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APPUNTI SU

INFERENZE E RAGIONAMENTI
MARCELLO FRIXIONE

I Parte

0. Premessa
Nei primi due moduli del corso abbiamo operato una serie di astrazioni: abbiamo assunto che tutti gli enunciati potessero avere solo due valori di verit, il vero o il falso (principio di bivalenza), abbiamo preso in considerazione solo inferenze logicamente corrette, e cos via. In questo modulo situeremo quanto appreso in una prospettiva pi ampia, in maniera tale da collegare la nozione di inferenza logica al contesto delle inferenze ordinarie. A questo scopo ci verranno in aiuto nozioni provenienti da altre discipline, quali la filosofia, la psicologia del ragionamento, linformatica, lintelligenza artificiale, le scienze cognitive. La logica, come abbiamo visto, studia le inferenze corrette, quelle inferenze cio che da premesse vere portano a derivare conclusioni vere. Questa assunzione diventa limitativa quando si vuole prendere in considerazione il ragionamento ordinario. E ci per almeno due ragioni: 1) esistono innumerevoli forme di ragionamento sensato che tuttavia non sono inferenze corrette; 2) anche quando intendono ragionare in maniera corretta gli essere umani compiono spesso errori logici. Consideriamo il primo di questi due problemi: non tutti i ragionamenti sono inferenze logicamente corrette. Esistono molti tipi di ragionamento utili e del tutto legittimi nei quali per le conclusioni non sono conseguenza logica delle premesse. Sono esempi di ci i tre ragionamenti seguenti: i) Tutti i cigni osservati sino ad ora in Europa sono bianchi. Tutti i cigni osservati sino ad ora in Nord America sono bianchi. Tutti i cigni osservati sino ad ora in Sud America sono bianchi. [] Non sono stati mai osservati cigni che non fossero bianchi. Quindi: Tutti i cigni sono bianchi. ii) Lassassino ha sporcato di fango il tappeto. Chiunque fosse entrato dal giardino avrebbe sporcato di fango il tappeto. Quindi: Lassassino entrato dal giardino.
Marcello Frixione 2002

iii) Gli uccelli, salvo alcune eccezioni, sono in grado di volare. Titti un uccello. Quindi: Titti in grado di volare. In ciascuno di essi la conclusione non conseguenza logica delle premesse; in ciascuno infatti la conclusione potrebbe risultare falsa pur essendo vere tutte le premesse. Ad esempio, potrebbe esserci da qualche parte un cigno nero che nessuno ha mai osservato, oppure lassassino potrebbe aver sporcato il tappeto deliberatamente per sviare le indagini, oppure Titti potrebbe essere un pinguino. In i) la conclusione una generalizzazione delle informazioni contenute nelle premesse. Questo tipo di ragionamento va sotto il nome di ragionamento induttivo. In ii) nella conclusione si cerca di formulare unipotesi che spieghi i fatti descritti nelle premesse. Questo tipo di ragionamento va sotto il nome di ragionamento abduttivo. Infine, iii) un esempio di ragionamento per default. Torneremo nel seguito su questi esempi. Per ora si noti che ragionamenti come questi, sebbene legittimi e utili sotto molti punti di vista, non sono oggetto di studio della logica nella sua forma tradizionale. Veniamo ora al secondo problema sopra enunciato. i), ii) e iii) non sono ragionamenti sbagliati. Semplicemente, non sono ragionamenti deduttivi. Ma gli essere umani, anche quando intendono ragionare deduttivamente, spesso non si comportiamo come la logica vorrebbe. Esistono numerosissimi esempi in questo senso. Un esempio notissimo costituito dal seguente esperimento psicologia cognitiva, noto come esperimento delle quattro carte (<>). Si consideri un mazzo di carte francesi da scala quaranta, in cui ogni carta ha sul recto un valore numerico (che quindi pu essere pari oppure dispari), e ha il dorso rosso oppure blu. Ai soggetto viene presentato un enunciato come il seguente: (*) Se il dorso rosso allora la carta pari e quattro carte come queste (ossia due coperte, una col dorso rosso e laltra blu, e due scoperte, una con valore pari e laltra dispari): a) b) c) d)

ROSSO

BLU

Si chiede ai soggetti quali di queste quattro carte rilevante voltare per stabilire la verit o la falsit di (*). Quasi tutti i soggetti rispondono (correttamente) che rilevante voltare a): se infatti a) avesse un valore dispari sul recto, (*) risulterebbe falsa. Molti soggetti rispondono sbagliando che rilevante voltare anche c). Questo un errore perch c) non darebbe nessuna informazione sulla verit di o meno (*): qualunque fosse il colore del suo dorso, sarebbe compatibile con quanto affermato in (*). Pochissimi soggetti infine rispondono, come dovrebbero, che si dovrebbe voltare d). Se infatti d) avesse il dorso rosso, ci sarebbe in contraddizione con (*). Ricapitolando: la risposta giusta che si devono voltare a) e d), e nientaltro. Quasi tutti i soggetti rispondono che rilevante voltare a), ma pochissimi che si dovrebbe voltare anche d). Molti rispondono invece che si dovrebbe voltare c). Questo schema di risposte ricorrente: tutti i campioni di soggetti rispondono grosso modo allo stesso modo, a prescindere da provenienza culturale, livello di scolarit, fattori sociali, ecc.
Marcello Frixione Appunti su inferenze e ragionamenti. I parte. 2

Dai risultati di questo esperimento possiamo ricavare che: 1) quando fanno ragionamenti di tipo inferenziale gli esseri umani sbagliano; 2) gli errori presentano precise regolarit; non sbagliamo cio a caso, in maniera puramente idiosincratica.

