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L.B.G. AMBROSOLI E I VASSALLI DEL POTERE Elena Sisti LAURA PUPPATO: UN'ALTRA IDEA DI MONDO Paolo Biscottini COSTANTINO E IL PRINCIPIO DI TOLLERANZA Cristina Bellon CURIOSIT MARZIANE NOTIZIE DALLO SPAZIO Guido Martinotti NOTE SPARSE SUL FINE-TUNING DEL RIENTRO Salvatore Crapanzano VERO CI SONO COMITATI E COMITATI: RAGIONIAMONE Francesco Casavola I ROM, LA CASA, LA NOSTRA CITT E ALTRE COSUCCE Martino Liva BOOKCITY. SE IL LIBRO CONQUISTA ANCHE MILANO Rita Bramante OLIMPIADI GREEN A MILANO: 9 ZONE IN GARA Walter Marossi IDENTIKIT DI UN CANDIDATO ALLA REGIONE Eugenio Repetto E POI COSA NE FACCIAMO DELLEXPO? Giovanna Franco Repellini COSTANTINO, MILANO E NOI VIDEO DON GINO RIGOLDI: 1000 CASE PER I GIOVANI 7 NOTE un suggerimento PARTING WAYS Cody Chesnutt Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo LIBRI a cura di Marilena Poletti Pasero TEATRO a cura di Emanuele Aldrovandi CINEMA Marco Santarpia e Paolo Schipani www.arcipelagomilano.org
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zione, che ha creato un ambiente dove ogni suggerimento tecnico, per quanto perfetto sia, rischia di rimanere lettera morta. Al centro del progetto di rinascita c la nostra societ, non la nostra produzione. Parla, infatti, di importanza di investimenti sui nidi, ponendo laccento su di un aspetto che spesso gli uomini fingono di ignorare, limpatto sulla crescita economica di questi investimenti. Portare il femminile in ambito pubblico, significa anche sostenere che la modalit di cura ed educazione dei nostri figli, a partire dal giorno della nascita, un investimento centrale per lo sviluppo economico e sociale del nostro paese, che va fatto nellinteresse di tutti, non solo delle donne. Preoccuparsi di accesso al nido significa preoccuparsi di crescita economica, di mobilit sociale, di eguaglianza di genere del futuro che vogliamo per la nostra societ. Portare il femminile significa anche evitare lo scontro, riuscire a non trasformare tutto in una partita di cal-
cio, mantenere i toni bassi, discutere con forza sui temi, senza bisogno di prevaricare, di emergere solitario, di gridare pi forte e sappiamo in molti quanto lItalia abbia bisogno di questo. Oramai non ci si candida pi, si scende in campo ... a giocare che cosa? I partiti non sono squadre, nella gestione di un paese non c qualcuno che vince e qualcuno che perde, si una comunit: il nostro mondo non rappresentato da miriadi di punti separati, ma , a tutti gli effetti e a tutti i livelli, un solo organismo nel quale le singole azioni si riverberano su tutto linsieme e viceversa dice Laura. Anche quando parla di lavoro Laura Puppato adotta un approccio femminile, non esistono due squadre nella produzione, non c contrapposizione tra lavoro e impresa, lo dice chiaramente se non c impresa non c lavoro. Porta inoltre la esperienza da imprenditrice, ma porta soprattutto quella di madre lavoratrice, esperienza che da un
punto di vista manageriale e organizzativo ha probabilmente quasi la stessa rilevanza dellessere stata amministratrice di un piccolo comune, solo chi non lo ha vissuto lo pu negare. Laura Puppato poi pu diventare un esempio, portare il femminile nei partiti significa anche aiutare le tante donne impegnate in politica al di fuori dei partiti, soprattutto nella societ civile, a cominciare a pensare di potercela fare anche a scalare i partiti maschilisti e portare i temi a loro cari al centro della politica economica e di sviluppo del nostro paese. Laura si candida alle primarie del centro sinistra con lo slogan unaltra idea di mondo, la verit che Laura Puppato di un altro mondo, nel senso che espressione di un mondo da troppo tempo tenuto in disparte dai partiti e relegato alla sfera privata: il mondo del femminile, quello che oggi con Laura ha non solo la possibilit, ma il dovere morale di cambiare lItalia.
