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35/07 - N3 Giugno 2008

EDITORE
Consorzio Creta - Via Torpisana 102, 72100 Brindisi www.consorziocreta.com - info@consorziocreta.com

DIRETTORE RESPONSABILE Tommaso Forte

REDAzIONE Tel. 080.4913845 - Fax 080.4051761 E-mail: ieapuglia@libero.it

SEgRETERIA DI REDAzIONE Andrea Miccolis

STAMPA Tipografia Romana Capurso - Zona Industriale

NORMATIVA

In arrivo investimenti di un gruppo industriale a livello mondiale impegnato nellenergia del sottosuolo

Eolico: La Puglia chiede pi poteri


VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE

Il correttivo 4/2008 prevede la competenza delle Regioni


Nuova interpretazione del Consiglio di Stato

Via Postuma: No della legge


Raee e veicoli fuori uso
l D.Lgs 24 giugno 2006, n. 209, costituisce la nor ma di riferimento in materia di veicoli fuori uso. Esso rappresenta lattuazione della direttiva 2000/53/Ce relativa ai veicoli fuori uso. Il D.Lgs 25 luglio, n. 151 ha introdotto un sistema di gestione per la specifica tipologia di rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), basato sulla loro raccolta differenziata, trattamento ed avvio a recupero. Esso ha recepito ben tre direttive comunitarie: 2002/96/CE, 2003/108/CE e la 2002/95/CE. Dalle operazioni di trattamento di un veicolo fuori uso e dallo smontaggio delle componenti avviate a reimpiego (cio quelle operazioni in virt delle quali i componenti di un veicolo fuori uso erano stati originariamente concepiti) originano motorini elettrici di avviamento, batterie esauste, impianti contenenti gas refrigeranti, alternatori, orologi elettrici, ecc. Stando quanto suddetto, si potrebbe pensare che la gestione delle apparecchiature suddette debba rispettare la normativa del decreto legislativo n 151/2005, e di conseguenza il centro di raccolta veicoli fuori uso adeguarvisi, andando quindi ad integrare quanto previsto dal D.Lgs 209/2003. FIORE A PAGINA 18

Nella procedura non coinvolti gli impianti autorizzati ante normativa


BALICE A PAGINA 7 BARBIERI A PAGINA 9

FORMAzIONE

ESTRAzIONE

IMPATTI

Il progetto Infea coinvolge la scuola

Cave: Confronto per una nuova legge

Rumori molesti

URICCHIO A PAGINA 14

REINA A PAGINA 21

DE CESARE E GAROFOLI A PAGINA 16

Industria&Ambiente

Molte le adesioni di istituzioni pubbliche e private al progetto di comunicazione del Consorzio Creta
Industria&Ambiente si rinnova e cambia immagine, assumendo da settembre una nuova veste grafica; 15.000 copie saranno distribuite gratuitamente in tutto il territorio nazionale. La rivista assume una valenza tecnico scientifica sia nella Regione Puglia e sia a carattere nazionale. Lobiettivo di giungere al traguardo di 32 pagine e 20.000 copie distribuite entro giugno 2009

di GIUSEPPE DALENA*

ontinua il nostro entusiasmo per linformazione ambientale. Industria&Ambiente.Puglia, nato da una scommessa imprenditoriale, sin da subito, ha dimostrato un favorevole riscontro tra addetti ai lavori e istituzioni pubbliche e private, in virt della sua valenza tecnico-scientifica. H.D. Thoreau scriveva che la nostra vita si consuma nella cura di particolari...bisogna semplificare, semplificare Industria&Ambiente.Puglia, nellottica di uninformazione puntuale e semplificata, assurge a volano nellambito della stampa specializzata nella Regione Puglia ed in Italia. Continua la sua attivit propulsiva nellinformazione nellambito delle energie alternative, del recupero ambientale e del trattamento dei rifiuti, tematiche che, in questo difficile momento della gestione ambientale, sollevano quotidianamente contrastanti opinioni. Demagogie e ostruzionismi stanno creando uno dei pi pesanti disagi mediatici al nostro Paese. Ogni giorno i media riportano notizie, pareri e commenti sullemergenza rifiuti. Ma lemergenza ancor prima di essere

Dalena: Il nostro progetto coinvolge professionisti del territorio


definita ambientale da ritenersi culturale. Il paradossale effetto Nimby (Not In My Back Yard, fuori dal mio giardino) ci sta portando a convivere in un continuo stato di emergenza. Un ruolo decisivo e fondamentale stato il contributo degli inserzionisti che hanno creduto sin dallinizio nel nostro progetto editoriale e di marketing territoriale. Tutto ci in virt dellenorme consenso ottenuto dalla rivista, accolta con entusiasmo nelle fiere specializzate e dagli operatori del settore ambientale e dal Ministro dellAmbiente, Stefania Prestigiacomo che ha voluto premiare questo progetto con un suo intervento istituzionale. Molte le adesioni di collaborazione da parte di professionisti del settore, oltre che di giornalisti specializzati, Universit, provincia di Trento, comune di Roma, Consorzi di Recupero, municipalit, associazioni di categoria e studi tecnici. Vogliamo farci ascoltare e leggere, perch crediamo che linformazione continua e scevra da ogni pregiudizio possa avvicinare e sposare le tante opinioni, al fine di giungere con consapevolezza, ad una soluzione che sia la sintesi degli interessi dei vari soggetti (cosiddetti Stakeholders) coinvolti nei meccanismi di scelte ambientali. La nostra ambizione sperare di acquisire la saggezza dellumilt. In questo numero, abbiamo voluto dare ampio spazio a due tematiche cardine puntando, quindi, lattenzione in primis sulla questione energia e poi sui consorzi di recupero. Ma non solo. In questo numero

Vera scommessa editoriale

linteresse giornalistico si spinto ben al di l dei confini regionali, puntando ad una visione pi precisa degli argomenti e su di un piano pi esteso, focalizzando lattenzione sullintero territorio nazionale. Lobiettivo di Industria&Ambiente. Puglia di stare al fianco di tutti coloro i quali sono impegnati ogni giorno e a vario titolo nella promozione della cultura ambientale, nella formazione delle nuove leve a favore di una migliore qualit della vita. In questi mesi oltre 20 collaboratori hanno contribuito alla riuscita del nostro periodico, ottenendo ambiziosi risultati. Nellottica di un continuo miglioramento del nostro progetto editoriale, da settembre Industria&Ambiente.Puglia si rinnova e cambia immagine, assumendo una nuova veste grafica; inoltre 15.000 copie saranno distribuite sia nella Regione Puglia che sullintero territorio nazionale. Lobiettivo di raggiungere le 32 pagine e 20.000 copie entro giugno 2009. Presidente Consorzio Creta
Editore Industria&Ambiente.Puglia

IL MINISTRO

NOVIT

Il Ministero ha il compito di indirizzare le linee programmatiche in ambito nazionale e regionale

Basta con la politica dei no


Lidea dello sviluppo sostenibile ormai entrata nel linguaggio comune per indicare linteresse di tutti a realizzare un modello di crescita basato sul confronto e sulla responsabilit

La Regione Puglia allavanguardia per gli investimenti energetici


Tokio

con grande piacere che porgo il mio saluto ai lettori di Industria& Ambiente. una tribuna importante per spiegare le linee che informeranno la futura politica ambientale. il Ministero dellAmbiente ha il compito di indirizzare le politiche e le normative che lo guidano in modo che ogni passaggio sia rispettoso dellambiente, in ambito locale e nazionale e a livello internazionale, in attuazione degli impegni assunti dal nostro Paese soprattutto per quel che riguarda la riduzione delle emissioni di gas serra, che significa anche migliori condizioni di vivibilit nelle nostre citt. chiaro che questo si traduce in norme e adempimenti per limitare linquinamento. Ho detto in pi occasioni, e qui lo ribadisco, che il ministero vuol mettere fine alla politica dei no. Per ispirare una logica del fare, un ambientalismo liberale, che partecipi pienamente allo sviluppo economico e sociale

