2,2%

SOSTANZA Cadmio Cd Piombo Pb Zinco Zn Zolfo

* sotto forma di ossido innocuo ZnO

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Descrizione e funzionamento dellimpianto

GRUPPO DISTILLATORI Il gruppo combustibile in oggetto costituito da generatore di corrente, depolimerizzatore e dispositivi di accompagnamento. Nel depolimerizzatore (n. 4) vengono introdotti i carboidrati e gli idrocarburi polimerici solidi e liquidi di scarto (principalmente olio pirolitico prodotto da pneumatici consumati (PFU) e sottoposti allazione del catalizzatore e di alte temperature. A seguito dellazione di questi fattori, le materie prime introdotte vengono trasformate in idrocarburi liquidi e poi gassosi sotto forma di vapori caldi. Gli stessi, grazie alla loro sovrappressione, passano nella tubazione di raffreddamento (n. 5) nella quale nelle prime sezioni nasce il combustibile liquido e nelle sezioni finali il combustibile gassoso. Il combustibile liquido (n. 6), dalla tubazione di raffreddamento (n. 5) precipita direttamente nel serbatoio del combustibile liquido (n. 7). Il combustibile gassoso, invece, dopo aver attraversato il filtro del combustibile gassoso (n. 9) e la valvola del gas (n. 10), grazie alla sua sovrappressione, viene introdotto insieme allaria atmosferica nei collettori di aspirazione (n. 2) tramite i tubi di giunzione (n. 11) e, a sua volta, introdotto nel generatore di corrente (n. 1). Nella parte finale della tubazione di raffreddamento (n. 5) installata la valvola di controllo (n. 12) che costituisce, solo e esclusivamente, un elemento di sicurezza.

Adiacente al serbatoio del combustibile liquido (n. 7) posizionato un sistema di recupero tecnologico (n. 13) necessario alla idrogenizzazione dellolio paraffinico. A seguito dellazione di idrogenizzazione dellolio paraffinico si formano delle micro bolle dacqua (n.18). Tra il serbatoio del combustibile liquido (n.7) e il sistema di recupero tecnologico (n.13) sistemata una pompa a tre vie (n.21): una prima (ingresso) fissata al serbatoio del combustibile liquido (n.7), una seconda (ingresso) al serbatoio dellacqua (n.20), mentre una terza (uscita) al sistema di recupero tecnologico (n.13). La pompa studiata come una speciale pompa statica o a cavitazione, che ha il compito di mescolare il combustibile con lacqua. Esso cos trattato, viene condotto tramite il tubo del carburante (n.19) al motore del generatore di corrente (n.1). Cos facendo, nella camera di combustione del motore, vengono introdotti sia il combustibile liquido, sia quello gassoso (micro bolle dacqua).(n.18) Nel processo di combustione lidrogeno entra in contatto con lossigeno, creando con questultimo unulteriore energia rispetto a quella che viene generata durante la combustione di un comune idrocarburo. Tutto ci comporta un notevole risparmio del combustibile liquido durante la fase di generazione di energia elettrica e termica. Questo processo, inoltre, produce anche vapore acqueo, la cui presenza nei combusti riduce la concentrazione dei residui per cui rende il processo ecologico.

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Tutto stato chiarito pi dettagliatamente nello schema tecnico sotto riportato (figura), dove viene rappresentato un gruppo combustibile-energetico costituito da: 1. Generatore di corrente 2. Collettori di aspirazione 3. Cavi elettrici 4. Depolimerizzatore 5. Tubazione di raffreddamento 6. Combustibile liquido 7. Serbatoio del combustibile liquido 8. Combustibile gassoso 9. Filtro del combustibile gassoso 10. Valvola del gas 11. Tubi di giunzione 12. Valvola di sicurezza del gas 13. Sistemi di recupero 14. Cavi elettrici duscita 15. Raddrizzatore 16. Cavi elettrici dentrata 17. Combustibile liquido 18. Combustibile liquido + micro bolle dacqua 19. Tubo del carburante 20. Serbatoio dellacqua 21. Pompa a tre vie

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Descrizione e funzionamento dellimpianto

