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SI SCRIVE PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA:SI LEGGE FALLIMENTO SU CICLO DELLACQUA-CICLO DEI RIFIUTI-MOBILITA DELLE MERCI E DELLE PERSONE E SALVAGUARDIA

DEL TERRITORIO
LE GRAVI INADEMPIENZE DELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA E DEGLI AMMINISTRATORI DEL CICLO DEI RIFIUTI - DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO DELLA MOBILITA SOSTENIBILE E DELLE INFRASTRUTTURE CORRELATE.

Molti definiscono le Province con enti inutili, come veri e propri poltronifici che, in barba alla crisi che investe tutta la popolazione, riescono a produrre preziosi posti di lavoro per pochissimi fortunati. Al di l di complicate dissertazioni sullutilit delle Province allinterno dellarchitettura costituzionale, se ci limitiamo ad analizzare loperato della nostra Provincia, o meglio della Giunta della nostra Provincia, come si pu dare torto alle argomentazioni critiche di tali enti? In effetti, senza tema di smentita, si pu affermare che la Giunta della Provincia di Monza e Brianza partita subito male, a cominciare dalla scelta dei suoi componenti. Tra questi c' chi ha dovuto lasciare gli incarichi in conseguenza di guai giudiziari, altri un po' troppo impegnati contemporaneamente con incarichi in sei o sette aziende di servizi sparse sul territorio ( e con prospettabili ipotesi di conflitto di interesse o incompatibilit) altri ancora distintisi, pi che per impegni concreti nell'interesse comune , per avere profuso le proprie energie in una strenua lotta finalizzata a salvare la Provincia di Monza e Brianza, (addirittura a fianco delle organizzazioni sindacali territoriali(CGIL-CISL-UIL) ignorando le vere problematiche emerse.. A proposito anche lopposizione non sa, non vede e non sente?

Vediamo come si svolto in particolare l' operato dell'assessorato nel ciclo idrico e nel ciclo dei rifiuti.

CICLO IDRICO

A partire dal maggio del 2010 la situazione rimasta immutata: la gestione del servizio idrico, affidata direttamente a Brianzacque, societ che non possiede i necessari requisiti per tale affidamento, procede nonostante la pronuncia di illegittimit del Garante della concorrenza. Lo scorso 27 dicembre la Conferenza dei Comuni ha proceduto alla seconda proroga dellaffidamento, in attesa che succeda qualche evento che possa sistemare la situazione. Dopo due anni di annunci trionfalistici, tutto rimane in alto mare e nessuno pu nutrire ragionevoli speranze che si sistemer, semplicemente perch Brianzacque non solo non possiede i requisiti ma non potr mai legittimamente ottenerli. Tutto ci attestato dal pronunciamento dellAGCM che, testualmente, cos si esprime a riguardo: laffidamento in house a Brianzacque avvenuto in assenza dei necessari requisiti per tale forma di affidamento, questi ultimi, infatti, devono

logicamente essere integrati dalla societ a ci individuata, al momento stesso in cui le conferito laffidamento del servizio senza che il possesso integrale degli stessi possa essere rimandato a un momento successivo nel tempo..
In parole povere, quello che unimportante Autorit amministrativa quale lAGCM ha voluto dire che laffidamento a Brianzacque illegittimo e non potr essere regolarizzato. Il percorso di riorganizzazione ideato dalla Provincia stato intrapreso nonostante esistesse unalternativa validissima, consistente nella riunificazione delle patrimoniali, finalizzata alla gestione del servizio, e nella sua erogazione tramite la controllata Brianzacque. Tale soluzione risulta ovviamente la pi logica, essendo realizzabile in tempi rapidissimi e con notevole risparmio di denaro pubblico, tanto vero che la stessa soluzione adottata in provincia di Milano e portata ad esempio dagli addetti ai lavori. A riguardo si riporta uno stralcio di un articolo apparso sul sito dirittodeiservizipubblici.it (link: http://www.dirittodeiservizipubblici.it/articoli/articolo.asp?sezione=dettarticolo&id= 485)

