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TRIESTE E LONTANA 2

DIBATTITO SULL A MAN C ATA ASSEGN AZIONE DELLE RISORSE REGIONALI AL TERRITORIO PORDENONESE

SEGUITO DI TRIES TE LONTANA . PUBBLIC AZIONE CURATA , SENZA CONTRIBUTI PUBBLICI, IN OCCASIONE DEL CONVEGNO D I P O R D E N O N E D E L 2 5 O T T O B R E 2 012 , DA L LA S S O C I A Z I O N E C U LT U R A L E FA R E R E G I O N E P R E S I E D U TA DA LU C I A N O BORTOLUS.
Tutti i dati sono tratti dalla

RELAZIONE DI VERIFICA - PARTE SECONDA: RIPARTIZIONE TERRITORIALE DEI PAGAMENTI

allegata ai rendiconti generali della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per gli anni 2008, 2009, 2010 approvati dal Consiglio regionale

S I T O W E B : W W W. FA R E R E G I O N E . O R G

C O P Y R I G H T A B E L E C A S E T T A , O T T O B R E 2 012 T I P O G R A F I A S A R T O R S R L , O T T O B R E 2 012
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DATI
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA POPOLAZIONE PER PROVINCIA
al 31 Dicembre 2011 UDINE PORDENONE TRIESTE GORIZIA TOTALE REGIONE Abitanti 542.000 316.000 239.000 142.000 1.239.000 Percentuale (43,7%) (25,5%) (19,3%) (11,5%) (100%)

TERRITORIO PORDENONESE (minori assegnazioni di risorse regionali rispetto al parametro abitanti)


ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010 - 152.411.000 EURO (corrisponde a 295 miliardi di vecchie lire) - 157.359.260 EURO (corrisponde a 304 miliardi di vecchie lire) - 158.208.000 EURO (corrisponde a 306 miliardi di vecchie lire)

(Esempio: se la Regione avesse tenuto conto degli abitanti nellassegnare le risorse ai territori delle quattro province, il territorio pordenonese nel 2010 avrebbe avuto complessivamente 158.208.000 euro in pi rispetto a quanto ha ricevuto si tratta di 300 miliardi di vecchie lire; Trieste avrebbe ricevuto molto meno; Udine ha ricevuto sostanzialmente quanto dovuto in base agli abitanti)

ANNO 2009
Sperequazione in regione nel riparto dei finanziamenti per provincia
250ML 200ML 150ML 100ML 50ML 0ML -50ML -100ML -150ML -200ML -250ML

242 ML -47 ML -38 ML

-157 ML

Udine 541.000 ab.

Pordenone 314.000 ab.

Trieste 240.000 ab.

Gorizia 142.000 ab.

Le risorse regionali mancate al territorio pordenonese nel 2009 per settore di intervento
Settore di Intervento Sanit Autonomie locali Attivit economiche Protezione sociale Gestione territorio Istruzione, formazione, ricerca Infrastrutture, trasporti e telecomun. Attivit culturali Ambiente e difesa del territorio Totale Importo -76.031.000 -18.325.000 -9.969.000 -9.736.000 -10.793.000 -13.703.260 -11.893.000 -6.070.000 -839.000 -157.359.260

ANNO 2010
Sperequazione in regione nel riparto dei finanziamenti per provincia
250ML 200ML 150ML 100ML 50ML 0ML -50ML -100ML -150ML -200ML -250ML

3,3 ML

218 ML -63,4 ML

-158,2 ML

Udine 541.000 ab.

Pordenone 314.000 ab.

Trieste 240.000 ab.

Gorizia 142.000 ab.

Le risorse regionali mancate al territorio pordenonese nel 2010 per settore di intervento
Settore di Intervento Sanit Autonomie locali Attivit economiche Protezione sociale Gestione territorio Istruzione, formazione, ricerca Infrastrutture, trasporti e telecomun. Attivit culturali Ambiente e difesa del territorio Totale Importo -87.490.000 -14.449.000 -116.000 -19.930.000 -18.508.000 -9.752.000 -1.950.000 -5.338.000 -675.000 -158.208.000

ANNO 2011

Siamo in attesa dei dati del rendiconto relativo allanno 2011 (gi approvato con delibera della Giunta regionale n. 668 del 23 aprile 2012) che sar presentato in novembre allapprovazione del Consiglio regionale.

Le Regole
Programmazione nanziaria e bilancio: collegare, chiarire, semplicare In passato la lettura delle norme finanziarie stata poco agevole, destinata pi a politici e tecnici che ai cittadini. Le attuali norme di programmazione finanziaria e contabilit regionale (legge regionale 8 agosto 2007, n. 21 e successive modifiche) consentono invece di comprendere e giudicare meglio le scelte della politica e lefficienza della macchina regionale. I documenti programmatori e contabili rappresentano le decisioni fondamentali di bilancio, mostrando il loro collegamento con le politiche adottate per rispondere ai bisogni della societ regionale. (affermazioni presenti nel sito della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia)

Accordo di programma con le Province laccordo tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e ciascuna delle Province della regione che perseguono la realizzazione di interventi qualificati prioritari del Piano regionale di sviluppo e per il conseguimento di obiettivi di riequilibrio territoriale. Con gli Accordi, disciplinati dalla L.R. 7/1981, vengono coordinate le azioni di competenza della Regione e delle Province, definite le condizioni, i tempi e le procedure di controllo e di verifica per lattuazione degli interventi, individuate le risorse finanziarie, lammontare dei finanziamenti ed i soggetti realizzatori. (Tratto dal sito della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Si fa presente che nessun accordo per il riequilibrio territoriale stato sottoscritto tra Regione e Provincia di Pordenone; lultimo accordo sottoscritto dalla Provincia - presidente De Anna risale al 2006 e riguarda lasfaltatura di alcune strade)
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Funzioni della Provincia di Pordenone Articolo 8 della legge regionale 9 gennaio 2006, n.1: La Provincia lente locale che rappresenta e cura gli interessi di area vasta della propria comunit e ne promuove lo sviluppo

Art. 3 dello statuto della Provincia di Pordenone

La Provincia esplica il proprio ruolo centrale di collaborazione nellambito della programmazione sanitaria e socio-assistenziale nonch nella verifica dei risultati conseguiti, istituendo un osservatorio provinciale con compiti di monitoraggio, studio, ricerca, analisi e proposta al fine del coordinamento degli interventi. (Questa parte dello statuto rimasta inattuata)

DUE ANNI DI DIBATTITO PER UNA GIUSTA ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE REGIONALI AL TERRITORIO PORDENONESE SANITA, COMUNI, LAVORO, SCUOLA
31 maggio 2010. Il Messaggero Veneto, in cronaca regionale, pubblica i dati sugli squilibri nellassegnazione dei fondi regionali 2008 nei territori delle quattro province. Molto male per le famiglie del territorio pordenonese! Esce larticolo del giornalista Beniamino Pagliaro Sanit, trasporti, cultura e istruzione: il bilancio regionale premia Trieste. Si riferisce al rendiconto nanziario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per lanno 2008. Da qui partono le nostre ricerche e lindagine sugli squilibri nelle assegnazioni delle risorse ai territori delle quattro province, dalle quali risulta, in rapporto agli abitanti, una penalizzazione annua di oltre 150 milioni di euro per il territorio pordenonese. Viene riportata lopinione del consigliere regionale Mauro Travanut, 57 anni, vice capogruppo del Pd, insegnante, ex sindaco di Cervignano, che sta lavorando allipotesi di portare la questione in Consiglio regionale guardando questi dati si capisce che c un grandissimo lavoro da fare, dice, non si pu pensare di mantenere uno status di differenza cos evidente. Prima di andare incontro a temi cos grandi come quelli del federalismo va messo a punto un usso di denaro non cos squilibrato (Messaggero Veneto, cronaca regionale).1 giugno 2010: i primi commenti sono degli udinesi, compatti e decisi nel chiedere il riequilibrio.
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1 giugno 2010: i primi commenti sono degli udinesi, compatti e decisi nel chiedere il riequilibrio I primi interventi sullargomento (occorre il riequilibrio) sono di esponenti udinesi: Pietro Fontanini, Lega Nord, presidente della provincia di Udine, insegnante di 57 anni, ex parlamentare, ex presidente della Regione, ex sindaco di Codroipo, Furio Honsel, 51 anni, sindaco di Udine, centrosinistra, professore di informatica e matematica, ex rettore dellUniversit di Udine, Alessandro Colautti consigliere regionale udinese del Pdl, Giorgio Baiutti e Renzo Pascolat consiglieri udinesi regionali Pd e lex parlamentare autonomista friulano Arnaldo Baraccetti (Messaggero Veneto).

13 luglio 2010: il sindaco di Pordenone pone ufcialmente la questione.

Il sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello, della lista civica Il Fiume, 51 anni, commercialista, pone la questione in forma ufciale. Il giornalista Stefano Polzot dedica lintera prima pagina locale del quotidiano Messaggero Veneto allanticipazione del sindaco sui risultati della ricerca del dott. Casetta in base alla quale il territorio della provincia di Pordenone risulta penalizzato, in rapporto agli abitanti, per oltre 150 milioni di euro allanno ed in quasi tutti i settori: sanit, autonomie locali, economia, sociale, gestione del territorio, istruzione, infrastrutture e trasporti, cultura. Lanalisi riguarda i dati del rendiconto regionale 2008, anno nel quale hanno governato sia il centro sinistra che il centro destra. Ma riguarda anche gli anni precedenti, a partire dal 2001. E la tendenza per il futuro? Negativa: nel 2009 la situazione addirittura peggiorata. Conclude Bolzonello: Questa non una battaglia che si vince agitando la bandiera di una parte politica... In un momento nel quale si evoca il federalismo necessario che il territorio nella sua interezza sostenga la battaglia per una perequazione dei fondi che appare doverosa perch basata su dati oggettivi. Il Friuli Occidentale non pu pi sopportare una differenza cos macroscopica...Uno sforzo che richiede limpegno di tutti,
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da destra a sinistra, oltre che delle categorie economiche. Senza questo progetto corale, che n da subito sono disponibile a sostenere, non cambier nulla, a prescindere da chi governer la Regione (Messaggero Veneto).

14 luglio 2010: intervengono esponenti politici pordenonesi attizzando anche la polemica partitica: la colpa della destra, del centro o della sinistra?

Replica a Bolzonello il consigliere regionale pordenonese del Pdl, Franco Dal Mas, 46 anni, avvocato, alla sua seconda legislatura: Il centro destra si impegnato a realizzare un riequilibrio partendo dai conti sanitari con il superamento del dato storico della ripartizione dei nanziamenti... Siamo quindi disponibili a discutere della questione con il sindaco, ma i suoi attacchi devono essere pi selettivi e ricordare quanto la sua stessa parte politica non ha fatto negli anni scorsi. Interviene anche il consigliere regionale Pdl alla sua seconda legislatura Paolo Santin, 41 anni, imprenditore informatico, ex sindaco di Pasiano di Pordenone: La Regione, dal nire degli anni novanta, grazie alle nuove competenze, ha iniziato a riequilibrare, tuttavia rimangono nella nostra regione ancora sperequazioni. Il pordenonese ex assessore regionale del Pd Lodovico Sonego, 54 anni, precisa: Bolzonello mette il dito sulla piaga. Da quando la Regione governata dal centro-destra si interrotto un processo che, seppure con gradualit, stava agendo in direzione della perequazione. Il presidente della provincia, il pordenonese Alessandro Ciriani, 40 anni, Pdl, accoglie lappello di Bolzonello:E opportuno che i rappresentanti delle istituzioni si siedano attorno ad un tavolo e sappiano fare sintesi portando un risultato utile per la provincia di Pordenone...Per raggiungere lobiettivo, per, necessario che tutti, a partire dal sindaco, si spoglino della casacca politica di appartenenza, nel caso quella del centro-sinistra, per affrontare con spirito laico il problema e identicare le priorit (Messaggero Veneto).

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16 settembre 2010. Eppure i soldi ci sono: Kosic annuncia 11,6 milioni di avanzo del bilancio consolidato della sanit per il 2009.

Il risultato economico della gestione del Servizio sanitario regionale nel 2009 si chiude con un utile consolidato di 11.662.000 euro. Lo rileva una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta di Vladimir Kosic, assessore tecnico alla salute, istriano, ex presidente del Centro Progetto Spilimbergo per la disabilit. Gi utilizzata una parte delle risorse, la quota rimanente sar ridistribuita tra le aziende sanitarie ed ospedaliere (Agenzia Regionale Consiglio). Nota: lavanzo per la sanit regionale stato di 10 milioni di euro nel 2011 ed previsto in 13 milioni per il 2012.

3 ottobre 2010. Il consigliere regionale Blasoni: occorre trovare un equilibrio tra i territori.

In polemica con i colleghi di partito triestini, interviene ludinese Massimo Blasoni, 45 anni, consigliere regionale Pdl alla sua seconda legislatura, vicepresidente della Commissione sanit, fondatore del gruppo Sereni Orizzonti, soggetto privato leader nella costruzione e gestione di residenze e servizi per gli anziani in Friuli Venezia Giulia: E giusto anche dire del sottonanziamento della sanit friulana e pordenonese che sconta un divario di decine di milioni rispetto a quella giuliana e delle difcolt dellUniversit di Udine che, con pari numero di studenti, riceve dallo Stato risorse assai pi modeste senza che la Regione abbia messo in atto - durante lepoca Illy - alcuna misura di perequazione. Il recente rimescolamento delle deleghe in Giunta ha fatto s, inne, che tutte le deleghe in materia economica (Commercio a Brandi, Industria ed Artigianato a Seganti) nissero ad esponenti dellarea triestina, nonostante Udine rappresenti ben il 43% della capacit produttiva regionale... Il Pdl pi unito di quanto appaia, occorre per trovare un equilibrio tra i territori contemperando reciproche e legittime rivendicazioni (Messaggero Veneto).
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5 ottobre 2010: lassessore regionale Kosic con i partiti della maggioranza pone il problema del riequilibrio dei fondi per la sanit.

Indiscrezioni giornalistiche riportano la discussione segreta avvenuta il giorno prima ad alto livello sulla questione sanit in regione. Cerano il presidente della Regione Renzo Tondo, carnico di 54 anni, del Pdl, alla sua terza legislatura, lassessore alla salute Vladimir Kosic, il direttore centrale della sanit il pordenonese Paolo Basaglia, il segretario regionale del Pdl il pordenonese Isidoro Gottardo, della Lega Pietro Fontanini, dellUdc Angelo Compagnon (con Giorgio Venier Romano) nonch il capogruppo Pdl in consiglio regionale Daniele Galasso. Le prime informazioni parlano di un piano di bilanciamento delle risorse per la sanit in dieci anni a favore di Udine e Pordenone (Messaggero Veneto). In giornata arriva violenta la reazione di Trieste: La Giunta Tondo intende impoverire Trieste, non solo sotto il prolo economico, commerciale, industriale e portuale, ma anche per quanto riguarda la salute dei cittadini sostiene Sergio Lupieri, 63 anni, medico di famiglia, consigliere regionale del Pd di Muggia, vicino agli ambienti cattolici impegnati nel sociale, alla sua seconda legislatura. Si riferisce alla decisione della Giunta regionale in base alla quale i 750 milioni assorbiti da Trieste e Gorizia come servizio sanitario regionale sono troppi rispetto ai 1.500 milioni assegnati a Udine e Pordenone: Premessa basata su considerazioni superciali e qualunquistiche, prive di ogni approfondimento e ragionamento, in quanto gli 800 mila abitanti friulani sono esattamente il doppio dei 400 mila abitanti giuliani e isontini e quindi i conti tornano. Per la Giunta Tondo Trieste deve ridurre strutture e limitare le assunzioni di personale medico e infermieristico, razionalizzando in modo graduale, afnch il sistema ritorni virtuoso. Non con tagli drastici o scossoni violenti, bens con una nuova proporzione che dovrebbe avvenire in dieci anni, proprio perch lo squilibrio profondo. Purtroppo, continua Lupieri, si tratta di dilettanti allo sbaraglio, che non sanno di cosa parlano. Lunica certezza che cos si creano danni enormi alla popolazione. La maggioranza regionale di centrodestra vuole impoverire ulteriormente la sanit triestina, riducendo lassistenza domiciliare nelle 12 ore, i centri di salute mentale aperti 7 giorni alla settimana, il numero di infermieri
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presenti nei reparti di Cattinara, la sioterapia a domicilio e tanti altri servizi. Pertanto, invece di migliorare lassistenza ai cittadini dove manca o insufciente, la Giunta Tondo decide di ridurre ed eliminare i servizi dove funzionano e dove ci sono; invece di analizzare il tasso standardizzato di mortalit e di morbilit della popolazione, il centrodestra prende decisioni gravissime non tenendo conto della composizione demograca da noi in larga misura monoparentale, e delle esigenze assistenziali completamente diverse. Udine e Pordenone - conclude Lupieri - non hanno certamente tanti anziani soli a casa quanti ne hanno Trieste e Gorizia, con un alto indice di complessit di cura, ma hanno certamente una popolazione pi giovane, pi sana e con famiglie pi numerose (Agenzia Consiglio Notizie).

6 ottobre 2010. Abele Casetta, ex vicesegretario del Comune di Pordenone, porta a termine lindagine sui nanziamenti regionali nei territori della quattro province anni 2008 e 2009: sar pubblicata nel luglio 2011 con il titolo Trieste lontana, 31 pagine distribuite in 3.000 copie.

