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Che cos' l'Esistenza?

Esistenza = Possibilit Esistenza = Libert

Esistere = Scegliere
Scelta tra alternative opposte

Aut Aut
contraddizione "si ci che si sceglie"

Negativit Possibilit Possibilit che si Possibilit che non

Infinit Alternative
Finitudine Umana

Non realizzarsi
del possibile

Inconciliabilit
Opposizione

Angoscia
Infinito produce paralisi

Punto Zero Esistenza Incapacit di scegliere Impossibilit di vivere e realizzarsi

Kierkegaard 1, gfmarini, 13/02/01

Problema: come pensare e comunicare lesistenza se questa si pone come singolarit irriducibile al pensiero astratto?
Tipologie di comunicazione Sono date dal rapporto tra Mittente e Destinatario e dalla modalit con cui interagiscono 1. Comunicazione Oggettiva - Inautentica E falsa e in-autentica, non perch sia tale il suo contenuto informativo, ma perch inadeguato il rapporto che si viene a stabilire tra mittente e destinatario Mittente: anonimo, messaggio comunicativo non reduplicato nella sua esistenza e la sua esistenza in quanto singolo non traspare nella sua comunicazione. Reduplicare: dire ci che si , essere ci che si dice. Esempio Socrate, Ges Destinatario: tramite la stampa e non il dialogo, mass media messaggio destinatario stampa e non dialogo si rivolgono a un io anonimo e impersonale Pubblico = folla entro cui i singoli concretamente esistenti perdono la loro individualit la maggior parete degli uomini non ha paura di avere unopinione, ma di averne una da soli Rinuncia alla propria individualit e massificazione = il farsi anonimi identificandosi con la folla Conclusione su comunicazione oggettiva = un io anonimo che si rivolge a un pubblico anonimo attraverso un linguaggio generale e oggettivo Limite = lesistenza, come essere concreto della singolarit, sfugge completamente alla comunicazione oggettiva

Problema: Quali sono le alternative fondamentali dellesistenza?


Aut Aut Kierkegaard esamina le alternative fondamentali che si aprono allesistenza. Non sono momenti di uno sviluppo unico, tra essi vi discontinuit. Struttura Victor Eremita trova per caso, nello scomparto segreto di un secrtaire, due pacchi di carte. Carte di A: contengono un saggio su don Giovanni di Mozart e il Diario del seduttore di Johannes. Si tratta dei diversi stili in cui si incarna lideale estetico di vita Carte di B: contengono due saggi ad opera del giudice Wilhelm in cui si difende lo stile di vita etico che si incarna nel matrimonio.