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GRUPPO GENERATORI Nellutilizzo del motore con olio pirolitico e/o paraffine di combustione le emissioni sono le seguenti: a. Ossidi di Azoto - NOx < 4000 mg/Nm3 b.Monossido di Carbonio - CO < 650 mg/Nm3 c. Particelle fisse PM (riassuntivamente) < 80 mg/Nm3 Limpianto include il modulo cogenerativo di 2 gruppi elettrogeni in un container. Il set tipo HE-KEC-900-2xM450-PP della potenza in modalit baseload di 900 kWe e della rumorosit inferiore a 69 dB a 7 m. Lefficienza complessiva (energia elettrica + calore) di circa l80%. Il set comprensivo di: 1. Due gruppi elettrogeni HE-M450-PP 2. Modulo di recupero del calore dedicato a 2 gruppi sopramenzionati 3. Container speciale largo (3 m) insonorizzato (comune per 2 gruppi) GRUPPI ELETTROGENI Gruppo elettrogeno HE-M450-PP La versione aperta per il container. Il gruppo per il funzionamento in modalit della potenza continua secondo PN- ISO8528 (potenza fissa nel tempo, senza limiti di tempo, ing. continuous power). Potenza attiva lorda [1]: 450 [kWe] Corrente nominale: 810 [A] Tensione: 230/400 [V] Frequenza: 50 [Hz] Serbatoio di combustibile: 500 [l] Consumo di combustibile:117,2 [l/h] 2 (+/-8 %) Motore: MAN D2842 LE211 sistema dei cilindri: V 12 cilindrata: 21,9 [l] Dinamo: ad autoeccitazione, senza spazzole, della ditta Marelli THD (senza carico): < 2 [%] Efficienza con Pzn: > 95 [%] per cos=0,8, > 96 [%] per cos=1,0,

Grado di protezione // classe di isolamento: IP23 // H [1] Potenza sui morsetti della dinamo. Il generatore in servizio consuma circa 15 20 kW dellenergia elettrica. Questa energia pu provenire dal generatore o dalla rete esterna. I parametri sono stati definiti per le condizioni di riferimento standard: temperatura: +25OC, pressione: 100 kPa, umidit relativa: 60%. Il gruppo composto da: - Motore ad accensione per compressione della ditta MAN, adattato debitamente, di tipo industriale; - Regolatore automatico, elettronico della velocit di rotazione del motore; - Sistema di riscaldamento del blocco del motore che ottimizza le condizioni della messa in funzione del gruppo; - Dinamo sincrono, ad autoeccitazione, senza spazzole, della ditta Marelli; - Pannello a microprocessore di comando automatico e sorveglianza con modulo di misurazione che permette il lavoro sincrono con la rete energetica. Il pannello serve anche il modulo di recupero del calore. - Marmitta di scarico (acciaio semplice) con il compressore (acciaio inox); - interruttore generale con il comando elettrico - Sistema speciale di filtrazione del combustibile delle materie plastiche - Sistema di commutazione dellalimentatore combustibile delle materie plastiche - Sistemi di sorveglianza del funzionamento del motore selezionati adeguatamente per garantire livello elevato di controllo e regolazione automatica necessari per i combustibili non standard - Sistema speciale di riscaldamento a bassa temperatura degli elementi prescelti del sistema di combustione 15

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Descrizione e funzionamento dellimpianto

MODULO DI RECUPERO DEL CALORE Modulo di recupero del calore dedicato al sistema di 2 gruppi HE-M450-PP Il sistema completo di recupero del calore dal telaio del motore e dai gas di combustione, con scambiatori, pompe, tubazioni, sensori, valvole ed attrezzatura necessaria. Potenza termica 2 x 450 kWt (+/- 8%) Temperature del supporto del calore 70/90OC Diametro degli allacciamenti / tipo : DN65 / a collare. Eccesso di pressione gestibile sulle connessioni di circa 50 kPa da stabilire. Il sistema di recupero del calore offerto composto da: - Radiatore esterno a 2 circuiti, con ventilatori elettrici comandati termo staticamente, che svolge la funzione del radiatore di scorta qualora non ci sia la ricezione del calore da parte dei dispositivi dellUtente; - Scambiatore tipo gas di combustione acqua per recuperare il calore dai gas di combustione; - By-pass dello scambiatore di gas di combustione; - Scambiatore a piastre tipo acqua - acqua; - Gruppo di pompe e valvole a tre vie gestibili; - Tubazioni necessarie allinterno del container; - Sistema di controllo di temperatura, pressione, flusso. Il controllo del modulo viene realizzato attraverso il sistema di comando del gruppo. CONTAINER Container speciale, largo (3m) insonorizzato (comune per 2 gruppi) Rumorosit < 69 dB da 7 m. Dimensioni del container (m): lunghezza x larghezza x altezza di trasporto / totale 12,8 x 3,0 x 2,9 / ~4,2 (*) (*) esistono altre possibilit tecniche di 16

