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Sergio Capaccioli
Omeostasi Biologica 1. Gli organismi sono dotati di complessi meccanismi atti a mantenere costanti, sotto laspetto sia strutturale che funzionale, i propri costituenti. Si tratta di uno stato di equilibrio dinamico, detto OMEOSTASI, che corrisponde allo stato di salute.
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Gli organismi sono anche dotati di meccanismi atti a ristabilire lomeostasi che sia stata modificata da eccesso o difetto di stimoli fisiologici (adattamenti, quali ipertrofia e iperplasia) o compromessa da agenti (stato di malattia).
DANNO CELLULARE REVERSIBILE DANNO CELLULARE IRREVERSIBILE Morte cellulare per apoptosi (risposta attiva) Morte cellulare per necrosi (processo passivo)
Adattamento allipossia
CATENA RESPIRATORIA
Il primo punto di attacco dellipossia la respirazione cellulare cio la fosforilazione ossidativa mitocondriale
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IPOSSIA ISCHEMICA E STAGNANTE: diminuito influsso di sangue in un distretto tissutale pi o meno ampio a seconda del vaso occluso. La distribuzione dellossigeno al tessuto pi bassa del normale. Si abbassa anche la distribuzione ai tessuti di altri componenti del sangue (glucosio, grassi, ioni, ecc.). Per rispondere alla normale richiesta di ossigeno larea interessata rimuove dal sangue una quantit di ossigeno superiore al normale di ossigeno. Quindi: quantit di O2, PO2 e % di saturazione dellemoglobina sono normali nel sangue arterioso ma pi basse in quello venoso
ISCHEMIA GENERALIZZATA (Insufficienza cardiaca e Shock): abbassamento della gittata cardiaca o squilibrio fra gittata cardiaca e ampiezza del letto vascolare. Abbassamento globale della pressione ematica con insufficiente perfusione di tutti gli organi. IPOSSIA ISTOTOSSICA: incapacit del tessuto di utilizzare O2. E causata da veleni della respirazione cellulare. La PO2 nel sangue arterioso che perfonde il tessuto normale ma aumentata in quello venoso.
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ADATTAMENTO ALLIPOSSIA
La prima risposta cellulare allipossia mediata dallo Hypoxia Inducible Factor (HIF), un dimero proteico i cui livelli aumentano in seguito a ipossia. In quanto transattivatore trascrizionale, HIF induce oltre 150 geni, i cui prodotti proteici consentono alla cellula di adattarsi allipossia.
Fra questi, gli enzimi della via glicolitica, fattori angiogenetici, lanidrasi carbonica 9, leritropoietina, fattori anti-apoptotici.
Questi fattori attuano nella cellula numerose risposte adattative fra cui:
Attivazione della via glicolitica citoplasmatica, che produce ATP mediante la progressiva ossidazione del glucosio con produzione di acido lattico (glucosio deidrogenasi, lattico deidrogenasi) Tamponamento del calo del pH cellulare (anidrasi carbonica 9) Produzione di nuovi vasi ematici (VEGF.) Produzione di globuli rossi (eritropoietina.) Inibizione della morte della cellula (Bcl-2)
Qualora la risposta adattativa non sia sufficiente, si ha il danno cellulare che pu portare a morte della cellula
Von Hippel-Lindau*
Risposta heat-shock
In situazioni di stress cellulare, la sintesi proteica si specializza nella produzione di proteine - dette Heat shock proteins (HSP) o proteine da stress che sono atte a riparare proteine che siano state alterate riportandole al folding normale, oppure le eliminano in seguito a ubiquitinazione Anche in condizioni fisiologiche alcune proteine, dette chaperonine, hanno la funzione di determinare il giusto ripiegamento del polipeptide nascente. Le Heat shock proteins sono molto conservate nel corso dellevoluzione, tanto che sono state scoperte per la prima volta in larve di moscerino della frutta sottoposte ad aumento della temperatura (da cui heat shock) o al disaccoppiante dinitrofenolo (Ferruccio Ritossa, 1962, Acquario di Napoli)
Folding normale
Risposta Heat-shock
Perturbazione dellomeostasi
HIF Heat-shock Ipertrofia Iperplasia Atrofia Metaplasia
NECROSI
Adattamenti
Danno reversibile
Danno irreversibile
APOPTOSI
MORTE CELLULARE
DUE TIPI DI MORTE A CONFRONTO
APOPTOSI
MORTE CELLULARE PROGRAMMATA
Suicidio cellulare in risposta a segnali di vario tipo fra cui il danno. Risposta cellulare attiva, che richiede lintegrit di un macchinario molecolare e la presenza di ATP
NECROSI
MORTE CELLULARE PASSIVA
Processo passivo di morte della cellula come esito di un danno irreversibile. La cellula non risponde al danno ma lo subisce.
