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Andr Bernascon rea ni

Asp petti struttur della cop rali pertura e de tetto di un edificio el n

As spetti stru utturali d della cop pertura e del tetto di un edificio o

1 In ntroduzion ne
La s struttura della copertura d a dell'edificio, o pi semplic cemente la s struttura del t tetto di una casa, c spes consider sso rata come un elemento a s stante e indipendent dal resto d n te della costruzione. Que esto punto di vista, dettat spesso da fatto che la copertura - a maggior ra to al a agione se co struttura on ligne - viene es ea seguita da un operatore d n diverso, che per praticit e semplicit si deve occ cupare, della progettazio delle con a one nsiderazioni strutturali e del montaggio della cope d ertura. Dal pu unto di vista strutturale l'edificio dev per esser considerato nel suo insieme, forma dalle par e dalle a ve re ato reti sole (o solai) e dalla copertura. Spess comunqu possibile considerare la copertura come una ette so ue a struttura appogg giata sulla co ostruzione de ell'edificio, e quindi, di fatt indipende to, ente dal resto o quanto conce erne gli aspe strutturali. etti dell''edificio per q Al m momento di d definire i caric orizzonta agenti sulla costruzione, ma al pi tardi e comu chi ali unque al mom mento di definire il compo ortamento sis smico dell'ed dificio, questa semplificaz a zione si rivela come a tale e obbliga il p progettista attento e cosc ciente a riflet ttere sul com mportamento strutturale dell'intero edificio. unzione strutt turale della c copertura dell'edificio, Per rendere nel migliore dei modi comprensibile la fu come elemento a s stan che quale parte dell'e nte e edificio, in questo capitolo si illustra pr o rima di sia c tutto a grandi linee la struttur dell'edificio, in modo da poter affro o ra d ontare il tema della struttu della a ura cope ertura nel su contesto. uo

2S Struttura d dell'edificio o
2.1 La costruzio dell'edif one ficio struttura di un edificio , i forma sem n in mplificata, for rmata dall'unione di paret e solette (o solai nel ti o La s caso non fosser eseguiti co struttura m o ro on massiccia, ma sulla base di una trava atura quale struttura port tante principa che, opp ale) portunamente collegati fra loro, forma una strut e a ano ttura complet e ta mon nolitica. Nel c caso di edific di legno, le pareti sono formate, per quanto rigu ci e uarda la parte e strutturale, da pa annelli X-Lam o da eleme intelaiati In caso di e m enti i. edifici costruiti con altri materiali, il m ostruzione fo ormata da pa areti e solette resta invariato, come pu resta invariato il e ure principio della co iscesa dei ca arichi verso le fondament della costr ta ruzione attraverso le pare Le eti. principio della di ervazioni gen nerali sulla s struttura porta ante dell'edif ficio e della s interazione con la copertura sua osse poss sono quindi e essere ritenu comunqu valide. ute ue

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Figur 1: Struttura d un edificio form ra di mata da elemen strutturali piani (pareti e sola nti ai)

Figur 2: Costruzion intelaiata di l ra ne legno di un edifi icio: pareti e sol formati da un telaio (montan / travi inflesse e dalla lai n nti e) pannellatu di rivestimen ura nto

Figur 3: Costruzion di un edificio con pannelli Xra ne -Lam

Fanno eccezione le strutture di edifici ba e asate sul siste ema travi e p pilastri, dove la discesa dei carichi d e a p cio, e verticali verso le fondamenta non avviene tramite le pareti strutturali dell'edific ma dove i carchi o ti, a n o sono concentrat tramite una serie di travi inflesse, in un numero limitato di punti e quindi trasmessi alle fondamenta tramite una serie di pilas in modo puntiforme. Questo tipo di struttura meno a stri, mbito dell'edilizia di abitazione; esso tipico della carpenteria metallica o delle a a frequente nell'am ensioni pi gr randi, come l copertura di grandi sup la perfici, di cap pannoni indu ustriali o strutture di dime ruzione di ed difici ad uso a abitazione co questo sis on stema struttu urale senz'altro sportivi. La costr sibile. Le con nsiderazioni sulla struttur della cope ra ertura manten ngono la loro validit, me o entre poss l'inte erazione fra la copertura e il resto della struttura di regola pi complessa, in quanto an d nche i caric provenienti dalla cope chi ertura devon essere concentrati nei pilastri della costruzione no a e.

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Figur 4: Costruzion di un edificio con griglia di pi ra ne ilastri e travi inflesse

La d discesa dei c carichi vertica provenien dalla cope ali nti ertura e dai singoli solai a avviene, negli edifici form da eleme di parete portanti, att mati enti e traverso le pareti verticali. In questo m modo i carich verticali hi sono di regola distribuiti su tutto il perime - o comu o etro unque una bu uona parte - dell'edificio e la solle ecitazione de singoli elem ei menti o delle singole par resta limit e reti tata.

Figur 5: Discesa de carichi vertica ra ei ali

La c copertura, o il tetto, dell'e edificio non si sottrae a qu uesto princip le pareti d pio: dell'edificio sono gli s appoggi struttura della strut ali ttura del tetto ed alle par devono e o, reti essere trasm messe le forze verticali e venienti dal t tetto. prov 2.2 La struttura tridimensio a onale dell'ed dificio struttura di un edificio s n sempre anche sottoposta all'azione di forze orizzo a i ontali, dovute e La s principalmente a all'azione del vento contro le pareti de costruzio l o ella one. Come si vedr pi avanti, a a endenza del tipo di costru uzione e di struttura scelt sui vari el ta, lementi della costruzione possono a e dipe agir anche altre forze orizzo re e ontali.

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La d discesa nelle fondamenta delle forze orizzontali richiede la collaborazione di pi eleme e a enti dell''edificio, e de essere c eve considerata in ambito tridimensionale. Il principio p essere n pu rapp presentato su struttura di un piano di edificio, fo ulla ormata idealm mente da 6 e elementi pian 4 pareti, ni: un s solaio che ne forma la co e opertura e un secondo so n olaio, che rap ppresenta il s solaio del pia ano inferiore o - pi s semplicemen - le fonda nte amenta della costruzione a e.

Figur 6: Struttura tr ra ridimensionale d un edificio a u piano e trasm di un missione dei car richi orizzontali agenti sulle par reti

Pren ndendo come esempio d forza orizzo di ontale agente sulla struttura la forza d vento age e del ente su una parete dell'e edificio, possibile rappr resentare la funzione di o f ogni elemento e le solleci o itazioni cui ottoposto. so La f forza del ven agisce sulla superficie della parete che funge da elemento inflesso verticale, nto e e, o trasportando le f forze verso l'altro e verso il basso; le dimensioni d o delle pareti d degli edifici di d azione hanno spesso un'altezza deci isamente infe eriore alla lunghezza: la trasmissione delle e abita forze dovute al v vento direttam mente sulle pareti ortogo onali a quella sottoposta d a direttamente all'azione e vento richied derebbe una struttura del parete mo pi robus ed quin da esclud lla olto sta ndi dere. del v Que este forze, ch possono e he essere defini come le re ite eazioni di ap ppoggio della parete sotto l'azione a o del v vento, rappre esentano le f forze agenti sulle controv ventature orizzontali, form mate dagli elementi strutturali dei solai - e della c copertura - con funzione strutturale di lastra. astra del sola permette la trasmissione delle for orizzonta sulle paret parallele al aio e rze ali ti lla La la direzione delle fo orze conside erate, che fun ngono da controventatura verticale (e a effetto struttu urale di ra) ttono le forze al solaio de piano infer e el riore, o diretta amente nelle fondamenta e a lastr e trasmet dell''edificio. In questo semplice esempio, la copertura stata ipot a tizzata come formata da una sola las e stra zontale, che funge da so ostegno strutt turale trasve ersale per le p pareti dell'ed dificio. orizz L'am mpliamento d dell'edificio co l'aggiunta di piani sup on a pplementari n cambia il principio de non ella disc cesa delle for orizzonta agenti su d esso, con le pareti vert rze ali di ticali che, qu uale elemento inflesso o verticale, perme ettono di distr ribuire le forz orizzontali sulle lastre orizzontali a quali sono ze alle llegate. Di re egola gli elem menti di paret degli edific possono e te ci essere consid derati direttamente col me nui laio e l'altro, ragione per cui la parete verticale dis e stribuisce le forze f com non contin fra un sol orizz zontali secon le regole della trave semplice. ndo e

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Figur 7: Edificio a p piani ra pi

Non saranno an n nalizzati in qu uesta sede gli aspetti stru utturali specif ficamente leg alle pare gati eti dell''edificio e alla loro moltep a plice funzione strutturale di discesa dei carichi ver e rticali (funzio di one pilas su tutta la lunghezza della parete di elemen di controv stro a e), nto ventatura di t tutto l'edificio (funzione o di la astra) e di dis stribuzione verso le lastre orizzontali dei solai dell forze agen perpendic e le nti colarmente alla superficie de parete (f ella funzione di p piastra). ttura dell'edif ficio invece interessant notare e te In riferimento all'interazione fra la copertura e la strut me a ura o fetti come un solaio, e n com fino ad ora l'elemento della copertu sia stato considerato a tutti gli eff quin come un elemento pia con le m ndi ano medesime fun nzioni di un s solaio. La cos struzione della cope ertura a form di tetto cla ma assico a due falde con un travatura in legno, com sar desc na me critta pi sotto deve comunque garan o, ntire il corrett funzionam to mento struttur rale dell'edific cio. Il co ollegamento f i diversi e fra elementi pian formanti l'e ni edificio ess senziale per i corretto il funz zionamento d della struttura portante de a ell'edificio, in quanto deve assicurare la trasmissione delle n e forze fra un elem mento e l'altro Ci assum un'importa o. me anza ancora pi grande quando la co a opertura versa per ma ateriale usato o per configurazione st o, trutturale, o p le proced per dure di una struttura div cuzione usat dal resto della costruz ta, zione. L'elem mento di colle egamento fra le pareti della a esec cost truzione e la struttura del tetto viene s l spesso defin come cor nito rdolo. 2.3 Il cordolo e le sue funz zioni e finizione del c cordolo in un edificio si p n possono incontrare pareri e opinioni i Sulla descrizione e sulla def cordi. Senza voler entrare nel merito d e delle definizioni, utile in ndicare breve emente cosa il a disc cord dolo di una p parete e quali funzioni dev assumere ricordando che a quest stadio della ve e, o to disc cussione il materiale con cui sono form il cordol e le pareti non di rilevanza essen mati lo nziale. Il co ordolo per d definizione l'e elemento di collegament fra le paret e gli eleme orizzonta della to ti enti ali struttura, cio as ssicura la connessione strutturale, e quindi la tras q smissione de forze fra questi due elle menti. Inoltre il cordolo de garantire la corretta introduzione delle forze n e eve e i nell'elemento di parete, o elem sia p quanto c per concerne le fo orze verticali provenienti dalla soletta o dal solaio che per quanto a o, conc cerne le forz orizzontali dovute alla funzione di controventatu degli elementi orizzontali. In ze c ura alcu casi il cor uni rdolo assume anche la fu e unzione di "ce entina" della parte superi iore delle pareti, quando queste n sono sos non stenute da nessun altro elemento. e pportuno rico ordare che la normativa it a taliana pi re ecente (NTC 2008) impone per le stru C utture a op setti portanti in m muratura la p presenza obb bligatoria di un cordolo co u ontinuo all'intersezione fr solai e ra eti, ndone poi le caratteristich minime. In questo cas il cordolo a he n so assume talvo anche olta pare descriven la fu unzione di co ontinuit e di collegament dei singoli elementi di pareti, speci se la mura to i ie atura di