On. Stefania Prestigiacomo Ministro dellAmbiente

del Paese. E una politica della quale si sente lurgenza, ma che non significa certo abbassare la guardia rispetto a quella che una corretta gestione del rapporto con lecosistema. E non certo libert dinquinare. Per raggiungere queste finalit occorre riavviare il dialogo. Tra ministero e industriali non deve

esserci contrapposi-zione, bens molti momenti di confronto per larmonizzazione degli interessi comuni. Dialogo e confronto che hanno lobbiettivo di migliorare i risultati del nostro Paese. Il paese ha un grande bisogno di favorire la crescita di un tessuto industriale e produttivo moderno e competitivo, che possa stare al passo con i vertiginosi movimenti dei mercati internazionali. Ma, dal Governo ai territori, agli stessi produttori, nessuno ha alcun interesse ad allentare le maglie dei

controlli, abbassare il livello di difesa dei suoli, dellaria e delle acque dallinquinamento. Lidea dello sviluppo sostenibile ormai entrata nel linguaggio comune per indicare linteresse di tutti a realizzare un modello di crescita basato sul confronto e sulla responsabilit di tutti gli attori della scena politico-sociale. Spetta a governo, enti pubblici e ai privati, fino agli individui nel loro piccolo, promuovere una qualit della vita che va oltre leconomia, ma che a ben guardare, produce effetti

economici e ricadute positive su quei territori che hanno applicato corretti comportamenti ambientali. Un discorso che si lega strettamente con quello della diversifi-cazione delle fonti di energia, un campo nel quale lindustria, e alcune regioni come la Puglia in particolare, possono fare moltissimo per dare risposte nuove e tecnologica-mente allavanguardia ai bisogni di tutto il territorio nazionale. On. Stefania Prestigiacomo Ministro dellAmbiente

uto ad acqua: vera novit. Lazienda nipponica Genepax, infatti, ha presentato, una microcar che utilizza nientaltro che acqua per la propulsione. Lauto dotata di un generatore che estrae lidrogeno dallacqua contenuta nel serbatoio, idrogeno con cui genera lelettricit necessaria per alimentare i motori elettrici che spingono la vettura. Genepax non ha rivelato nulla sul funzionamento del proprio generatore, e la breve dimostrazione fatta con una microcar Reva convertita con il sistema Genepax non certo esaustiva, visto che appunto un sistema a piastre di alluminio pu facilmente generare quel tanto di idrogeno sufficiente a far percorrere qualche chilometro ad una vettura. Nel caso di Genepax, il miracolo avviene nel cosiddetto generatore, in grado di trasformare efficacemente ed a bordo della vettura lacqua in idrogeno ed ossigeno.

Macchina alimentata ad acqua

La prossima pubblicazione di Industria & Ambiente torna a Ottobre

Industria&Ambiente

A Lecce stato ospitato il primo festival dedicato allenergia, allinnovazione e allo sviluppo eco-sostenibile. Oltre 30 gli appuntamenti

di GIOVANNI PELLEGRINO*

l fatto che si sia svolto a Lecce il primo festival interamente dedicato allenergia non casuale, la conferma di un ruolo propulsivo che la Provincia ha inteso svolgere sin dal primo momento. Oltre 50 ospiti tra scienziati, economisti, politici, imprenditori, intellettuali e giornalisti e oltre 30 appuntamenti tra incontri, dibattiti, mostre, laboratori e spettacoli: sono la migliore presentazione di un territorio che ama lambiente, lo sviluppo, limpresa, linnovazione. Daltro canto, il nostro Piano Strategico (approvato nel gennaio 2006, prima tra le Province pugliesi), stato costruito sulla volont di porre su basi non esclusivamente provinciali lindividuazione di nuove proposte per superare lantico ritardo infrastrutturale. Da qui nata lidea strategica di Grande Salento, che ha consentito la sottoscrizione di unintesa interprovinciale condivisa su alcuni ambiti dintervento prioritari (infrastrutture logistiche e di trasporto, tutela e gestione dellambiente, promozione e uso della conoscenza, sviluppo di politiche mediterranee-balcaniche, turismo e cultura, agricoltura e

Abbiamo voluto anche mettere ordine agli insediamenti eolici, che purtroppo stavano per attuarsi in modo selvaggio

Energia solare e grande Salento


Pellegrino: La Provincia investe in politiche ambientali e balcaniche
sviluppo rurale, sviluppo industriale). Da qui scaturita, poi, lintesa pi complessiva con la Regione Puglia. Il governo del territorio non pu prescindere dalla tutela del paesaggio e dellambiente. Per questo, abbiamo immaginato un Salento inteso come citt diffusa in un parco, che rappresenta lidea centrale del Piano Territoriale di Coordinamento (approvato recentemente in Giunta e in Consiglio, primi in Puglia e tra i primi nel Sud Italia) ed ha costituito il naturale presupposto dellinserimento della Provincia di Lecce nel progetto Marchi darea, insieme ad altri parchi nazionali e regionali. in questo quadro che abbiamo lanciato un vero e proprio marchio Salento dAmare, sintesi di un territorio che vuole crescere, salvaguardando le tipicit locali, le sue bellezze, le radici della sua stessa cultura. Certo, i problemi non mancano, anche perch la fine del commissariamento dei rifiuti in Puglia ha rappresentato per il Salento un impegno nuovo, che ha costretto la Provincia a mettere in campo un piano dintervento a sostegno della gestione dei rifiuti urbani da parte delle Autorit. In materia di politiche energetiche, la Provincia ha favorito lutilizzo dellenergia solare per il condizionamento estivo dei fabbricati e per il riscaldamento delle piscine allaperto, ma ha anche sottoscritto un protocollo dintesa con Regione, Coldiretti

Lecce e Assindustria Lecce per la realizzazione di due impianti per la produzione di energia da olii vegetali. Significativo stato anche il progetto dintervento per la realizzazione di un buon numero di impianti per la produzione di energia elettrica da solare fotovol-taico, da installare sulle coperture degli edifici scolastici delle scuole secondarie di secondo grado, di competenza della Provincia. Abbiamo voluto anche mettere ordine negli insediamenti eolici, che purtroppo stavano per attuarsi in modo selvaggio e incoerente nei confronti del patrimonio ambientale. Per questo, abbiamo approvato precise direttive in Consiglio Provinciale, tendenti ad una pi puntuale regolamentazione di questi insediamenti. *Presidente Provincia di Lecce

Industria&Ambiente

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UNIVERSIT

Il governo regionale scommette sulle politiche energetiche, sviluppo economico e accordi di programma

