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HIGHLIGHTS 2012

TRIFIR & PARTNERS AVVOCATI

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HIGHLIGHTS T&P 2012

Highlights T&P 2012

Salvatore Trir e il Comitato editoriale: Francesco Autelitano, Stefano Beretta, Andrea Beretta, Teresa Cofano, Francesco Cristiano, Luca DArco, Bonaventura Minutolo, Claudio Ponari, Tommaso Targa, Carlo Uccella

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EDITORIALE
Appuntamento sso di dicembre, gli Highlights ripercorrono le novit, normative e giurisprudenziali, dellanno che si conclude. Il 2012 stato caratterizzato da una difcile congiuntura economica, con pesanti ripercussioni sulloccupazione e sul tessuto produttivo. Si avuto un sensibile aggravamento dellimposizione scale, con conseguente diminuzione del circolante. Nulla di signicativo stato fatto per incrementare la crescita. Ci ha provocato una strozzatura del sistema che rischia di divenire irreversibile, se non si provvede urgentemente con misure che riducano la pressione scale, s da compensare il venir meno del sommerso che la lotta allevasione (pur necessaria, ma attuata con modalit terroristiche) ha comportato. In questo contesto si colloca la l. 92/2012 (cd Riforma Fornero), diretta a rilanciare loccupazione e semplicare il sistema degli ammortizzatori sociali. Ad essa abbiamo dedicato grande attenzione, curando ledizione di un commentario pubblicato a pochi giorni dalla sua entrata in vigore, e aggiornando i nostri codici, edizioni major e minor. Abbiamo partecipato a convegni e seminari, e organizzato incontri di formazione, anche presso i clienti, per fornire indicazioni pratiche e suggerimenti operativi. Ne abbiamo dato risalto con gli scorsi numeri della newsletter, e lo faremo ancora nel 2013.

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Gli Highlights 2012 non potevano che confermare la centralit del tema. Nella parte sulle novit legislative, dopo aver riassunto i contenuti del D.lgs. 22/2012 sulla somministrazione di lavoro, ci tufamo nel dettaglio della Riforma Fornero. Passiamo, poi, alla Sezione Giurisprudenza, ove abbiamo segnalato le prime pronunce che hanno dato attuazione al nuovo regime, sostanziale e processuale. Proseguiamo con un excursus della giurisprudenza in materia di diritto del lavoro e sindacale. Taluni orientamenti sono stati codicati dalla riforma, mentre in altri casi essa ha introdotto un regime innovativo. Non vogliamo trascurare le altre aree di operativit dello Studio. Nella Sezione Diritto Commerciale evidenziamo cinque signicative pronunce della Cassazione ed un lodo arbitrale in materia di patti parasociali. Segue il Diritto Assicurativo ove riassumiamo le novit, normative e regolamentari, del settore. Passiamo, poi, alla Rassegna Stampa, gli Eventi e le nostre Pubblicazioni. E attenzione: per essere al passo coi tempi, il Codice del Lavoro Tribuna Pocket 2012 e la Guida sui Licenziamenti Individuali sono ora disponibili anche in versione ebook! Il 2013 non sar un anno facile, ma sappiamo che il mondo del lavoro e dellimpresa hanno ancora grandi energie e risorse. La ricetta per uscire dalla crisi dare il massimo, ciascuno nel suo settore. E non perdere mai lentusiasmo, la ducia e il coraggio. Di tutto cuore, i nostri migliori auguri Salvatore Trir

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DIRITTO DEL LAVORO

NOVIT LEGISLATIVE
A cura di Luca DArco

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Lanno 2012 stato caratterizzato dallapprovazione della Riforma del Mercato del lavoro (la L. n. 92 del 28 giugno 2012) con la quale il Legislatore intervenuto pesantemente sulla disciplina dei principali istituti giuslavoristici, anche si vi sono stati altri interventi che, sebbene non del medesimo impatto e risonanza mediatica della cd. Riforma Fornero, hanno ugualmente innovato alcuni istituti di diritto del lavoro. Ci si riferisce, in particolare, al D.Lgs. 2 marzo 2012, n. 24 (di cui abbiamo dato ampio risalto nella newsletter di aprile), che in attuazione della direttiva comunitaria 2008/104/CE ha introdotto rilevanti novit nella disciplina della somministrazione di lavoro, la pi importante delle quali rappresentata dalla possibilit di fare ricorso alla somministrazione senza indicare le ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo e sostitutivo, nel caso in cui il contratto di somministrazione preveda lutilizzo di: disoccupati percettori dellindennit ordinaria di disoccupazione non agricola con requisiti normali o ridotti, da almeno 6 mesi; soggetti percettori di ammortizzatori sociali, anche in deroga, da almeno 6 mesi; chi non abbia un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; chi non possieda un diploma di scuola media superiore o professionale; i lavoratori che abbiano superato i 50 anni di et; gli adulti che vivano, da soli, con una o pi persone a carico; i lavoratori occupati in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparit uomo-donna che superi almeno del 25% la disparit media uomodonna che caratterizza complessivamente tutti i settori economici dello Stato membro interessato, qualora il lavoratore interessato appartenga al genere sottorappresentato; i membri di minoranze nazionali all'interno di uno Stato membro che abbiano necessit di consolidare le proprie esperienze in termini di conoscenze

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linguistiche, di formazione professionale o di lavoro, per migliorare le prospettive di accesso ad un'occupazione stabile; chi non abbia un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi. Di maggiore impatto stata la L. n. 92 del 28 giugno 2012 (la c.d. Riforma Fornero), in relazione alla quale abbiamo dedicato sin dalla newsletter di giugno ampio spazio e specici approfondimenti a cui rimandiamo. In questa sede preme evidenziare come tale nuova normativa sia intervenuta sia sotto il prolo della c.d. essibilit in entrata, per favorire lassunzione delle fasce pi svantaggiate ed in particolare i giovani, nonch una serie di misure per contrastare il fenomeno della precarizzazione e degli abusi dellesistenti tipologie dei contratti di lavoro; sia sotto il prolo della c.d. essibilit in uscita. Con riferimento a tale secondo aspetto, tuttavia, diversamente dai proclami e le aspettative iniziali, lintervento legislativo non ha consentito una maggiore apertura o facilit nei licenziamenti (anzi, ha introdotto nuovi incombenti e maggiori formalit, specie per quelli per giusticato motivo oggettivo), ma ha invece modicato le conseguenze in caso ritenuta illegittimit dello stesso. In particolare, ricordiamo che le conseguenze previste dalla previgente formulazione dellart. 18 Stat. Lav. (reintegrazione nel precedente posto di lavoro e pagamento delle mensilit arretrate dalla data di licenziamento alleffettiva reintegra con un minimo di 5 mensilit), sono state mantenute esclusivamente nel caso di licenziamento discriminatorio, ovvero intimato in costanza di matrimonio, o in violazione delle norme a tutela della maternit, ovvero perch riconducibile ad altri casi di nullit previsti dalla legge o determinato da un motivo illecito determinante ai sensi dellart. 1345 del codice civile. stata, invece, introdotta la possibilit (per il Giudice) di disporre la reintegrazione con un risarcimento limitato ad un massimo di 12 mesi (senza pi il minimo 5 mensilit). Tale tutela reintegratoria attenuata prevista laddove venga accertato che non ricorrono gli estremi della giusta causa (o del giusticato motivo soggettivo), ovvero perch il fatto rientra tra le condotte punibili con una sanzione conservativa nelle previsioni stabilite dalla contrattazione collettiva o dai codici disciplinari, ovvero non sussista linidoneit sica o psichica, ovvero non risulti superato il comporto, ovvero sia accertata la manifesta insussistenza del fatto posto a base del giusticato motivo oggettivo.