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qualit non ottim male (ristruttu urazioni e sim mili). Per le costruzioni in legno non v viene imposta la a pres senza di un c cordolo. pe evidente, oltre che log er , gico, che le f funzioni del c cordolo devo ono com munque essere assicurate dalla struttu e ura. Tras smissione di forze fra par e solai reti Ad dipendenza d tipo di sol del laio, il collega amento fra il solaio e la p parete deve e essere accuratamente conc cepito ed ese eguito.

a)

b)

Figur 8: Trasmissio delle forze f pareti e solai: a) sezione verticale - b) sezio orizzontale ra one fra one

Allo stesso modo deve essere assicurata l'introduzione delle forz orizzontali e verticali provenienti a ze a nelle pareti s cui la cope su ertura appo oggiata e fiss sata. Nel cas pareti in muratura la so m dalla copertura n pres senza del cordolo diventa praticamen indispens a nte sabile, oltre c prescritta in normativ in modo che a va, da p permettere l'i introduzione delle forze n nella muratur e l'applica ra azione corrett dei mezzi di ta colle egamento ne ecessari.

Figur 9: Esempio d cordolo per pa ra di areti in muratura e solaio con tr a ravi di legno

Nel caso di pare in legno, i mezzi di collegamento assicurano la trasmissione delle forze di taglio e eti a a e razione, mentre le forze d compressio sono mo spesso t di one olto trasmesse pe pressione di contatto er di tr fra i diversi elem menti. Nel cas delle sole in calcest so ette truzzo o in la aterocemento il cordolo diventa o, d te a. part integrante della soletta

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Tras smissione di forze fra par e elemen di copertu reti nti ura Il co ordolo deve a assumere qu uesta funzion anche al le ne embo superiore delle par di un edif reti ficio, dove cio appoggiata e fissata la struttura de copertur o del tetto. In caso di te piano, come si ella ra . etto vedr pi avanti, valgono gli stessi princi che per i collegamenti fra pareti e solai, mentre in caso ipi c i e etto occorre tener presente de r ell'inclinazion del paino d tetto, e del fatto che la ne del l di te a falde o trasmissione delle forze vert ticali tramite pressione di contatto rich hiede una su uperficie di co ontatto zontale fra gli elementi della copertur e il cordolo ra o. orizz

Figur 10: Cordolo q ra quale collegame ento fra la travat tura del tetto e la parete l

In tu questi cas il cordolo p utti si permette di d distribuire e introdurre le forze proven nienti dal sola dalla aio, sole o dalla co etta opertura nell parete, evitando quindi i problemi legati all'azio di forze concentrate la one c sulle pareti in muratura e dis e stribuendo le forze in mod pi omoge do eneo su tutto il perimetro della o o mur ratura.

Figur 11: Distribuzi ra ione delle forze verticali tramite il cordolo e

Figur 12: Distribuzi ra ione delle forze orizzontali tram il cordolo mite

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Il co ordolo quale "centinatura" della parete " e Nel caso di cope ertura in legn di edifici in muratura il lembo supe no n eriore non s sempre soste enuto da perpendicola al piano d are della parete. Ci avviene in caso di una superficie orizzontale, o comunque p ertura con tra avatura inflessa, quando le pareti parallele alla tra o avatura non sono direttamente cope colle egate con la struttura del copertura, o quando la copertura n ha funzio di contro lla a non one oventatura (soluzione quest t'ultima comu unque scons sigliabile). In questi casi il lembo supe eriore della parete p ssere sosten nuto prima di tutto per ga i arantire la sta abilit della p parete, ma an nche per verticale deve es mettere alla p parete di sca aricare le forz del vento ad un eleme ze ento struttura che le possa ale perm trasmettere alle altre pareti c funzione di controven con e ntatura vertic cale.

Figur 13: Cordolo q ra quale centinatur della parete ra

Il co ordolo funge da centinatu o da trave inflessa orizzontale anc nei casi in cui la parte sia ura e che interrotta o prese delle aperture che im enti mpongano la presenza de cordolo pe garantire la el er a tinuit struttu urale della pa arete. cont

Figur 14: Cordolo q ra quale centinatur della parete c aperture ra con

La trave formant il cordolo normalmen di dimens te nte sioni ridotte e comunque spesso limit e tate dallo ssore della p parete. Per m migliorare la r rigidezza del struttura t lla tridimensiona e per ottim ale mizzare la spes funz zione irrigidente del cordo nelle cos olo, struzioni in muratura il co m ordolo pu es ssere realizz zato come telaio su tutto il p perimetro de lembo supe el eriore della muratura. Do le pareti t m ove timpano risultano ad zza e, ell'inclinazion delle falde del tetto, si pu constata una form ne e are ma altez variabile a causa de part ticolare di cordolo, che se emplicement segue il bo te ordo superiore del perime delle pareti, etro crea ando un telaio tridimensio onale. In que casi l'elem esti mento di calc cestruzzo ar rmato forman il nte cord dolo presenta una rigidez globale d a zza decisamente ridotta, ma a assume com munque le fun nzioni appena descritte e.

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Figur 15: Cordolo q ra quale centinatur della parete a forma di telaio ra o

Figur 16: Cordolo q ra quale centinatur della parete a forma di telaio con pareti timpano ad altezza variabile ra o a

Le p pareti di legn indipende no, entemente da tipologia costruttiva u alla utilizzata, son normalme no ente eseg guite come e elementi di altezza di un piano e pres sentano, quando non son formate da pannelli no a X-La sempre un elemento di continuit lungo tutto il perimetro. Questo elem am, o . mento assum di fatto, me, le fu unzioni del co ordolo perimetrale della p parete, sia pe quanto rig er guarda la con ntinuit della parete, sia p quanto ri per iguarda l'intro oduzione e la trasmission delle forze in gioco pe pressione di contatto a ne er o tra amite apposi mezzi di co iti ollegamento. Nel caso di costruzioni in legno, spe i esso, non si definisce in m modo particolare l'elemento di cordolo in quanto le sue funzion sono comunque assun dai o, e ni nte dive elementi strutturali e connettori fo ersi ormanti la str ruttura.

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Figur 17: Giunto pa ra arete solaio di u costruzione intelaiata: le tra di bordo della parete (o del s una avi a solaio) possono assumere le o funzioni del cordolo

ra arete solaio di u costruzione a pannelli X-La la funzione d cordolo da dalla soletta collegata una am: del ata Figur 18: Giunto pa dirett tamente con le pareti.

Il co ordolo in legn sulle pareti di muratura no a Dal punto di vist strutturale non ci sono inconvenien alla realizz ta nti zazione del c cordolo del bordo b eriore della m muratura in legno, a cond dizione che le funzioni de cordolo ne el ecessarie a garantire la g supe sicu urezza e il fun nzionamento strutturale d o della costruz zione siano g garantite. L'us di un cord so dolo in legn presuppon quindi il c no ne corretto colleg gamento sia verso la muratura che ve erso la copertura, in mod da poter a do assicurare se econdo le necessit del caso specifico le funzioni strutturali de c escritte sopra. so o ollegato diret ttamente alla muratura ric a chiede un'ac ccurata scelta ed una a L'us del cordolo in legno co altre ettanto accur rata esecuzio dei colle one egamenti fra il cordolo e la parete in m a muratura: si tratta di una soluzione piuttosto rara, anche se po , ossibile. Occ corre in ques caso tene presente che gli sto er c menti lineari d cordolo n possono formare un telaio, in qua del non o anto i giunti r rigidi negli an ngoli, elem prat ticamente, no possono e on essere realiz zzati: la rigide ezza globale della centin e natura del bordo supe eriore delle p pareti quind pi ridotta. di

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Piut ttosto frequente invece la soluzione composta dal cordolo in calcestruzz armato su cui e d n zo appoggiato e fissato un elem mento ligneo, sul quale fissata con c , collegamenti della costru i uzione in no a zione della c copertura. legn la struttura e la costruz

Figur 19: Cordolo sulla parete in muratura, su cu fissato un dormiente in legn per semplific ra ui no care il montaggio e il o ra fissaggio della copertur

3T Tipologie d della cope ertura


La f forma e la ge eometria della copertura hanno conse eguenze essenziali sulle considerazio di tipo oni strutturale. quindi utile def finire i diversi tipi di coper rtura secondo la forma. da 3.1 Tetto piano, tetto a fald unica tto mente indicat come "tett piano" la soluzione p semplice dal punto di vista to to a pi Il tet comunem strutturale, in pa articolar modo quando si rinuncia alla sporgenza d della superfic del tetto: la cie ertura pu es ssere vista c come un diaf framma orizz zontale che, c come tutti gli elementi di solaio, i cope trasmette i carichi orizzontali sulle pareti e funge da diaframma orizzontale pe la controve d er entatura e tabilizzazione dell'edificio e o. la st

a)
Figur 20: Edificio con tetto piano ra

b) b

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La c concezione d della struttura della coper a rtura e dei de ettagli costru uttivi ad essa legati, in questo q caso simile alla concezione d solai inte o dei ermedi e non richiede di e essere trattat separatam ta mente. Le diffe erenze fra i s solai intermed e la copert di tura sono pre evalentemen di natura costruttiva (f nte fisica tecn nica, costruzi ione dell'ava antetto, etc.), e legate ai carichi agent sulla coper c ti rtura, differen rispetto nti ai ca arichi agenti sui solai inte ermedi. L'es secuzione de tetto piano con avantet sporgente richiede la c el tto e creazione di una parte a sbalzo su tutto il perimetro della copert o o tura. L'esecu uzione con pannelli di leg massiccio a strati incrociati Xgno lam permette no ormalmente d ottenere se di enza problem lo sbalzo d mi desiderato. I caso di str In ruttura munque forma da una tr ata ravatura, la creazione de sbalzo senza proble nella c ello emi intelaiata, o com entre nella direzione ad essa perpend e dicolare spesso necess sario direzione della travatura, me oni ri, anno descritt pi avanti per il tetto a falde. te applicare soluzio particolar simili a quelle che sara 3.2 Tetto a due falde tto de a ce ertura classic e tradizion ca nale dell'edificio di Il tet a due fald la forma pi semplic della cope abita azione. Esso formato d due super piane e inclinate. La struttura por o da rfici rtante, come descritto pi a avanti, pu e essere conce epita in modi diversi e no definita in modo univ on voco dalla for rma a due falde della copertura. e

Figur 21: Tetto a du falde - principio ra ue

L'inc clinazione de falde del tetto pu es elle ssere scelta, in linea di pr rincipio, a pia acimento del l prog gettista. Spes l'inclinaz sso zione delle fa alde del tetto dipende dalla cultura arc chitettonica locale e l pu essere spiegata con rag gioni storiche e culturali. per esemp noto che in alcuni pae nordici e pio esi clinazione delle falde del t tetto norma almente molt forte, men nelle reg to ntre gioni pi a sud l'inc l'inc clinazione d decisamente pi lieve. Le ragioni per spiegare queste differen possono essere e nze molt teplici: l'inclin nazione elev vata favorisce lo slittamen della nev e riduce i c e nto ve carichi agent sulla ti struttura, o perm mette in modo pi facile lo scorrimento dell'acqua verso il bass riducendo il rischio o o o so, o nfiltrazioni, o ancora perm mette di coprire una parte importante dell'edificio, riducendo e di in l'esp posizione alle intemperie delle pareti; l'inclinazion ridotta delle falde del tetto permette di ridurre e e ; ne e la su uperficie del tetto e quind della copertura necess di saria, o perm mette di ridurr la superfic di re cie cope ertura diretta amente espo osta al sole e alle intempe erie, o ancora permette d ridurre legg di germente le fo orze di risucc chio provocat dal vento. te Inolt come si vedr pi so tre, otto, anche la struttura po a ortante della c copertura pu in alcuni casi u c richiedere un'altezza statica della copertura tale da creare un'incl c linazione pi elevata delle falde.