Lucania: Ambiente, energia e petrolio


Abbiamo pianificato importanti progetti per lo sviluppo del territorio
l governo regionale scommette sulle politiche di sviluppo ed apre una fase di forte iniziativa istituzionale per il rilancio del sistema produttivo lucano, attraverso un corposo pacchetto dinterventi mirati a rafforzare le prospettive economiche della Basilicata. Ecco, dunque, le priorit del Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo: sviluppo economico-produttivo, energia, innovazione tecnologica e piccole medie imprese. Stiamo pianificando lo sviluppo della nostra Regione - spiega Vito De Filippo - con una nuova politica industriale che sappia esercitare il suo protagonismo in sintonia con le attese del mercato e capitalizzarne il patrimonio desperienza dentro un processo innovativo che le restituisca fiducia. Linnovazione energetica una delle nostre priorit e per questo vogliamo sostenere lo sforzo industriale ed assicurare vantaggi competitivi alle imprese e condizioni di risparmio al sistema pubblico ed ai cittadini, attraverso il Piano dIndirizzo Energetico Ambientale Regionale, lavvio a piena operativit della SEL, la rinego-ziazione degli accordi sottoscritti con Eni nella Val DAgri e lattuazione degli accordi con i Conti-tolari della Concessione Gorgo-glione nella Valle del Sauro. La Basilicata tra le pi ricche regioni dItalia che possiede il maggiore giacimento on shore, mineralizzato ad olio e gas, oltre a rilevanti risorse dal punto di vista della producibilit da rinnovabile e corposi recuperi

Formazione

Corso di laurea Sicurezza ambientale


l mercato del lavoro necessita di nuove professioni verdi e di professionalit specifiche per lindustria non inquinante, il contesto urbano, il risparmio energetico, le aree protette del territorio. il motivo alla base del nuovo Corso di Laurea in Scienze e Sicurezza Chimico-Tossicologiche dellAmbiente attivato a Milano dalla Facolt di Farmacia dellUniversit Statale a partire dallAnno Accademico 2008-2009. Obiettivo del Corso di Laurea formare operatori con conoscenze culturali e professionali specifiche, utili in laboratori di indagini scientifico-sperimentali e di controllo; in situazioni di pianificazione, gestione e controllo delle problematiche ambientali, vedi il caso di rifiuti/inceneritori; nellinformazione e nella formazione tecnico scientifica; per la garanzia della sicurezza ambientale e degli alimenti e per la tutela della salute. I settori lavorativi di inserimento sono quelli degli ambiti ambientale, agroalimentare, veterinario, cosmetico, tessile, chimico e chimico-farmaceutico. Per poter conseguire la laurea necessario frequentare uno stage con la supervisione di un docente del Corso di Laurea e di un Responsabile Aziendale presso laboratori universitari o aziendali.

Stiamo pianificando lo sviluppo della nostra Regione con una nuova politica industriale
di efficienza energetica ottenibili alla luce dello stato delledilizia sia pubblica che privata. In perfetta sintonia con le logiche dellUnione Europea, la Regione deve intervenire, in condizioni di incapacit del mercato, a promuovere lefficienza energetica anche con lausilio di una societ di servizi energetici totalmente pubblica. Nel prossimo POR allArea tematica Energia ed in particolare al conseguimento degli obiettivi Riequilibrio del bilancio energetico regionale e Promozione di filiere produttive nel campo della produzione di energia e nella componentistica relativa al risparmio energetico verr destinato un plafond complessivo di risorse che si stima possa generare investimenti per oltre 370 milioni di euro. E continua. Intendiamo ritagliare una fonte cospicua del prossimo programma operativo per destinarla allincentivazione di programmi di risparmio energetico ed allincentiva-zione di fonti rinnovabili. In tale senso penso nello specifico ad una quota aggiuntiva premiale regionale da associare al contributo per kWh prodotto del conto energia per il fotovoltaico per piccoli impianti domestici, o comunque integrati in edifici esistenti o da realizzare, da abbinare ad un programma ampio da avviare con istituti di credito operanti in regione, quali quelli promossi a livello nazionale da Banca Popolare Etica, per permettere linstallazione di impianti fotovoltaici, consentendo alle persone interessate la fruizione di mutui che coprano il 100 per cento della spesa e possano agevolmente essere pagati nei tempi di rientro normale dellimpianto incentivato. Prosegue. Laccordo con Total, pari globalmente a 750 milioni di metri/cubi, verr utilizzato per essere messo a disposizione prevalentemente delle aziende ubicate in regione, che potranno accedervi a prezzi molto contenuti partecipando a dei bandi di assegnazione fisica di dette risorse, che saranno per conto della Regione gestiti da Sel, sulla base della volont di investire da parte delle singole aziende nel ridurre i propri consumi specifici. Detto gas sar disponibile dal 2010, ma nel contempo abbiamo intenzione di anticipare questa iniziativa. Intendiamo, in sintonia con quanto recentemente stabilito anche dal Governo con il D.L. n. 7/2007, chiedere allENI, che estrae dal sottosuolo della nostra regione circa 1 miliardo di metri/cubi di gas allanno, che ci conferisca presso il mercato regolamentato delle capacit, cio nel punto di scambio virtuale del gas, la quota del prodotto di coltivazione di competenza regionale, pari a circa 60 milioni di metri/cubi allanno. In questo modo potremmo gi da questanno avviare i bandi di promozione energetica, con cui ridurre da subito i costi della bolletta energetica per le utenze pi virtuose.

LAzIENDA

Servizi ambientali al territorio


Fiore: Il nostro impegno rivolto alle organizzazioni industriali
La societ si occupa di assistenza al sistema industriale in materia di tecnologie pulite; monitoraggio ambientale; Valutazioni di Impatto Ambientali; consulenze eco-ambientali; pratiche per lAutorizzazione Integrata Ambientale

LApulia System si occupa di consulenza e formazione alle imprese

REGIONE PUGLIA

onsulenza ambientale e servizi globali alle im prese. Questo lobiettivo della Apulia System, societ nata per soddisfare le esigenze tecniche-gestionali di imprese, enti pubblici e privati in campo ambientale e industriale. Il nostro impegno - spiega Pasquale Fiore, amministratore unico della Apulia System - rivolto ad organizzazioni che devono affrontare lo sviluppo industriale e territoriale nel rispetto delle normative ambientali e dei principi di sostenibilit, con attenzione particolare alle politiche nazionali dellUnione Europea. Il nostro gruppo di lavoro articolato su un sistema che coniuga professionalit diverse (ingegneri, avvocati, chimici, tecnici ed operatori specializzati), consentendo un approccio integrato al complesso problema della gestione dellambiente, della sicurezza

Finanziamenti

170milioni di euro per la ricerca


casi le aziende sono impegnate a consolidare la propria posizione commerciale sul mercato e, quindi, si trovano a fronteggiare le problematiche ambientali con risorse insufficienti e prive delladeguata professionalit.. Dunque, criteri sempre pi restrittivi per quanto riguarda le acque, le emissioni in atmosfera, i rifiuti, lambiente di lavoro, la valutazione dimpatto ambientale, impongono numerosi adempimenti di tipo amministrativo. La qualit del servizio - continua Pasquale Fiore - e la disponibilit a soddisfare le esigenze del cliente sono le basi del nostro sistema di lavoro Apulia System in grado di eseguire i seguenti servizi: assistenza al sistema industriale in materia di tecnologie pulite; monitoraggi ambientali; Valutazioni di Impatto Ambientale; raccolta, elaborazione e gestione dei dati ambientali; consulenze eco-ambientali; consulenze trasporto su strada di merci pericolose (ADR); caratterizzazione ed analisi chimica dei rifiuti; progetti di bonifica di siti contaminati; redazione pratiche iscrizione/revisione allAlbo Gestori Ambientali; redazione pratiche di progetto ed esercizio impianti di gestione rifiuti in procedura ordinaria e semplificata; redazione pratiche per lottenimento dellAutorizzazione Integrata Ambientale AIA; redazione pratiche Valutazione di Impatto Ambientale; formazione sulla normativa ambientale (rifiuti, acque, emissioni, bonifiche), su sicurezza e prevenzione incendi; valutazione di conformit del sito produttivo alle norme relative al settore ambientale; assistenza continuativa per la gestione delle problematiche ambientali dei siti produttivi; consulenze tecniche sugli impianti antinquinamento. Apulia System organizza seminari di studio-formazione per garantire un processo continuo e permanente sullevoluzione della legislazione e dei relativi adempimenti sui principali temi ambientali. www.apuliasystem.com nnovazione e ricerca: centinaia di domande. Agli uffici dellAssessorato allo Sviluppo economico sono giunte richieste per 170 milioni di euro. I progetti, 78 in totale - spiega Sandro Frisullo, assessore regionale allindustria - spaziano dallaeronautico, allagroalimentare, alle biotecnologie, allenergia, alla meccatronica, ai nuovi materiali e nuove tecnologie per i sistemi produttivi. Sono tutti finalizzati a potenziare le infrastrutture dei centri di ricerca per linnovazione tecnologica.

