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La risonanza magnetica La risonanza magnetica un esame diagnostico che permette di visualizzare l'interno del nostro corpo senza effettuare

e operazioni chirurgiche o somministrare pericolose radiazioni ionizzanti. Ideata e messa a punto intorno al 1980, la risonanza magnetica ha subito nel corso degli anni un costante processo di evoluzione tecnologica. Oggi, grazie alla sua estrema precisione diagnostica e all'assenza quasi totale di effetti collaterali, si conquistata un ruolo di primaria importanza nella diagnosi di numerosissime malattie. Particolarmente utile nell'ottenere immagini dettagliate del cervello e della colonna vertebrale, riesce a fornire ottime informazioni anche in campo traumatologico, oncologico, ortopedico, cardiologico e gastroenterologico. L'unico limite alla sua diffusione rimane l'elevato costo dell'apparecchiatura e delle operazioni di manutenzione. Il principio di funzionamento della risonanza magnetica estremamente complesso e pienamente comprensibile soltanto a chi conosce le teorie fisiche alla base della meccanica quantistica. Semplificando al massimo il concetto possiamo paragonare i nuclei atomici a tanti piccoli magneti. Un po' come succede per l'ago di una bussola, in presenza di un campo magnetico esterno queste minuscole particelle tendono a disporsi lungo una

direzione preferenziale. Se a questo punto vengono emesse delle onde radio i nuclei subiscono delle temporanee variazioni di posizione. Durante questa fase transitoria gli atomi emettono dei segnali captabili da un rilevatore elettronico, che li trasmette ad un potente computer dove verranno analizzati ed elaborati. Per questo motivo la risonanza magnetica utilizza un potente magnete ed un generatore di onde radio di frequenza pari a 42 megahertz, che corrisponde al numero di giri che i protoni dell'atomo di idrogeno compiono su se stessi in un secondo. Tale elemento stato scelto sia per le sue propriet fisiche, sia per la sua abbondanza all'interno dell'organismo umano. Dato che non tutti i nuclei atomici impiegano lo stesso tempo a ritornare nella posizione iniziale, analizzando questo periodo possibile ricreare una mappa tridimensionale delle strutture anatomiche interne, evidenziandone anche lo stato di idratazione. Esempio di risonanza magnetica sul ginocchio

Programma allenamento a carico di una lesione articolare post-acuta 7a-16a settimana post intervento Dalla 6a settimana con una articolarit ormai completa sia in estensione che in flessione si pu iniziare un potenziamento muscolare pi selettivo perfezionando il sistema propriocettivo. Vanno incrementati gli esercizi di abduzione, adduzione e flessione dell' anca, flessione plantare e dorsale della caviglia sia a secco che in acqua e di flessoestensione attiva del ginocchio a catena chiusa con la leg-press. Particolare attenzione va posta al potenziamento dei glutei e degli ischiocrurali . Il nastro trasportatore a basse velocit ha un indubbia importanza sia per la ripresa della coordinazione durante le varie fasi temporali della deambulazione, che per una stimolazione propriocettiva ad impegno crescente del ginocchio che si pu ottenere variando l'inclinazione e la velocit di scorrimento del piano. Anche le tecniche propriocettive possono essere introdotte abbastanza precocemente per limitare la momentanea perdita di funzione di recettore periferico esercitato dal LCA, ma naturalmente sia il lavoro che la progressione nelle difficolt degli esercizi, va stabilito in base alle condizioni soggettive del paziente. Con queste tecniche viene potenziata la risposta muscolare tramite l'attivazione periferica dei recettori propriocettivi presenti a livello muscolo-tendineo e capsulolegamentoso. Si utilizzano in tal senso tavolette propriocettive, sistemi computerizzati come il KAT, trampolini elastici.

Il soggetto esegue gli esercizi prima in stazione eretta con variazioni di resistenza manuali; in un secondo momento il paziente esegue esercizi a crescente difficolt oltre che su un piano stabile anche su quello instabile. Successivamente si aumenta l'impegno con le apparecchiature di potenziamento specifiche come la leg-press e la step-machine , a bassa resistenza e alto numero di ripetizioni e vengono incrementati sia gli esercizi propriocettivi, che la corsa in piscina in acqua profonda con giubbotto galleggiante.