Largomento non di poco conto. Stiamo parlando di 152 milioni di euro (300 miliardi di vecchie lire) che ogni anno la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia fa mancare a Pordenone in base al parametro abitanti. Ma proprio vero? Chi lo dice? Lo dice la Regione stessa nel rendiconto, o conto consuntivo, per lanno 2008, approvato dal Consiglio regionale. Perch si parte dal 2008? Perch con il 2008 per la prima volta stata data attuazione ad una legge regionale, che obbliga a predisporre una relazione di verica per attestare come sono state distribuite le risorse fra gli abitanti delle quattro province. E prima del 2008? Nellapprovare il rendiconto per lanno 2008, la Regione ha fatto una carrellata allindietro, attestando che la penalizzazione di Pordenone stata costante dal 2001. Anzi, mentre agli inizi era di cento milioni di euro allanno (pari a 194 miliardi di vecchie lire), negli anni successivi aumentata. E giusto usare il pa13

rametro abitanti? E un parametro di partenza, oggettivo e indiscutibile per monitorare la situazione e vericare le storture: alla ne i conti devono tornare perch la gestione delle risorse pubbliche devono avere come riferimento una popolazione ed un territorio. Ricordiamo che la provincia di Pordenone (315.000 abitanti), nata nel 1968, la seconda dopo Udine (542.000). Viene di gran lunga prima di Trieste (237.000) e di Gorizia (142.000). Abbiamo detto politica per gli abitanti di un territorio. E diciamo anche politica dei fatti, che si trova descritta nel rendiconto nanziario di ne anno, quella che fa giustizia delle promesse, delle previsioni, degli annunci mediatici parziali, delle chiacchiere e delle polemiche di parte. Tutti questi soldi che mancano ogni anno a Pordenone, che cosa signicano in concreto? Signicano per la sanit (- 63 milioni di euro, in base agli abitanti, circa la met della penalizzazione annua): meno salute, meno cure, meno prevenzione, meno riabilitazione, sia in ospedale che sul territorio. Signicano meno sociale (-16): ne fanno le spese disabili, maternit, bambini, migranti, casa, lavoro, servizi sociali. Signicano meno gestione del territorio (-27 milioni): acqua, riuti, energia, mobilit ciclistica, trasporto pubblico, trasporto per ferrovia, protezione civile. Signicano penalizzazione delleconomia, con meno servizi alle imprese (-14 milioni); meno fondi ai 51 comuni; meno istruzione, formazione e ricerca (-10 milioni); penalizzazione per la cultura e lo sport, i musei, la musica, il volontariato (-6 milioni); signicano meno trasporti e infrastrutture (viabilit, telecomunicazioni, ecc.) in una zona di sviluppo trainante (-1,4 milioni). Aggiungiamo pure agli abitanti altri parametri: in un settore avremo pi nanziamenti, nellaltro meno; ma non possibile che Pordenone sia costantemente sotto in tutti e nove i settori di intervento regionale. Lincapacit della Regione di perequare, distribuire equamente, le risorse un problema vecchio? Certamente. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nata nel 1963, in particolari condizioni storiche, per utilizzare tutte le risorse disponibili per potenziare il territorio, per far star bene la popolazione, perequando le varie situazioni. Discorso n dallinizio non facile se si pensa alla storia del trattino che, ovviamente, non solo un problema formale di graa: si scrive Friuli-Venezia Giulia o Friuli Venezia Giulia? Integrazione e perequazione o mantenimento di due realt distinte? Secondo lemendamento costituzionale presentato dallallora parlamentare Antonio Di Bisceglie,

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attuale sindaco di San Vito al Tagliamento, si scrive Friuli Venezia Giulia, senza trattino: una comunit regionale unica e non due comunit diverse. Che cosa fa la Regione? Come spende i soldi? Lo si capisce dal rendiconto nanziario, o conto consuntivo. Su 100 euro spesi, circa 20 sono per il funzionamento (mille milioni di euro che, ovviamente, per la maggior parte restano nella capitale, cio a Trieste), mentre 80 euro seguono nalit a valenza esterna, cio vanno sul territorio. La nostra attenzione va alle risorse spese sul territorio. Su 100 euro spesi sul territorio quasi 56 se ne vanno per la sanit e il sociale, 14 per comuni e province, 10 per incentivare le attivit economiche. I 20 euro restanti sono destinati agli altri cinque settori in cui interviene la Regione: 8 per il territorio, 4 per istruzione, 3,5 per infrastrutture e trasporti, 2,5 per cultura e sport, 2 per ambiente. Chi decide la ripartizione delle risorse nei vari settori e la successiva assegnazione ai quattro territori delle province? Il Consiglio regionale e la Giunta: cio i 59 consiglieri regionali (quattordici sono pordenonesi), il presidente della Regione e gli assessori (due sono pordenonesi) che presiedono i vari settori. Ma non va dimenticato lapporto dei dirigenti, responsabili del lavoro preparatorio per le leggi nonch dei procedimenti amministrativi: tutto passa da loro. Nessuno o quasi pordenonese. Trieste lontana. Negli anni c stato un sia pur lento riequilibrio nella ripartizione della spesa per aree provinciali? La risposta : no. Negli anni la situazione per il territorio pordenonese non migliorata, come abbiamo visto, in tutto il periodo 2001-2008. Ma non migliorata neanche nel 2009, anzi peggiorata, perch sono mancati 157 milioni di euro (304 miliardi di vecchie lire). C stata differenza fra centro destra e centro sinistra nella ripartizione delle risorse per aree regionali? Nessuna differenza, come risulta dalla successione dei governi regionali:
1998-2001 2001-2003 2003-2008 2008Roberto Antonione (FI) Renzo Tondo (FI) Riccardo Illy Renzo Tondo (PDL)

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Ci sono i soldi per perequare gli squilibri territoriali? Certamente. Per perequare non servono pi soldi, ma si tratta di distribuire equamente quelli che ci sono. Trieste lontana: perch le assegnazioni di fondi spettanti a Pordenone vanno a Trieste? Vediamo un aneddoto. Nella delibera 883 del 24 aprile 2009 la Giunta regionale si impegna in una lunghissima relazione per descrivere la zona di Trieste e tutti i comuni della provincia come zona degradata da terzo mondo: degrado urbano, disagiate condizioni socioeconomiche, invecchiamento, bassa natalit, emigrazione, basso indice di attivit, alto tasso di criminalit, inquinamento e degrado ambientale, crescita del disagio sociale. Conclusione: Trieste, con la sua provincia, viene inserita nel programma degli aiuti europei riservati alle zone di montagna, come Claut e Ligosullo, sottraendo risorse ad altre comunit. E considerata zona montana per lo svantaggio specico della bora (richiamo alla delibera della Giunta regionale 22 marzo 2007 per l approvazione del programma di sviluppo rurale). Interessanti le tabelle allegate alla dichiarazione di zona montana: Trieste registrata con lo 0,17% della supercie posta sopra i 600 metri sullaltezza del mare, San Dorligo della Valle 4,89%, Duino Aurisina, Monrupino e Sgonico zero supercie sopra i 600 metri. Grazie a questa classicazione, e quindi grazie alla bora, con legge 11 agosto 2010 il Consiglio regionale ha assegnato a Trieste la maggiorazione del contributo per la benzina e il gasolio. Trieste degradata? Nello stesso anno 2009 in cui la Giunta regionale la descriveva degradata per avere gli aiuti europei, la provincia di Trieste gurava a primo posto in Italia nella graduatoria de Il Sole 24 ore per qualit della vita sulla base di 24 indicatori (Pil, conti in banca, pensioni, consumi, inazione, costo casa, imprese, fallimenti, protesti, donne occupate, disoccupati, infrastrutture, ecosistema, clima, decessi, scuole, cause civili, abitanti, trasferimenti, trend natalit, giovani, laureati, stranieri). Gorizia risultava al 14 posto, Udine al 17 e Pordenone al 51. Ma allora Pordenone che cosa deve fare? Il libretto Trieste lontana cos conclude Se la situazione non cambia, lunica strada possibile quella di opporsi drasticamente alla politica degenerativa di coloro che, ignorando larticolo 16 dello Statuto regionale (I consiglieri regionali rappresentano lintera Regione senza
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vincolo di mandato), sono sempre pronti a fare squadra solo per il proprio territorio al ne di una politica spartitoria, come indicano i risultati. Risultati che segnalano il rischio di rottura di ogni equilibrio policentrico nel territorio regionale. In n dei conti sarebbe un pi equilibrato modo di fare regione a costo zero, senza incremento di spesa. Essere uomini pratici, signica rispondere alle seguenti nove domande: 1. Quale linea politica per la salute delle famiglie pordenonesi alle quali ogni anno sono sottratti milioni di euro? 2. Quale politica per i comuni sperequati sottonanziati, costretti a ridurre i servizi e supplire con la leva scale? 3. Quale linea per per avere le dovute risorse per potenziare le attivit economiche con vantaggio per tutta la comunit regionale? 4. Quale linea politica per i servizi sociali sottonanziati di 11 milioni di euro allanno, pur riguardando interventi sensibili per la tipologia della nostra popolazione: disabilit, maternit e infanzia, migranti, edilizia residenziale, politiche sociali per la casa, lavoro? 5. Quale politica per la gestione del territorio, trasporto, parcheggi, mobilit ciclistica, servizio idrico integrato, raccolta smaltimento riuti, energia, riqualicazione centri urbani, interventi di protezione civile, per recuperare la penalizzazione di 27 milioni di euro allanno? 6. Quale politica per listruzione e la formazione dei nostri 72.000 ragazzi in et no a 24 anni (a Trieste sono 45.000), per dare pari opportunit rispetto alle famiglie di Trieste e Udine, recuperando la penalizzazione di 11 milioni di euro allanno? 7. Quale linea per le infrastrutture (strade, rete ferroviaria, metanodotti, energia, acque e depuratori, telecomunicazioni, servizi alle imprese), dove Pordenone si trova ultima con un indice di 70, contro 104 della media regionale, 134 di Gorizia e 140 di Trieste (fatto 100 il dato nazionale), settore in cui penalizzata dalla Regione per 1 milione e mezzo di euro allanno?

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8. Quale inserimento di Pordenone nella politica regionale per le attivit culturali, ricreative e sportive? 9. Quale politica per lambiente e la difesa del territorio?

6 ottobre 2010. In Regione si parla di dare per la sanit 18 milioni di euro in pi a Pordenone e 17,5 in pi allarea udinese: il triestino Lupieri spara ancora a zero.

Arrivano notizie pi precise sul recente incontro al vertice. Pi 18 milioni di euro allarea pordenonese e pi 17,5 a quella udinese; meno 35,7 allarea giuliano isontina di Trieste e Gorizia: questo il piano di riequilibrio contenuto in uno studio di 150 pagine presentato da Vladimir Kosic e Paolo Basaglia per il riequilibrio delle risorse per la sanit. Se si tenesse conto solo degli abitanti, in 5-6 anni Trieste e Gorizia dovrebbero tagliare i costi per 89 milioni di euro; il territorio della provincia di Udine dovrebbe avere 22,5 milioni di euro in pi, mentre larea della provincia di Pordenone 66 milioni di euro in pi. Lo studio per ritiene che, accanto al dato fondamentale degli abitanti, si debba tener conto anche di altri fattori. Tondo e Kosic vorrebbero alcuni punti fermi gi per ottobre per la Finanziaria regionale 2011. Ma la riforma divide i partiti di maggioranza: Lega e Udc prendono tempo mentre nel Pdl ci sono posizioni di contrasto (Messaggero Veneto). Interviene nuovamente il consigliere regionale del PD Lupieri non solo per condannare i previsti tagli per la sanit a Trieste e Gorizia ma addirittura per chiedere maggiori risorse per la sanit dellarea giuliano isontina:Dividere le risorse della sanit secondo una quota pro-capite, e cio tenendo conto solo del numero degli abitanti, segno di immaturit non solo politica, ma culturale. Cos prosegue:In mancanza di una programmazione sanitaria regionale che tenga conto dei reali bisogni di salute della popolazione, cos diversi in un territorio tanto piccolo, la Giunta Tondo continua ad ascoltare le varie anime della sua maggioranza, che parlano una lingua esclusivamente basata su interessi territoriali. Non vi nulla di serio o di scienticamente studiato nelle varie proposte che emergono, ma so18

lo la volont di avere di pi sul proprio territorio, senza alcuna considerazione di carattere sanitario. Pertanto, invece di migliorare lassistenza ai cittadini dove manca o insufciente, la Giunta Tondo decide di ridurre ed eliminare servizi dove funzionano e ci sono. Invece di analizzare il tasso standardizzato di mortalit e morbilit della popolazione, unico elemento in grado di creare un indice pesato dei cittadini, il centrodestra prende decisioni gravissime non tenendo conto della composizione demograca e delle esigenze assistenziali completamente diverse a livello regionale. Udine e Pordenone non hanno certamente tanti anziani soli a casa quanti ne hanno Trieste e Gorizia, con un alto indice di complessit di cura, ma hanno certamente una popolazione pi giovane e con famiglie pi numerose. un dovere della direzione alla Sanit analizzare la spesa del Fondo sanitario, ma su base scientica, con dati che tengano conto delleffettiva fotograa sanitaria della popolazione, e che nulla abbiano a vedere con interessi o contrapposizioni territoriali. Sono certo che su queste basi la quota del fondo sanitario per Trieste e Gorizia non solo sar ampiamente giusticata, ma dimostrer come siano necessarie ulteriori risorse (Agenzia Coniglio Notizie).

7 ottobre 2010. Bolzonello, Zanolin, Moretton, Travanut a favore del riequilibrio dei fondi per la sanit. Contrari i triestini Lupieri e Cosolini.

Il sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello ripropone la necessit di ottenere dalla Regione il riequilibrio nellassegnazione delle risorse: il territorio della provincia di Pordenone non pu continuare ad essere cos ingiustamente penalizzato. In n dei conti si chiede solo di avere il giusto (Messaggero Veneto). Interviene anche lassessore alle politiche sociali del Comune di Pordenone, presidente dellAssemblea dei sindaci dellambito urbano, membro della Conferenza per la programmazione sanitaria e sociale regionale, Giovanni Zanolin, per ribadire che il nanziamento alle strutture sanitarie delle tre aree vaste del Friuli Venezia Giulia non pu pi avvenire con il criterio della spesa storica. Finanziare le aree vaste per il numero di cittadini che avevano trentanni fa e non per quello di oggi signica garantire
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una forte diseguaglianza di diritti sociali e sanitari. Non pensabile che per il solo fatto di risiedere a Trieste una persona possa avere un innit di opportunit in pi rispetto a un residente a Pordenone: molta pi assistenza domiciliare di infermieri e sioterapisti, molte pi strutture per la salute mentale, inniti interventi in pi per le dipendenze, molta pi riabilitazione, molta pi assistenza agli anziani soprattutto dementi, molti pi interventi dei consultori, molta neuropsichiatria per i bambini e cos via. Se per unoperazione chirurgica importante si pu pensare di spostarsi in altre province, ci inaccettabile e impossibile per lassistenza territoriale. Non vero continua Zanolin che da questa situazione si pu uscire con gradualit. Tutto il percorso della giunta Illy stato segnato da promesse di gradualit. Alla ne abbiamo riscontrato che il divario nei diritti esigibili tra Pordenone e Trieste, in quei cinque anni, era di molto aumentato a favore di Trieste: alla faccia della gradualit, lingiustizia era aumentata. La verit che la sanit regionale una grande macchina con logiche interne che favoriscono le posizioni di potere oggi esistenti e i privilegi. In tal senso Zanolin invita Tondo e Kosic ad andare avanti sulla strada annunciata del riequilibrio. E necessario continua che non arretrino e non si facciano condizionare. Equit, giustizia e parit di diritti sono alla base di qualsiasi buona politica. Se il riequilibrio proposto porter davvero a Pordenone nuove risorse queste debbono andare tutte al territorio. Come hanno scritto i sindaci nel documento approvato questanno in vista del nuovo piano socio sanitario regionale, gli ospedali dellarea vasta pordenonese devono trovare le risorse per affrontare le nuove necessit di intervento con la razionalizzazione dei loro cicli produttivi. Vengano dunque eliminati vecchi servizi non pi attuali, si recidano i doppioni e si mantengano in piedi le attivit che per numero di accessi superano le soglie critiche denite in sede ministeriale, allocandoli su tutto il territorio provinciale. Il Cro, inne, pu trovare nanziamenti anche al di fuori di quelli della Regione, nei capitoli statali della ricerca (Messaggero Veneto e Il Gazzettino). Per il consigliere regionale triestino del Pd Lupieri prima di cambiare la spesa storica nella sanit occorrono lunghi studi e lunga sperimentazione (Agenzia Consiglio Notizie). Il Pd apre allipotesi di riequilibrio dei fondi a favore dei territori di Udine e Pordenone. Siamo favorevoli a un riequilibrio spiega il capogruppo del Pd, il
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consigliere regionale pordenonese Gianfranco Moretton, 57 anni, ex sindaco di Fiume Veneto, ex assessore regionale, per 18 anni amministratore regionale per favorire chi nora stato penalizzato. Il riparto delle risorse proviene da molto lontano e non ha mai raggiunto lequit n la proporzionalit perch la spesa sanitaria ponderata non mai stata denita, anche a seguito di situazioni di decit in alcune aziende sanitarie. Per Moretton, lidea di riequilibrare positiva anche se credo non sar facile raggiungere questo obiettivo, considerato che i nanziamenti dello Stato da ormai 15 anni non ci sono pi per la scelta fatta dalla Regione di uscire dal sistema nazionale. Tanto aggiunge Moretton dipender dalla capacit della Giunta regionale di concludere positivamente la trattativa sulle compartecipazioni e anche dalla ripresa economica, perch l80% dellIrap va a nanziare la sanit. Il vicecapogruppo Pd Mauro Travanut d via libera allinizio di questo percorso, pur puntando il dito sulle cifre pro capite perch va fatto un ulteriore approfondimento su come sono dislocate le strutture. Diversa la posizione del responsabile del Pd triestino, ex assessore regionale e futuro sindaco di Trieste, Roberto Cosolini: Dicevamo da tempo che Tondo e Kosic stessero preparando una stangata sulla sanit triestina. La revisione dei criteri di riparto promette una grande ingiustizia per Trieste. Negare che le risorse vadano divise tenendo conto del numero di abitanti ma anche delle caratteristiche della domanda, ovvero et, stato di salute semplicemente assurdo e punitivo (Beniamino Pagliaro, Messaggero Veneto, cronaca regionale).

8 ottobre 2010. Lex assessore regionale alla sanit Beltrame: meglio difendere quello che si ha, invece che parlare di riequilibrio.

Lex assessore regionale alla sanit Ezio Beltrame, del Pd, 56 anni, medico di medicina generale di Mortegliano, si rivolge a Zanolin: loperato della Giunta Illy si deve valutare con i maggiori servizi che sono stati attivati in provincia di Pordenone e non da altre parti. Quando ero assessore abbiamo aumentato i posti in RSA a Maniago e concessi a Casa Serena, Azzano Decimo e San Vito al Tagliamento. Lassistenza domiciliare stata incrementata del 50 per cento, abbiamo atti21

vato protocolli di diagnosi e cura, stato aperto lhospice di San Vito e potenziato il Centro di salute mentale. A favore delle famiglie abbiamo realizzato nel 2005 il pi consistente investimento degli ultimi decenni negli asili nido. In pi abbiamo attivato importanti programmi di screening e avviato le UTAP (unit territoriali per lassistenza primaria). Invece che parlare dei massimi sistemi - continua Beltrame criticando lattuale gestione Tondo - bisogna chiedersi perch nei mesi estivi lhospice di San Vito aveva gli accessi bloccati per carenza di personale. Perch le UTAP sono state fermate, perch sono stati diminuiti gli investimenti sugli asili nido e si ridotto il fondo per labbattimento delle rette, perch i programmi di screening scricchiolano, perch in crisi la RSA di Maniago. La Giunta Tondo propina fumo, ma manca larrosto e la crisi non centra. Si discute di perequazione delle risorse, che un problema complicatissimo, quando invece si dovrebbe difendere quello che si ha (Messaggero Veneto).

9 ottobre 2010. Zanolin: con la Giunta Illy le sperequazioni territoriali sono aumentate.

Nel quinquennio della Giunta Illy - afferma lassessore comunale di Pordenone Zanolin - il divario nei diritti di accesso dei cittadini, in particolare fra larea triestina e quella pordenonese, aumentato in molti importanti servizi territoriali (salute mentale, dipendenza, consultori, neuropsichiatria infantile, medicina distrettuale, demenze), Anche in termini di nanziamenti netti alla medicina territoriale, i conti consuntivi dimostrano che la distanza fra aree territoriali aumentata. Se nei cinque anni stato dato un po di respiro ad alcuni servizi territoriali, ci non stato frutto di unautodeterminazione della Giunta regionale di allora, ma dei sindaci. Conclude Zanolin: Dalla dichiarazione di Beltrame si evince una differenza di fondo tra il suo approccio e il mio: io credo sia fondamentale che tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia abbiano pari diritto ad accedere ai servizi di medicina territoriale. E una questione di principio da cui discendono tutte le altre scelte. Non ho mai fatto e mai far una battaglia di campanile (Messaggero Veneto).
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10 ottobre 2010. Intervengono Liva e Beltrame.

Renzo Liva, ex sindaco di Roveredo e membro della segreteria regionale del Pd, si inserisce polemicamente nel dibattito:Il sospetto che la questione, posta nei termini polemici da Zanolin, abbia una valenza tutta locale, da giocare nel teatrino delle alleanze, per accreditarsi verso settori ostili al Pd e al centro-sinistra. Mi auguro di sbagliare, ma chiederei un p di chiarezza nel momento in cui ci apprestiamo tutti a dare il massimo sforzo e appoggio per confermare unesperienza positiva di governo del centro-sinistra a Pordenone. Zanolin sente il bisogno di criticare unesperienza amministrativa che non c pi, mentre non opera unaltrettanta determinata e puntigliosa disanima dei risultati dellamministrazione regionale che attualmente governa. Sulla polemica torna anche lex assessore regionale Pd, Ezio Beltrame: I servizi che sono stati attivati e migliorati durante la nostra gestione sottolinea sono stati s concertati con i sindaci, ma a fronte di una forte volont della Regione, senza dimenticare gli investimenti ad esempio negli screening mammograci che hanno portato mille donne di Pordenone a operarsi per tumori al seno (Messaggero Veneto).

12 ottobre 2010. Precisazione di Bolzonello: gli squilibri nei fondi regionali sono dovuti sia al centro-destra che al centro-sinistra.

La sua analisi generale sulla sanit - precisa il sindaco di Pordenone Bolzonello riferendosi a Zanolin - non fa una piega, ma doveva accompagnarsi con una doverosa critica nei confronti del governo di centro-destra che non mi sembrata altrettanto evidente (Messaggero Veneto).

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14 ottobre 2010. Marchiori: la classe politica deve battere i pugni.