Pasquale Fiore Amministratore Apulia System

e dellecologia, formulando le risposte pi adeguate ai molteplici aspetti. Le norme italiane in materia ambientale derivano per la maggior parte dallattuazione di Direttive Comunitarie complesse e spesso poco esaustive. In molti

Industria&Ambiente

La nuova societ si occuper della valorizzazione della risorsa energia a vantaggio delleconomia

Sel Spa: La Basilicata investe nel gas


De Filippo: Il progetto rientra negli interventi del piano energetico
nata la Societ Energetica Lucana (Sel). una societ per azioni a totale capitale regionale che si occuper della razionalizzazione d e i c o n s u m i e n e rg e t i c i i n Basilicata, dellofferta di energia e dellutilizzo delle risorse locali, oltre allattivit di intermediazione sul mercato dellenergia elettrica e del gas. La Societ Energetica Lucana costituisce un importante tassello della politica energetica regionale e rappresenta uno degli obiettivi pi qualificanti del programma di governo della giunta guidata dal Presidente Vito De Filippo. La sua costituzione fa seguito al programma di attenuazione dei costi energetici avviato dalla Giunta Regionale con la predisposizione del contributo alle famiglie sul gas naturale. La sua attivit si svilupper nel quadro programmatico definito nel Piano di Interventi Energetico Ambientale Regionale, allo scopo di estendere i benefici della riduzione del costo dellenergia anche alle imprese operanti in Basilicata. Con lavvio operativo della Sel - spiega Vito De Filippo - la Regione Basilicata si dota di uno strumento importantissimo di regolazione e di iniziativa per la valorizzazione della risorsa energia a vantaggio delleconomia e della societ regionale e lancia una grande sfida in uno dei settori pi complessi e delicati, com quello energetico. Dopo il consistente sconto sui consumi di gas gi in vigore esistono tutte le condizioni per raggiungere un significativo abbassamento dei costi energetici per le imprese, per la pubblica amministrazione e per le famiglie. Lavvio operativo della Societ Energetica Lucana - spiega Rocco Colangelo, Presidente della Sel - segna un salto di qualit nellattuazione delle politiche di sviluppo della Regione, perch mira ad accrescere la competitivit del territorio attraverso unofferta di energia a prezzi di convenienza e, al tempo stesso, una diversa e superiore qualit della vita. La Societ potr, nello specifico, promuovere e realizzare lottimizzazione dei consumi per ottenere la loro riduzione, limpiego delle risorse rinnovabili e la riduzione delle emissioni inquinanti.

MULTIREGIONE

Energie rinnovabili

Programma operativo 2007-2013


l via il progetto operativo multiregione. Il programma, denominato Energie rinnovabili e risparmio energetico, interessa Puglia, Campania, Calabria e Sicilia relativamente al periodo 2007-2013, con una dotazione complessiva di circa 1,6 miliardi di euro. Lobiettivo principale accrescere la quantit di fonti energetiche rinnovabili nellambito dei consumi e assicurare una maggiore efficienza energetica. Tra i cambiamenti previsti: laumento della quota di energie rinnovabili (dal 4,7% nel 2006 al 6,1% nel 2013); il risparmio energetico (1250 TEP in meno per ci che riguarda il settore termoelettrico); la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (1 megaton CO2/anno); la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e dalle importazioni energetiche.

Lazienda leader nella produzione di accessori per serramenti industriali e civili

La sfida eco-sostenibile della Master Energia solare e recupero acque


Lacatena: Il nostro obiettivo far crescere lenergia pulita nei prossimi anni
d un anno dallapplicazione del Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma ISO 14001, lazienda pugliese leader nella produzione di accessori per serramenti punta sulle fonti rinnovabili e sul trattamento delle acque di processo. Il nostro Sistema di Gestione Ambientale - spiega Maria Luisa Lacatena, Amministratore Unico della Master - solo in una fase di avvio, nellambito della quale stiamo ancora raccogliendo tutti i dati e le indicazioni utili a migliorare sempre di pi le nostre

Maria Luisa Lacatena Amministratore Unico Master

INNOVAZIONE

performance ambientali, lazienda ha gi preso decisioni importanti in materia di risparmio energetico, trattamento delle acque e tutela ambientale. Sapevamo gi, per le analisi che ci venivano trasferite dallArea Controllo di Gestione, che avevamo una criticit sul fronte dei consumi energetici. per questo che la Master ha deciso di investire sullenergia pulita del sole, con un primo

impianto di pannelli fotovoltaici che sar sistemato sul tetto di uno dei corpi di fabbrica e contribuir a coprire poco pi del 10% del nostro fabbisogno energetico. Lobiettivo, ovviamente, di far crescere la quota di energia pulita progressivamente negli anni a venire. Lazienda al fine di migliorare il processo qualitambiente opera nel pieno rispetto delle prescrizioni ambientali na-

zionali; controlla le performance ambientali derivanti dai processi e dai prodotti aziendali; attua attivit di comunicazione al fine di rendere disponibile la politica ambientale a clienti, fornitori, autorit, e comunit sociale di riferimento; ottimizza il consumo delle risorse naturali ed energetiche; coinvolge e condividere con i fornitori il processo di miglioramento delle politiche ambientali.

Contributi

Fondi europei per lefficenza energetica


l Ministero dello Sviluppo Economico ha istituito un Fondo destinato a finanziare i progetti di innovazione industriale interessati alle aree tecnologiche dellefficienza energe-tica, della mobilit sostenibile, delle nuove tecnologie della vita, delle nuove tecnologie per il made in Italy e delle tecnologie innovative per i beni e le attivit culturali e turistiche. La quota di risorse, a valere sul Fondo Competitivit e Sviluppo, pari a complessivi 990 milioni di euro per il triennio 20072009, destinata al finanziamento dei progetti di innovazione industriale stata ripartita dunque fra le cinque aree tecnologiche e assegna a quella dellefficienza energetica un budget pari a 250 milioni di euro. Verranno anche incentivati interventi riguardanti la produzione di materiali ad alta efficienza per ledilizia e larchitettura bioclimatica, nonch, di macchine e motori elettrici ad alta innovazione.