1. Inferenze logiche e ragionamenti ordinari.


Esaminiamo pi da vicino alcune differenze che sussistono tra le inferenze corrette studiate dai logici e le inferenze che vengono praticate nel ragionamento quotidiano. In primo luogo, le inferenze studiate dai logici sono inferenze di tipo formale, che prescindono cio completamente dal contenuto delle espressioni non logiche che vi compaiono. Consideriamo queste due regole logicamente corrette, la prima di tipo proposizionale, la seconda di tipo predicativo. A oppure B Non A quindi: B Tutti i P sono Q Tutti i Q sono R quindi: Tutti i P sono R

(sillogismo disgiuntivo)

La loro correttezza prescinde completamente dal significato specifico degli enunciati A e B o dei predicati P, Q e R. Qualunque enunciato io sostituisca al posto di A e B, e qualunque predicato sostituisca a P, Q e R, la conclusione resta conseguenze logica delle premesse: se sono vere le premesse vera anche la conclusione. Vi sono dati che fanno ritenere che il ragionamento ordinario non funzioni in questo modo, non sia cio del tutto indifferente al contenuto. Consideriamo due varianti dellesperimento delle quattro carte. Vari anni fa in Italia vigeva una regola sulle tariffe della corrispondenza pi o meno come questa: (**) Se il francobollo su una busta da 25 lire, allora la busta non deve essere sigillata Ai soggetti di questo esperimento veniva chiesto di immedesimarsi in un postino addetto al controllo delle affrancature. Date le quattro buste seguenti, viene loro chiesto quali di esse dovrebbero essere voltate per controllare se (**) stata rispettata o meno. a)
L. 25

b)
L. 70

c)
mittente: Sempronio

d)
mittente: Sempronio

Sig. Tizio Caio Via

Sig. Tizio Caio Via

La maggior parte dei soggetti risponde correttamente che devono essere voltate la busta a) (infatti in questo caso se la busta fosse sigillata la norma sarebbe stata violata) e la busta d) (infatti anche in questo caso se il francobollo fosse da 25 lire la norma sarebbe stata violata). Invece b) e c) vengono ritenute correttamente irrilevanti. Unaltra variante dellesperimento delle quattro carte la seguente. Ai soggetti viene chiesto di immaginare di essere le autorit preposte a far rispettare la norma seguente: (***) I minorenni non possono comprare tabacco (ossia: se una persona minorenne, allora non pu comprare tabacco)

Marcello Frixione Appunti su inferenze e ragionamenti. I parte.

Dati i quattro casi seguenti: a) Pietro ha 15 anni b) Carla ha 36 anni c) Giorgio compra liquirizia d) Anna compra sigari

quali persone devono essere controllate? Anche in questo caso la risposta corretta intuitiva, e la maggior parte dei soggetti la fornisce senza esitazioni: i casi pertinenti sono a) e d), mentre b) e c) non sono di alcuna rilevanza. Questi due esperimenti e quello delle quattro carte hanno tutti la stessa struttura logica. C un enunciato condizionale della forma: se A allora B e quattro casi del tipo: A non A B non B

Eppure la percentuale delle risposte corrette varia moltissimo: esse sono molto pi numerose negli ultimi due casi che non nellesperimento originario. Se gli esseri umani ragionassero sulla base di regole formali, le risposte dovrebbero essere uguali in tutti e tre i casi. Ne segue quindi che il ragionamento ordinario in qualche modo sensibile al contenuto. Nel primo esperimento i soggetti sono posti di fronte a un problema molto astratto e la percentuale di errori molto alta. Negli altri due casi, per cos dire, si aiutano con il contenuto. *** Unaltra differenza cruciale tra inferenze logiche e ragionamento ordinario consiste nel fatto che questultimo non impiega un linguaggio artificiale, in cui la forma sintattica rispecchia la struttura logica degli enunciati. La struttura grammaticale degli enunciati del linguaggio ordinario maschera talvolta la loro forma logica, ed enunciati con una struttura sintattica simile possono avere strutture logiche profondamente diverse: molti enunciati si assomigliano sebbene, dal punto di vista logico, funzionano in maniera profondamente diversa. Questo fa s che nei ragionamenti ordinari in cui premesse e conclusioni sono formulate nel linguaggio naturale spesso ci si debba aiutare con il contenuto (o con il contesto) per stabilire quali inferenze sono corrette. Abbiamo gi incontrato nei primi moduli casi di questo genere che riguardano connettivi. Quando la congiunzione e del linguaggio naturale riconducibile a un connettivo verofunzionale tra enunciati, allora si pu applicare correttamente la regola di eliminazione della congiunzione: AeB quindi: A Ad esempio, le seguenti inferenze cono corrette: Marco magro e alto quindi: Marco magro Gli elefanti sono grandi e pesanti quindi: Gli elefanti sono pesanti AeB quindi: B

perch la congiunzione e nelle premesse (bench colleghi predicati e non enunciati) comunque riconducibile a un connettivo enunciativo. Non corretto invece: Le zebre sono bianche e nere Quindi: Le zebre sono bianche1

Scriver con caratteri barrati le conclusioni errate di un argomento. 4

Marcello Frixione Appunti su inferenze e ragionamenti. I parte.