Appare evidente che, allo stato, la costituzione di nuove societ patrimoniali risulta, quantomeno, problematica, perlomeno sino a quando il quadro giuridico non sia stato sufficientemente chiarito pur se, secondo linterpretazione qui accolta, quantomeno dubbio che lentrata in vigore del comma quinto dellart. 23 bis abbia comportato

labrogazione tacita dellart. 113 comma 13 TUEL. Per quanto attiene, poi, le societ patrimoniali esistenti, posto che i risultati dellattivit ermeneutica svolta dalla Corte Costituzionale non possono considerarsi vincolanti, e posto che il Parere della Corte dei Conti Emilia Romagna n. 9/2012 parrebbe limitatamente al tema delle societ patrimoniali quantomeno non avere solidissime basi giuridiche, non sembra revocabile in dubbio che esse possano legittimamente continuare a operare e a detenere i beni di cui si discusso. Come si vista, infatti, la dismissione delle societ patrimoniali esistenti non solo non appare in linea con i dettami dellordinamento, ma, anche se attuata con norme giuridiche diverse (vuoi negoziali, vuoi societarie), non sarebbe in alcun caso neutra sotto il profilo degli oneri per la finanza pubblica, poich sarebbe necessario o indennizzare le patrimoniali stesse (proprietarie dei cespiti in continuit con le precedenti aziende speciali), in altre parole tenere indenni i creditori delle societ stesse risultando, in definitiva, antieconomica. Per fare un esempio concreto, lATO Provincia di Milano (si rammenta che ben tre sentenze della Consulta hanno avuto ad oggetto, di recente, il Servizio Idrico Integrato in Regione Lombardia: la n. 307/2009, la n. 142/2010 ed, appunto, la 320/2011) ha appena varato una complessa riorganizzazione del modello gestionale del Servizio Idrico Integrato ..
Rimane un mistero inestricabile il perch, invece, sia stata prescelto un iter contorto e illogico che, alla prova dei fatti, si rivelato inattuabile, Ancora pi inspiegabile il perch si continui a persistere nel clamoroso errore.

CICLO DEI RIFIUTI

La situazione della gestione dei rifiuti non si discosta molto dalla confusionaria e illegittima gestione dellacqua. Daltra parte, visto, che i principi ispiratori sono i medesimi, il prodotto non poteva che essere identico. Veniamo ai fatti. La gestione dei rifiuti in Brianza si presenta frammentata, disordinata, allinsegna della gestione corporativa e organizzata per sfere dinfluenza politiche, secondo le quali essa si articolata, distinguendo i soggetti preposti alla raccolta e allo spazzamento e quelli preposti allo smaltimento.

Quando costa ai brianzoli laffare dei rifiuti e com organizzato?