Lidea della Facolt dIngegneria dellUniversit del Salento


nata lauto solare: la SRT Hybrid 08. E una vettura ibrida solare per utilizzo cittadino progettata e realizzata da un gruppo di studenti della Facolt di Ingegneria dellUniversit del Salento. La trazione totalmente elettrica e la ricarica delle batterie affidata durante la marcia alla presenza di pannelli solari distribuiti su tutta la sua carena, mentre in fase di stazionamento dallazione combinata pannelli - rete elettrica. Lauto stata realizzata per promuovere luso di energie provenienti da fonti rinnovabili - spiega il Prof. Paolo Carlucci - e risulta fortemente innovativa in quanto la maggior parte delle auto solari progettata solo per luso in condizioni controllate su pista. Il progetto SRT HYBRID 08 si prefisso lo scopo di dimostrare un utilizzo pratico della tecnologia solare affinch i produttori possano adattarla

IL PROGETTO: NATA LAUTO SOLARE

Lauto raggiunge i 50km/h ed ha una autonomia di 100km


Magnifico Rettore Domenico Laforgia - e di mantenimento dellattuale qualit della vita. E evidente che siamo totalmente dipendenti dallenergia. Per altro il Salento un territorio che ha insediamenti importanti di trasformazione dellenergia e, insieme allintera regione Puglia, la zona italiana pi facilmente indirizzabile verso le energie rinnovabili. Nel futuro la Puglia vedr consolidata questa vocazione industriale e potr essere il territorio giusto nel quale sviluppare la filiera di prodotti a servizio delle produzioni di energia da fonte rinnovabile.

alla produzione di massa dei veicoli del futuro. Avendo deciso di realizzare una vettura quanto pi possibile simile ad unutilitaria si

circoscritto lutilizzo nel breve raggio dazione urbano o quasi (percorso casa-lavoro e viceversa) e si , pertanto, fissata lautonomia

a 100 km, limitando la velocit massima a 50 km/h. Lenergia la premessa di qualsiasi forma di sviluppo - spiega il

Industria&Ambiente

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EDILIZIA

SENTENZE/ Si dibatte ancora ampiamente sulla decisione del Consiglio di Stato del 31 agosto 2004

Via Postuma: No della Legge


di ROSSANA BALICE

Nella procedura non coinvolti gli impianti autorizzati ante normativa


noto che listituto della Valutazione dImpatto Ambientale espressione del principio di prevenzione volto a verificare gli effetti ambientali di un progetto di una determinata opera. La VIA, quindi, proprio come regolata dalla direttiva 85/337/ CEE, in tema di Valutazione di impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, esclude lapplicabilit della disciplina alle opere esistenti, imponendone leffettuazione prima che lopera sia realizzata (anzi prima che lopera sia corredata dellautorizzazione alla costruzione art. 2 punto 1), mentre la direttiva 97/11/CEE (in tema di modifica della succitata direttiva 85/337/CEE) allallegato II n. 13 che impone lo svolgimento della VIA prima che vengano apportate modifiche sostanziali o estensioni che possano avere notevoli ripercussioni negative sullambiente. E solo questultima lipotesi, confermata anche dal

FOTO

comma 3 dellart. 23 del d.lgs. 152/06, in cui si pu applicare la VIA ad un impianto esistente, per cui i provvedimenti di autorizzazione o approvazione adottati senza la previa valutazione di impatto ambientale, ove prescritta, sono nulli (comma 5 art. 4 d. lgs.

152/06) o almeno annullabili per violazione di legge ai sensi del comma 1 del d. lgs. 4/08 correttivo del precedente decreto gi citato. In questottica si sempre posta anche la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea che nella nota sentenza del 18/6/98 ha sta-

tuito che la direttiva 85/337/CEE devessere interpretata nel senso che essa non consente ad uno Stato membro di esonerare dagli obblighi relativi alla valutazione dellimpatto ambientale i progetti riportati nellallegato I qualora - questi progetti avessero gi costi-

ENERGIA PULITA

Il Ministero dellAmbiente finanzia 5milioni di euro


ei prossimi mesi si avvieranno i lavori di costruzione di cinque distributori di idrometano, una miscela composta dal 70 % di metano e dal 30 % di idrogeno. In ogni provincia della Puglia sar cos possibile fare il pieno scegliendo fra tre opzioni: idrogeno puro, idrometano e metano. Il progetto finanziato da cinque milioni di euro investiti dal Ministero dellAmbiente e dalla Regione Puglia e al contributo tecnico dellUniversit dellIdrogeno. In Italia circolano 600 mila auto a metano: almeno quelle omologate negli ultimi due anni possono utilizzare la nuova miscela senza dover fare alcun intervento sul motore e senza controindicazioni sul piano della sicurezza secondo le relazioni tecniche preparate dallUniversit di Pisa e dai vigili del fuoco. Questa scelta inoltre consentir di abbattere le emissioni inquinanti del 20 per cento e di guadagnare in potenza. Nel mondo esistono una quindicina di distributori di idrogeno per automobili, ma la filiera dellidrogeno pulito, quello ottenuto da fonti rinnovabili, sta nascendo in Italia. E anche per lidrometano un debutto su scala mondiale.

In Puglia cinque stazioni di idrometano

tuito oggetto di unautorizzazione prima del 3 luglio 1988, data di scadenza del termine di attuazione della direttiva, - lautorizzazione non fosse stata preceduta da uno studio ambientale conforme alle prescrizioni della direttiva e non sia stata utilizzata, e - una nuova procedura di autorizzazione sia stata formalmente avviata dopo il 3 luglio 1988, con esclusione dellunico caso relativo ad una procedura di autorizzazione relativa ad un progetto che doveva essere sottoposto ad una valutazione formalmente avviata prima del 3 luglio 1988 e ancora in corso a tale data. Per tutte le suddette motivazioni aveva suscitato notevole scalpore, sia a livello di interpretazione giuridica sia a livello di effetti pratici, la decisione del Consiglio di Stato del 31/8/04, secondo cui Qualora limpianto di smaltimento di rifiuti sia stato realizzato anteriormente allentrata in vigore del regime di cui agli artt. 27 e 28 D.LGS n. 22/1997 e succ. modifiche senza che sia intervenuta la previa valutazione di impatto ambientale, il rinnovo dellautorizzazione, rilasciato in costanza del nuovo regime, anche se non si tratta di impianto nuovo n di variante sostanziale deve essere sottoposto a VIA, la quale non teneva conto che la Pubblica Amministrazione, in sede di rinnovo dellautorizzazione, pu e deve, al contrario, esercitare unicamente una valutazione di tutte le prescrizioni gi ordinate allimpianto, imponendone di nuove, anche pi rigorose, e compatibili con la sopraggiunta situazione ambientale, ma sempre in modo consentito dalla legislazione vigente. Lavvenuta realizzazione dellimpianto e lavvio dellattivit produttiva in epoca anteriore alla vigenza della normativa sulla valutazione dimpatto ambientale, consentono, cio, esclusivamente lattivazione dei provvedimenti inibitori, di prevenzione, precauzione e ripristino in caso di accertato o prevedibile danno ambientale. *Avvocato

Novit

Casa intelligente
a un alto contenuto tecnologico, predisposta per la domotica, ha un tetto ventilato in legno integrato con pannelli foto-voltaici e vanta una spesa annua di energia di circa seicento euro. E la Smarthouse Mabo, la casa intelligente di classe energetica A inaugurata ad Arezzo. La casa, la prima nel suo genere in Italia, stata studiata da Mabo Group in collaborazione con lUniversit di Firenze.