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piuttosto che quelli di un paese subtropicale. Quelli inglesi fanno storia a s, il mio collega e amico Bill Murdoch, biologo a UCSB, sostiene che nei gabinetti inglesi prospera una specie di muffe che si trova solo nelle grotte di Altamira: relata refero, ho frequentato poco entrambe ma ho il vago sospetto che possa essere vero. Comunque ognuno di noi ha un suo implicito giudizio di civilt legato ai luoghi pubblici, e le toilettes lo sono. La gag che abbiamo in famiglia su dove tracciare la linea del sottosviluppo, la sostenibilit dellasse di copertura della tazza: nelle aree sviluppate, lasse sta su da sola e non ho bisogno di entrare nei dettagli della fisiologia e dellabbigliamento maschile per spiegare che anche operazioni semplici da quelle parti richiedono spesso due mani. Nel sottoviluppo lasse non sta su da sola, ma deve essere tenuta su con una mano. Non tanto il fastidio dellasse che a volte cade in corso dopera, ma i presupposti costruttivi: infatti le ragioni per cui lasse del gabinetto non stanno su da sole derivano esclusivamente dalla qualit del montaggio. Per stare su da sola lasse richiede solo di essere di poco, anche solo mezzo millimetro, al di l della verticale, ma se chi ha montato la tazza non tiene conto di queste distanze (parliamo di oggetti con forte standardizzazione a livello globale) e monta la tazza troppo verso il muro o la cassetta retrostante, lasse non supera la verticale, spesso di un soffio, e ricade gi. Tracciando sulla mappa i punti in cui sono state osservate assi del cesso instabili, possibile individuare una linea del sottosviluppo, perch oltre alle assi del cesso su o al di l di questa linea si trova-
no anche porte che chiudono male, finestre con spifferi larghi 5 cm nonch tante altre piccole nefandezze che allietano la vita quotidiana: lasse del cesso per la sua semplicit accessibile e per la sua reliability, cio la capacit di una misurazione ripetuta di misurare sempre la stessa cosa anche una misura con grande validity, cio loggetto che si misura privo di ambiguit e le misurazioni coincidono con altre osservazioni indipendenti. La linea ben precisa, ma vi sognate se pensate che ve la dica io: ognuno si tracci la sua e si vedrebbe che coincidono. Lunica eccezione nella mia serie di osservazioni puntuali, stata (con mia grande sorpresa), un hotel costosissimo (The Shutters. On the Beach a One, Pico Boulevard, Santa Monica), ma tutte le regole hanno qualche eccezione e forse di qui si potrebbe partire per una riflessione sul cosiddetto quarto o quinto mondo, cio la forza lavoro precaria nel capitalismo avanzato. E di nuovo qualche benpensante sollever il sopracciglio, ma la verit che in medicina nessuno se la prende con i medici se si occupano degli ascessi o delle parti meno nobili del corpo e in veterinaria solo limbecillit volgare di un politico noto ai colleghi come Kiwi, lha portato a sghignazzare pubblicamente delle ricerche serissime di un docente della facolt di veterinaria di Pisa, solo perch si occupavano di asine. (Semi, semi, il riso abbonda sulla bocca degli stolti diceva la maestra veneta, rivolta alla mia classe della scuola elementare di montagna che ho frequentato durante la guerra. E noi gi a ridere ancora pi forte, ma noi eravamo bambini, cio bamba, non onorevoli riccamente pagati, ma veramente
asini). Ma il perbenismo provinciale sempre pronto a ridere di qualsiasi cosa non rientri nella pi banale normalit del luogo comune. Purtroppo capitato a me di fare il cattivo incontro, venerd pomeriggio sono arrivato a Linate dopo un lungo viaggio JFK/CDG con ritardi e corse affannose, in tutto quasi venti ore. Mentre aspettavo le valige, cera tutto il tempo per rispondere alle legittime esigenze corporali di un anziano che in viaggio da venti ore e infatti i cosiddetti servizi per il sesso maschile erano pieni dei nuovi arrivati. Purtroppo la sezione degli apparecchi sanitari che piacevano tanto a Duchamp era chiusa e cordonata dal nastro giallo che la polizia di New York mette attorno ai luoghi del delitto. La clientela si riversava tutta verso gli stalls ma, due o tre erano chiusi, forse occupati, e, dei rimanenti aperti, due non avevano carta igienica e nel terzo la carta igienica cera, inchiavardata in un distributore di metallo, ma solo perch la porta non si poteva chiudere. Il tutto con quel leggero straterello dacqua fuoriuscita da qualche rubinetto mal funzionante che serve appunto a dare un tocco di ordine e pulizia. Mi sono dovuto portare il fastidio fino a casa e solo un buon autocontrollo con laiuto di contorsioni mi ha permesso di non evacuare in portineria o nellascensore. Con lEXPO, viaggiatori ne arriveranno molti, da lunghi voli internazionali buona parte, anziani come me certamente moltissimi. Non gli auguro questa esperienza, ma soprattutto non credo che chi obbligato a entrare a Milano da quella porta sia poi incoraggiato a ritornare.
www.arcipelagomilano.org suale tra i ComitatixMilano e i comitati di Quartiere. * Perch i ComitatixMilano, nati in campagna elettorale, da oltre un anno lavorano in pi forme sul territorio per favorire e allargare la partecipazione e la condivisione del cambiamento ma non sono diventati una sorta di tramite tra tutte le realt associative esistenti e lamministrazione stessa? * Perch I comitati cittadini non pensano di poter trovare nei ComitatixMilano un alleato, un intermediario privilegiato attraverso cui rivolgere le proprie istanze al Sindaco e alla Giunta? Nessuna preclusione. I ComitatixMilano possono essere un interlocutore che mette in campo il proprio impegno alla pari con tutti gli altri per risolvere specifici problemi, senza essere obbligatoriamente un tramite con il Sindaco e la Giunta. Se nella sola via Padova si contano 70 associazioni e comitati (segnale di ricchezza, sociale e culturale, ma anche dispersione di energie), il problema vero di qualunque Amministrazione diventa quello di come rapportarsi per <aiutarli, servirli> ottenendo cos vantaggi per tutti (e non di come <aggregarli, servirsene>, anche se a fin di bene!).