adattare questa soluzione a seconda del luogo di installazione. Il container sar dotato di: - Insonorizzazione di pareti, pavimento, soffitto, opera di presa e dispositivo di lancio; - sistema di ventilazione dellinterno che funziona con lefficienza adattata automaticamente alla temperatura allinterno del container; - Opera di presa e dispositivo di lancio dotati di silenziatori; - Allacciamenti per alimentazione e ritorno del combustibile delle materie plastiche; - Allacciamenti del radiatore, della circolazione termica esterna; - Impianto elettrico interno (per i propri fabbisogni); - Impianto di illuminazione; - Dispositivo di spegnimento ad aerosol; - Porta daccesso che permette un facile accesso allassistenza tecnica; - Interruttore di emergenza STOP; - Vasca ecologica che protegge dalle fuoriuscite con il monitoraggio di eventuali perdite. La struttura del container stata progettata in modo da garantire un libero accesso allassistenza tecnica a diversi elementi del sistema senza necessit di smontare qualunque parte. Il radiatore di scorta del motore, lo scambiatore del gas di combustione, lopera di presa ed il dispositivo di lancio dellaria saranno montati sul tetto del container. Peso del container 29 ton. Condizioni di garanzia: Il periodo di garanzia per i dispositivi offerti di: 24 mesi dalla data di messa in servizio. Le condizioni e le modalit dellassistenza tecnica da stabilire. Lassistenza tecnica opera 24 h su 24 h per tutto lanno. Lassistenza tecnica supportata dal sistema di monitoraggio on- line attraverso le connessioni ad internet. Dopo la scadenza della garanzia offriamo un contratto di assistenza tecnica post- garanzia.

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GRUPPO GENERATORI

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Caratteristiche gestionali

Il sistema monitorato h 24 con trasmissione dati on-line tramite internet e GPS al centro assistenza madre (i dati raccolti in tempo reale consentono di controllare lattivit produttiva e il suo funzionamento) Piccole dimensioni (basso impatto ambientale) Basso livello di rumorosit Nessun impatto ambientale Impianto mobile (strutturato in container) Piena cogenerazione dellimpianto Struttura estremamente semplice e veloce per manutenzione e guasti (non interrompe totalmente la produzione in quanto limpianto fornito di 2 generatori da 500 KW) Impianto assicurabile Vita media dellimpianto: 18 anni (con manutenzione regolare) Impianto certificato secondo le norme europee (CEE) Generatore certificato secondo le norme europee (CEE) La pulizia dellimpianto non ha bisogno delluso dellacqua e quindi non si incorre nellinquinamento delle acque superficiali e freatiche