Gli stadi sul cammino della vita

I tre stadi Esistenza impegno Scelta tra possibilit alternative

Aut Aut

Stadio Estetico Don Giovanni

Stadio Etico Il Marito

Stadio Religioso Abramo

Desiderio Novit Dispersione Noia

Fedelt Ripetizione Conformismo Continuit

Fede Paradosso Scandalo Solitudine

Disperazione

Pentimento

Salvezza

LA VITA ESTETICA Stadio estetico = dimensione esistenza dominata dalla ricerca del godimento immediato di ci che eccezionale = carpe diem Esteta: colui che vive poeticamente: immaginazione e riflessione, cercando il piacere attimo per attimo, soddisfazione del desiderio in qualcosa di nuovo ed eccezionale; evitando la noia e la ripetizione che conducono alla vita banale e insignificante; Don Giovanni: espressione del desiderio sensuale, dellEros, inteso come figure del seduttore non ama una donna, ma tutte le donne e in ognuna ricerca il piacere della seduzione immediata; seduzione consiste nella forza del desiderio soddisfazione del piacere nella sessualit ma il godimento porta ad un rinnovarsi del desiderio ed alla ricerca di un nuovo oggetto di appagamento in un rinnovarsi infinito del desiderio, della seduzione e del soddisfacimento nel piacere = ma questo produce la ripetizione, quindi la noia, quindi proprio ci che lesteta vuole sfuggire. Johannes Diario del seduttore Non gode del possesso, ma del potere che esercita sullaltro attraverso la seduzione. Il possesso implica la fine del piacere Non consumando mai il suo desiderio Johannes mantiene il desiderio costantemente aperto Il suo godimento nel ricordo e nella rappresentazione della sfida che la seduzione rappresenta Conclusione Disperazione: esito vita estetica = eterogenesi dei fini = si ottiene lopposto del fine che ci si era proposti come finalit del proprio agire Egli gode dellappagamento del desiderio; appena n ha goduto, cerca un nuovo oggetto, e cos allinfinito la conclusione della vita estetica la ripetizione Esteta = non ha unidentit, si annulla nellattimo La sua vita non ha continuit temporale: si compone di una serie di attimi, ciascuno autonomo e non collegato allaltro. Non sceglie mai, ci che fa, determinato dallesterno e dalle circostanze, non da una sua scelta, non domina le cose ma n dominato, ha il suo centro fuori di s E quindi privo di personalit Disperazione VITA ETICA Vita = scelta = continuit = fedelt alla propria scelta = impegno come dovere verso se stessi Libert = compito di costruire se stessi e fedelt verso la propria scelta Lelemento estetico ci per cui luomo immediatamente ci che , lelemento etico quello per cui luomo diviene ci che diviene Il divenire nella dimensione etica: non un succedersi casuale di istanti tra loro slegati, ma un insieme coerente di azioni che si succedono nel tempo e che mirano alla realizzazione delluniversale = finalit assoluta: il bene, la giustizia personalit = esiste solo nella coerenza temporale nella continuit libert = la sua vita frutta della sua scelta interiore, non delle circostanze e del caso conformismo, dovere, fedelt, scelta di se stessi ripresa: lindividuo si deve riconoscere in tutta la propria storia, in quanto deve farla sua;

pentimento: deve riconoscere come suoi anche i momenti negativi (malvagit, colpe, ecc.)ma riconoscendo la propria storia, riconosce anche le proprie colpe e il male che in essa e nel mondo e limpossibilit di superare questo male scacco: riconoscimento della propria colpevolezza e dellimpossibilit di redimersi porta allo scacco della vita etica di realizzare il bene universale