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3.3 Tetto a pi f falde tto olare posson essere vis come evo no ste oluzioni del te a due etto Il tet a pi falde, o il tetto a forma irrego falde rese nece e, essarie dalla forma irrego olare dell'edif ficio o dalle e esigenze este etiche e arch hitettoniche. La s struttura di qu uesto tipo di copertura de essere definita in mo accurato in quanto spesso per eve d odo o, s ottenere queste forme devon essere int no terrotti gli ele ementi struttu urali della copertura.

Figur 22: Tetto a pi falde e a form irregolare ra i ma

Altri casi e s soluzioni pa articolari 3.4 A L'es secuzione di coperture da forme pa alle articolari richi iede normalm mente lo sviluppo di una cost truzione e di una struttura adeguate a forma sc a alla celta. Spesso queste solu o uzioni non so ono direttamente par ragonabili co le soluzion pi classic del tetto a falde, ma s basano sul principio on ni che si a e ell'edificio sul suo lato pi corto. della struttura a capriate che coprono la superficie de

Figur 23: Tetto con struttura a cap ra n priata o con travi portanti di form particolare ma

Une serie di altre situazioni p e e portano alla creazione di soluzioni pa articolari, che spesso non vengono e n disc cusse nel det ttaglio, ma ch a dipendenza delle co he, ondizioni geo ometriche ch le caratter he rizzano, poss sono uno stu udio e un app profondimento particolare anche dal punto di vista strutturale. Si tratta di e a .
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tutte le aperture nella superf e ficie del tetto (finestre in particolar mo p odo), o di tutt le aggiunte (tipo te e abbaini, forme lo ocalmente pa articolari dell superficie, ), che se di dimension pi grande che la , ne eressa fra gli elementi de struttura portante, richiedono la m i ella messa in atto di soluzioni strutturali o l'inte e fis siche adegua ate.

Figur 24: Aperture finestre, abba ra e, aini, etc. posson rendere nece no essario uno stud accurato delle soluzioni cos dio struttive adottate e

4 I carichi ag genti sul te etto di un edificio


L'an nalisi del tetto dell'edificio quale eleme o o ento struttura richiede p ale prima di tutto la definizion delle o ne forze agenti su d esso. I car di richi agenti sulle strutture sono definit dalle norma e ti ative vigenti; in questo ; o o oni me e ruzioni - NTC (DM 14.1.0 e DM di C 08 caso fanno stato le indicazio delle Norm Tecniche per le Costr integ grazione 6.5 5.08) cos com pubblicat in GU in data 24.2.08 e 2.7.08, che entreranno in vigore me te e o in m modo definitiv secondo le indicazioni dei DL che regolano la f vo e fase transitor ria. 4.1 Peso della s struttura e d pacchett del to arico dovuto a peso prop della stru al prio uttura e della costruzione della copert tura da con nsiderarsi Il ca com carico di lu me unga durata e deve esse definito sulla base della concezion della cope ere ne ertura di caso in caso. No o ormalmente s definisce il peso proprio della cope si ertura come u forza pe unit di una er supe erficie; la dire ezione della linea d'azion di questa forza la ve ne erticale, e la f forza peso agisce a sem mpre dall'altro verso il bas o sso. La forza complessiva agente sulla struttura d a a dovr essere dete erminata mol ltiplicando qu uesto valore per la super rficie effettiva di riferimen cio la su a nto, uperficie inclinata della co opertura.

Figur 25: Forza pes della copertu ra so ura

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La f forza totale d dovuta al pes proprio di una falda di del tetto dell figura 25 v so la vale:

Fg,k = gk A = gk b a
dove e: Fg,k gk A b,a = = = = Forze peso totale di una f falda tteristico del peso compless sivo della cope ertura in KN/m2 m valore carat superficie della falda del t tetto lunghezza e larghezza de falda del te ella etto

eso pertura dipen dalla sua concezione e dai mater usati; risu quindi molto nde a e riali ulta m Il pe della cop diffic indicare dei valori ap cile pprossimativi o di riferime ento. I val seguenti hanno quind soltanto ca lori di arattere indic cativo e poss sono essere applicati per una prima valu utazione approssimativa d peso dell costruzion del la ne: e copertura di tegole in cotto: atura doppia listona guaine e membran (al pz.) e ne coiben ntazione 100 mm rivestim mento in legn 20 mm no struttura portante s secondaria gk gk gk gk gk gk = = = = = = 0.75 0.05 0.005 0.25 0.15 0.30 kN/m2 kN/m2 kN/m2 kN/m2 kN/m2 kN/m2

Ne r risulta un pes compless so sivo, appross simativo, per una copertu con coibe ura entazione e copertura c di te egole in cotto o in cemento corrispond o dente a gk = 1.5 2.0 kN 2, mentre per una copertura N/m e simi ma senza tegole e un rivestimento leggero (la ile, a n amiera o altro si ottiene un peso del pacchetto o), di co opertura corr rispondente a ca. gk = 0.8 1.2 kN/m2. 8 m 4.2 Carico neve e arico neve d definito nel c capitolo 3.4 d delle gi citat NTC. Il ca te arico neve ag gente sulla co ostruzione Il ca se empre definit come una forza per un di superficie orizzonta il carico neve ipotiz to nit ale: zzato agente in direzio verticale e riferito alla proiezione orizzontale d one a della superfic della cop cie pertura.
qs

a b aorizz
Figur 26: Forza nev agente sulla copertura ra ve

La f forza totale d dovuta al pes proprio di una falda di del tetto dell figura 26 v so la vale:

Fg,k = qs A orizz = qs b aorizz. z.

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Il ca arico neve ag gente sulla co opertura de efinito dalla formula: f

qs = i qsk CE C t
dove e: qs qs,k i CE Ct = = = = = carico neve agente sulla c copertura tteristico di rife erimento del carico neve al suolo c valore carat coefficiente di forma della copertura a coefficiente di esposizione coefficiente termico

Amm mettendo che i coefficien di esposizione e termic sono, in a e nti co assenza di sit tuazioni part ticolari che gius stifichino una scelte diver a rsa, praticam mente sempre di valore ug e guale a 1.0, restano da definire il d valo caratteris ore stico del caric neve al su co uolo e il coeff ficiente di for rma della copertura. Il va alore qsk del c carico neve a suolo de al efinito nelle NTC al capito 3.4.2 e dipende dalla localit e N olo dall''altitudine in cui si trova la costruzione Per altitud al di sopr del 1500 m a e. dini ra metri, come pure per p tutte le situazion locali e par e ni rticolari nelle quali il caric neve dove e co esse essere supposto dif fferire dalla rego generiche occorre an ole e, nalizzare la s situazione de efinire il caric neve in relazione al ca co aso spec cifico. Il va alore minimo del carico neve vale per altitudini al di sotto dei 2 m; al di s r d 200 sopra di ques limite il sto caric neve de co efinito in funz zione dell'altitudine. Inoltr l'Italia st re tata suddivisa in 3 zone e due sotto o-zone con c carico neve d diverso: Zona 1 alpina: Aost Belluno, B ta, Bergamo, Biella, Bolzano Brescia, C o, Como, Cuneo Lecco, o, Pord denone, Sondrio, Torino, Trento, Udin Verbania Vercelli, Vicenza ne, a, Ales ssandria, Anc cona, Asti, Bologna, Crem B mona, Forl-C Cesena, Lod Milano, di, Mod dena, Novara Parma, Pa a, avia, Pesaro e Urbino, Pia acenza, Rav venna, Reggio Emilia, R Rimini, Trevis Varese so, Arez zzo, Ascoli P Piceno, Bari, Campobasso, Chieti, Ferrara, Firenz Foggia, ze, Gen nova, Gorizia Imperia, Ise a, ernia, La Spe ezia, Lucca, Macerata, Mantova, M Mas Carrara, Padova, Per ssa rugia, Pescara, Pistoia, P Prato, Rovigo Savona, o, Tera amo, Trieste, Venezia, Ve , erona Agrigento, Avellino, Beneven Brindisi, Cagliari, Caltanisetta, Ca nto, arboniasias, Caserta Catania, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Enna, Frosinone, a, C Igles Gros sseto, LAquila, Latina, Lecce, Livorno, Matera, M Medio Campid dano, Mes ssina, Napoli, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Paler rmo, Pisa, Pote enza, Ragusa Reggio Ca a, alabria, Rieti, Roma, Sale erno, Sassar Siena, ri, Siracusa, Tarant Terni, Tra to, apani, Vibo V Valentia, Vite erbo

Zona 1 mediterr ranea:

Zona 2:

Zona 3:

Il va alore del caric neve minimo (fino a 2 m di altitu co 200 udine) vale: Zona 1: Zona 2: qsk = 1.50 kN/m2 qsk = 1.00 kN/m2

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Zona 3:

qsk = 0.60 kN/m2

Oltre i 200 m sul livello del m e mare, il carico neve al suo definito nel modo se o olo o eguente: Zona 1 alpina: Zona 1 mediterr ranea: Zona 2: Zona 3:
2 qsk = 1.39 1 + ( a s / 728 ) kN / m 2 2 qsk = 1.35 1 + ( a s / 602 ) kN / m 2 2 qsk = 0.85 1 + ( a s / 481) kN / m 2 2 qsk = 0.51 1 + ( a s / 481) kN / m 2

Il co oefficiente di forme per le coperture varai in funzio del tipo d copertura e dell'angolo di e one di o inclinazione della falda del te etto. Occorre tener prese e ente che in ca di imped aso dimento del naturale n volamento de neve, que ella esto coefficie ente assume il valore di 0 e 0,80; inoltre per le forme della sciv cope ertura divers dal tetto a falde semplice, occorre fare riferimento a ulterior normative di se ri com mprovata valid per defin questo c dit nire coefficiente. Per i casi semplici del tet a falde, va P tto ale:
i = 0.80 per 30

i = 0.8

( 60 )
30

per 30 < < 60

i = 0.0 per 60

Nel caso di un te a due falde, il carico neve aplpica sulle due falde non uguale: son da etto ato e no siderare i casi di carico in ndcati nella f figura 27, dove il caso 1 s riferisce al combinaz si lla zione di cons caric senza ve chi ento e i casi 2 e 3 si riferis scono alla co ombinazione di carichi co il vento. e on

ca I aso ca II aso

1(1) 0.51(1)

1(2) 1(2) 0.51(2)

ca III 1(1) aso

Figur 27: Distribuzi ra ione del carico n neve sul tetto a due falde

Il pr rincipio della distribuzione della neve sul tetto a du falde, tenendo conto d e ue delle osserva azioni fatte sulla possibilit d scivolame a di ento della nev pu esse di regola applicato, ne prima fas di ve, ere ella se calc colo della stru uttura, a tutte le copertur semplici di tetto a falde e re i e.