ESERCIZI PROPRIOCETTIVI L articolazione del ginocchio una delle strutture pi facilmente esposte ad eventi traumatici. La migliore difesa a questo tipo di infortuni la prevenzione. La ginnastica propriocettiva rappresenta un valido mezzo finalizzato a migliorare la percezione dei singoli segmenti anatomici nello spazio ed in particolare viene utilizzata per sensibilizzare il controllo degli arti inferiori. Un controllo che permette di limitare le pericolose sollecitazioni al ginocchio, articolazione troppo spesso coinvolta in infortuni per mancanza di stimoli propriocettivi adeguati. Stimoli sensoriali di fondamentale importanza nell'apprendimento di un corretto modo di camminare e di correre. Gli esercizi possono essere semplici come quelli di equilibrio e di deambulazione o complessi. Questi ultimi richiedono l'utilizzo di superfici informative (ghiaia, erba, sabbia, palline), piani basculanti (tavolette propriocettive), e tanti altri piccoli attrezzi (penna, carta, clavette e appoggi) necessari allo stimolo dei

propriocettori: piccoli sensori situati a livello delle articolazioni in grado di registrare variazioni di pressione, di posizione e di tensione. Queste preziose informazioni raccolte durante gli esercizi di propriocettivit vengono poi inviate al cervello dove avviene l'elaborazione dei messaggi, l'integrazione con altri dati gi in possesso e quindi la memorizzazione.

ESERCIZI SEMPLICI (EQUILIBRIO) 1. In piedi davanti allo specchio, braccia distese avanti, flettere una gamba avanti e rimanere in equilibrio per 30/40 secondi; analogamente con l'altra gamba (fig. 1); 2. Come il precedente ma con gli occhi chiusi (fig. 2);

ESERCIZI SEMPLICI (DEAMBULAZIONE) 3. camminare con il peso sui talloni gli avampiedi sollevati per 2 minuti avanti e indietro (fig. 3); 4. camminare con il peso sugli avampiedi e i talloni sollevati per 2 minuti avanti e indietro (fig. 4); 5. camminare con il peso sulla parte esterna del piede per 2 minuti avanti e indietro (fig. 5);

ESERCIZI COMPLESSI (PICCOLI ATTREZZI) 6. salire sulla tavoletta propriocettiva ed oscillare avanti e indietro con le gambe distese per 20 volte (fig. 6); 7. come il precedente con la tavoletta propriocettiva orientata nell'altro senso, oscillare a destra e sinistra per 20 volte (fig. 7); 8. salire sulla tavoletta propriocettiva e rimanere in equilibrio al centro, orientarla poi nell'altro senso e ripetere l'esercizio per 2 minuti (fig. 8).

Dalla 17a settimana in poi (Fase di ritorno all'attivit) In questa fase sono previste una serie di attivit volte al completo recupero della stabilit del ginocchio sia nella vita quotidiana che soprattutto nella attivit sportiva praticata dall'atleta. Vengono inseriti gradualmente a secco gesti atletici pi complessi e pi specifici della disciplina individuale, ad esempio per un calciatore palleggi con palla morbida con l'arto operato o per uno schermidore una simulazione di una flche. Da questo periodo in poi l'atleta deve proporsi i seguenti obiettivi: il recupero della potenza e della resistenza muscolare, ritorno alla stabilit funzionale, graduale ripresa dei livelli di prestazione antecedenti all'intervento.

Si pu effettuare la corsa su terreno morbido e pianeggiante e progressivamente consentita la corsa con cambiamenti di direzione, accelerazioni e decelerazioni, traiettorie curvilinee. Durante queste esercitazioni si pu utilizzare una ginocchiera articolata per evitare abnormi sollecitazioni al neo-legamento, principalmente per garantire una sicurezza psicologica all'atleta. Il recupero della forza pu essere legato a numerosi fattori quali quelli neuromuscolari, come l'aumento di capacit di trasmissione dello stimolo neuromotorio, il numero di unit motorie reclutate, la tipologia delle fibre muscolari attivate e la specificit della metodica utilizzata per il potenziamento muscolare. Solamente quando i livelli di forza dell'arto lesionato risultano prossimi all'85% dei valori di forza rispetto all'arto controlaterale si inseriscono nel programma esercizi per il miglioramento di alcune espressioni della forza (esplosiva, reattivo-elastica); vengono quindi introdotti esercizi pliometrici con salti (laterali, a distanze variabili, corsa con balzi alternati), in cui i parametri di intensit e velocit vengono aumentati gradualmente Anche se alcuni lavori hanno dimostrato in un campione di atleti praticanti discipline individuali la possibilit di svolgere la piena attivit sportiva a 7 mesi dall'intervento senza effetti nocivi a lungo termine, poter stabilire con sicurezza la data della ripresa completa dell'attivit agonistica non certamente cosa facile; molteplici sono infatti gli aspetti da considerare, come un corretto intervento chirurgico, un idoneo