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Dal risarcimento dovr essere dedotto non solo quanto percepito dal lavoratore per lo svolgimento di altre attivit lavorative successivamente al licenziamento (c.d. aliunde perceptum), nonch quello che il lavoratore avrebbe potuto ottenere ove si fosse dedicato con diligenza alla ricerca di un nuovo posto di lavoro (c.d aliunde percipiendum). Altra tutela introdotta dalla Riforma Fornero riguarda le altre ipotesi in cui il Giudice accerti che non ricorrano gli estremi per la giusta causa/ giusticato motivo soggettivo, ovvero quelli per il giusticato motivo oggettivo addotto. In tal caso non viene prevista la reintegrazione del lavoratore, ma solo la condanna del datore di lavoro al pagamento di unindennit risarcitoria in una misura compresa tra 12 e 24 mesi (detratto laliunde perceptum e percipiendum). Fonte di ampio dibattito dottrinale e sicuro scenario di future pronunce giurisprudenziali la (non) denizione del concetto di altre ipotesi. Con riferimento ai licenziamenti per giusticato motivo oggettivo (ovvero per ragioni organizzative), ricordiamo che necessario il preventivo espletamento di una apposita procedura dinanzi alla DTL, nella quale il datore di lavoro deve indicare i motivi del licenziamento e le eventuali misure di assistenza alla riallocazione del lavoratore interessato e che in caso di violazione di detta procedura, il giudice pu condannare il datore di lavoro, quandanche il licenziamento venisse ritenuto legittimo/giusticato, comunque al pagamento a favore del lavoratore di unindennit compresa tra 6 e 12 mensilit di retribuzione. Ulteriore novit che ha introdotto ulteriori incombenti nellambito della essibilit in uscita riguarda le dimissioni e le risoluzioni consensuali. Difatti, se le dimissioni e risoluzioni consensuali rese dalla lavoratrice nel periodo di gravidanza o della madre o del padre nei primi 3 anni del bambino devono essere convalidate dal Servizio Ispettivo del Ministero del Lavoro, anche tutte le dimissioni e risoluzioni consensuali rese al di fuori dalla predetta ipotesi dovranno comunque essere convalidate presso la Direzione Territoriale del Lavoro o presso il centro territorialmente competente per limpiego o presso le sedi denite dalla contrattazione collettiva, ponendo a capo del datore di lavoro un obbligo di invitare il lavoratore a convalidare le dimissioni entro i 30 giorni successivi, laddove questultimo non vi abbia provveduto autonomamente.

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Il mancato rispetto della procedura, da parte del datore di lavoro, comporta la nullit delle dimissioni ovvero della risoluzione consensuale. Per quanto attiene, invece, alla c.d. essibilit in entrata, evidenziamo lintenzione del Legislatore sia stata quella di far diventare lapprendistato il contratto dominante per quanto attiene laccesso al lavoro da parte dei giovani. A tal ne, intervenendo sul recente impianto stabilito dal D.Lvo 14/11/2011, n. 167 (il Testo Unico sullApprendistato) stata innanzitutto introdotta la previsione di una durata minima del contratto non inferiore a sei mesi; ferma restando la possibilit che i Contratti Collettivi possano prevedere speciche modalit di svolgimento dellApprendistato nel caso di attivit caratterizzate da cicli stagionali. Viene poi individuato un numero massimo di apprendisti che unAzienda pu assumere direttamente o indirettamente (cio ricorrendo a societ di somministrazione). Detto numero non pu superare il rapporto di tre a due rispetto alle maestranze specializzate e qualicate. La riforma amplia il precedente rapporto di uno a uno individuato dal TU, con la precisazione che detto aumento decorrer a far tempo dal 1 gennaio 2013. Il rapporto non pu, comunque, superare il 100% per le Aziende con un numero di lavoratori inferiori a dieci unit. Nel caso in cui lAzienda non abbia lavoratori qualicati e specializzati o ne abbia in numero inferiore a tre, potr assumere sino a tre apprendisti. Sono fatte salve le disposizioni previste in materia dalla legge quadro sullartigianato. Altra importante novit la previsione dei limiti di assunzione di nuovi apprendisti, subordinata alla stabilizzazione di parte degli apprendisti al termine del periodo formativo. Infatti, il datore di lavoro potr assumere un nuovo apprendista a condizione che, nei trentasei mesi antecedenti a detta nuova assunzione, la medesima abbia proseguito i rapporti di lavoro (al termine del periodo di formazione) per almeno il 50% degli apprendisti. Per i primi 36 mesi successivi allentrata in vigore della riforma del mercato del lavoro (il 18 luglio 2012) la percentuale di stabilizzazione ridotta al 30%. In caso di mancato rispetto di detta percentuale consentita lassunzione di un ulteriore apprendista in relazione a quelli gi confermati (o di un solo apprendista in caso di totale mancata conferma). Al ne di favorire il ricorso allApprendistato, la Riforma Fornero ha disposto una serie di misure volte a disincentivare/scoraggiare lutilizzo

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delle tipologie contrattuali diverse dal contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. In particolare, passando ad una rapida analisi delle (sole) misure disincentivanti, per quanto attiene i contratti a progetto si ricorda che non potranno essere stipulati per attivit meramente esecutive e non pi per programmi o fasi di lavoro. Viene poi introdotta una presunzione di subordinazione, se le attivit assegnate al collaboratore si svolgono con modalit analoghe a quelle espletate da dipendenti del committente. Nei contratti regolati dalle partite IVA, il rapporto si presume, no a prova contraria, di collaborazione coordinata e continuativa laddove ricorrano almeno 2 dei seguenti requisiti: la collaborazione ha una durata complessiva superiore a 8 mesi annui per due anni consecutivi; pi dell80% del fatturato del prestatore dopera nellarco di 2 anni solari costituito dalle somme a lui versate dal committente ed il collaboratore disponga di una postazione ssa di lavoro presso il committente, fatta salvo che la consulenza sia connotata da competenze teoriche di grado elevato e sia svolta da soggetti titolari di un reddito non superiore a 1,25 il livello minimo imponibile contributivo. Particolarmente signicativo lintervento in materia di contratti a termine (la cui disciplina stata, peraltro, ulteriormente integrata dalla legge 7 agosto 2012, n. 134 della quale abbiamo dato notizia nella newsletter di settembre). stata introdotta la possibilit di stipulare un contratto c.d acausale, ovvero senza la specicazione delle ragioni tecnico, organizzative produttive o sostitutive nell'ipotesi del primo rapporto a tempo determinato, di durata non superiore a dodici mesi, concluso fra un datore di lavoro o utilizzatore e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, sia nella forma del contratto a tempo determinato, sia nel caso di prima missione di un lavoratore nell'ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato. stata, altres, concessa la possibilit ai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente pi rappresentative sul piano nazionale, di prevedere, in via diretta a livello interconfederale o di categoria ovvero in via delegata ai livelli decentrati, che in luogo dell'ipotesi di cui sopra non sia richiesto nei casi in cui l'assunzione a tempo determinato o la missione nell'ambito del contratto di somministrazione a tempo determinato avvenga nell'ambito di un processo organizzativo determinato dallavvio di una nuova attivit; dal lancio di un prodotto o

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di un servizio innovativo; dallimplementazione di un rilevante cambiamento tecnologico; dalla fase supplementare di un signicativo progetto di ricerca e sviluppo; dal rinnovo o dalla proroga di una commessa consistente nel limite complessivo del 6 per cento del totale dei lavoratori occupati nell'ambito dell'unit produttiva. Al ne di limitare il ricorso (e leventuale abuso) al contratto a termine stato previsto con riferimento al limite dei 36 mesi, come nel computo dei rapporti a tempo determinato tra i medesimi soggetti, per lo svolgimento di mansioni equivalenti, vadano inclusi anche i periodi relativi ai rapporti di somministrazione eventualmente intercorsi tra il medesimo lavoratore e datore di lavoro. Il periodo di sospensione tra un contratto a tempo determinato e laltro stato previsto, in via generale, in 60 o 90 giorni a seconda che il rapporto sia durato per un periodo inferiore o superiore ai 6 mesi, ma la L. n. 134/2012 ha ridotto i termini a 20 e 30 giorni nei casi di i) assunzione a termine che avviene nellambito di un processo organizzativo determinato: dallavvio di una nuova attivit; lancio di un prodotto o di un servizio innovativo; implementazione di un rilevante cambiamento tecnologico; dalla fase supplementare di un signicativo progetto di ricerca e sviluppo; dal rinnovo o dalla proroga di una commessa consistente; ii) assunzione a termine per attivit stagionali; e, iii) assunzione relativa ad ogni altro caso previsto dai contratti collettivi stipulati ad ogni livello dalle organizzazioni sindacali comparativamente pi rappresentative sul piano nazionale. Sempre con riferimento al contratto a termine stato approvato in data 18/10/2012 il Decreto Legge n. 179/2012 che, nellambito delle misure urgenti per la crescita del paese, allart. 28 ha disposto che nel caso di start-up innovativa le ragioni tecnico organizzative produttive (richieste dallart. 1 del D.Lgs. n. 368/2001) si intendono ex lege sussistenti, per lo svolgimento di attivit inerenti o strumentali alloggetto sociale della societ in start-up. La durata di tali contratti deve essere compresa tra 6 e 36 mesi ed possibile ricorrere a pi rapporti a tempo determinato senza soluzione di continuit (e cio senza il rispetto dei sopraindicati periodi di sospensione) purch la durata complessiva non superi i 36 mesi. Sul rapporto a tempo determinato altres intervenuto il Ministero del Lavoro che con la risposta al quesito del 4 ottobre 2012 in merito alla gestione dei contratti di sostituzione per maternit a seguito dellentrata in vigore della Riforma Fornero. Il Ministero ha precisato che, stante la natura speciale della disciplina a tutela della maternit, il datore di lavoro pu assumere, in sostituzione di una dipendente in maternit, la