perch la e nella premessa non riconducibile a un connettivo enunciativo (dire Le zebre sono bianche e nere non la stessa cosa di dire Le zebre sono bianche e le zebre sono nere). Analogamente corretta: Marco e Mario sono alti Quindi: Marco alto perch la e nella premessa riconducibile a un connettivo enunciativo, mentre non corretta: Marco e Mario sono cugini Quindi: Marco cugino Esistono anche casi ambigui del tipo seguente: Aristotele e Platone pesano 100 kg Quindi (???): Aristotele pesa 100 kg in cui la premessa ammette due possibili interpretazioni, una che rende corretta linferenza, laltra che la rende scorretta. In casi come questi i soggetti umani sono usualmente in grado di distinguere le inferenze corrette da quelle che non lo sono facendo riferimento al significato dei termini che vi compaiono o al contesto. Problemi di questo genere si pongono in svariati casi. Ad esempio, enunciati del tipo I P sono Q possono per lo pi essere parafrasati come Per ogni individuo x, se x un P allora x un Q. In questi casi corretta la regola di inferenza: I P sono Q a un P Quindi: a un Q (dove a il nome di un certo individuo). Ad esempio corretta linferenza: I calabresi sono italiani Mario calabrese Quindi: Mario italiano Ma ci sono enunciati del tipo I P sono Q che non possono essere parafrasati come Per ogni individuo x, se x un P allora x un Q. In questi casi la regola sopra enunciata non pi corretta. Si confrontino le inferenze seguenti.
I panda mangiano germogli di bamb Ciccio un panda Quindi: Ciccio mangia germogli di bamb I panda stanno scomparendo Ciccio un panda Quindi: Ciccio sta scomparendo Le tortore dal collare sono uccelli Genny una tortora dal collare Quindi: Genny un uccello I cinesi sono asiatici Xu cinese Quindi: Xu asiatico I re magi sono orientali Gaspare e Melchiorre sono re magi Quindi: Gaspare e Melchiorre sono orientali I re magi sono tre Gaspare e Melchiorre sono re magi Quindi: Gaspare e Melchiorre sono tre

Le tortore dal collare si I cinesi sono sono diffuse in Europa numerosissimi Genny una tortora dal Xu cinese collare Quindi: Xu Quindi: Genny si numerosissimo diffusa in Europa

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Il problema risiede nel fatto che nella prima premessa di ciascun esempio del secondo gruppo non viene predicata una propriet Q di ogni oggetto che goda della propriet P. La propriet Q viene predicata invece dellinsieme degli oggetti che godono della propriet P. Ad esempio, quando dico che i panda stanno scomparendo non intendo dire che ciscun panda sta scomparendo. Intendo dire che linsieme dei panda nel suo complesso che un po alla volta diventa sempre pi piccolo. Analogamente, quando dico che i cinesi sono numerosissimi o che i re magi sono tre dico qualcosa dellinsieme dei cinesi o dei re magi, non dei singoli individui che appartengono ad esso. Questo vale anche per inferenze della forma I P sono Q, I Q sono R, Quindi: I P sono R. Quando I Q sono R non pu essere parafrasato come Per ogni individuo x, se x un P allora x un Q, questa regola non corretta. Ad esempio:
I diamanti sono cristalli I cristalli sono comuni Quindi: I diamanti sono comuni I panda sono mammiferi I campani sono italiani I mammiferi sono diffusi in tutto il Gli italiani sono 60.000.000 mondo Quindi: I campani sono 60.000.000 Quindi: I panda sono diffusi in tutto il mondo

Abbiamo gi visto che in alcuni casi larticolo indeterminativo un deve essere interpretato come un quantificatore universale (come nellenunciato Un bassotto un cane), in altri come un quantificatore esistenziale (come nellenunciato Un amico di Giorgio un ingegnere). Ovviamente, le due interpretazioni rendono possibili inferenze diverse. Si confrontino le seguenti: Pippo un bassotto Un bassotto un cane quindi: Pippo un cane Marco un amico di Giorgio Un amico di Giorgio un ingegnere quindi: Marco un ingegnere

delle quali evidentemente la prima corretta, la seconda no. *** Unaltra caratteristica che contraddistingue il ragionamento ordinario rispetto alle inferenze studiate in logica costituito dal fatto che nelle inferenze dei logici tutte le premesse devono essere rese esplicite. Viceversa, di solito i ragionamenti ordinari lasciano numerosissime premesse implicite, ed speso molto complicato rendere esplicite tutte le assunzioni su cui poggiano le argomentazioni della vita quotidiana. Si consideri largomentazione seguente: Mario a dieta Quindi: Mario non vede lora che siano finite le feste di Natale Probabilmente tutti comprendiamo questo ragionamento; tuttavia esso poggia su un grande numero di premesse non espresse che pi o meno potremmo riassumere in questo modo: Mario a dieta Chi a dieta non pu mangiare molto Durante le feste di natale si mangia molto Di solito le persone amano mangiare (specie quelle che hanno problemi di dieta) Chi ama fare una certa cosa e non la pu fare soffre Chi soffre non vede lora che la sua sofferenza termini Quindi: Mario non vede lora che siano finite le feste di Natale

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E ancora cos siamo ben lontani dallaver trasformato il ragionamento in una forma del tutto esplicita2. In molti casi per riempire il divario tra le premesse esplicite e la conclusione servono informazioni che dipendono dal contesto o dalle specifiche informazioni sul mondo disponibili ai parlanti. Per cui una stessa argomentazione pu essere interpretata in maniere diverse. Si consideri lesempio seguente: C un taxi sotto il portone di Mario Quindi: Mario sta per uscire Esso pu essere completato aggiungendo le seguenti assunzioni (ed forse questa linterpretazione pi ovvia): se ce un taxi sotto il portone di qualcuno, allora questi lo ha chiamato, e chi chiama un taxi sta per uscire. Ma ci sono anche altri modi possibili per completare questo argomento. Ad esempio il seguente: quando deve uscire ed solo in casa Mario chiama una babysitter per il figlio, e le paga il taxi perch faccia prima ad arrivare. Anche in casi molto meno ellittici dei precedenti rendere esplicite tutte le premesse di un ragionamento pu essere un compito delicato. Si consideri ad esempio il ragionamento seguente: Nel giardino di Mario ci sono tre cani. Nel giardino di Mario ci sono due gatti. Quindi: Nel giardino di Mario ci sono (almeno) cinque animali. Esso (a differenza dei due casi precedenti) pu essere ricondotto a uninferenza logicamente corretta. In esso per varie premesse vanno rese esplicite. In primo luogo, ovvio che per dedurre la conclusione bisogna specificare che cani e gatti sono animali: Nel giardino di Mario ci sono tre cani. Nel giardino di Mario ci sono due gatti. I cani sono animali I gatti sono animali Quindi: Nel giardino di Mario ci sono (almeno) cinque animali. Ma questo ancora non basta. Cos com questo ragionamento non ancora una inferenza corretta; perch diventi tale c ancora una premessa da rendere esplicita. Lo si confronti con la seguente inferenze (scorretta) che ha la stessa struttura: Alla festa di Mario ci sono quindici ragazze. Alla festa di Mario ci sono tre architetti. Le ragazze sono persone. Gli architetti sono persone. Quindi: Alla festa di Mario ci sono (almeno) diciotto persone. Chiaramente questa inferenza non corretta in quanto non escluso che qualcuno degli architetti sia a sua volta una ragazza (cio, che linsieme delle ragazze e quello degli architetti siano disgiunti). Lo stesso vale per il ragionamento precedente: cani e gatti costituiscono insiemi disgiunti, ma per ottenere la conclusione questo deve essere reso esplicito nelle premesse. Pertanto, perch sia uninferenza corretta, il ragionamento deve essere formulato come segue: Nel giardino di Mario ci sono tre cani.
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Si noti che questa argomentazione, come la seguente, quandanche fosse resa totalmente esplicita, non sarebbe comunque riconducibile a uninferenza logicamente corretta. Torneremo su questo punto nel seguito. 7