Non essendo stati adottati i pi elementari criteri di trasparenza, molto difficile avere dati aggiornati, ma da quelli in nostro possesso emergono le cifre inquietanti di seguito esposte. 1) I costi, riportati nel file che inviamo in allegato, sono di circa 100 milioni di euro annui, riferiti al 2009; aggiungendo unindicizzazione del 2% lanno, oggi, si superano abbondantemente i 100 milioni di euro, al netto della successiva stangata introdotta da Monti che piomber sui cittadini, da gennaio 2013, per laumento delle tariffe sui rifiuti. Ci, a fronte di un beneficio molto discutibile circa la percentuale di raccolta differenziata, che si aggira intorno al 59-61%. Questa percentuale non destinata a migliorare, poich lorientamento dellAssessorato, della Giunta e, pare, di tutti i gruppi consiliari, si orienta verso un feticcio consolidato, trasversale a qualsiasi schieramento politico, consistente nellincenerimento e nel conferimento in discarica dei rifiuti. 2) Le aziende preposte alla raccolta e allo spazzamento sono ben sette, di cui sei private (detengono circa il 73% del servizio) e una pubblica (detiene il restante 27% del servizio). Questi dati, da soli, bastano per sfatare la leggenda metropolitana secondo la quale la privatizzazione sinonimo di efficienza e di abbattimento dei costi. Il servizio quasi completamente privato ma i costi sono comunque elevati, a fronte di uno scarso ritorno sul piano della qualit del servizio fornito e sullaumento della raccolta differenziata. 3) Il fatto pi eclatante consiste nella presenza di ben tre consorzi preposti allo smaltimento dei rifiuti: Brianza Rifiuti, operante nei comuni del nord Brianza, Cem (Consorzio Est Milano che opera a cavallo con la Provincia di Milano) Ambiente, operante nei comuni del vimercatese, Bea (Brianza Energia Ambiente), operante nei comuni ovest Brianza. Questo quadro denota la frammentazione, tipica di azioni con direttrice di spartizione politica del territorio, che contravviene a ogni regola di efficienza, di diminuzione dei costi e, in generale, di logica gestionale. Tra le altre cose poco trasparenti, si rileva che gli Statuti di questi Enti non prevedono lapprovazione dei loro atti fondamentali da parte dei Comuni Soci o comunque altri elementi di controllo previsti dalla normativa sul controllo analogo. Solo sul sito del CEM e Brianza Rifiuti ci sono dati riconducibili alla quantit di rifiuti raccolti per ogni frazione (Carta, Plastica, Vetro, Organica, Metalli Legno,ecc), mentre su quello di BEA non rinvenibile nemmeno il Bilancio dEsercizio. 4) Capitolo a parte va dedicato a infatti Bea, societ che gestisce il forno inceneritore. Questa societ, controllata dai comuni soci, con un atto del 26 ottobre 2012 ha approvato una delibera che prevede la privatizzazione del proprio capitale e un piano industriale che vincola i comuni, per 20 anni, a incenerire i rifiuti prodotti nellarea.

Ci, a quanto consta, con il beneplacido della Provincia e dell'assessorato. Tutto questo sia in spregio alle indicazioni del parlamento europeo che si muovono nella direzione di diminuire drasticamente lapporto dei forni inceneritori (entro il 2020), al fine di favorire la strategia rifiuti zero nei paesi aderenti allunione, sia in spregio agli esiti referendari e alla Sentenza della Corte Costituzionale n.199/2012, la quale ha chiarito che la volont popolare si espressa per il NO alla privatizzazione non solo del servizio idrico, ma i tutti i servizi pubblici. La volont popolare va rispettata!

Nella Provincia di Monza e Brianza si naviga a vista; il PGR (Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti), non ancora operativo e, comunque, completamente da cassare poich la sua vocazione inceneritorista non tiene conto delle indicazione provenienti dallEuropa. LEuropa (Parlamento europeo) invita gli stati membri a organizzarsi secondo queste indicazioni: "No all'incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati".
Il Parlamento europeo, il 20 aprile 2012, ha approvato, a stragrande maggioranza, la relazione sulla revisione del sesto programma dazione in materia di ambiente e la definizione delle priorit per il settimo programma. Con questo voto il Parlamento sollecita la Commissione europea a proporre al pi presto il Settimo programma di azione ambientale e, in tema di rifiuti, chiede alla Commissione europea una migliore applicazione della vigente legislazione comunitaria sui rifiuti e obiettivi pi ambiziosi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio, tra cui una netto diminuzione della produzione di rifiuti. Tra le richieste del Parlamento spicca inoltre l'introduzione del divieto dincenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati.