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medesima lavoratrice che aveva assunto in precedente con altro contratto a termine per sostituire altra dipendente assente per maternit, senza attendere il decorso del periodo di sospensione previsto invece per la generalit delle successioni tra contratti a termine. Il Ministero ha per sottolineato che non sar invece possibile prorogare il medesimo contratto sorto per la sostituzione per una lavoratrice in maternit, per assegnare la dipendente alla sostituzione di altra lavoratrice assente (sempre per maternit). Segnaliamo inne che lo scorso 21 novembre 2012 stato sottoscritto tra le parti sociali (ad esclusione della CGIL) lAccordo Collettivo sulla Produttivit nalizzato al rafforzamento della contrattazione di secondo livello ed alle agevolazioni scali correlate alla produttivit.

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LE PRIME DECISIONI DOPO LA C. D. RIFORMA FORNERO


A cura di Claudio Ponari
LA NUOVA DISCIPLINA SOSTANZIALE La prima pronuncia che ha applicato il nuovo art. 18 St. Lav. lordinanza 15 ottobre 2012 del Tribunale di Bologna. La controversia riguardava il licenziamento per giusta causa di un dipendente che, allinterno di una email, aveva inserito questa frase polemica: parlare di pianicazione nel Gruppo (), come parlare di psicologia con un maiale, nessuno ha il minimo sentore di cosa voglia dire pianicare. Rilevata la pacicit del fatto contestato, il Giudice ha dichiarato lillegittimit del licenziamento, condannando la societ alla reintegrazione perch il fatto giuridico, idoneo a sorreggere la giusta causa, non sussisteva; e perch la violazione disciplinare, da qualicarsi come lieve insubordinazione, rientrava tra quelle punibili con una sanzione conservativa, secondo le previsioni del CCNL e del codice disciplinare applicabili. Il Giudice ha soggiunto che la mera sussistenza del fatto materiale, in s considerata, non sarebbe idonea a integrare la fattispecie ex art. 18, comma 5, S.L. che sanziona con la sola condanna ad unindennit risarcitoria il licenziamento che non sia assistito da giusta causa o giusticato motivo soggettivo; una diversa interpretazione sarebbe in contrasto con i principi generali dellordinamento civilistico relativi alla diligenza ed alla buona fede nellesecuzione del rapporto lavorativo, potendo portare a ritenere applicabile la sanzione del licenziamento indennizzato, anche a comportamenti esistenti sotto laspetto materiale ed oggettivo, ma privi dellelemento psicologico, o addirittura privi dellelemento della cosciente volont dellazione. IL NUOVO RITO IN MATERIA DI LICENZIAMENTO Le prime pronunce delineano un processo spedito e fondamentalmente sommario.

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La sentenza 25 ottobre 2012 del Tribunale di Milano ha escluso lapplicabilit del nuovo rito alle controversie che presuppongono un accertamento pregiudiziale, incompatibile con la sua sommariet. A tale orientamento, inaugurato dal Tribunale di Milano, ha aderito il Tribunale di Perugia con ordinanza 8 ottobre 2012, secondo cui la nuova procedura si applica a tutte le controversie in materia di licenziamento - in qualunque momento il recesso sia intervenuto - semprech lazione sia stata promossa dopo lentrata in vigore della legge. Nel merito, il Giudice ha respinto la domanda di reintegrazione di una lavoratrice, pretesamente licenziata durante la gravidanza, che chiedeva il pregiudiziale accertamento di un rapporto subordinato, mai formalizzato, con la societ resistente. Tale accertamento non era possibile allo stato degli atti, avendo la societ convenuta prodotto una dichiarazione - sottoscritta dalla ricorrente - nella quale la stessa dichiarava: di non essere soggetta al potere organizzativo e disciplinare; di non poter ricevere sanzioni disciplinari; di non essere tenuta al rispetto di un orario di lavoro. Tale dichiarazione stata qualicata come una confessione sufciente, nel nuovo procedimento destrutturato e sommario, a ritenere conformi al vero i fatti dichiarati dalla societ, consentendo la decisione della causa. Anche lordinanza 17 settembre 2012 del Tribunale di Milano ha evidenziato la natura snella del nuovo procedimento e la sufcienza delle prove che prima facie appaiono attendibili. Il Giudice ha chiarito che, nella prima fase del procedimento, le controversie devono essere decise senza necessit di ricorrere ad unarticolata ed approfondita istruttoria; ha, quindi, ritenuto necessario privilegiare le esigenze di celerit e speditezza che hanno indubbiamente improntato e caratterizzato lintervento della L. 92/2012 perch ragionando diversamente e, quindi, dando corso ad unistruttoria piena verrebbe meno il signicato di un procedimento ridisegnato secondo modalit e contenuti (ridotti termini concessi alle parti, denizione del procedimento con ordinanza, opposizione davanti al giudice monocratico ecc.) che appaiono viceversa nalizzati ad una denizione il pi rapida possibile della controversia tendente a rimuovere la situazione di incertezza nel reciproco interesse di entrambe le parti listruttoria per cos dire leggera della prima fase del procedimento rende poi coerente la scelta, cristallizzata nel provvedimento del Presidente della Sezione Lavoro di assegnare leventuale opposizione al medesimo giudice, che dando corso proprio in tale fase ad unistruttoria ben pi articolata e con tempistiche evidentemente pi dilatate ben potrebbe eventualmente rimeditare la propria decisione. Il Giudice ha anche precisato che, in conseguenza della particolare struttura del procedimento, sono improcedibili le domande diverse dallimpugnativa del licenziamento, poich il procedimento nalizzato alla risoluzione esclusivamente delle controversie aventi ad oggetto limpugnativa dei licenziamenti nelle ipotesi regolate dallart. 18 della legge 300/70.

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Il Tribunale di Venezia, con ordinanza del 2 ottobre 2012, si pronunciato sui presupposti processuali del nuovo rito, riservato ai soli licenziamenti intimati nellambito della tutela reale. Il Giudice ha ritenuto che, in assenza della prova del requisito dimensionale, non si debba disporre il mutamento del rito, proseguendosi nel giudizio; deve, invece, essere dichiarata inammissibile la domanda perch manca nella Riforma una norma che raccordi il nuovo rito veloce al rito classico, diversamente da quanto accade ex art. 426 c.p.c. con il rito a cognizione ordinaria. In senso contrario a questa decisione si pronunciato il Tribunale di Roma, con ordinanza del 31 ottobre 2012, secondo cui nel silenzio del legislatore pu farsi riferimento allart. 4 del decreto legislativo 1 settembre 2011, n. 150, con il quale il legislatore ha optato per la soluzione del mutamento di rito tutte le volte in cui una delle controversie da trattare secondo uno dei modelli considerati dal decreto sia promossa seguendo un rito diverso da quello stabilito dallo stesso decreto legislativo per quella categoria di controversie. Allesito della prima udienza, il Giudice ha, quindi, rinviato ad una nuova prima udienza, concedendo alle parti termine per lintegrazione delle rispettive difese, onde sanare eventuali preclusioni e decadenze intervenute. Nonostante il contrasto emerso circa la possibilit di conversione del rito, le prime pronunce concordano nel ritenere che lazione intrapresa con il nuovo rito, anche se inammissibile, ma purch tempestivamente attuata, idonea ad impedire la decadenza di cui allart. 32 Collegato Lavoro. La prima pronuncia in tal senso del Tribunale di Milano (ordinanza del 12 novembre 2012), a cui ne sono seguite altre dei Tribunali di Monza, Firenze e Milano. Inne, controversa lammissibilit del ricorso alla tutela di urgenza di cui allart. 700 c.p.c. per i casi di licenziamento. Il Tribunale di Bari, con ordinanza del 27 settembre 2012, lo ha escluso, cos motivando: la natura della prima fase processuale esclude lesperibilit della procedura ex art. 700 c.p.c., essendo questultimo un rimedio atipico previsto per il caso in cui la parte non disponga di altra forma di tutela urgente lammissibilit del rimedio cautelare potrebbe indebolire la nalit accelleratoria della riforma e, attraverso una possibile sovrapposizione di riti, cautelare e sommario, rendere ancor pi farraginoso il quadro processuale complessivo; infatti se si ammettesse anche il ricorso ex art. 700 c.p.c., nel corso del primo grado del giudizio si potrebbero contare ben quattro diverse decisioni (il provvedimento cautelare, la decisione sul reclamo, lordinanza emessa al termine della prima fase di cognizione e la successiva sentenza). Al contrario, il Tribunale di Firenze, stabilendo le linee guida da seguire nei procedimenti soggetti al cd. rito Fornero, ha ritenuto che non possa escludersi, in astratto, la permanenza del ricorso di urgenza nelle controversie aventi ad oggetto il licenziamento; in concreto, per, lesame del requisito del periculum in mora terr conto del fatto che lordinamento mette a disposizione del lavoratore un rito che si caratterizza per una certa celerit.