QSN 2007-2013
Regione Obiettivo

Programma interregionale

ENERgIA ALTERNATIVA

I residui agro-forestali costituiscono una fonte di energia pulita


di DANILO LATTANZI

vantaggi ambientali della biomassa derivano dal fatto che la biomassa ampiamente disponibile ovunque e rappresenta una risorsa locale, pulita e rinnovabile. Lutilizzazione delle biomasse per fini energetici non contribuisce alleffetto serra, poich la quantit di anidride carbonica rilasciata durante la decomposizione, sia che essa avvenga naturalmente, sia per effetto della conversione energetica, equivalente a quella assorbita durante la crescita della biomassa; quindi non vi alcun contributo allaumento della CO 2 nellatmosfera. Aumentare la quota di energia prodotta mediante luso delle biomasse, piuttosto che con combustibili fossili, pu contribuire alla riduzione della CO 2 emessa in atmosfera. Un impiego diffuso delle biomasse pu comportare notevoli ricadute positive sia a livello ambientale che economico-occupazionale: la valoriz-zazione di residui agroindustriali; la possibilit di sviluppo di nuove iniziative industriali; un

Impianti energetici a biomasse LItalia torna allantico?

contributo nullo allincremento del tasso di CO 2 in atmosfera; lautonomia energetica locale di aziende agricole o di lavorazioni del legno; riduzione dei rifiuti solidi urbani e loro valorizzazione energetica. Per una definizione normativa occorre far riferimento al D.Lgs. n 387 del 29 dicembre 2003 che

ha dato attuazione alla direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dellenergia elettrica prodotta da fonti rinnovabili nel mercato interno dellelettricit e, soprattutto, al DPCM 8 marzo 2002 che contiene la disciplina delle caratteristiche merceologiche dei combustibili aventi rilevanza ai fini dellinquina-

mento atmosferico, nonch delle caratteristiche tecnologiche degli impianti di combustione. LItalia produce circa 17 milioni di tonnellate di residui agroforestali (dati bibliografici) che potrebbero essere utilizzati come biomasse, combustibile pulito ed economico. Purtroppo sul fronte della bioenergia per quanto

riguarda lItalia i dati parlano chiaro, nonostante lelevato potenziale di cui dispone, ferma ad una produzione di biomasse di 2 - 3 milioni di tonnellate petrolio, appena l 1,5% del fabbisogno nazionale, al di sotto della media europea e circa la met della media dei paesi industrializzati. Limpiego delle biomasse in Italia soddisfa, dunque, una quota piuttosto marginale dei consumi di energia primaria, ma il reale potenziale energetico di tale fonte non ancora pienamente sfruttato. Lo sfruttamento a fini energetici delle biomasse per lItalia rappresenta un importante giacimento energetico potenziale, e forse anche un trampolino di lancio, che potrebbe permettere di ridurre limportazione di energia elettrica. Si valuta, infatti, che la disponibilit di biomasse residuali (legno, residui agricoli e dellindustria agroalimentare, rifiuti urbani e dellindustria zootecnica), corrisponde ad un ammontare di circa 66 milioni di t di sostanza secca lanno. *Ingegnere

n attuazione di quanto previsto dal QSN 2007-2013, le Regioni dellObiettivo Convergenza (Calabria, Campa-nia, Puglia, Sicilia) ed in sinergia con le amministrazioni nazionali, hanno elaborato il Programma Operativo Inter-regionale (POI) Energie rin-novabili e risparmio energetico. Il POI contribuisce agli orientamenti comunitari che prevedono: il sostegno ai progetti volti a migliorare lefficienza energetica, ad esempio per quanto riguarda gli edifici e la diffusione di modelli di sviluppo a bassa intensit energetica; la promozione dello sviluppo e dell uso di tecnologie rinnovabili ed alternative, anche per il riscaldamento e la refrigerazione, che possono conferire un vantaggio allUE rafforzandone la posizione competitiva. Il Programma Operativo Interregionale, inoltre, pu contribuire al raggiungi-mento di questi obiettivi, oltre che con specifici interventi - quali sviluppo di modelli integrati di filiera, interventi dimostrativi di efficientamento degli edifici pubblici per diffusione di modelli di consumo a bassa intensit energetica - con la complessiva impostazione del programma, che si propone con una strategia articolata, ma integrata, di raggiungere obiettivi ambiziosi di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Industria&Ambiente

Lazio e Puglia nei progetti della Gamesa Solar Group

Investimenti per 80milioni di euro


azio e Puglia nei progetti delle energie rinnovabili della Gamesa Solar Group (nato dalla fusione di Gamesa Solar ed Ener3). Il piano del gruppo prevede che, in breve tempo, entreranno in esercizio 30 MW di nuove centrali solari, inclusa una nelle Canarie da 1100 kW che sar gestita dal gruppo ed entro la fine di novembre, in

Il mercato mondiale delle societ fotovoltaiche vale oggi ben 8miliardi di dollari
Spagna, si supereranno i 100 MW che diventeranno 150 nellanno successivo. Gli investimenti che riguardano lItalia, invece, si concentrano soprattutto nellassolato centro-sud. Due progetti riguardano il Lazio con due impianti a sud di Roma per oltre 10 MW e la

Puglia con impianti di oltre i 20 MW per un investimento totale che si aggira sugli 80-90 milioni di euro. Il mercato mondiale delle societ fotovoltaiche - ha dichiarato Paolo Pietrogrande, Chief Executive Officer del Gruppo - vale oggi ben 8 miliardi di dollari. La combinazione della consolidata presenza nellenergia solare in Spagna con le competenze italiane nello sviluppo e nellingegneria di impianti rinnovabili, apre la strada alla crescita del gruppo in uno dei pi promettenti mercati energetici europei.

Il Gruppo conta 400mila clienti, un fatturato di oltre 1.880milioni di euro. In crescita del 29,2%

Sorgenia: Primo operatore italiano


Nove gli impianti tra Sardegna, Campania, Sicilia, Puglia e Calabria
i sono persone che vedono lenergia sotto una nuova luce: lotta agli sprechi, sviluppo economico, difesa dellambiente. questa la triplice mission del Gruppo Sorgenia, primo operatore privato nel mercato italiano. Una realt che conta 400 mila clienti, un fatturato 2007 di oltre 1.880 milioni di euro e un primo trimestre 2008 che chiude con un consolidato di 610,3 milioni: in crescita del 29,2% rispetto allo stesso periodo dellanno precedente, grazie allaumento delle vendite di elettricit (+30,8%) e di gas naturale (+15,9%). Ma i numeri di bilancio non sono lunico vanto della societ. Riteniamo fondamentale - spiega lAmministratore Delegato, Massimo Orlandi - contribuire alla diffusione di una nuova cultura dellenergia e favorire uno sviluppo fondato su un uso consapevole ed efficiente delle risorse. Una scommessa ormai vinta, considerato che il Gruppo - attraverso la controllata Sorgenia Solar - il primo produttore italiano nel fotovoltaico. Nove impianti (per un totale di 9 MW) tra Sardegna, Campania, Sicilia, Calabria e Puglia, che saliranno presto a 15 per un totale di 14 MW di potenza installata, e un investimento di 75 milioni di euro. La formula scelta per il fotovoltaico quella dellimpianto di taglia grande. Perch - continua, Orlandi - solo con questi si possono generare i volumi che servono per uno sviluppo effettivo dal punto di vista industriale. Non a caso lindustria tedesca, oggi leader europeo, si sviluppata proprio in questo modo. Sorgenia Solar fornisce anche impianti chiavi in mano a

IL PROGETTO

FOTO

Arpa Basilicata

Rapporti interegionali
emellaggio tra Arpa Basilicata e Arpa Valle dAosta. Il progetto, ha come obiettivo il trasferimento allAgenzia della Basilicata di conoscenze finalizzate alla gestione di una rete di monitoraggio della radiazione ultravioletta (UV), alla costruzione di software per lelaborazione dei dati e allutilizzo dei sistemi di previsione dellindice (UV), conoscenze indispensabili ai fini del monitoraggio della qualit dellaria nonch allo studio dei processi di desertificazione.

