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TECNICHE DI OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO INFANTILE

Rif. bibliografici: E. Baumgartner, Losservazione del comportamento infantile, Carocci, Roma, 2004

LO SCHEMA DI CODIFICA
LA CREAZIONE DI UNO SCHEMA DI CODIFICA
Nota Bene: Descrizione(1) e codifica(2) sono fasi distinte della osservazione: mentre la descrizione crea il dato su cui lavorare, con la codifica rappresentiamo i dati ad un livello pi astratto e formalizzato

La codifica rappresenta una ulteriore formalizzazione, funzionale allanalisi quantitativa e qualitativa dei dati ottenuti; Sviluppare codifiche significa operare distinzioni, categorizzare, creare tassonomie

Codificare significa individuare e descrivere sinteticamente, attraverso delle unit di significato, gli eventi comportamentali ritenuti rilevanti ai fini dellindagine. Attraverso lo schema di codifica possibile trasformare gli eventi o le sequenze, identificati nel flusso continuo dei comportamenti, in dati quantificabili

La costruzione dello schema di codifica costituisce la decisione cruciale della ricerca: attraverso la codifica si rende infatti esplicito cosa ritenuto importante ai fini dellindagine e cosa si pu invece trascurare.

Presupposto:

Il metodo osservativo il metodo elettivo per descrivere in tempo reale fenomeni dinamici come l'interazione sociale o i processi comunicativi.

Quindi: Problema: come segmentare il flusso continuo degli eventi osservati in unit discrete che ne diano una rappresentazione semplificata?

Codificare significa sintetizzare in entit numeriche dati qualitativi allo scopo di operare confronti e valutazioni; Lo schema di codifica la lente attraverso la quale guardiamo i nostri dati e selezioniamo ci che riteniamo importante; La codifica un atto teoretico, pieno di implicazioni, e rappresenta, in ultima istanza, l'ipotesi del ricercatore.

Requisiti delle categorie di codifica (Bakeman, Gottman, 1986): sufficientemente aderenti agli eventi da rappresentarli (al fine di descriverli) sufficientemente distanti da comprenderli (al fine di interpretarli)

Chiusi (fondati sulla decisione esplicita di registrare solo alcuni aspetti del comportamento); la codifica avviene contemporaneamente alla rilevazione dei dati, grazie alla definizione a priori di un repertorio di comportamenti, sulla base del quale avviene la rilevazione sul campo. Metodi Aperti (fondati sulla descrizione globale del comportamento); la codifica viene operata in un secondo momento sulla scorta del materiale raccolto.

Come cominciare?
Ponendo una domanda chiara se la domanda ben formulata, ne discende un sistema di codifica semplice, chiaro (sistemi prolissi, con distinzioni sempre pi fini, sono difficili da gestire) La codifica: unoperazione teoretica, non meccanica; per funzionare, deve essere coerente con le idee e con gli interrogativi del ricercatore; preferibilmente deve essere costruita ex novo (infatti, se il nostro oggetto di studio sono i processi sociali, le definizioni che ne diamo risentono dei nostri schemi sociali e culturali; pertanto, vanno ricostruite e riviste di volta in volta) ogni sistema di codifica ha carattere provvisorio

necessario sottoporre ogni sistema di codifica alla verifica vincolante dei dati Le scelte della codifica sono: 1) cosa rilevante e cosa trascurabile 2) il tipo di categoria 3) il livello di analisi

Come individuare le categorie? (Per decidere la rilevanza, utilizziamo due procedimenti)

1. Deduzione: dalle teorie ai dati (costruendo uno schema a priori, concettualmente e teoricamente fondato, nel quale individuare le categorie, non caratterizzate da contenuti specifici, ma di carattere generale, da specificare in un secondo momento e articolare successivamente attraverso la verifica sui dati) 2. Induzione: dai dati alle teorie (partendo dai dati, identificandoli e raggruppandoli in unit di significato, in grado di rappresentarli a un livello pi astratto e formale di quanto non sia in grado di fare la semplice descrizione dei fatti osservati) Nota Bene: E' opportuno integrare i due livelli in un unico sistema di codifica che li comprenda entrambi (combinando pi categorie, costruendo indici, etc.)