Il Presidente pordenonese dellAscom, associazione dei commercianti, Alberto Marchiori: Ancora una volta si conferma il ruolo di questa provincia come locomotore per il territorio regionale. A fronte di questo Incontriamoci a Pordenone riceve un contributo da parte della Regione di 10 mila euro (a fronte di un costo complessivo di poco meno di 100 mila, ndr), contro i 300 mila di Friuli Doc, a suo tempo copiata da questa...La classe politica che ci rappresenta e tutte le istituzioni devono battere i pugni per il bene di questa regione e di questo territorio (Il Gazzettino).

15 ottobre 2010. Luca Ciriani polemico: c riequilibrio nel turismo.

Il presidente dellAscom - replica il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani (di Fiume Veneto, 43 anni, Pdl alla sua seconda legislatura, esperto in comunicazione dimpresa) - ancora una volta si lascia andare a esternazioni prive di fondamento... Il territorio pordenonese, negli ultimi due anni, ha goduto di un riequilibrio dei fondi destinati alla sua promozione, che erano sottodimensionati in passato se paragonati alle altre province, passando da 500 mila a 800 mila euro. Friuli Doc, ad esempio, passato da 350 mila euro del 2008 a 150 mila del 2010, a cui per si aggiungono gli ingenti contributi che la Camera di Commercio di Udine non fa mancare... Incontriamoci a Pordenone una manifestazione che non si pu paragonare a Friuli Doc, n per importanza, n per capacit attrattiva e di ricaduta turistica, prova ne sia che la Camera di Commercio di Pordenone nanzia in maniera importante non questa manifestazione ma Pordenonelegge (Stefano Polzot, Messaggero Veneto).

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21 ottobre 2010. Molinaro contrario alla fusione delle due Universit regionali.

LAssessore regionale allIstruzione Roberto Molinaro, di Colloredo, 53 anni, funzionario scolastico, dellUdc: Lipotesi di una fusione delle due Universit non esiste. Noi invece guardiamo con favore agli sforzi che gli atenei di Udine e Trieste stanno esprimendo per riorganizzare e razionalizzare, per evitare doppioni (Il Gazzettino). Un anno dopo il consigliere regionale Pdl Paolo Santin presenta uninterrogazione, proponendo di prendere ad esempio il modello federativo Univeneto e accelerare il processo di collaborazione e aggregazione tra le Universit del Friuli Venezia Giulia, che nella forma attuale non hanno pi ragione di essere. In una regione di appena un milione e duecento mila abitanti, quanto un quartiere di Roma, Napoli o Milano, evidente che i poli universitari e scientici di Trieste, Udine e Sissa debbano trovare forme di collaborazione e abbandonare lo specchietto per le allodole delle Conferenze regionali di dubbia utilit. In Veneto, regione con una popolazione ben pi numerosa della nostra, con quasi 5 milioni di residenti - sottolinea Santin - si creata lalleanza federativa fra i quattro atenei Ca Foscari, IUAV di Venezia, Padova e Verona, nalizzata a unire le forze nel campo della didattica e della ricerca per offrire un ventaglio formativo ampio e specializzato. Nel Friuli Venezia Giulia dei campaniletti e del fasin di besoi questo non sembra possibile. Perch? - si chiede il consigliere - commentando che importante conoscere a che punto sia il tavolo di lavoro che era stato promesso in Consiglio, nalizzato ad avviare lanalisi delle opportune forme di collaborazione e di federazione fra gli atenei regionali. Razionalizzazione non vuol dire meno offerta - commenta Santin - ma una migliore e puntuale offerta formativa evitando le facolt doppie tra le diverse province che sembrano servire solo ha rimarcare negativi e sterili individualismi territoriali, ormai fuori da ogni tempo (Agenzia Consiglio Notizie, 10 novembre 2011).

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21 ottobre 2010. La Cisl contro il depotenziamento dellINAIL di Pordenone.

la Cisl provinciale a lanciare l`allarme annunciando il declassamento della sede provinciale dellInail. La Cisl - attraverso il segretario Arturo Pellizzon e il responsabile della Funzione pubblica Paolo Florean - ha coinvolto la Provincia nella battaglia per non consentire il depotenziamento dellInail. Il taglio - come ha spiegato in un incontro con la stampa in Provincia il delegato sindacale dellistituto, Lino Ferrauto - rientra nella riorganizzazione nazionale che prevede il declassamento di dieci sedi in Italia e la messa in discussione di 2.100 posti di lavoro. Ci che contestiamo - ha sottolineato il rappresentate Cisl - sono alcuni parametri che pare non siano stati presi in considerazione. Non si capisce perch, ad esempio, la sede di Belluno che presenta numeri e dati inferiori a quella di Pordenone rimanga nella serie A. La battaglia in difesa dellInail stata immediatamente sposata dalla Provincia, oltre che dallAnmil. Il declassamento ha sottolineato il presidente Alessandro Ciriani - riguarda solo due capoluoghi al nord, Pordenone e Rovigo. Mentre in Regione, Udine e Trieste mantengono la stessa classe. Non si comprende perch con il livello produttivo che vanta, sia stato penalizzato proprio il Friuli occidentale. Forse al vertice romano dellistituto vi una scarsa conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche. Auspico un intervento del presidente della Regione e dell`assessore Angela Brandi allInail nazionale afnch riveda la decisione di declassare la sede di Pordenone da A a B. Lo afferma il vice presidente del Consiglio regionale, Maurizio Salvador, Udc, 50 anni, funzionario di banca, che sulla questione ha presentato una interrogazione a risposta immediata evidenziando le conseguenze negative della decisione. Nella risposta lassessore Vladimir Kosic si rifatto alle spiegazioni date dal direttore regionale dellInail: trattasi di una riorganizzazione che stabilisce, in una logica di contenimento di costi, un accorpamento di alcune direzioni provinciali. In questo piano la sede di Gorizia viene accorpata a quella di Trieste e quella di Pordenone a Udine. Il direttore regionale ha assicurato che non ci saranno diminuzioni di attivit. Non sono soddisfatto dalla risposta - ha replicato Salvador - e mi auguro che un intervento autorevole della Regione possa portare i vertici nazionale dellInail a riconsiderare la decisione. Por26

denone stata privata di una serie di servizi come la Banca dItalia, le sedi territoriali Enel e Telecom ed altro ancora. Ora la volta dellInail. La Regione non pu rimanere indifferente (Portale Inail.it).

23 ottobre 2010. Intervista a Travanut: macroscopico lo squilibrio sulla sanit anche nel 2009.

Spesa sanitaria: pi nanziamenti a Trieste. Sei capitoli su nove sbilanciati a favore di Trieste. Lanalisi della spesa pubblica regionale pro-capite sul rendiconto 2009 parla chiaro: il capoluogo regionale pi nanziato degli altri in proporzione al numero di abitanti. E un peso chiave, nella bilancia dei conti, al capitolo sanit. Dalla gestione del territorio ai trasporti, dalla cultura allistruzione, Trieste mangia in proporzione pi degli altri. La spesa regionale annuale complessiva dedicata alla provincia di Trieste (certicata dal Codice ad hoc che detta legge in materia), divisa per il numero di abitanti, rivela che per ogni triestino la Regione spende 4.544 euro, mentre 3.442 euro vanno a ogni friulano, 3.250 euro a ogni goriziano e 3.031 a ogni pordenonese...Ma, conti globali a parte, la frammentazione provincia per provincia che anima larco politico, non soltanto per antiche ripicche di campanile: anche per capire le ragioni delle sproporzioni fotografate dai numeri. In tempi di grandi passioni federaliste, anche i singoli territori reclamano una giusta distribuzione della spesa. E non mancano le tensioni, perno allinterno degli stessi schieramenti, con Pdl e Pd in primis. Quando la crisi del debito pare mettere in discussione una fetta dei bilanci pubblici, vanno prese in considerazione qualit e distribuzione delle risorse. Da unocchiata veloce ai dati della spesa regionale del 2009, divisa per il numero degli abitanti di ogni provincia, emerge una sentenza netta, e perno peggiorata dal 2008: su nove macro-settori di spesa, ben sei di questi vedono premiata Trieste. il capitolo Sanit il nocciolo della questione. Con i 2.550 euro allanno dedicati alla spesa dei triestini, infatti, riesce e far pendere la bilancia verso il golfo. La cifra per le altre province minore: 1.933 euro a Udine, 1.628 a Gorizia, 1.724 a Pordenone. Ragioni storiche e demograche possono bastare a spiegare questi numeri? Il presidente della Regione Renzo Ton27

do e lassessore Vladimir Kosic, trovando un buon riscontro anche nel Pdl, hanno iniziato un percorso per il riequilibrio dei fondi. In una riunione delle scorse settimane perno emersa una bozza di possibile correzione, ma il percorso lungo. Ludinese Mauro Travanut, vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, lavora da tempo su questi numeri. Prima aveva indagato il bilancio 2008, ora quello 2009. Lanalisi relativa al 2009 conferma sostanzialmente i dati del 2008. Certamente riconosce il democratico estrapolare esclusivamente limpegno nanziario della Regione sul numero degli abitanti residenti nelle province pu essere limitativo e richiederebbe altri parametri. Rilevare per che la provincia di Trieste primeggia deve imporci qualche riessione. Lesponente Pd ha denito macroscopico lo squilibrio sulla sanit, anche se allinterno dei democratici i triestini hanno gi detto di esser pronti a battaglie. La spesa per abitante un dato parziale ha aggiunto Travanut , ma quando da un anno allaltro non si notano scostamenti signicativi, la cosa deve farci riettere (Beniamino Pagliaro, Messaggero Veneto).

24 ottobre 2010. Intervista al consigliere regionale pordenonese Franco Dal Mas sulla sanit: le sperequazioni ci sono.

Resta il fatto che rimane aperto il problema dellassistenza post acuzie. Come interverrete? Risponde il consigliere regionale pordenonese Franco Dal Mas: E la questione centrale e proprio per questo vogliamo gli ospedali riuniti. Il problema non sta nellofferta ospedaliera, perch c ed reale, ma nei servizi alla persona, nel pre e post acuzie, nella mancanza di strutture che diano un servizio altrettanto forte quale quello ospedaliero. Nellarea triestina sono disponibili 12 ore di assistenza domiciliare al giorno contro le 6 di Pordenone. Una questione che strettamente legata alle risorse: la sperequazione tra territori esiste? Basta leggersi il consuntivo allegato allultimo piano socio-sanitario per rendersi conto che lo squilibrio c. Oggi un pordenonese riceve mille 700 euro, contro i 2 mila 100 dei triestini e i mille 900 degli udinesi. Con buona
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pace di Moretton e del centro-sinistra, i dati sono chiari: dal 2005 al 2008 il divario aumentato. Come risolverlo? Superando il meccanismo della spesa storica e, come si fatto con i decreti Stammati, recuperando il meccanismo della quota capitaria con gli opportuni aggiustamenti legati ai dati epidemiologici e della popolazione. Esistono gi delle simulazioni e individuano che il sottonanziamento di 18 milioni di euro per larea vasta pordenonese e di 15 milioni per Udine. Si tratta ora di capire con quali tempi sar attuato il riequilibrio, tenuto conto che il centrodestra ha affrontato la questione nel piano e intende risolverla (Messaggero Veneto).

24 ottobre 2010. Il triestino Lupieri cambia tattica: ammette che gli squilibri nella sanit ci sono, ma occorre tempo.

Il consigliere regionale del Pd Sergio Lupieri, critica il vicecapogruppo Pd Mauro Travanut:Da una parte il vicecapogruppo Pd riconosce sia sbagliato basarsi solo sul numero dei residenti, ma poi dimostra una sorta di accanimento territoriale...La composizione demograca e le esigenze assistenziali sono diverse nei vari territori della regione. Una giusta distribuzione della spesa auspicabile ma ci vuole un modello e un congruo periodo di sperimentazione (Messaggero Veneto).

27 ottobre 2010: la Cisl sugli ospedali riuniti.

Pordenone ha detto s agli ospedali riuniti, mentre il Friuli orientale e lIsontino alzano le barricate. E bastata lipotesi anticipata dallassessore Kosic di chiudere i punti nascita di Latisana e Gorizia e subito la politica insorta a difesa dei propri servizi. Cos le linee di gestione 2011 sono state ritirate. Se vale la logica della responsabilit dei territori, ha detto Paolo Florean della CISL allora deve vale-

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re per tutti. Non possibile che appena si ipotizza una riorganizzazione in altre aree della regione tutto si blocchi (Messaggero Veneto).

2 novembre 2010. Perequazione nella sanit: pi soldi a Pordenone e Udine, a rate in dieci anni, senza tagliare a Trieste.

Un milione 800 mila euro nel 2011. Questo lammontare della prima perequazione di fondi per la sanit che verrebbe realizzata per far fronte allo squilibrio tra Pordenone e le altre aree della regione. Stanziamenti aggiuntivi rispetto agli attuali per non provocare la sollevazione di Trieste e Gorizia. Era stato il consigliere regionale Pdl Franco Dal Mas ad anticipare lo studio condotto dalla Regione sui fondi per le aziende sanitarie territoriali. Unanalisi che, modicando i criteri di riparto,rispetto alla spesa storica, porterebbe ad assegnare, in dieci anni, 18 milioni di euro in pi a Pordenone e 17 milioni a Udine, a fronte di un taglio pressoch corrispondente per larea vasta che comprende Gorizia e Trieste. Tutto ci al ne di far fronte allo squilibrio attuale: mille 700 euro pro capite assegnati al pordenonese, contro i mille 900 di Udine e i 2 mila 100 di Trieste. Lo studio, redatto a cura dellassessore alla salute, Vladimir Kosic, ha provocato la sollevazione degli ambienti politici e sanitari dellarea vasta giuliano isontina, tant che stato il presidente, Renzo Tondo, a intervenire ipotizzando un tavolo per affrontare sia il problema delle risorse, sia quello della riforma sanitaria complessiva che comprende anche la delicata vicenda dei punti nascita. (Stefano Polzot, Messaggero Veneto).

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4 novembre 2010: la maggioranza di centro-destra trova laccordo sul riequilibrio della sanit in regione diluito in dieci anni.

Udine e Pordenone premono per il riequilibrio delle risorse, la perequazione tra territori. La mediazione va cercata ssando un termine entro il quale procedere con gradualit - analizza il pordenonese Franco Dal Mas (Pdl). La questione del riequilibrio territoriale determinante. Occorre il superamento della spesa storica. Larea giuliana isontina ha perso abitanti - evidenzia Dal Mas mentre larea friulana e quella pordenonese ne hanno guadagnati. Ma come declinare il principio? Per il consigliere regionale udinese Pdl Alessandro Colautti, la via indicata - dare a Udine e Pordenone, diluite nel tempo, le risorse che deriveranno dal recupero di efcienza e che genereranno risparmi - quella da seguire. Moretton, capogruppo in Regione del Pd attacca: il governo della sanit regionale allo sbando per lassenza di programmazione ed i rinvii sulle linee di gestione. La realt dei fatti legata anche allo spudorato coraggio di un assessore che afferma che iniziato il riequilibrio dei fondi con lassegnazione di 3,5 milioni di euro a Udine e Pordenone, somma che rappresenta solo lo 0,1% della spesa sanitaria regionale e che non soddisfer nemmeno i costi generati dallinazione (Il Piccolo).

8 novembre 2010: approvate in via preliminare in Giunta regionale le linee per la gestione del servizio sanitario regionale 2011 con la previsione del riequilibrio: a Pordenone pi 2,326 milioni di euro. Trieste e Gorizia senza tagli: quindi loperazione ha costi aggiuntivi.

Sar superato il meccanismo di nanziamento riferito alla spesa storica, che non pu garantire lequit territoriale annuncia lassessore regionale Kosic. Larea pordenonese avr 2,326 milioni in pi e quella udinese 2,248 in pi. Per larea di Trieste e Gorizia i fondi resteranno invariati. E questo per dieci anni (Agenzia Consiglio Notizie; Il Gazzettino, 20 novembre 2010).
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5 dicembre 2010. Consorzio universitario di Pordenone: la Regione taglia.

Il presidente del Consorzio universitario di Pordenone Giovanni Pavan, che anche presidente della Camera di commercio: Lultima goccia che ha fatto traboccare il vaso stato lulteriore taglio della Regione che da 235 mila euro ha ridotto lo stanziamento a 150. Ma lamarezza legata anche ad un altro aspetto. Il 90 per cento dei soldi per nanziare luniversit a Pordenone li mette il territorio. Solo il 10 per cento lo mette il pubblico. Bene, hanno avuto il coraggio di tagliare quel 10 per cento (Il Gazzettino).

15 dicembre 2010. Taglio della lungodegenza al Policlinico di Pordenone: scontro Bolzonello-Azienda sanitaria.

Il sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello ha contestato duramente la sospensione della convenzione da parte dellAzienda sanitaria con il Policlinico di Pordenone per sopprimere il reparto di lungodegenza per risparmiare 740 mila euro allanno (Messaggero Veneto).

21 dicembre 2010. Inaugurata la nuova sede universitaria di Gorizia ristrutturata con 6 milioni di euro della Regione.

I lavori di ristrutturazione dellex convento di Santa Chiara delle Clarisse di Gorizia, durata tre anni, sono stati realizzati a cura del Comune, con un nanziamento di oltre 6 milioni di euro della Regione, nellambito delle celebrazioni del millenario della citt. Il Comune ha quindi stipulato con lUniversit di Udine una con32

venzione per la destinazione duso del complesso. Nelledicio ristrutturato trovano adesso posto le strutture didattiche dei due corsi di laurea in Relazioni pubbliche e DAMS (Discipline Arti Musica Spettacolo) della Facolt di lettere e losoa dellUniversit di Udine: unaula magna, una emeroteca, numerose aule per le lezioni, per lo studio e per i dottorati di ricerca, laboratori didattici e ufci per docenti (Agenzia Regionale Consiglio).

Venerd 31 dicembre 2010. Pordenone penalizzata di 152 milioni di euro allanno: Commissione diocesana pastorale allattacco.

Stefano Franzin della Commissione pastorale sociale e lavoro della diocesi di Concordia Pordenone nonch coordinatore delle Settimane sociali diocesane: Secondo una recente analisi Pordenone e provincia ogni anno penalizzata per circa 152 milioni di euro, che dovrebbero arrivare in via ordinaria e che invece vanno altrove. E possibile considerare ci un fallimento da ascrivere a questo territorio e alla propria rappresentanza politica? Non forse questo un obiettivo sul quale fare sistema? Solamente insieme, con un idea alta di solidariet, si pongono le vere condizioni di sviluppo (Messaggero Veneto).

31 marzo 2011: regolamento per la ripartizione dei fondi ordinari regionali per il sociale con nuovi parametri.

La Giunta regionale, con delibera 562, ha approvato il regolamento, con nuovi parametri, per lassegnazione del fondo ordinario per il sociale. E previsto un fondo integrativo per i Comuni che, col nuovo sistema, ci rimettono rispetto al passato. Meno del 5% destinato sulla base della straniera residente in ogni ambito distrettuale.

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25 maggio 2011: impegno dei candidati sindaci a Pordenone Pedrotti e Pedicini a lottare contro la sperequazione indicata nello studio Casetta.

In occasione delle elezioni comunali di Pordenone del maggio 2011, nella fase del ballottaggio la lista Il Ponte di Gianni Zanolin ha chiesto alcuni impegni, fra i quali anche quello di combattere la sperequazione che danneggia il territorio della provincia Pordenone nellassegnazione delle risorse regionali. Candidato sindaco Claudio Pedrotti per il centro-sinistra: Concordiamo pienamente, anche perch lo studio del dott. Casetta stato chiesto dal sindaco Bolzonello e lo stesso sindaco lo ha portato allattenzione dei media e della classe politica. Ci impegniamo a coinvolgere tutte le forze della nostra coalizione, le due liste civiche ed il PD, con il livello cittadino e provinciale per il Partito Democratico, per iniziare una vertenza con la Regione FVG al ne di eliminare questa evidente sperequazione. Candidato sindaco Giuseppe Pedicini per il centro-destra: Certamente s. Concordiamo con lo studio elaborato dal dottor Abele Casetta che descrive in modo dettagliato e puntuale la sperequazione nella distribuzione delle risorse regionali di cui vittima la provincia di Pordenone. Nella sottoscrizione del patto per Pordenone abbiamo richiesto (e ottenuto) al presidente Tondo un preciso impegno in tal senso, a cominciare dal settore socio-assistenziale per estenderlo poi a tutti gli altri settori evidenziati dallo studio(Messaggero Veneto).

