Sei sulla pagina 1di 4

GNOSI, MODERNIT E MODERNISMO

d. CURZIO NITOGLIA 30 ottobre 2010 http://www.doncurzionitoglia.com/gnosi_modernita_modernismo.htm

La modernit La modernit filosofica inizia con Cartesio (+ 1650) e giunge sino allidealismo classico tedesco (Hegel, + 1831). Essa caratterizzata dal soggettivismo teoretico o primato del soggetto pensante sulla realt oggettiva extra-mentale (Cogito cartesiano, Io assoluto hegeliano). In religione la modernit iniziata, circa un secolo prima, con Lutero (+1546) e la sua essenza il soggettivismo religioso (sola Scriptura e Libero esame), che d il primato al singolo individuo nei rapporti con Dio, senza la mediazione della Chiesa gerarchica fondata da Cristo, ossia su Pietro e i suoi successori: i Papi. Padre GIANDOMENICO MUCCI scrive: La modernit , concettualmente e storicamente, deliberata e programmata costruzione a far emergere luomo come unico protagonista della storia1. questo quel puro antropocentrismo, che stato uno dei punti nodali della teologia del Concilio Vaticano II (cfr. Gaudium et spes, 12, 22, 24) e del postConcilio (Paolo VI e Giovanni Paolo II). ROMANO AMERIO ha scritto: la Modernit sostituisce al Dio personale e trascendente che regola il mondo, il concetto di uomo autoregolatore. Ossia luomo come fine del mondo2. Gnosticismo e Gnosi Lo Gnosticismo un insieme risalente al II secolo d. C. di dottrine e stte religiose anticristiane, di origine giudaico-cabalistica, che si avvalgono di termini greci e simboli egiziani-persiani, Esso tent di ellenizzare il Cristianesimo rendendolo, dallinterno, una mera filosofia naturale gnostica, ma i Padri ecclesiastici insorsero e lo debellarono. La Gnosi la conoscenza divinizzante (gnosi) delle eresie anticristiane del II sec. d. C. (gnosticismo), secondo cui luomo unemanazione di Dio e deve tornare a Lui appunto tramite la gnosi o conoscenza iniziatica ed esoterica, liberandosi dalla materia. Modernit, gnosi e Vaticano II Il Concilio Vaticano II, soprattutto nella Costituzione sui rapporti della Chiesa col mondo moderno (Gaudium et spes) e i commenti su di essa fatti da Paolo VI e Giovanni Paolo II, trasuda di filosofia moderna non solo quanto al modo di esprimersi, ma anche quanto alla sostanza. Non solo linterpretazione datane da alcuni teologi ultraprogressisti ad essere antropocentrica (lo spirito del Concilio), ma il testo o la lettera stessa del Vaticano II che antropolatrica e panteistica. Vediamo alcuni passaggi pi significativi: Gaudium et spes n 12: tutte le cose che esistono su questa terra sono ordinate e finalizzate alluomo come al loro centro e fine, si potrebbe intendere questa pericope in maniera ortodossa, qualora tutte le cose inanimate, vegetali ed animali fossero ordinate alluomo e questi a Dio, ma Gaudium et spes n 24 specifica che

AA. VV., La gnosi senza ombre, Roma, Sacra Fraternitas Aurigarum, 2010, G. MUCCI, Attualit della diagnosi del carattere gnostico della cultura contemporanea, pp. 12-13. R. AMERIO, Iota unum, [1985], Torino, Lindau, 2a ed., 2009, p. 427.
1 2

