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VINCENZO GUEGLIO
Via Liguria, 3/6 16039 Sestri Levante
Cell. 335 6704127 email: vgueglio@gmail.com
MOZIONE
OGGETTO: espressione di contrarietà e sdegno per la prevista equiparazione dei militari repubblichini di Salò a
partigiani militari e deportati nei campi di sterminio nazisti
RIF. Disegno di Legge n.1360 in discussione alla Camera
PREMESSO CHE
è all’esame della Camera dei deputati la Proposta di legge numero 1360, per il riconoscimento della qualifica
dei militari belligeranti a quanti prestarono servizio dal 1934 al 1945 nelle formazioni militari della
Repubblica Sociale Italiana (RSI);
e che per essi si giunge a prevedere il conferimento di onorificenze e il riconoscimento di vitalizi;
RILEVATO CHE
l’A.N.P.I. Nazionale e le altre associazioni partigiane ANED, FVL, FIAP, ANPPIA chiedono che le
istituzioni democratiche, i partiti antifascisti e quanti si riconoscono negli ideali della lotta di liberazione si
mobilitino contro chi vuole, con un atto ai limiti del negazionismo, umiliare chi ha combattuto contro la
barbarie nazifascista e contro il governo di Salò, responsabile di innumerevoli efferatezze;
CONSIDERATO CHE
Il governo della RSI sorse per volontà dei nazisti che all’epoca occupavano il nostro Paese e che le sue
formazioni militari hanno operato - quasi esclusivamente in funzione antipartigiana - al servizio, sotto il
comando e a disposizione immediata delle truppe del Terzo Reich, al quale il legittimo Governo di Unità
Nazionale (formatosi nel 1943 e di cui facevano parte tutti i partiti antifascisti di allora) aveva dichiarato
guerra già nell’ottobre dello stesso anno;
CONSTATATO CHE
i militari della RSI parteciparono a numerose stragi di civili, collaborarono all’arresto e alla deportazione di
cittadini italiani e stranieri di religione ebraica e si resero responsabili di collaborazionismo con il nemico, di
torture e di sevizie contro i combattenti partigiani e la popolazione civile;
RICORDATO CHE
il precedente Governo Prodi aveva istituito una commissione per assegnare la medaglia d’oro anche ai
militari italiani e ai deportati politici catturati e rinchiusi nei campi di sterminio nazisti dopo l’8 settembre
1943 perché non aderirono alla RSI,
e che quando uscì il bando molti ex deportati avevano presentato regolare domanda ad oggi ancora
totalmente inevasa;
Ricordando con commozione quanti sono stati deportati, uccisi, torturati dai nazifascisti e manifestando
riconoscenza nei confronti di quanti hanno sacrificato la vita nella lotta per la liberazione del nostro Paese
RITENUTO
che non è lecito da nessun punto di vista porre sullo stesso piano chi combatté per la libertà di tutti e
per l'affermazione di principi democratici e chi invece, come afferma lo stesso testo in discussione, scelse la
difesa di quel "regime ferito e languente che quella libertà aveva tolto agli Italiani”;
che anzi tentare questa equiparazione fra aguzzini e vittime costituisce oltraggio inaccettabile nei
confronti di tutti coloro che ebbero a soffrire e a morire in Italia e nel mondo a causa della barbarie
nazifascista
NELLA PERSUASIONE
che sia invece necessario per ragioni etiche e storiche
segnare con nettezza e presidiare costantemente la linea di demarcazione che deve testimoniare la
totale, definitiva rottura della democrazia repubblicana con il fascismo e
riaffermare senza ambiguità la sostanza permanentemente antifascista della Repubblica nata dalla
Resistenza
INVITA,
in difesa dei valori della Resistenza, alla massima mobilitazione democratica contro questo insulto alla
memoria di quanti lottarono e perirono per riportare al nostro paese pace, democrazia, libertà e giustizia
sociale
Grazie
Vincenzo Gueglio