2. E anche un meccanismo atto a eliminare rapidamente una cellula danneggiata che viene sostituita da una cellula vicina che si divide. infatti, una divisione cellulare atta a compensare la perdita per apoptosi di una cellula danneggiata pi economica della riparazione della cellula lesa.
Eccessi di apoptosi:Malattie degenerative (es. Alzheimer e Parkinson), deficienze immunitarie, retinopatie ischemie Atrofie
Eliminazione dei corpi apoptotici anche per fagocitosi da parte delle cellule confinanti
2. IL PROCESSO/GIUDIZIO: i segnali di morte vengono valutati da una serie di proteine specifiche (con ruolo pro-apoptotico o anti-apoptotico), i cui segnali integrati determinano se innescare o meno il programma esecutivo.
3. LESECUZIONE: consiste nellattivazione di una cascata di proteasi specifiche, le caspasi, a loro volta distinte in iniziatrici ed esecutrici in base allordine con il quale vengono attivate.
4. LA RIMOZIONE DELLE CELLULE MORTE: le cellule apoptotiche e i loro frammenti esprimono dei marcatori di membrana che facilitano il loro precoce riconoscimento da parte di cellule adiacenti o di fagociti. Le cellule morte vengono cos completamente distrutte senza indurre una reazione infiammatoria.
uomo
I meccanismi molecolari dellapoptosi e il suo innesco: lapertura di un poro della membrana del mitocondrio noto come poro di transizione di permeabilit mitocondriale (mPTP)
Meccanismi di Apoptosi
La via apoptotica estrinseca Iniziata dalla membrana cellulare La via apoptotica intrinseca Iniziata dal mitocondrio
CoQ10
Le caspasi, oltre a degradare direttamente le proteine del citoscheletro, attivano una DNasi citoplasmatica che produce una caratteristica frammentazione del DNA
PROFILO A SCALETTA
Nucleosomal Ladder
FILMATI 2 e 3
Soluzioni adottate Alta selettivit: identificazione assoluta delle cellule commissionate alla morte Garanzia dellintegrit delle cellule adiacenti Efficienza e controllo assoluto: meccanismi di regolazione ridondanti, checkpoints, meccanismi di feedback Attuazione mediante trasduzione di segnali endogeni ed esogeni Assenza di risposte infiammatorie e immunitarie Rapidit: il tutto si attua in pochi minuti Eliminazione di tutti i residui della cellula vittima (compreso il DNA potenzialmente infetto) Riciclaggio delle molecole utili
Nematodi (C.elegans): dallo zigote (una cellula) al verme adulto (959 cellule) si ha la perdita per apoptosi di 111 cellule
2. Eliminazione di cellule gravemente danneggiate: costa meno eliminarle e farne di nuove che ripararle
3. Invecchiamento: una progressiva atrofia dei tessuti per perdita delle cellule dei parenchimi
Larga parte delle malattie delluomo sono causate da eccessi o difetti di apoptosi
Eccessi di apoptosi solo alcuni esempi: deficienze immunitarie, ictus, infarto, malattie neurologiche (morbo di Alzheimer e di Parkinson), molte malattie oftalmologiche (glaucoma)
cancro,
IL TUMORE
Il tumore causato da squilibrio permanente fra divisione e morte cellulare
Numero di divisioni cellulari Numero di morti cellulari
Aumento della popolazione cellulare Eccesso di mitosi e/o difetto di apoptosi TUMORE
Omeostasi
NECROSI
NECROSI
Danno irreversibile - Morte cellulare passiva Alterazioni post-mortali
Qualora il danno irreversibile sia tale da inattivare anche il processo apoptotico, le cellule muoiono passivamente e vanno in necrosi. Per necrosi si intende il complesso delle alterazioni morfologiche della cellula che si rendono evidenti successivamente alla sua morte passiva
Necrosi
Necrosi il complesso di alterazioni morfologiche che conseguono alla morte cellulare passiva.