trattamento rieducativo effettuato su basi scientifiche, un continuo monitoraggio dei parametri funzionali e le motivazioni individuali di ogni singolo atleta. A nostro parere, pertanto il periodo della ripresa agonistica sia per gli sport individuali che di squadra molto variabile ed oscilla, sulla base della nostra esperienza, fra i 5 e i 7 mesi. ESERCIZI DI RECUPERO DELLA POTENZA MUSCOLARE Allenamento in palestra in assenza di carico Cyclette

Squat a corpo libero

Squat con palla svizzera

Affondi

Step-Machine

Allenamento in palestra in presenza di carico

Riscaldamento Tapis-roulant

Leg Press muscoli sollecitati(Quadricipiti,Glutei,Adduttori,Sartorio,Polpacci,Femorali) lavoro muscoli agonisti

Leg extension muscoli sollecitati(Quadricipiti) lavoro muscoli agonisti

Leg curl muscoli sollecitati (Bicipite femorale, semi-tendinoso, semimembranoso) lavoro muscoli antagonisti

Squat multipower muscoli sollecitati (Quatricipite, glutei)

Stretching
La parola "stretching" un termine che proviene dall'inglese "to stretch" che in italiano significa allungamento. una metodica che consiste nell'allungamento muscolare e nella mobilizzazione delle articolazioni attraverso l'esecuzione di esercizi di stiramento, semplici o complessi, allo scopo di mantenere il corpo in un buono stato di forma. Gli esercizi di stretching sollecitano, oltre alle fibre muscolari, il tessuto connettivo (tendini, fasce ecc.) presente nella struttura contrattile. Il tessuto connettivo estensibile (pu essere allungato), ma se non viene regolarmente sollecitato con l'esercizio fisico, in breve tempo perde questa caratteristica essenziale. Parlando di stretching anche d'obbligo parlare della mobilit articolare che la capacit di compiere movimenti ampi ed al massimo della estensione fisiologica consentita dalle articolazioni. Questa capacit condizionata: - dalla struttura ossea dell'articolazione; - dalle sue componenti anatomiche e funzionali (grado di estensibilit dei legamenti, tendini e muscoli); - dalla temperatura dell'ambiente; - dal livello di riscaldamento del corpo.

Esercizi base per lo stretching del ginocchio. - Quads Over Fulcrum A terra supino, allungare la gamba su un appoggio tenendo il piede a martello per portare in tensione il quadricipite. Tenere la posizione per 5 secondi e ripetere per 10 volte senza avvertire dolore.

Static hamstring contraction

Lesercizio inizia stando seduti, con il ginocchio piegato a circa 45. Si poggia il tallone a terra portando in tensione i legamenti posteriori del ginocchio. Tenere la posizione per 5 secondi e ripetere per 10 volte senza avvertire dolore.

Esercizi intermedi per lo stretching del ginocchio. - Knee extension in sitting vs. resistance band. Lesercizio incomincia da seduti, con una banda elastica legata alla caviglia. Lentamente, allungare il ginocchio portando in tensione il quadricipite. Effettuare 3 serie da 10 ripetizioni senza avvertire dolore.

- Hamstring Curl vs. Resistance Band Lesercizio incomincia in posizione prona, con una banda elastica legata alla caviglia. Lentamente, piegare il ginocchio mettendo in tensione il bicipite femorale. Effettuare 3 serie da 10 ripetizioni senza avvertire dolore.

Esercizi avanzati per lo stretching del ginocchio.

- Single leg squat with Swiss ball. Stando in piedi su una gamba e flettendo laltra, si esegue lo squat con una palla svedese posizionata fra il muro e la schiena. Tenendo la schiena diritta si eseguono 3 serie da 10 ripetizioni senza avvertire dolore.

- Single Leg Heel Raises Si inizia lesercizio in piedi con una gamba poggiata a terra e laltra in flessione. Poggiando le mani su una sedia per mantenere lequilibrio, si solleva il tallone da terra. Effettuare 3 serie da 10 ripetizioni senza avvertire dolore.

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