blemi) e metodo (doveroso collaborare pi o meno convinti e speranzosi - con ogni Amministrazione eletta per gestire la Citt), perch aiutandosi si diventa pi capaci di capire, proporre e agire. Il CCM nato proprio per evitare che i problemi venissero risolti spostandoli da un quartiere allaltro!! Il Coordinamento cerca di aiutare chi si oppone alla costruzione del grattacielo a pochissimi metri da casa sua, se, cercandone le radici profonde, si impegna per evitare che un scempio simile possa capitare a un sempre pi alto numero di milanesi. Il Coordinamento cerca di aiutare gli abitanti di via Vetere a difendersi dalla Movida selvaggia perch documentano con impegno e intelligenza (foto, video, registrazioni del rumore) come il mancato rispetto delle regole stia minando alla base la convivenza sociale, quella che proprio la Giunta Pisapia dice di volere consolidare. Nessuno vuole spegnere la citt, ma le zone franche della citt stanno estendendosi, con danni enormi in tutti i campi (anche alla credibilit delle Istituzioni). Eleonora Poli affronta la incomunicabilit reciproca spesso non ca-
Chi opera nei quartieri sacrificando da molti anni il proprio tempo, tiene la porta spalancata a tutti quelli che potrebbero dare una mano. Molti sarebbero ben felici di farsi sostituire da altri ancora pi capaci di ottenere risultati concreti; purch queste nuove forze non vanifichino il rapporto con tutti gli abitanti di quel quartiere. Nel CCM ognuno adotta un approccio solo pragmatico ai problemi del territorio in cui vive; ognuno disposto, indipendentemente dalle proprie simpatie politiche, a collaborare con gli altri, se verifica che non si muovono per secondi fini. Molto si fatto, ma ancora di pi resta da fare. Per rendere pi facile ed evidente questo cambio di passo, potremmo utilizzare molti strumenti nuovi (a cominciare da quelli informatici) di cui tutti siamo carenti. Parliamone e sperimentiamoli. Grazie anticipato per chi vorr contribuire al dibattito permettendoci di fare concreti e rapidi passi avanti. *presidente Coordinamento Comitati Milanesi
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www.arcipelagomilano.org normalit non fosse una notizia), in altri casi le situazioni sono pi conflittuali. Vuoi per una sorta di integrazione all'incontrario in cui le devianze sociali maturate in un campo rom si saldano con le tipiche devianze da ghetto urbano, o quando la destinazione d'arrivo si trasforma da campo orizzontale a verticale, replicandone tratti positivi e negativi. Ma il fenomeno dell'urbanizzazione riguarda tutti i gruppi presenti in citt. 2) Un problema legato al passaggio da una stanzialit non riconosciuta (campo sosta) a una ufficiale (casa), la sostenibilit. Non si pu parlare di percorso verso l'autonomia, quando chi sceglie di andare ad abitare una casa, non ne ha i mezzi; si ricade nella dipendenza dalle mafie locali, piuttosto che dalla chiesa, dal volontario o dall'associazione di turno. O nella mentalit del ghetto: ricercare le risorse necessarie all'interno del proprio clan, senza interazione col mondo circostante. Se di lavoro si tratta (ma meglio il termine sostenibilit), pur in una situazione di grave crisi ci sono da anni Rom e Sinti che hanno trovato lavoro, come dipendenti o lavoratori autonomi, persino imprenditori, e altri si sono riuniti in cooperative. Il documento propone la creazione di un'agenzia, con compiti di supporto e consulenza, che veda la presenza di soggetti istituzionali, sindacali e di categoria. Ma, una simile agenzia dovrebbe farsi carico anche del problema pi propriamente sociale: cio il rapporto altamente conflittuale col resto della popolazione, che va mediato e governato per evitare "crisi di rigetto". Ennesimo ente differenzialista? Dipende dai soggetti locali che si riusciranno a coinvolgere: perch una simile unione e confronto di forze diverse, si trasformi in un laboratorio di mediazione sociale diffusa, nell'interesse generale. 3) Alcuni Rom e Sinti, dei gruppi pi diversi, sono disposti a trasferirsi in cascina, potendo mantenere l uno stile di vita familistico, pi vicino alle loro tradizioni. Molti hanno aperto un mutuo da anni, eppure sono ancora "parcheggiati" in un campo. Il discorso, comune anche stavolta, : se non ci fossero queste famiglie, il capitale edile di queste cascine abbandonate, che fine farebbe? una questione da affrontare con urgenza anche a livello cittadino, dato che sempre di pi si parla di citt metropolitana, che supera grandemente i confini cittadini. 4) La scarsa attenzione che viene riservata alla citt fuori dalla cerchia dei Navigli, ci porta in quel terreno esteso e indefinito della periferia metropolitana. Proprio l dove si ammassano i campi rom, comunali e spontanei. Se di superamento vogliamo parlare, ho in mente un esperimento che da poco nato nel campo comunale di via Idro: l periodicamente si svolgono proiezioni di film, presentazioni di libri, riunioni e feste aperte alla cittadinanza sfruttando tanto gli spazi comunali che quelli privati. Il campo si trova all'inizio del neonato Parco della Media Valle del Lambro, sede di una cooperativa di operatori del verde: l sarebbe del tutto conseguente. Se aggiungiamo che in gran parte autocostruito e che le famiglie condividono le loro piazzole con ogni tipo di animale da cortile e fattoria (allevato secondo le norme di legge), quel piccolo insediamento pu essere realmente una risorsa per la zona, per le scuole, per gli urbanisti. Diverse soluzioni, che comprendono vari aspetti, tutti problematici, dell'abitare una metropoli complessa e stratificata come Milano, sbaglieremmo a confinarle alla sola questione rom, si tratta di ragionare su come questa presenza pu tramutarsi in ricchezza per Milano, o come ricavare buone pratiche dagli errori politici passati. Esiste una logica in tutto ci? Forse s. Partendo da un gruppo tra i pi disagiati e discriminati (in citt, come altrove), da milanese ho provato ad allargare il discorso a tutta la comunit che qui vive e interagisce, provando a spostare l'equilibrio dello status quo. Credo che si chiami... forse politica?
www.arcipelagomilano.org complementari: da un lato c, di certo, il rigore economico, la spending rewiew, la necessit di aumentare gli sforzi e i sacrifici. Dallaltro per, ci sono anche manifestazioni di speranza, che significa capacit di diffondere sui territori strumenti in grado di allargare il nostro orizzonte di vita e pensiero. Insomma, la crisi si combatte anche con le idee e in un'ottica di medio e lungo periodo lo sviluppo passa obbligatoriamente anche per la valorizzazione dei saperi e delle culture quali veri e propri strumenti in grado di guidare il cambiamento.