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LA GIURISPRUDENZA DEL LAVORO 2012


A cura di Tommaso Targa
Nel 2012, il contesto di crisi economico nanziaria ha inasprito il contenzioso. Ci ha provocato, a sua volta, una abbondante produzione di giurisprudenza, specialmente su temi caldi del diritto sindacale e in materia di ammortizzatori sociali. Ricordiamo le pronunce pi importanti. DIRITTO SINDACALE In tema di RSA, si sviluppato un lone di controversie sullammissibilit della loro costituzione, da parte di sindacati che non hanno sottoscritto alcun contratto collettivo applicato allunit produttiva. Un primo orientamento ha rigettato le pretese del sindacato, valorizzando il dato letterale dellart. 19 St. Lav., secondo cui le RSA possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unit produttiva, nellambito delle associazioni sindacali che siano rmatarie di contratti collettivi di lavoro applicati nellunit produttiva (Trib. Milano 3 aprile 2012; Trib. Torino 13 aprile 2012). Un diverso orientamento, richiamandosi ai principi costituzionali, ha ritenuto che i sindacati sarebbero legittimati a costituire RSA se hanno partecipato alle trattative prodromiche alla rma del contratto, o hanno sottoscritto contratti collettivi applicati in passato presso lunit produttiva (Trib. Bologna 27 marzo 2012; Trib. Lanciano 30 aprile 2012; Trib. Napoli 12 aprile 2012; Trib. Lecce 12 aprile 2012; Trib. Larino 23 aprile 2012). Da ultimo, il Tribunale di Modena, con ordinanza 4 giugno 2012, ha sollevato la questione di legittimit costituzionale dellart. 19 St. Lav., per presunto contrasto con gli artt. 2, 3 e 39 Cost., nella parte in cui adotta un criterio che prescinde dalla misurazione delleffettiva rappresentativit e dallaccesso e partecipazione al negoziato, come tale irragionevole. Nel frattempo, i giudizi pendenti sono stati sospesi, in attesa di questa pronuncia. In tema di discriminazione per motivi ideologici, la Corte dAppello di Roma, con sentenza 19 ottobre 2012, nellambito di un giudizio promosso dalla FIOM, ha riconosciuto la legittimazione attiva del sindacato ad agire nellinteresse dei singoli

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lavoratori, ritenendo che la discriminazione per pretesi motivi sindacali rientra nella tutela latu sensu delle convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura. La stessa sentenza ha, quindi, accertato la sussistenza della discriminazione sulla base di dati statistici. In tema di controlli a distanza, la Cassazione, in sede penale, ha escluso il reato ex art. 4 Stat. Lav. con riferimento all'installazione di un sistema di videosorveglianza, potenzialmente in grado di controllare a distanza l'attivit dei lavoratori, poich la sua attivazione, pur in mancanza di accordo con le RSA, era stata preventivamente autorizzata per iscritto da tutti i dipendenti (Cass. Pen. Sez. III 17 aprile 2012 n. 22611). In tema di prerogative delle RSU, la Cassazione ha ritenuto che i lavoratori, una volta eletti, non sono pi legati al sindacato nelle cui liste si sono presentati alle elezioni, ma fondano la loro carica sul voto, universale e segreto, dell'intera collettivit dei dipendenti aziendali. Tale fondamento permane anche se la RSU si dimette dal sindacato nelle cui liste si presentato e quali che siano le sue successive decisioni (tanto nel caso in cui non aderisca ad alcun sindacato, quanto nel caso in cui aderisca ad altro sindacato). Pertanto, siffatta scelta del lavoratore non ne comporta la decadenza dalla carica e il venire meno dei diritti connessi alla carica (Cass. Civ. sez. lav. 12 marzo 2012 n. 3868 e Cass. Civ. sez. lav. 7 marzo 2012 n. 3545). LICENZIAMENTI COLLETTIVI E AMMORTIZZATORI SOCIALI In tema di criteri di scelta, legali e/o contrattuali, dei lavoratori da porre in mobilit, la Cassazione ne ha ammesso lapplicazione nell'ambito della singola unit produttiva, ovvero del settore interessato alla ristrutturazione, purch ci non sia il frutto di una determinazione unilaterale del datore di lavoro, ma sia obiettivamente giusticato dalle esigenze organizzative che hanno dato luogo alla riduzione di personale (Cass. Civ. sez. lav. 12 novembre 2012 n. 19644; Cass. Civ. sez. lav. 31 luglio 2012 n. 13705; Cass. Civ. sez. lav. 20 febbraio 2012 n. 2429). In tema di licenziamento collettivo, nellambito di un gruppo di imprese, la Cassazione ha riconosciuto il delitto di truffa ai danni dell'Inps, nel caso di produzione di una falsa autocerticazione sull'insussistenza di rapporti di collegamento tra le imprese che hanno posto in mobilit i lavoratori, e quelle interessate alla nuova assunzione dei medesimi, volta ad ottenere il riconoscimento dei beneci contributivi di cui agli art. 8, comma 2 e 25, comma 9, della l. n. 223/91 (Cass. Pen. sez. VI 17 gennaio 2012 n. 15955). Daltra parte, stata esclusa la concessione di tali beneci alla societ afttuaria del ramo dazienda che ha riassunto i lavoratori, messi in mobilit dal cedente, vista la continuit giuridica dei rapporti di lavoro ex art. 2112 cod. civ. (Cass. Civ. sez. lav. 14 dicembre 2011 n. 26873).

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In tema di vizi formali della procedura di mobilit, la Cassazione ha confermato lorientamento secondo cui la comunicazione di avvio, inviata agli organismi sindacali, non validamente integrata dalla sola indicazione delle generiche categorie del personale in organico, essendo necessaria la specicazione delle mansioni espletate da ciascun dipendente; ha, inoltre, precisato che il criterio pattizio di scelta dei lavoratori da licenziare, consistente nella prossimit al pensionamento, illegittimo quando non consente l'esauriente e univoca selezione dei lavoratori destinatari del licenziamento, in modo da poter essere applicato senza alcun margine di discrezionalit da parte del datore di lavoro (Cass. Civ. sez. lav. 22 giugno 2012 n. 10424). Cass. Civ. sez. lav. 6 aprile 2012 n. 5582 ha escluso lidoneit dellaccordo sindacale a sanare i vizi formali della procedura, dovendosi presumere che, in caso di incompletezza della comunicazione, il consenso del sindacato non sia stato reso liberamente. Al contrario, secondo Cass. Civ. sez. lav. 19 gennaio 2012 n. 750 la stipula di un accordo sindacale esclude la rilevanza di eventuali proli d'illegittimit dei recessi irrogati, a meno che non risulti accertata l'esistenza di vizi della comunicazione d'avvio, idonei a fuorviare o ad eludere l'esercizio dei poteri di controllo preventivo attribuiti alle organizzazioni sindacali. Lart. 1, co. 45, della L. 92/2012 (la riforma Fornero) ha codicato questultimo orientamento, introducendo lart. 4, comma 12, della l. n. 223/1991, secondo cui gli eventuali vizi della comunicazione possono essere sanati, ad ogni effetto di legge, nellambito di un accordo sindacale concluso nel corso della procedura di licenziamento collettivo. In tema di vizi formali della procedura di CIGS, la Cassazione ha ribadito lorientamento rigido, secondo cui la comunicazione di apertura della procedura deve indicare i criteri di scelta e di rotazione dei dipendenti interessati alla sospensione, ovvero criteri specici alternativi, motivando le eventuali ragioni ostative alla rotazione. Tale onere formale non pu essere assolto attraverso un generico richiamo alle esigenze tecniche, organizzative e produttive, poich esso consentirebbe al datore di lavoro di individuare discrezionalmente i destinatari del provvedimento. La Cassazione ha escluso che tale violazione possa ritenersi sanata dall'effettivit del confronto con le organizzazioni sindacali, trovandosi queste ultime a dover interloquire sul tema senza essere a conoscenza del contenuto specico dei dati da trattare (Cass. Civ.sez. lav. 14 maggio 2012 n. 7459; Cass. Civ.sez. VI 30 marzo 2012 n. 5179). LICENZIAMENTI INDIVIDUALI In tema di esercizio dellopzione, da parte del lavoratore, per il pagamento di 15 mensilit, in alternativa alla reintegrazione, la Cassazione, con numerose pronunce, ha giudicato che il lavoratore ha il diritto al pagamento delle retribuzioni arretrate, dalla data del licenziamento sino a quella di effettivo pagamento dellindennit. Se,

