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Maurizio Bonanni

Roma, 16 Dicembre 2012

LINCASINAMONTI DI BERSANI

Lincasinamento (o meglio: lincasinaMonti) di Pierluigi Bersani.. La sua pelata col.. fischio dovr sgombrare la tavola, ben presto, dal ben pi ingombrante Mario Monti (rispetto a quello smilzo di Renzi, che avrebbe fatto benissimo a prendere molto sul serio lapertura di Berlusconi a suo favore..), per cucinare una coalizione di centrosinistra, in grado di portare a casa il premio di maggioranza previsto dal Porcellum. Infatti, gli sgambetti pre-elettorali, tra le gambe politicamente gracili del professore (tutti rifilatigli, in scontri diretti e separati -ma pur sempre tra di loro coordinati- dalle maglie rosse Bersani-DAlema-Napolitano), sono limmagine emblematica che la paura fa pi di 90!, in casa Pd. Dopo la vetrina pantagruelica del successo dimmagine delle primarie, che avevano illuso i cacicchi del Collegio del Nazareno di avere la vittoria in tasca, arrivano -per cos dire- gli sbuffi avvelenati dellernia iatale, di recente fuoriuscita dagli intestini occlusi degli antichi catto-comunisti, che si chiama democrazia diretta. Gi, perch se anche il Pierluigi gioca alle parlamentarie (ovvero, riconosce alla propria base di iscritti il diritto a designare i candidati, da inserire nelle liste uniche nazionali), gli risulter molto difficile, poi, far digerire ai suoi la blindatura su tanti nomi eccellenti del Partito. Il problema, per, sarebbe ancora pi grave, per il Segretario Pd, se lasciasse ai simpatizzanti le briglie sciolte nella scelta dei candidati, con il rischio, assai concreto, di contare un bel numero di eletti in Parlamento, nettamente contrari a proseguire le politiche montiane di austerity. Ancora peggio (se possibile) sarebbe, per lui, trovarsi Monti alla testa di uno schieramento centrista, in grado di contendergli, sul filo di lana, lagognato premio di maggioranza, bloccando la santa alleanza Pd + Sel sotto la soglia fatidica del 35% (la quale, se superata, d diritto alla coalizione vincente di assicurarsi il 55% dei seggi alla Camera!). In questo caso, il boccino di Palazzo Chigi tornerebbe, inevitabilmente, nelle mani di Monti, per tenere in piedi la "Grosse Koalition allitaliana, tra il Prof. e Bersani stesso. Il problema di tutti costoro, per, quello di non fare i veri conti con la pancia di questo Paese: quella, per intenderci, che dovr sacrificare una bella porzione di tredicesima per pagare lImu di dicembre! Pensate davvero che decine di milioni ditaliani non se ne ricorderanno, di l a poco, verso met febbraio, tanto da votare in favore del loro castigamatti patrimonialista e del suo sodale Pd? Nemmeno se lo vedessi, ci crederei! Ma, in tutto questo, a chi lattuale centro-destra far da donatore di sangue? Forse, per nessuno, se Santo Mario Draghi ci desse una mano.. Spiego la mia proposta (che ha il fine dichiarato di fare il verso a Frau Merkel..), con una premessa. Vi ricordate il papello tedesco, per ridurre della met il nostro debito pubblico? Il fondo salva stati, alla berlinese, si chiamava European Redemption Fund, o Erf che, in via teorica, funzionava cos. Primo: per gli Stati pi indebitati delleurozona, la parte di debito pubblico eccedente il 60% del Pil nazionale sarebbe confluita -nellarco di un triennioin un apposito Fondo. Secondo: gli Stati membri aderenti allaccordo, garantivano lErf

(attraverso i loro asset pubblici -riserve auree comprese!- e una percentuale di tasse riscosse a livello nazionale), per il 20% della sua dotazione. Terzo: il Fondo, poi, avrebbe emesso bond europei rimborsabili in 20, massimo 25 anni, in modo da concedere un sufficiente periodo di tempo agli Stati aderenti, per assestare obbligatoriamente il proprio rapporto debito/PIL al 60%, vincolandosi -con modifiche costituzionali, se necessario- a non superare lo 0,5 del Pil per quanto riguarda il debito strutturale. Le banche -che hanno nella loro pancia i titoli tossici del debito pubblico di Italia, Spagna, etc.- potevano scambiare i debiti sovrani con quelli garantiti dallErf, fino a un massimo di 1000 miliardi di euro, nel caso italiano, rimettendoci solo il differenziale tra i rendimenti del Tesoro italiano e quelli dellErf stesso. In questo schema, lItalia avrebbe pagato, complessivamente, interessi relativamente bassi sul debito, mentre la Germania, ad es., avrebbe sopportato costi maggiori, rispetto agli attuali, per finanziare il relativo debito pubblico nazionale. Dovera la fregatura? Nella tabella degli ammortamenti: lItalia conferiva allErf 1000 miliardi di ! di debito pubblico (pari, attualmente, al 62% del Pil!), ma si obbligava a pagare, dal 2013 fino al 2032, qualcosa come 100 miliardi di euro allanno (pari al 6% del Pil previsto per il 2013!), tra interessi al 4% e rimborso al 3,15% delle quote di capitale.. Insomma, di che rovinarsi per pi generazioni! E noi, perch non chiediamo a Draghi di metterceli all1% dinteresse (anzich al 4%!) quei 1.000 miliardi che ci interessano, allungando a 50 anni il periodo di rimborso di interessi e capitale? Meglio Tre Monti di uno solo, non vi pare?

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