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Satprem

Il grande Senso

Sri Aurobindo e lavvenire della Terra Talvolta, un grande Pensiero errante vede le epoche ancora incompiute, afferra la Forza
nella sua eterna colata e precipita sulla terra la visione possente che come un potere di rendere reale quello che essa vuole il mondo una visione che diventa vera, il suo passato e il suo presente non sono affatto il risultato di unoscura spinta che risale dal fondo dei tempi, di una lenta accumulazione di sedimenti che ci modellano a poco a poco e ci soffocano e imprigionano ma la possente attrazione dorata del Futuro che ci attrae nonostante noi stessi, proprio come il Sole estrae il loto dalla melma, e ci costringe a una gloria pi grande che n il nostro fango n i nostri sforzi n i nostri trionfi del presente avrebbero potuto prevedere o creare. Sri Aurobindo questa visione e questo potere di far precipitare il Futuro nel presente. In un attimo ha visto, e ci che ha visto stanno per compierlo diverse ere e milioni di uomini, senza saperlo, ponendosi alla ricerca di quellimpercettibile fremito nuovo che ha invaso latmosfera della terra. Cos, di epoca in epoca, vengono fra di noi dei grandi esseri per scostare un ampio lembo di Verit dal sepolcro del passato. E davvero questi esseri sono i grandi distruttori del passato, vengono con la spada della Conoscenza e riducono in briciole i nostri fragili imperi. Questanno celebreremo il centenario di Sri Aurobindo che solo un pugno di uomini ricordano, eppure il suo nome risuoner ancora quando i nostri grandi uomini doggi o di ieri saranno sepolti sotto i loro stessi resti. La sua opera discussa dai filosofi, esaltata dai poeti, si parla della sua visione sociologica, del suo yoga e tuttavia Sri Aurobindo unAZIONE vivente, una Parola che si realizza, e possiamo ogni giorno, nelle mille circostanze che sembrano smembrare la terra e rovesciare le sue strutture, vedere il primo flusso della Forza che lui ha messo in movimento. Allinizio del secolo XX, quando lIndia ancora si batteva contro la dominazione britannica, Sri Aurobindo scriveva: Non solo una rivolta contro limpero britannico che si rende necessaria, ma una rivolta contro lintera Natura universale! (Evening talks, p. 45). S, perch si tratta di un problema fondamentale. Non si tratta di portare la mondo una filosofia nuova n nuove idee o sedicenti illuminazioni. Non si tratta di rendere pi abitabile la Prigione n di dotare luomo di poteri sempre pi fantastici armato dei suoi microscopi e telescopi, lo gnomo umano sempre uno gnomo resta, sofferente e impotente; mandiamo dei razzi sulla luna, ma non conosciamo il nostro cuore. Si tratta dice Sri Aurobindo di creare una nuova natura fisica che sar la dimora di un essere sopramentale in una nuova evoluzione (On Himself, p. 172). Poich davvero egli scrive limperfezione delluomo non lultima parola della Natura, e nemmeno la sua perfezione lultima vetta dello Spirito (The Life Divine, p. 680). Al di l delluomo mentale che noi siamo si apre la possibilit di un altro essere che prender la testa dellevoluzione, cos cime un giorno luomo ha preso la testa dellevoluzione fra le scimmie. Se lanimale dice ancora Sri Aurobindo un