(tipi di categoria) Categorie per induzione Categorie per deduzione pi analitiche (molecolari) pi globali (molari)

(livello di analisi o ampiezza della categoria) Il livello di analisi dipende dal problema che si sta studiando (e quindi dal grado di dettaglio necessario)

La costruzione di uno schema di codifica deve rispettare due principi: un ordine concettuale (le categorie devono essere coerenti e connesse con i presupposti teorici, con le ipotesi, le domande alle quali la ricerca vuole rispondere) un ordine strutturale (allinterno dello stesso schema le categorie possono collocarsi a diversi livelli di descrizione e di inferenza, nettamente distinti: categorie pi ampie concettualmente pi inclusive/pi ristrette maggiormente differenziate e specifiche, il tutto purch i diversi livelli siano chiaramente differenziati e allinterno di ciascuno non vi siano categorie concettualmente diverse)

Caratteristiche degli schemi di codifica

Le categorie si diversificano le une dalle altre in relazione a

Livello di astrazione

Grado di inclusivit o ampiezza

Codici fisici Codici fisici/sociali:

Codici sociali

Codici molari

Codici molecolari

Quali sono da preferire? C' chi (ad es. etologi) sostiene che ogni processo sociale pu essere descritto con categorie di tipo fisico (al fine di evitare ogni inferenza in chi osserva). Il controllo reale per attraverso l'addestramento e l'attendibilit: non tanto questione di "oggettivit" ma di replicabilit (osservatori indipendenti, norme operative)

Codici molari: ampi segmenti di comportamento Codici molecolari: piccoli segmenti di comportamento

In sintesi: Ampiezza Molare Molecolare Inferenza Sociale Fisico

Inoltre, tra i requisiti di un buon sistema di codifica

Due requisiti fondamentali Omogeneit e Operazionalizzazione Omogeneit: le categorie devono avere la stessa ampiezza e collocarsi, allinterno di ciascun livello, sullo stesso piano di descrizione; questo, al fine di rendere le categorie confrontabili tra di loro. Operazionalizzazione: ogni categoria deve essere definita in modo chiaro e univoco; occorre anche indicarne i specifici criteri duso. Devono essere chiaramente definiti tutti i possibili comportamenti codificabili in una determinata categoria, le regole di applicazione (i casi che ricadono entro una specifica categoria)

In sintesi: -Offrire una definizione operativa -Omogeneit -No ambiguit o sovrapposizioni concettuali tra categorie -Ogni categoria deve cogliere fenomeni tra loro indipendenti

Caratteristiche degli schemi di codifica (in funzione delle relazioni tra le categorie) -Esaustivo ( sufficientemente ampio da prevedere una categoria per ogni possibile evento) -Mutualmente esclusivo (le categorie sono in successione, indipendenti le une dalle altre, e non possono costituire modi diversi di descrivere la stessa cosa: un solo codice pu essere associato con un particolare evento, non vi sono sovrapposizioni tra i codici) -A caratteristiche distintive (la stessa unit di osservazione pu essere descritta simultaneamente attraverso pi codici)

In sintesi: Caratteristiche dei sistemi di codifica Relazioni tra le categorie Omogeneit Esclusivit Esaustivit caratteristiche distintive Le categorie devono avere la stessa ampiezza Ad ogni evento si associa un solo codice Si codificano tutti i possibili eventi Si codificano contemporaneamente pi eventi

Come rendere semplice una codifica: a) le categorie devono essere omogenee (avere lo stesso livello di descrizione) b) devono essere discriminanti (es.richiede attenzione, richiede azione) c) devono collocarsi ad un livello di descrizione immediatamente inferiore a quello scelto per l'analisi (es. interazione complementare vs imitativa: si codificano tipi di imitazione, sguardo, vocalizzazioni, destinatario etc.)

STRATEGIE DI RILEVAZIONE PER EVENTI (SENZA/CON INFORMAZIONI TEMPORALI/IN SEQUENZA); PER INTERVALLI TEMPORALI (RILEVAZIONE CONTINUA, DISCONTINUA); CLASSIFICAZIONE INCROCIATA
Una volta deciso cosa osservare (codifica) dobbiamo decidere come osservare (rilevazione), perch il comportamento rappresenta un flusso continuo nel tempo e dobbiamo decidere come entrare in tale continuit;