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4.3 Carico vent to La d determinazio del carico dovuto all'a one o azione del ve ento definit al capitolo 3.3. delle NT e pu to TC sem mbrare a prim vista piutto ma osto comples ssa. Il princip che porta all'azione d pio a delle forze de vento el sugli edifici , pe contro, piu er uttosto semp plice: la costruzione rappr resenta, infat un ostaco al libero tti, olo spos stamento de massa di aria, e quind al flusso del vento. L'edifico impedisce quindi il flusso del ella di vent rallentand to, dolo e devian ndolo, provoc cando in que esto modo l'in nstaurarsi de pressione del vento ella agente su di ess so. presenza fisic dell'edificio crea una v ca variazione ne dinamica del flusso d vento, che provoca ella a del La p la va ariazione della pressione esercitata d vento sulle diverse su e dal uperfici dell'e edificio. Senz voler za entr rare nell'analisi di dettaglio delle press sioni dovute all'azione dinamica del v vento, si pu affermare che le superfici c si oppon che ngono diretta amente al flus del vento saranno so sso o ottoposte ad una ssione agent su di esse; le superfici dal lato opp te posto quindi q quelle appare entemente "r riparate" pres dal v vento sono s sottoposte all'azione dina amica della corrente d'aria in movimento e quindi sottoposte c ad u pression negativa, o ad una pre una ne essione di risucchio del ve ento. Le sup perfici orienta in modo ate simi al flusso d vento son a loro volt toccate da corrente d'aria in mov ile del no ta alla vimento; la velocit di spos stamento de ell'aria crea, infatti, localm mente una dim minuzione lo ocale della pr ressione dell'aria, rispe al valore della pressione atmosfe etto e erica present in caso di velocit del vento uguale a zero: te e questa riduzione di pressione si manifesta come un risucchio, o c e r come una pressione negativa perfici interes ssate. agente sulle sup

Figur 28: Effetto de vento su un edificio ra el

Rias ssumendo si pu afferma che tutte le superfici dell'edificio s are d sono interess sate dall'azio del one vent le superfici direttamen esposte a flusso del vento subisc to: nte al cono una pre essione del vento, v men le superf "protette" e quelle pi o meno par ntre fici " rallele al fluss del vento sono sottoposte ad so una pressione negativa o ad un risucchio d o. forma dell'edificio ha un e effetto essen nziale sull'am mpiezza, e so oprattutto sull distribuzio delle la one La f pres ssioni esercit tate dal vento. per questo che la pr ressione del vento (tanto positiva qua anto negativa) risulta particolarme ente elevata in prossimit degli spigo della cost ole truzione. La forma f odinamica de ell'edificio pu permettere di ridurre e ottimizzare le forze dovu al vento; u e ute aero cons siderazioni d questo tipo assumono un interesse importante s di o e solo in caso di edifici di dimensioni d molt grandi, o d costruzion particolarm to di ni mente esposte all'azione d vento (gr e del rattacieli, pon torri, nti, tribu une, ed altri m manufatti di d dimensioni d decisamente importanti): nel caso dell'edilizia com mune (abitazione, uffic scuole, ind ci, dustria, ecc.) questi aspe non vengono presi in considerazio ) etti one.

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interessate ric cordare che q questi effetti di riduzione della pressio in caso d spostamen dell'aria one di nto sono il principio di funzionam o mento di ogni elica o ala d'aeroplano, dove grazie alla velocit imposta d e all'e elemento (ala pala) e gra a, azie alla sua forma non simmetrica, si crea su un lato dello ste esso une pres ssione minor rispetto a q re quella agente sulla'altro lato, creando quindi una forza agente l o e sull'elemento ste esso, che a s volta ne provoca il movimento, pe sua m ermettendo - per esempi io aereo di esse sollevato da terra. ere all'a Com gi ricordato all'inizio di questo ca me apitolo, il calc colo dei caric dovuti al v chi vento piutto osto com mplesso e dev prendere in considera ve azione un numero piuttos elevato di parametri, che sto i c dipe endono dalla velocit del vento, dalla natura del te erreno o del paesaggio in ci si trova l'edificio, n dalle dimensioni assolute e r e i relative dell'e edificio, dall'a altezza dello stesso e, no da ultimo dalla on posizione geogr rafica in cui s trova. In qu si uesta sede ci si limita a ri iportare le pr rocedure di calcolo e a c e dicazione che permetta u calcolo ap un pprossimativo rimandand alla lettera o, do atura e alle dare qualche ind norm mative specia alizzate per un eventuale approfondimento. e La b base per il ca alcolo delle fo orze del vento la velocit di riferime ento, che dip pende dalla re egione in cui s trova l'edif si ficio consider rato.

v b = v b,0 per a s a0 v b = v b,0 + k s ( a s - a0 ) per a0 a s 1500m


dove e: vb vb,0 a0 as ks = = = = = velocit di ri iferimento in m m/s velocit di b base per la reg gione consider rata in m/s altezza di ba per la regione consider ase rata in m/s altitudine su livello del ma del sito di costruzione in m ul are n parametro d calcolo per l regione con di la nsiderata

lori lle egioni sono: I val relativi al diverse re


Zona 1 Valle dA Aosta, Piemon Lombardia nte, a, Trentino Alto Adige, V Veneto, Friuli Venezia Giulia Emilia R Romagna Toscana Marche, Um a, mbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, ta, Basilicat Calabria Sicilia e provincia di R Reggio Calabri ia Sardegn orientale na Sardegn occidentale na e Liguria Provincia di Trieste a Altre isole e mare ape erto vb,o [m/s s] 25 ao [m] 1000 ks [1/s] 0,010

2 3

25 27

750 500

0,015 0,020

4 5 6 7 8 9

28 28 28 28 30 31

500 750 500 1000 1500 500

0,020 0,015 0,020 0,015 0,010 0,020

Tabe 1: valori di c ella calcolo della velo ocit di riferimento del vento

La p pressione de vento agen su una su el nte uperficie da dall'espre ata essione

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pb = qb c e c p c d
dove e: qb = pressione cinetica di riferimento 1 2 qb = v b , co qb in N/m2 e con la densit dell'aria = 1,25 kg/m3 on 2 = coefficiente di esposizione = coefficiente di forma = coefficiente dinamico

ce cp cd

oefficiente din namico pu e essere ammesso come uguale a 1,0 per tutti gli e u edifici semplici di Il co altez inferiore agli 80 m. zza Il co oefficiente di esposizione prende in co onsiderazion il tipo di pa ne aesaggio in c si trova l'edificio, in cui quanto le zone p pianeggianti e prive di ed difici portano ad una veloc del vento maggiore che nelle cit o c e nsit di costr ruzioni. Il suo valore varia per gli edif con altezz minore di 15 m, fra o a, fici za zone ad alte den 1,5 a 3, dove il v valore minimo si riferisce al territorio urbano delle zone da 1 a 5 (vedi tab. 1), mentre u alore massim si riferisce al territorio costiero delle zone da 6 a 8, e alla zo 9. Per un calcolo mo e e ona n il va pi d dettagliato si rinvia al cap pitolo 3 delle NTC. e Anc la definizione dei coefficienti di for che rma partico olarmente co omplessa e r richiede l'ana del alisi com mportamento aerodinamic della form dell'edificio in relazione alla sua po co ma o e ossibile esposizione al vent Il testo de NTC non d indicazio concrete riguardo a q to. elle n oni questi coeffic cienti, ma rim manda a documentazioni opportune a questo scop Fra ques si pu cita il CNR-D 207/2008 "Istruzioni po. ste are DT ne ni etti o uzioni". per la valutazion delle azion e degli effe del vento sulle costru
F

F G H D

G H I E F A B

Figur 29: Definizion delle superfic di riferimento per la definizion di cpe per un edificio a tetto piano ra ne ci ne n

-1 1.8 -1 1.2 -0.7

+/-0.2 +

0.8

-0 0.7

Figur 30: Pressione del vento - coefficienti cpe - su superfici di un edificio con t ra e ulle tetto piano e spigoli vivi

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Nella figura 30 s sono indicati i valori dei c coefficienti cpe per un edif ficio con il rap pporto h/d = 5, che p rapp presentano a anche la distr ribuzione delle forze del vento sulle d diverse superfici. Normalmente vien indicato co un segno positivo il ca di pressione sulla parete, e con s ne on aso segno negativo il caso del risucchio. La pressione d vento age a del ente sulla superficie si ott tiene moltipli essione di icando la pre e si ti. base con i divers coefficient In f figura 31 in ndicata, a tito informativ la distribu olo vo, uzione approssimativa de forze del vento per elle una copertura a due falde co una inclinazione di 15 e di 30. Pe un'analisi dettagliata delle forze on er d vento agenti sulla copert tura si rimand direttame da ente al CNR-D 207/2008 DT 8. del v
-0.9 -0.3 -1.0 -0.5 -0.5 -0.2 -0.4

-0.4

0.8 0

-0.7

8 0.8

-0 0.7

= 15

=3 30

Figur 31: Pressione del vento - coefficienti cpe - su superfici di una copertura a due falde ra e ulle

I val indicati s riferiscono a superfici c dimensio di riferime lori si con oni ento di oltre 1 m2; le turb 10 bolenze prov vocate dalla forma dell'ed dificio creano per delle pressioni (o d o p depressioni) che localme ente poss sono assume valori de ere ecisamente p grandi. Pe questa rag pi er gione vengon messi a diposizione no d anche valori di cpe riferiti a su uperfici pi p piccole (anch di un solo m2), che div he ventano deter rminanti amento dei m mezzi di colle egamento de elementi di piccola di egli imensione, quali i q per il dimensiona timento ester o le cope rno erture delle fa acciate. pannelli di rivest

4.4 Carichi variabili me ariabili devon essere con no nsiderati tutti carichi non accidentali u ulteriori al ve ento e alla Com carichi va neve Di regola le coperture sono agibili per la sola manutenzione e le norma e. m e ative richiedo ono l'app plicazione di un caso di c carico variabile rappresen ntato da un c carico uniform memente dis stribuito 2 con un valore qk = 0,50 kN/m . Essendo di regola questo carico n consider m non rato come az zione di e, , o ura pertura , a parte casi p base ma come ulteriore carico variabile, il suo effetto sulla struttu della cop ecce ezionali, minimo.