Gli articoli della risoluzione del Parlamento europeo riguardanti i rifiuti: Il Parlamento europeo, (...)
31. Ritiene che il settimo PAA debba favorire l'introduzione dincentivi volti a sostenere la domanda di materiali riciclati, in particolare se incorporati nel prodotto finale; 32. del parere che il settimo PAA debba prevedere la piena attuazione della legislazione sui rifiuti, in particolare il rispetto della gerarchia, garantendo coerenza con le altre politiche dell'UE; ritiene che esso debba fissare obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio pi ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto dincenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati, con riferimento alla gerarchia prevista nella direttiva quadro sui rifiuti e un divieto rigoroso di smaltimento in discarica dei rifiuti raccolti separatamente, e obiettivi settoriali per l'efficacia delle risorse e parametri per l'efficienza dei processi; 33. Ritiene che gli obiettivi gi definiti in varie direttive a proposito della raccolta e alla separazione dei rifiuti debbano essere ulteriormente elaborati e impostati in modo da ottenere il massimo e il miglior recupero di materiali in termini di qualit in

ciascuna delle fasi del riciclaggio, vale a dire raccolta, smaltimento, pretrattamento e riciclaggio/raffinazione; (...) Ulteriori ritardi per elaborare e rendere operativo un nuovo PGR (Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti), non sono pi tollerabili.
A) Si chiede ai 55 Sindaci della Brianza di autoconvocarsi in Conferenza dAmbito per rimettere in discussione la bozza del Piano del novembre 2011 presentato dalla Provincia, poich esso datato e non ottemperante con le modifiche normative europee e nazionali avvenute in questo frangente; B) si chiede che il nuovo piano si ispiri alla strategia rifiuti zero, bloccando qualsiasi ipotesi di conferimento dei rifiuti presso gli inceneritori e le discariche sia interni al territorio brianzolo ,sia allesterno; contestualmente occorre reimpiegare le risorse previste (30 milioni di euro) per il rifacimento del forno inceneritore di Desio, utilizzandole per avviare il processo di spegnimento del forno e riconvertirlo con un impianto TMB(Trattamento Meccanico Biologico delle frazioni) C) si chiede limmediata fusione per accorpamento dei tre consorzi sopra richiamati preposti allo smaltimento dei rifiuti, presenti nel territorio brianzolo; la ridefinizione di un piano industriale per attribuire nuovi compiti, in linea con le indicazioni europee e nazionali, compresa la classificazione delle frazioni differenziate; la loro dotazione di un sito trasparente e di pubblica utilit; D) si chiede la costituzione di un unico soggetto pubblico che gestisca tutto il ciclo dei rifiuti e la sua riunificazione con le patrimoniali che gestiscono il ciclo dellAcqua, al fine di costruire una grande azienda pubblica brianzola che si occupi del Ciclo Idrico e del Ciclo dei Rifiuti. Questa proposta sintetizzata nel file allegato, dal titolo il nuovo percorso dei servizi di pubblica utilit in Brianza. F) lauspicata da pi parti abolizione delle Province rischia infatti di veder fagocitati i servizi idrici e dei rifiuti dagli Enti milanesi. Proprio per dare alla Brianza unautonomia gestionale rispetto ai futuri assetti istituzionali bene accorpare i due cilci in unottica di economie di scala al servizio della comunit locale brianzaola; G) si chiede la piena attuazione dellesito referendario del 2011 e lapplicazione dei principi espressi dalla Corte costituzionale con Sentenza 199/2012, ovvero il rifiuto di qualsiasi forma di privatizzazione per la gestione dei Servizi pubblici.

MOBILITA:DELLE PERSONE E DELLE ARRESTARE LA FABBRICA DEI VELENI.