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dopo lesercizio dellopzione, lazienda non paga al lavoratore le 15 mensilit, il medesimo ha diritto a continuare ad essere pagato, con versamento dei relativi contributi previdenziali e assistenziali, sino a che lazienda non assolva al proprio obbligo (Cass. Civ. sez. lav. 21 novembre 2012 n. 20420; Cass. Civ. sez. lav. 17 settembre 2012 n. 15519, Cass. Civ. sez. lav. 19 luglio 2012 n. 12596 e Cass. Civ. sez. VI 6 marzo 2012 n. 3481). Con un precedente di segno contrario, per, la Cassazione ha ritenuto che lesercizio dellopzione comporta la denitiva risoluzione del rapporto di lavoro, per cui il mancato pagamento dellindennit sostitutiva alla reintegrazione disciplinato dai principi civilistici in tema di inadempimento delle obbligazioni pecuniarie. Secondo questo diverso orientamento, dopo lesercizio dellopzione, il lavoratore avrebbe diritto solo a interessi e rivalutazione sulle somme non corrisposte (Cass. Civ. sez. lav. 25 settembre 2012 n. 16228; conf. Corte App. Roma 20 aprile 2012 n. 559). Tali contrastanti orientamenti valgono solo in relazione a fattispecie regolate dal vecchio art. 18 St. Lav.. La nuova versione della norma, modicata dalla riforma Fornero, ha previsto un tetto al risarcimento del danno pari a 12 mensilit, esplicitando che la richiesta di pagamento dellindennit sostitutiva della reintegrazione, non soggetta a contribuzione, comporta limmediata risoluzione del rapporto di lavoro. In tema di presupposti di applicabilit dellart. 18 St. Lav., confermando il proprio orientamento pi recente, la Suprema Corte ha ritenuto a carico del datore di lavoro lonere di dimostrare linsussistenza del requisito dimensionale, che pu essere assolto anche attraverso la prova testimoniale (Cass. Civ. sez. lav. 5 novembre 2012 n. 18926 e Cass. Civ. sez. lav. 17 maggio 2012n. 7755). Sempre a carico del datore lonere di dimostrare linapplicabilit dellart. 18 St. Lav. in relazione allo svolgimento di attivit senza ni di lucro (politica, sindacale, culturale, di istruzione, ovvero di religione o di culto), ossia la natura di organizzazione di tendenza (Cass. Civ. sez. lav. 12 marzo 2012 n. 3868). Per converso, la Cassazione ha ritenuto che il datore di lavoro onerato di dimostrare lapplicabilit dellart. 18 St. Lav. al rapporto di lavoro, quando viene eccepita la prescrizione in costanza di rapporto di lavoro dei crediti retributivi (Cass. Civ. sez. lav. 16 maggio 2012 n. 7640). Sotto questultimo prolo, la nuova versione dellart. 18 St. Lav. riaprir il dibattito in dottrina e giurisprudenza: essendo stata ridotta lampiezza delle ipotesi per cui prevista la reintegrazione, alcuni commenti hanno sostenuto che i crediti retributivi si prescriverebbero, in ogni caso, dopo la cessazione del rapporto, anche se assistito da tutela reale. Questultima tesi poco convincente, dal momento che la reintegrazione ancora prevista in ipotesi di licenziamento ritorsivo, nonch nelle ipotesi pi gravi di infondatezza della motivazione. La parola ora passa ai giudici. In tema di licenziamento discriminatorio, la sentenza della Cassazione 26 marzo 2012 n. 4797 costituisce una anticipazione della successiva disposizione contenuta

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nella riforma Fornero. La Suprema Corte ha ritenuto che il motivo di rappresaglia, nella specie la ritorsione per aver precedentemente avviato un giudizio di impugnazione contro un trasferimento, rientra latu sensu nei casi di discriminazione, per cui prevista la reintegrazione anche a favore del dirigente. Nel merito, la Cassazione ha per dato torto al lavoratore, ritenendo che il medesimo non avrebbe assolto allonere, su di lui gravante, di dimostrare che il preteso motivo ritorsivo sia stato unico e determinante. In tema di conseguenze del licenziamento sotto il prolo previdenziale, la Cassazione ha stabilito che, in caso di reintegrazione, il datore di lavoro tenuto al versamento di retribuzioni e contributi ab initio, maggiorati delle sanzioni per omessa contribuzione. Per il futuro, la riforma Fornero ha stabilito che non sono dovute sanzioni (Cass. Civ. sez. lav. 13 gennaio 2012 n. 402). DEQUALIFICAZIONE In tema di onere della prova della dequalicazione, la Cassazione ha ribadito che il risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale non ricorre automaticamente, incombendo sul lavoratore lonere di allegare il demansionamento e di provare il danno non patrimoniale e il nesso di causalit con l'inadempimento datoriale (Cass. Civ.sez. lav. 15 giugno 2012 n. 9860; conf. Trib. Brindisi, 10 febbraio 2012 n. 561). Con altra pronuncia, per, la Cassazione ha giudicato che tale onere probatorio pu essere assolto anche facendosi ricorso, ai sensi dell'art. 115 c.p.c., alle nozioni generali di comune esperienza. Tale sentenza ha utilizzato, poi, come criterio di quanticazione del danno dademansionamento non gi la retribuzione percepita dal lavoratore, bens quella che gli sarebbe spettata se avesse conseguito la superiore qualica rivendicata (cfr. Cass. Civ. sez. lav. 19 aprile 2012 n. 6110).

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DIRITTO CIVILE, COMMERCIALE

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GIURISPRUDENZA E NOVIT IN MATERIA COMMERCIALE


A cura di Francesco Autelitano, Andrea Beretta, Francesco Cristiano, Carlo Uccella

Nellambito delle numerose decisioni prodotte nel corso dellanno nella materia del diritto commerciale, abbiamo selezionato, per il particolare interesse dei principi espressi, cinque sentenze della Suprema Corte ed un lodo arbitrale, riguardanti il diritto societario ed in particolare aspetti salienti del rapporto tra Societ ed Amministratori, la disciplina del nanziamento soci, nonch pronunce in materia di diritto contrattuale. Finanziamento soci Il socio-attore ha lonere di fornire in giudizio la prova del titolo posto alla base della domanda di restituzione di nanziamenti in precedenza erogati in favore della societ. In particolare, spetta al socio dimostrare se il nanziamento traeva origine da un contratto di mutuo o se, invece, il medesimo costituiva un apporto al patrimonio della societ. Mentre nel primo caso, infatti, il socio pu chiedere alla societ la restituzione del denaro, nel secondo caso il credito restitutorio diviene esigibile solo per effetto dello scioglimento della societ e nei limiti delleventuale attivo del bilancio di liquidazione (nel caso di specie un socio aveva convenuto in giudizio la Societ afnch venisse dichiarata nulla la delibera assunta dallassemblea ordinaria con cui era stato deciso di non restituire ai soci nanziamenti infruttiferi; la domanda veniva respinta sia dal Tribunale di Lodi che dalla Corte di Appello di Milano e la decisione di merito era confermata anche dalla Corte di Cassazione). (Cassazione, 9 agosto 2012, n. 14359) Amministratori - Azione di responsabilit Per laccoglimento dellazione sociale di responsabilit promossa nei confronti di amministratori di una societ a responsabilit limitata le risultanze del bilancio di esercizio costituiscono piena prova nei confronti degli amministratori, assumendo valore confessorio (nel caso di specie il curatore del fallimento di una societ a responsabilit limitata aveva proposto unazione di responsabilit nei confronti di due amministratori, che veniva ritenuta fondata dal Tribunale e dalla Corte di Appello di Napoli in ragione di