4.5 Carichi accidentali ntali sono i ca arichi da considerare in caso di situaz c zioni eccezio onali, per le quali la q I carichi acciden fica dello sta limite ultim avviene c coefficienti di sicurez ridotti. Fr questi pos ato mo con zza ra ssono verif esse citati il ca del caric sismico e d caso d'in ere aso co del ncendio, che non sono an nalizzati ulter riormente in questa sede.

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5 L struttura portante principale del tetto La a e o


5.1 Il tetto piano o ad un'un o nica falda tto ola siderato principalmente c come un sola sul quale agiscono aio, e Il tet ad una so falda pu essere cons per anche i car richi dovuti alla neve e al vento. A dip pendenza della possibilit di accesso, e di uso quale terrazzo d della superfic del tetto, s cie sar necessa consider ario rare anche il carico utile dovuto a questo tipo di us so. L'ev vacuazione d dell'acqua da superficie del tetto implica molto s alla e spesso una leggera inclin nazione del tetto piano - di re o egola una pe endenza dell'1,5 o 2 % ve erso gli spigo o gli ango in cui pre oli oli evisto un pluv viale o lo sco orrimento nat turale dell'acq verso la gronda. Se questa inclin qua nazione pra aticamente trascurabile in vista del suo e effetto sui ca alcoli struttura e sulle ve ali erifiche degli stati limite ul ltimi, munque utile ricordare quali consegue enze abbia l'i inclinazione della superficie del tetto sulle forze com in gioco e sulle e esigenze dei collegamen con gli altr elementi de costruzio i nti ri ella one. Anche il tetto ad l essere consid derato princip palmente come un solaio in questo caso o; c una sola falda pu, in fatti, e clinazione pu per esser decisamen pi marc re nte cata. l'inc

qs g

qv

Figur 32: Tetto ad u falda inclina - carichi e re ra una ata eazioni sulla stru uttura sottostan nte

L'an nalisi struttura e la conc ale cezione costr ruttiva della costruzione d c devono cons siderare esse enzialmente due aspetti derivanti dalla geometria e dall'inclina a azione della superficie de tetto. el Prim di tutto de essere considerato il fatto che la struttura del tetto pratic ma eve camente sem mpre appoggiata alle pareti dell'ed dificio sottost tante, o comunque su ele ementi vertic che devono essere cali ecitati da forz verticali: quindi indis ze spensabile che gli appoggi della strut ttura del tetto siano o solle conc cepiti ed ese eguiti in modo da non cre o eare forze - o componenti di esse - or rizzontali sulla struttura sotto ostante a seguito dei car richi verticali agenti sul te etto. Per ques ragione t sta tutte le super di rfici appoggio per la trasmissione di forze di c e compression tramite pre ne essione di co ontatto devon essere no zontali. orizz Fra i carichi age sulla struttura del tetto l'unico a contenere una componen non vertic enti o, c nte cale entare dell'an ngolo di inclin nazione della falda del te a etto, questa quello del vento. Con l'aume mponente oriz zzontale - o c comunque non verticale - diventer p grande. Q pi Questa forza deve com esse trasmess agli eleme struttural di irrigidime ere sa enti li ento e di con ntroventatura della costru a uzione tram appositi collegament mite ti.

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Inolt opportu ricordare che le strutture di legno con copertu leggera, q tre uno e o ura quindi senza l'uso di a tego in terraco o in ceme ole otta ento, o altre coperture pe esanti, nel ca delle com aso mbinazioni di carichi con il vento prep ponderante e in assenza di neve, pos ssono presen ntare delle re eazioni di appoggio con agenti sul tet tende, quindi, a sollev tto vare tutta la copertura c segno negativo: la risultante delle forze a a e! particolarmen important sempre ve nte te erificare anch questo ca di he aso dalla costruzione E quindi p caric e, dove necessario, prevedere dei collegamen ed ancora co nti aggi adatti ad assicurare una d resis stenza suffic ciente alla str ruttura.

5.2 Il tetto a due falde e Il tet a falde pu presentar in diverse forme e pu essere risolto con soluz tto u rsi zioni diverse soluzioni strutturali. La sua forma di base quella del tetto a due falde, con una struttu principale formata d n ura e una a. struttiva poss sono essere analizzate e descritte le soluzioni da u travatura Su questa tipologia cos strutturali princip pali. a 5.2.1 La struttura a puntoni struttura pi s semplice del copertura a due falde quella dett "a puntoni basata su un'unica lla ta i", La s struttura portant orientata p te, perpendicola armente alla linea di colm e formata da una copp di travi mo pia e na portante a tre cerniere in u piano ver e un rticale e perp pendicolare - i puntoni - che formano un struttura p olmo. al co

Figur 33: Principio del tetto a puntoni e sistema st ra tatico della copp di puntoni pia

La p particolarit d questo sist di tema la sua natura spin ngente, che necessita cio di un appoggio o orizz zontale fisso e rigido ad entrambe le sue estremit senza il q o t, quale la strutt tura non st tabile. La struttura forma dai due p ata puntoni, che in caso di for agenti ve rze erso il basso sono compr ressi o sull'altro, mentre in caso di forze orien ntate verso l'altro (risucchio del vento devono o) appoggiati uno s ere mite o esse collegati fra loro tram un giunto teso.

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Figur 34: Sollecitaz ra zioni dei puntoni per un carico v verticale

N - trazione

Figur 35: Sollecitaz ra zioni dei puntoni per il caso di f forza di risucchio del vento prep o ponderante

La s spinta orizzontale provoc cata dai punto rappres oni sentata da fo orze di grand dezza piuttos sto impo ortante, e no possono e on essere assor rbite dalle pa areti della cos struzione. quindi indisp pensabile che un altro elem mento struttu urale assuma questo com a mpito: a ques scopo dev sto vono essere presenti e menti con fun nzione di catena apposita amente conc cepiti, oppure la funzione della catena assunta e a elem dalla costruzione dell'ultimo solaio. a e

Figur 36: Sistema d ripresa della s ra di spinta orizzonta dei puntoni ale

Anc se questo sistema str che o rutturale si ad datta principalmente a tu le dimens utte sioni, il tetto a puntoni appena descritto formato d coppie di puntoni di se o da ezioni ridotte e con intera che non superano e assi egola gli 80 c in modo da permettere la posa de copertur del tetto di cm, ella ra irettamente sui puntoni. s di re Svilu uppato per l'uso di sezioni di legno m massiccio di facile traspor e montaggio, si tratta di un f rto siste ema adatto p campate ridotte, che di regola non superano i 7 m, e che b per n bene si prest ad ta cope ertura con in nclinazioni de falde piut elle ttosto import tanti. La spin orizzontal , infatti, nta le direttamente pro oporzionale a all'altezza de colmo rispe agli appo el etto oggi alle estr remit. miti puntoni sono dati senz'alt dalla pres o tro senza della s spinta orizzo ontale, e I lim essenziali del tetto a p dalla necessit d avere un s a di sistema simm metrico, cio con due fald identiche. Inoltre il prin de ncipio dell''interasse mo ridotto e delle piccole sezioni limita anche la luce massim per questo sistema. olto e ma o Oltre i 7 m di luc la tradizio delle cop e ce, one perture di leg ha svilup gno ppato diversi sistemi di str rutture a puntoni rinforzat in modo diverso, perm te mettendo di mantenere il m m medesimo pr rincipio anch per he

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strutture pi grandi. Ecco qu uindi compari i sistemi di puntoni co controcate o con ap ire d on ene ppoggi intermedi sulla s struttura della costruzione sottostante In quest'ult a e e. timo caso la controcatena pu form mare anche u solaio inte un ermedio o un soppalco. n

Figur 37: Tetto a du falde con puntoni e controca ra ue atena, con controcatena e mon ntante intermedi io

Que esto tipo di st trutture, piutt tosto diffuso un tempo in alcune regio del nord d oni d'Europa, so oggi ono decisamente me diffuse, p eno probabilment a causa della possibilit di lavorare con sezion di grandi te e ni ensioni e, qu uindi, di conc centrare le fo orze dovute alla spinta orizzontale in c a concomitanz di una za dime struttura portant principale (capriata) o di eliminare il problema d te della spinta o orizzontale tr ramite roduzione di arcarecci. anche oppo ortuno ricorda che ques sistemi co are sti omposti prese entano l'intr com munque un co omportamento strutturale non favorev e vole, in quan le controc nto catene sono di poco aiuto in caso di c o carichi non e esattamente simmetrici sulle due falde e. 5.2.2 La struttura ad arcarec a cci tata probabilm mente l'evolu uzione del te a puntoni, nell'intento di semplific etto o care la struttu di ura, st rend derla pi fles ssibile ed efficace sotto tu i punti di vista, a porta al tetto ad arcarecci, o con "falsi utti v are d puntoni", che rap ppresenta og la soluzio struttural di base pe tutti i tetti d legno con struttura ggi one le er di tante principa costruita con travi di l ale legno massic ccio (o lamel llare) nell'am mbito delle co ostruzioni port ad u edilizia a uso abitativa e sim mile. Ai p puntoni si agg giunge una s struttura porta ante di ordine superiore, formata da t travi inflesse parallele e al co olmo, orizzon ntali, e dispo a livello d colmo, a livello delle p ose del pareti esterne e, eventua almente anche fra quest'ultime, in mo da ridurr la campata dei "punton Gli arcare sono di regola odo re a ni". ecci ali o s caricano le fo orze rivenient dal tetto. ti appoggiati sulle pareti fronta dell'edificio (timpani), sulle quali sc

Figur 38: Tetto a du falde con str ra ue ruttura arcarecci e falsi puntoni quali travi infles sse