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Nel giardino di Mario ci sono due gatti. I cani sono animali I gatti sono animali Nessun gatto anche un cane. Quindi: Nel giardino di Mario ci sono (almeno) cinque animali. Riporto un ultimo esempio di inferenza con premesse implicite: Marco pi alto di Gianni Gianni pi alto di Pietro Quindi: Marco pi alto di Pietro In questo caso ci che deve essere reso esplicito il fatto che la relazione pi alto di una relazione transitiva. Ci pu essere facilmente ottenuto aggiungendo la premessa seguente: Marco pi alto di Gianni Gianni pi alto di Pietro Se qualcuno pi alto di un altro, e questultimo pi alto di un terzo, allora il primo pi alto del terzo Quindi: Marco pi alto di Pietro

2. Logica e pragmatica
Ho pi volte sottolineato che esistono ragionamenti del tutto legittimi che pure non sono inferenze logicamente corrette. Si pu constatare che vale anche il viceversa: vi sono esempi di inferenze logicamente corrette che ciascuno di noi sarebbe restio a considerare dei ragionamenti sensati dal punto di vista del senso comune. Si considerino gli esempi seguenti: a) b) c) Piove Piove Piove Quindi: Piove oppure la Quindi: Piove e, se Roma nel 1582 Quindi: Se Carlo o non luna fatta di formaggio aveva pi di centomila abitanti, un architetto, allora allora Roma nel 1582 aveva pi di piove. centomila abitanti. Sono tutte inferenze logicamente corrette. In a) la conclusione ottenuta per introduzione della disgiunzione: A Quindi: A oppure B Per quanto riguarda b), ogni inferenza della forma A Quindi: A e T corretta se T una tautologia (e se Roma nel 1582 aveva pi di centomila abitanti, allora Roma nel 1582 aveva pi di centomila abitanti una tautologia). Per quanto riguarda infine c), ogni inferenza della forma: A
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Quindi: Se T allora A corretta se T una tautologia (e Carlo o non un architetto una tautologia). Inferenze come le precedenti, per quanto corrette, pongono almeno due problemi dal punto di vista del ragionamento ordinario. In tutte e tre la conclusione costituisce un indebolimento della premessa: la conclusione dice meno della premessa. Noi tendiamo a rifiutare inferenze di questo tipo. Inoltre, i nuovi sottoenunciati che compaiono nelle conclusioni non sono rilevanti, non centrano nulla con ci di cui parlano le premesse. Il ragionamento ordinario presuppone quindi che esista un nesso di rilevanza tra le premesse e la conclusione di un ragionamento, nesso che del tutto estraneo alla nozione di conseguenza logica. Unulteriore differenza tra il contesto della logica e quello del discorso ordinario che in questultimo caso ci si aspetta che linterlocutore comunichi tutto ci di cui a conoscenza che risulta rilevante in un determinato contesto. Ad esempio accettiamo come vero che Qualche triangolo isoscele ma molti negherebbero che (+) Qualche triangolo ha la somma degli angoli interni uguale a 180 Al secondo enunciato si obietterebbe infatti che tutti i triangoli hanno la somma degli angoli interni uguale a 180. Ma in logica corretta la regola: Tutti gli x sono P Quindi: Qualche x P Perci se vero Tutti gli x sono P, allora vero anche Qualche x P. Nel discorso ordinario invece si tende a interpretare qualche come qualcuno ma non tutti. In altri termini, si parte dal presupposto che, se si sa che tutti gli x sono P, non valga la pena, o sia addirittura fuorviante, dire che qualche x P. E che, nel caso che tutti gli x siano P, se qualcuno afferma che qualche x P perch egli non sa (o vuole nascondere) che tutti gli x sono P. Un modo per rendere conto di questi fenomeni consiste nel fare riferimento alla distinzione tra semantica e pragmatica. Tradizionalmente, si distinguono tre aspetti dello studio del linguaggio: sintassi, semantica e pragmatica. La sintassi riguarda il modo in cui i simboli di un linguaggio sono combinati tra loro; la semantica concerne il significato che viene assegnato ai simboli di un linguaggio; la pragmatica infine studia come le espressioni di un linguaggio vengono usate. Vero e falso sono nozioni tipicamente semantiche, cos come lo sono anche nozioni quali inferenza logicamente corretta, conseguenza logica, equivalenza logica, eccetera (infatti per definire tutte queste nozioni utilizziamo i concetti di vero e di falso). La logica tipicamente si occupa di sintassi e di semantica. Ma sintassi e semantica da sole non raccontano tutta la storia. Infatti perch uninterazione linguistica (una conversazione ad esempio) abbia successo non basta che i due interlocutori dicano la verit. Una conversazione per essere riuscita deve sottostare ad altri vincoli, che sono di tipo pragmatico. Ad esempio, il filosofo del linguaggio H.P. Grice, una delle figure pi importanti nello studio della pragmatica, individu quattro massime cui una conversazione deve sottostare. Le massime di Grice sono le seguenti: 1. massima della quantit: fornisci informazione in misura n minore n maggiore da quanto richiesto al momento; 2. massima della qualit: non dire cose che credi false o per cui non hai prove adeguate;
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3. massima della relazione: di cose pertinenti; 4. massima del modo: sii perspicuo. Ad esempio, supponete che un dialogo si svolga nel modo seguente: a: Sai che ore sono? b: S. [silenzio] Ebbene, dal punto di vista semantico questo dialogo non fa una grinza: b risponde in maniera semanticamente adeguata alla domanda di a. Tuttavia la risposta di b profondamente inadeguata dal punto di vista pragmatico: quando una persona chiede a unaltra se sa che ore sono, si aspetta che linterlocutore le dica lora; se questi, pur sapendo lora, non lo fa si comporta in maniera (pragmaticamente) scorretta (anche se semanticamente ineccepibile). In altre parole, la risposta di b viola la massima della quantit. Analogamente, se qualcuno proferisce (+) pur sapendo che tutti i triangoli hanno la somma degli angoli interni uguale a 180 dice meno di quello che sembra essere rilevante i quel contesto; pertanto possiamo considerare (+) come semanticamente corretta ((+) infatti vera), ma pragmaticamente inadeguata. Inferenze come a), b) e c) sono logicamente corrette, quindi adeguate dal punto di vista semantico, ma inadeguate dal punto di vista pragmatico. Infatti violano la massima della quantit (la conclusione dice meno della premessa) e quella della relazione (tirano in ballo nella conclusione informazioni che sembrano irrilevanti per la premessa). Un problema simile a quello posto da (+) il seguente. Tendenzialmente tutti leggiamo un enunciato come (*) Marco ha due figli come se volesse dire Marco ha esattamente due figli. Se i figli di Marco fossero tre diremmo che (*) falso. Ma ci sono casi in cui (*) pu essere letto come Marco ha almeno due figli. Supponiamo ad esempio che ci sia una norma che dice: (**) Tutti quelli che hanno due figli hanno diritto ai buoni libro gratuiti. Supponiamo che Marco abbia tre figli. Marco avrebbe diritto ad avere i buoni libro gratuiti? Tutti, penso, diremmo di s. Se qualcuno poi ci chiedesse perch Marco ha avuto i buoni, gli risponderemmo Perch Marco ha due figli [infatti ne ha ben tre], e quindi gode dei benefici previsti dalla norma. In altri termini, tutti leggiamo avere due figli nellantecedente di (**) come avere almeno due figli (e non come avere esattamente due figli). Cio, quando diciamo che Marco ha avuto i buoni libro perch ha due figli intendiamo che ne ha almeno due. Per rendere conto di ci vari linguisti e filosofi del linguaggio sostengono che, dal punto di vista strettamente semantico, il significato di (*) Marco ha almeno due figli, e che noi lo interpretiamo come Marco ha esattamente due figli per ragioni pragmatiche simili a quelle per cui tendiamo a rifiutare come falso (+): in un contesto normale se Marco avesse tre figli e qualcuno proferisse (*) direbbe il vero, ma violerebbe la massima Griceana della quantit. Un discorso analogo vale per gli enunciati che hanno la struttura di disgiunzioni. Supponiamo ad esempio che Gianni sappia che il colpevole di un certo delitto Massimo. Interrogato al proposito, Gianni risponde che il colpevole Massimo oppure Maria. Per la logica Mario ha detto il vero (se vero A, allora vero anche A oppure B). Ma noi intuitivamente diremmo che Gianni ha