Queste alterazioni post-mortali sono evidenti solo a distanza di almeno 6-8 ore dalla morte e spesso anche pi tardi e interessano sia il citoplasma che il nucleo Il citoplasma di solito appare pi intensamente colorato con eosina (eosinifilia) e pu avere unapparenza omogenea e vitrea (ialina) o addensata. Pi tardi il citoplasma pu diventare vacuolizzato per il rilascio degli enzimi lisosomiali che lo digeriscono. La degenerazione post-mortale del nucleo prende la forma di (1) picnosi se si ha raggrinzimento del nucleo in una massa strettamente compatta, (2) cariolisi se si ha digestione e poi scomparsa del nucleo, (3) carioressi se si ha rottura del nucleo in piccoli frammenti. Si possono attuare fenomeni sia di autolisi (gli enzimi litici derivano dai lisosomi della stessa cellula) che di eterolisi (gli enzimi litici derivano dai lisosomi dei leucociti sopraggiunti)
Il calcio attiva numerosi enzimi fra cui le fosfolipasi che provocano la perdita di fosfolipidi dalle membrane e la formazione di lisofosfolipidi ed acidi grassi che inducono un ulteriore danno delle membrane.
Il calcio attiva le Calpaine, proteasi che danneggiano le strutture citoscheletriche e le proteine della membrana con conseguente vescicolazione. Il calcio attiva la ATPasi provocando unulteriore perdita di ATP.
cellula normale
ischemia traumi fisici o chimici segnali scatenanti specifici
NECROSI
la cellula si rigonfia i suoi organelli sono danneggiati
APOPTOSI
la cellula si raggrinza organelli indenni cromatina addensata
il nucleo collassa e si frammenta la cellula si lisa si distruggono organelli e cromatina la membrana forma protuberanze
infiammazione
nessuna infiammazione
FILMATO 1
LA NECROSI COAGULATIVA
In questa forma di necrosi la cellula conserva una certa integrit del proprio citoplasma, che appare coagulato e lascia riconoscere larchitettura del tessuto, anche se i nuclei sono dissolti. E laspetto tipico della necrosi ischemica Coagulazione/denaturazione delle proteine Conservazione dellarchitettura del tessuto per giorni Caratteristica delle cellule morte per ipossia ischemica (infarto) eccetto quelle cervello Pi tardi il tessuto necrotico evolve verso la colliquazione operata dai leucociti che si portano nellarea colpita
NECROSI COAGULATIVA
INFARTO DEL RENE
NECROSI COLLIQUATIVA
In questa forma il tessuto si colliqua per azione degli enzimi idrolitici lisosomiali che portano alla completa digestione delle cellule morte
Come conseguenza della necrosi si ha la liberazione nellambiente extracellulare degli enzimi citoplasmatici e lisosomiali La concentrazione di questi enzimi aumenta anche in circolo e la loro misura usata come test diagnostico. Il tipo di enzima rilevato pu indicare il tipo di organo colpito e d indicazioni sul grado di estensione della lesione, sul tempo di insorgenza e sulla sua evoluzione.
NECROSI COLLIQUATIVA
INFARTO CEREBRALE
Infarto cerebrale con necrosi colliquativa di un paziente che ha subito un ictus con conseguente mancato afflusso di sangue ad una parte cerebrale. Questo tipo di infarto caratterizzato dalla perdita di neuroni e cellule della glia e formazione di uno spazio chiaro nellarea centro-sinistra
Necrosi caseosa
Un tipo particolare di necrosi coagulativa la necrosi caseosa, che si attua spesso nel granuloma tubercolare. Deve il suo nome allaspetto macroscopico del tessuto (bianco e simile al formaggio). Si distingue dalla normale necrosi coagulativa perch in essa la normale architettura del tessuto appare completamente scomparsa.