Luomo su questa terra la sola creatura che Dio ha voluto per se stessa (propter seipsam). Questo errore va letto alla luce del pancristismo teilhardiano di Gaudium et spes n 22: per il fatto stesso che il Verbo si incarnato ha unito a S ogni uomo. Durante lomelia nella 9a Sessione del Concilio Vaticano II, il 7 dicembre del 1965, PAPA MONTINI giunse a proclamare: la religione del Dio che si fatto uomo s incontrata con la religione (perch tale ) delluomo che si fa Dio. Cosa avvenuto? Uno scontro, una lotta, un anatema? Tale poteva essere; ma non avvenuto. []. Una simpatia immensa verso ogni uomo ha pervaso tutto il Concilio. Dategli merito almeno in questo, voi umanisti moderni, che rifiutate le verit, le quali trascendono la natura delle cose terrestri, e riconoscete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, pi di tutti, abbiamo il culto delluomo3. Attenzione! Tutto il Concilio, dice Paolo VI, non il solo spirito del Concilio, non la sola ermeneutica radicale della rottura con la Tradizione cattolica. Ora linterpretazione autentica del Concilio Vaticano II la d papa Paolo VI e non Tizio, Caio o Sempronio. Inoltre Paolo VI chiama a dar merito a tutto il Concilio di questa religione delluomo che si fa Dio con le sole sue forze e senza il dono gratuito della grazia santificante gli umanisti moderni, cio gli atei i quali rifiutano le verit di Fede soprannaturale, che trascendono lumana ragione. Ma se tutto il Concilio, e non la sua interpretazione azzardata o il suo spirito, pu e deve piacere agli atei o panteisti, non pu piacere ai cristiani, che credono alle verit soprannaturali rivelate da Dio e distinguono la creatura dal Creatore. Come si evince da ci che ha detto Paolo VI, il testo stesso del Concilio che in rottura con la Fede cattolica e come tale non pu essere accettato. Il cuore del problema dellora presente propriamente la velleit di conciliare linconciliabile: teocentrismo e antropocentrismo, Messa romana e Novus Ordo Missae, Tradizione divino-apostolica e Vaticano II. KAROL WOJTYLA nel 1976 da cardinale, predicando un ritiro spirituale a Paolo VI e ai suoi collaboratori, pubblicato in italiano sotto il titolo Segno di contraddizione. Meditazioni, (Milano, Vita e Pensiero, 1977), inizia la meditazione Cristo svela pienamente luomo alluomo (cap. XII, pp. 114-122) con Gaudium et spes n. 22 e asserisce: il testo conciliare, applicando a sua volta la categoria del mistero alluomo, spiega il carattere antropologico o perfino antropocentrico della Rivelazione offerta agli uomini in Cristo. Questa Rivelazione concentrata sulluomo []. Il Figlio di Dio, attraverso la sua Incarnazione, si unito ad ogni uomo, diventato - come Uomo - uno di noi. []. Ecco i punti centrali ai quali si potrebbe ridurre linsegnamento conciliare sulluomo e sul suo mistero (pp. 115-116). In breve questo il succo concentrato dei testi del Vaticano II: culto delluomo, panteismo e antropocentrismo idolatrico. Non lo dico io, ma Karol Wojtyla, alla luce di Paolo VI e del Concilio pastorale da lui ultimato, ossia gli interpreti autentici del Vaticano II. Papa Giovanni Paolo II afferma nella sua seconda enciclica (del 1980) Dives in misericordia n. 1: Mentre le varie correnti del pensiero umano nel passato e nel presente sono state e continuano ad essere propense a dividere e persino a contrapporre il teocentrismo con lantropocentrismo, la Chiesa [conciliare, ndr] [] cerca di congiungerli [] in maniera organica e profonda. E questo uno dei punti fondamentali, e forse il pi importante, del magistero dellultimo Concilio. Ancora una volta non linterpretazione radicale del Concilio, ma linsegnamento stesso conciliare ad essere gravemente erroneo.

Enchiridion Vaticanum. Documento del Concilio Vaticano II. Testo ufficiale e traduzione italiana, Bologna, Edizioni Dehoniane Bologna, 9a ed., 1971, Discorsi e messaggi, pp. [282-283].
3

Lessenza del Vaticano II il panteismo gnostico e modernista Non deve perci destare stupore se si afferma che lessenza del Concilio Vaticano II gnostica, antropocentrica e panteistica. Non sono io ad asserirlo, sono i testi di Gaudium et spes e linterpretazione datane da Paolo VI e Giovanni Paolo II. Una delle caratteristiche della gnosi , come ricorda padre Mucci, la conoscenza [gnosis] immanentisticamente salvifica delluomo per opera delluomo4. Ma, mentre la gnosi antica era esoterica, elitaria, per pochi eletti ed iniziati, quella moderna diventata un fenomeno di massa. Mentre la gnosi antica era tendenzialmente manichea e voleva liberare luomo dalla materia, dal corpo e dal carcere di questa vita e di questo mondo, la nuova vuole portare il paradiso in terra ed assicurare la somma felicit in questo mondo materiale. Il teocentrismo, la trascendenza e la partecipazione dellente creato a quello Increato e Creatore negata o al massimo annacquata in uno spurio connubio di teo e antropo centrismo, di trascendenza e immanenza, le quali sfociano nel panteismo che la coincidentia oppositorum. Pi che di eclissi del sacro nel mondo attuale, di deve parlare, perci, di eclissi del cattolicesimo, poich molte sono le forme del sacro le quali fanno proprie le istanze antropocentriche e immanentistiche del panteismo. Solo il cattolicesimo salva, tramite lanalogia e la partecipazione, la presenza di Dio nel mondo insieme con la Sua trascendenza, distingue il teocentrismo dallantropocentrismo e fa delluomo il re delle creature, ma finalizzato e ordinato a Dio come ogni creatura fosse anche angelica, confuta ogni forma di panteismo (acosmista o pancosmista) poich contraddittorio e ripugnante anche alla sola ragione umana. Lepoca della secolarizzazione, di cui parlava AUGUSTO DEL NOCE, riguarda solo il cattolicesimo. Tutte le spiritualit pi stravaganti avanzano e addirittura il culto della shoah obbligatorio sotto pena di scomunica e di emarginazione dalla societ civile, se non di carcere, mentre il cattolicesimo soffre una grave crisi interna, dottrinale, morale, disciplinare e liturgica. In realt ci che oggi viene presentato come cattolicesimo lapparenza del cattolicesimo tradizionale, il quale stato eroso dallinterno dalla quella forma di gnosi che si chiama specificatamente modernismo e che lha ridotto ad una semplice filosofia o opinione soggettiva cos che ognuno pu farsene lidea che vuole e praticarlo a proprio piacimento, in maniera antropolatrica o auto-redentiva. A differenza delle antiche eresie, che combattevano ed impugnavano alcuni dogmi o verit morali della Chiesa e uscivano da Essa, il modernismo non muove guerra alle verit di Fede ma dallinterno della Chiesa, come il vecchio Gnosticismo del II secolo, tende a permearle di s, svuotandole dei loro contenuti propri5 per formare una religione naturalistica, universalistica, mondialistica e trasversale a tutte le religioni positive, come fa la massoneria. AUGUSTO DEL NOCE scriveva: al fondo del nuovo gnosticismo c la negazione del peccato originale [la cui conclusione logica il culto delluomo, quale nuova Immacolata Concezione]; posta tale negazione, tutto ledificio del cristianesimo destinato a crollare. []. Tale sistema non pu concludere che col divinizzare luomo stesso. Si ha cos la completa inversione della concezione religiosa del peccato [e della Redenzione]: la creazione dellidea dellesistenza di Dio il peccato da cui luomo deve liberarsi6. La teologia del Vaticano II rappresenta linversione della vera Religione