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mentito al giudice. Egli ha infatti fatto unaffermazione pi debole rispetto a ci di cui era a conoscenza. Problemi simili sorgono anche per altri tipi di enunciati. Tutti diremmo che , se non proprio falso, almeno inappropriato affermare che Roma diventata capitale dItalia dopo la fine del Medioevo, o che le armi da fuoco sono state inventate prima della seconda guerra mondiale (tranne che in alcuni contesti. Ad esempio lenunciato A differenza di Londra o Parigi, Roma diventata capitale di uno stato nazionale dopo la fine del Medioevo suona molto meglio).

3. Fallacie
Le fallacie costituiscono un argomento tradizionale e molto antico che trova posto nei trattati di logica: una trattazione delle fallacie si trova gi negli Elenchi sofistici di Aristotele, e si sono occupati dellargomento numerosi logici di epoca antica e medioevale. Una fallacia pu essere definita come unargomentazione errata che per a un primo esame pu apparire corretta. Le fallacie vengono dette talvolta non sequitur, in quanto in esse la conclusione, nonostante le apparenze, non segue dalle premesse. Si tratta di un insieme abbastanza eterogeneo di fenomeni diversi. Alcune fallacie sono dei veri e propri errori di ragionamento, che oggi considereremmo oggetto di studio della psicologia del ragionamento. Altre costituiscono degli pseudo-argomenti impiegati per convincere altri di certe tesi, che quindi dovrebbero essere considerati dal punto di vista di una teoria dellargomentazione. Non sempre facile tracciare un confine netto tra fallacie e ragionamenti legittimi di qualche tipo (vedremo alcuni esempi del genere nel seguito). Nei manuali si possono incontrare diverse classificazioni delle fallacie, tutte pi o meno simili tra loro, e tutte in qualche modo debitrici della classificazione aristotelica. Qui utilizzeremo una classificazione tradizionale, e prenderemo in considerazione tre tipi di fallacie: fallacie di rilevanza fallacie semantiche fallacie formali

Un quarto tipo classico di fallacie, le fallacie induttive

riguardano appunto il ragionamento induttivo, e ne parleremo quando tratteremo di questo argomento.