Esito : pentimento Costituisce lo scacco della vita etica Che trova il proprio fallimento nellimpossibilit di realizzare una finalit universale Nel pentimento = riconoscimento della propria colpa Luomo etico riconosce la sua incapacit, in quanto essere finito, di realizzare una finalit universale. Si trova solo di fronte ad un assoluto che trascende la sua finitudine e si presenta come irraggiungibile. TRAMA DON GIOVANNI DI MOZART Leporello, servitore di Don Giovanni, attende il padrone che, introdottosi nel palazzo del Commendatore per sedurne la figlia Donna Anna, ne esce inseguito dalla giovane. Donna Anna, sposa promessa a Don Ottavio, infatti riuscita a resistere allassalitore del quale cerca ora di scoprire lidentit. Richiamato dalle grida della figlia, sopraggiunge il Commendatore che Don Giovanni affronta e ferisce mortalmente. Leporello e il padrone fuggono, quando Donna Anna, ricompare accompagnata dal fidanzato e da alcuni servi, altri trova che il corpo esanime del genitore. La giovane ingiunge a Don Ottavio di vendicare la morte del padre (Duetto: Fuggi, crudele, fuggi). Don Giovanni e Leporello, in cerca di nuove avventure, si imbattono in Donna Elvira la quale, sedotta e abbandonata da Don Giovanni, lo sta ricercando per vendicarsi (Aria: Ah chi mi dice mai). Non appena il libertino riconosce nella giovane una precedente conquista, si allontana, delegando a Leporello il compito di spiegare a Donna Elvira la ragione della sua improvvisa dipartita. Il servitore legge allora alla donna la lista delle conquiste del suo padrone (Aria: Madamina, il catalogo questo in Italia 640, in Lamagna (Germania) 231, in Francia 100, in Turchia 91 e in Spagna 1003). Donna Elvira parte, decisa a punire lamante spergiuro. Nel mentre Zerlina e Masetto festeggiano con un gruppo di contadini il loro prossimo matrimonio (Coro: Giovinetta che fate allamore). Don Giovanni, sopraggiunto in compagnia di Leporello, corteggia la futura sposa e invita tutti i presenti al suo castello, dove egli personalmente condurr Zerlina. Rimasto solo con la giovane, Don Giovanni tenta di sedurla con galanti promesse (Duetto: L ci darem la mano), ma limprovviso arrivo di Donna Elvira, che denuncia il traditore e si apparta con Zerlina, gli impedisce di condurre a termine il proposito (Aria: Ah fuggi il traditor). Sopraggiungono, nel frattempo, Donna Anna e Don Ottavio i quali non ravvisando in Don Giovanni lassassino del Commendatore richiedono la sua collaborazione per punire il colpevole. Al nuovo apparire di Donna Elvira, che denuncia i misfatti dellamante traditore (Quartetto: Non ti fidar, o misera), Don Giovanni si allontana, ma da alcune parole che egli pronuncia, Donna Anna riconosce in lui il seduttore e luccisore del padre e chiede a Don Ottavio di vendicare senza indugio loltraggio subito (Aria: Or sai chi lonore). Il giovane giura, a sua volta, di esaudire il volere dellamata (Aria: Dalla sua pace). Don Giovanni, nel frattempo, dirige i preparativi per la festa, durante la quale potr possedere la bella Zerlina (Aria: Fin chhan dal vino). Quadro terzo Giardino con due porte chiuse a chiave per di fuori. Due nicchie Masetto rimprovera a Zerlina di averlo tradito, ma la giovane placa il fidanzato, assicurandogli che la sua virt non stata offesa dal galante cavaliere (Aria: Batti, batti, o bel Masetto). Masetto, tuttavia, allarrivo di Don Giovanni, si cela in una nicchia, da dove assiste al corteggiamento di Zerlina ma il libertino accortosi della sua presenza lo invita alla festa in compagnia della fidanzata (Finale: Presto, presto, pria chei venga). Don Ottavio, Donna Anna e Donna Elvira in maschera giungono, nel frattempo, in cerca di Don Giovanni: questi, non avendoli riconosciuti, li invita alla festa. Quadro quarto Sala illuminata e preparata per una grande festa di ballo Durante la festa, Don Giovanni tenta di sedurre Zerlina, ma il suo piano sventato dal sopraggiungere di Donna Anna, Don Ottavio e Donna Elvira. Don Giovanni, si dilegua, minacciando tutti i presenti. Atto secondo Quadro primo Strada Leporello deciso ad abbandonare il padrone, ma questi lo convince a restare al suo servizio e a scambiarsi con lui dabito per poter sedurre la cameriera di Donna Elvira (Duetto: Eh via, buffone). Quando Donna Elvira appare alla finestra, Don Giovanni, celatosi alle spalle di Leporello, le dichiara il

