Sei sulla pagina 1di 2

Guy Besse: Il contratto sociale in Rousseau

www.filosofia.rai.it

La Citt del Pensiero Le puntate de Il Grillo Tommaso: il piacere di ragionare Il Cammino della Filosofia Aforismi Tv tematica Trasmissioni radiofoniche Articoli a stampa Lo Stato di Salute della Ragione nel Mondo Le interviste dell'EMSF I percorsi tematici Le biografie I brani antologici EMSF scuola Mappa
Copyright Rai Educational

Aforismi Guy Besse

Il contratto sociale in Rousseau


Documenti correlati DOMANDA: Prof. Besse, quali novit introduce nel pensiero politico moderno l'idea del contratto sociale di Rousseau? Qual il grande problema politico che Rousseau si pone, coerentemente con la sua teoria dell'uomo, con la sua antropologia? E' il problema seguente: come pu il potere fondarsi sulla libert dell'uomo? Come pu il potere essere generato da questa libert, che l'essenza dell'umanit di ogni individuo, per quanto umile e piccolo egli sia? Su questo punto Rousseau in totale rottura con tutte le concezioni del potere in quanto "potere di un uomo sugli altri, di un'istituzione sui gruppi". Rousseau crede di risolvere questo problema con la sua teoria del contratto egualitario, mediante il quale un popolo, che si costituisce attraverso la volont di ciascuno di coloro che ne diventano membri, allo stesso tempo non ha altri padroni che se stesso. Vediamo quindi come Rousseau, su questo piano, appare modernissimo: perch Rousseau non ci presenta il contratto sociale come un momento esattamente localizzabile nella successione dei tempi, ma ci dice tutt'altro. Il contratto un metodo; quel che Rousseau ci offre nella sua grande opera del 1762, Il contratto sociale, un metodo per la formazione delle societ politiche. Ci sono, egli dice, mille maniere per radunare gli uomini, ma ve n' soltanto una per unirli; vale a dire una sola che possa far s che la libert naturale dell'uomo si ritrovi nella libert civile, una volta che si sia costituito il vincolo sociale. Ed questo metodo del vincolo sociale, universalmente valido, relativo all'uomo in generale, che s'illustra nel Contratto sociale. Si capisce pertanto come la Rivoluzione francese si sia voluta erede del Contratto sociale. Si capisce

http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=22[03/01/2013 12:50:05]

Guy Besse: Il contratto sociale in Rousseau

perch i rivoluzionari francesi potessero dire di voler fondare una nuova societ su princpi ispirati dalla filosofia politica di Rousseau. La nozione di legge - e lo dimostrano le migliori ricerche - non proviene, nell'ambito della Rivoluzione francese, da Montesquieu, a prescindere dalla sua importanza, n d'altronde dalla Rivoluzione americana, ma proviene esattamente da Rousseau. Si comprende come questi rivoluzionari abbiano avuto coscienza di fare un atto popolare costitutivo di una comunit autenticamente nazionale e maggioritaria: atto che annulla le pretese di qualsiasi principe ereditario, come d'altronde le pretese di qualunque diritto della chiesa sulla comunit civile. Ma, oltre a fare questo grande atto nazional-popolare che Michelet ha celebrato (si veda la Festa della Federazione del luglio del 1790), essi avevano la sensazione di compiere una grande azione rigenerativa universalmente umana: il che sottolinea la portata universale del pensiero politico di Jean-Jacques Rousseau.
Tratto dall'intervista "Il pensiero politico di Rousseau" - Parigi, Chateau Laffitte, luned 5 dicembre 1988.

Biografia di Guy Besse Leggi l'intervista da cui stato tratto questo aforisma Partecipa al forum "Netd@ys Europe 2001 - L'identit europea"
Tutti i diritti riservati

http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=22[03/01/2013 12:50:05]

Potrebbero piacerti anche