3.1 Fallacie di rilevanza Sono fallacie in cui vengono utilizzate a sostegno della conclusione alcune premesse che non sono pertinenti a tale scopo. Ne sono stati classificati numerosi tipi. Qui di seguito riporto alcuni tra i pi noti. Argumentum ad hominem Sono fallacie in cui si scredita una tesi attaccando la persona che la propone. Tradizionalmente ne sono stati individuati diversi tipi, tra cui i seguenti.
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Argumentum ad hominem abusivo. Si attacca la credibilit della persona facendo riferimento ad aspetti come la moralit, la razza, la religione che possono essere del tutto indipendenti dalla conclusione ragionamento. Ad esempio: Tizio dice che luso delle cinture di sicurezza una buona cosa. Ma Tizio notoriamente un ladro e un corrotto Quindi: Luso delle cinture di sicurezza non una buona cosa. E evidente che gli argomentazioni di Tizio a favore delle cinture di sicurezza possono essere solidissimi anche se lui un cattivo soggetto. (Si noti che, a seconda dei gusti, al posto di un ladro e un corrotto avremmo potuto mettere: un comunista, un fascista, un ebreo, un prete, un negro, un meridionale, un settentrionale, una donna, un omosessuale, un terrorista, uno sporco capitalista, uno studente di scienze della comunicazione, un professore di logica, ecc. ecc. ecc.) Vi sono ragionamenti che somigliano a un argomento ad hominem abusivo ma che invece sono sostanzialmente legittimi. Si consideri ad esempio: Tizio testimonia di aver assistito al delitto, e che il colpevole Caio Ma al momento del delitto Tizio era ubriaco fradicio Quindi: La testimonia di Tizio priva di valore. E chiaro che se Tizio era ubriaco fradicio la sua testimonianza pu non essere attendibile. Non sempre facile distinguere tra argomenti ad hominem fallaci e ragionamenti legittimi. Esistono cio dei casi dubbi. Si consideri questo esempio, in un certo senso intermedio tra i due precedenti: Tizio testimonia di aver assistito al delitto, e che il colpevole Caio Ma Tizio un ubriacone Quindi (???): La testimonianza di Tizio priva di valore. Un altro tipo di argomenti ad hominem sono i cosiddetti argomenti tu quoque, in cui si scredita il sostenitore di una tesi sostenendo che, per cos dire, predica bene e razzola male, ossia che non mette in pratica le conseguenze di ci che sostiene. Ad esempio: Il dottor Caio dice che fumare fa molto male Il dottor Caio per fuma come un turco Quindi: Possiamo fumare anche noi tranquillamente E chiaro che largomento fallace: il fatto che Caio fumi non rilevante circa la bont o meno della tesi che fumare fa male (Caio potrebbe continuare a fumare perch troppo debole di carattere per smettere, oppure perch ha deciso che non gli importa nulla di correre il rischio di ammalarsi, oppure perch sa che gi condannato a morire presto da qualche terribile malattia e smettere di fumare non gli gioverebbe affatto). Parente delle fallacie tu quoque il seguente non sequitur: Vigile: Lei ha superato il limite di velocit e perci le faccio la multa Automobilista: Lautomobile davanti a me andava molto pi veloce della mia Quindi: Non dovrei essere multato Se lautomobilista ha superato il limite di velocit merita la multa, a prescindere dal fatto che qualcunaltro abbia commesso infrazioni pi gravi e labbia passata liscia. Quella degli interessi in gioco unulteriore versione di argomento ad hominem: si scredita una tesi affermando che chi la sostiene ha degli interessi personali per farlo. Ad esempio:
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Tizio dice che luso del casco pu salvarci la vita Tizio produce caschi Quindi: Non dobbiamo credere a Tizio Anche in questo caso per negare una certa tesi non basta dire che Tizio trarrebbe vantaggio dal fatto che essa venisse accettata; la bont della tesi va valutata indipendentemente (il fatto che Tizio se ne avvantaggerebbe pu costituire al pi un motivo di sospetto, ma non una ragione per sostenere il contrario). Argomento delluomo di paglia In questo caso per screditare una tesi se ne crea una versione fittizia e caricaturale che viene usata come bersaglio (luomo di paglia, appunto) facendo vedere che da essa seguirebbero conseguenze palesemente assurde. Ad esempio: Gli scienziati cognitivi dicono che la mente delluomo funziona come un calcolatore Ma ci assurdo; ad esempio la memoria delle persone non funziona come la memoria dei calcolatori Quindi: Gli scienziati cognitivi hanno torto Largomento fallace perch gli scienziati cognitivi non sostengono la tesi grottesca e palesemente falsa che la mente delluomo funziona come un calcolatore, ma si basano su premesse molto pi complesse e articolate. Argumentum ad populum Si ha questo tipo di fallacia quando per sostenere una tesi si opera un richiamo acritico a opinioni condivise, o allopinione della maggioranza. Ad esempio: La teoria dellevoluzione dice che gli uomini discendono dalle scimmie A chiunque repelle lidea che un nostro antenato fosse una scimmia Quindi: La teoria dellevoluzione errata E evidente che la teoria dellevoluzione potrebbe essere benissimo vera o falsa a prescindere dal fatto che ci piaccia o meno alla maggioranza delle persone. Possono essere ricondotte a questa categoria anche quelle argomentazioni in cui vengono usate premesse del tipo E ben noto che o Tutti sanno che senza che ci si prenda la briga di giustificare in altra maniera ci che viene assunto. Appello alle conseguenze Si argomenta la verit o la falsit di una tesi sulla base del fatto che se fosse vero il contrario ne seguirebbero conseguenze non buone o non desiderabili. (Oppure argomenta la verit o la falsit di una tesi sulla base del fatto che se essa fosse vera ne seguirebbero conseguenze buone o desiderabili) Ad esempio: Se non esistesse una vita dopo la morte non ci potrebbe esserci un premio eterno per i buoni e una punizione eterna per i cattivi, e ognuno potrebbe fare quello che gli pare. Quindi: Esiste una vita dopo la morte
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Se la teoria dellevoluzione fosse vera noi discenderemmo dalle scimmie. Questo avrebbe conseguenze disastrose per la religione e per la morale. Quindi: La teoria dellevoluzione falsa Anche qui chiaro che si tratta di non sequitur: ad esempio la teoria dellevoluzione potrebbe essere benissimo vera o falsa a prescindere dal fatto ci piacciano o meno le conseguenze che ne derivano.

