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Capitolo I: gli aspetti naturali.

IL CLIMA

Tra i fattori che caratterizzano un territorio, il clima assume I luoghi attraversati dalla strada appartengono, sostanzialmen-
un’importanza fondamentale nel determinare le peculiarità di te, ad un’area di transizione tra la regione a clima temperato, ca-
un’area geografica soprattutto da un punto di vista fitologico. Ma ratteristica della fascia preappennica e appenninica, e la regione
il clima è anche elemento condizionante dell’attività umana: delle mediterranea che si estende lungo il versante tirrenico del Lazio.
scelte degli insediamenti e delle abitazioni; delle percorrenze ter- Tale differenziazione è modulata in prossimità della Valle del
ritoriali; della percezione del paesaggio e anche, spesso, Tevere che costituisce un punto di passaggio tra la regione tempe-
dell’umore degli abitanti1. rata e quella mediterranea. Inoltre tutta l’area si avvale delle cor-
La relativa brevità del tracciato della Via Amerina, rispetto ad renti umide e mitigatrici provenienti dal Mar Tirreno.
analisi climatiche a grande scala, può far supporre un’omogeneità La Carta del Fitoclima del Lazio2 (tav. 1), in base a dati prove-
di caratteristiche legate a fattori bioclimatici, ma un esame più nienti da stazioni termopluviometriche e pluviometriche, permette
approfondito del percorso permette invece di individuare delle di suddividere il territorio dell’Amerina in tre regioni climatiche e
specificità legate alla sua funzione di penetrazione sud-nord attra- in successive unità fitoclimatiche, con ulteriori specificazioni di
verso il territorio. termotipo3 e ombrotipo4. Si individuano:

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“Un clima buono, ma terribilmente umido e mutevole, incostante ed aspro
tanto da influire, oltre che sul fisico, anche sul carattere delle persone: uno dei
principali responsabili, fra l’altro, di quell’umore svogliato, pacioccone e ner-
voso che caratterizza, da sempre, la popolazione di Roma. Un inverno corto
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ma cattivo, un’estate lunga ma accettabile, che genera fra gli uomini una atmo- Blasi C., Carta del Fitoclima del Lazio, scala 1:250.000. Roma: Regione La-
sfera trasandata, quasi balneare, nel sollievo della brezza pomeridiana e delle zio-Dip. Biologia Vegetale Università “La Sapienza”, 1993.
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notti, fresche dopo un sole infernale, ed infine due stagioni intermedie sempre Classificazione bioclimatica basata sui valori della temperatura media annua,
ricche di sorprese, sono il regalo della posizione geografica: la latitudine, la la media delle temperature massime del mese più freddo e la media delle tem-
presenza degli Appennini e del lago Mediterraneo.” Quaroni L., Immagine di perature minime del mese più freddo.
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Roma. Bari: 1976. Classificazione bioclimatica basata sul valore delle precipitazioni annuali.

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I Tratto compreso tra la Valle di Baccano e Corchiano:
1. REGIONE MEDITERRANEA DI TRANSIZIONE
2. TERMOTIPO MESOMEDITERRANEO MEDIO
3. OMBROTIPO SUBUMIDO SUPERIORE/UMIDO INFERIORE.
 Precipitazioni abbondanti: da 822 a 1110 mm
 Precipitazioni estive: da 84 a 127 mm
 Temperatura media annua piuttosto elevata: da 13.7 a 15.2 °C
 Temperatura media mensile: <10°C per 3-4 mesi
 Temperatura media minima del mese più freddo: da 3.4 a 4 °C Diagramma di Bagnouls-Gaussen
 Aridità non elevata nei mesi estivi relativo al I Tratto.
 Freddo poco intenso da novembre ad aprile.
II Tratto da Corchiano al Fosso di Aliano e Tratto da Poggio Pe-
lato (comune di Vasanello) a Seripola sul Tevere:
1. REGIONE TEMPERATA DI TRANSIZIONE
2. TERMOTIPO COLLINARE INFERIORE/SUPERIORE
3. OMBROTIPO UMIDO INFERIORE.
 Precipitazioni annuali medio alte: da 954 a 1116 mm
 Precipitazioni estive: da 103 a 163 mm
 Temperatura media annua: 14.2°C
 Temperatura media mensile: <10°C per 4 mesi
 Temperatura media minima del mese più freddo: <°C Diagramma di Bagnouls-Gaussen
 Aridità non pronunciata a luglio e agosto relativo al II Tratto.
 Freddo intenso da ottobre a maggio.
III Tratto tra il Fosso di Aliano e Poggio Pelato:
1. REGIONE TEMPERATA
2. TERMOTIPO COLLINARE INFERIORE/SUPERIORE
3. OMBROTIPO SUBUMIDO SUPERIORE/UMIDO INFERIORE.
 Precipitazioni annuali variabili e abbondanti: tra 775 a 1214 mm
 Precipitazioni estive: da 112 a 152 mm
 Temperatura media annua: da 12.4 a 13.8°C
 Temperatura media mensile: <10°C per 4-5 mesi
 Temperatura media minima del mese più freddo: da 1.2 a 2.9°C
 Aridità estiva debole a luglio, agosto e sporadicamente a giugno Diagramma di Bagnouls-Gaussen
 Freddo prolungato da ottobre a maggio. relativo al III Tratto.