MERCI-

INFRASTRUTTURE

PER

I dati relativi alla situazione della cementificazione, della cosi detta mobilit delle merci e delle persone, sono per alcuni aspetti raccapriccianti e preoccupanti, che necessita una profonda revisione del modello unicamente basato sul cemento asfalto, va urgentemente cambiato e proposto un vero sviluppo basato sulla tutela della nostra salute e del territorioCOSA SUCCEDE IN BRIANZA DAL PUNTO DI VISTA DELLA QUANTITA DEI MEZZI CHE CIRCOLANO? ALCUNI DATI:

METTIAMO ORA IN EVIDENZA COSA PRODUCE QUESTO STATO DI COSE DAL PUNTO DI VISTA DELLA FISICITA(OCCUPAZIONE DELLO SPAZIO A DISPOSIZIONE)- PRODUZIONE DEI FAMIGERATI ANEDRIDE CARBONICA-POLVERI SOTTILI:

I GRAVI DANNI CAUSATI DAI VEICOLI

Unauto emette in media 160 g/km CO2 (anidride carbonica); Unauto a benzina emette nel suolo e nellaria 0,8 microgrammi di pm10 (polveri sottili) ogni km percorso; Unauto Diesel euro 4 emette circa 25 microgrammi di pm10 (polveri sottili) ogni km percorso; Un camion o autobus euro 4 emette 50 microgrammi di pm10 (polveri sottili) ogni km percorso

TABELLA PARCO CIRCOLANTE IN BRIANZA PER TIPOLOGIA DI VEICOLO.

305
1) N

49.026 8.199 522.788


305 AUTOBUS

509

85.523

546
2440

1.O92

1.727 1.130 670.846

LUNGHEZZA MEDIA ML 8=

X 2,90 LARGH=(MQ 7.076)

2) N 49.026

AUTOCARRI

ML 6= 294.000 X 2,70 LARGH=(MQ 793.800) ML 7= 57.393 X 2.80 ML 4= 2.091.152X 2.50


ML 10= 5.090 X 2.80

3) N 8.199 4) N522.788
5) N 509

AUTOVEIC SPEC.SPC. AUTOVETTURE LUNG MED


MOTOCARRI e C MOTOCICLI MOTOVEI SPEC

=(MQ 160.700) =(MQ 1.254.691)


= (MQ 14.252) =(MQ 119.732) (MQ (MQ 10.920) 27.300)

6) N 85.523 7) N 8) N 9) N 546

ML 2.00= 171.046 X 0.70 ML 8 = 4368 X 2.50 X 2.50 X 2.70 X 2.50

1.092 RIMORCHI SPC

ML 10= 10.920 ML 12= 20.724 ML 6= 6.780

1.727 RIMORCHI TRAS MERC TRATTORI STRAD/MOTR

(MQ 55.954) (MQ 16.959)

10) N 1.130

TOTALE MQ DI SPAZIO FISICO OCCUPATO DA TUTTI I MEZZI (MQ 2.461.384) PER COMPORRE UN ETTARO DI TERRENO OCCORRONO 10.000 MQ, PER TANTO SOLO PER PARCHEGGIARE TUTTO IL PARCO VEICOLI OCCORRONO ETTARI 246, CHE SE UTILIZZATI DIVERSAMENTE POTREBBERO PRODURRE CIBO PER PARECCHIE MIGLIAIA DI PERSONE.

OLTRE ALLA PRODUZIONE DI ANIDRIDE CARBONICA E POLVERI SOTTILI, COME RIPORTATI NELLA TABELLA SOPRA EVIDENZIATA NELLA PAGINA PRECEDENTE.
TALE SITUAZIONE E AL NETTO DI TUTTI I VEICOLI CHE TRANSITANO E CHE PROVENGONO DA ALTRE REALTA REGIONALI E NAZIONALE. PER DIFETTO CE DA CONSIDERARE UNA PERCENTUALE INTORNO AL 30% SUI 670.846 VEICOLI BRIANZOLI.

MENTRE CE QUESTA SITUAZIONE COSA FA LA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA? NULLA.


OSSERVIAMO DA VICINO LE PREVISIONI DI INVESTIMENTI DELLA PROVINCIA: UN PIANO FOLLE DA RESPINGERE, POICHE AGGRAVA LA GIA DEVASTANTE SITUAZIONE.

La Provincia MB ha presentato i cantieri dei lavori e i consuntivi delle opere realizzate negli ultimi 5 anni nel territorio per un totale di 12.742.000 Euro, insieme al piano di investimenti fino al 2011 per 26.662.000 Euro.

