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Divulghiamo un articolo tratto da Anna Busnelli, pubblicato il 3/11/2012 su Il giornale dei Lavoratori, mensile dell ACLI milanesi.

delle Larticolo esamina la situazione di persone che vivono fra noi la triste vicenda di essere rifugiat ma solo per poco.... rifugiati,
SECONDO IL MINISTERO, NEL PRIMO TRIMESTRE DELL'ANNO GIUNTE OLTRE DUEMILADUECENTO RICHIESTE DI ASILO

L'Italia a tutt'oggi l'unico paese europeo a non avere una legge organica per i rifugiati politici

NEL MONDO MILIONI di persone f e fuggono dal proprio paese a causa della vi violazione dei diritti umani: persecuzioni, guerre, torture, assenza di democra a democrazia. Sono i rifugiati che cercano in a no altri paesi, presso altri essere umani, "rifugio e protezione" da quelle violazioni: questo il significato di "asilo" rifugio "asilo". La civilt di un popolo si misura proprio dalla capacit di garantire a tutti gli e apacit essere umani i diritti fondamentali, se i diritti umani fondamentali non fo ni fossero violati, inutile sarebbe par rlare di diritto di asilo. Non sarebbe necessario affermare che "ogni individuo ha diritto a cercare e godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni" art. 14 della Dichiaraz zione Universale dei Diritti Umani. Come del resto recita l art. 10 della l Costituzione Italiana "lo straniero a quale sia impedito nel suo paese l'effett iero al tivo esercizio delle libert democratiche garantite dalla Costituzi tuzione, ha diritto di asilo nel territorio della Repubbl Repubblica. L'art. 33 della Convenzione di Ginevra del 1951 sancisce un altro fondamentale principio, quello del "non tro respingimento", in base al quale" nessu stato potr espellere o respingere, in nessu modo, un rifugiato verso uno un le frontiere di luoghi ove la sua vita e la sua libert sarebbero minacciate a causa dell sua razza, religione, libert nacciate della nazionalit, appartenenza ad una determinata catego sociale o delle sue opinioni politiche". rtenenza categoria nioni Perch parlare di rifugiati, chi sono, dove sono, da dove vengono? Ci sar capitato di incontrarli, ma non li riconosciamo, li abbiamo visti spalare la neve l'inverno scorso, pulire le strade delle nostre citt uomini per lo palare l'inverno citt, pi disorientati che a volte camminano come fossero fantasmi Circa 28 mila sono arrivati in Italia dalla Libia mminano fantasmi. ono nel 2011, in massima parte lavoratori provenienti da paesi africani o asiatici, altri 28 mila circa sono giunti i ti dalla Tunisia, intenzionati spesso a raggiungere i propri parenti in altri Paesi Europei, sono stati ospitati in strutture di accoglienza che il nostro Governo ha messo a disposiz disposizione, sostenendo un costo non indifferente. endo Ma quale sar il loro futuro a fine anno quando saranno finiti i finanziamenti stanziati dal Governo per la loro accoglienza? Cosa ne sar di loro dopo che la domanda di asilo sar esaminata dalle Commissioni Territoriali e, per una buona parte di loro, sar respinta? Ad oggi non chiaro! Possiamo parlare di "diritti umani" rispettati? Non proprio: spesso chi fugge dalla violazione dei diritti umani nel proprio paese, trova nel paese di accoglienza, e questo vero anche per l'Italia una nuova violazione di per l'Italia, quei diritti attraverso l'isolamento, l'abbandono a se stessi, l'internamento in centri di accoglienza dove non c' cultura del diritto, l'impossibilit di accesso alle procedure stesse di richiesta di asilo, le discriminazioni, l'incertezza sul proprio futuro, la mancanza di tutela inazioni, legale, ecc.. Quello che maggiormente ci interroga il fatto che" loro" davanti alla Commissione che esamina la richiesta di asilo sono soli, non possono godere dell'assistenza di un legale perch la normativa in vigore prevede solo la presenza di un "mediatore culturale". Quando si parla di "immigrazione" e di "immigrati" non si parla mai di questa categoria di immigrati "forzati", eppure queste presenze ci sono e attendono risposte.

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