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LA VISIBILITÀ
L’analisi del fitoclima mette in evidenza, oltre alle caratteristi- Ulteriore effetto climatico, che condiziona più che mai la per-
che climatiche, la relazione tra queste e la vegetazione. cezione del paesaggio, è dato dalla visibilità del territorio, intesa
Nel I Tratto cerrete con o senza roverella, castagneti, leccete e questa come “trasparenza atmosferica”, come capacità cioè di os-
lembi di boschi misti mesofili, soprattutto nelle forre. Nel settore servare e percepire, più o meno nitidamente, i riferimenti territo-
della regione sabatina, più prossima al lago di Bracciano e quindi riali e i limiti visivi.
anche nell’area della Valle di Baccano, esiste una variante meso- Per un’analisi della percezione, se da una parte la vegetazione
fila con prevalenza di faggete e boschi di carpino bianco e noc- muta il paesaggio con la sua fisionomia a seconda dei cicli sta-
ciolo. Si deve comunque rilevare che le condizioni climatiche gionali (che sono verificabili, ripetitivi e di relativa lunga durata),
all’interno delle forre sono notevolmente diverse da quelle gene- dall’altra la trasparenza atmosferica varia in modo quotidiano,
rali dell’area circostante per la minore insolazione e per la note- non ripetitivo e con repentina velocità (max 24 ore).
vole umidità proveniente dai corsi d’acqua5. La visibilità è condizionata dalla presenza, quasi costante, di
Nel II Tratto querceti a cerro e roverella, con elementi della foschia che è più o meno densa a seconda delle condizioni di
flora mediterranea, vegetazione a salici, pioppi e ontani. temperatura, umidità relativa e turbolenza dell’aria6.
Nel III Tratto vegetazione prevalente di cerrete, querceti misti La presenza di foschia è dovuta principalmente:
(cerro, rovere, roverella, farnetto) e castagneti. all’abbondanza di acqua e relativa umidità in fondo alle valli flu-
Appare allora evidente come questa variazione degli ambiti viali e a un’importante escursione termica tra la temperatura
climatici, e quindi delle specie forestali prevalenti, costituisca la dell’aria di giorno e il suo raffreddamento notturno. Quest’ultimo
prima interessante particolarità del tracciato della Via Amerina. genera condensazione delle particelle acquose non spazzate via
Tali differenziazioni vegetali, qui trattate in grandi linee, rac- dal vento.
chiudono delle ulteriori particolarità legate alla morfologia del È proprio la presenza delle numerose forre e della Valle del
territorio (forre, pianori, valle fluviale, collina) e alla natura del Tevere a determinare la condizione di foschia sopra descritta. La
terreno (vulcanico, alluvionale, calcareo) che saranno approfondi- forra, con le sue pareti inclinate, “intrappola” le radiazioni solari,
te in seguito. contribuendo così ad accrescere la temperatura e, conseguente-
mente, ad aumentare il quantitativo di vapore acqueo presente
nell’aria. Inoltre, l’abbondanza di vegetazione e la traspirazione
delle piante tendono ad accrescere l’umidità all’interno delle valli
(Fig. 1).
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Abbate G., Blasi C., Fascetti S., Michetti L., Filesi L., La vegetazione del
Parco Suburbano Valle del Treja. Roma: Regione Lazio Ass. Programmazio-
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ne-Dip. Biologia Vegetale Università “La Sapienza”, 1991. Roth G.D., Guida alla Meteorologia. Milano: 1978.