Problema: come segmentare il flusso continuo degli eventi osservati in unit discrete che ne diano una rappresentazione semplificata? Identificate le unit di analisi (la codifica), come applicarla? (codifichiamo tutto ci che osserviamo, solo alcune cose, solo in alcuni momenti etc.?) Dipende dalle caratteristiche dell'evento, date dalla combinazione di frequenza e durata: -momentaneo e frequente (battito di ciglia) -momentaneo e raro (colpo di tosse) -durevole e frequente (discorso) -durevole e raro (gioco sociale)

Le scelte possibili sono due: farsi guidare dall'evento o dal tempo

1) Rilevazione per eventi


Il verificarsi dell'evento attiva la codifica: si rilevano tutte le volte nelle quali compare uno degli eventi dello schema di codifica, assegnando a ciascuno di essi il codice predefinito.

Rilevazione di eventi Eventi senza informazioni temporali Eventi in sequenza Eventi con informazioni temporali

Caratteristiche Si rilevano gli eventi che fanno parte dello schema di codifica Si rilevano gli eventi nellordine in cui si verificano Si rilevano gli eventi prendendo nota cui si verificano del momento in

Rilevazione di eventi senza informazioni temporali E la forma pi semplice di rilevazione degli eventi, e consiste nel segnare tutte le volte in cui si verifica levento. Offre informazioni preziose in modo particolare se si interessati a conoscere con quale frequenza si presenti un dato comportamento. (Frequenza: quante volte; Frequenza relativa: quante volte compare un comportamento in rapporto al totale degli eventi; Frequenze al minimo: quante volte compare un comportamento in rapporto al tempo totale di osservazione espresso in minuti) Es.: Soggetto________Osserv________Data_____ Inizio osserv.( h. ) Colpisce IIII II Fine osserv.(h. ) Chiede aiuto

Si oppone II

Rilevazione di eventi in sequenza E utile ogniqualvolta si sia interessati non solo alla frequenza ma anche allordine in cui si presentano i vari comportamenti. Se il sistema di codifica prevede categorie esaustive e mutuamente esclusive, sar allora possibile ricostruire la sequenza degli eventi: infatti, una categoria non potr mai seguire a se stessa, e sar cos possibile il cambiamento tra i comportamenti, e il passaggio dalluno allaltro. E un tipo di rilevazione particolarmente utile qualora si voglia contestualizzare un dato fenomeno o comportamento, ricostruendo la catena di antecedenti e conseguenti che caratterizzano il suo manifestarsi; altres utile nel momento in cui si desideri mettere a fuoco la dinamica evolutiva e i processi di cambiamento propri di un preciso comportamento. Il pregio specifico di tale tipo di rilevazione consiste inoltre proprio nella possibilit di leggere la scansione temporale dei fenomeni, cosa impossibile invece da realizzare attraverso la semplice rilevazione delle frequenze. Es.: Confronto tra i due tipi di rilevazione Registrazione di eventi Soggetto________Osserv________Data_____ Inizio osserv.( h. ) disimpegno spettatore Fine osserv.(h. ) Gioco oggetto I Gioco persona I Coinv.passiv o I Coinv.ccord. I

II II Registrazione di sequenza

Soggetto________Osserv________Data_____ Inizio osserv.( h. ) Fine osserv.(h. )

Disimpegno. Spettatore. Gioco oggetto. Disimpegno. Spettatore. Gioco persona. Coinvolgimento passivo.Coinvolgimento coordinato.

Rilevazione di eventi con informazioni temporali Consiste nel corredare la rilevazione degli eventi con informazioni temporali relative allinizio e alla fine di un particolare comportamento. Il tempo in tal modo non viene artificiosamente segmentato, e si ottengono informazioni pi aderenti alla realt: viene infatti rispettata la durata effettiva dei comportamenti presi in considerazione. Con tale tipo di rilevazione possibile acquisire informazioni relative alla durata media di un evento, al tempo totale occupato dallevento, e alla percentuale di tempo occupata dallevento in rapporto al totale del tempo dedicato allosservazione. Es.: Soggetto________Osserv________Data_____ Inizio osserv.( h. ) Codice disimpegno Spettatore Gioco oggetto disimpegno Spettatore Gioco persona Coinvolgimento passivo 8 10 11 2 3 6 2 1 3 2 Fine osserv.(h. ) Minuto 0 1 3 2 Durata() 2

Coinvolgimento coordinato 14

2) Rilevazione per intervalli temporali


Losservatore non pi guidato dal tempo, ma dallevento. Gli intervalli temporali durante i quali sono rilevati i comportamenti oggetto di interesse costituiscono campioni significativi del comportamento reale.