laboratorio vivente dentro il quale, come si dice, la Natura modella luomo, luomo stesso forse anchesso un laboratorio vivente e pensante nel quale, e insieme alla sua consapevole cooperazione, la Natura modella il dopo-uomo, il dio (The Life Divine, p. 5). E Sri Aurobindo viene per dirci come creare questaltro essere, questo essere sopramentale e non soltanto per dircelo, ma per farlo, aprire il cammino dellavvenire, far precipitare sulla terra il ritmo dellevoluzione, la vibrazione nuova che sostituir la vibrazione mentale, cos come un pensiero, un giorno, venuto a turbare la lenta routine degli animali, e ci dar il potere di abbattere i muri della nostra prigione umana. E gi crolla la nostra prigione: La fase finale di uno stadio dellevoluzione annunciava Sri Aurobindo in genere caratterizzata da una possente recrudescenza di tutto ci che deve sparire dallevoluzione (The Ideal of the Karmayogin, p. 42). Questa parossistica esplosione di tutte le vecchie forme ora la vediamo ovunque attorno a noi le nostre frontiere, le nostre Chiese, le nostre leggi, le nostre morali non crollano forse da ogni parte? E non che crollano perch siamo cattivi, immorali, senza religione, n perch non siamo abbastanza razionali, non abbastanza colti, non abbastanza umani ma perch abbiamo finito di essere umani ! Finita la vecchia meccanica dato che siamo in transizione verso unALTRA COSA. Non si tratta di una crisi morale che attraversa la terra, si tratta di una crisi evolutiva. Noi non siamo in cammino verso un mondo migliore n peggiore -, noi siamo in piena MUTAZIONE verso un mondo radicalmente diverso, tanto diverso quanto il mondo delluomo poteva esserlo rispetto a quello delle scimmie del Terziario. Stiamo entrando in una nuova era, in un quinquenario sopramentale. Abbandoniamo il nostro paese, vaghiamo per le strade, andiamo in cerca di droghe, in cerca di avventura, qui si fanno scioperi, l delle riforme e altrove persino delle rivoluzioni ma di fatto non si tratta affatto di tutto questo. Siamo alla ricerca dellessere nuovo, senza saperlo, siamo in piena rivoluzione umana. E Sri Aurobindo ci d la chiave. E possibile che il senso della nostra vera rivoluzione ci sfugga proprio perch vogliamo prolungare listante raffinarlo, migliorarlo, sublimarlo. La scimmia, quando era in piena rivoluzione scimmiesca per produrre un uomo, avrebbe forse commesso lo stesso errore; avrebbe forse voluto creare una super-scimmia, capace di arrampicarsi meglio sugli alberi, cacciare meglio, correre meglio, avere pi agilit e pi malizia. Anche noi, con Nietzsche, abbiamo voluto creare un post-uomo che era soltanto un super-uomo; o secondo gli spiritualisti creare un super-santo, pi dotato di virt e di saggezza. Ma non sappiamo che farcene della saggezza e della virt umane ! Anche se le si porta alleccesso sempre la stessa vecchia povert indorata, il glorioso contrario della nostra tenace miseria: La dopo-umanit, dice Sri Aurobindo, non luomo giunto al suo zenit naturale, non un gradino superiore della grandezza umana, della conoscenza, del potere, dellintelligenza, della volontdel geniodella santit, dellamore, della purezza o della perfezione umane (The Hour of God, p. 5). Si tratta di un ALTRA COSA, unaltra visione dessere, unaltra coscienza. Ma se questa coscienza non sta affatto sulle sommit dellumano, dove potremo dunque trovarla? Forze, molto semplicemente, in quello che abbiamo trascurato di pi da quando siamo entrati nel ciclo mentale nel corpo. Si tratta della nostra base, del nostro fondamento evolutivo, del vecchio ceppo al quale torniamo sempre, e che ci si fa dolorosamente presente facendoci soffrire, invecchiare, morire. Questa stessa imperfezione, assicura