Milano, infatti, amava ripetere anche Valerio Onida durante la campagna elettorale delle scorse primarie, citt incredibilmente ricca di associazioni, comitati, gruppi civici, fondazioni, cooperative. Ha un potenziale gigantesco in termini di densit, di eccellenze e di luoghi. Un territorio sostanzialmente piccolo racchiude in se unintensit propositiva degna delle grandi metropoli e capitali europee. Davanti a questo panorama la sfida per le istituzioni pubbliche (anche) saper accendere la scintilla di questo associazionismo propositivo e coinvolgente. Si tratta, in una parola, di dare concretezza alle molte
idee, di valorizzarle, di metterle nella condizione di svilupparsi. Dare luoghi e competenze, creare sinergie, processi virtuosi e innovativi. Il Book City sar tutto questo, ma non solo. Si presenta anche come antidoto alla crisi del libro, perch ai dati evidenziati prima bisogna aggiungerne un altro: tra maggio e settembre di questanno le librerie milanesi hanno registrato un calo del 30% nelle vendite. Ma, a pensarci bene, i libri e gli incontri di questa tre giorni possono anche consistere in una delle tante risposte positive alla depressione economica del nostro tempo. Questa, infatti, si combatte da tante visuali diverse ma
www.arcipelagomilano.org Nel 2005 la situazione migliora Formigoni 2.842.374 (53,9%), 2.278.468 Sarfatti (43,2%). Liste provinciali Formigoni 2.462.480 (55,4%), Sarfatti 1.844.978 (42%). Con Penati nel 2010 la situazione peggiora: Formigoni prende il 56;10% con 2.704.000 voti (i partiti poco meno di 2.500.000 di voti con il 58%) mentre Penati si ferma al 33,27% con pi di un milione di voti in meno e i partiti della coalizione prendono la stessa percentuale del presidente. I votanti sono l8,3% in meno della tornata precedente. Senza scendere nel dettaglio possiamo dire: 1. che gli elettori sono in costante calo 2. In regione Lombardia i voti al solo presidente sono stati il 17,2 la percentuale in assoluto pi alta dItalia 3. nel centro sinistra un candidato prende pi voti se aggrega a sinistra perch esiste un bacino di elettori radicali consistente e pi in generale il candidato esterno prende in pi delle liste. Il fronte debole del centro sinistra a sinistra (verso Grillo, verso lastensione) pi che al centro. 4. nel centro destra allinverso Formigoni ha sempre preso percentualmente meno voti delle liste, il voto disgiunto in alcuni casi significativo, Il centro centro fino a oggi non stato concorrente reale. La Lega il partito cresciuto percentualmente di pi. 5. lelettore premia la scelta bipolare e i candidati minori sono penalizzati sia che siano al centro, che non supera il 5%, sia che sia alle estreme 6. nel centro destra come nel centro sinistra per vincere stato fino a oggi fondamentale allargare la coalizione allargare il numero di liste, il candidato era meno importante che nelle elezioni comunali lo si poteva costruire anche durante la campagna elettorale. 7. oggi probabilmente partendo da un numero di candidati competitivi alto probabilmente il meccanismo invertito: conta pi il candidato Premesso che lidentikit del candidato cos come quella della campagna strettamente relazionato con questa legge elettorale, che caratteristiche deve avere il candidato: a. Capacit di aggregare il fronte pi vasto. La logica del maggioritario a un turno IMPONE di non tralasciare nulla per riaggregare tutti i segmenti e se possibile di andare oltre sia a sinistra che a destra. Ne consegue che il candidato deve essere il pi possibile autorevole e il meno condizionato dalleventuale partito di appartenenza. Non si tratta di discettare se si ripropone lUnione, n. 39 IV 14 novembre 2012 LUlivo o quantaltro si tratta di sapere che senza alleanze si gi perso. Tenere insieme estremi tra loro distanti non per credibile con programmi o accordi possibile solo attorno a un candidato/garante per gli elettori. b. Capacit di dare garanzie valide alle liste provinciali e ai partiti minori. A pochi piace partecipare decubertianamente. Lattuale legge elettorale fissa limiti per lingresso in consiglio regionale alle liste provinciali, uno sbarramento modesto ma pur sempre uno sbarramento. Il candidato dovrebbe fare in modo che questo sbarramento fosse superabile dagli alleati se vuole che si mobilitino sul serio, considerando che si tratta di elezioni a un turno c. Capacit di attrarre voti dalla parte avversa. Qui le cose si complicano. In genere si pensa che per attrarre il voto degli avversari bisogna spostarsi al centro. Io non credo, in genere tra loriginale e la copia si preferisce loriginale. Al contrario un candidato forte ben profilato pu spostare qualcosa. Il primo criterio per capire quale profilo vedere il competitore quindi scherzando si potrebbe dire: se Albertini maschio, single, cattolico, di vasta esperienza, moderato, non pi giovanissimo, professionista della politica; il candidato del centrosinistra potrebbe essere femmina (tra laltro il centrosinistra non ha mai avuto leader femminili in Lombardia mentre Moratti, Colli, hanno caratterizzato in modo femminile il centrodestra), con famiglia (almeno prole), laico, di esperienza ma in settori diversi, pi radicale, pi giovane, non professionista della politica. Ripeto scherzando. Quando come nel caso di Albertini/Fumagalli si scelse un alternativa tra fotocopie vinse loriginale. d. Capacit di presentare una