Massimo Orlandi
Amministratore Delegato Sorgenia SpA

privati e piccole aziende. Non solo: produce moduli fotovoltaici certificati CEI EN 61215 ed i componenti elettrici ed elettronici inglobati in un impianto fotovoltaico. Il sole, per, non tutto. Fin dallavvio della sua attivit - prsegue Orlandi - Sorgenia stata attenta ai temi dellambiente e delle rinnovabili. Ecco, allora, gli impianti idroelettrici in Valle dAosta. Quello eolico di Cima Mutali in Umbria. Ma soprattutto, lacquisizione, avvenuta nel dicembre 2007, di Socit Franaise dEoliennes, il secondo operatore eolico in Francia, con 12 impianti e circa 100 MW di potenza installati. Poi gli impianti di generazione ad alta efficienza, costruiti secondo la tecnologia del Ciclo Combinato a Gas Naturale (o CCGT - Combined Cycle gas Turbine), in grado di garantire massima efficienza e minimo impatto ambientale. Il primo stato quello di Termoli (CB), entrato in funzione nel 2006, con una produzione

annua superiore ai 4 miliardi di kWh ed emissioni specifiche di CO2 inferiori di oltre il 40% alla media nazionale da generazione termoelettrica. Per i prossimi anni, prevista la realizzazione di altri tre impianti CCGT, fra cui ormai quasi ultimato quello di Modugno (BA). Come fornitore, Sorgenia sa che per la grande e media industria il risparmio energetico una vera e propria esigenza. Per questo nato il piano motorEFF, che fornisce alle realt produttive che usano motori trifase (con potenze da 1,1, a 90 kW) motori EFF1 in grado di ridurre i consumi fino al 20% e convertitori di frequenza (inverter) che portano il risparmio fino al 50%. Del Gruppo fa parte anche Sorgenia Menowatt, che sviluppa tecnologie e strumenti per lilluminazione esterna capaci di

GREEN PUBLIC PROCUREMENT

ridurre i consumi, migliorare il servizio e abbattere linquinamento luminoso. Prova di tale impegno? La partecipazione societaria di Legambiente, con una quota del 10%. Ma il risparmio energetico - conclude Massimo Orlandi - una questione che coinvolge ogni

famiglia; per questo Sorgenia ha creato la linea di prodotti per un consumo intelligente, tra i quali il TV Standby stop che permette di ridurre i consumi di energia elettrica derivanti dagli stand by dei televisori e degli apparecchi collegati.

Sostenibilit

PARLAMENTO EUROPEO

Previste da 2 a 6 anni e da 50 a 250mila euro di ammenda per traffico illecito di rifuti pericolosi

ECO-REATI/Sanzioni gravi per inquinamento ambientale


e gravi violazioni del le norme europee sulla tutela ambientale saranno punibili con sanzioni penali. Potranno essere colpite persone fisiche e giuridiche e star agli Stati dellUnione Europea definirle. La direttiva approvata fornisce ai paesi dellUnione Europea una cornice allinterno della quale ogni stato europeo dovr fissare le sanzioni penali, che dovranno essere effettive, proporzionate e dissuasive. La norma punta lindice contro varie forme di inquinamento grave, provocate da impianti che gestiscono sostanze pericolose, dalla gestione dei rifiuti e delle scorie nucleari, ma colpisce anche il possesso, la cattura, luccisione o la distruzione di specie protette di animali e piante e qualsiasi azione che provochi il signi-

Hans-Gert Pttering Presidente Parlamento Europeo

ficativo deterioramento di un habitat allinterno di un sito protetto. Per quanto riguarda i rifiuti, sono sanzionabili penalmente la raccolta, il trasporto, il recupero e leliminazione, comprese la

vigilanza dei siti di smaltimento che provochino o possano provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualit dellaria, del suolo e delle acque. Dunque, anche lItalia si

appresta ad approvare in consiglio dei ministri la nuova normativa in materia di reati ambientali. Infatti, un provvedimento proposto dai ministeri dellAmbiente e della Giustizia prevede multe fino a 250mila euro e carcere fino a dieci anni, e introduce per la prima volta il reato di associazione a delinquere finalizzata al crimine ambientale. Il provvedimento

affida al governo la delega per il riordino, il coordinamento e lintegrazione della disciplina sugli eco-reati, che vengono distinti in tre tipologie. Chi cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, tratta, abbandona o smaltisce ingenti quantitativi di rifiuti in maniera illegittima rischia adesso una multa da 10mila a 30mila euro e da uno a cinque anni di reclusione. Da due a sei anni - e da 20mila a 50mila euro - per il traffico di rifiuti pericolosi, mentre nel caso di scorie radioattive le pene previste andranno da due anni e sei mesi fino a otto anni, con multe da 50mila a 200mila euro. A tutto ci, poi, andr aggiunto un aumento della pena di un terzo se dallillecito deriva il pericolo ambientale durevole o rilevante.

arta riciclata e senza cloro, computer a basso consumo energetico, arredamento privo di sostanze tossiche e con materiali riciclati, lampade ad alta efficienza. Sono solo alcuni semplici esempi di cosa troveremo negli uffici della Pubblica Amministrazione centrale e periferica grazie allentrata in vigore del decreto interministeriale sul Piano di Azione per la Sostenibilit nella PA (Piano dazione nazionale sul Green Public Procure-ment), predisposto dal Ministero dellAmbiente di concerto con i ministeri dello Sviluppo Economico e dellEconomia. Sulla base del decreto interministeriale, verranno emanati provvedimenti attuativi con veri e propri criteri ambientali minimi cui la Pubblica Amministrazione si atterr nelle proprie spese. La Consip, societ del Ministero dellEconomia, introdurr criteri nelle gare di appalto per la fornitura di beni e servizi.

Acquisti verdi

Industria&Ambiente

Individuati i siti di Lecce, San Pietro Vernotico, Chieuti, Zapponeta, Manfredonia, Margherita di Savoia

Linvestimento di un gruppo industriale a livello mondiale impegnato nellingegneria del sottosuolo

Listanza stata presentata al Ministero dellAmbiente e per conoscenza agli uffici della Regione Puglia

Eolico: La Puglia chiede pi poteri


La nostra regione destinata ad accogliere migliaia di pale eoliche
di GIORGIA BARBIERI*

a Puglia sembra essere destinata ad accogliere migliaia di pale eoliche, non solo a terra (cd. impianti on-shore), ma anche in mare (cd. impianti eolici off-shore). infatti pervenuta al Settore Ecologia della Regione Puglia tutta la documentazione afferente la realizzazione di tre impianti off-shore antistanti i Comuni di Brindisi, Torchiarolo, San Pietro Vernotico, Lecce, Zapponeta, Margherita di Savoia, Manfredonia, Chieuti, Serracapriola, Campomarino, da parte di un gruppo industriale, leader a livello mondiale nellingegneria del sottosuolo, nel settore delle perforazioni (petrolio, gas, acqua), nonch, societ attiva nella realizzazione di parcheggi sotterranei automatizzati e sistemi di gestione integrata della sosta. La societ ha presentato a gennaio istanza di compatibilit ambientale al Ministero dellAmbiente, trasmettendo - per conoscenza - copia della medesima documentazione anche agli uffici regionali pugliesi, dando per acquisita la competenza ministeriale per la valutazione di impatto ambientale. questo il punto controverso: la competenza a rilasciare la compatibilit ambientale per la realizzazione degli impianti de quo. Difatti lart. 35 comma 1 lettera a) del D. Lgs. 152/2006 stabiliva che sono sottoposti a Via in sede statale (e dunque di competenza del Ministero dellAmbiente) le opere e gli interventi sottoposti ad autorizzazione alla costruzione o allesercizio da parte di organi dello Stato (in tale categoria rientrerebbero gli impianti eolici). Il D. Lgs n. 4/2008, entrato in vigore il 13/02/2008 e di riforma del previgente D. Lgs. 152/2006, allallegato III, lettera c bis) contemplando tra i progetti sottoposti a VIA regionale gli impianti eolici per la produzione di energia elettrica, con procedimento nel quale prevista la partecipazione obbligatoria del rappresentante del Ministero per i beni e le attivit culturali e, allallegato IV,