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Brevetti e Certificazioni

Politecnico di Radom Dipartimento di Scienza dei Materiali, Tecnologia e Progettazione Stabilimento Prodotti Petroliferi Marcon Co. Marek Pilawski via Lena 187 05-120 Legionowo Con riferimento al Vs. ordine e previa condivisione con il Sig. Marek Pilawski in data 23.05.2012 con la presente invio esiti delle prove fatte sulla campionatura consegnata, campione no. I e campione no. II. A. DESCRIZIONE CAMPIONATURA Campione no. I residuo carbonioso che costituisce il 40 % del peso del pneumatico si sviluppato a fronte del processo di pirolisi di questi pneumatici. Campione no. II residui di catrame e asfalto che costituiscono il 7,5% del peso di olio pirolitico ottenuto in quantit di 35% del peso dei pneumatici da autovettura nel processo della loro pirolisi. B. ESITI DELLE PROVE B1. Esiti prove campione no. I Condizioni di incenerimento: temperatura: 800 C tempo di incenerimento fino alla sostanza secca: 25h Contenuto di ceneri: 9,33% del peso della massa del campione. Il resto costituito dal puro carbone pirolitico. Laspetto delle ceneri I: granulometria irregolare con notevoli oscillazioni della dimensione, forme diversificate e grano del colore bianco grigio. B2. Esiti prove campione no. II Condizioni di incenerimento: temperatura: 800 C tempo di incenerimento fino alla sostanza secca: 25h Contenuto di ceneri: 33,75% del peso della massa del campione Il resto costituito dal puro carbone pirolitico. Laspetto delle ceneri no. II: granulometria regolare, grano con forma regolare e colore rosa chiaro. C. Riassunto C1. Ceneri I, che rappresentano il componente del residuo carbonioso a fronte del processo di pirolisi dei pneumatici da autovettura costituiscono il 3,73% della massa di questi pneumatici. C2. Ceneri II, costituiscono 0,89% della massa dei pneumatici. C3. Ceneri totali (Ceneri I + Ceneri II) come ceneri complessivi a seguito della pirolisi dei pneumatici e processo di distillazione termocatalitica dellolio pirolitico: 4,62 % della massa dei pneumatici.
RESPONSABILE STABILIMENTO PRODOTTI PETROLIFERI: LIBERO DOCENTE: Adam uksa DECANO: Maria Pawowa

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Direttive CE

Direttiva 85/374/CEE Responsabilit per danno da prodotti difettosi La direttiva definisce la responsabilit dei soggetti per limmissione sul mercato di merci. Il documento definisce il produttore come il soggetto che produce la merce, che immette la merce sul mercato rappresentando il prodotto e, infine, che vende il prodotto. Il produttore e altri soggetti che partecipano allimmissione del prodotto sul mercato sono pienamente responsabili dei difetti del prodotto e, nei confronti dei consumatori, subiscono ogni conseguenza e rispondono del proprio operato. Il consumatore ha diritto di chiedere il risarcimento dei danni subiti, danni alla salute e danni di altro tipo, nei confronti dei soggetti che immettono il prodotto sul mercato. Direttiva 90/396/CEE Apparecchi a gas La direttiva definisce le modalit e i requisiti nellambito delle autorizzazioni per limmissione sul mercato degli apparecchi a gas. Stabilisce in particolare la tipologia e il numero di esami richiesti per un apparecchio e le norme della marcatura CE, affinch il prodotto ottenga lautorizzazione per la distribuzione. Direttiva 92/42/CEE Rendimento per le nuove caldaie ad acqua La direttiva definisce le modalit e i requisiti nellambito del rilascio delle autorizzazioni per limmissione sul mercato delle caldaie. Stabilisce in particolare la tipologia e il numero di esami richiesti per una caldaia e la conformit CE, le norme della marcatura CE, affinch il prodotto ottenga lautorizzazione per la distribuzione e lefficienza energetica. Direttiva 2006/42/CE Macchine La direttiva definisce una serie di norme e di controlli inerenti larmonizzazione degli esami e la marcatura CE, che devono essere soddisfatti prima dellimmissione sul mercato del prodotto, al fine di tutelare la salute degli utilizzatori. Direttiva 2000/14/CE Rumorosit La direttiva definisce le norme sulla rumorosit