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3 luglio 2011: Il Messaggero Veneto dedica due pagine allo studio Casetta (Stefano Polzot).

5 luglio 2011: lex assessore comunale Zanolin pensa ad una raccolta di rme controla sperequazione. Pedrotti propenso ad un lavoro trasversale da parte di tutti.

Gianni Zanolin, il leader della lista civica Il Ponte, pensa ad una raccolta di rme e ad una manifestazione nel 2012 a Trieste per consegnare le rme alla Regione. Lo studio di Abele Casetta che certica il credito imbarazzante vantato dal Friuli Occidentale non frutto del caso analizza Zanolin. I mancati trasferimenti al Friuli occidentale hanno dei mandanti. Se il tema la sanit e le risorse maggiorate su cui pu contare Trieste, rispetto a Pordenone di fronte ad una popolazione non certo superiore, il tema secondo Zanolin va ben oltre la storia tormentata dellarea giuliana e il comprensibile risarcimento morale. Donne e uomini dellarea culturale che fa capo al PD dice senza mezzi termini Zanolin esercitano ormai da decenni un dominio incontrastato sulla sanit e sul sociale triestino. Sono cos riusciti a trasformare quella spesa iniqua nel fondamento stesso del PD a Trieste. E la destra? Perch non interviene? Perch altrove, in Friuli attacca Zanolin hanno fatto la stessa cosa, in altri settori. In mezzo al guado c Pordenone che non reagisce perch i pordenonesi vengono comprati col potere personale: vantaggi a poche persone in cambio di silenzio e svantaggi per unintera provincia. Ecco allora Zanolin che annuncia, per invertire questa tendenza, la nascita di comitati per lequit, una grande raccolta di rme e una manifestazione nel 2012. Il neo sindaco Claudio Pedrotti, che considera lo studio Casetta come elemento indispensabile del suo bagaglio di amministrazione, ha una visione diversa. Per ridurre la sperequazione dice nella consapevolezza che questo non pu avvenire in breve tempo, dobbiamo agire trasversalmente: importante che tutti i rappresentanti, istituzioni e non, del territorio mettano da parte i diversi colori politici e lavorino insieme per arrivare allobiettivo, come gi altri territori hanno fatto . Chi ha gi innestato la marcia in direzione di Trieste sono le categorie
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economiche. Lo studio di Casetta non mi ha lasciato stupefatto perch si sa che Pordenone da sempre viene prevaricato da altre realt territoriali, analizza Alberto Marchiori della Confcommercio e questo colpa della classe politica. Ai tempi di Comelli e Biasutti avevamo di pi. Come mai? Il presidente dei commercianti sta lavorando assieme ad altri imprenditori, a una serie di iniziative. Torneremo presto in piazza: serve un progetto strategico e serio per questo territorio. Lo segue il presidente degli artigiani Silvano Pascolo: Il contesto nazionale drammatico. La Regione, prima con Illy e poi con Tondo, ha iniziato un percorso di perequazione ma non basta. Dov penalizzata Pordenone? Un esempio? Prendiamo il turismo: le risorse destinate al territorio dovrebbero essere totalmente riviste. E il turismo pu essere volano per leconomia (Martina Milia, Messaggero Veneto).

Luglio 2011: leditrice La Voce, Tipograa Sartor, pubblica in 3.000 copie il libretto di 31 pagine Trieste lontana.

16 luglio 2011: anche nella scuola Pordenone la provincia pi penalizzata del Friuli Venezia Giulia.

Cenerentola nella sanit, nei trasferimenti agli enti locali, nella giustizia e, ovviamente, anche nella scuola. La provincia di Pordenone continua a patire per un fenomeno che non ha nulla di razionale e che pure continua a penalizzare un territorio e la sua gente. Solo pochi giorni fa il Messaggero Veneto ha pubblicato i risultati di un rapporto (redatto dallex vicesegretario del Comune di Pordenone Casetta) nel quale si evidenzia come i trasferimenti regionali abbiano castigato il Friuli Occidentale per ben 152 milioni di euro. Ora la riapertura della discussione sul taglio degli organici nel settore della scuola per il prossimo anno scolastico - rileva la segretaria della CGIL, Giuliana Pigozzo - ci fa dire come la scelta di penalizzare questo territorio abbia contagiato anche il settore dellistruzione e conferma la provincia di Pordenone come la Cenerentola della regione. Pordenone infatti appare
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come la provincia su cui si abbatte con maggiore rigore la scure del Ministero dellistruzione, sopratutto se il tutto si rapporta al numero degli alunni che frequentano i diversi ordini di scuola. La ripartizione di insegnanti, amministrativi, tecnici, ausiliari effettuata dal direttore scolastico regionale, mostra con evidenza come esista un problema di squilibrio (Messaggero Veneto).

27 luglio 2011: Illy, Dipiazza, Cosolini, tre sindaci parlano della Trieste addormentata e del suo futuro.

Quando si parla di Trieste i triestini accorrono, questo il miele migliore: analizzarsi e analizzare, se possibile criticare. E invece ieri un dibattito sicuramente speciale che per la prima volta ha messo seduti uno accanto allaltro e davanti a un pubblico tre sindaci in sequenza, a partire da Riccardo Illy che ormai notoriamente assente da ogni occasione politica, ha dimostrato un paradosso, e dunque ha raccontato una cosa nuova. E la gente ad ascoltare era talmente tanta, oltre al parterre du roi delle prime le, che la sala grande del Savoia non stata sufciente a contenerla tutta. Si presentava il libro del giornalista Beniamino Pagliaro, edito dalla pordenonese Biblioteca dellImmagine, intitolato Trieste, la bella addormentata e la sequenza di riessioni di Illy, dellex sindaco Roberto Dipiazza, del nuovo sindaco Roberto Cosolini (unalternanza di centrosinistra, centrodestra, centrosinistra), uniti ai ritmo e alla sonorit degli applausi, hanno detto che tanto addormentata Trieste non . Piuttosto, ha in s qualcosa, o qualcuno, che somministra sonnifero, e generazioni che lo tengono ovviamente sul comodino, ma la consapevolezza nuova uno sguardo pi maturo, meno strettamente municipale. Tesi di fondo: perch si dorme, da queste parti? Per Cosolini il dinamismo lento dovuto allet anagraca, allabitudine allassistenzialismo, e i baci che possono risvegliare la bella dormiente sono tre: Residenzialit anche in Porto vecchio, perch serve un equilibrio economico per linvestitore, altrimenti di quel progetto parleremo per altri 30 anni. Applausi scroscianti. Imprenditoria che abbia coraggio, e da ultimo un bacetto da governo e Regione, ma non un bacetto senza regalo accluso. Pi che il classico trenino, treni veri e propri. Ma i nodi pe37

santi della citt addormentata non sono stati evitati: piuttosto, i tre protagonisti li hanno naturalmente incorniciati nel passato, come se le cause fossero ormai storia, e, se presenti, superate e inefcaci (Il Piccolo).

28 luglio 2011: tentativo fallito di dare priorit al nanziamento dellospedale di Pordenone, un brutto episodio per gli amministratori regionali pordenonesi.

Lemendamento allassestamento del bilancio regionale per dare priorit alla costruzione del nuovo polo ospedaliero di Pordenone stato depositato ieri e non senza malumori interni alla Lega. Il Carroccio, con i pordenonesi Danilo Narduzzi (capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, 47 anni, insegnante di Roveredo) e Mara Piccin (41 anni, impiegata provinciale in aspettativa, laureata in Relazioni pubbliche allUniversit degli Studi di Udine - tesi di laurea La comunicazione persuasiva nellattivit politica - iscritta al corso di laurea specialistica in relazioni pubbliche delle istituzioni presso lUniversit degli Studi di Udine, consigliere comunale capogruppo a Pordenone), appoggiati dal consigliere Picco ma non dal goriziano Razzini, hanno presentato, ha presentato lemendamento che punta a rendere prioritario il progetto per il nuovo ospedale di Pordenone nel piano investimenti in materia sanitaria. In questo modo Pordenone avrebbe potuto usare di soldi subito disponibili senza attendere anni per avere i soldi della vendita di immobili regionali. Nellemendamento c la rma anche del pidiellino pordenonese Antonio Pedicini e di Maurizio Salvador (Udc), ma mancano le rme di altri pordenonesi del Pdl e dellintera opposizione. E da Trieste il segretario della Lega triestina il deputato Massimiliano Fedriga categorico: Trieste non si tocca e Cattinara unassoluta priorit per la sanit del Friuli Venezia Giulia. Contro lemendamento anche il triestino Bruno Marini del Pdl e il muggesano Sergio Lupieri del Pd, la triestina Sandra Savino assessore regionale alle nanze, la triestina Alessia Rosolen (Il Piccolo).

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28 luglio 2011: la Lega Nord ritira lemendamento a favore dellospedale di Pordenone.

Alla ne serve lintervento di Tondo per quietare gli animi. Il governatore richiama tutti a uno scatto di responsabilit e coesione. quasi sera quando la giornata prende una piega inaspettata. chiaro che in un modo o nellaltro si andr a notte fonda per chiudere la manovra per distribuire 186,5 milioni di euro. Trieste fa squadra e, allemendamento di Piero Camber contro lemendamento Narduzzi a favore dellospedale di Pordenone, si accodano tutti i consiglieri eletti nel capoluogo giuliano, anche di centrosinistra. Resta fuori Alessia Rosolen, non si capisce bene se per scelta o perch esclusa dai colleghi di centrodestra. Il capogruppo della Lega Danilo Narduzzi per lealt nei confronti del presidente della Regione, cede, e decide di ritirare lemendamento. Lo aveva chiesto il governatore stesso. Mettiamo da parte il testo perch non ci sono i numeri per approvarlo afferma Narduzzi ma gli elettori sappiano che lospedale di Pordenone stato affondato dal Pdl pordenonese. Ringraziamo comunque i colleghi Pedicini e Salvador per il sostegno. Ad altri mancato il coraggio. Un dietrofront, dunque, carico di livore; ed ecco le frecce al veleno a chi, da Pordenone, non lo avrebbe sostenuto. Cio qualcuno del Pdl che prende in giro la gente. Franco Dal Mas, pordenonese e pidiellino doc, si sente tirato in ballo e sbotta: Come ti permetti, ma cosa dici?. bufera. La questione, prima campanilistica, non divide solo due citt Trieste e Pordenone ma ora assume i connotati di un affronto politico. Il presidente Tondo ascolta, osserva. Poi chiede la parola. Tondo invoca uno spirito di responsabilit. Il governatore ha spiegato che non sarebbe facile arrivare in pochi mesi, entro il 2012, alla riforma, e dunque meglio ragionare sullentrata in vigore nel 2013 (Il Piccolo).

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30 luglio 2011: polemiche sullemendamento ritirato a favore dellospedale di Pordenone.

Interviene il deputato sacilese Isidoro Gottardo, responsabile del Pdl regionale: La Lega ha avuto la saggezza di ritirare quellemendamento sul nuovo ospedale di Pordenone con il quale voleva stabilire una priorit che prescindeva dallessere pronti o meno a realizzarlo. Secca la replica di Enzo Bortolotti, segretario provinciale della Lega Nord. Sulla questione ospedale il comportamento del Pdl in Regione va assolutamente censurato. La Lega con gli elettori le promesse le mantiene sempre e bene ha fatto Danilo Narduzzi a prendere la posizione che ha preso in Consiglio regionale. Salvo i consiglieri Pedicini e Salvador, gli altri si sono distinti per interessi politici in quella che Dante chiamava ignavia e per la quale aveva riservato un girone dellinferno. Girone nel quale i cittadini di Pordenone alle prossime elezioni dovranno relegare quanti hanno tradito il mandato degli elettori (Il Gazzettino, Messaggero Veneto).

30 luglio 2011. Il sindaco di Pordenone Pedrotti: occorre una richiesta di forte riequilibrio dei fondi regionali.

Intervista al sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti. Domanda: Intanto c la sperequazione delle risorse e Pordenone penalizzata.... Risposta: Lo studio Casetta attesta 152 milioni di euro di minori trasferimenti alla provincia di Pordenone rispetto alla media regionale. Ci faremo capola di una richiesta forte di riequilibrio delle risorse (Stefano Polzot, Messaggero Veneto).

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6 agosto 2011: contributo alla Fiera di Udine Gorizia e non a quella di Pordenone.

Il blitz notturno che ha portato a inserire in Consiglio regionale un emendamento di 155 mila euro a favore della Fiera di Udine e Gorizia, con buona pace di Pordenone, lascia basiti i vertici di Pordenoneere. Non vuole fare polemica il presidente Alvaro Cardin ma non vuole nemmeno che gliela si faccia sotto il naso. Ho appreso con assoluto stupore di questa iniziativa decisamente contraddittoria anche con latteggiamento, assunto da tempo, che ha portato alla sospensione dei nanziamenti alle ere in attesa di unipotetica unicazione commenta il presidente. Lepisodio appare incredibile oltre che marcatamente di parte. Mi auguro che lamministrazione regionale ponga tempestivo rimedio con l erogazione di un contributo di pari entit a questa iniquit che nulla ha a che vedere con i campanili (Messaggero Veneto).

8 agosto 2011: polemiche sul contributo alla Fiera di Udine Gorizia (articolo di Giuseppe Ragogna)

Udine ha incassato il contributo per la sua Fiera, Pordenone rimasta a secco. Il mancato nanziamento il segno di un territorio senza regia. E meglio essere chiari subito, per non scatenare unaltra guerra di campanile. In questo caso inutile parlare di tradimenti, o di scippi. Si cadrebbe in una noiosa e rancorosa sequela di piagnistei. Le cause vanno ricercate prima di tutto in casa. Che cos realmente successo? La ricostruzione dei fatti deve partire dalla calda notte di luglio consumata, tra i banchi del consiglio regionale, a colpi di emendamenti alla manovra estiva. Mentre i rappresentanti pordenonesi si impegnavano a fondo per far passare i 93 mila euro alla parrocchia di San Giorgio per il mosaico, i 116 mila euro per la banda musicale di Tiezzo, i 40 mila euro per i lavori della chiesa di Morsano, gli esponenti udinesi concentravano gli sforzi sulla loro Fiera e su altre attivit a sostegno del friulano. Per carit, iniziative discutibili, ma al pari di quelle
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pordenonesi. A ognuno il suo. Ora, per, Pordenone deve accontentarsi del mosaico e non pu piagnucolare per la Fiera rimasta senza soldi. Daltra parte, quando si accetta di trasformare unaula istituzionale in un mercato delle vacche, ogni operazione diventa praticabile. Anche la pi contraddittoria. In effetti, i nanziamenti ai poli eristici erano stati sospesi, in attesa di un accordo sullunicazione. E risaputo che il Friuli Venezia Giulia non pu permettersi di mantenere tre enti espositivi autonomi, n sotto il prolo economico n sotto quello strategico. Ne basta uno. Quindi, su questo obiettivo, meglio trovare al pi presto uno straccio di accordo. Senza una decisione di indirizzo, Udine ha forzato la mano, ma lo ha fatto recuperando le risorse dal calderone a cui tutti hanno attinto dando vita a una corsa forsennata ai nanziamenti fai-da-te. Il recipiente quello dei cosiddetti bonus afdati ai consiglieri per coltivare il proprio orticello elettorale. Questo laspetto pi discutibile della manovra estiva, ma accomuna pordenonesi e udinesi, triestini e goriziani. Si tratta di soldi buttati, senza alcuna logica, tanto da infastidire i contribuenti gi chiamati a versare alla Regione anche laddizionale Irpef. E evidente, invece, che lo storico handicap pordenonese riguarda lassenza di una leadership sufcientemente unita. Dispiace suonare ancora la stessa musica. Ma bene ricordare che sul cranio di ogni pordenonese continua a gravare una tassa invisibile di 500 euro lanno. Neonati compresi. Si tratta di risorse regionali che prendono altre strade, soprattutto quelle di Trieste e di Udine, per colpe imputabili a una classe dirigente che si muove divisa, spesso in contrapposizione. Due sde su tutte dimostrano linconsistenza pordenonese: lospedale e il carcere. Si tratta di due opere che sono ancora prive di copertura nanziaria. Per lospedale toccher attendere lincasso della vendita di immobili di propriet regionale. In che tempi? Chiss. E del carcere si sono perse nuovamente le tracce. Nonostante il protocollo dintesa sullo spostamento della struttura in Comina, il Governo latitante e la Regione non ha mai stanziato la sua quota di nanziamento promesso. Perch non lha fatto in occasione della manovra estiva? Perch nessuno batte pi un colpo? Probabilmente il problema non interessa pi. Non porta voti (Messaggero Veneto).

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12 agosto 2011: il pordenonese cenerentola anche nel turismo.

La montagna pordenonese? Dimenticata. Le Dolomiti friulane? Sono solo Forni di Sopra. Almeno se ci si sofferma a scorrere il programma di Buy Fvg, programma di promozione turistica del Friuli Venezia Giulia. A fare le pulci al programma targato Turismo Fvg ci pensa il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, Gianfranco Moretton. Pordenonese cenerentola della Regione su tutto apostrofa lesponente del Pd La nostra provincia trascurata nel comparto della sanit, nella distribuzione delle risorse nanziarie e ora si scopre che lo anche nel settore turistico. E ci che lascia sconcertati il fatto che essa non venga considerata neanche nei termini minimi di proporzionalit che le spetterebbero di diritto (Messaggero Veneto).

8 ottobre 2011: il presidente della Provincia Ciriani: sanit penalizzata da Illy.

Il presidente della Provincia di Pordenone Alessandro Ciriani si fatto fare dei conti di previsione sulla sanit: i dati sarebbero negativi verso Pordenone con Illy, mentre il trend sarebbe positivo con Tondo (sommando assieme il settore socio-assistenziale). Cifre, afferma, che smentiscono Casetta. Secondo la consigliera regionale della Lega Nord Mara Piccin c molta strada da fare ma, in questa legislatura, sono stati fatti investimenti nel pordenonese che non si erano mai visti. La Piccin lancia per lappello a un accordo bipartisan in consiglio regionale sulle questioni locali (Stefano Polzot, Messaggero Veneto). Nota: il Presidente della Provincia Ciriani non cita la fonte dei suoi conti. In ogni caso precisa che per il periodo della gestione Tondo si tratta di trend, di prospettiva 2010-2011, quindi di una previsione da vericare nei rendiconti. Ebbene, il rendiconto 2010, appena presentato in Consiglio regionale, smentisce subito Ciriani: per Pordenone la situazione addirittura peggiorata.

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19 novembre 2011: il Pd provinciale accusa Pordenone cenerentola della sanit.

Pordenone cenerentola in regione nel riparto delle risorse destinate alla sanit. E il monito forte uscito dallincontro organizzato ieri in citt dai vertici del Pd pordenonese.Storicamente questa provincia sottonanziata. C bisogno di maggiore perequazione.

Dicembre 2011: Vivo Pordenone: basta con le sperequazioni fra i territori della nostra Regione.

La Lista Vivo Pordenone, con il leader Alvaro Cardin, ex sindaco di Pordenone, organizza unassemblea per esaminare il problema della sperequazione dellassegnazione delle risorse regionali con penalizzazione per Pordenone.

22 marzo 2012. Scoppia la polemica sulla pioggia doro del Fondo Trieste. La citt risarcita dallo Stato con 6.200 miliardi di vecchie lire in 47 anni. Il rischio ora di perdere 15 milioni di euro non spesi per incuria.