squadra. e. Capacit di inserire nelle liste figure di spicco. f. Capacit di scegliere il terreno del confronto. forse la questione centrale. Occorre una Unique selling proposition che certo non una novit nelle campagne elettorali dai tempi di Eisenhower ma che in Lombardia manca da tempo. Il centro sinistra stato spesso cacofonico. g. Capacit di fare un fund raising significativo. Senza quattrini inutile partire. La campagna elettorale costa, avere certezza del budget in partenza indispensabile, tanto pi che le liste godono del rimborso elettorale, ma non la lista del presidente. h. Capacit di dare garanzie sul dopo. Per intenderci evitare la fuga alla Ferrante/Fumagalli garantire una presenza alla Sarfatti. i. Capacit di selezionare e di rivolgersi ai vari target con un programma di dettaglio. Spesso si dice che meglio avere un programma stringato che un librone, con il risultato di proporre ovviet generiche ma sono elezioni regionali quindi elezioni che sommano comunit territori molto diversi tra loro con scarsa identit comune e bisogna avere una risposta per tutti. l. Capacit di fantasia. Il voto non quasi mai il risultato di un percorso razionale, limmaginario pesa spesso pi del reale, occorre avere un i have a dream. Quindi allautorevolezza occorre combinare la creativit. m. Meno rilevanti invece la notoriet e il radicamento sul territorio. Penati era uno sconosciuto quando batte la Colli, Albertini o Vendola pure. Diciamo che lindice di notoriet rilevante solo se abbinato a unalta valutazione delle qualit professionali o del passato del candidato, ma la politica piena di star sonoramente trombate e di sconosciuti eletti. Essendo elezioni regionali un eccesso di localismo pesa negativamente in particolare un eccesso di milanesismo gioca un ruolo negativo. Dove cercare i voti? Nel 1970 votava in Lombardia il 95% degli elettori, nel 1985 il 92% (a propositi quello che oggi si chiama centrosinistra era allora riparametrato ampiamente maggioritario), nel 1995 l84%, nel 2005 il 72,87% con circa 300.000 schede non valide di cui 80.000 bianche. Nel 2010 ha votato il 64,63% . Non ci vuole molta fantasia per capire che il bacino da raggiungere quello dellastensione. Come cercare i voti? Personalizzando la campagna. La differenza tra berlusconiani e antiberlusconiani era netta e sedimentata da tempo, oggi non pi possibile puntare solo su un discorso di schieramento. Il centro sinistra da troppo tempo non ha leader forti sul territorio, la campagna elettorale pu crearlo il leader. I simboli dei partiti/liste devono seguire non precedere il candidato. Lo stesso deve avvenire nei collegi provinciali, bisogna mettere in lista quanti pi candidati competitivi possibile, meglio una durissima lotta sulle preferenze con candidati scatenati alla ricerca del voto personale che un semplice richiamo agli schieramenti.
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www.arcipelagomilano.org pubblico non interessato alla visita del Parco. La visita al territorio metropolitano Al visitatore del Parco viene offerta la possibilit di fare il turista allesplorazione del territorio servendosi di una rete di piste ciclabili in parte esistente in parte da completare in occasione dellExpo; una rete che ha come direttrici principali il Canale Villoresi e il Naviglio Grande. un territorio che si caratterizza per la presenza di bellezze architettoniche, centri storici, agriturismi, fattorie didattiche, parchi naturali, luoghi di interesse ambientale e paesaggistico, boschi con una ricca fauna. Il Parco tematico: non solo Science Center - Il Parco rientra nella categoria di Science Center inteso come museo di nuova generazione di tipo interattivo e multimediale, articolato in percorsi espositivi ed esperienziali. In pi si propone come struttura complessa alimentata da energie rinnovabili, a impatto ambientale vicino a zero, dotato di Shopping Center e Ristorazione con format tematizzato; un Parco interprete di un nuovo stile di vita, non recintato ma integrato con il territorio metropolitano considerato meta turistica. unofferta, quella del Parco, che si aggiunge, arricchendola, a quella dei musei cittadini della stessa tipologia: Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci, Museo di Storia Naturale, Acquario Civico, Planetario Ulrico Hoepli. La proposta del Parco tematico stata elaborata da un Gruppo di lavoro multidisciplinare ad indirizzo prevalentemente scientifico. Per completare la squadra, ad esso si aggiunto il Gruppo W.P.G. (World Parks Group) operante a livello internazionale con una consolidata esperienza nella ideazione, progettazione, realizzazione di parchi tematici e nella formazione del personale dedicato alla loro gestione. A buon punto la ricerca di investitori privati disposti ad intervenire finanziariamente nella conversione del lascito Expo nel Parco tematico, motivati dalla prospettiva di avere poi un ruolo significativo nella sua gestione, meglio se disposti a prendersi carico anche del parco urbano. Il Parco, oltre a generare a regime un fatturato stimato in 70 mln , con oltre 2 milioni di visitatori/anno, si pone lobiettivo, analogo ad una rescue company, di salvaguardare una parte dei posti di lavoro..., almeno 700, che inevitabilmente verranno persi alla conclusione dellEsposizione Universale. Per maggiori approfondimenti si rimanda al sito: www.dopoexpo2015.it.