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Gli a arcarecci son disposti o no orizzontalmen mentre i "puntoni" so disposti o nte, ono ortogonalme ente ad essi nel piano in i nclinato delle falde del tet I "punton formanti un piano com tto. ni" mune e perpendicolare alle due falde de tetto sono privi di colleg el gamento e non formano pi un sistem a tre cern n ma niere, ma lgono la loro funzione secondo il siste ema statico della trave in d nflessa con semplice app poggio sugli svol arca arecci: da qui la definizion di "falsi puntoni". La struttura porta ne s ante del tetto formata da due o d ordini di travi, dis sposte ortog gonalmente le une rispetto alle altre e tutte sollecit e tate a flessio one; in o reazioni di appoggio del tetto, e quind le forze tra di asmesse caso di forze verticali agenti sul tetto, le r alla struttura sot ttostante, son esclusivamente vertic no cali. L'assenz di forze or za rizzontali dov vute effetto spinge ente del siste ema struttura del tetto, permette di s ale p semplificare tutta la costr ruzione e di all'e rend dere la struttura del tetto completame ente indipend dente dalla struttura sotto ostante. Il nu umero di arca arecci format la struttura principale del tetto non limitato e d ti dipende dalle dimensioni della e cope ertura; di reg gola sempr presente u arcareccio di colmo, in modo da po realizzare anche re un o n oter cost truttivamente il colmo del tetto appog e ggiandosi dire ettamente su struttura, mentre in ulla , conc comitanza de pareti es elle sterne la funz zione dell'arc careccio di base spesso rimpiazzat dalle ta pare stesse. L'a eti arcareccio di base, anche direttamen sul brodo superiore de pareti, spesso nte o elle interessante dal punto di vist costruttivo pu assum ta o, mere anche la funzione di cordolo per la parete a r architrave pe le aperture nella parte superiore de parete. er e ella o la funzione di a

Figur 39: Arcarecci di base con fu ra io unzione di architrave della pare esterna ete

Il sis stema struttu urale degli ar rcarecci , ne caso pi semplice quello della trave semplice, el eventualmente c uno o du sbalzi alle estremit a formare l'avantetto; in ca di dimen con ue e aso nsioni pi ndi cio ecci ve poggi, i cui appoggi sono formati gran dell'edific glia arcare formeranno una trav su pi app dalle pareti inter dell'edific o da appo pilastri: in questi casi possibile, se la lunghe e rne cio ositi i , ezza totale degli arcarecci lo esige, fare uso dei siste di trave Gerber o di p travi indip o emi pi pendenti una dall'altra. a Anc i falsi pun che ntoni possono essere app poggiati su pi arcarecci, creando qu p , uindi un sistema di trave su pi app poggi.

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Figur 40: Arcarecci e falsi puntoni quali travi su pi appoggi ra i i

Si noter che i fa puntoni s alsi sono sollecitati esclusiva amente a fles ssione e sem mpre nella direzione e, ono etto dell''asse sezionale principale mentre gli arcarecci so sollecitati dalle forze agenti sul te e quin anche nella direzione dell'asse se ndi ezionale pi debole. Dove formano la struttura por d e rtante principale della c copertura, gl arcarecci s li sono normalm mente dispos con i lati d sti della sezione disposti e ente: , quind il solo car di, rico del vento a creare un componen di o na nte verticalmente e orizzontalme ecitazione a flessione sull'asse debol della sezio (quello o le one orizzontale). solle
qu qs qv g q1

q2

Figur 41: Sollecitaz ra zione degli arcarecci e dei falsi puntoni rispetto all'orientazione delle loro sezioni o e

5.2.3 I sistemi di ordine supe eriore - le cap priate troduzione di una struttur portante d ordine anco superiore a quella de arcarecci, comporta ra di ora e egli L'int l'intr roduzione di una struttura portante sp a pecifica per il sostegno della struttura della copert a tura. quanto avviene quando le di imensioni de ell'edificio son tanto impo no ortanti, o qua ando la mancanza o erruzione delle pareti divisorie dell'ed dificio portano a luci tanto grandi, da d o o dover introdu una urre l'inte struttura che fun da sostegno agli arca nge arecci. Nell'a ambito degli e edifici si arriv in questi casi alle va c tture formate da pi elem e menti, dispost ortogonalm te mente rispett agli to capriate, vere e proprie strut arecci. Nel ca di capan aso nnoni gli arca arecci sono anche diretta a amente appo oggiati agli el lementi arca

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della struttura po a ortante princ cipale, format da elemen di grandi d ta nti dimensioni, q quali travi di lagno lame ellare incolla o travi ret ato ticolari.

Figur 42: Strutture di grande dimensione, con gli a ra arcarecci forma la struttura s anti secondaria

In questi casi, sp pesso per ragioni di semplicit di mon ntaggio ed esecuzione, g arcarecci sono gli s posti con il lato pi corto p parallelo al p piano inclinat della falda del tetto. to a disp

re one 5.3 Le copertur a padiglio n vengono indi icate le cope erture a pi d due falde, d di dove la terza e la a Con copertura a padiglione v quarta falda del tetto - nel ca dell'edific a pianta rettangolare - prendono il posto della parete aso cio r pano, creand essenzialm do mente una co opertura con un effetto estetico diverso meno spigoloso n timp della copertura a due falde. a

Figur 43: Esempi d coperture a pa ra di adiglione

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La s struttura port tante di cope erture di ques tipo sem sto mpre ricondu ucibile, per principio, ai si istemi disc cussi nei capitoli precedenti. La prese enza di pi fa alde pone per alle estrem dell'edif mit ficio la nece essit di un'a analisi dettag gliata del cas specifico. so Nella soluzione pi semplice la copertura di un edific a pianta re e a cio ettangolare formata da due falde a falde pi picc cole, in corris spondenza dei lati pi co L'imposs d orti. sibilit di cont tinuare gli principali e due f arecci - nella fattispecie la trave di colmo - fino alle pareti alle estremit de a ell'edificio, im mpone di arca intro odurre degli a appoggi supplementari p la trave di colmo. Una soluzione p essere quella per a pu dell''introduzione di due capr e riate alle estr remit - o in prossimit de punto di in p el ncrocio delle falde di dive ersa orientazione - sotto f forma di pilas stro, parete interna all'ed i dificio o di capriata trasve ersale: nell''ottica dell'ind dipendenza d della struttur della cope ra ertura dall'edi ificio sottosta ante la soluzione della capriata la pi semplice. Le capriate so gli eleme strutturali di sostegno per la trave di colmo, ono enti o e olungamento ideale della trave di colmo dato de due trav inclinate, ch terminano sugli o a elle vi he o il pro spig dell'edific e fungono da sostegno per i falsi puntoni di lun goli cio o p nghezza rido otta, che form mano la part terminale d te delle falde pr rincipali e le falde di chiusura della co opertura.

Figur 44: Esempio di struttura di un tetto a padigli ra ione

6C Controvent tatura e st tabilizzazi ione


Un a aspetto esse enziale e da n trascura nell'analis strutturale della copertu quello della non are si ura stab bilizzazione d della struttura o della realizzazione di un'adeguata controvent a a tatura. Anche in caso di st trutture dalle dimensioni ridotte, quali lo possono essere le co e i operture di ca monofam ase miliari di picc cole dimensio la stabilit globale de struttura deve essere garantita, c oni, t ella e come pure la possibilit di as ssorbire e tra asmettere tutte le forze a agenti sulla copertura ver la struttur sottostante. c rso ra 6.1 La struttura della contr a roventatura elementi form manti la controventatura s sono sempre elementi pa (superfic e devono poter e aini ci) Gli e assu umere la funzione struttu urale di lastra cio devon possedere sufficiente resistenza e rigidezza a, no e per poter assum mere sollecita azioni e forze nel proprio piano e trasm e mettere agli altri element della ti truzione. Qus elementi possono es seti ssere ottenut principalme ti ente nei mod seguenti: di cost - tra amite la creazione di una struttura ret ticolare, dove di regola m e montanti e correnti sono fo ormati da travatura principale e secondaria, mentre le diagonali sono aggiunte in maniera co alla o n onveniente. Le diagonali po e ossono esse create tra ere amite elemen metallici sottili o tramit elementi di legno, nti te d co ome tavole o travi. Nel pri imo caso le d diagonali son sempre appaiate sotto forma di croci di Sant no o

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An ndrea, in mod da sempr avere una diagonale te ad assicurare la funz do re esa zione struttur rale ric chiesta, ment nel secon caso di regola poss tre ndo sibile sfruttar le diagona anche com re ali me ele ementi comp pressi; - tra amite un rivestimento stru utturale che p permetta l'ef ffetto strutturale di lastra, seguendo il principio de elementi della costruz egli zione intelaia di legno, cui si rimand per un approfondimen ata da nto; - tra amite un tavo olato inchioda in modo obliquo alla travatura principale e sec ato condaria: in questo ca si ottiene un sistema reticolare pi complesso dal punto di vista struttu aso e o urale, che in caso di str rutture di dim mensioni med o piccole pu senz'alt assumere la funzione di controven die tro e e ntatura e irri igidimento de costruzio ella one. Pu essere utile ricordare ch il semplice rivestiment con uno st e he e to trato di tavole o di perline e orto ogonalmente alla travatur principale o secondaria non perme la creazio di una st ra a ette one truttura retic colare ed q quindi da con nsiderare com non effica come las di irrigidi me ace stra imento. an nche utile ricordare che le forze orizzon ntali agenti s coperture di piccole dimensioni son relativam su no, mente alla assoluta, dec cisamente po significative e le solle oco ecitazioni risultanti dal ca alcolo loro grandezza a stabilizzazion sono spes tanto pic ne sso ccole da mett terne in discussione la strutturale negli elementi di s La sole sollecita azioni numeriche, risultan dalle ipote di nti esi loro necessit. L considerazione delle s co, per alcuna in ndicazione s sulla stabilit globale effet ttiva della str ruttura. La mancanza m caric non d p di ad deguati irrigidimenti e las di contro stre oventatura in numero suff ficiente, porta invece ad una struttura che, ne considera ella azione globa nelle tre dimensioni de spazio, s presenta come non ale d ello si c bile; a causa delle forze in gioco molto piccole, sp n o pesso struttur di questo genere non re stab man nifestano nes ssuna instabilit, grazie s soprattutto al forze di at lle ttrito fra i diversi element che ti, perm mettono di ot ttenere resistenza e rigid dezza sufficie per lo sta di servizio normale. In caso di enti ato o n eventi "lievemen ecceziona o comun nte ali", nque pi imp portanti dello stato di serv vizio normale - quali e temporali partico olarmente vio olenti, o urag gani di portat anche non eccezionale o eventi si ta n e, ismici non part ticolarmente distruttivi - la mancanza di elementi di irrigidimen dimension ed eseguiti in a d nto nati mod corretto, p portare a conseguenze tragiche. quindi non solo consig do pu n gliabile, ma impe erativamente necessario disporre di t e o tutti gli irrigid dimenti neces ssari a garan ntire una stru uttura stab bile, prestand particolare attenzione prima di tutt alla concezione costruttiva corretta della do e to a struttura della co ontroventatura e dei colle egamenti nec cessari. Il dim mensioname ento e la verif fica merica delle e esigenze stru utturali diventa, con ques premesse la parte pi semplice del ste e, num prob blema.

6.2 Controventa atura del tet piano tto Nel caso di tetto paino o ad una falda, la struttura del tetto conc o a cepita come un solaio int termedio malmente cos struita in modo da formare una lastra rigida e con a ntribuire alla ed quindi norm cont troventatura dell'edificio. L'eventuale inclinazione della falda d tetto non modifica in nessun e del n mod il concetto e l'effetto st do o trutturale rich hiesti.