Argumentum ad ignorantiam Dal fatto che non si hanno prove definitive a favore o contro una certa tesi se ne conclude che vero il contrario. Cio: Non sappiamo che A Quindi: Non A oppure: Non sappiamo che non A Quindi: A Ad esempio: Nessuno ha mai provato che gli OGM siano dannosi Quindi: Gli OGM non sono dannosi oppure: Nessuno ha mai provato che gli OGM non siano dannosi Quindi: Gli OGM sono dannosi Si noti per che il seguente argomento diverso dal precedete, e non fallace: Nessuno ha mai provato che gli OGM non siano dannosi Quindi: Nel dubbio meglio astenersene Si noti inoltre che esistono ragionamenti che hanno una struttura simile ad un argomentum ad ignoratiam e che tuttavia, pur non essendo inferenze logicamente corrette, possono essere legittimi. Si consideri ad esempio il seguente: Sullorario non ho trovato alcun treno per Napoli che parta alle 5. Quindi: Nessun treno parte per Napoli alle 5 Questa argomentazione del tutto legittima (facciamo un ragionamento del genere ogni volta che consultiamo un orario e non troviamo ci che cerchiamo). Tuttavia non uninferenza logicamente corretta. E sensata nella misura in cui si pu ritenere che nellorario siano elencati tutti i treni, per cui se non vi si trova un treno con determinate caratteristiche, ragionevole credere che

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un treno siffatto non esista. Ma ci non garantito in assoluto. Per qualche ragione, ad esempio, potrebbero essere stati aggiunti dei treni straordinari che sullorario non figurano. In generale in logica se da un insieme di premesse P1 Pn non posso derivare una certa conclusione C, non affatto detto che da P1 Pn possa derivare non C. In informatica e in intelligenza artificiale vengono per studiate forme di ragionamento (che non sono inferenze logicamente corrette) in base a cui, a determinate condizioni, se da un certo insieme di premesse non posso derivare una certa conclusione, allora assumo che valga la sua negazione, a patto per che si possa ritenere che linsieme di premesse da cui sono partito costituisca una descrizione ragionevolmente completa del dominio (come nel caso dellorario dei treni), e che io sia sempre disposto a rivedere la conclusione che ho tratto, che deve comunque sempre essere considerata provvisoria (ad esempio, se vengo a sapere che sono stati aggiunti dei treni straordinari, devo rivedere la conclusione nessun treno per Napoli parte alle 5). Questo tipo di ragionamento viene detto negazione come fallimento: si assume che valga la negazione di A se fallisce il tentativo di provare A. Ossia: Da tutta la conoscenza di cui dispongo non riesco a provare che A Quindi: (Per il momento) assumo che valga non A Questo genere di strategia si usa spesso anche nel ragionamento ordinario. Supponiamo ad esempio che io creda che Renato non abbia sorelle, e questo non perch io abbia qualche particolare evidenza esplicita a favore di ci (ad esempio perch Renato me lo ha detto, o perch ho consultato larchivio dellanagrafe), ma perch non ho alcuna ragione per credere il contrario: Renato non mi ha mai parlato di sorelle, conosco e ho sentito parlare solo di fratelli maschi pur avendo frequentato abbastanza a lungo la sua famiglia, e cos via. Insomma, assumo implicitamente che se Renato avesse avuto una sorella avrei dovuto venirne a conoscenza. Poi un giorno vengo a sapere che mi sbagliavo: Renato ha una sorella che vive da moltissimi anni in Australia e con la quale, per qualche ragione, lui e la sua famiglia hanno interrotto ogni rapporto. Sono quindi costretto a rivedere la mia conclusione originaria. Parleremo ancora nel seguito di questo tipo di inferenze. Argumentum ad verecundiam E una fallacia in cui ci si inchina acriticamente a unautorit che non competente in materia. Ad esempio: Il premio Nobel Dario Fo dice che la clonazione sbagliata. Quindi: La clonazione sbagliata E chiaro che, non essendo Dario Fo un esperto di genetica o di bioetica, non c nessuna ragione per accettare solo su questa base una conclusione del genere (nonostante luso dellattributo Il premio Nobel contribuisca ad aumentare la sua aura di prestigio). Esempi di fallacia ad verecundiam sono anche gli argomenti con premesse del tipo Gli esperti dicono che., Come dicono i maggiori esperti, . senza che venga specificato chi sono questi esperti. Si basano su un meccanismo simile anche quelle pubblicit in cui qualche personaggio celebre fa da testimonial a prodotti sui quali non ha la minima autorevolezza. Petitio principii La petitio principii una forma di ragionamento circolare. Si ha una fallacia di questo tipo quando si inserisce surrettiziamente tra le premesse la tesi stessa che si vuole argomentare. Ad esempio:
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La pena di morte giusta. Infatti ci sono in giro un sacco di delinquenti che commettono crimini orribili, ed perfettamente legittimo mettere a morte gente del genere. Ossia, formulato in maniera pi esplicita: Ci sono in giro un sacco di delinquenti che commettono crimini orribili. E perfettamente legittimo mettere a morte gente che commette tali crimini. Quindi: La pena di morte giusta Nella seconda premessa si assume gi che legittimo uccidere chi commette crimini orribili, il che equivale ad ammettere che la pena di morte giusta. Un ragionamento di questo genere pertanto soltanto un artificio retorico per convincere linterlocutore di una tesi che viene solo enunciata ma non argomentata. 3.2 Fallacie semantiche Si dicono fallacie semantiche quegli argomenti la cui fallacia dipende dallambiguit o dalla vaghezza di una espressione che vi compare (una parola, unespressione complessa, un intero enunciato). Equivocazione Lequivocazione (equivocatio) un argomento fallace basato sul fatto che nelle premesse si usa una stessa parola con significati diversi. Ad esempio: Fine di una cosa la sua perfezione Fine della vita la morte Quindi: Perfezione della vita la morte In questo caso si equivoca tra il significato di fine come scopo (Lo scopo di ogni cosa la sua perfezione) e il significato di fine come termine (La morte il termine della vita). Un esempio diverso di euivocatio il seguente: Scontrarsi su una parola stupido Discriminazione una parola Quindi: Scontrarsi sulla discriminazione stupido Qui lequivoco si basa sul fatto che non rispettata la distinzione tra uso e menzione. Nella seconda premessa la parola discriminazione menzionata, nella conclusione essa usata. Luso delle virgolette nella seconda premessa (Discriminazione una parola) renderebbe esplicito lequivoco. Anfibolia Si ha unanfibolia quando una premessa di un ragionamento ha due possibili letture dal punto di vista logico: in base a una delle letture la premessa vera, ma la conclusione viene tratta sulla base della seconda lettura. Ad esempio: C un numero pi grande di ciascun numero
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Quindi: C un numero pi grande di s stesso. La premessa vera secondo una lettura de dicto (Dato qualunque numero, c un numero pi grande di esso), ma la conclusione dipende da una lettura de re che invece falsa (C un certo numero che pi grande di tutti gli altri). Possono essere considerati analoghi ad anfibolie i ragionamenti errati riportati nelle pagine dalla 4 alla 6. 3.3 Fallacie formali Tradizionalmente, vengono dette fallacie formali quegli argomenti errati che per hanno una struttura simile a uninferenza logicamente corretta. Ne presentiamo alcuni esempi qui di seguito. Negazione dellantecedente Sono inferenze che hanno la seguente struttura: Se A allora B non A Quindi: Non B che chiaramente non corrisponde a una regola logicamente corretta. Un esempio il seguente: Chi studia supera lesame Tu non studi Quindi: Tu non supererai lesame Affermazione del conseguente Sono inferenze che hanno la seguente struttura: Se A allora B B Quindi: A che chiaramente non corrisponde a una regola logicamente corretta. Un esempio il seguente: Chi studia supera lesame Tu hai superato lesame Quindi: Tu hai studiato Quando, nellesperimento delle quattro carte, i soggetti rispondono che si dovrebbe voltare la carta c) commettono questo tipo di fallacia (ossia: se il dorso rosso allora la carta pari, la carta pari, quindi: il dorso deve essere rosso). A titolo di curiosit, si consideri il seguente ragionamento: Se Dio ha creato qualcosa, allora Dio ha creato tutto. Dio ha creato tutto Quindi: Dio ha creato qualcosa