Rilevazione temporale Rilevazione continua Rilevazione discontinua Intervalli parziali Intervalli intermittenti

Caratteristiche Intervalli consecutivi Intervalli non consecutivi Intervalli suddivisi in osservazione e codifica Brevi intervalli, ripetuti a distanza di tempo

Campionatura a istanti Istanti precisi nei quali si rileva cosa accade

Rilevazione per intervalli temporali continui Il tempo totale di osservazione suddiviso in brevi intervalli di tempo consecutivi: occorre quindi rilevare, per ogni intervallo, loccorrenza o la non occorrenza dei tratti comportamentali oggetto di interesse. Es.: Soggetto________Osserv________Data_____ Inizio osserv.( h. ) Fine osserv.(h. ) Intervallo disimpegno spettatore gioco oggetto gioco persona coinv. pass. 1 X 2 X 3 X 4 X 5 X 6 X 7 X 8 X 9 X 10 X 11 X 12 X 13 X 14 X A) X B) X Rilevazione per intervalli temporali discontinui Intervalli parziali Il tempo totale di osservazione suddiviso in intervalli consecutivi e ciascun intervallo a sua volta suddiviso in un tempo di osservazione e in un breve periodo di registrazione (ad esempio, 10 secondi di osservazione e 5 di registrazione)

coinv.coor.

Intervalli intermittenti Ad es., ciascun bambino del campione, composto da 42 soggetti, viene osservato per 1 minuto al giorno, durante lora di gioco libero, variando sistematicamente lordine di osservazione in modo tale che i campioni temporali per bambino risultino distribuiti casualmente nel corso dei periodi di gioco libero. Campionatura momentanea Consiste nel registrare che cosa accade esattamente alla fine di ogni intervallo temporale: ad esempio rilevo il comportamento in corso al 20, al 40, al 60 secondo di ogni minuto di osservazione.

Il rapporto di campionatura Il rapporto di campionatura consiste nella frequenza del numero di intervalli in funzione del tempo di osservazione: se il tempo totale di osservazione previsto sufficientemente lungo, nellordine di 1 o 2 ore, allora il rapporto di campionatura potr essere abbastanza ampio (2 o 3 intervalli di osservazione al minuto) perch alla fine risulter un numero elevato di campioni temporali; se invece il tempo totale di osservazione limitato (10, 20 minuti), allora secondi). il rapporto di campionatura dovr essere pi serrato (ad esempio 6 rilevazioni al minuto, ogni 10

3) Classificazione incrociata di eventi


Consiste nel classificare un evento attraverso pi dimensioni, riferite ad aspetti logicamente e temporalmente diversi: attraverso tale procedura di rilevazione possibile avere informazioni sia sullevento, sia sul tempo.

GLI STRUMENTI: DESCRIZIONI NARRATIVE, CHECK-LIST, SCALE DI VALUTAZIONE


Gli strumenti dellosservazione si differenziano per il grado di strutturazione e per il tipo di valutazione richiesta allosservatore

1) Le descrizioni narrative
Consistono in resoconti ampi e dettagliati dei fenomeni sotto osservazione, descritti cos come si verificano. Scopo: riprodurre gli eventi osservati in forma scritta, rispettando le modalit e la sequenza originale nella quale si presentano. Il tutto, cercando di riportare la descrizione degli avvenimenti nel modo pi fedele possibile alla realt: essenziale porre al centro il dettaglio e laccuratezza del resoconto, avendo cura di separare le interpretazioni dalle descrizioni.

Descrizione narrativa dei comportamenti in corso 1) descrivere il contesto 2) prendere nota dellora di inizio dellosservazione 3) elencare le persone presenti, le posizioni occupate da ciascuno, e gli oggetti a disposizione. 4) una volta ricostruito lo scenario dellazione, inizia la descrizione delle azioni che potr essere centrata sul bambino focale, su pi bambini o sullevento Le frasi devono essere strutturate in modo essenziale: soggetto, verbo (azione), oggetto o destinatario: devono essere sempre riportate le azioni e il linguaggio, sia del soggetto che dei suoi interlocutori, nonch i possibili cambiamenti avvenuti nel corso dellosservazione.