E di 6.200 miliardi di vecchie lire, con laggiornamento matematico del 1955, anno in cui fu istituita la legge nazionale sul Fondo Trieste, al 2002, anno dellultimo report rimasto praticamente segreto, la somma complessiva che Trieste ha ricevuto con lo speciale strumento di aiuto economico post-bellico, post-Governo militare alleato, post-esodo, anche in deroga alle leggi. Tali poteri di intervento furono confermati dallarticolo 70 della legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1 ( Statuto Speciale della Regione Friuli Venezia Giulia). Lo strumento si prolungato no allaltro ieri, quando le cifre ormai minimali hanno portato a nanziare molti interventi minori. Poi il ministro Tremonti ha chiuso denitivamente il rubinetto. Di questo libretto patinato ma segreto
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(Il Fondo Trieste per lo sviluppo del territorio) edito dal Commissario del governo del FVG si ricordato un ex commissario, il consigliere regionale triestino PDL Bruno Marini, 52 anni, dipendente provinciale in aspettativa, Quel libretto del 2003 non fu mai diffuso, la stampa fu fermata in extremis, il governo cominciava a tagliare i fondi, si era sotto elezioni e non sembr pi opportuno. Ne ho trovate tre copie, un pezzo storico. Il 2002 lultimo anno ricco, ma non lultimo. I nanziamenti continuano sia pure in forma ridotta per i tagli di Tremonti. Nel 2009 un emendamento bipartisan rinanzia formalmente il fondo al Senato con 3 milioni 862 mila euro. Ma sostanzialmente nel 2010, 2011, 2012 non c un euro stanziato. E mentre la classe politica preme sul governo per rinanziare il Fondo Trieste, scoppia un caso vergognoso: qualcuno si accorge della giacenza di 15-30 milioni di euro non spesi da Trieste per incuria e quasi perduti. Non si sa neanche quanti siano esattamente. Per vedere come recuperare questi fondi perenti, si riunisce la commissione per il Fondo Trieste. Com noto, la Commissione esiste ancora (Comune, Provincia e cinque consiglieri regionali), con il compito di esprimere un parere non vincolante sullammissibilit dei contributi; la decisione nale spetta al Prefetto Commissario del Governo. A Trieste i giudizi sullutilizzo di questa enorme massa di risorse nanziarie sono duri. Se avessimo avuto un piano strategico per spendere quel denaro ora avremmo unaltra citt dice Roberto Antonione, PDL ex presidente della Regione La cifra complessiva fa una certa impressione... E stato sbagliato spenderla a pioggia... E cos la citt si abituata a vivere alla giornata (Il Piccolo, 24 marzo 2012). La citt deve imparare a fare i conti senza il Fondo per Trieste anche per uscire da un certo tipo di mentalit assistenzialistica afferma lex sottosegretario triestino Roberto Menia (Informatrieste, 1 novembre 2009). I 6.200 miliardi di vecchie lire non sono serviti a nulla spiega Gianfranco Gambassini, 88 anni, grande vecchio della politica triestina, tre legislature in Regione, padre fondatore della Lista per Trieste (Il Piccolo).

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2 aprile 2012. Sprechi alla Fondazione del Teatro Verdi di Trieste, gi commissariata per disavanzo di 4 milioni di euro allanno: indaga la Corte dei conti.

Le gestioni sprecone del teatro Verdi di Trieste sono nite nel mirino della Corte dei Conti. Il procuratore Maurizio Zappatori ha disposto lacquisizione di tutta la documentazione relativa alla denuncia pubblica di Artisti e maestranze tutti delle Fondazioni-lirico sinfoniche in cui sono citati specici episodi di spreco di denaro pubblico. Un debito patrimoniale di 23 milioni e un consuntivo 2010 in rosso per oltre 4 milioni di euro: sulla base di queste cifre nellautunno scorso il ministro Galan era stato costretto a commissariare la Fondazione Verdi di Trieste, nominando commissario Claudio Orazi, gi sovrintende allArena di Verona e subcommissario il commercialista triestino Claudio Marchesi. Calo dei nanziamenti pubblici, scontento della gente con 700 abbonamenti persi, sala piena al 50% (il teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste ha 1.300 posti), nel 2011 gi spesi i contributi 2012: cos ha evidenziato il commissario. I numeri della Fondazione si trovano in internet nella relazione annuale al Parlamento della Corte dei Conti sulla gestione annuale delle 13 principali fondazioni lirico-sinfoniche italiane di diritto privato. Quella di Trieste in effetti una fondazione nazionale che produce spettacoli, come il teatro alla Scala di Milano, il Teatro comunale di Bologna, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro La Fenice di Venezia. Le spese totali per i costi della produzione (24,8 milioni di euro) superano le entrate (23,8 milioni), per cui ogni nuova produzione produce disavanzo. Il costo pi rilevante di 15 milioni di euro per 300 dipendenti. Il compenso per gli amministratori costa 100 mila euro allanno. E le entrate? Nel 2006 oltre ai 4,8 milioni di euro per ricavi, sono arrivati 19 milioni per contributi: 14 milioni di euro dallo Stato, 2,6 milioni dalla Regione, 1 milione dal Comune di Trieste, 145 mila euro dalla provincia di Trieste, 1 milione da altri, per lo pi banche (Il Piccolo). La Regione ha deciso di concedere 1 milione di euro per ripianare i conti in rosso del Teatro Verdi di Trieste (Agenzia Consiglio Notizie, 18 settembre 2012).
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In effetti il Consiglio regionale intervenuto durgenza in pochi giorni con legge 1 ottobre 2012 approvata a larga maggioranza. Agli inizi del 2007 il Consiglio regionale aveva concesso al Verdi un prestito di 20 milioni di euro da restituire a partire dal 2015, ma gi allora aveva abbuonato la restituzione di due milioni di euro. Ora gli ha abbuonato la restituzione di un altro milione di euro (importo che corrisponde esattamente al minor contributo erogato dallo Stato). Quattro i relatori in aula: il triestino Pdl Piero Camber (provvedimento ineluttabile per evitare la liquidazione coatta dellente, come prevede una circolare Monti, liquidazione che metterebbe a rischio il posto di lavoro di circa 270 persone), il triestino Pd Franco Codega (il Teatro Verdi non solo un teatro della citt di Trieste, ma dellintera regione; la sua storia, a partire dal 1801, simbolo dellidentit culturale italiana di Trieste e dellintera regione attraverso la diffusione della cultura musicale italiana nei paesi vicini di lingua slava e tedesca), il goriziano Roberto Antonaz della Sinistra Arcobaleno (provvedimento necessario, ma si deve interrompere una prassi che ha portato il Teatro Verdi a ricorrere periodicamente a richieste di risorse pubbliche straordinarie per ripianare i bilanci che in modo sconsiderato accumulavano passivit), il pordenonese Piero Colussi della lista Cittadini (provvedimento necessario, ma le nubi sul futuro del Teatro Verdi sono tuttaltro che dipanate; non possiamo infatti nasconderci il fatto che il debito nei confronti della Regione molto considerevole - 17 milioni di euro - e che gi agli inizi degli anni novanta la Regione dovette intervenire straordinariamente con una cifra analoga per ripianare i debiti). Va ricordato che la Regione eroga annualmente al Verdi di Trieste in via ordinaria 2,3 milioni di euro, pi 115 mila euro per il Festival dellOperetta e pi 125 mila euro per lattivit di decentramento degli spettacoli lirici a Udine e Pordenone (Verbali delle sedute sul sito internet del Consiglio regionale).

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17 aprile 2012. Un gruppo di lavoro accerter le storture nellassegnazione dei fondi regionali agli enti locali: lo promette lassessore regionale Garlatti.

Lassessore regionale agli enti locali Andrea Garlatti, 47 anni, spilimberghese residente a Udine, docente presso la locale Universit, annuncia Sar un gruppo di lavoro ristretto sulla nanza locale ad accertare le storture, anche se gi evidente che per effetto del sistema storico alcuni Comuni vengono premiati e altri puniti ingiustamente(Maurizio Bait, Il Gazzettino).

27 aprile 2012. Il Verdi di Pordenone chiude sostanzialmente in pareggio.

Continua il trend positivo del Verdi di Pordenone registrato n dallavvio col presidente Claudio Cudin e, dal 2011, con Giovanni Lessio: pi spettatori, pi abbonamenti e pi incassi. Il Teatro, 800 posti circa, stato concesso nel 2005 in gestione dal Comune di Pordenone allAssociazione Teatro Pordenone (soci fondatori: Comune di Pordenone, Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone; soci sostenitori: Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste; soci onorari Camera di Commercio, Banca Popolare Friuladria). Il bilancio 2011, di 2,588 milioni di euro, chiude con un piccolo avanzo (Messaggero Veneto). Per quanto riguarda i nanziamenti pubblici, la Regione assegna di norma 850 mila euro, il Comune 400 mila, la Provincia 100 mila. Il presidente Lessio ha chiesto alla Provincia, unico ente che ha tagliato, di ripristinare il contributo iniziale di 160 mila euro. Il Presidente Alessandro Ciriani ha risposto che non se ne parla, preferendo destinare i fondi per sostenere il lavoro e per altre esigenze (Messaggero Veneto, Il Gazzettino 6 settembre 2012). Replica Lessio Non si pu ridurre la cultura a qualcosa di secondario, di non prioritario. Le istituzioni e gli imprenditori hanno condiviso lidea di teatro come impresa culturale, dunque soggetto che crea ricchezza e lavoro, da qui riconosci48

menti e sostegni. Quella di Ciriani dunque una visione isolata, forse ormai sorpassata(Messaggero Veneto, Il Gazzettino 7 settembre 2012).

Maggio 2012. Casetta, dopo i rendiconti per gli anni 2008 e 2009, analizza anche il rendiconto della Regione per lanno 2010: sempre peggio per il territorio pordenonese.

Il 27 ottobre 2011 il Consiglio regionale ha approvato il rendiconto generale della Regione per lanno 2010. Dallallegato con la ripartizione delle spese per provincia, risulta che Pordenone ancora fortemente penalizzata, pi ancora che negli anni precedenti. Con il rendiconto, stata approvata, senza alcuna richiesta di chiarimenti da parte dei consiglieri regionali, la Relazione di verica che, nella parte seconda (pagine 140-167) contiene la Ripartizione territoriale dei pagamenti nelle quattro province. Il risultato per il territorio della provincia di Pordenone ulteriormente peggiorato rispetto al parametro abitanti, negativo in tutti i settori:
ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010 -152.411.000 -157.359.269 -158.208.000

Eppure non sono mancati i soldi alla Regione: nel 2010 c stato un avanzo di amministrazione di 331 milioni di euro dei quali 186,5 milioni a destinazione libera, gi ripartiti dal Consiglio regionale il 28 luglio 2011 (Flavio Mariuzzo, servizio speciale della rivista La Citt).

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25 maggio 2012: anche nel 2010 Pordenone penalizzata di 158 milioni di euro.

Il Messaggero Veneto pubblica unintervista ad Abele Casetta con i dati tratti dal rendiconto regionale 2010 approvato dal Consiglio regionale a ne 2011: i dati sono ulteriormente peggiorati per Pordenone (Elena Del Giudice, Messaggero Veneto).

26 maggio 2012: in seguito allintervista del Messaggero Veneto intervengono i consiglieri regionali sullassegnazione delle risorse regionali.

Il pordenonese Moretton capogruppo Pd in Regione: La sperequazione nasce decenni fa, quando i trasferimenti venivano fatti dallo Stato non solo in base alla popolazione. Le condizioni socio-economiche e le diversit anagrache determinavano le entit. Ripartendo da quello, la distanza va recuperata con riforme strutturali, specie in sanit, che favoriscano il riequilibrio. In questa legislatura non se ne sono viste e nemmeno la riforma che ha in programma Tondo servir perch le risorse liberate saranno insignicanti rispetto al fabbisogno complessivo. E la riorganizzazione in profondit passa attraverso sanit, enti locali e societ di servizi pubblici. Aggiunge il Consigliere regionale della lista Cittadini per il Presidente Pietro Colussi:Lindice poco sosticato dellanalisi di Casetta rischia di inciarne le conclusioni in termini numerici, ma la sperequazione c. Peccato che, quando le ho sollevate in consiglio regionale, nessuno abbia fatto una piega. Purtroppo Pordenone non sa fare squadra, non pesa politicamente. Con un Presidente della Regione di Pordenone sarebbe diverso....

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Il consigliere regionale Pdl Franco Dal Mas ricorda la complessit dei parametri di assegnazione dei fondi e ribadisce la forzatura dei conti fatti da Casetta, ricorda che, in materia di sanit, la Giunta Tondo con il piano socio-sanitario 2010-2012, stabilendo il superamento della cosiddetta spesa storica, si riallineata allindirizzo del legislatore nazionale prevedendo a decorrere gi dal 2011 un fondo di perequazione. La leghista Mara Piccin:La provincia di Pordenone, se guardiamo alla popolazione, ha meno consiglieri regionali ma questo non giustica il fatto che non riusciamo a fare squadra. Non dimentico che la Lega stata lasciata sola quando ha tentato di imporre allassessore al bilancio risorse per lospedale (Messaggero Veneto).

27 maggio 2012. Ancora dibattito sullassegnazione delle risorse regionali. Gottardo: il ragionamento di Casetta in linea generale corretto.

Non c solo unoggettiva disparit di trattamento tra larea friulana e quella giuliana, ma anche tra Comuni medi e grandi dice il deputato Pdl Isidoro Gottardo che ha una borsa piena di documenti con lesito dellindagine condotta in questi mesi dal gruppo consiliare del Pdl per fornire indicazioni al presidente della Regione Tondo. Carte bollenti che sottolineano come la disparit di nanziamento colpisca anche i Comuni. Lorigine del male che i Comuni continuano a ricevere risorse in base ai parametri adottati negli anni Settanta: criteri distorsivi. Il ragionamento di Casetta in linea generale corretto. Per Casetta doveva tener conto che dal 2010 stata avviata una perequazione sulla sanit che si concluder nellarco di dieci anni. E doveva anche sottolineare la disparit di nanziamento fra i Municipi (Messaggero Veneto).

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27 maggio 2012: o la Provincia sa fare regia o non serve proprio a niente, afferma Giorgio Zanin.

Il capogruppo Pd in Provincia Giorgio Zanin interviene sulla vicenda della sperequazione nelle risorse: Un differenziale che non si colmato nonostante dal 2003 al 2008, durante il centro-sinistra, e da quellanno a oggi con il centro-destra, la vicepresidenza della Regione sia occupata da pordenonesi. La classe politica della Destra Tagliamento aggiunge dovrebbe disporre di una naturale regia con la Provincia che se non serve a questo serve davvero a poco. La continua aggressivit politica, la litigiosit e il tono dattacco tenuto anche in casa propria hanno segnato un percorso di difdenza e di scarsa disponibilit a far sistema da parte del territorio con gli amministratori della Provincia. Tant che quelli che si sono esposti alle recenti amministrative sono stati tutti sonoramente scontti. Come non legare questo dato al bilancio negativo della mancata perequazione regionale? Sinergie che non sono giunte nonostante proprio il presidente della Provincia si sia trovato sin qui nella favorevolissima situazione di avere il proprio fratello come possibile sponda alla vicepresidenza della Regione. Se questi sono i risultati, i pordenonesi hanno da chiedere un cambio di regia (Messaggero Veneto).

27 maggio 2012: Ciriani attacca Casetta invece che attaccare le sperequazioni della Regione contro le famiglie del pordenonese.

Il presidente Pdl della Provincia Alessandro Ciriani, il vicecoordinatore Pdl Emanuele Loperdo, lassessore provinciale Pdl Giuseppe Pedicini attaccano Casetta perch avrebbe fatto lo studio con soldi pubblici (Messaggero Veneto).

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29 maggio 2012. Sulla doppia brutta gura di Ciriani interviene Casetta: lo studio stato effettuato a sue spese, senza un soldo pubblico. Prima vittoria per Pordenone: la Regione ha riconosciuto ufcialmente che la sanit pordenonese sottonanziata di una ventina di milioni di euro allanno.

Lo studio, effettuato senza soldi pubblici e pubblicato a spese dellautore e delleditore, stato gratuitamente messo a disposizione di tutti. Alessandro Ciriani, invece di ringraziare per il lavoro che avrebbe dovuto fare la sua Provincia e che non ha fatto, se la prende non con il contenuto dello studio, ma con lautore (primo errore) ed utilizzando argomenti falsi (secondo errore). Ma restiamo al merito della vicenda. Il parametro abitanti, confrontato negli anni, quando d risultati costantemente negativi solo per un determinato territorio, fa scattare un campanello dallarme per vericare lanomalia del sistema. E quello che avvenuto per la sanit: lallarme scattato e lo squilibrio nellassegnazione delle risorse stato riconosciuto e timbrato ufcialmente dallAssessorato regionale alla sanit (squilibrio misurato su abitanti ed altri parametri; questultimi restano comunque da conoscere e valutare). Il territorio della provincia di Pordenone sta perdendo da tempo in un settore cos delicato una ventina di milioni di euro ogni anno (39 miliardi di vecchie lire), una cifra importante di per se stessa e imponente se moltiplicata per dieci anni. Ora comincia una nuova battaglia per avere subito i fondi, senza che ci comporti maggiore spesa per la Regione. Inne, va detto che tutte le indebite sperequazioni vanno perseguite, anche quelle riguardanti i comuni, come ha sostenuto Gottardo (Messaggero Veneto).

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30 maggio 2012. Luciano Bortolus: invece che attaccare Casetta si faccia gioco di squadra.

Interviene limprenditore Luciano Bortolus interviene a favore di Casetta. Si pu liberamente discutere sullo studio e sui dati (che sono dati della Regione), ma difcile immaginare che dei politici arrivassero cos in basso da attaccare chi gratuitamente ha messo a disposizione uno studio per evitare le penalizzazioni al territorio della provincia di Pordenone. Bortolus spera che questa iniziativa possa essere uno stimolo per tutti gli amministratori a essere pi attenti nel riconoscere ed affrontare i veri problemi che riguardano tutti: purtroppo ci che manca a noi pordenonesi lunione e la consapevolezza che solo il gioco di squadra pu portare a buoni risultati politici e sociali. Diversamente contribuiremo a limitare la crescita dellintero territorio (Messaggero Veneto).

1 giugno 2012. Pasini: chi attacca Casetta lo fa per nascondere le proprie colpe.

Lex sindaco di Pordenone Alfredo Pasini si pone alcune domande: Chi li vota i bilanci regionali? Chi presiede lintera provincia e ne deve tutelare gli interessi di fronte alla Regione? Chi governa la Regione ed ha quindi la responsabilit di applicare giustizia ed uguaglianza verso tutti i suoi abitanti? E se no ad oggi siamo stati trattati ingiustamente di chi dunque la responsabilit? Qual dunque la colpa di Casetta? Quella di aver messo a disposizione di tutti i cittadini della provincia di Pordenone i numeri che dimostrano lingiustizia che subiamo da anni?. Pasini ricorda di essere riuscito a riequilibrare i fondi per il Comune nel 1995, quando Pordenone era lultimo comune in Italia per risorse nanziarie pro capite. Anche per la sanit ha fatto la battaglia con lallora assessore alla sanit Tondo. Anche allora i politici dei piani alti erano passivi, distratti, lontani. Esattamente
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come oggi. Dovrebbe piuttosto provare vergogna chi, piegandosi alle segreterie politiche udinesi e triestine dove si decidono le candidature, ha permesso che questa situazione di ingiustizia si vericasse, continuasse e continui ancora oggi (Messaggero Veneto). 13 giugno 2012. Finanziamenti regionali dei teatri: esiste un ragionamento complessivo?

La stampa riporta i nanziamenti della Regione ai teatri per lanno 2012 (ambiti provinciali), fatti salvi quelli eventualmente aggiuntivi con i fondi dellassestamento di bilancio:
Udine Pordenone Trieste Gorizia 1.675.000 765.000 2.365.000 (senza contare il nanziamento di qualche milione
di euro per la Fondazione teatro lisrico Giuseppe Verdi)

1.088.000

Non sono conteggiati i fondi (800.000 euro) che lERT prosa, Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, divide fra i teatri minori sparsi sul territorio regionale: 13 in provincia di Udine, 3 in provincia di Gorizia e 8 in provincia di Pordenone: Spilimbergo, Maniago, Zoppola, Casarsa, Sacile, Cordenons, San Vito, Prata. Per Udine (1.675.000) risultano nanziati il CSS teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia (cooperativa con attivit di produzione con 20 dipendenti) e il Giovanni da Udine. Per Pordenone (765.000 euro) il Teatro Verdi. Per Trieste (2.365.000 euro) il Teatro Rossetti-Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con 1.531 posti (struttura di produzione con un bilancio di 8 milioni di euro e 25 dipendenti amministrativi e tecnici a tempo indeterminato ed altri a tempo determinato); La Contrada-Teatro Stabile di Trieste (struttura di produzione presso il Kulturni Dom con 543 posti); la Coop Bonawentura che gestisce il Miela con 311 posti; il Teatro stabile sloveno con 23 dipendenti e con sede presso il Kulturni Dom di Trieste 543 posti. Per Gorizia (1.088.000) il CTA centro teatro animazione e gure (stabile con produzione); gli Artisti associati (cooperativa di produzione e gestione anche dei teatri di Cormons e Gradisca); il Teatro comunale con 676 po55

sti; il Teatro comunale di Monfalcone (Maura Delle Case, Messaggero Veneto). Con lassestamento di bilancio del luglio 2012 stato concesso un nanziamento straordinario di 150.000 euro al Teatro Rossetti di Trieste, di 20.000 euro allEnte regionale teatrale di Udine, di 75.000 euro allassociazione dellOperetta di Trieste.