proprio pentimento e la giovane fidando nelle sue parole si allontana con il servitore, certa di seguire lamato (Terzetto: Ah taci, ingiusto core), che pu cos intonare una serenata alla cameriera di Donna Elvira (Canzonetta: Deh vieni alla finestra), ma limprovviso sopraggiungere di Masetto accompagnato da alcuni contadini armati e intenzionati a uccidere il seduttore lo obbliga a desistere anche da codesta conquista. Il giovane, ravvisando in Don Giovanni il servo Leporello, gli domanda notizie del padrone. Don Giovanni, approfittando del travestimento, allontana i contadini e, rimasto solo con Masetto, lo bastona (Aria: Met di voi qua vadano). Zerlina, giunta in soccorso del fidanzato, rimprovera Masetto della sua gelosia, poi gli porge amorevoli cure (Aria: Vedrai, carino). Quadro secondo Camera terrena oscura in casa di Donna Anna Donna Anna e Don Ottavio, Zerlina e Masetto hanno scoperto linganno ordito ai danni di Donna Elvira e il travestimento di Leporello (Sestetto: Sola, sola in buoi loco) il quale riesce, a stento, a sottrarsi al giusto castigo (Aria: Ah piet, signori miei). Don Ottavio, certo ormai della colpevolezza di Don Giovanni, decide di rivolgersi alle autorit per vendicare i torti subiti (Aria: Il mio tesoro intanto), mentre Donna Elvira non riesce a celare un sentimento di piet per lempio libertino (Aria: Mi trad quellalma ingrata). Quadro terzo Loco chiuso in forma di sepolcreto. Diverse statue equestri: statua del Commendatore Don Giovanni incontra Leporello al quale narra una sua nuova turpe impresa. Alle oscure minacce pronunciate dalla statua del Commendatore ivi sepolto il cavaliere risponde invitandolo a cena nel suo palazzo (Duetto: O statua gentilissima). Quadro quarto Camera tetra Don Ottavio conferma a Donna Anna che presto Don Giovanni sar punito dalla legge e invita lamata ad accettare ormai la proposta di nuziale. Ma la fanciulla, provata dai recenti accadimenti lo prega di pazientare, pur rinnovandogli il sentimento damore che prova per lui (Aria: Non mi dir, bellidol mio). Quadro quinto Sala. Una mensa preparata per mangiare Mentre Don Giovanni banchetta allegramente nonostante lapparizione di Donna Elvira, recatasi dallamato per farlo pentire dei suoi misfatti sopraggiunge la statua del Commendatore (Finale: Gi la mensa preparata). Leporello si rifugia sotto il tavolo, mentre Don Giovanni affronta la terribile apparizione e, dopo avere rifiutato le proposte di pentimento, viene sprofondato negli inferi. A tutti i presenti sopraggiunti per arrestare il cavaliere Leporello narra la morte del padrone. Un coro finale inneggia alla ritrovata serenit.

SCENA DICIANNOVESIMA Il Convitato di Pietra LA STATUA Don Giovanni, a cenar teco M'invitasti e son venuto! DON GIOVANNI Non l'avrei giammai creduto; Ma far quel che potr. Leporello, un altra cena Fa che subito si porti! LEPORELLO facendo capolino di sotto alla tavola Ah padron! Siam tutti morti. DON GIOVANNI tirandolo fuori Vanne dico! LA STATUA a Leporello che in atto di parlare Ferma un po'! Non si pasce di cibo mortale chi si pasce di cibo celeste; Altra cure pi gravi di queste, Altra brama quaggi mi guid! LEPORELLO (La terzana d'avere mi sembra E le membra fermar pi non so.) DON GIOVANNI Parla dunque! Che chiedi! Che vuoi? LA STATUA Parlo; ascolta! Pi tempo non ho! DON GIOVANNI Parla, parla, ascoltando ti sto. LA STATUA Tu m'invitasti a cena, Il tuo dover or sai. Rispondimi: verrai tu a cenar meco? LEPORELLO da lontano, sempre tremando Oib; tempo non ha, scusate. DON GIOVANNI A torto di viltate Tacciato mai sar. LA STATUA Risolvi! DON GIOVANNI Ho gi risolto! LA STATUA Verrai?

