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Io Ida Moi di anni diciassette calpesto consapevolmente i corpi senza vita di persone che come me hanno avuto la sfortuna

di nascere in questo tempo maledetto dalla guerra, in una citt piuttosto che in campagna. Calpesto nel buio di una Cagliari spettrale oscurata per i bombardamenti cadaveri che fino a ieri erano persone che avrei potuto incontrare per strada e additare come cose vive. Forse miei vicini di casa, magari il fruttivendolo che prima che scoppiasse questidiozia cercava di fregarmi sul peso, o il panettiere che mia madre voleva mia sorella sposasse, mentre lei era gi innamorata di un altro. Lei poi alla fine della guerra sposer quellaltro che nel frattempo sar riuscito a comprarsi il camion e si sar sistemato anche agli occhi di mia madre. Ma sono cose che verranno, nel frattempo cammino dietro a mio padre e calpesto alcuni miei concittadini sulla strada che porta alla stazione e di chiunque si tratti, so che non meritava di essere schiacciato dalle mie suole, e per questo immagino che mi guardi con sospetto. Nel frattempo cerco di fare attenzione a non inciampare. Perch magari gli altri della fila scambiandomi per uno di questi morti passerebbero sopra di me senza farsi domande come fanno con loro. E sarei gemito tra i gemiti, viva tra i morti, calpestata tra i calpestati, povera gente. In fila indiana ci portiamo appresso il peso del nostro corpo, mio padre e mio fratello due valigie, una ciascuno, riempite alla rinfusa svuotando i cassetti, scarpe e vestiti e perfino qualche soprammobile, che nella furia di far presto ci cascato dentro di tutto. Quando arriveremo a destinazione rideremo di tutto quello che ci troveremo, e ci saremo gi dimenticati della fretta che aveva nostro padre di vederci partire. Lui non potr infatti, perch dovr restare per fare la guardia a uno stabilimento vuoto. Io vorrei rimanere ma lui non vuole, dice che dove siamo diretti saremo pi al sicuro, per questo continuo a camminare. Penso il meno possibile per non appesantire la testa e passare leggera su questi corpi che a ogni passo cercano di farmi incespicare. Lodore di ferro dellaria si sente nei denti, nelle ossa invece lumidit della grotta in cui siamo rimasti per pi di una settimana, non ho pi la voce.

(Se cadessi tra questi morti gli altri andrebbero avanti e mi calpesterebbero come fanno con loro, senza farsi domande e non ho pi la voce per lamentarmi, lho persa nella grotta) Io Ida Moi a diciassette anni cammino dietro a mio padre verso la stazione nel buio di una Cagliari spettrale oscurata per i bombardamenti e calpesto consapevolmente i corpi senza vita cercando di fare attenzione a non inciampare. Che se inciampassi, rimasta senza voce per lumidit della grotta nella quale abbiamo passato lultima settimana, verrei scambiata per uno di questi morti e calpestata tra i calpestati. Romanzo familiare 1921-1979 Musciolina alla fine fece la fuga del coniglio. E io me lo immagino dopo una notte insonne alzarsi prima dellalba, sgranchirsi come un metro da sarta srotolato e camminare al buio verso il porto senza perdere di vista il pensiero maturato nella veglia forzata accanto a Raffaela. Lo immagino mentre torna dalla pesca e trascina le sue lunghe gambe verso la casa di una comare e smette di pensare ai suoi figli. O magari continua a pensarci ma non un pensiero abbastanza forte, non un pensiero in grado di sconfiggere le intemperanze di Raffaela. Anche le cose hanno la loro importanza. Non solo le persone.

Centosedici racconti conclusi in s, brevi abbastanza da non annoiare, sullo stile di ultimo arriva il corvo, che costruiscano a mosaico le vicende della famiglia, quindi i personaggi non devono essere sempre gli stessi, ma devono ricorrere per raccordare la storia nel suo complesso attraverso passaggi che rendano comprensibile levoluzione della famiglia, i trasferimenti, le diverse crisi e riconciliazioni, il tutto incollato dagli avvenimenti relativi al periodo storico che le vicende della famiglia attraversano.

A partire da Musciolina. 1) Musciolina che fa la fuga del coniglio 2) La mattina di Italo dopo il risveglio di Raffaela 3) Raffaela abbandonata dal marito si rifugia nel ricordo 4)

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