Fig 1 (*) Nell'ipotesi che i blocchi sud e centrale di Expo Center vengano progettati non per essere smantellati ma recuperati e valorizzati (**) Nell'ipotesi che venga recuperata da Expo 2015 SpA l'idea iniziale delle Serre bioclimatiche ma in versione riveduta e corretta da integrare con i Clusters, con i Padiglioni riservati ai Paesi partecipanti
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www.arcipelagomilano.org sul palco: il recital mi permette una libert totale dice al Corriere della Sera), pi facile concentrarsi sulla sua figura che sulla musica. Programma classicissimo per il violino solo: una Sonata (la prima) e due Partite (la seconda e la terza) di Johann Sebastian Bach, avendo la cura di invertire lordine delle due Partite in modo da concludere trionfalmente con quel capolavoro assoluto ed eterno che la Ciaccona. Cosa potrebbe desiderare di pi un sincero amante della musica? C tutto: il Bach pi sofisticato e stupefacente, uno Stradivari con il suono magico e ammaliante, quella Mullova che pi brava di lei non c nessuno, la grande sala del Conservatorio gremita dal pubblico della Societ del Quartetto, totalmente assorto e - nonostante lumidit dellautunno avanzato - silente come nelle grandi occasioni. Un concerto che fila liscio come lolio, una musica meravigliosa e una esecuzione perfetta. Eppure Eppure c qualcosa che non va, la sensazione di leggere un testo di filosofia su una rivista in carta patinata impaginata come un messaggio promozionale. Una sottile noia, come ascoltare un CD anzich partecipare al rito magico della ricreazione della musica, non scatta quella empatia che lega linterprete allascoltatore, manca persino lemozione che il grande livello di prestazione artistica provoca sempre insieme allammirazione. tutto perfetto eppure non funziona. Ce lo siamo chiesto in tanti che cosa non aveva funzionato, anche dopo lovazione, il bis e le ultime chiamate alla ribalta della esausta violinista. E la risposta - ahinoi sempre la stessa. Questi grandi artisti, che riempiono le sale con il loro solo nome, che propongono programmi di sicura attrattivit e di indubbio successo, che eseguono le stesse opere per la millesima volta, inevitabilmente perdono la molla interiore, lentusiasmo, la concentrazione, la creativit e quel lato infantile e naif della sorpresa e della scoperta del valore di ci che stanno suonando. Non basta la perfezione n il talento: bisogna essere capaci di rinnovare ogni volta il miracolo della prima volta, a ogni esecuzione si deve scoprire e svelare la musica, trovarvi quel qualche cosa in pi che la ragione per cui la si esegue ancora una volta, la millesima volta. Se cos non fosse saremmo degli stupidi che ascoltano sempre le stesse cose senza rinnovarsi e rinnovarle, soprattutto senza accumulare esperienza e conoscenza nellinterpretazione, nellesecuzione e nellascolto. Leggere un libro a ventanni e rileggerlo a sessanta, lo stesso libro, la stessa esperienza, la stessa emozione? eppure siamo a un rapporto a due, autore e lettore; quando il rapporto diventa a tre autore, interprete, ascoltatore - le cose si complicano non poco e la rilettura di un testo musicale ha una capacit di gran lunga superiore di evolvere nel tempo. Spiace dirlo, ma la grande, grandissima violinista che interpreta Bach nella sala di un Conservatorio non pu limitarsi alla routine, sia pure di altissimo livello tecnico e interpretativo: deve essere capace di emozionare come faceva allinizio della sua carriera, quando lei stessa era preda di forti emozioni e come molti di noi, con nostalgia, la ricordano ancora.
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Claudia Gian Ferrari e le sue passioni
Collezionare il Novecento. Claudia Gian Ferrari, collezionista, gallerista e storica dellarte il primo appuntamento di un ciclo di mostre che il Museo del 900 dedica a collezionisti importanti che hanno messo al centro larte del XX secolo. Si inizia con Claudia Gian Ferrari, collezionista, studiosa, appassionata darte e figlia di Ettore, importante gallerista milanese, dal quale erediter la gestione della galleria. Claudia si propone fin da subito come una importante figura di riferimento per il mondo artistico milanese, tramite un lungo percorso, che ha portato la Gian Ferrari a far scoprire e riscoprire importanti artisti del 900 attraverso mostre e accurate monografie, quali quelle su Giorgio de Chirico, Filippo De Pisis, Arturo Martini, Giorgio Morandi, Fausto Pirandello e Mario Sironi. Ma un artista fu forse pi importante di altri, Arturo Martini. Sulla scia del padre, che aveva fondato lAssociazione Amici di Arturo Martini a sostegno delle opere del maestro, Claudia Gian Ferrari nel 1998 ne cura limportante catalogo generale e ragionato delle sculture, che porta a scoprirne una serie di inedite e anche alcune ritenute disperse. Tra queste, lOfelia acquistata dalla Pinacoteca di Brera proprio quando Claudia fu presidente dellAssociazione (opera presente in mostra). Quindici le opere che entrano da oggi a far parte delle collezioni del Museo, donate dalla famiglia e a cui Claudia fu sempre particolarmente legata, opere che occupavano un posto speciale allinterno della sua abitazione privata. Troveranno spazio un Achrome di Manzoni, destinato alla sala Azimuth del museo, una gouache di Lucio Fontana e unesemplare delle uova in terracotta realizzate dallartista allinizio degli anni Sessanta, ci sar Mario Merz, con la sua Proliferazione laterale del 1975, Apollo e Dafne di Giulio Paolini, una composizione di sale di Giuseppe Penone, una piccola installazione di Pier Paolo Calzolari, e una Stella del 1977 di Gilberto Zorio. La donazione include poi Prire de toucher realizzata da Marcel Duchamp per la copertina del catalogo pubblicato in occasione della mostra Esposizione surrealista, organizzata con Andr Breton alla Galerie Maeght di Parigi nel 1947, le fotografie di Dan Graham, Bruno Kirchgraber e Giorgio Colombo e uno schizzo di De Kooning. Per concludere, ci saranno anche una Macchina drogata di Vincenzo Agnetti del 1969 e un gesso di Fausto Melotti. Inoltre in mostra anche opere di artisti molto amati dalla Gian Ferrari, e prestati appositamente per loccasione, come Arturo Martini, Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Cagnaccio di San Pietro, Fausto Pirandello e Mario Sironi, a cui Claudia Gian Ferrari ha dedicato una vita di studi, pubblicazioni ed esposizioni. Infine, due degli artisti contemporanei pi vicini alla gallerista, Luigi Ontani e Claudio Parmiggiani, hanno contribuito ad allestire due piccole sale monografiche di particolare intensit. Interessante anche la selezione di materiali provenienti dai documenti dellarchivio storico della galleria