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quanto era emerso da ben cinque bilanci di esercizio; la Corte di Cassazione ha ritenuto esente da vizi logici e giuridici la motivazione della sentenza impugnata). (Cassazione, 13 giugno 2012, n. 9682) Patti parasociali - Revoca Amministratori Sussiste la giusta causa di revoca dei consiglieri di una societ per azioni che abbiano sottoscritto un patto parasociale con cui si attribuiscono alla competenza dei partecipanti al patto decisioni relative alla gestione della societ. Gli obblighi giuridici che da un siffatto patto derivano a carico degli amministratori, infatti, pongono questi ultimi, nell'espletamento delle loro funzioni di cogestori della societ, in una situazione di potenziale quanto immanente conitto tra il dovere di fedelt nei confronti della societ e gli obblighi derivanti dal patto parasociale. Tale conitto idoneo a ledere il necessario vincolo duciario con la societ e congura pertanto una giusta causa di revoca ai sensi dellart. 2383, c. 3 c.c. (nel caso di specie gli amministratori revocati erano anche soci della societ, ed il patto prevedeva, quanto ai proli gestionali, che lassunzione e/o il licenziamento di dirigenti e quadri rientravano nella disciplina vincolata dal patto parasociale e che tutte le altre delibere del consiglio di amministrazione dovevano essere votate secondo quanto stabilito dalla maggioranza del patto). (Cassazione, 24 maggio 2012, n. 8221) Patti parasociali - Accordi tra Societ ed Amministratori valido ed efcace il contratto di collaborazione con cui una societ per azioni (con un sistema di amministrazione e controllo dualistico) si impegna a far nominare un soggetto, quale componente delegato del suo consiglio di gestione, per un periodo minimo di sei anni. Tale accordo, secondo la maggioranza del Collegio arbitrale, non trova infatti ostacolo nel limite triennale previsto dallart. 2409 novies c.c. per la durata in carica dei componenti del consiglio di gestione. Pertanto, in caso di mancata conferma del Consigliere delegato in violazione del predetto accordo, la societ tenuta al pagamento della penale concordata (si segnala che la decisione in esame senzaltro rilevante anche per le societ rette dal sistema di amministrazione e controllo tradizionale poich il limite alla durata in carica dei componenti del consiglio di gestione ricalca esattamente quello previsto dallart. 2383 c.c. per i consiglieri di amministrazione). (Collegio Arbitrale di Milano, BBTC, 2012, II, 524) Locazione del bene comune indiviso - gestione di affari La locazione della cosa comune, da parte di uno dei comproprietari, rientra nell'ambito della gestione di affari ed soggetta alle regole di tale istituto, tra le quali quella di cui all'art. 2032 cod. civ.. Sicch, nel caso di gestione non rappresentativa, il comproprietario non locatore pu raticare l'operato del gestore (locatore) e, ai sensi dell'art. 1705, comma 2, cod. civ., applicabile per effetto del richiamo al mandato

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contenuto nel citato art. 2032 cod. civ., esigere dal conduttore, nel contraddittorio con il comproprietario locatore, la quota dei canoni corrispondente alla rispettiva quota di propriet indivisa. (Nel caso di specie, a fronte di una locazione di un immobile commerciale, appartenente - in regime di comunione pro-indiviso - a due soggetti diversi, di cui uno solo aveva stipulato il suddetto contratto di locazione, il conduttore era stato chiamato in giudizio dal comproprietario non locatore per il pagamento della quota di propria spettanza, ovvero del 50%. Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, risolvendo un contrasto giurisprudenziale, sorto in ordine alla qualicazione del particolare rapporto tra i comproprietari, hanno espresso il citato principio di diritto, qualicando detto rapporto come gestione di affari. Quindi, cassata la sentenza dappello, hanno disposto rinvio al Giudice del merito, al ne di accertare se le condotte poste in essere dal comproprietario non locatore, dedotte in giudizio, potessero congurare una ratica delloperato del locatore-gestore). (Cassazione, Sezioni Unite, 4 luglio 2012, n. 11135) Appalto tra privati - denunzia informale di gravi difetti ed evidente pericolo di rovina In materia di appalto tra privati, la denuncia dei vizi (relativi a edici che, nel corso di dieci anni dal loro compimento, presentano evidente pericolo di rovina o gravi difetti), da effettuarsi nel termine di un anno dalla scoperta, si perfeziona in forza della comunicazione, senza particolari formalit, al soggetto responsabile, dei gravi difetti che si sono manifestati nella costruzione, senza necessit alcuna che vengano indicate le speciche cause. Vizi il cui addebito implicito allappaltatore risiede nella stessa natura di obbligazione di risultato che questi ha assunto ed il cui accertamento tecnico in termini di certezza, ai ni della denuncia, risulta incompatibile con la stessa esigenza perseguita dalla legge - attraverso gli istituti della decadenza e della prescrizione - di consentire all'appaltatore stesso di compiere gli accertamenti necessari per vericare l'esistenza effettiva dei difetti lamentati e la loro imputabilit. (Nel caso di specie, la Suprema Corte ha statuito che la rappresentazione dei difetti, avvenuta nellambito di un incontro tra il costruttore, gli acquirenti ed il tecnico incaricato di stabilire, in futuro, leffettiva sussistenza dei difetti medesimi, dovesse ritenersi idonea a congurarsi quale denuncia e, quindi, a far decorrere - dalla data dellincontro medesimo - il termine di prescrizione annuale di cui all'art. 1669, comma 2, cod. civ,. per la proposizione dell'azione giudiziale). (Cassazione,15 novembre 2012, n. 20004)

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DIRITTO ASSICURATIVO
A cura di Bonaventura Minutolo e Teresa Cofano

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GIURISPRUDENZA
Responsabilit civile - responsabilit dei condebitori solidali In tema di assicurazione della responsabilit civile, nel caso in cui l'assicurato sia responsabile in solido con altro soggetto, l'obbligo indennitario dell'assicuratore nei confronti dell'assicurato, nei limiti del massimale, non riferibile alla sola quota di responsabilit dell'assicurato, operante ai ni della ripartizione della responsabilit tra i condebitori solidali, ma concerne l'intera obbligazione dell'assicurato nei confronti del terzo danneggiato, ivi compresa quella relativa alle spese processuali cui l'assicurato, in solido con il coobbligato, venga condannato in favore del danneggiato vittorioso, solo in tal modo risultando attuata - attraverso la conformazione della garanzia sulla obbligazione dell'assicurato - la funzione del contratto di assicurazione della responsabilit civile di liberare il patrimonio dell'assicurato

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dall'obbligazione di risarcimento, ferma restando la surroga dell'assicuratore, ex art. 1203, n. 3 cod. civ., nel diritto di regresso dell'assicurato nei confronti del corresponsabile, coobbligato solidale. (Cassazione, 20 novembre 2012, n. 20322) Circolazione del veicolo contro la volont del proprietario - esclusione dellazione verso il FGVS Nel sistema di cui alla legge n. 990 del 1969, qualora il veicolo circoli contro la volont del proprietario, il terzo trasportato consenziente bench eventualmente inconsapevole del carattere illegale della circolazione - non ha azione per il risarcimento dei danni contro il F.G.V.S., ma unicamente nei confronti del conducente del veicolo al momento del sinistro. (Cassazione, 23 ottobre 2011, n. 18159)