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Si tratta di un ragionamento fallace? No, perch basta la seconda premessa per trarre la conclusione, in virt di un passaggio del tipo: Tutti gli x sono P, quindi: Qualche x P. Nonostante le apparenze quindi non si tratta di un esempio di affermazione del conseguente. Il ragionamento uninferenza logicamente corretta, anche se la prima premessa non viene utilizzata per ottenere al conclusione (tuttal pi dunque linferenza potrebbe essere considerata sviante dal punto di vista pragmatico). Bisogna distinguere la fallacia dellaffermazione del conseguente da ragionamenti che seguono uno schema simile (e che quindi non sono inferenze logicamente corrette) ma che tuttavia sono legittime e non sono prive di senso e di utilit. Si considerino gli esempi seguenti: Se si brucia la lampadina si spegne la luce Si spenta la luce Quindi: (Forse) si bruciata la lampadina Se finisce la benzina la macchina non parte La macchina non parte Quindi: (Forse) finita la benzina In questi casi si usa un condizionale del tipo se allora per cos dire alla rovescia, per individuare la possibile causa di un certo fenomeno: so che si verificato il fenomeno B, e so che in generale A causa B; allora faccio lipotesi che si sia verificato A. Si tratta di una forma di ragionamento abduttivo. Ovviamente un tipo di ragionamento fallibile: potrei sbagliare, in quanto B potrebbe essere dovuto a tuttaltra causa, e quindi devo sempre essere disposto a rivedere le conclusioni tratte in questa maniera. E un modo di procedere tipico del ragionamento diagnostico, come quando ad esempio si deve diagnosticare una malattia a partire dai sintomi visibili, oppure il guasto di un dispositivo a partire dai suoi malfunzionamenti. E molto usato in intelligenza artificiale nei programmi detti sistemi esperti. Ovviamente, in questo tipo di ragionamento il se allora non pu essere un condizionale materiale. E infatti essenziale che se A allora B esprima un qualche tipo di relazione regolare di causa/effetto tra A e B. Per convincersene si consideri che i seguenti condizionali materiali veri (tutti hanno infatti lantecedente falso) sono di ben poco aiuto per diagnosticare perch una macchina non parte: Se 2+2 = 5 allora la macchina non parte Se il papa musulmano allora la macchina non parte Se c un quadrato con 16 lati allora la macchina non parte Composizione (compositio) E una fallacia che consiste nellattribuire a una certa entit una propriet che vale per ciascuna delle sue parti. Ad esempio: Ogni la parte di questa macchina pesa meno di 10 kg Quindi: Questa macchina pesa meno di 10 kg Oppure: Ogni ingrediente di questo piatto buono Quindi: Questo piatto buono
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Un altro modo per formulare questultimo esempio il seguente: Questo piatto non pu non piacerti: gli ingredienti che ci ho messo dentro ti piacciono tutti. Divisione (divisio) E una fallacia che consiste nellattribuire alle parti di una certa entit una propriet che vale per lentit nella sua interezza. Ad esempio: Questo oggetto pesante Quindi: Ogni sua parte pesante

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