13 giugno 2012. Consorzio universitario di Pordenone. Due interviste al neo presidente Amadio ed una al Rettore dellUniversit di Udine pongono con chiarezza il programma per gli studi universitari in Pordenone.

Presidente Amadio, quale sar il futuro del Consorzio universitario di Pordenone? Non sono in grado di dirlo. Quel che so che lunico futuro possibile una strutturazione dellUniversit qui a Pordenone, non pi un ente altro che acquista docenza dallUniversit. Si va verso una progressiva articolazione sul territorio degli atenei e il futuro friulano quello di un sistema universitario regionale. Nella convenzione triennale c limpegno comune di andare alla perequazione nanziaria e alla creazione a Pordenone di un dipartimento con quaranta docenti, che non possono per essere un onere per la citt. Per quanto riguarda lofferta formativa Scienze multimediali potrebbe guadagnare un valore aggiunto se si creasse a Pordenone un distretto della multimedialit, ed Economia internazionale. Lassessore De Anna ha dichiarato che il Consorzio universitario morto: cosa ne pensa? Sono daccordo. Nel momento in cui lUniversit di Udine insedia a Pordenone un suo dipartimento, nanziato con risorse pubbliche, lopera del Consorzio ultimata: ha raggiunto il suo scopo. Quali saranno i suoi compiti da presidente? In questa prima fase il mio un mandato tecnico: entro il 31 luglio si dovr attuare la revisione dello Statuto, e questo sar il primo step. In seguito si tratter di portare il Consorzio alla realizzazione del suo obiettivo sociale attraverso laccordo con Universit e Regione. Se laccordo non dovesse realizzarsi, non c futuro e di questo dovremo prendere atto.

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Se dovessi essere confermato, mi prender di nuovo il tempo per vericare la sostenibilit di questo progetto, che comprende il funzionamento della macchina no al 2014. Se non ci saranno fondi io non far il liquidatore del Consorzio. ottimista? Ostacoli ne abbiamo moltissimi, ma un progetto c: ovvio che nel progetto deve credere la citt. Avere un centro universitario signica anche portare proposte culturali: Udine si completamente trasformata in ventanni. Tutti i soci fondatori del Consorzio hanno manifestato la volont di provarci e di vericare se questo progetto realizzabile. Questo il presupposto. Se viene meno la volont politica, non ha pi senso. Ecco perch io spero che non si faccia disfattismo: il progetto difcile da realizzare ma non impossibile, se interessa farlo (Iz, Il Gazzettino on line).

13 giugno 2012. Amadio: prima raggiungere gli obiettivi, poi si pu chiudere il Consorzio universitario.

Se sar ancora presidente - prosegue Amadio - allora ci daremo un tempo entro cui vericare se ci saranno le condizioni politiche, nanziarie e di volont accademica per tentare lunica strada che garantisca un futuro compatibile con la realt universitaria post riforma, ovvero la strutturazione universitaria a Pordenone che si ottiene con un dipartimento e solo se ci sar la volont politica di istituirlo a Pordenone. Da parte dellateneo udinese la volont c, la disponibilit nanziaria meno. Del resto storica la questione del sottonanziamento dellUniversit di Udine, problema che non ha, invece, Trieste. La perequazione uno dei problemi che dovranno essere affrontati, la cui soluzione passa, ancora una volta, dalle mani della politica. Io credo - avanza Amadio - che Udine e Pordenone dovranno essere coesi nel portare avanti le proprie richieste, pena non riuscire a raggiungere il risultato. Ma per perseguire la strada della coesione, occorrer riettere e chiedersi se davvero Pordenone crede nel valore dellUniversit qui, che non signica far risparmiare agli studenti il viaggio no a Udine, ma avere un centro di cultura e di formazione che si integra con il tessuto sociale ed economico. (Elena Del Giudice, Messaggero Veneto).
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Nota: nelle due citate interviste il neopresidente del Consorzio universitario, il pordenonese prof. Giuseppe Amadio, avvocato e professore ordinario di Diritto privato allUniversit di Padova (gi docente allUniversit di Trieste e di Udine), si espresso con chiarezza sugli studi universitari a Pordenone: una sda per tutti. Altrettanto chiare sono le successive dichiarazioni del rettore dellUniversit di Udine.

14 giugno 2012. LUniversit di Udine rassicura Pordenone: c un progetto forte.

LUniversit di Udine ha fatto un progetto culturale forte su Pordenone, progetto che deve muoversi entro vincoli ministeriali e di sostenibilit economica. Parole del rettore dellateneo udinese Cristina Compagno, che rivendica come la stessa Universit abbia avuto un ruolo importante insediando a Pordenone lUniversit di Udine, quella di Trieste e anche atenei di altre regioni. Inoltre la Compagno condivide quanto richiamato dal neo presidente del Consorzio, il prof. Amadio. C un progetto dellateneo udinese per Pordenone, fa capire, messo a punto con la partecipazione di tutti gli attori importanti di Pordenone, Comune, Provincia, Consorzio, ed un progetto culturale di ampio respiro e di capacit attrattiva su Pordenone. Nella seriet che ci contraddistingue abbiamo spiegato quali siano i vincoli di accreditamento delle sedi e dallaltro il quadro di sostenibilit economica. E il tema della sostenibilit economica, che non pu limitarsi al contingente ma deve essere di medio termine, non pu essere risolto dallUniversit bens dal territorio, che deve andare a individuare parametri di perequazione. LUniversit di Udine - puntualizza il rettore allindomani delle dichiarazioni dellassessore regionale De Anna, che auspicava la chiusura del consorzio, una volta raggiunto lobiettivo dellimpegno diretto dellUniversit del Friuli su Pordenone - c e c sempre stata, ma il progetto culturale che stato denito deve viaggiare dentro i vincoli citati, stabiliti dalla riforma, e quelli di sostenibilit economica, che sono la condizione per il conseguimento degli obiettivi. Dobbiamo
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fare progetti credibili e sostenibili con piani a medio termine per mantenere e sviluppare proposte di alto livello su un territorio, qual quello pordenonese, ricco sotto laspetto culturale ed economico, e attrattivo. Considero da sempre il Pordenonese unarea importante che deve trovare una profonda convinzione, come credo abbia, nel voler stabilire un processo strutturato di universit che crea alta formazione e sostegno allinnovazione. Il progetto che abbiamo denito importante e di prolo internazionale, scienze e tecnologie multimediali ed economia internazionale, e pu essere sostenuto allinterno delle condizioni denite e di vincoli che devono essere rispettati. Sul tema della perequazione delle risorse tra gli atenei regionali, su cui De Anna si era soffermato, il rettore condivide: E un punto importante dal quale partire. Sono necessarie risorse e investimenti che, di fronte al ministero, devono avere completa sostenibilit economica. In passato sono stati commessi errori che oggi non sono pi concessi, per cui necessario trovare uno sforzo coeso e soprattutto bisogna crederci, che poi la strada che il Consorzio ha gi imboccato. Il momento non facile, la crisi investe il privato come il pubblico, ma credo - conclude il rettore che operazioni di questo genere possano trovare coesione tra strutture e istituzioni capaci di lavorare insieme. La disponibilit dellUniversit di Udine c, il tavolo aperto, dobbiamo lavorare (Elena Del Giudice, Messaggero Veneto).

14 giugno 2012. Tanti bimbi, pochi i pediatri. Pordenone ultima in Friuli Venezia Giulia.

Unattivit in linea con quella delle altre aree vaste regionali in rapporto alla popolazione di et pediatrica (da zero a 14 anni), ma una dotazione organica profondamente diversa. La sofferenza del reparto di pediatria del Santa Maria degli Angeli e, in pi generale, delle due pediatrie pordenonesi, emerge da unanalisi tra i medici in servizio in rapporto alla popolazione. In sostanza in provincia di Pordenone c un pediatra ospedaliero ogni 2 mila 732 piccoli utenti, in provincia di Udine il rapporto migliora con uno specialista ogni mille e 721 utenti, nellarea triestino-goriziana si arriva ad un pediatra ogni mille 110 residenti under 14. Inoltre
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laccesso al pronto soccorso pediatrico di Pordenone inferiore alle altre zone: segno di miglior organizzazione del territorio. Cos ha dichiarato Roberto DallAmico, primario della pediatria del Santa Maria degli Angeli di Pordenone (Elena Del Giudice, Messaggero Veneto). Nota: bambini in et pediatrica 0-14 anni:
provincia di Pordenone provincia di Trieste provincia di Gorizia provincia di Udine 44.222 26.880 17.425 67.230

24 giugno 2012. La politica dia subito al territorio ci che gli spetta: appello compatto delle categorie economiche pordenonesi alle istituzioni.

Categorie compatte nel chiedere alla politica una presa di coscienza rapida, decisiva e denitiva per portare a termine ci che divenuto priorit assoluta per il rilancio socio-economico del territorio. Allincontro hanno partecipato Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria, Alberto Marchiori presidente dellAscom, Silvano Pascolo presidente dellUnione Artigiani, Cesare Bertoia presidente della Coldiretti, Virgilio Maiorano presidente delle Confcooperative. Le prerogative di crescita di ieri hanno oggi il volto dellemergenza, la politica dimostri la propria vicinanza ai cittadini e alle imprese e consegni al territorio ci che gli spetta. Nellelenco del non fatto: carcere, strada del mobile, Sequals-Gemona, intermodalit presso lInterporto con raccordo rotaia-gomma (Il Popolo, Il Momento luglio-agosto).

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29 giugno 2012. Approvato in Consiglio regionale emendamento da 500 mila euro a favore del Consorzio universitario di Pordenone.

Allunanimit il Consiglio regionale ha approvato un emendamento straordinario della maggioranza che conferisce 500 mila euro a sostegno del Consorzio universitario di Pordenone, per la risoluzione dei suoi problemi gestionali. Favorevole lopposizione con il pordenonese Piero Colussi (Cittadini) a sottolineare che era necessario dare un segnale positivo allesperienza del Consorzio in un momento di difcolt. Uno stanziamento straordinario con cui, spiega Franco Dal Mas (Pdl), accendiamo la luce sul Consorzio per consentire di far fronte ai suoi impegni (Elisabetta Batic, Il Gazzettino on line). Contrario il consigliere pordenonese Pdl Antonio Pedicini: Il mezzo milione stanziato serve a ripianare un debito e non per avviare iniziative nuove. Non c chiarezza negli obiettivi. Pedicini presenter un ordine del giorno per la chiusura del Consorzio. LAssessore regionale Molinaro si rammaricato per essere venuto a conoscenza del buco di bilancio a Pordenone solo qualche giorno fa. La Giunta non stata mai coinvolta (Stefano Polzot, Messaggero Veneto). Nota: il Consorzio per gli studi universitari a Pordenone sorto nel 1990, dopo due anni di lavoro di un apposito Comitato costituito per iniziativa del Comune di Pordenone (Cardin), Camera di Commercio (Giust) e Provincia (Valvassori). In precedenza Pordenone aderiva al Consorzio di Udine (per il dettaglio, vedi Luniversit a Pordenone nella rivista La Loggia della Propordenone, dicembre 1998, da pag. 49 a pag. 76, e dicembre 2002 da pag. 25 a pag. 29). Nel 1991 per la prima volta a Pordenone partono corsi universitari (gestiti dallUniversit di Trieste): la scuola diretta a ni speciali in tecnologie del legno e la scuola diretta a ni speciali in macchine e impianti frigoriferi. Il problema da affrontare era la politica per gli studi universitari dei giovani della Destra Tagliamento per uscire da una marginalizzazione drammatica e intollerabile in una societ moderna (solo 2.291 universitari su 17.537 giovani dai 20 ai 24 anni), marginalizzazione sintetizzata in queste due tabelle:

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Studenti universitari ogni 1.000 abitanti (1976)


Pordenone provincia Trieste provincia Friuli Venezia Giulia Italia 8,5 16,94 12,3 17,03

Studenti universitari ogni 100 giovani in et 20-24 anni (1976)


Pordenone provincia Trieste provincia Friuli Venezia Giulia Italia 13,06 34,56 20,87 24,33

Ma la situazione negativa riguardava anche il livello sottostante, tutta la scolarizzazione, sopratutto la propensione degli studenti verso la scolarit superiore. Secondo unindagine del Censis, nel 1984/85 solo 72 studenti della provincia di Pordenone su 100 sono passati dalla scuola dellobbligo alla scuola secondaria superiore (contro 79 a livello nazionale e 83 a livello regionale).

Com la situazione oggi? I corsi universitari di Pordenone registrano pi di mille iscritti. Quanti sono i giovani studenti universitari che abitano nel territorio pordenonese? Sono esattamente 6.887, triplicati rispetto al 1976, pi numerosi dei 6.389 che abitano nel territorio triestino (dati 2009-2010). Dove studiano oggi gli universitari pordenonesi? 2.831 sono iscritti a Udine, 1.669 a Trieste, 904 a Padova, 591 a Venezia, 231 a Milano, 123 a Roma, 147 a Bologna, 391 in altre universit. Com la situazione in regione? In un piccolo territorio di 1.233.000 abitanti si fronteggiano due universit con i loro 34.000 iscritti complessivi (anno 2010-2011): Trieste, dodici facolt, 3.328 dipendenti, con 18.500 iscritti (in calo) e 3.260 laureati; Udine, dieci facolt, 3.113 dipendenti, con 15.655 iscritti (in calo) e 2.843 laureati.

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4 luglio 2012. Fallisce il tentativo in Consiglio regionale di portare pi risorse ai comuni del pordenonese e delludinese, altro brutto episodio per la classe dirigente.

Lobiettivo era quello di far passare nellambito dellapprovazione dellassestamento del bilancio regionale - un emendamento sul riparto dei fondi ai comuni che puntava a riequilibrare quelle situazioni di penalizzazione di alcuni enti locali pordenonesi e udinese. A parit di residenti e di supercie, ci sono secondo gli estensori dellemendamento, tra questi i pordenonesi Danilo Narduzzi e Mara Piccin (Lega), Paolo Santin (Pdl) e Piero Colussi (Cittadini-Civiche) alcuni comuni che ricevono meno trasferimenti. In particolare, erano stati evidenziati i casi di Sacile, Prata, Brugnera, Pasiano e Fontanafredda, oltre a una serie di piccoli comuni montani. Sul piatto regionale pi di quindici i milioni da ripartire. Oltre al criterio che ridistribuisce il 60% delle risorse in base alla popolazione e il 40% in base alla supercie territoriale lemendamento chiedeva di ripartire secondo un calcolo piuttosto complesso met della somma, circa 7,4 milioni di euro, anche secondo precise classi demograche stabilite per scaglioni sul numero dei residenti. Insomma come ha spiegato il capogruppo del Carroccio Danilo Narduzzi secondo un criterio che potesse portare a una maggiore equit per tutti i comuni, in particolare quelli pordenonesi e udinesi no a oggi sottonanziati dal tradizionale sistema di redistribuzione delle risorse. Per il territorio di Pordenone si trattava di quasi 3 milioni di euro. Si era cercato di fare quadrato sulla proposta, almeno con un sostegno trasversale della pattuglia dei consiglieri regionali della provincia di Pordenone. I partiti si sono divisi, anche al loro interno, e il fronte si spaccato. A sostenere il documento (in origine della maggioranza) nel Pdl solo Paolo Santin (Ho votato anche sulla base dellesperienza di sindaco, era importante almeno dare un segnale), mentre lassessore Elio De Anna si astenuto. Contrari i pdiellini Luca Ciriani, Antonio Pedicini e Franco Dal Mas. Astenuto anche Piero Colussi dei Cittadini nonostante avesse rmato il documento: Quando ho capito che la Lega sarebbe rimasta sola e che non si sarebbe approdati ad un accordo ho preferito astenermi. Contrari in blocco i consiglieri del Pd (Gianfranco Moretton, Daniele Gerolin e Paolo
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Pupulin): Non possiamo cambiare le regole sulla base della propaganda. A dire no anche Maurizio Salvador (Udc), mentre i consiglieri Edouard Ballaman (Gruppo misto) e Alessandro Corazza (Idv) non hanno partecipato al voto (Il Gazzettino on line). In precedenza i consiglieri regionali triestini del Pdl Pietro Tononi, Pietro Camber, Maurizio Bucci e Bruno Marini avevano dichiarato:Il Pdl triestino ha sventato un blitz che voleva riparti differenti a scapito del capoluogo regionale (Agenzia Consiglio Notizie 3 luglio). La triestina Alessia Rosolen, consigliere regionale della lista Un Altra Trieste, afferma:Ho votato a favore dellemendamento sul riequilibrio e la perequazione dei fondi regionali ai Comuni e alle Province cos come hanno fatto i capigruppo della maggioranza perch si trattava di un emendamento tecnico con cui si chiedeva di garantire un criterio di equilibrio e di equit nel riparto dei fondi destinati agli enti locali. Non si intaccavano i diritti di Trieste, n degli altri comuni della stessa provincia, ma si provvedeva a stanziare fondi ulteriori che perequavano alcune disparit di trattamento riservate alla Destra Tagliamento (Agenzia Consiglio).

6 luglio 2012. Il sindaco di Udine Honsell: rivedere i criteri di nanziamento del sistema sanitario regionale.

Durante i lavori della Conferenza per la programmazione sanitaria sociale e sociosanitaria regionale, presieduta dal sindaco di Sacile Roberto Ceraolo, il sindaco di Udine Furio Honsell ha manifestato lesigenza di rivedere i criteri di nanziamento del sistema sanitario regionale, ancora sostanzialmente basati sulla spesa storica. Il sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti e quello di San Vito Antonio Di Bisceglie hanno espresso preoccupazione per la fuga dei pazienti dal pordenonese verso gli ospedali del Veneto per carenze strutturali (Agenzia Notizie della Giunta regionale).

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11 luglio 2012. La protesta contro la Regione: trasferimenti ai comuni, il sindaco di Sacile Ceraolo apre la battaglia sullequit.

Lassestamento di bilancio approvato di recente dalla Regione ha lasciato una ferita aperta in riva al Livenza ma non solo. Non ci sta il sindaco Roberto Ceraolo alla sperequazione nei trasferimenti economici al sistema delle autonomie locali, in particolare ai comuni, messa in campo a Trieste e per questo dichiara battaglia nei confronti dellesecutivo regionale. Su questa questione dichiara il primo cittadino di Sacile, architetto di 57 anni non demordiamo. Al riguardo ho gi interpellato i sindaci di Cordenons Mario Ongaro, (Lega Nord) e di Azzano Decimo Marco Putto, (centro sinistra), che hanno condiviso lidea di unaggregazione laica, trasversale agli schieramenti politici, per cercare di porre ne allingiustizia perpetrata nei confronti delle rispettive comunit. Non chiediamo privilegi ma chiediamo bens equit. Secondo il sindaco, il federalismo scale va applicato a livello locale perch i principi hanno un valore assoluto e non accettabile che siano condizionati da convenienze di campanile. La questione approdata anche in consiglio comunale a Sacile dove il dibattito ha visto a confronto in particolare due ex sindaci: Isidoro Gottardo (parlamentare e capo del Pdl regionale) e Roberto Capuzzo. Nel momento in cui il comune deve aumentare la tassazione nei confronti dei cittadini diventa indispensabile mettere in campo una perequazione nei confronti dei trasferimenti regionali. E un problema di equit conclude Ceraolo di fronte al quale non si pu chiudere gli occhi (Mario Modolo, Messaggero Veneto). In precedenza il sindaco di Zoppola Angelo Masotti si era espresso a favore dellassegnazione regionale ai comuni di un fondo unico al posto di fondi settoriali.

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Luglio 2012. Angelo Sette, presidente della Friuladria: lo studio sui trasferimenti regionali dovrebbe essere oggetto della massima attenzione da parte della classe politica, delle associazioni di categoria e di tutta la cittadinanza.