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Durante le ore notturne e nel primo mattino, a causa della Bisogna aggiungere che la permanenza di tale condizione di
maggiore concentrazione di aria fredda sul fondo della forra, si foschia dipende non soltanto dall’assenza di vento, ma anche dal
crea spesso una stratificazione della temperatura dal basso verso fatto che le radiazioni dirette alla terra non riescono a raggiungere
l’alto7. A questo punto avviene la condensazione del vapore ac- il suolo e vengono assorbite dall’atmosfera. Quindi più l’aria con-
queo in sospensione nell’atmosfera8 (Fig. 2). tiene gocce e pulviscolo, più aumenta l’assorbimento.
Tale condizione climatica influisce in modo determinante sulla
percezione dei confini in relazione alla profondità dell’orizzonte.
La visibilità del territorio varia, a seconda delle situazioni, da po-
co meno di uno a dieci chilometri circa, e ciò avviene in relazione
alla direzione del vento.
I dati della direzione del vento9, provenienti dalla stazione a-
grometereologica di Torrita Tiberina, per gli anni 92-94, eviden-
ziano come durante l’anno predominano i venti provenienti da
nord. Nei mesi più freddi (da ottobre a marzo), si ha un’incidenza
superiore al 50% con punte fino al 77% (dicembre ‘94). Nei mesi
più caldi invece (da aprile a settembre) esiste una predominanza
Fig. 1. La forra, con le sue pareti Fig. 2. Maggiori concentrazioni di venti provenienti da Sud, Sud-Ovest, con una incidenza media
inclinate, intrappola le radiazioni di aria fredda in fondo alla valle.
solari
del 43%.
I dati confermano ciò che è visibile ad un osservatore attento:
in inverno l’eventuale formazione di foschia viene “investita” da
una predominanza di vento proveniente da nord, vento che con-
tribuisce alla riduzione della concentrazione di vapore acqueo
7
presente nell’atmosfera e al suo trasporto; nei mesi più caldi inve-
Bottero M., Rossi G., Scudo G., Silvestrini G., Architettura solare, tecnologie ce, la forte presenza di umidità dell’aria viene aumentata dallo
passive e analisi dei costi-benefici. Milano: 1984.
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È interessante accennare ad una particolarità della forra che è quella di inver-
spirare di venti caldi provenienti da sud e sud-ovest.
tire, in un certo senso, il gradiente termico verticale cioè la variazione della Queste condizioni climatiche influiscono in modo particolare
temperatura con la quota. In condizioni normali la temperatura diminuisce di sull’osservazione: i riferimenti territoriali subiscono delle dissol-
5-6 °C ogni 1000 metri di aumento di quota dando origine ad una situazione di venze talmente marcate, da trarre in inganno sulla situazione mor-
instabilità verticale dell’atmosfera che tende a far circolare l’aria più calda a fologica dell’area. Nei periodi di massima limpidezza
contatto con il suolo verso l’alto e a far discendere l’aria fredda, più densa,
verso il terreno. La forra determina invece condizioni di inversione termica
dell’atmosfera si percepiscono in modo chiaro i limiti dell’invaso
costanti in quanto il gradiente termico cambia segno, cioè più si scende di li- visivo. Questi sono costituiti dai Monti Cimini, dai Sabatini, dai
vello più si abbassa la temperatura e in questo caso si ha una situazione di
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“temperatura rovesciata”. Filippi F., Guerrini A., Progetto finalizzato Ipra., Cnr-Università della Tuscia

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Monti di Amelia e dai rilievi reatini (compreso il Terminillo) che
delimitano i contorni della pianura vulcanica attraversata dalla
Via Amerina. Tali condizioni di visibilità avvicinano gli elementi
e consentono una messa a fuoco che ne esalta i colori e le forme.
Nei mesi più caldi, con maggiore presenza di pulviscolo
nell’atmosfera, i margini risultano velati più o meno intensamen-
te, tanto da non permettere, a volte, la percezione dei riferimenti
più vicini come il monte Soratte. Il paesaggio appare sfuocato e
con predominanti di tinte grigie (Fig.3).
Questa condizione di varietà genera spesso sensazioni di sor-
presa tanto maggiori quanto rare sono le giornate di perfetta tra- Fig. 4a. La visibilità è maggiore nei periodi invernali con vento da nord.
sparenza atmosferica (Fig.4).

Fig. 4b. Media visibilità in assenza di vento da nord.

Fig. 3. Scarsa visibilità dell’orizzonte. Valle del Rio Grande. Fig. 4c. Scarsa visibilità. Accade spesso nei periodi estivi molto umidi.

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