OVVIAMENTE QUESTI DATI DI CEMENTIFICAZIONE E ASFALTO ESCLUDE L0PERA MAESTRA DELLA PEDEMONTANA. IN ALLEGATO FILE DEL PIANO DI INVESTIMENTI DELLA PROVINCIA.

LA BRIANZA TRABORDA DI STRADE PROVINCIALI, STATALI, E COMUNALI, IN ALLEGATO FILE CHE DELLA MAPPA DELLE LE STRADE.

LA BRIANZA HA NECESSITA DI ALTRO(POTENZIAMENTO DEL TRASPORTO PUBBLICO CITTADINO E PROVINCIALE, PUNTANDO AL RECUPERO DELLE TRATTE FERROVIARIE ESISTENTI, COSTRUZIONE DI METRO TRANVIE, DOTAZIONE DI AUTOBUS ECOLOGICI E RIESAME DI UN PIANO TRAFFICO A PARTIRE DALLE CITTA E IN PARTICOLARE MONZA CHE E UNA POLVERIERA).

Senza essere degli scienziati in fatto di conoscenze sul traffico, basterebbe, ad esempio a Monza introdurre massicciamente una viabilit a sensi unici per abbattere della met il traffico soffocante di oggi e le strade liberate disegnare corsie preferenziali per i mezzi pubblici, piste ciclabili diffuse e fruibile in grande scala e un piano che preveda parcheggi fuori dalla citt per decongestionare e indurre a utilizzare i mezzi pubblici nella citt. Dunque, non tagliare i mezzi pubblici ma potenziarli. Insomma, la capacit di essere europei autenticamente e non ad assetto variabile come ci propongono i nostri eccellenti amministratori. Ispirarsi a quanto c di meglio in Europa: Vienna, Amsterdam, Berlino, Amburgo, Monaco di Baviera; solo per citarne alcune, che hanno fatto del trasporto pubblico dei veri gioielli da imitare sia sul piano dellefficienza, dellecologia ma anche sul piano economico in quanto il sistema dei trasporti pubblici produce anche utili per le aziende pubbliche che li gestiscono. Creare tutti i presupposti per allargare la condivisione di questo percorso di proposta, di lotta e di denuncia, proponendolo a tutti i soggetti presenti nel territorio: movimenti, comitati locali e territoriali, organizzazioni sindacali, partiti. Ultimato liter di condivisione, realizzare un pomeriggio di mobilitazione(incontro con il consiglio provinciale in seduta plenaria e con diritto di parola ed esposizione delle nostre proposte Questa giornata, organizzata in occasione di un consiglio provinciale, deve essere allinsegna del massimo coinvolgimento della stampa, dei gruppi consiliari, ai quali chiederemo un incontro insieme alla giunta, e, dunque, un consiglio provinciale dedicato al nuovo piano dei rifiuti, del ciclo dellacqua e della mobilit. Infine, per tutte queste cose sopra descritte il Comitato e chi ci sta chiede un incontro urgente con il Consiglio Provinciale in seduta plenaria per discutere il da farsi e invertire la rotta fino a questo momento portata avanti. La richiesta di tale incontro finalizzata per ora a evitare presidi e proteste davanti al palazzo della provincia, tutto dipender dalla sensibilit dei gruppi Consigliare Provinciali. Per quanto riguarda noi, lelemento che prevale, quello di farci ascoltare ed essere propositivi, come del resto lo testimonia il documento qui presente. Rimaniamo in attesa del responso per decidere il da farsi. Grazie per lattenzione e a disposizione.
PROMOTORI:

Legambiente Desio Circolo "R. Giussani Indirizzo mail: legambientedesio@libero.it Comitato Beni Comuni MB
http://www.facebook.com/#!/groups/comitatobenicomuni/ Indirizzo mail: benicomunimb@gmail.com

Monza 7 febbraio 2013

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