Dice Angelo Sette, nella sua ultima intervista: Casetta, oltre che essere una persona per bene e di provata onest intellettuale, un tecnico molto competente. Anzi, direi che uno dei dirigenti pi qualicati della pubblica amministrazione locale. Il suo studio sui trasferimenti regionali dovrebbe essere oggetto della massima attenzione da parte della classe politica, delle associazioni di categoria e di tutta la cittadinanza (rivista La citt, a cura di Mariuzzo).

18 luglio 2012. Sanit, problema riabilitazione dimenticato nella nostra provincia.

Le difcolt della sanit pordenonese, anche nel settore della riabilitazione, per carenza di risorse, strutture e personale, sono segnalate dallAssociazione Ictus (presidente onorario Lucio Schittar, presidente Nives Bortolossi. Afferma la presidente: Auspico che lesperienza di assistenza presso lospedale di Sacile si consolidi e nel tempo diventi sempre pi adeguata a rispondere ai bisogni specici delle persone che abitano in questa provincia, invertendo cos la fuga verso servizi e strutture di riabilitazione fuori provincia ed anche fuori regione (Paola Dalle Molle, Messaggero Venetobiettivo). In precedenza anche lassemblea dellAssociazione provinciale di Pordenone Amici del cuore (presidente Renato Battiston) aveva segnalato carenze di intervento regionale per la riabilitazione.

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20 luglio 2012. Cecotti: la Regione deve avere uno sguardo ampio sulle prospettive di crescita di tutto il territorio regionale e deve monitorare il raggiungimento dei risultati. Occorre fare in fretta.

Intervista allex presidente della Regione ed ex sindaco di Udine Sergio Cecotti, 55 anni, docente universitario di sica, presidente di Friuli Innovazione : La Regione deve riprendere a ragionare sugli scenari di lungo periodo. Mai come oggi strategicamente necessario afdare a un team professionale che ricopra le funzioni del vecchio Ufcio di Piano lanalisi di quelli che potrebbero essere i principali obiettivi realisticamente raggiungibili per la crescita e per curare un attento monitoraggio del loro raggiungimento. Serve riacquistare prospettiva sganciandosi dal puro programma di legislatura per abbracciare uno sguardo pi ampio. Per occorre fare in fretta (Il Friuli).

20 luglio 2012. Fontanini: forte appello al Consiglio regionale perch applichi la perequazione fra i due atenei regionali.

Durante laudizione in Provincia di Udine il rettore dellUniversit di Udine, Cristiana Compagno, ha precisato, con il consenso di tutti: n fusioni, n arroccamenti nel proprio fortino bens aperture, alleanze e accordi per diventare ancora pi forti e scalare le top ten delle migliori universit dItalia. Mentre il presidente della Provincia Fontanini ha rivolto un appello al Consiglio regionale perch non ha ancora dato attuazione alla perequazione chiesta dai rettori dei due atenei, di Udine e Trieste. Non capisco come mai il Consiglio regionale continui a tergiversare per la perequazione dei nanziamenti regionali che deve avvenire fra le due Universit, come da accordi fra i due rettori, a favore di Udine. Chiedo ufcialmente che i gruppi regionali individuino quanto prima la strada per trovare la soluzione e far partire il prima possibile la perequazione dei fondi (Il Friuli).

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Nota: la perequazione regionale a favore dellUniversit di Udine, se condizionata agli interventi dellUniversit di Udine a favore degli studi a Pordenone, pare unoccasione doro per il territorio pordenonese.

20 luglio 2012. A Gorizia arrivano corsi universitari privati di Padova e di nuova Gorica. Le Universit di Udine e Trieste infastidite: Potremmo lasciare Gorizia.

Le Universit di Trieste e Udine richiamano le istituzioni pubbliche di Gorizia. Il motivo? Da una parte, larrivo a Gorizia del triennio superiore per mediatori linguistici proposto dallateneo privato padovano CIELS. Dallaltra, il via libera della Provincia di Gorizia allUniversit di Nova Gorica che porter il proprio corso di laurea in Arte moderna. Osserviamo come scrivono lofferta formativa annunciata dalle entrambe le strutture si collochi ai margini, per non dire in concorrenza, con quella rispettivamente riconducibile allUniversit di Trieste (Scienze internazionali e diplomatiche) e allUniversit di Udine (in particolare il DAMS, ma pure Relazioni pubbliche). Risponde questa scelta di nuovi insediamenti universitari a qualche indirizzo strategico o di pianicazione organica di Gorizia come sede universitaria? Il quesito non peregrino, perch limpressione quella di una rincorsa a nuove presenze universitarie a Gorizia, avulsa da ogni regia territoriale o ministeriale... Ebbene chi coltivasse lidea con euforia che larrivo in citt di insediamenti universitari sia di per s un fattore di promozione e di sviluppo per un territorio, incorrerebbe in una grave ingenuit...Chi oggi saluta con euforia larrivo in citt di realt universitarie nuove, si auguri di non dover un giorno registrare labbandono di Gorizia da parte dei due atenei statali, indeboliti al punto da non potervi pi mantenere lattuale offerta formativa per effetto di una anomala concorrenza esterna al sistema universitario locale. Un chiaro segnale a Comune e Provincia, ma anche al Consorzio universitario: Leggiamo che linsediamento universitario sloveno di prossimo ingresso a Gorizia avrebbe avuto il via libera dellente. Il Consorzio benecia di risorse nanziarie stanziate dalla Regione. Ne deriva che il contribuente regionale alimenta una realt che assume decisioni difcil68

mente conciliabili con gli interessi del sistema universitario regionale. Sul punto, ci sarebbe gradito un chiarimento, oltre che del presidente del Consorzio, anche del presidente Tondo (Il Piccolo). Nota: a Pordenone si litiga per carenza, a Gorizia per sovrabbondanza!

18 agosto 2012.Trasporto pubblico: Pordenone penalizzata.

A lanciare il segnale dallarme lassessore alla Mobilit del Comune di Pordenone, Nicola Conconi. E stato lui, infatti, con un lavoro certosino ad assemblare e confrontare i dati del trasporto pubblico locale, i bus, tanto per intenderci, dopo che nei sei mesi scorsi la Giunta regionale ha approvato il piano dei trasporti. Conconi ha confrontato i dati dal 2000: residenti, chilometri per abitante, euro per residente e altri parametri che gli hanno consentito di fare una riessione E lo stesso Piano nelle sue note a margine a spiegare che il Friuli Occidentale stato storicamente penalizzato sul fronte del servizio pubblico. Non solo. Negli anni siamo stati la provincia cresciuta maggiormente come numero di residenti, ma a questo non corrisposto un adeguamento del trasporto pubblico. Tanto per dare un parametro, Pordenone a livello regionale conta sul fronte dei residenti il 25% e il 29% come territorio, ma percepisce il 15% dei fondi regionali contro il 32% di Udine e il 39% di Trieste. Le cose vanno ancora peggio se si analizzano i fondi erogati per abitanti: a Pordenone arrivano 59 euro, 73 a Udine, 105 a Gorizia e ben 201 a Trieste. Ma il peggio deve ancora arrivare, dice lassessore Concconi: di fronte alla volont espressa sulla carta di perequare questo gap con gli altri territori, nella realt non c riscontro (Loris Del Frate, Il Gazzettino).

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24 agosto 2012. Fusione tra le ere Friuli Venezia Giulia: Pordenone la guida, dice lex presidente Rino Bianchini.

Se parliamo di Fiere, Pordenone che dovrebbe aggregare e non essere aggregata, perch era ed tuttora lunica vera era regionale. Rino Bianchini, imprenditore, ex assessore regionale ed ex presidente dellente eristico, coglie lo spunto lanciato dal presidente della Camera di Commercio di Udine Giovanni Da Pozzo sulle fusioni tra varie realt regionali e puntualizza. Da Pozzo ha lanciato un sasso nellacqua stagna della politica pordenonese evidenziando mancanza di idee e prospettive politiche. Spiace dover risalire con la memoria agli anni 90 quando la Fiera di Pordenone era considerata praticamente lunica vera era regionale, tanto che sui circa 7,5 miliardi di risorse disponibili, ben 7 miliardi furono assegnati a Pordenone e questo perch evidentemente era considerata lunica vera era della regione, degna di svolgere un compito importante non solo per il Friuli Venezia Giulia ma per il vicino Veneto. Ricorda Bianchini che la provincia di Venezia ader ufcialmente allente era di Pordenone. Ricordati i precedenti storici di questo ente, fa impressione osservare oggi un atteggiamento totalmente difensivo da parte dei pordenonesi. La Fiera di Pordenone era e, spero, sia tuttora, fra le 6 o 7 maggiori ere italiane per attivit svolta, per la partecipazione di operatori di tutte le parti del mondo, per gli accordi di collaborazione instaurati con amministrazioni importanti nazionali e internazionali. Tutto ci considera Rino Bianchini dovrebbe non solo consentire ma imporre un primato regionale. Non dovrebbe essere necessario pietire alcunch: la forza delle cose e dei fatti dovrebbero imporsi. Non rassegnazione ma legittimazione e riconoscimento di un ruolo che ci spetta di diritto: quello di essere i primi in regione. Una volta stabilito qual la era pi importante del Friuli Venezia Giulia, le decisioni non potrebbero che essere conseguenti: altri dovrebbero aderire a Pordenone e non viceversa (Messaggero Veneto).

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26 agosto 2012. Ictus, le famiglie accusano Pochi servizi, lasciati soli.

Se non una fuga, poco ci manca. Gi, perch sono decine e decine le famiglie costrette a portare i propri familiari colpiti da ictus a farsi curare fuori dallarea sanitaria pordenonese. Un segnale che si sta concretizzando sempre di pi nonostante lospedale e Ass 6 in questi mesi abbiano cercato di arginare le carenze sul territorio aggiungendo servizi. Il problema si trascina da tempo, tanto vero che gi ad inizio anno lassociazione Ictus, sollecitata dalle stesse famiglie, aveva gi scritto una lettera in regione e ai direttori delle aziende che erogano sanit sul territorio. Se da un lato non ci sono problemi sul fronte dellacuzie, dallaltro lemergenza legata alla riabilitazione, sia quella pi immediata che in ospedale e a Sacile, sia quella estensiva che viene praticata nelle Rsa. Quando poi il paziente torna a casa - accusano le famiglie -tutto diventa un problema perch mancano servizi, ore di riabilitazione e rischia di saltare lintera rete con grossi problemi. Non a caso gran parte della fuga avviene dopo la stabilizzazione del paziente in fase acuta che - come detto - funziona anche grazie alla stroke unii che si trova al Santa Maria degli Angeli. A quel punto chi ha disponibilit economiche si arrangia privatamente, altri preferiscono orientarsi su strutture a Udine (Gervasutta) o in Veneto (Motta di Livenza). La maggioranza, per, resta a casa con tutti i problemi da risolvere. La sensazione delle famiglie, insomma, di essere lasciate da sole. Una solitudine che pesa. In un anno ci sono pi di 800 casi e il 56% dei malati si fanno curare fuori delle strutture sanitarie pordenonesi (Il Gazzettino on line).

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6 settembre 2012. Il presidente Cardin: alla Fiera di Pordenone poco sostegno da parte della Regione

Attendiamo il riconoscimento e lattenzione che ci sono dovuti. Un invito particolare lo facciamo allamministrazione regionale che a volte ci stata vicina ma in tempi recenti meno. Superato il momento della crisi, la Regione ci offra quanto viene offerto alla vicina Fiera di Udine in termini di opportunit e sostegni che a Pordenone non vengono offerti. Ci accontenteremmo di avere i sostegni che abbiamo dimostrato di meritare per accompagnarci nei progetti futuri. Queste sono le dichiarazioni del presidente della Fiera di Pordenone Alvaro Cardin nellincontro con i giornalisti per presentare la prossima edizione della Campionaria (Messaggero Veneto, Il Gazzettino).

6 settembre 2012: una delibera di massima della Giunta regionale anche per la riqualicazione dellospedale di Cattinara, aperto nel 1984 con 730 posti letto.

Interviene il consigliere regionale triestino del PD Lupieri, vicepresidente della III Commissione consiliare. Dopo Pordenone anche Trieste ha avuto oggi la sua delibera di generalit da parte della Giunta regionale per avviare la progettazione preliminare e individuare il progettista per la riqualicazione dellospedale di Cattinara con aggregazione del Burlo Garofalo a Cattinara. Lintervento ha copertura con fondi statali (attesi) per 32,5 milioni di euro pi 14,1 milioni di euro dellIstituto Burlo Garofalo, pi fondi regionali per 93,4 milioni di euro, per un totale di 140 milioni di euro. Ora il Comune di Trieste pu partire con la realizzazione della nuova viabilit, propedeutica per rendere agevole laccesso ai cantieri. Infatti tra il Comune di Trieste e la Regione stata sottoscritta l8 luglio 2010 la convenzione che prevede la bretella di collegamento tra la Statale 202 e il comprensorio ospedaliero, tre rotatorie e la sistemazione della strada di Fiume. Per le prime tre opere so-

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no gi stati trasferiti al Comune 4.588.295 euro mentre il quarto intervento risulta nel piano triennale delle opere del Comune di Trieste (Agenzia Consiglio Notizie). Su questo argomento cerano state polemiche quando il consigliere triestino Pd Russo aveva auspicato che tutte le risorse per gli ospedali andassero a Trieste invece che a Udine e Pordenone. Invece il consigliere udinese Pdl Blasoni aveva chiesto che tutti i fondi venissero dirottati a favore dellospedale di Udine. Alla ne era intervenuto Lupieri ricordando che la Giunta aveva pi volte sostenuto che gli interventi per gli ospedali di Trieste, Udine e Pordenone hanno uguale priorit (Agenzia Consiglio Notizie, 3 settembre 2012, Messaggero Veneto, 4 settembre 2012).

19 settembre 2012. Giovani e anziani: sanit pordenonese in affanno, dice il direttore Giuseppe Tonutti.

Una popolazione in crescita, con una percentuale importante di stranieri, l11 per cento pari a 36.000 unit. Una popolazione che invecchia e che destinata ad invecchiare da sola. In aumento i divorzi, anche nelle coppie con gli, e in aumento le famiglie senza gli. Dati, quelli riferiti alla popolazione del Friuli occidentale, presentati nel corso della Conferenza dellAzienda sanitaria pordenonese dal direttore generale Giuseppe Tonutti, alla presenza dellassessore regionale alla salute Luca Ciriani, dati che si sommano ad altri, come quelli relativi allabbandono precoce del percorso degli studi (il 14% dei giovani non studia e non lavora) e alla crescita dei delitti compiuti da minori, che lasciano intravvedere lavanzare di un fenomeno, il disagio minorile. Per contro il dipartimento delle dipendenze dellAzienda sanitaria pordenonese quello che continua ad essere in forte sofferenza ed una questione vera ha proseguito il direttore perch la questione del disagio dei minori in questo territorio maggiore rispetto ad altri (Elena Del Giudice, Messaggero Veneto).

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30 settembre 2012. Mons Padovese e lUniversit a Pordenone.

Mancano ancora 250mila euro per chiudere i conti del Consorzio universitario di Pordenone ma la convinzione di monsignor Luciano Padovese, che fa parte del comitato di presidenza, che il Consorzio ce la possa fare. Nonostante, spiega, i tagli alla cultura e tutte le difcolt a trovare la soluzione: Non ci si mette daccordo per sostenere il Consorzio universitario e si tiene invece molto a fuochi darticio. Si sono spesi 18 milioni per le strutture di via Prasecco e ora non si in grado di chiudere i conti. Nonostante questo, monsignor Padovese ottimista: Credo che il Consorzio si possa salvare perch tutti si stanno impegnando per farlo, a cominciare dal presidente della Provincia, dal sindaco di Pordenone e dalla Fondazione Crup. Sono decisi ad andare avanti perch si tratta semplicemente di trovare 250mila euro per questanno e per il prossimo. Poi si spera che lUniversit si sobbarchi quelle spese che attualmente paghiamo noi. LUniversit a Pordenone partita in una posizione di debolezza quando si poteva domandare di pi. Io comunque credo che ce la possiamo fare (Il Gazzettino).

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QUADRO DI SINTESI

Hanno affermato che ci sono squilibri nellassegnazione delle risorse regionali nel territorio della quattro province e che occorre il riequilibrio Travanut Mauro, udinese, vicecapogruppo Pd consiglio regionale. Messaggero Veneto 31 maggio 2010: non si pu pensare di mantenere uno status di differenza cos evidente. Messaggero Veneto 7 ottobre 2010. Messaggero Veneto 23 ottobre 2010: Lanalisi relativa al 2009 conferma sostanzialmente i dati del 2008. Lo squilibrio nella sanit macroscopico. La spesa per abitante un dato parziale, ma quando da un anno allaltro non si notano scostamenti signicativi, la cosa deve farci riettere. Fontanini Pietro, presidente Provincia di Udine, Lega Nord: Messaggero Veneto 1 giugno 2010. Messaggero Veneto 5 ottobre 2010. Honsell Furio, sindaco di Udine, Pd: Messaggero Veneto 1 giugno 2010. Messaggero Veneto 6 luglio 2012: bisogna rivedere i criteri di nanziamento del sistema sanitario regionale, ancora sostanzialmente basati sulla spesa storica. Colautti Alessandro, consigliere regionale udinese Pdl: Messaggero Veneto 1 giugno 2010. Baiutti Giorgio, consigliere regionale udinese del Pd: Messaggero Veneto 1 giugno 2010. Pascolat Renzo, autonomista udinese, ex consigliere regionale: Messaggero Veneto 1 giugno 2010. Baracetti Arnaldo, autonomista udinese, ex parlamentare: Messaggero Veneto 1 giugno 2010. Bolzonello Sergio, sindaco di Pordenone, lista Il Fiume. Messaggero Veneto 13 luglio 2010: Il Friuli Occidentale non pu pi sopportare una differenza cos macroscopica. Messaggero Veneto 7 ottobre 2010, Messaggero Veneto 15 dicembre 2010.
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Dal Mas Franco, consigliere regionale pordenonese Pdl. Messaggero Veneto 14 luglio 2010: siamo disponibili a discutere della questione. Messaggero Veneto 24 ottobre 2010: la sperequazione nel territorio esiste? Basta leggersi il consuntivo allegato allultimo piano socio-sanitario per rendersi conto che lo squilibrio c. Messaggero Veneto 4 novembre 2010: La questione del riequilibrio territoriale determinante. Occorre il superamento della spesa storica. Larea giuliana e isontina ha perso abitanti mentre larea friulana e quella pordenonese ne hanno guadagnati. Santin Paolo, consigliere regionale pordenonese Pdl. Messaggero Veneto 14 luglio 2010: La Regione dagli inizi degli anni novanta ha iniziato a riequilibrare, tuttavia rimangono nella nostra regione ancora sperequazioni. Sonego Ludovico, ex assessore regionale, Pd. Messaggero Veneto 14 luglio 2010: Da quando la Regione governata dal centro-destra si interrotto il processo che, seppure con gradualit, stava agendo in direzione della perequazione. Ciriani Alessandro, presidente provincia di Pordenone Pdl. Messaggero Veneto 14 luglio 2010: E opportuno che i rappresentanti delle istituzioni si siedano attorno ad un tavolo e sappiano fare sintesi portando un risultato utile per la provincia di Pordenone. Blasoni Massimo, consigliere regionale udinese Pdl: Messaggero Veneto 14 luglio 2010. Kosic Vladimir, assessore regionale alla sanit. Messaggero Veneto 5 ottobre 2010: segnala ufcialmente le sperequazioni nella sanit che penalizzano il pordenonese ed alcune zone delludinese. Basaglia Paolo, direttore regionale della sanit: Messaggero Veneto 5 ottobre 2010. Gottardo Isidoro, deputato pordenonese, responsabile regionale del Pdl: Messaggero Venero 5 ottobre 2010. Compagnon Angelo, consigliere regionale udinese Udc: Messaggero Veneto 5 ottobre 2010.