Trascrizione narrativa dei dati videoregistrati

induce una serie di implicazioni teoriche

Perch trascrizione come teoria? Tesi A La trascrizione, l' organizzazione formale del nostro materiale costituisce i dati della ricerca Come organizzare i dati in un formato di rappresentazione che tenga conto delle caratteristiche del fenomeno osservato (per l'interazione sociale, le caratteristiche che vanno rispettate sono la coordinazione sociale e le sequenze temporali)? Come segmentare il flusso continuo degli eventi osservati in unit discrete che ne diano una rappresentazione semplificata? Tesi B La trascrizione un processo selettivo che riflette teoria e scopi della ricerca (i vincoli esercitati dal trascritto vanno esplicitati: come sono stati prodotti i dati?)

Inoltre: La disposizione fisica dei dati sulla pagina esercita degli effetti culturalmente dati (cosa viene notato prima, cosa "pi" importante, che relazione c' tra i comportamenti, quali sono le unit, etc.: la configurazione nello spazio porta con s indizi che vanno letti). Convenzioni: dall'alto in basso, da sinistra a destra Dall'alto verso il basso (la verticalit) viene interpretato da chi legge come un ordine temporale: ci che sta in alto avvenuto prima, pi in basso equivale a dopo Nella conversazione tra adulti la verticalit si traduce nella regola della rilevanza: il contenuto di un turno conversazionale viene interpretato come rilevante in funzione del turno precedente. Invece opportuno adottare un formato neutro, che non vincoli n suggerisca legami tra i parlanti: preferibile ad es. separare radicalmente espressioni e turni. Un'altra direzione importante da sinistra a destra (ci che a sinistra viene prima): di solito, nella colonna di sinistra viene collocato l'adulto e questa posizione non priva di significato, ma riflette uno status dominante (colui che controlla l'interazione). Inoltre si attribuisce implicitamente priorit temporale e questo pu influenzare la decisione sull'inizio di una sequenza (la colonna di sinistra aumenta la probabilit di essere identificati come iniziatori di sequenza). Legame tra controllo e ruolo di iniziatore (quando un adulto selezionato come iniziatore,ci che dice o fa l'adulto diventa il frame entro il quale sono valutati i comportamenti che seguono) Se collochiamo l'adulto nella colonna di destra le deformazioni (bias) culturali non coincidono con quelle della trascrizione e cos equalizziamo le posizioni dell'adulto e del bambino. Il comportamento non verbale: tenuto conto della sua notevole rilevanza a fini comunicativi, utile riportarlo nella colonna dei soggetti.

2) Le check-list

Le check-list comportamentali sono costituite da liste di comportamenti pi o meno rigorosamente definiti che vengono accertati in intervalli predefiniti di tempo da osservatori sottoposti a un training specifico (Scholmerlich, Lamb, 1992). Esse costituiscono un tipo particolare di schema di codifica, le cui categorie sono organizzate secondo un ordine crescente di complessit. La rilevazione avviene per intervalli temporali parziali, annotando, intervallo per intervallo, i comportamenti osservati. Dimensioni in base alle quali le check-list possono subire variazioni: La frequenza con cui il comportamento campionato (rapporto di campionatura); ampiezza dellintervallo di osservazione Tempo totale di osservazione Ampiezza della check-list: numero di categorie che compongono la check-list. Omogeneit delle categorie Strutturazione delle situazione: Analisi e misure

3) Le scale di valutazione
Le scale di valutazione implicano la contemporaneit di osservazione e valutazione: losservazione viene tradotta in un giudizio che pu essere di frequenza o di intensit. Non rilevano n descrivono in alcun modo i comportamenti ma esprimono una valutazione su un manifestazione comportamentale, ritenuta significativa di una variabile psicologica sottostante. Le scale di valutazione possono essere costruite attraverso diversi criteri, grafici, numerici, categoriali: si individua una variabile o caratteristica da misurare, vengono identificati gli item che rappresentano i diversi aspetti di quella variabile e gli item vengono poi scalati e valutati attraverso una scala che pu essere categoriale (molto, abbastanza, poco), numerica (1, 2 ,3 , 4, etc.) o grafica (diverse posizioni su una linea).

Possibili fonti derrore A)effetto alone B)effetto indulgenza C) fattore di tendenza centrale D) errore di vicinanza E) errore logico F) errore di contrasto.

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