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www.arcipelagomilano.org Gian Ferrari, che Claudia ha destinato con un legato testamentario agli Archivi del Novecento, attraverso i quali si potr capire e approfondire meglio i momenti pi salienti e le scelte artistiche della Galleria. Documenti, fotografie, lettere e una biblioteca relativa a circa settantanni di attivit per far rivivere unepoca intera. Pitture e sculture ma non solo. Nel percorso espositivo sono inseriti anche mise e accessori amati e usati in vita dalla Gian Ferrari. Vengono proposti alcuni abiti del suo guardaroba, firmato quasi esclusivamente da Issey Miyake, e dei cappellini dautore che Claudia ha sempre indossato, vera e propria passione trasformatasi nel tempo in collezionismo. Claudia ha lasciato a Palazzo Morando, sede delle collezioni di Costume, Moda e Immagine del Comune, oltre cento abiti di Miyake e altrettanti copricapo, tra cui quelli dello stilista Alan Journo e dellartista, da lei promossa, Lucia Sammarco. Una vera amante dellarte e della filantropia. Nel 2006, prima dellapertura del Museo del 900, furono donati consistenti nuclei di opere a Villa Necchi Campiglio e al MART di Rovereto. Una parte di queste collezioni sono andate anche a far parte del MAXXI di Roma, altra citt amata e frequentata dalla collezionista. Lallestimento della mostra altrettanto di eccezione, firmato Libeskind. In una sorta di labirinto dalle pareti disuguali il visitatore potr ammirare da ogni angolo le singole opere, avviluppandosi man mano nel mondo tutto privato che fu un tempo della collezionista, e che da oggi diventa spazio pubblico. Molteplici punti di vista come molteplici e di diversi orientamenti furono le passioni di Claudia Gian Ferrari. Collezionare il Novecento. Claudia Gian Ferrari gallerista, collezionista e storica dellarte - Fino al 3 marzo 2013 Museo del 900 Orari lun 14.30 19.30 mar, merc, ven e dom 9.30 19.30 giov e sab 9.30 22.30 Ingresso intero 5 euro
Costantino 313 d.C. Palazzo Reale, fino al 17 marzo 2013 orari: lun 14.30 19.30 mar, mer, ven, dom: 9.30 19.30 giov, sab: 9.30 22.30 ingresso: intero euro 9,00 ridotto euro 7,50
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www.arcipelagomilano.org viene prima scomposta, resa irriconoscibile, come nel Suonatore di chitarra e Il suonatore di mandolino, per poi tornare a inserire elementi di realt, come lettere, numeri, scritte o veri e propri elementi oggettuali. Ma Picasso non solo Cubismo. Negli anni 20 segue, a suo modo, il Ritorno allordine dellarte, con le sue Bagnanti e le sue donne enormi, deformate, possenti e monumentali, omaggi agli amici impressionisti come Renoir. Sono gli anni in cui conosce anche Breton e i Surrealisti, e in cui crea figure disumane e contorte, mostri onirici che ci mostrano le pulsioni sessuali e le ossessioni del pittore. La guerra per, sconvolge tutto. Oppositore della dittatura franchista, Picasso non pu far altro che denunciare gli orrori e la violenza della guerra con sculture e dipinti dai toni lividi, come Guernica, o nature morte popolate di crani di tori, capre e candele dalla fiamma scura. Non mancano i ritratti dei figli e delle donne amate: Fernande, Dora Maar, Marie Therese, Francoise, Jacqueline e la bellissima Olga in poltrona, dipinto che Picasso conserver fino alla propria morte, appeso sopra il letto. Ritratti ma anche autoritratti dellartista, dipintosi davanti al cavalletto, o con una modella nello studio, tema prediletto per dipingere la Pittura, il vero amore della sua vita. Picasso dipinse fino a poco prima di morire. Degli ultimi anni sono i dipinti che riprendono i maestri a lui pi cari, Matisse, Velazquez, Delacroix, ma anche un lucido autoritratto in cui lartista si rappresenta sempre pittore ma con un volto che sembra gi un cranio dalle orbite vuote (Il giovane pittore, 1972). Morir lanno seguente. Una mostra completa, che prende origine dallincredibile collezione del Museo Picasso di Parigi, forte di pi di 5.000 opere, donate in vari nuclei da Picasso stesso e in seguito, direttamente dagli eredi. Ieri come oggi le opere di Picasso potranno ancora insegnarci qualcosa, monito e delizia dei tempi moderni.
Picasso. capolavori dal Museo Picasso di Parigi Palazzo Reale, fino al 6 gennaio 2013, orari: luned, marted e mercoled: 8.30-19.30 gioved, venerd, sabato e domenica: 9.30-23.30; biglietti: 9,00 intero, 7,50 ridotto
LIBRI questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero rubriche@arcipelagomilano.org La devozione e lo smarrimento. Poesie
Mariella Cerutti Marocco Oscar Mondadori, ottobre 2012 pp. 88, euro 14
Mercoled 21 novembre, ore 18, il libro verr presentato a Palazzo Sormani, sala del Grechetto, via F. Sforza 7, Milano. In questo suo terzo libro, La devozione e lo smarrimento, Mariella Cerutti Marocco, che vive e lavora a Torino, non solo conferma leleganza, la grazia e la sensibilit della sua lirica delle raccolte precedenti, ma riesce a compiere un importante passo ulteriore nella sua ricerca, in virt di una compattezza progettuale del suo percorso, soprattutto esemplificata dalla sezione centrale, La farfalla nel cervello. Qui, infatti ma anche, felicemente, sintende, nelle sezioni pi articolate del libro realizza una sorta di essenziale romanzo in versi, dove le figure dellinfanzia e degli affetti, il senso della perdita di una persona cara e fondamentale, divengono centrali. Come ha scritto Mario Santagostini nel suo saggio introduttivo - davvero ottimo per acutezza e finezza di scrittura -, la memoria protagonista e motore della ricerca lirica di Mariella Cerutti Marocco, che dalla memoria stessa vede riaffiorare, con tremore e dolore, ma senza traccia denfasi, figure e momenti lontani, eppure sempre vivi nella mente. Approdata alla poesia solo da circa una decina danni, promotrice di una manifestazione culturale di grande importanza e prestigio come il premio internazionale di poesia Cetonaverde, Mariella Cerutti Marocco entra con questo libro a pieno diritto nel panorama della migliore poesia dei nostri anni. La devozione e lo smarrimento un libro trasparente e autentico, che partendo da esperienze personali dellautrice, arriva al lettore con la verit del sentimento e della memoria, con la sobriet composta dello stile, con la saggia pacatezza di una riflessione in versi sullesistere. (Maurizio Cucchi)