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6.3 Il tetto a due falde e tto de nta truttura tridim mensionale, d cui occorre di e Il tet a due fald rappresen a tutti gli effetti una st cons siderare anc la stabilit globale. che

Figur 45: Tetto a du falde quale s ra ue struttura tridimensionale

6.3.1 Tetto a pu untoni tto i n atico stabile nella direzion perpendic n ne colare al colm cio un mo, Il tet a puntoni presenta un sistema sta siste ema struttura adatto all trasmissio delle forz orizzontali verso gli ap ale la one ze i ppoggi e quin verso ndi gli e elementi sotto ostanti.

Figur 46: Carichi or ra rizzontali, trasve ersali rispetto al colmo, sul sistema strutturale del tetto a punt l toni

Per quanto rigua arda le forze nella direzio del colmo invece, la struttura a p one o, puntoni non fornisce f sun e, enta indispensabile la for rmazione di una lastra ne piani di ei ness contributo strutturale per cui dive alme una delle due falde d tetto. Il fu eno del unzionamento di una fald del tetto co da ome lastra, e quindi com controventatura, impone il collegam me mento struttu urale della la astra su alme tre lati: ci richiede eno il co ollegamento s strutturale de elementi formati la co egli ontroventatura con le par timpano. reti

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Figur 47: Controventatura del tetto a puntoni ra o

Si ricorda che la controventa a atura del pian delle falde del tetto se no e erve di regola anche qual a le mento stabiliz zzante contro lo sbandam mento nel pia della fald e contro lo svergolamento dei ano da elem puntoni stessi. comunque consigliabile creare la co e ontroventatura su entram i lati della copertura. mbi 6.3.2 Tetto ad arcarecci tture di tetto ad arcarecci gli arcarecc e i falsi puntoni sono d regola dime i, ci di ensionati Nel caso di strut a dovuta ai carichi verticali e all'azione d vento sulla superficie del tetto, del e per sopportare la flessione d ando, di fatto una struttura rigida e st o, tabile nel pia perpendicolare al colmo. In quest modo si ano to crea amm mette, e si pr resuppone, c gli arcare sono pro che ecci ovvisti di app poggi adatti a trasmissi alla ione delle com mponenti orizzontali delle forze del vento nelle par dell'edific e che le p reti cio pareti dell'edi ificio sono in grado di assumere questo ruolo. In ca di appogg degli arca o aso gio arecci su sem mplici pilastri, essario analizzare accuratamente le sollecitazion provocate d ni dalle forze o orizzontali negli nece arca arecci e prov vvedere a tutt le verifiche strutturali del caso. te e d

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Figur 48: Arcarecci intermedio co appoggio inte ra io on ermedio su pilas - sollecitazioni nel piano de sezione e sistemi statici stro ella

Nella direzione p parallela al c colmo, invece nessun ele e, emento della copertura normalmente in grado a ssicurare la s stabilit della struttura e di assorbire le forze orizz a zontali. Il cor rdolo delle pa areti di as este erne dell'edifi icio non in grado di ass sumere le for trasversa al piano de parete provenienti rze ali ella p dagli arcarecci e la parete no per definizione in gr on rado di assor rbire queste f forze. Norma almente o rare un appo oggio rigido per la parete o per il cordolo, garantendo la p sono gli arcarecci ad assicur trasmissione delle forze agenti perpendic colarmente alla parete, a a almeno in par alla lastr del tetto rte, ra uindi tramite questa alle p pareti longitu udinali. In ogn caso, cio anche quan le pareti siano ni ndo e qu cons siderate com munque stabi e sufficient ili temente rigid indipende de, entemente dalla copertur la ra, cope ertura non pu trasmette alle paret di testa dell'edificio forz perpendico ere ti ze olari ad esse Diventa e. quin indispens ndi sabile la crea azione di una lastra nel piano delle falde del tetto, che permett di a ta rend dere stabile la copertura anche nel pr roprio piano e nella direzione parallela al colmo. Nel caso di cope erture di dimensioni ridott la controv te, ventatura d disposta sulle due lastre del tetto e ura mento della costruzione. In questo ca si otteng aso gono due ed formata dalla pannellatu di rivestim lastr ognuna d re, delle dimensioni di una fa alda del tetto. Anche in qu . uesto caso comunque cons sigliabile di c controventare entrambe l falde del te e le etto, in modo da ottenere una struttur o e ra simm metrica, nella quale tutti g elementi s a gli strutturali sono direttame ente collegati con la i cont troventatura. .

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Figur 49: Controventatura su tutta la superficie d tetto ad arca ra a del arecci; le due fal sono consid lde derate come lastre indipend denti e collegate con tre pareti che ne formano il perimetro e o

Nel caso di cost truzioni di gra andi dimensioni, che pres sentano una struttura portante princip pale di e ecci, possibile creare una controven ntatura su un na ordine superiore e trasversale agli arcare zione della co ostruzione. Q Questa soluz zione, comun nemente usa per le cop ata perture di gra andi porz strutture e capan nnoni particolarmente a adatta a copertura con in nclinazione d delle falde rid dotte, nuit dei correnti della co ontroventatur sul colmo e crea delle forze supple ra ementari richiede la contin a rincipale, dov vute al camb biamento di direzione (inc d clinazione) de lastra formante la ella sulla struttura pr cont troventatura sul colmo. Q Questa non la soluzione usuale per le coperture di edifici ad uso e e abita azione.

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Figur 50: Controventatura di grand strutture ra di

6.3 Il tetto a pad diglione stabilizzazion del tetto a padiglione p essere realizzata in d ne pu r diversi modi. Di regola il tetto a La s padiglione con nsiderato com un tetto a due falde, le cui estrem sono real me mit lizzate con una u erficie inclina Le consi ata. iderazioni su controven ulla ntatura e stabilizzazione dell'intera st truttura supe della copertura s a sono quindi i identiche a q quanto indica nei capito precedenti. ato oli Lo s strutturista pi avanzato r riconosce pe immediatamente la po er ossibilit di c creare una st truttura spaz ziale, dove le quattro last della cop e tre pertura perme ettono la crea azione di una struttura sp paziale stab e in grado di trasmett bile tere alla struttura sottosta ante tutte le f forze, tanto v verticali che orizzontali, agenti su di essa Strutture d questo tipo richiedono un'analisi str a. di o rutturale acc curata, che no on mette l'analis dei diversi elementi in m si modo indipen ndente uno d dall'altro; inoltre sono di difficile d perm realizzazione, in quanto la ca n apacit porta ante dispon nibile solo qu uando tutti gl elementi de li ella tati ati. calcolo di queste strutture pu rivelar piuttosto complesso, e rsi c struttura sono st assembla Inoltre il c ormazione de diversi ele ei ementi pu av vere un effet ance dete tto erminante su ulle in quanto la defo ecitazioni in g gioco. solle Ci s limita qui a osservare, c per le co si che operture delle costruzioni semplici, qu e uesti sistemi complessi non presentano nessun vant taggio, ment richiedono un'analisi e una concez tre o zione estrem mamente urate, che, quindi, e non sono pratica amente mai utilizzati. u accu

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7A Aperture e altre irreg golarit


La c copertura di u edificio raramente a un assolutament regolare n te nella sua form e spesso ma, o prov vvista di elem menti costrutt che ne m tivi modificano loc calmente struttura e cost truzione. Le dimensioni d ridotte di questi elementi (ap perture, abba aini, spigoli co forma par on rticolare) inducono spess a so siderarli com elementi o dettagli ass me solutamente secondari e di importanz ridotta. An za nche dal cons punto di vista str rutturale (dim mensionamen degli elementi strutturali e dei collegamenti, nto bilizzazione e controventa atura) la gran ndezza spes estremam sso mente esigua delle forze in gioco, a stab tend a ridurre l''attenzione s questi elem de su menti. Sare ebbe imposs sibile trattare tutta la casistica delle so oluzioni particolari che po ossono prese entarsi in una copertura di un edificio, e sarebbe decisamente fuori luogo p pretendere un studio approfondito no stematico di tutti questi e elementi. Le b brevi osserva azioni che se eguono vogli iono per ric cordare che e sis anche questi inte erventi proge ettuali hanno un effetto sul comportam o s mento struttu urale che non pu e e amente trasc curato, ma ch deve esse sempre a he ere accuratamen nte non deve essere sistematica utato, per pot riconosce quei casi, nei quali un adattament della costr ter ere n to ruzione e della struttura valu sono necessari. o 7.1 A Aperture su superfic del tetto ulla cie La p posa di finest sulla superficie del tet ha spesso come cons tre tto seguenza l'in nterruzione della d struttura portant salvo nel caso in cui le finestre o le aperture re te, e e estano contenute nello sp pazio fra gli menti della st truttura porta ante. elem L'int terruzione de struttura portante rich ella hiede l'introduzione di ele ementi supplementari, ap ppoggiati sugli elementi st trutturali inint terrotti e pi vicini. Ci co omporta molt spesso un sovraccaric di to n co cui evono essere aumentate rispetto alla soluzione no e ormale. quest'ultimi, le c sezioni de

Figur 51: Tetto a f ra falsi puntoni con apertura: inter n rruzione locale dei puntoni e ca d arico supplemen ntare degli elem menti pi vicini tramite e elementi inflessi aggiuntivi

Dal punto di vist strutturale, soluzioni di questo tipo sono senz'a ta i altro praticabili e non com mportano sun ma abile sulla st truttura del te ad arcare etto ecci. per ed in ogni ca aso ness problem insormonta

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nece essario defin le conseguenze sulla struttura e sugli elemen di rinforzo o di complemento nire a s nti ti nece essari; occor inoltre ten presente che i giunti e le conness rre ner e sioni di quest elementi devono esse accurata ere amente conce epiti e dimen nsionati, e ch questi giun e collegam he nti menti posson creare no loca almente delle riduzioni di sezione - e q e quindi di resistenza - deg elementi s gli strutturali. Part ticolarmente sensibile a q questo tipo d interventi la struttura del tetto a puntoni, in quanto le di mod difiche della s struttura - in questo caso l'interruzion di un puntone - hanno un effetto diretto o ne anche sull'altra f falda della co opertura, in q quanto il sistema struttura spingente formato da due ale e ai e. r oni ra nte puntoni non pi disponibile Anche per queste ragio la struttur a puntoni decisamen poco usa struzioni pi r recenti. diffu nelle cos La p comune s pi struttura a ar rcarecci perm mette di gestire senza gro problem le aperture, ossi mi cond dizione che l siano post fra gli arca le te arecci e quindi non ne int terrompano la continuit. L'int terruzione de arcarecc richiede l'in egli ci ntroduzione di appoggi intermedi per g arcarecci, che d gli devo essere r ono realizzati tram la struttu sottostan (pareti), t mite ura nte tramite l'aggiunta di pilast o tri tram la posa d una struttu suppleme mite di ura entare di ordine superiore quale soste e egno interme per gli edi arca arecci.