richieste per i dispositivi ivi specificati. Definisce le norme di sicurezza, la tipologia e le norme degli esami e delle marcature per lutilizzo normale che i dispositivi devono soddisfare. Direttiva 2001/95/CE Sicurezza generale dei prodotti La direttiva definisce gli obblighi e le modalit di controllo nei confronti di produttori, distributori e soggetti responsabili dellimmissione sul mercato del prodotto, nellambito di una piena comunicazione e marcatura dei prodotti riguardo ai possibili rischi. Direttiva 2004/22/CE Strumenti di misura La direttiva definisce i requisiti posti nei confronti dei produttori degli strumenti di misura, le modalit di sorveglianza, gli esami, le marcature e le verifiche, tenendo in considerazione la zona climatica, prima dellimmissione in commercio del prodotto. Direttiva 2004/108/CE Compatibilit elettromagnetica La direttiva definisce i requisiti nei confronti dei produttori per eseguire gli esami e per lapplicazione delle norme e della marcatura che servono a mettere in commercio i dispositivi elettromagnetici che nel corso del loro funzionamento non disturberanno quello di altri dispositivi elettromagnetici collegati tra loro. Direttiva 2005/32/CE Progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia La direttiva definisce i requisiti relativi a esami, norme, marcatura e conseguimento della dichiarazione CE per i dispositivi che utilizzano lenergia, al fine di sfruttare al meglio lefficienza dellenergia con un minimo inquinamento dellambiente Direttiva 2006/95/CE Materiale elettrico a bassa tensione (LVD) La direttiva definisce quali norme di tensione deve soddisfare il produttore prima di immettere nel mercato il prodotto.

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Capacit produttiva

PRODOTTI DELLA PIROLISI DA 1 TONN. DI PNEUMATICI ( PFU ) SPECIFICAZIONE L/KG NOTE Olio pirolitico grezzo 25% (300 litri) - 250 Kg Composti aromatici: di cui: Olio combustibile 50% (150 l) - 125 Kg Alcheni, alcani Benzina 30% (90 l) - 75 Kg Chetoni Masut 20% (60 l) - 50 Kg Aldeidi Catrame popirolitico 5% (60 l) - 0 Kg Scarto - per cementificio In questa quantit di carbone contenuta lenergia di 4 MWh, di cui tramite la Carbone organico, gassificazione si pu recuperare 1,5 MW carbonizzato 45% 450 Kg hh dellenergia termica, 1,5 MW he (senza cenere) dellenergia elettrica, 1,0 MWh lenergia delle perdite Contenuto di gas: metano, etano, propano, Gas pirolitico non purificato 150 Kg butano, etene propene, butene, idrogeno 15% H, CO, CO2, butadiene Acciaio di mangano 5% 50 Kg Dopo la purificazione - Rottame da carica Nei ceneri post gassificazione si possono trovare piccole quantit di metalli e gruppi di carbone attivo: mg/Kg di pneumatici mercurio 1 - 10-6 cadmio 20 - 10-6 Cenere 5% 50 Kg piombo 10 - 10-6 cromo 4 - 10-6 arsenico 1 - 10-6 rame 80 - 10-6 gruppo CN 20 - 10-6 Quantit complessiva disponibile di energia termica: 5 MWh Quantit complessiva disponibile di energia Impianto 1.000 Kg elettrica: 3 MWh Consumo proprio di potenza dellenergia termica: 200 MW/Mg (200 MW/h) Altri parametri dellimpianto Limite dellavviamento dei motori a gas nei generatori 3,5 kWh/m3 di corrente Potere calorifico del gas 10 kWh/m3 pirolitico Pressione di lavoro allinterno Da 0,2 a 0,4 bar del PIROLIZZATORE 24