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www.arcipelagomilano.org mesoamericana sulla quale allinizio dello spettacolo sono dipinti uomini in giacca e cravatta con chele di granchio al posto delle mani, che quasi subito vengono strappati via come affissioni pubblicitarie. Dai buchi lasciati vuoti dagli uominigranchio esce il coro della citt di Tebe. Ai lati, cartoni ritagliati raffigurano animali morti le cui carcasse sono state infilate nei pali. Colori psichedelici, graffiti a met fra quelli rurali e quelli metropolitani, appariscenti costumi che dallEdipopiumato alla Giocasta-alata mescolano lumano e lanimale, tutto il lavoro di Daniela Dal Cin balza allocchio, colpisce e attira lattenzione dello spettatore. Anche gli attori, per la maggior parte del tempo, pi che attori, sembrano la parte-animata dellapparato scenografico. La parola solo un appoggio per le immagini, e non le viene data la minima fiducia espressiva, dato che quasi sempre i signi-
ficati espressi dalla drammaturgia sono doppiati dalle azioni sceniche degli attori o dallimpianto scenografico. Il testo di Sofocle solamente un pretesto per unoperazione esteticoperformativa che probabilmente sarebbe stata uguale se i Marcido avessero messo in scena un Caligola di Camus o un Re Lear di Shakespeare; gli esempi sono casuali ma non del tutto, perch si tratta sempre di un imperatore e di un re, e va riconosciuto che lenorme ziggurat con Edipo che allinizio in cima e, scena dopo scena, scende fino ad arrivare a terra richiama comunque una dinamica di caduta del potere che non sarebbe potuta essere utilizzata, ad esempio, con un Romeo e Giulietta. Ma non detto, perch il teatro davanguardia del secolo scorso ci ha insegnato che, con una chiave interpretativa originale, si pu giustificare tutto.
Uno spettacolo che ha il grande pregio di essere netto nella scelta stilistica, che accontenter e soddisfer coloro ai quali piace un certo tipo di sperimentalismo, e che far dire basta a chi non ci trova pi niente di avanguardistico. Piccolo Teatro Studio, dal 5 al 10 novembre In scena Al Piccolo Teatro Grassi fino al 18 novembre John Gabriel Borkman di Henrik Ibsen, regia di Piero Maccarinelli. Al Piccolo Teatro Studio dal 13 al 18 novembre Imitationofdeath di Ricci/Forte. Al Teatro Litta fino al 18 novembre Closer, di Patrick Marber, regia di Sandro Mabellini. Al Teatro I fino al 26 novembre Hilda, di Maria NDiaye, regia di Renzo Martinelli.
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www.arcipelagomilano.org In sala: The Space Cinema Milano Odeon, Eliseo Multisala, UCI Cinemas Bicocca, UCI Cinemas MilanoFiori, UCI Cinemas Certosa, The Space Cinema Rozzano, Plinius multisala, Arcobaleno Filmcenter, UCI Cinemas Pioltello, Ducale Multisala, Le Giraffe Multisala, Skyline Multiplex, UCI Cinemas Lissone, The Space Cinema Vimercate-Le Torri Bianche, The Space Cinema Cerro Maggiore, Arcadia Bellinzago Lombardo.
Skyfall
di Sam Mendes [USA, Gran Bretagna, 2012, 143] con Daniel Craig, Javier Bardem, Judi Dench, Ralph Fiennes.
Dopo 50 anni di servizio, 23 film e 6 interpreti diversi, James Bond (Daniel Craig) costretto ad affrontare la vecchiaia e un possibile ritiro. L'assenza dell'ingegnoso Q (Desmond Llewelyn) sostituito dal giovane Ben Whishaw, la sempre pi presente ombra della pensione forzata per M (Judi Dench) e il concomitante nuovo capo del dipartimento Mellory (Ralph Fiennes) sembrano essere i sintomi di questo cambiamento. Il film, diretto dal regista britannico Sam Mendes, debutta con un rocambolesco e spettacolare inseguimento tra le vie di Istanbul che culmina con una corsa folle in moto sui tetti della capitale turca e una lotta allultimo sangue su un treno in corsa. L'azione fine a s stessa, i combattimenti a suon di musica e una colonna sonora degna della saga non sono per l'anima di questa nuova puntata della saga pi duratura della storia del cinema. Non pi. Skyfall un film sulla crisi. Sull'umanizzazione di un personaggio che non doveva mostrare crepe e che, invece, ci presenta, in un primissimo piano, la profonda cicatrice che il fuoco amico gli ha procurato. Un James Bond con la barba incolta e lo sguardo smarrito ci rivela che la brillantezza e la lucidit di cui era solito vantarsi sono sommersi dentro i bicchieri di whisky con cui cerca di combattere la noia e lo sconosciuto senso di fragilit. Il perfido nemico Silva (Javier Bardem) appare come il necessario antidepressivo. Affascinante e ripugnante allo stesso tempo, lattore spagnolo offre uninterpretazione degna della statuetta che vinse nel 2008 per Non un paese per vecchi. Sam Mendes, gi regista di American Beauty e Era mio padre, sceglie di dedicare tutta la pellicola alliniziale caduta del protagonista seguita dalla sua lenta e tuttaltro che scontata resurrezione. Riduce al minimo il maschilismo e la superbia di cui erano intrise le pellicole precedenti cercando di rifondare la figura dell'agente segreto sul suo inconfondibile umorismo britannico e su una fedelt cieca e incondizionata alla madre patria. James Bond supereroe morto, sopravvissuto l'uomo. Marco Santarpia In sala a Milano: Uci Cinemas Certosa, Arcobaleno, Uci Cinemas Bicocca, The Space Cinema Odeon, Orfeo, Gloria Multisala, Colosseo, Plinius Multisala.
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