Figur 52: Aperture nella copertura con struttura a arcarecci, prob ra blematiche in ca di conflitto co gli elementi strutturali aso on s princ cipali

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7.2 Elementi su upplementar ri ggiunta di abbaini e la cre eazione di sp pazi con form particolari anche sulla copertura so me i a ono L'ag solu uzioni interes ssanti e appli icate piuttost spesso. Anche queste costruzioni rappresentano delle to irreg golarit nella costruzione e nella strut a e ttura della co opertura, che richiedono lo studio acc e curato dei dettagli costruttiv e struttura sia della s vi ali, struttura porta ante della co opertura (ced capitolo 7.1), che di a egli i m rda he a della struttura de elementi aggiuntivi. In particolar modo si ricor che anch la struttura dell''abbaino dev essere opportunament stabilizzat e controve ve te te entata.

Figur 53: Anche la struttura dell'ab ra bbaino deve ess sere provvista di controventatur ra

7.3 A Altri Le s sporgenze de tetto lungo le pareti esterne dell'edificio sono no el o ormalmente realizzate co ome prolungamento d della costruz zione e della struttura del tetto. Anche in questi ca quella ch e asi, he malmente u soluzion che non cr nessun problema pu rivelarsi pr una ne rea p roblematica in caso di norm form particolari o di costruz me i zione non reg golare. L'an ngolo esterno delle coper o rture a padiglione facilm mente risolvib in quanto lo spigolo del tetto (il bile o d lato comune alle due superfi della cope e ici ertura) form mato da una trave facente parte della struttura e copertura. I f falsi puntoni che formano la travatura della copert o a principale della c tura creano la struttura ome sbalzo o oltre il loro ap ppoggio sulla struttura de a ell'edificio o s sulla travatura di base. dell''avantetto co Gli e elementi di lu unghezza pi ridotta, cio quelli pi vicini all'ango della cope v olo ertura, sono spesso di dime ensioni molto ridotte, al p o punto da non potere esse considera come trav inflesse co uno n ere ati vi on sbalzo oltre l'app poggio, ma d dover ess da sere consider rate travi a sbalzo a tutti gli effetti: le forze di f egamento fra questi elem a menti e la stru uttura princip pale della copertura devo quindi es ono ssere colle accu uratamente c considerate e i collegame concepit e realizzati di consegue enti ti enza.

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Figur 54: Falsi puntoni nella zona dell'angolo della copertura com travi a sbalzo ancorate alla s ra a me o struttura princip pale

La m medesima sp porgenza del tetto spes risolta co il prolunga l sso on amento degli arcarecci oltre le pare esterne de eti ell'edificio. In molti casi l'arcareccio di colmo eseguito in que n esto modo, mentre m l'arc careccio di ba sostitu dall'appo ase uito oggio diretto dei puntoni s muro peri d sul imetrale dell''edificio. Per sostenere l'u ultimo puntone, all'estern della supe no erficie dell'ed dificio, deve q quindi essere introdotto e elemento sup pplementare che funga d arcareccio di base. La soluzione in da o ndicata nell'im mmagine un e tanto frequente q quanto corre etta, a condiz zione di cons siderare ques elemento come una trave a sto o t ealizzare i co ollegamenti e gli ancoragg necessari alle pareti. gi sbalzo a tutti gli effetti e di re

Figur 55: Arcarecci a sbalzo qual sostegno del puntone forman l'avantetto ra io le nte

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8D Dimension namento e calcolo


Le b basi di calcol e di dimen lo nsionamento delle strutture di legno n sono trat non ttate in quest sede, e ta si rim manda alla d documentazione specifica su questo argomento p analizzare e approfon a a per ndire questo argomen Ci si limit qui ad una consideraz nto. ta a zione di carat ttere general e che pu assumere le, ruolo importa ante proprio n caso delle coperture. nel un r

dello stato d esercizio di 8.1 La verifica d mensioname ento delle str rutture agli st limite pre tati evede la verif fica dello stato limite ultim mo Il dim (sicu urezza strutt turale, sufficiente margine di sicurezz rispetto al collasso) e d e za dello stato di servizio. Que est'ultima ver rifica richiede non interes direttame e ssa ente la sicure ezza della str h ruttura, ma ha un effetto diretto su dimensione delle sezioni e degli elementi strutturali. La ve ulla e erifica delle defo ormazioni o d della freccia massima, cu spesso si riconduce la verifica dello stato di ser ui r o rvizio, spes oggetto di poca atten sso nzione, erron neamente giu ustificata dal fatto che qu uesta verifica non a rilev vante ai fini d della sicurezz za. Qua anto questa p posizione possa essere e erronea, pu essere mos strato con l'es sempio segu uente, che purt troppo ha cre eato in alcuni casi problemi important anche in ca di copert ti aso ture dalla struttura molt semplice. to La s struttura del t tetto ad arca arecci per p principio una struttura non spingente, cio in caso di carichi n o verticali sulla copertura, alla struttura sot ttostante son trasmesse soltanto ed esclusivame no e ente forze esuppone per una struttu correttam ura mente dimen nsionata. verticali. Ci pre non te cio d mplice copert tura a due La n sufficient rigidezza dell'arcarecc di colmo della struttura di una sem falde provoca un deformazione del med e na desimo arcar reccio, che s manifesta a si anche sui pu untoni. L'ab bbassamento dei puntoni sul colmo del tetto pu richiedere un spostame o r no ento orizzonta alla ale base dei punton - quindi nel punto di con e ni l ntatto fra pun ntoni e paret esterne - n compatib con la ti non bile poss sibilit di spo ostamento o deformazion effettivamente sopport ne tabile dai me di collegamento fra ezzi i puntoni e l'arca areccio di bas o fra i pun se ntoni e la par rete esterna dell'edificio. Lo spostame ento zontale del p puntone viene quindi di fa imposto anche alla p atto parete dell'ed dificio, che sa ar orizz sotto oposta a spo ostamento o rotazione ve erso l'esterno Dovrebbe essere supe o. erfluo afferma che are queste pareti no sono in grado di soppo on ortare queste deformazio e che le s e oni sollecitazioni che ne n derivano hanno provocato, in molti casi, dei danni.

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Figur 56: Importanz della corretta rigidezza degli elementi strutt ra za a turali

All'o origine di que esto problem si trova la deformazion troppo imp ma ne portante dell'arcareccio di colmo, d che pu risultare tale anche in caso di co e orretta verific dello stato limite ultimo in quanto la ca o o, rigid dezza dell'arc careccio sp pesso determ minata dalla verifica dello stato di serv v o vizio. In ques caso la sto verif fica dello sta di servizio o la verifica della defor ato o, rmazione del ll'elemento s strutturale ass sume un'im mportanza essenziale ai fini del corre dimensio etto onamento de struttura. Quello che si ella s man nifesta come l'effetto spin ngente del te sulle pare esterne dato, in que etto eti esto caso, no dalla on struttura spingen dei punto ma dalle deformazion troppo imp nte oni, ni portanti della struttura portante principale, che, d fatto, prov di voca effettiva amente una spinta verso l'esterno sulle pareti. quasi s q supe erfluo ricorda che un dimensionamento corretto e completo permette di mantenere le are o o l defo ormazioni de struttura e ella entro limiti ta da non cr ali, reare questo tipo di problemi.

9O Osservazio conclu oni usive


Le o osservazioni fatte fino a q sui sistem strutturali delle copertu semplici rappresentano gli qui mi d ure aspe basilari e fondamenta e permett etti ali, tono di applic care le basi d calcolo e del dimensi del ionamento strutturale alla costruzione d della copertur degli edific semplici, in modo da p ra ci n poter procede alla ere cezione e al calcolo delle strutture se e emplici e pi comuni. conc

sisma 9.1 Il tetto e il s alcolo dell'eff fetto dell'azio sismica s una struttu o su una costruzione richiede la one su ura a e Il ca cons siderazione d degli effetti s strutturali dinamici sull'ins sieme della s struttura. quindi pratica amente impo ossibile "isolare" singoli e elementi dell costruzion e procedere ad un'ana dell'effett la ne alisi to dell''azione sismica limitatam mente a questi elementi. La domanda sulla sicurez sismica - o anche L zza su u un'eventuale verifica sism mica - della sola copertura di un edific non pu q a cio quindi, per pr rincipio, ricev vere una risp posta formalm mente corret tta.

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In ca di coper aso rture di piccole dimension che non vengono cons ni, siderate com elemento strutturale me dell''intero edificio, e che quin non contr ndi ribuiscono in alcun modo al comporta n o amento dell'e edificio in caso di azione s o sismica, e che quindi sono considerat come elem ti menti soggetti esclusivamente i all'a azione di forz verticali e trasmettono alla struttura sottostante esclusivamente forze ve ze a e erticali, pu essere appl licato il principio di calcolo definito ne capitolo 7.2 delle NTC che perme di el 2.4 C, ette erminare le fo orze orizzont cui sott tali toposto l'elem mento struttu urale secondario conside erato in dete caso di azione s o sismica. In qu uesto caso la struttura de copertura considera come ind a ella a ata dipendente dalla struttura de a ell'edificio e s senza alcun contributo all'irrigidiment orizzontale dello stess to e so.

one nnelli massi icci di grand dimensioni di 9.2 La costruzio con pan te oni asano sulla r realizzazione della struttu del tetto con element di trave e ura ti Tutt le indicazio fatte si ba (pun ntoni, arcarec ) di leg massiccio o di legno lamellare incollato. cci, gno La r realizzazione di elementi di copertura in analogia alla realizzazione di elem e a menti di solaio o di sole piuttost comune in caso di tett piano, dov la copertura pu esser considerat come un etta to n to ve re ta sola intermedio a tutti gli ef aio o ffetti. L'uso, s sempre pi frequente, di pannelli sott per la f tili cont troventatura delle falde d tetto e la possibilit di produrre an del nche gli elem menti del tetto in o pref fabbricazione e in grandi dimensioni, rende la cos e struzione della copertura ancora pi simile alla s cost truzione dei s solai. Si tratt di un'evolu ta uzione decisa amente costatabile nel ca degli edifici con aso struttura di legno dove la co o, opertura an nche parte integrante di u unico proc un cesso di prog gettazione, nificazione, p produzione ed esecuzione nel caso di edifici con struttura e costruzione non in e; d pian legn la copertu in legno s no, ura segue spess le regole della produzione e del mo so d ontaggio pi tradizionali e bas sate sul mon ntaggio della travatura dir rettamente in cantiere. n La c costruzione d della copertu con eleme prefabbr ura enti ricati di grand dimension si presta pe bene di ni er all'e esecuzione di coperture c struttura in legno, sia sulla base d elementi in con a di ntelaiati prefa abbricati, sia s sulla base di pannelli X-L Lam, dove un parete de travatura pu essere sostituita dal pannello na ella di sp pessore impo ortante.

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