Necrosi caseosa
La necrosi caseosa caratterizzata da unarea acellulare di necrosi che appare rosata come si osserva sulla destra di questa figura, circondata da un processo infiammatorio di tipo granulomatoso.
GANGRENA
Gangrena un termine clinico che si riferisce a una necrosi ischemica seguita da infezione batterica
Istologicamente si osserva sia necrosi coagulativa che necrosi colliquativa. La causa pi frequente l'ischemia ma pu anche essere causata da infezioni, traumi, congelamento o alterazioni dei vasi sanguigni e dei nervi di varia natura.
In ogni caso la causa diretta della gangrena un insufficiente apporto di sangue ad un tessuto, che spesso viene rapidamente invaso da batteri.
Pu interessare qualsiasi organo o tessuto ma colpisce pi frequentemente gli arti (specialmente quelli inferiori), le orecchie, il naso, l'appendice, i polmoni e l'intestino, ed una delle complicazioni pi frequenti del DIABETE MELLITO (piede diabetico).
La gangrena
Piede diabetico
GANGRENA SECCA
1. Tra i processi litici (distruttivi) prevale l'evaporazione. Si sviluppa nelle parti periferiche degli arti a causa dell'ischemia e spesso si verifica nei piedi (soprattutto nelle dita) in pazienti anziani, a causa dell'arteriosclerosi. I sintomi iniziali sono dolore sordo, sensazione di freddo e pallore delle zone interessate. Procede lentamente, fino a quando l'apporto di sangue non pi sufficiente a mantenere in vita il tessuto. La parte colpita appare secca, raggrinzita e di colore nero, come se fosse mummificata. Il colore nero dovuto alla liberazione di emoglobina dovuta all'emolisi da parte dell'acido solfidrico prodotto dai batteri, con formazione di solfuro di ferro Solitamente, si arriva al distacco totale del tessuto gangrenoso. Pazienti con problemi alla circolazione sanguigna periferica, come i diabetici, sono particolarmente a rischio.
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GANGRENA UMIDA
1. 2. Prevalgono i processi colliquativi. Si verifica nelle zone umide del corpo, come bocca, l'intestino, i polmoni, la cervice uterina.
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Le zone colpite appaiono edematose, molli, putrescenti, di colore scuro, per i meccanismi di emolisi che avvengono anche nella gangrena secca
Le piaghe da decubito sono classificabili come gangrena umida, anche se si tratta di zone asciutte. Il tessuto viene infettato da microrganismi saprogenici (bacterium perfringens, fusiformis, putrificans, ecc.), si gonfia ed emana odore sgradevole. E spesso causata da blocco del flusso ematico che favorisce lo sviluppo dei batteri produttori di tossine. Le tossine vengono assorbite dai tessuti. Segue setticemia
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GANGRENA GASSOSA
1. I tessuti si riempiono di gas prodotto dai batteri anaerobi (es. Clostridium perfringens) ed essudato.
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I batteri producono un'esotossina molto che distrugge il tessuto circostante, liberando contemporaneamente gas ricco di anidride carbonica, che contribuisce a diffondee il processo Deve essere trattata come un'emergenza medica
Se non trattata tossicemia. Spesso mortale. tempestivamente, progredisce rapidamente in
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AUTOLISI POST-MORTALE
Dopo la morte dellindividuo i tessuti del corpo vanno incontro ad autolisi. Questa consiste nella degradazione della cellule per rilascio di enzimi idrolitici interni con perdita di struttura cellulare, dissoluzione dei nuclei, etc. simile alla necrosi del tessuto vivente. Tuttavia nessuna cellula infiammatoria attratta nel tessuto autolisato, a differenza di quanto accade nella necrosi nellorganismo vivente. Inoltre, lautolisi diffusa, non focalizzata. La velocit di autolisi di un tessuto dipende dalla concentrazione degli enzimi idrolitici, cosicch il pancreas il tessuto pi velocemente autolisato.