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PRODOTTI DELLA PIROLISI DA 1 TONN. DI POLVERINO DA PNEUMATICO ( PFU ) SPECIFICAZIONE L/KG NOTE Olio pirolitico grezzo 28% (336 litri) - 280 Kg Composti aromatici: di cui: Olio combustibile 50% (168 l) - 140 Kg Alcheni, alcani Benzina 30% (101 l) - 84 Kg Chetoni Masut 20% (67 l) - 56 Kg Aldeidi Catrame popirolitico 3,5% (42 l) - 35 Kg Scarto - per cementificio In questa quantit di carbone contenuta lenergia di 4 MWh, di cui tramite la Carbone organico, gassificazione si pu recuperare 1,5 MW carbonizzato 50% 500 Kg hh dellenergia termica, 1,5 MW he (senza cenere) dellenergia elettrica, 1,0 MWh lenergia delle perdite Contenuto di gas: metano, etano, propano, Gas pirolitico non purificato 120 Kg butano, etene propene, butene, idrogeno 12% H, CO, CO2, butadiene Nei ceneri post gassificazione si possono trovare piccole quantit di metalli e gruppi di carbone attivo (mg/Kg di pneumatici) mercurio 1 - 10-6 Cenere 6,5% 50 Kg cadmio 20 - 10-6 piombo 10 - 10-6 cromo 4 - 10-6 arsenico 1 - 10-6 rame 80 - 10-6 gruppo CN 20 - 10-6 SCHEDA DI PRODUZIONE PNEUS GINEO CAPACITDI PRODUZIONE DI 260 l/h x 24 h = 260 l/h OLIO PIROLITICO 6.240 l / giorno CONSUMO DEL GENERATORE DI OLIO PIROLITICO PRODUZIONE LORDA ENERGIA ELETTRICA CONSUMO PER AUTOALIMENTAZIONE RECUPERO TECNOLOGICO PRODUZIONE NETTA ENERGIA ELETTRICA PRODUZIONE NETTA ENERGIA TERMICA 240 l/h 0,86 MWh/h 0,2 MW +0,2 MW +0,86 MW 1,0 MW/h termico 240 l/h x 24 h = 5.760 l / giorno 0,86 MWh/h x 24 h = 20,64 MWh/ giorno 0,2 MW x 24 h = 4,80 MWh/ giorno +0,2 MW x 24 h = +4,80 MWh/ giorno +0,86 MW x 24 h = +20,64 MWh/ giorno 1,0 MW x 24 h = 24,00 MWh termico

Produzione 6.240 l/giorno Consumo 5.760 l/giorno (480 l/giorno di Riserva) Produzione Lorda + 20,64 MWh/giorno Consumo - 4,80 MWh/giorno Recupero + 4,80 MWh/giorno Produzione Netta + 20,64 MWh/giorno Produzione + 24,00 MWh/giorno di termico 25

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Conclusioni

In unera in cui il continuo aumento dei rifiuti non pu pi essere contrastato con lo stoccaggio in discarica o lincenerimento, responsabile di emissioni e residui altamente inquinanti, lunica soluzione prospettabile ricercare proprio nei componenti di scarto un valido alleato. La ricerca di nuove fonti energetiche attuata in questi anni dalla Get Energy Prime Italia lo ha individuato nel PFU, una soluzione che permette di produrre energia elettrica e termica sfruttando modalit alternative di riciclo. La composizione del PFU rende apprezzabile il suo impiego nei pi svariati settori industriali: energia elettrica, energia termica, Carbon Black, metallo. Lesperienza aziendale ci insegna che pi elevato il numero dei settori applicativi, pi si garantisce un effetto compensativo quando uno dei settori entra in crisi. Inoltre il problema sociale su scala mondiale ci fornisce una sola e unica prospettiva: il riciclo del PFU.

La Get Energy Prime Italia pronta a creare insieme ai partner un sistema di recupero del PFU forte e dinamico, che comprenda il mercato di produzione delle fonti alternative dellenergia. Al centro di questo obiettivo si pone il PNEUS GINEO, caratterizzato dalle innovative soluzioni applicate e, al contempo, da una semplicit strutturale che rende limpianto di facile gestione. Scegliere di recuperare pneumatici ormai al culmine del processo vitale e convertirli, equivale a risolvere due criticit: eliminare un materiale inquinante destinato alla distruzione e produrre energia grazie a modalit alternative, rispettando principi e obiettivi ecosostenibili. Ora che la parola dordine recuperare, trasformare i pneumatici in risorsa significa ottimizzare i due processi. Ma significa anche fronteggiare il fenomeno del diffondersi delle discariche abusive e schierarsi a fianco di un pianeta in affanno. Una scelta a favore dellambiente. Una scelta valida anche dal punto di vista di costi e introiti.

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Presidente Giovanni Sella g.sella@getenergyprimeitalia.com Amministratore Gianluca Marcorelli g.marcorelli@getenergyprimeitalia.com Ufficio Amministrativo Dott. Federico Staunovo Polacco segreteria@studiostaunovo.it Ufficio Legale Avv. Raffaella Campi avv.raffaellacampi@gmail.com

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Radice srl Dott. Andrea DI Fabbio difabbio@radicesrl.it

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GEPI srl Viale delle Milizie 22 00165 Roma Italia

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