LE NOSTRE SENTENZE
Tizio conveniva dinanzi al tribunale di Milano la compagnia di assicurazioni Alfa esponendo di aver rinunciato allimpiego presso un istituto bancario in previsione della nomina a coagente della Compagnia, nomina mai avvenuta; e di non aver reperito unoccupazione equivalente a quella abbandonata. Tizio chiedeva, perci, di essere risarcito di tutte le utilit economiche che avrebbe conseguito se avesse mantenuto il precedente impiego in banca. opportuno precisare che il giudizio aveva ad oggetto esclusivamente la quanticazione del danno asseritamente subito da Tizio in quanto, con sentenza passata in giudicato, il Tribunale aveva accertato linadempimento di Alfa allobbligo di nominare tizio coagente della Compagnia. Il Tribunale respingeva le richieste risarcitorie di Tizio che proponeva appello avverso la decisione, sostenendo che alla base delle domande risarcitorie da lui formulate non vi era soltanto linadempimento di Alfa allimpegno di nominarlo coagente - impegno da lui impropriamente qualicato come contratto preliminare- bens la condotta illecita complessiva della Compagnia e lattivit di sollecitazione che questa, a suo dire, avrebbe posto in essere no a determinarlo ad abbandonare il precedente impiego. La Corte dappello di Milano, confermando la sentenza di primo grado, ha respinto le richieste risarcitorie di Tizio, osservando: 1) che il contratto inadempiuto avrebbe s permesso allattore di essere nominato coagente, ma non certo di ottenere i redditi da lavoro dipendente da lui

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precedentemente goduti, ai quali egli aveva deciso liberamente di rinunciare; 2) che la perdita dellimpiego sso e dei relativi redditi era una conseguenza che - a prescindere dallinadempimento della Compagnia - lattore aveva accettato; 3) che la Compagnia non aveva mai garantito a Tizio un reddito pari a quello precedentemente goduto. In conclusione, la Corte dappello ha affermato che nel caso di specie mancava ogni nesso causale - rilevante ai sensi dellart. 1223 c.c. - tra linadempimento di Alfa e la perdita dei redditi che lattore avrebbe continuato a percepire se non avesse deciso di intraprendere la nuova attivit di agente.

LEGISLAZIONE
Tra le principali novit legislative del 2012 segnaliamo: il Regolamento n. 44 del 9 agosto 2012 concernente la predisposizione del modello di relazione sull'attivit antifrode di cui all'art. 30, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1, convertito con modicazioni in legge 24 marzo 2012, n. 27. (Pubblicato in G.U. n. 218 del 18 settembre 2012) il Regolamento n. 43 del 12 luglio 2012 concernente l'attuazione delle disposizioni in materia di criteri di valutazione dei titoli di debito emessi o garantiti da stati dell'unione europea introdotte dal decreto legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito con legge 24 febbraio 2012, n. 14 che ha modicato il decreto legge 29 novembre 2008, n. 185 contenente misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione ed imprese convertito con legge 28 gennaio 2009, n. 2. (Pubblicato in G.U. n. 166 del 18 luglio 2012) il Regolamento n. 42 del 18 giugno 2012 di attuazione dell'articolo 36 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modicazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in materia di tutela della concorrenza e partecipazioni personali incrociate nei mercati del credito e nanziari, concernente la disciplina del procedimento per la dichiarazione da parte dell'isvap della decadenza nei confronti dei titolari di cariche incompatibili. (Pubblicato in G.U. n. 146 del 25 giugno 2012) il Regolamento n. 41 del 15 maggio 2012 concernente disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l'utilizzo delle imprese di assicurazione e degli intermediari assicurativi a ni di riciclaggio e di nanziamento del terrorismo, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 21

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novembre 2007, n. 231. (Pubblicato in G.U. n. 123 del 28 maggio 2012) il Regolamento N. 40 del 3 maggio 2012 concernente la denizione dei contenuti minimi del contratto di assicurazione sulla vita di cui all'articolo 28, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1, convertito con legge 24 marzo 2012, n. 27. (Pubblicato in G.U. n. 108 del 10 maggio 2012) il Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1 (D.L. liberalizzazioni) che, in materia di R.C. auto, prevede alcune disposizioni favorevoli per il consumatore, quali: lautomatica variazione in diminuzione del premio in assenza di sinistri (art. 34 bis); il riconoscimento di una consistente variazione di premio nel caso in cui lassicurato acconsenta ad installare sul proprio veicolo la scatola nera o strumenti similari. il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 15.06.2012, (pubblicato sulla G.U. del 28.06.2012), che ha aggiornato per lanno 2012 le tabelle del danno biologico di lieve entit. Gli importi relativi ai punti di invalidit sono stati cos aumentati (applicando la maggiorazione del 3,2%, pari alla variazione percentuale dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, relativo al mese di aprile 2012): Euro 783,33 per quanto riguarda l'importo relativo al valore del primo punto di invalidit; Euro 45,70 per quanto riguarda l'importo relativo ad ogni giorno di inabilit assoluta. I nuovi importi si applicano dal 1 aprile 2012.

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PUBBLICAZIONI 2012 TRIFIR & PARTNERS AVVOCATI

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Corriere della Sera - Corriere Economia La Riforma del Lavoro. Istruzioni per luso. A cura di Trir & Partners Avvocati Codice del Lavoro Tribuna Pocket 2012 eBook Codice del Lavoro Tribuna Pocket 2012 A cura di Giacinto Favalli, Andrea Stanchi, Luca DArco Codice di Diritto del Lavoro Tribuna Major 2012 A cura di Giacinto Favalli e Trir & Partners Avvocati iBookstore eBook T&P per iPad: Licenziamenti Individuali: novit sostanziali e processuali Guida alla Riforma del Lavoro A cura di Trir & Partners Avvocati Guida T&P: Licenziamenti Individuali: novit sostanziali e processuali (PDF) Guida alla Riforma del Lavoro A cura di Trir & Partners Avvocati Ordine degli Avvocati di Milano -Fondazione Forense di Milano Collana della Fondazione Forense di Milano IPSOA Appalto, somministrazione, contratto a termine A cura di Giacinto Favalli

EVENTI, CONVEGNI, SEMINARI

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Elenco Eventi, Convegni, Seminari 2012 Video Convegni 2012 Forum delle Piccole e Medie Imprese, Telelombardia Archivio Puntate 2012 Vittorio Provera e Giorgio Molteni Convegno Associazione Romano Canosa Video: La Magistratura e il Diritto del Lavoro Salvatore Trir Fotograe Convegni T&P per aziende

Convegno T&P La riforma del mercato del lavoro 24 Luglio 2012 Milano, Societ Umanitaria

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RASSEGNA STAMPA

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Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 25/01/12 Crediti insoddisfatti: presupposti e limiti di azione verso liquidatori e soci di societ estinta di Vittorio Provera lEspresso: 26/01/12 Lavoro: numero e tipologia di cause registrate dal sindacato nel 2011 Intervista a Giacinto Favalli Il Sole 24 Ore: 02/02/2012 Articolo 18, cause no a sei anni Intervista a Giacinto Favalli Il Sole 24 Ore: 03/02/2012 Al Sud il licenziamento sempre illegittimo Intervista a Giacinto Favalli Corriere della Sera: 08/02/2012 Battezzai larticolo 18, va depurato (dei tempi del tribunale) di Salvatore Trir HR On Line - AIDP: N3 Febbraio 2012 Le novit del decreto Salva Italia e lentrata in vigore del termine di decadenza di cui allart. 32 del Collegato Lavoro di Tommaso Targa OK La Salute: Febbraio 2012 Mobbing, unemergenza sociale Intervista a Anna Maria Corna Libero: 24/02/2012 Quando i contratti nascono male Intervista a Giacinto Favalli DirittoBancario.it: 27/02/2012 Il nuovo procedimento per la composizione delle crisi da sovraindebitamento (dei non fallibili) di Francesco Autelitano e Carlo Uccella Newsletter - AIDP: N22 Febbraio 2012 La riforma del mercato del lavoro Il punto di vista di Salvatore Trir

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Dirigenti Industria ALDAI: Febbraio 2012 Il dirigente e il contratto di lavoro di Stefano Trir Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 20/03/2012 Contratto di apprendistato: prime novit dalle Regioni e dalla Contrattazione Collettiva di Vittorio Provera Dossier Lombardia - il Giornale: 22/03/2012 Intervenire sul costo del lavoro e la certezza del diritto Intervista a Salvatore Trir Corriere della Sera: 23/03/2012 Finalmente una terza via: lindennizzo del licenziato Intervista a Salvatore Trir Il Foglio: 27/03/2012 Licenziamenti alla berlinese DirittoBancario.it: 28/03/2012 I compensi del top management nelle societ quotate. In particolare: la nuova relazione sulla remunerazione di Francesco Autelitano e Francesco Cristiano DirittoBancario.it: 29/03/2012 Derivati: lart. 21 TUF tutela tutti, anche gli operatori qualicati di Francesco Autelitano Il Mondo: 30/03/2012 Il DL Semplicazioni introduce novit sulla disciplina della responsabilit Intervista a Stefano Trir Il Sole 24 Ore: 06/04/2012 La conciliazione peser sulla decisione del giudice Intervista a Giacinto Favalli Corriere della Sera: 11/04/2012 I tre arbitri di Esselunga, la scelta di Caprotti Esselunga. Parte larbitrato tra Caprotti e i gli. La Stampa: 12/04/2012 Fiom-Fiat, il giudice ha riunito i 28 ricorsi