LEPORELLO a Don Giovanni Dite di no! DON GIOVANNI Ho fermo il cuore in petto: Non ho timor: verr! LA STATUA Dammi la mano in pegno! DON GIOVANNI porgendogli la mano Eccola! Ohim! LA STATUA Cos'hai? DON GIOVANNI Che gelo questo mai? LA STATUA Pentiti, cangia vita l'ultimo momento! DON GIOVANNI vuol scoigliersi, ma invano No, no, ch'io non mi pento, Vanne lontan da me! LA STATUA Pentiti, scellerato! DON GIOVANNI No, vecchio infatuato! LA STATUA Pentiti! DON GIOVANNI No! LA STATUA S! DON GIOVANNI No! LA STATUA Ah! tempo pi non v'! Fuoco da diverse parti, il Commendatore sparisce, e s'apre una voragine. DON GIOVANNI Da qual tremore insolito Sento assalir gli spiriti! Dond'escono quei vortici Di foco pien d'orror? CORO DI DIAVOLI di sotterra, con voci cupe Tutto a tue colpe poco! Vieni, c' un mal peggior! DON GIOVANNI

Chi l'anima mi lacera? Chi m'agita le viscere? Che strazio, ohim, che smania! Che inferno, che terror! LEPORELLO (Che ceffo disperato! Che gesti da dannato! Che gridi, che lamenti! Come mi fa

terror!)

Vita Religiosa
Scacco vita etica: - con la scelta lindividuo ha posto se stesso in quanto individuo - ma in tale scelta egli pone anche quale finalit della vita etica il conseguimento dellidealit, cio del bene inteso come luniversale - ma in quanto lindividuo avverte se come finito, diviene anche consapevole dellimpossibilit di pervenire attraverso letico a realizzare linfinito la possibilit del peccato come connaturata alla finitezza umana la colpa che egli riconosce nella propria vita passata conducono al: pentimento: riconoscimento della propria imperfezione e incapacit di pervenire al bene, allideale assoluto della moralit. I pentimento segna lo scacco delletica il pentimento nasce quindi dalla natura contraddittoria della condizione esistenziale dellindividuo: - egli si sa finito ma aspira allinfinito - si sa imperfetto ma aspira alla perfezione quindi: - o si accetta come finito ma in tal modo rinuncia a ci che costituisce il lato infinito della sua essenza (laspirazione allinfinito) - o si rifiuta in quanto finito ed in tal modo entra comunque in contrasto con il lato finito della sua essenza ABRAMO Timore e Tremore opera in cui viene trattata la vicenda di Abramo Vita religiosa si incarna nella persona di Abramo - Rispetto legge morale: fondamento vita umana - ma vi opposizione radicale tra legge morale e ordine divino fede religiosa: paradosso e scandalo - solitudine = rapporto assoluto con lassoluto che sospende la morale e si pone come rischio - niente garantisce ad Abramo che il suo gesto sar giustificato se non lincertezza angosciosa che si presenta a lui nel momento della scelta La fede stessa paradosso in quanto: - la sua essenza costituita dalla scelta tra credere e non credere - ma daltro lato ogni iniziativa spetta a dio anche la fede deriva da lui e quindi non lindividuo a scegliere

Angoscia
Genesi dal rapporto tra io e mondo Il concetto dellangoscia Puro sentimento della possibilit Possibilit del peccato Adamo Pu scegliere se stesso solo andando contro dio Ma andando contro dio perde lassoluto O sceglie dio perdendo se O sceglie se perdendo dio

Disperazione
Diversa da angoscia definita come la malattia mortale Nasce dal rapporto dellio con se stesso Io definito come un rapportarsi a se stessi Io pu volere o non volere se stesso Scelta esistenziale fondamentale: 1. io sceglie se stesso, vuole essere se stesso, ma in tale modo sceglierebbe la propria insufficienza e finitezza e non potrebbe mai compiersi n mai avere pace

2. ma non pu nemmeno scegliere di non essere se stesso, di non essere quello che , non pu scegliersi infinito e assoluto, questo sarebbe impossibile perch la finitezza e il rapporto con essa sono costitutivi dellio 3. due forme: disperare di voler essere se stessi e di non voler essere se stessi Disperazione quindi disperazione in cui lio assume se stesso come oggetto della propria disperazione di fronte allimpossibilit di vivere. Malattia mortale sperimentare limpossibilit dellio, dato che limpossibilit dellio la morte, la disperazione come malattia mortale una sorta di esperienza della morte dellio, un vivere la morte dellio.

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