Sri Aurobindo, nasconde limpulso verso una perfezione pi alta e pi completa. Contiene lultima finitezza che aspira tuttavia allInfinito Supremo. Dio imprigionato nel fangoma il fatto stesso di questo imprigionamento pone la necessit di fare una breccia nella prigione (Sri Aurobindo came to me, p. 414) Sta qui, il vecchio Male mai guarito, la radice mai trasformata, loscura matrice della nostra miseria, pochissimo diversa da comera al tempo dei Lemuridi. E questa sostanza fisica che occorre trasformare o essa si strapper di dosso, uno dopo laltro, tutti gli artifici umani o sovrumani che tenteremo di appiccicarle addosso- Questo corpo, questa sostanza fisica, cellulare, contiene dei poteri onnipotenti (Savitri, 4.3, p. 420), una coscienza muta che possiede tutte le luci e tutte le infinitudini, come pure le immensit mentali e spirituali poich, davvero, tutto Divino e se il Signore degli Universi non sta in ununica piccola cellula non sta da nessuna parte. E questa oscura Prigione originaria, cellulare, che bisogna spaccare, e fino a quando non spezzeremo questa, continueremo a girare in tondo e invano nei cerchi dorati, o di ferro, della nostra prigione mentale. Le sedicenti leggi assolute della Natura dice Sri Aurobindo - sono semplicemente un equilibrio stabilito dalla Natura stessa, un solco nel quale siamo abituati a lavorare per ottenere certi risultati. Ma se cambiate la coscienza cambier anche il solco, inevitabilmente (Evening Talks, p. 92). E questa la nuova avventura alla quale ci invita Sri Aurobindo, una avventura nellignoto delluomo. Con le buone o con le cattive, la terra intera sta passando ad un nuovo solco ma perch non con le buone? Perch mai non collaboriamo a questa avventura mai affrontata, alla nostra stessa evoluzione, anzich ripetere mille volte la stessa vecchia storia, anzich correre dietro a paradisi artificiali che non ci sazieranno mai la sete, o dietro paradisi dellal di l che lasciano la terra imputridire insieme ai nostri corpi ? Perch mai cominciare, se solo per uscirne ! esclamava Mre mentre portava avanti lopera di Sri Aurobindo. A cosa serve aver lottato tanto, sofferto tanto, aver creato qualcosa che, almeno nella sua apparenza esteriore, cos tragica e drammatica, se fosse solo per insegnarvi ad uscirne meglio sarebbe stato non cominciare affatto!... Levoluzione non un sentiero tortuoso per ritornare, un po malconci, al punto di partenza; proprio al contrario sostiene Mre serve per insegnare allintera creazione universale la gioia dessere, la bellezza dessere, la grandezza dessere, la maest di una vita sublime, e lo sviluppo perpetuo, perpetuamente progressivo, di questa gioia, di questa bellezza, di questa grandezza allora tutto ha un senso (Entretiens 1958, p. 231) Questo copro, questo oscuro animale da soma che abitiamo, il terreno desperienza dello yoga di Sri Aurobindo che uno yoga dellintera terra, dato che si pu ben capire che se un solo essere fra milioni di sofferenze, riesce a fare il salto evolutivo, la mutazione della prossima era, lintera faccia della terra sar cambiata radicalmente e tutti i presunti poteri di cui ci vantiamo oggi appariranno come dei giochi puerili di fronte a questo irraggiamento dello spirito onnipotente incarnato in un corpo. Sri Aurobindo ci dice che possibile non solo che possibile, ma che si far. E in corso dopera. E tutto dipende, forse, non tanto da un sublime sforzo umano per andare oltre i suoi limiti perch si tratterebbe ancora una volta di adoperare le nostre forze umane -, quanto di un appello, di un grido cosciente della terra verso questo essere nuovo che porta gi in se stessa.

Tutto gi qui, nei nostri cuori, la Sorgente suprema che il Potere supremo ma dobbiamo chiamarla nella nostra foresta di bitume, dobbiamo comprendere il nostro senso, necessario che il grido moltiplicato della terra, di questi milioni di uomini che non ne possono pi, rifiutano decisamente la loro prigione, crei una falla da cui scaturir la nuova vibrazione. Allora tutte queste leggi apparentemente ineluttabili, che ci rinchiudono nel loro solco ereditario e scientifico, crollino dinanzi alla Gioia dei figli dagli occhi di sole (Savitri, 3.4, p. 389). Non vi aspettate niente dalla morte dice Mre la vostra salvezza la vita. E in essa che bisogna trasformarsi. E sulla terra che si pu progredire. E sulla terra che ci si realizza. Ed nel corpo che si ottiene la Vittoria (Commentaires sur le Dhammapada, p. 23) E non lasciare che la prudenza del mondo mormori alle tue orecchie dice Sri Aurobindo perch lora dellinatteso (The Hour of God, p. 4).

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