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T T gL T T gL
Gr
S S
L
dove L la grandezza che caratterizza la geometria e il coefficiente di
dilatazione cubica definito dalla seguente relazione:
p p
T T
v
v
,
_
,
_
1 1
con v il volume specifico pari allinverso della densit. Per un gas ideale = 1/T.
Il significato di Gr
L
il rapporto tra le forze di galleggiamento e le forze
viscose. Nella maggior parte delle correlazioni compare insieme a Pr sotto forma
di prodotto, chiamato numero di Rayleigh, Ra
L
= GR
L
Pr:
( )
T T gL
Ra
S
L
3
con la diffusivit termica del fluido.
La transizione laminare-turbolento richiede elevati valori di Ra
L
dellordine di
10
9
. Lo spessore dello strato limite termico in regime laminare per i gas (Pr 0.7)
con buona approssimazione pari a:
( )
4 / 1
4 /
6
) (
x
t
Gr
x
x
3
Esempio
Si consideri una piastra verticale di altezza L = 0.25 m alla temperatura di
T
S
=70C. Sapendo che la piastra immersa in aria stagnante a T
=25C, stimare
lo spessore dello strato limite termico
) (L
t
= 5 m/s.
Soluzione
Dati:
Piastra verticale immersa in aria stagnante a temperatura inferiore
Obiettivo:
Confronto degli spessori degli strati limite allestremit della piastra in
convezione naturale e forzata con velocit imposta di 5 m/s.
Schema:
Ipotesi semplificative:
1. Propriet costanti
2. convezione forzata con effetti gravitazionali trascurabili
3.
t
Propriet termofisiche:
Le propriet dellaria alla temperatura media di 320.5 K sono:
4
=17.5x10
-6
m
2
/s
Pr = 0.719
g/
2
= 10
8
m
-3
K
-1
Analisi:
Il numero di Grashof e di Rayleigh riferiti allestremit superiore assumono i
seguenti valori:
( )
7 3 3 1 3 8
2
3
10 03 . 7 ) ( 45 ) ( 25 . 0 ) ( 10 x K x m x K m
T T gL
Gr
S
L
7 7
10 05 . 5 719 . 0 10 03 . 7 Pr x x x Gr Ra
L L
Il regime di moto dunque laminare (Ra
L
< 10
9
) e lo strato limite termico
allestremit pari a:
( )
m
x
m x
Gr
L
L
L
t
023 . 0
) 4 / 10 03 . 7 (
) ( 25 . 0 6
4 /
6
) (
4 / 1 7 4 / 1
In convezione forzata con velocit imposta di 5 m/s, occorre calcolare in via
preliminare Re
L
al fine di stabilire il tipo di regime di moto,:
71429
) / ( 10 5 . 17
) ( 25 . 0 ) / ( 5
Re
2 6
s m x
m x s m L u
L
'
+
+
L
L
Ra
u N
( ) [ ]
9 / 4
16 / 9
4 / 1
Pr / 492 . 0 1
67 . 0
68 . 0
+
+
L
L
Ra
u N
per Ra
L
<10
9
7
Le correlazioni precedenti possono applicarsi anche a cilindri verticali di
piccola curvatura, ossia se lo spessore dello strato limite piccolo rispetto al
diametro D:
4 / 1
35
L
Gr L
D
>
con Pr 1
b) Piastra orizzontale
Nel caso a) con la superficie pi fredda
S
T
<
T rivolta verso lalto, e nel caso
d) con la superficie pi calda
S
T
>
T rivolta verso il basso, il fluido tende a
formare colonne di fluido discendenti o ascendenti rispettivamente. Per
fuoriuscire dai bordi laterali il fluido allinterfaccia con la superficie si deve
muovere orizzontalmente riducendo di molto lefficacia dello scambio termico.
Per converso, nelle configurazioni b)
S
T
<
T , piastra pi fredda rivolta verso
il basso e c)
S
T
>
T , piastra pi calda rivolta verso lalto, opposte ai precedenti
8
casi, si formano colonne di fluido discendenti e ascendenti rispettivamente che,
allontanandosi dai rispettivi strati limite, favoriscono lo scambio termico.
Assumendo come grandezza caratteristica L = A/P (area su perimetro) le
correlazioni proposte sono:
Casi a) e d):
4 / 1
27 . 0
L L
Ra u N per
10 5
10 10
L
Ra
Casi b) e c):
4 / 1
54 . 0
L L
Ra u N per
7 4
10 10
L
Ra (laminare)
3 / 1
15 . 0
L L
Ra u N per
11 7
10 10
L
Ra (turbolento)
c) Cilindri orizzontali riscaldati molto lunghi
La correlazione da usare del tipo:
n
D D
CRa
k
D h
u N
dove C e n si desumono dalla tabella seguente:
9
Ra
D
C N
10
-10
10
-2
0.675 0.058
10
-2
- 10
2
1.020 0.148
10
2
- 10
4
0.850 0.188
10
4
- 10
7
0.480 0.250
10
7
- 10
12
0.125 0.333
In alternativa Churchill e Chu raccomandano di usare ununica correlazione:
( ) [ ]
2
27 / 8
16 / 9
6 / 1
Pr / 559 . 0 1
387 . 0
6 . 0
'
+
+
D
D
Ra
u N per Ra
D
< 10
12
Il numero di Nusselt locale dipende da come si sviluppa lo strato limite che si
forma a partire da = 0 e termina per < con un pennacchio ascendente. La
figura mostra landamento in regime laminare (Ra
D
< 10
9
).
10
Vetrocamera
Un vetrocamera una cavit o scatola costituita da due vetri affacciati separati
da un fluido (in genere laria). Se tra le superfici vetrate viene mantenuta una
differenza di temperatura (T
1
T
2
) si instaura allinterno della cavit una corrente
convettiva come quella indicata dalle frecce: verso lalto se la temperatura nel
vetro supera quella del fluido, verso il basso nel caso opposto:
I moti convettivi provocano un potenziamento della conduzione termica che
pu essere ricondotto ad una conducibilit termica fittizia maggiore (conducibilit
effettiva). Il fattore moltiplicativo rappresentato dal numero di Nusselt che
confronta il flusso termico convettivo con un flusso conduttivo di riferimento. Se
si esprime
( ) ( ) ( )
2 1 2 1 2 1
T T h T T
k
T T
k
u N
eff
dove
11
u N k k
eff
Per il calcolo di
H
Ra u N
dove H laltezza. La correlazione applicabile nei seguenti intervalli:
11 < H/ < 42
0.5 < Pr < 2
2x10
3
< Ra
< 2x10
5
Tutte le grandezze termofisiche che compaiono nelle relazioni sono calcolate
alla temperatura media del fluido T
m
.
Lo scambio convettivo accompagnato da uno scambio per irraggiamento tra
le due lastre di vetro la cui entit dipende dalle propriet emissive dei vetri. Tale
scambio, nellipotesi di considerare i vetri come corpi grigi, si esprime con la
relazione:
( ) ( )
( )
2 1
3
12
2 1
2 1
3
2 1
4
2
4
1 "
4
1
1 1
4
1
1 1
T T T
T T T T T
q
m
m
irr
+
dove
1
e
2
le emissivit totali dei vetri.
Sommando i due contributi si ottiene:
12
( ) ( )
( )
1
12
3
2 1
2 1 12
3
2 1
"
4
4
,
_
m
m
T u N
k
T T
T T T T T u N
k
q
da cui la ricava la trasmittanza termica del vetrocamera:
e
m
i VC
h
T Nu
k
h H
1
4
1 1
1
12
3
+
,
_
+ +