Ibidem, p. 13. Ibidem, p. 15. A. DEL NOCE, Eric Voegelin e la critica dellidea di modernit, in E. VOEGELIN, La nuova scienza politica, Torino, Borla, 1968, p. 25 e 36.
4 5 6

Completa inversione della concezione religiosa: sembra unaffermazione ardita e sproporzionata. Ma, quando si mette luomo al posto di Dio e si vuol cancellare il vero Dio personale e trascendente, si realizzato il Non serviam di Lucifero, che per questo da Angelo divenne diavolo, avendo voluto usurpare il trono di Dio (inversione completa ed irreparabile), e che non cessa di tentare luomo a fare come lui: Eritis sicut Dii. Da Adamo ed Eva sino ad oggi, facendo perdere il Paradiso terrestre ai nostri progenitori e gettandoli con i loro discendenti in questa valle di lacrime (completa inversione, riparabile solo grazie alla Redenzione divina). Il grave che gli uomini di Chiesa sino ai suoi vertici hanno fatta propria - durante il Concilio Vaticano II linversione di Lucifero ed hanno messo luomo al posto di Dio, portando il disordine dogmatico, morale, disciplinare e liturgico nel seno della Chiesa (sulla quale, per, le porte dellinferno non prevarranno, anche se talora sembrano scuotere la Barca di Pietro). Ora dov completa inversione, non pu sussistere continuit, ma solo rottura radicale per il principio di identit e non-contraddizione. Infatti, se metto luomo al posto di Dio, sfiguro completamente la vera Religione e la teologia naturale, tranne che non si voglia conciliar linconciliabile. San Paolo, per, ci avverte: non illudetevi, non ci si prende gioco di Dio; ci si pu prendere gioco degli uomini, ma mai di Dio. Non si pu cercare di risolvere lopposizione irreconciliabile tra la religione di Dio che s fatto uomo e quella delluomo che si fa Dio raccontando delle storielle su ci che il Papa tradizionale in privato, ma progressista in pubblico, poich prigioniero della mafia dei cardinali cattivi, avrebbe raccontato a Tizio, Caio o Sempronio. La triste realt lessenza antropocentrica e panteistica dei testi conciliari, come hanno spiegato Paolo VI e Giovanni Paolo II. Ora tale problema lo si affronta seriamente, come ha fatto mons. Brunero Gherardini nei suoi due ultimi libri (Concilio Ecumenico Vaticano II. Un discorso da fare; e Tradidi quod et accepi. La Tradizione vita e giovinezza della Chiesa, Frigento, 2009; 2010) e non raccontando storielle. Una tragedia cos immane non la si affronta con le barzellette. Il medico pietoso fa la piaga cancrenosa. Nel 1940 Pio XII rispondendo a Dino Alfieri, ambasciatore dItalia presso la S. Sede, stigmatizzava il pensiero che umanizza il divino e divinizza lumano e ne prevedeva la ineluttabile fine: ognuno di questi errori ha il suo tempo: il suo tempo di accrescimento e il suo tempo di decadenza. Il tempo di crescita, quando il veleno inebriante travolge e infatua gli uomini, e il tempo di crisi, quando gli amari frutti maturano e gli occhi delle persone pi assennate li guardano atterrite. Col senno di poi (2010) gli anni Sessanta hanno rappresentato il tempo dellottimismo esagerato, gli anni Settanta e Ottanta hanno offerto lo spettacolo dei frutti del Concilio; speriamo che ben presto gli uomini, e soprattutto i vescovi, aprano gli occhi e ammettano quali amarissimi frutti abbia portato la svolta antropocentrica della teologia conciliare: linversione della religione, senza cercare inutilmente di conciliar linconciliabile o di raccontar storielle, ma agendo seriamente per rimettere in ordine ci che stato invertito. d. Curzio Nitoglia

Potrebbero piacerti anche