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Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 16/04/2012 Liberalizzare sanzionando: la nuova disciplina dei contratti in materia di cessione di prodotti agroalimentari di Vittorio Provera DirittoBancario.it: 16/04/2012 La prescrizione del diritto alla ripetizione dindebito derivante da operazioni bancarie in conto corrente di Francesco Autelitano Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 26/04/2012 Novit in materia di somministrazione di lavoro(D.lgs. 2 Marzo 2012, n. 24) di Valeria De Lucia Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 03/05/2012 Rappresentanze sindacali aziendali: art. 19 Stat. Lav. di Giacinto Favalli Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 26/05/2012 Il nuovo apprendistato: primi accordi collettivi e recenti iniziative per incentivare le assunzioni di Vittorio Provera Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 01/06/2012 Il nuovo processo sui licenziamenti di Stefano Trir e Marina Tona DirittoBancario.it: 11/06/2012 I rimedi concordati alla crisi dellimpresa fallibile di Carlo Uccella il Giornale: 23/06/2012 Fiat, sentenza aberrante: non si assume per tessera Intervista a Giacinto Favalli DirittoBancario.it: 25/06/2012 La SRL semplicata: le novit previste nello schema di decreto legge approvato dal Governo il 15 Giugno 2012 di Francesco Cristiano

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HR On Line AIDP: N13 Luglio 2012 Riforma del mercato del lavoro di Stefano Trir e Luca DArco Corriere della Sera - Corriere Economia: 02/07/2012 Riforma Lavoro.Un cantiere aperto. Dai licenziamenti allapprendistato, ai contratti essibili: per i giuslavoristi molti aspetti da rivedere. Intervista a Salvatore Trir Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 03/07/2012 Lanalisi della riforma del mercato del lavoro di Giacinto Favalli Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 04/07/2012 Riforma del mercato del lavoro. Contratti, essibilit e licenziamenti. di Stefano Trir e Luca DArco Corriere della Sera - Corriere Economia: 09/07/2012 Riforma del lavoro, quei vizi antichi Analisi di Salvatore Trir Gazzetta di Parma: 19/07/2012 Riforma Fornero: cos cambia il lavoro in Italia Corriere della Sera: 22-23/07/2012 La Riforma del Lavoro. Istruzioni per luso. A cura di Trir & Partners Avvocati Dallarticolo 18 al precariato. La bussola delle regole | Il libro La Riforma del Lavoro Esperto Ipsoa: 24/07/2012 e 27/07/2012 Riforma Lavoro: contratto a termine senza causale stipulato per attivit stagionali Riforma Lavoro: lavoratori a chiamata assunti per periodo estivo prima del 18/7/2012 possono ancora essere utilizzati per la stagione? di Giacinto Favalli Guida al Lavoro - Supplemento Riforma del lavoro: Luglio 2012 Flessibilit in uscita: i nuovi licenziamenti individuali e collettivi di Salvatore Trir e Giacinto Favalli Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 25/07/2012 Privacy nella comunicazione elettronica di Andrea Beretta

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HIGHLIGHTS T&P 2012

Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 08/08/2012 Gli impianti audiovisivi: le novit dal Ministero del Lavoro sulla procedura di autorizzazione di Vittorio Provera TopLegal Elite: Agosto 2012 Voglia di Labour: Trir & Partners Avvocati Professionisti 2012: Salvatore Trir, Giacinto Favalli, Anna Maria Corna, Claudio Ponari Newsletter - AIDP: N28 Settembre 2012 La nuova disciplina dei licenziamenti. Cosa cambia per dipendenti e aziende. di Salvatore Trir Licenziamento discriminatorio e ipotesi di nullit del licenziamento di Giacinto Favalli HR On Line AIDP: N16 Ottobre 2012 Il datore di lavoro pu svolgere indagini interne A cura di Giorgio Molteni Il Sole 24 Ore: 05/10/2012 Chi cede un ramo dazienda non risponde del compratore Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 08/10/2012 Licenziamenti e nuovo processo di Stefano Beretta JOBtalk Il Sole 24 Ore: 10/10/2012 Il nuovo processo sui licenziamenti e listruttoria leggera: le prime pronunce del Tribunale di Milano di Stefano Beretta Diritto24 Il Sole 24 Ore:18/10/2012 I primi incentivi concreti per favorire loccupazione giovanile e delle donne di Vittorio Provera HR On Line AIDP: N17 Ottobre 2012 Collaborazioni a progetto: pluralit di contratti e stabile inserimento del lavoratore A cura di Tommaso Targa Diritto24 Il Sole 24 Ore:22/10/2012 LAvvocato del giorno: Salvatore Trir

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HIGHLIGHTS T&P 2012

Diritto24 Il Sole 24 Ore:26/10/2012 Nella riforma Fornero rivive il vecchio art. 18? di Marina Olgiati Esperto Ipsoa: 23/10/2012 Lintervallo di tempo pi lungo per la successione di contratti si applica alla somministrazione? di Giacinto Favalli DirittoBancario.it:30/10/2012 La revoca dellamministratore di S.r.l.. Presupposti e rimedi di Francesco Autelitano I Contratti IPSOA Novembre 2012 Contratti derivati e collegamento negoziale Commento a cura di Francesco Autelitano Diritto24 Il Sole 24 Ore: 14/11/2012 Licenziamento e tentativo di conciliazione secondo la Riforma Fornero: casi dubbi di Tommaso Targa JOBtalk Il Sole 24 Ore: 14/11/2012 Ma il nuovo processo del lavoro veramente pi celere? di Stefano Beretta LIMPRESA: Dicembre 2012 Giuslavoro. Fronte caldo per tutti. Intervista a Salvatore Trir JOB24 Il Sole 24 Ore: 12/12/2012 Video: Occupazione. Assunzioni pi facili per lavoratori svantaggiati, donne, giovani. Intervista a Anna Maria Corna

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SALVATORE TRIFIR, FONDATORE T&P

Partners

Salvatore Trir Paola Siniramed Stefano Beretta Giacinto Favalli Bonaventura Minutolo Vittorio Provera Stefano Trir Anna Maria Corna Giorgio Molteni Marina Olgiati Marina Tona Mario Cammarata Luca Peron Francesco Autelitano Antonio Cazzella Damiana Lesce Mariapaola Rovetta Arici

Valentina Ruzzenenti Luca DArco Orazio Marano Paolo Zucchinali Angelo Di Gioia Filippo Salvo Tommaso Targa Tiziano Feriani Paola Balletti

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Associati Trir & Partners


Andrea Beretta Francesco Chiarelli Teresa Cofano Francesco Cristiano Valentina Curti Valeria De Lucia Marta Filadoro Barbara Fumai Giuseppe Gemelli Paola Lonigro Sara Lovecchio Diego Meucci Anna Minutolo Jacopo Moretti Claudio Ponari Luigia Scalfaro Giampaolo Tagliagambe Francesco Torniamenti Carlo Uccella Giovanna Vaglio Bianco Raffaella Imondi Roberto Pettinelli Francesca Retus Veronica Rigoni

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STAFF
Giuseppe Milazzotto Responsabile Amministrativo Titta De Maio Responsabile Segreteria Generale Carmen De Maio Responsabile Servizi Generali Dott.ssa Martina VenutiResponsabile Biblioteca Rina Agrillo Alessandra Aliprandi Dianora Baretto Igor Butnaru Emanuela Carnevale Vera Colavitti Stella Curino Caterina Darii Michela Donati Samantha Facchi Alessandra Giacalone Vera Iannelli Stefano Lard Barbara Maggioni Sarah Massarotto Danny Nowbut Elisa Penna Elisabetta Picaro Marzia Sassi Linda Scarantino Patrizia Silva Teresa Tartaglia

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Franca Traini Luciana Trezzani Roberta Uboldi Elena Vegetti

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