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Venier Romano Giorgio, consigliere regionale udinese Udc: Messaggero Veneto 5 ottobre 2010. Galasso Daniele, udinese, capogruppo Pdl in Consiglio regionale: Messaggero Veneto 5 ottobre 2010 Zanolin Giovanni, assessore comunale a Pordenone Lista Il Fiume. Messaggero Veneto 7 ottobre 2010: Finanziare la aree vaste per il numero di cittadini che avevano trentanni fa e non per quello di oggi signica garantire una forte disuguaglianza di diritti sociali e sanitari. Messaggero Veneto 9 ottobre 2010:Tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia hanno pari diritto ad accedere ai servizi di medicina territoriale. E una questione di principio da cui discendono tutte le altre scelte. Messaggero Veneto 5 luglio 2011: In mezzo al guado c Pordenone che non reagisce perch i pordenonesi vengono comprati col potere personale: vantaggi a poche persone in cambio di silenzio e svantaggi per una intera provincia. Moretton Gianfranco, pordenonese, capogruppo consiliare Pd in Regione. Messaggero Veneto 7 ottobre 2010:Siamo favorevoli a un riequilibrio per favorire chi nora stato penalizzato. Messaggero Veneto 12 agosto 2011:Pordenone cenerentola della regione su tutto. E ci che lascia sconcertati il fatto che essa non venga considerata neanche nei termini minimi di proporzionalit che le spetterebbero di diritto. Messaggero Veneto 26 maggio 2012. Marchiori Alberto, presidente Ascom Pordenone. Il Gazzettino 14 ottobre 2010: La classe politica che ci rappresenta e tutte le istituzioni devono battere i pugni per il bene di questa regione e di questo territorio. Messaggero Veneto 5 luglio 2011. Pavan Giovanni. Il Gazzettino 5 dicembre 2010: basta tagli regionali al nanziamento del Consorzio universitario di Pordenone. Pedrotti Claudio, centrosinistra, candidato sindaco di Pordenone. Messaggero Veneto 25 maggio 2011: Concordiamo pienamente con lo studio elaborato dal dott. Abele Casetta...Ci impegniamo a coinvolgere tutte le forze della nostra coalizione per iniziare una vertenza con la Regione al ne di eliminare questa evidente sperequazione. Messaggero Veneto 5 luglio 2011: Per ridurre le
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sperequazioni, nella consapevolezza che questo non pu avvenire in breve tempo, dobbiamo agire trasversalmente: importante che tutti i rappresentanti, istituzioni e non, del territorio mettano da parte i diversi colori politici e lavorino insieme per arrivare allobiettivo, come gi gli altri territori hanno fatto. Messaggero Veneto 30 luglio 2011. Pedicini Giuseppe, Pdl, candidato sindaco di Pordenone. Messaggero Veneto 25 maggio 2011:Concordiamo con lo studio elaborato dal dottor Abele Casetta che descrive in modo dettagliato e puntuale la sperequazione nella distribuzione delle risorse regionali di cui vittima la provincia di Pordenone. Nella sottoscrizione del patto per Pordenone abbiamo richiesto (e ottenuto) dal presidente Tondo un preciso impegno in tal senso, a cominciare dal settore socio-assistenziale per estenderlo poi a tutti gli altri settori evidenziati nello studio. Casetta Abele. Messaggero Veneto 3 luglio 2011: due pagine rilanciano il tema delle sperequazione che penalizzano il pordenonese. Rivista La Voce, maggio 2012: anche nellanno 2010 la provincia di Pordenone risulta penalizzata nei trasferimenti di risorse della Regione. Messaggero Veneto 25 maggio 2012: nel rendiconto per lanno 2010 della Regione il territorio della provincia di Pordenone risulta ulteriormente penalizzato. Pascolo Silvano, presidente degli artigiani di Pordenone: Messaggero Veneto 5 luglio 2011. Pigozzo Giuliana, segretaria CGIL. Messaggero Veneto 16 luglio 2011: Ci fa dire come la scelta di penalizzare questo territorio abbia contagiato anche il settore dellistruzione. Pd provinciale di Pordenone. Messaggero Veneto 19 novembre 2011: Pordenone cenerentola della sanit. Storicamente questa provincia sottonanziata. C bisogno di maggiore perequazione. Cardin Alvaro, leader di Vivo Pordenone ed ex sindaco di Pordenone. Assemblea della lista civica, dicembre 2011: basta con le sperequazioni. Messaggero Veneto 6 settembre 2012: pi risorse regionali alla Fiera. Garlatti Andrea, assessore regionale alle autonomie locali. Il Gazzettino 17 aprile 2012: Sar un gruppo di lavoro ristretto sulla nanza locale ad accertare le
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storture, anche se gi evidente che per effetto del sistema storico alcuni Comuni vengono premiati e altri puniti ingiustamente. Colussi Pietro, consigliere regionale pordenonese, Lista Cittadini per il Presidente. Messaggero Veneto 26 maggio 2012: la sperequazione c. Gottardo Isidoro, deputato pordenonese, capo del Pdl regionale. Messaggero Veneto 27 maggio 2012: Il ragionamento di Casetta in linea generale corretto... non c solo unoggettiva disparit di trattamento tra larea friulana e quella giuliana, ma anche tra Comuni medi e grandi. Zanin Giorgio, capogruppo Pd in consiglio provinciale a Pordenone. Messaggero Veneto 27 maggio 2012: quello della sperequazione un differenziale che non si colmato nonostante dal 2003 al 2008, durante il centro-sinistra, e da quellanno a oggi con il centro-destra, la vicepresidenza della Regione sia occupata da pordenonesi. Bortolus Luciano, imprenditore. Messaggero Veneto 30 maggio 2012: lo studio Casetta pu essere uno stimolo per tutti gli amministratori a essere pi attenti nel riconoscere ed affrontare i veri problemi che riguardano tutti: purtroppo ci che manca a noi pordenonesi lunione e la consapevolezza che solo il gioco di squadra pu portare a buoni risultati politici e sociali. Pasini Alfredo, ex sindaco di Pordenone. Messaggero Veneto 1 giugno 2012: quando ero sindaco di Pordenone ho fatto diverse battaglie per la perequazione, alcune con successo; anche allora i politici dei piani alti erano passivi, distratti, lontani; esattamente come oggi. DallAmico Roberto, primario della pediatria di Pordenone: Messaggero Veneto 14 giugno 2012. Ceraolo Roberto, sindaco di Sacile, Pdl. Messaggero Veneto 11 luglio 2012: sulla sperequazione nei trasferimenti regionali ai Comuni dichiara: Nel momento in cui il Comune deve aumentare la tassazione nei confronti dei cittadini diventa indispensabile mettere in campo una perequazione nei confronti dei trasferimenti regionali. E un problema di equit di fronte al quale non si pu chiudere gli oc-

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chi. Ho gi avuto ladesione trasversale del sindaco di Cordenons (Lega Nord) e di Azzano Decimo (centro sinistra). Sette Angelo (presidente di FriulAdria): rivista La citt, luglio 2012. Conconi Nicola (assessore del Comune di Pordenone). Il Gazzettino 18 agosto 2012: Pordenone penalizzata dalla Regione nel trasporto pubblico.

Si sono espressi per il mantenimento dellattuale situazione nella sanit regionale

Lupieri Sergio, consigliere regionale triestino Pd, medico. Messaggero Veneto 5 ottobre 2010: La maggioranza regionale di centrodestra vuole impoverire ulteriormente la sanit triestina. Invece di migliorare lassistenza ai cittadini dove manca o insufciente, la Giunta Tondo decide di ridurre ed eliminare i servizi dove funzionano. Messaggero Veneto 6 ottobre 2010: se si considera bene la situazione, forse a Trieste e Gorizia vanno aggiunte risorse per la sanit. Messaggero Veneto 7 ottobre 2010: prima di cambiare la spesa storica nella sanit occorrono lunghi studi ed una lunga sperimentazione. Beltrame Ezio, ex assessore regionale alla sanit Pd, medico udinese. Messaggero Veneto 8 e 10 ottobre 2010: Si discute di perequazione delle risorse, che un problema complicatissimo, quando invece si dovrebbe difendere quello che si ha.

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Tre Iniziative contro la sperequazione


INIZIATIVA NUMERO UNO. Luglio 2011: scontta completa! Gli ignavi pordenonesi e il nuovo ospedale.

Alla ne di luglio 2011 il consiglio regionale sta discutendo come distribuire 186,5 milioni di euro, soldi freschi e immediatamente disponibili derivanti dallavanzo di amministrazione. La Lega Nord, col capogruppo Narduzzi e Piccin, appoggiati dal consigliere Picco, ma non dal goriziano Razzini, presenta un emendamento per rendere prioritario il progetto per il nuovo ospedale di Pordenone, che sta attendendo da almeno quattro anni il nanziamento reale. In questo modo Pordenone avrebbe potuto ottenere risorse nanziarie immediatamente disponibili per lappalto senza attendere anni: a questora i lavori per il nuovo ospedale sarebbero gi iniziati. Lemendamento viene rmato anche dal pidiellino pordenonese Anonio Pedicini e da Maurizio Salvador (Udc). Mancano le rme di altri pordenonesi del Pdl e dellintera opposizione. Trieste invece fa squadra: Piero Camber del Pdl presenta un contro emendamento rmato da tutti i consiglieri eletti nel capoluogo giuliano, anche di centrosinistra. Vista la mala parata, su richiesta di Tondo, Narduzzi ritira lemendamento. Interviene Enzo Bortolotti, segretario provinciale della Lega Nord. Sulla questione ospedale il comportamento del Pdl in Regione va assolutamente censurato. La Lega con gli elettori le pro-

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messe le mantiene sempre e bene ha fatto Danilo Narduzzi a prendere la posizione che ha preso in Consiglio Regionale. Salvo i consiglieri Pedicini e Salvador, gli altri si sono distinti per interessi politici in quella che Dante chiamava ignavia e per la quale aveva riservato un girone dellinferno. Girone nel quale i cittadini di Pordenone alle prossime elezioni dovranno relegare quanti hanno tradito il mandato degli elettori.

INIZIATIVA NUMERO DUE. Luglio 2012: una scontta a met. Non passa lemendamento per la perequazione a favore dei comuni pordenonesi e udinesi. E passato un anno dallepisodio del mancato nanziamento del nuovo ospedale di Pordenone. Agli inizi di luglio 2012 il Consiglio regionale sta approvando le modiche al bilancio. I consiglieri presentano proposte aggiuntive. Arriva un emendamento: tra gli estensori anche i pordenonesi Danilo Narduzzi e Mara Piccin (Lega), Paolo Santin (Pdl) e Piero Colussi (Cittadini-Civiche). Tende ad inserire un criterio nellassegnazione delle risorse regionali agli enti locali per portare una maggiore equit per tutti i Comuni, in particolare per quelli pordenonesi e udinesi no ad oggi sottonanziati. A parit di residenti e di supercie, ci sono Comuni udinesi e pordenonesi che ricevono meno trasferimenti rispetto ad altri enti isontini e triestini. La questione non da poco: per Pordenone si tratta quasi di 3 milioni di euro. I partiti si dividono, anche al loro interno, e il fronte si spacca. A sostenere il documento (in origine della maggioranza) nel Pdl solo Paolo Santin (Ho votato anche sulla base dellesperienza di sindaco, era importante almeno dare un segnale), mentre lassessore Elio De Anna si astenuto. Contrari i pordenonesi Luca Ciriani, Antonio Pedicini e Franco Dal Mas. Astenuto anche Piero Colussi dei Cittadini nonostante avesse rmato il documento: Quando ho capito che la Lega sarebbe rimasta sola e che non si sarebbe approdati ad un accordo ho preferito astenermi.

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Contrari in blocco i consiglieri pordenonesi del Pd (Gianfranco Moretton, Daniele Gerolin e Paolo Pupulin): Non possiamo cambiare le regole sulla base della propaganda. A dire no anche Maurizio Salvador (Udc), mentre i consiglieri Edouard Ballaman (Gruppo misto) e Alessandro Corazza (Idv) non hanno partecipato al voto. Canta vittoria ancora una volta Trieste: Il Pdl triestino ha sventato un blitz che voleva riparti differenti a scapito del capoluogo regionale. Si incavola, invece, il sindaco di Sacile larch. Ceraolo, promotore delliniziativa: Su questa questione non demordiamo. Al riguardo ho gi interpellato i sindaci di Cordenons Mario Ongaro (Lega Nord) e di Azzano Decimo Marco Putto (centro sinistra) che hanno condiviso lidea di aggregazione laica, trasversale agli schieramenti politici, per cercare di porre ne allingiustizia perpetrata nei confronti delle rispettive comunit. Non chiediamo privilegi, bens equit. E meno male che qualche mese prima lassessore regionale agli enti locali Garlatti aveva riconosciuto la sperequazione: Sara un gruppo di lavoro ristretto sulla nanza locale ad accertare le storture, anche se e gia evidente che per effetto del sistema storico alcuni Comuni vengono premiati e altri puniti ingiustamente. Perch questa pu essere ritenuta una scontta a met? Perch servita a sensibilizzare i Sindaci sulla penalizzazione del territorio pordenonese nellassegnazione delle risorse regionali. Sensibilizzazione molto importante, perch gli amministratori locali possono costituire una leva importante contro questo sistema che non riguarda solo le assegnazioni ai Comuni, ma il nanziamento di tutti e nove i settori di intervento regionale.

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INIZIATIVA NUMERO TRE. Sanit: una vittoria ed una scontta. La Regione certica il sottonanziamento della sanit pordenonese ma mantiene la sperequazione per dieci anni, sottraendo al territorio pordenonese risorse per 104 milioni di euro (pari a 202 miliardi di vecchie lire).

Nellestate 2010 uno studio dellassessorato regionale della sanit ha evidenziato lingiusto sottonanziamento dellarea pordenonese (- 23 milioni di euro allanno) e udinese (- 22 milioni) e lindebito sovrananziamento dellarea giuliano isontina. Per superare lo squilibrio sarebbe stato sufciente utilizzare il sistema perequazione, senza alcun onere aggiuntivo: togliere da una parte per dare allaltra. E invece no. Per le campanilistiche proteste di Trieste, Tondo e la Giunta regionale hanno deciso di assegnare allarea pordenonese e udinese i fondi dovuti suddivisi in dieci anni, mentre per larea di Trieste e Gorizia i fondi indebitamente maggiorati resteranno invariati. Cos larea pordenonese avr 2,326 milioni di euro allanno in pi per dieci anni e larea udinese ne avr 2,248 (delibera della Giunta regionale 2358 del 30 novembre 2011, pagina 27 delle linee annuali per la gestione del servizio sanitario regionale anno 2012). Ci troviamo di fronte ad una vittoria e ad una scontta. La vittoria sta nel fatto che lassessorato regionale della sanit ha vericato gli squilibri nel settore sanitario, il pi importante per gli interventi nanziari della Regione. La scontta sta nella mancata perequazione: una decisione che penalizza Pordenone, crea discriminazione fra le famiglie della regione, determina maggior spesa.

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Prima osservazione: il riequilibrio diluito in dieci anni costa allarea pordenonese 104 milioni di euro (202 miliardi di vecchie lire), come dimostrano le seguenti tre tabelle. Tabella 1. Penalizzazione per il territorio pordenonese in dieci anni
ANNO 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 TOTALE Parziale maggiore assegnazione della Regione a Pordenone (euro) 2.326.531 4.653.062 6.979.593 9.306.124 11.632.655 13.959.186 16.285.717 18.612.248 20.938.779 23.265.310 Penalizzazione per Pordenone (euro) 20.938.779 18.612.248 16.285.717 13.959.186 11.632.655 9.306.124 6.979.593 4.653.062 2.326.531 -----------104.693.595

Tabella 2. Assegnazione di fondi per la sanit secondo le Linee per la gestione del Servizio Sanitario Regionale per il 2012: delibera della Giunta regionale 2538 del 30 novembre 2011
Abitanti Udine Pordenone Area Giuliana Isontina REGIONE 542.000 316.000 239.000 1.239.000 Euro Assegnati dalla Regione anno 2012 917.541.000 480.660.000 751.152.000 2.149.353.000 Euro spettanti secondo lo studio della Regione 935.528.752 499.271.938 705.402.000 2.140.202.690 Euro spettanti secondo il parametro abitanti 940.231.000 548.182.000 660.940.000 2.149.353.000

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Tabella 3. Penalizzazione di Pordenone nellanno 2012

Anno 2012 differenza tra euro assegnati ed euro spettanti in base agli abitanti Udine Pordenone Area Giuliana Isontina REGIONE -22.690.000 -67.522.000 90.212.000

Anno 2012 differenza tra euro assegnati ed euro spettanti secondo lo studio della Regione -17.987.752 -18.611.938 45.750.000 9.150.310

Seconda osservazione: larea giuliano isontina continuer a percepire indebitamente e ingiustamente risorse oltre i bisogni. In questo modo continuer per sempre la sperequazione nel territorio regionale. Terza osservazione: l assistenzialismo verso larea giuliano isontina costa caro alla Regione ed ai contribuenti: aumento della spesa regionale alla ne signica pi tasse. Quarta osservazione: il territorio della provincia di Pordenone viene di nuovo beffato nella perequazione, come una quindicina di anni or sono (vedi Conferenza dei Sindaci della provincia di Pordenone del 20 novembre 1998 e del 30 novembre 2000 alla presenza dellallora assessore regionale alla sanit Tondo). Anche in quel periodo la Regione aveva riconosciuto la penalizzazione del pordenonese nella sanit, tanto da prevedere un primo percorso triennale per arrivare al riequilibrio attraverso il Piano a medio termine, prevedendo un calo progressivo dei nanziamenti per le aree triestine e del goriziano supernanziate ed un aumento per altre sottonanziate come quella pordenonese; in seguito alle proteste dei triestini, il riequilibrio a favore di Pordenone prima calato da 5,5 miliardi di lire allanno a 2,5 semplicemente cambiando i parametri di assegnazione basati sulla popolazione, poi il riequilibrio stato bloccato del tutto. Quinta osservazione: non stata interpellata la Conferenza provinciale dei sindaci per la sanit di Pordenone che, per legge, esprime i bisogni di salute della rispettiva comunit locale e li rappresenta alla Regione; non c sta86

ta condivisione di tutti i parametri utilizzati: abitanti, tipologia della popolazione, anziani ultrasessantancinquenni (i pordenonesi superano quelli triestini, 66 mila contro 65 mila), la salute dei bambini e degli adolescenti (i pordenonesi sono quasi il doppio dei triestini), linquietante tasso di mortalit evitabile che vede il territorio pordenonese fra i primi in regione a causa della mancata prevenzione, ecc. Sesta osservazione: ci chiediamo, perch la Provincia di Pordenone non d attuazione allarticolo 3 dello statuto La Provincia esplica il proprio ruolo centrale di collaborazione nellambito della programmazione sanitaria e socio-assistenziale nonch nella verica dei risultati conseguiti, istituendo un osservatorio provinciale con compiti di monitoraggio, studio, ricerca, analisi e proposta al ne del coordinamento degli interventi? LOsservatorio provinciale potrebbe dare un aiuto importante alla Conferenza provinciale dei sindaci per affrontare con consapevolezza e autonomia il tema della sanit, anche in forma dialettica rispetto alle centrali sanitarie regionali e loro articolazioni locali. Settima osservazione: qual la logica delle motivazioni e dei criteri seguiti dalla Regione per assegnare le risorse alle tre aree vaste sanitarie? Ogni anno, nel mese di novembre, la Giunta regionale approva le linee annuali per la gestione del servizio sanitario regionale e decide il nanziamento alle tre aree vaste udinese, pordenonese, giuliano isontina. Per lanno 2011 ha deciso in questo modo (delibera 2384 del 25 novembre 2010, pagine 52-53): a) riparto pro capite per la prevenzione e la medicina di base; b) riparto sulla base della ponderazione della popolazione per et, sesso e rapporto standardizzato di mortalit per lassistenza farmaceutica, lassistenza specialistica ambulatoriale, lassistenza ospedaliera e laltra assistenza territoriale. Per lanno 2012 la Giunta (delibera 2358 del 30 novembre 2011 pagine 26-27) ha assegnato alle tre aree sanitarie gli stessi importi del 2011 aggiungendo la quota di riequilibrio di euro 2.326.531 per Pordenone e di euro 2.248.469 per Udine. Nasce spontanea una domanda: se la Giunta ha ripartito i fondi per le tre aree sanitarie secondo criteri ritenuti giusti ed equi, perch poi ha aggiunto la quota di riequilibrio per due di esse? E perch ha mante87

nuto gli stessi importi degli altri anni per larea di Trieste e Gorizia? Se, come pare, lo studio dellassessorato regionale alla sanit ritiene giusto assegnare al territorio pordenonese euro 23.265.310 in pi allanno, perch la quota di riequilibrio di soli 2.326.531?

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