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Rural-intreccio
per principianti
Francesco DIngiullo Con la descrizione su come fendere il salice e le canne, dei materiali reperibili localmente, delle varie tecniche e le indicazioni per realizzare alcuni progetti in dettaglio passo dopo passo
Introduzione
Alcune volte posso sembrare ripetitivo, ma scrivendo ho pensato che meglio ricordare certi passaggi e certe informazioni per lapprendista cestaio. Leggete il testo e guardate le foto cercando di intrecciare e se, dopo aver provato almeno 5 volte non riuscite ad andare avanti allora contattatemi. il caso che partecipiate ad un corso di cesteria! Per info sui corsi di Ruralintreccio contattare: Francesco DIngiullo Casetta dei buoi IT-66050 Palmoli (Chieti) +39 32 98 06 42 97 figliodelnibbio@libero.it
Materiali adatti allintreccio - (che possono essere raccolti localmente o comunque presenti in Italia; non
considero i materiali acquistabili come il midollino che di provenienza subtropicale). Salice (Salix spp.), non quello piangente per intenderci, meglio se a gemme piccole e foglie lanceolate; usato sia intero sia spaccato; il migliore per flessibilit e facilit duso. Raccolta da novembre a febbraio. Si riproduce eccellentemente per talea. Per sbucciarlo: conservarlo con la base immersa in acqua dal momento del taglio in poi e sbucciarlo quando le gemme cominciano ad aprirsi a primavera. Canna di fiume (Arando donax), se reperibili sono unottima risorsa perch bastano una o due canne per un cesto di medie dimensioni. Si spacca con facilit una volta che ne abbiamo spaccate una decina! Raccolta a gennaio, altrimenti le canne non saranno buone una volta secche ed il cannetto non avr una buona produzione lanno prossimo. Olmo (Ulmus spp.), acero (in particolare Acer campestre), olivo (Olea europea), sanguinello (Cornus sanguinea, C. mas, C. alba e altre), ligustro (Ligustrum spp.) sono tra i legni pi pregiati per lintreccio, anche se richiedono una maggiore abilit. Raccolta in periodo di riposo invernale. Nocciolo (Corylus avellana), ottimo materiale soprattutto se spaccato (vedi pag. su come spaccarlo). Come mi ha riferito il cestaio incontrato al museo allaperto delle Vogtbauernhof (le antiche fattorie della Foresta Nera), il giorno migliore per tagliare il salice il 21 dicembre. Questo perch importante che vi sia meno linfa possibile nel legno per poter essere spaccato con garbo. Tuttavia bisogna tener conto delle fasi lunari: il 21 dicembre potrebbe essere luna piena e contrastare tutti gli effetti astrali del solstizio dinverno! Allora vi consiglio di regolarvi sempre con la luna per il taglio del nocciolo sfruttando i mesi invernali. Castagno (Castanea sativa), cerro (Quercus cerris) e altre specie (ad esempio il pioppo), vengono usati i polloni di 3, 4 anni che non presentano troppi nodi. La preparazione del materiale un po elaborata, perch vengono spaccati a caldo, ovvero dopo essere stati passati velocemente sulla fiamma, e piallati con coltello a due manici sul banco dasino. Raccolta durante tutto lanno. Alcuni rampicanti come: vite americana (Vitis rupestris), edera (Hedera helix), vitalba (Clematis vitalba), passiflora (Passiflora spp.) ed altri altrettanto flessibili forniscono tessitori lunghi anche diversi metri. In particolare tra questi la vite americana la migliore e va raccolta in periodo di riposo invernale; la vitalba va raccolta preferibilmente a novembre e, se bollita per 3 ore, si presta ad essere facilmente sbucciata (la corteccia per la sua conformazione attira molto glinsetti che vi depongono le uova e la bollitura favorisce, cos, la prevenzione contro le larve). Alcuni materiali offrono tessitori non legnosi e sono perci adatti alla produzione di contenitori leggeri, rivestimento fiaschi, fuscelle per formaggio, borse ecc. Tra questi: ginestra (Spartium junceum ed altre), giunco (in particolare Juncus acutus), rovo (Rubus ulmifolius), tifa (Typha latifoglia e T. angustifolia), asfodelo (Asphodelus ramosus), palma nana (Chamaerops humilis). Raccolta da agosto a febbraio a seconda della specie: il giunco, la tifa e lasfodelo prima che le foglie secchino a fine periodo vegetativo. Il rovo pu essere pulito dalle spine con uno straccio o un guanto, per poi venir spaccato e privato del midollo: il suo colore molto appariscente.
1 Raccolta e conservazione
Tutte le piante vanno raccolte durante la luna tranquilla, ovvero una settimana prima e una settimana dopo la luna nera. Prima dellintreccio vanno lasciate asciugare per prevenire leccessivo ritiro e, di conseguenza, lindebolimento del cesto. Tutti i materiali vanno conservati in un posto fresco di modo da prolungare il periodo di utilizzo da freschi. Quando le punte diventano fragili e si rompono piegandole, occorre bagnare le verghe immergendole interamente in acqua.
