Paravia) Periodo giovanile Nasce a Bosisio da una famiglia di modeste condizioni Si trasferisce a Milano presso la zia Intraprende la carriera ecclesiastica E ammesso allAccademia dei Trasformati Al servizio della nobilt milanese E ordinato sacerdote; entra al servizio del duca Serbelloni come precettore Testi
Alcune poesie di Ripano Eupilino La vita rustica La salubrit dellaria Il Mattino Il Mezzogiorno
1754
Si licenzia da casa Serbelloni e passa al servizio di Carlo Imbonati Al servizio dello Stato Assume la direzione de La gazzetta di Milano. E chiamato a ricoprire la cattedra di belle lettere nelle scuole pubbliche Frequenta gli artisti neoclassici attivi allAccademia di Belle Arti Deluso dalla politica di Giuseppe II, rinuncia allattivit intellettuale militante E nominato sovrintendente delle scuole di Brera
1796
1799
I Francesi conquistano Milano. Collabora per breve tempo con la Municipalit Il ritiro Gli Austriaci tornano a Milano. Muore
Nato da una famiglia di modesta condizione e costretto ad abbracciare la carriera ecclesiastica per completare gli studi, P. lavora a lungo come precettore presso nobili famiglie milanesi, per poi passare al servizio del governo illuminato austriaco, assumendo incarichi ufficiali nellamministrazione lombarda. Egli rappresenta dunque la tipica figura dellintellettuale progressista, impegnato in prima persona nella battaglia civile e teso a combattere, in nome della ragione, le storture che affliggono la realt contemporanea. Tali istanze si conciliano tuttavia con un culto della dignit formale e dei modelli classici, che fanno di P. un esponente atipico dellIlluminismo milanese e uno dei precursori del Neoclassicismo. Nei confronti dellIlluminismo francese P. esprime un atteggiamento ambivalente: pur condividendone i principi egualitari, il filantropismo, la polemica contro i privilegi nobiliari, la condanna di ogni fanatismo, egli ne respinge le posizioni pi radicali in campo religioso e sociale: contro lateismo illuminista egli esprime la convinzione che il cristianesimo possa costituire il fondamento di unordinata convivenza civile e rivelare il senso ultimo dellesistenza; quanto alla critica nei confronti dellaristocrazia, essa non deve tendere, secondo P., alleliminazione di quella classe, ma ad un suo reinserimento produttivo nel corpo sociale. Anche rispetto allIlluminismo lombardo che fa capo al Caff e allAccademia dei Pugni, sono numerosi i punti di dissenso: P. ne rifiuta sia il cosmopolitismo culturale, sostenendo la necessit di difendere la cultura e la lingua italiane dalle influenze francesi, sia la concezione esclusivamente utilitaristica della cultura, essendo convinto assertore di una letteratura che unisca lutile al lusinghevol canto. In ambito economico, inoltre, P. appare vicino alle posizioni dei fisiocratici, che vedevano nellagricoltura, anzich nel commercio e nellindustria, lunica attivit veramente produttiva, capace di creare ricchezza. Le prime odi Se nella prima raccolta Alcune poesie di Ripano Eupilino P. appariva ancora legato allArcadia, nelle prime odi (1756-69) egli d vita ad un nuovo tipo di poesia, impegnata nella battaglia per il rinnovamento civile. Gli argomenti sono strettamente legati allattualit: la
contrapposizione tra citt e campagna, ligiene pubblica, la scienza, leducazione, le cause della criminalit. Le Odi presentano dunque una materia innovativa rispetto alla tradizione poetica e ci comporta lintroduzione di termini realistici, spesso ricavati dalle scienze moderne. Seguendo la poetica del Sensismo, P. ricerca pertanto un lessico energico e concreto, capace di suscitare immagini e sensazioni molto vivide contro lastratta genericit del linguaggio arcadico. Il poeta si sforza daltro canto di restare fedele alla tradizione e a questo fine utilizza con frequenza procedimenti espressivi che innalzano il tono e conferiscono dignit poetica alla materia. Il Giorno: il Mattino ed il Mezzogiorno Allo stesso periodo delle prime Odi risalgono le due parti iniziali del poema in endecasillabi sciolti Il Giorno: Il Mattino ed Il Mezzogiorno (1765). Lopera, che rientra apparentemente nel genere didascalico, descrive una giornata qualsiasi di un giovane aristocratico milanese per voce di in precettore, che insegna al protagonista come trascorrere piacevolmente il tempo. Tutto il discorso del precettore impostato in chiave ironica, poich i suoi ammaestramenti e la sua esaltazione iperbolica dei costumi di vita aristocratici fanno emergere per antifrasi limmoralit e la vuota superficialit di questultima, oggetto di unaspra critica da parte del poeta. La raffigurazione della nobilt contemporanea il piano dominante dellopera, ma non lunico; marginalmente compaiono infatti riferimenti allaristocrazia del passato, pi attiva e coraggiosa, e alle classi popolari, portatrici di valori positivi. Al severo moralismo della satira si contrappone la grazia leziosa e sensuale con cui oggetti e gesti sono descritti: essa concorre a stigmatizzare la futilit dellambiente rappresentato, ma nello stesso tempo corrisponde al gusto rococ tipico dellepoca, di cui il poeta sembra risentire. Una certa ambiguit tra edonismo e moralismo si determina anche a livello formale, poich la mediocrit della materia sublimata da un linguaggio prezioso e aulico, attinto sapientemente alla tradizione pi illustre. Il Vespro e La Notte Secondo il progetto originale il Giorno doveva comprendere una terza sezione, dal titolo La Sera, che venne per sdoppiata successivamente in due parti, Il Vespro e La Notte, rimaste entrambe incompiute. In esse si riflette la delusione di P. , che a partire dagli anni 70-80 si allontana dallimpegno civile trovandosi in disaccordo con la linea autoritaria adottata dal governo austriaco nellattuazione del programma riformistico. Laspro spirito polemico e la fiducia di poter educare la nobilt lasciano infatti spazio ad un atteggiamento di penosa contemplazione di un mondo vuoto e morente. Il corrispettivo formale di questa tendenza levoluzione dalla poetica sensistica a quella neoclassica, caratterizzata dalluniformit lessicale, con lesclusione di vocaboli troppo vividi e realistici e da una serena e distaccata armonia espressiva. Le ultime odi Il senso del fallimento del programma illuministico si riflette ancor pi chiaramente nel secondo e nel terzo gruppo di odi, composte rispettivamente nel 1777 e nel 1783-95. Il poeta rinuncia infatti ad intervenire su concreti problemi civili e sociali per concentrarsi su temi universali, affrontati con distaccata saggezza, secondo i dettami della poetica neoclassica.