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Lultimo servizio della trasmissione dinchiesta italiana fa luce sulle manovre politiche che hanno portato alla disastrosa acquisizione della compagnia pubblica montenegrina. Come mai una spa municipalizzata italiana (A2a) decide di acquistare la maggioranza della compagnia elettrica pubblica montenegrina (Epcg), tra laltro in perdita, investendo ben 500 milioni di euro? E perch sei mesi prima della pubblicazione del bando sulla privatizzazione della societ di Podgorica, i proprietari di alcuni fondi che controllavano il 18% delle azioni di Epcg versano tutte le loro quote ad A2a? Ma soprattutto, un caso che i proprietari dei fondi siano carissimi amici dellallora, e attuale, presidente del consiglio montenegrino, Milo Dukanovic? A queste, e a molte altre domande sulla controversa privatizzazione di Epcg, ha cercato di rispondere domenica sera linchiesta giornalistica della nota trasmissione italiana Report, basandosi anche sulle carte dellindagine condotta dalla Procura di Firenze su questa vicenda. Tutto inizia nel 2009, quando il premier italiano, Silvio Berlusconi, consultandosi con alcuni fidati onorevoli e con il ministro delle Attivit produttive, Claudio Scajola, decide di avviare degli accordi commerciali con Serbia e Montenegro. Detto fatto. Allinizio del 2009 c il primo contatto con il governo montenegrino e qualche mese dopo Berlusconi incontra personalmente il premier di Podgorica, Milo Dukanovic. I negoziati sono ormai maturi per uninteressamento concreto da parte di una societ italiana: la pi grande municipalizzata della penisola, A2a, di propriet dei comuni di Milano e Brescia, annuncia di voler investire in Montenegro. Vengono versati 500 milioni per acquistare la maggioranza di Epcg, la compagnia elettrica nazionale: lobiettivo quello di implementare progetti relativi allo sfruttamento delle risorse idriche, che abbondano in Montenegro. Ma laffare risulta disastroso. Soltanto nellultimo anno, lEpcg ha accumulato 60 milioni di perdite. Secondo il delegato di A2a in Epcg, Enrico Malerba, la colpa della mancanza di pioggia e di precipitazioni atmosferiche che hanno fatto s che il 2011 sia stato lanno pi secco degli ultimi venti. Ma chiaro che le perdite sono imputabili principalmente ad altri fattori. Soprattutto, pesa sulle casse della Epcg un debito di
oltre 40 milioni di euro del Kap, la pi grande impresa privata del Paese che produce alluminio e compra due terzi dellenergia prodotta dalla compagnia pubblica di Podgorica. In pratica, il Kap non paga le bollette ed Epcg deve comunque fornire energia per evitare centinaia di licenziamenti, ma cos facendo perde oltre due milioni di euro al mese. La situazione quindi disastrosa ma le premesse per la catastrofe cerano tutte, secondo analisti indipendenti e azionisti di Epcg. Attualmente il gruppo italiano A2a registra una perdita di 916 milioni di euro e le azioni che nel 2008 valevano tre euro luna, oggi sono stimate a 40 centesimi, quasi 10 volte di meno. Laffare quindi stato pessimo. Ma il giornalista di Report riprende ed esamina alcuni fatti - tra laltro riportati dal quotidiano indipendente di Podgorica Vijesti, da sempre critico nei confronti di Dukanovic e dei suoi sodali - in base ai quali la decisione di A2a di investire in Montenegro sarebbe stata pienamente indotta dalla politica. Lazionista di Epcg Marko Novakovic cristallino: Tutta questa vicenda non stata trasparente. Prima della privatizzazione ufficiale di Epcg, infatti, il 18% delle azioni vengono acquistate da A2a. Ma interessante notare a chi appartenevano questi fondi, prima di essere venduti alla municipalizzata italiana senza alcuna trasparenza. I titolari dei fondi erano alcuni amici personali di Dukanovic, tra cui spicca il nome di Vaselin Barovic: finito in uninchiesta della procura di Bari per unenorme storia di contrabbando di sigarette, insieme allo stesso premier montenegrino, accusato di aver accumulato allestero centinaia di milioni di euro. Secondo linchiesta, ad averci guadagnato da tutta questa, intricata, storia la Prva Banka: listituto di credito pi importante del Montenegro. Nel 2008 la banca affrontava un periodo durissimo, rischiando di finire in stato di default. Proprio in quel periodo, A2a entrata nel mercato montenegrino, depositando sui conti di Prva Banka 80 milioni di euro: lacquisto della sottoscrizione dellaumento di capitale. In poche parole la municipalizzata italiana ha salvato la banca montenegrina. E chi il principale azionista di Prva Banka? Aco Dukanovic, fratello del primo ministro Milo. In tutto ci, molti azionisti di Epcg e alcune organizzazioni non governative montenegrine parlano di un accordo segreto tra Berlusconi e Dukanovic proprio per salvare la banca. Comunque A2a continua a non reclamare e pretendere i soldi che ha messo dentro la banca di
Podgorica, indebitandosi con altri istituti di credito. E i vari progetti che dovevano essere realizzati in merito alla partnership ItaliaMontenegro ancora non hanno visto la luce.
docente di diritto a Skopje. Lanno scorso le autorit hanno approvato un condono relativo a quattro casi di crimini di guerra che coinvolgono persone di etnia albanese. "Nel processo decisionale, oltre ai criteri di base, il Tribunale penale internazionale dovrebbe prendere in considerazione il pi ampio contesto della Macedonia, visto che la fine della guerra risale a molto tempo fa. Il nostro, ormai, un Paese pacifico", ha aggiunto la Vankovska.