Bisogna considerare che il materiale secco molto fragile, quindi, se si vuole conservare il materiale secco, meglio provvedere prima alla separazione dei rami piccoli, medi e grandi, pulendoli anche dagli eventuali rametti laterali. Legandoli poi in fasci alla base e alla punta in modo da seccarli ben diritti, sar pi facile immergerli in una vasca piena dacqua. La canna (Arundo donax) conserva sempre un po della sua umidit allinterno per cui, dopo averla tagliata in inverno, pu essere utilizzata durante tutto lanno senza bisogno di bagnarla. Quando laria calda e secca come in estate per avremo laccortezza di passare velocemente in acqua le verghe ottenute dalla canna spaccata, perch queste diventeranno subito. In genere in estate preferibile lavorare al fresco, soprattutto se non si ha ancora una certa velocit dintreccio, altrimenti il materiale potrebbe seccarsi di nuovo prima che il cesto sia finito.
2 Le attrezzature
Forbice: meglio quella da potatura con lama curva. Un forbice buono dovrebbe avere la lama che arriva almeno a coprire tutto il battente, meglio se lo supera. (vedi foto della punta come dovrebbe essere) Coltellino: devessere piccolo, ma robusto, meglio con punta. Sconsiglio lOpinel che ha una punta delicata e le taglierine che sono troppo fragili. (Vedi foto: un vecchio coltellino dellesercito militare usato per uccidere pu essere usato invece come attrezzo per creare forme armoniose) Fenditore: ve ne sono di vari tipi. Quello per spaccare il salice ha tre lame (vedi foto 1 e 2) ed realizzato con legno a grana fine, ha una lunghezza di almeno 13 cm; la croce per spaccare le canne realizzata con due pezzi di salice di 20 cm circa e permette di dividerle in quattro (vedi foto 3).
Invito: realizzato con un pezzo di canna di circa 13 cm spaccato a met e appuntito. Il suo incavo permette di inserire facilmente un tessitore o un gruppo di tessitori nellintreccio; utile soprattutto quando si realizza il bordo di chiusura.
3 Per intenderci
Alcuni termini riguardanti le varie parti del cesto: Fondo: parte bassa o pavimento del cesto. Bordo: parete verticale del cesto che presenta poi alla sommit una chiusura. Tessitori: sono le verghe o rami che di volta in volta si intrecceranno. Trama del fondo: composta dalle verghe disposte a raggera o, in alcuni casi dalle verghe parallele, sulle quali vengono intrecciati i tessitori, nella realizzazione del fondo del cesto. Montanti: sono le verghe che incorporate nel fondo del cesto o, a volte costituenti la stessa trama del fondo, che vengono piegate verso lalto e che vanno a costituire la trama su cui intrecciare il bordo del cesto. Porta: lo spazio che c tra un montante e laltro. Chiusura: realizzata spesso con la parte finale dei montanti stessi, pu essere di vario tipo. la parte per la quale va prestata maggior cura, perch serve a consolidare il bordo tenendo lintreccio schiacciato verso il basso. Spesso nella chiusura viene intrecciato anche il manico che, in questo modo, acquista maggiore solidit.
giusta, una con la posizione errata). Si procede dando dei colpi che sono delle brevi rotazioni del coltellino su se stesso assieme ad una leggera pressione in direzione dello spacco. Vale la stessa regola: quando una delle due parti tende ad ingrossarsi, noi la spingiamo verso lesterno con il dorso del coltello, mentre la lama non dovrebbe toccare la met pi piccola, ovvero: questa deve rimanere dritta, mentre quella grande va spinta verso lesterno (vedi foto: una mostra la semplice rotazione del coltellino che porta quella sottile fuori, laltra che mostra la corretta rotazione e di conseguenza lallontanamento della sezione pi grande verso lesterno). Laltra mano deve tenere la verga ben ferma. Bisogna mantenere le due sezioni equilibrate osservandole continuamente e agendo col coltellino nel modo descritto ad ogni colpetto che diamo per andare avanti. A volte invece occorre dividere la verga in tre sezioni, magari quando siamo verso la base della canna, perch in due otterremmo sezioni troppo grandi e in quattro troppo piccole. Allora si procede tenendo docchio la sezione pi grande e spingendola costantemente verso lesterno (vedi foto nella quale si vede il coltellino che spinge la grande met verso lesterno). Naturalmente poi riprenderemo la sezione pi larga nel punto in cui va divisa in due e inseriremo il coltello per procedere allo spacco in due (vedi foto dellinserimento del coltello). Castagno, cerro e pioppo Sempreverdi come olivo