Sul versante autorizzatorio non vi incece dubbio circa la competenza del Ministero dei Trasporti, in quanto come previsto dallart. 12 del D.Lgs. 387/2003, modificato art. 2 comma 158 Legge 24/12/2007 numero 244

La norma prevede che le regioni esprimano il parere di competenza nei termini previsti dallart. 25 comma 2 del D.Lgs. 4/2008
demanio marittimo da parte della competente autorit marittima. Stando dunque alla lettera della norma oggi vigente e di quanto riportato negli allegati appare chiara la competenza delle singole Regioni ad effettuare listruttoria dei progetti (nel caso in cui gli impatti ambientali dellopera in oggetto ricadano nel territorio di una sola regione), ad eccezione dellipotesi contemplata dallart. 31 (attribuzione competenze) del medesimo D. Lgs. 4/2008, ovvero circa la competenza statale per quei progetti che riguardino il territorio di pi regioni, per i quali la Regione Puglia esprimer il parere di competenza nei termini previsti dallart. 25 comma 2 del D. lgs. 4/2008. Sulla scorta di quanto emerso dal recente Codice Ambientale circa la competenza a rilasciare il provvedimento di compatibilit ambientale in materia, la Regione Puglia ha dunque chiesto formalmente al Ministero dellAmbiente la sospensione della procedura di VIA gi avviata a Roma ed il contestuale inoltro di tutta la documentazione integrativa gi prodotta dalla societ, al fine di consentire lavvio e/o la prosecuzione della medesima procedura da parte delle istituzioni locali. *Avvocato

EOLICO OFF-SHORE

REGIONE PUGLIA - La procedura Via stata avocata al governo nazionale

Niki Vendola scrive al Ministro dellAmbiente


l Presidente Vendola ha inviato al Ministro degli Affari Regionali e al Ministro dellAmbiente una lettera sulla questione della valutazione di impatto ambientale (VIA) per gli impianti eolici Off Shore (pale per la produzione di energia elettrica dal vento installate sul mare). Come noto, la procedura di VIA per questi impianti stata avocata dal Governo nazionale, estromettendo la Regione Puglia dalle proprie funzioni. La Puglia - scrive Niki Vendola ai due ministri - sta producendo uninteressante esperienza sulle fonti di produzione energetica rinnovabile a iniziare da quella eolica. Non a caso, la mia Regione guida la classifica nazionale con quasi 700 mw di produzione in atto. Nel al punto 2 lettera e), prevedendo la procedura di screening di competenza di Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, includendo gli impianti industriali per la produzione di energia elettrica mediante lo sfruttamento del vento, assevera al contrario la competenza delle regioni e delle province autonome, senza distinguere tra impianti on-shore ed impianti off-shore. Sul versante autorizzatorio non vi invece dubbio circa la competenza del

Evitare ogni malinteso o contenzioso e, nelle more, sospendere le procedure avviate


Piano Ambientale Energetico Regionale (PEAR) viene considerata con molta attenzione anche la possibilit delleolico off shore per il quale la Puglia ha dichiarato disponibilit. A fronte di tale apertura considero doveroso che sia la Regione ad esercitare la procedura di VIA sugli impianti Off Shore cos come motivato dagli uffici dellAssessorato allEcologia ed alle Politiche Energetiche. Chiedo - conclude Vendola - un intervento per ripristinare la correttezza dellesercizio delle funzioni in capo alle Regioni e confido che il Ministero dellAmbiente sappia apprezzare limpegno della Puglia, evitare ogni malinteso o contenzioso e, nelle more, sospendere le procedure avviate. Ministero dei Trasporti, stante quanto disposto dallart. 12 del D. Lgs. 387/2003, come modificato dallart. 2 comma 158 della Legge 24 dicembre 2007 n. 244 (Finanziaria 2008) che cos dispone: Per gli impianti off-shore lautorizzazione rilasciata dal Ministero dei Trasporti, sentiti il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dellAmbiente e della tutela del territorio e del mare, con le modalit di cui al comma 4 e previa concessione duso del

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Industria&Ambiente

Il Ministro per gli Affari Regionali intervenuto nellambito di un incontro Ance in Confindustria Puglia

Semplificare la burocrazia anche in materia edilizia non per nulla facile ma abbiamo le idee chiare per poter andare avanti
l nucleare tornato nellagenda del Governo di centrodestra. La decisione italiana, secondo il quotidiano economico britannico, Financial Times, perfettamente in linea con la politica degli altri Paesi Europei: lOlanda ha recentemente annunciato la costruzione di altre centrali nucleari per ridurre ulteriormente le emissioni nocive nell atmosfera e anche lItalia dimostra di essere seriamente preoccupata, oltre che per la crescita del prezzo del petrolio, anche per il surriscaldamento globale, senza contare che le famiglie della penisola spendono per l elettricit molto pi dei loro vicini europei. Dunque, nucleare, riforme e sviluppo economico: il Governo mira al rinnovamento. Parla nellambito di un incontro in Confindustria Puglia il Ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto. Il tema del nucleare vede la nostra nazione in ritardo e la discussione che si sta aprendo - spiega il Ministro Fitto - sconta un problema di fondo: il nostro Paese non ha solamente detto no al nucleare 30 anni fa, il che gi di per s fu una scelta sbagliata, ma ha abbandonato la ricerca sul tema. Quindi noi oggi, per poter avviare un programma sul nucleare siamo costretti a recuperare fuori dal nostro territorio tutto il know-how adeguato. Non possibile che il nostro Paese non abbia rigassificatori, che non si possa, in alcune parti, realizzare termovalorizzatori. Molte delle questioni che hanno costituito in questi anni nodi fondamentali per il nostro sviluppo venivano alla luce non da valutazioni tecniche di merito, ma da impostazioni ideologiche che ha portato a dire

Lapproccio al federalismo fiscale comporta un cambiamento e una scelta di fondo radicale. Io sar con la gente del Mezzogiorno
diversi livelli e ridurre i passaggi burocratici penso possa essere un obbiettivo che questo governo pu realizzare. Il percorso lungo. Lapproccio al federalismo fiscale comporta un cambiamento e una scelta di fondo radicale. Io non sar schierato, nonostante il mio ruolo di ministro dei Rapporti con le Regioni, e nonostante la provenienza nota e la posizione convinta sulle questioni del Mezzogiorno, tra coloro i quali immaginano di opporre lagnanza e creare contrapposizione rispetto a temi sui quali il nostro Paese sta avviando ormai un percorso ineludibile. La burocrazia una questione che tormenta il Mezzogiorno dItalia. Conclude il Ministro Fitto. Occorre ridurre i contenziosi tra le Regioni e il Governo. Le Regioni hanno un ruolo importante, ma c bisogno di individuare una logica per ridurre tutte le materie oggetto di contenzioso tra le Regioni e il Governo centrale. Questo, soprattutto, nellavvio della fase della riforma costituzionale che sar il tema principale sul quale in questa legislatura ci confronteremo con lintero Parlamento e lavoreremo in modo congiunto tra maggioranza e opposizione per trovare punti di convergenza specifici. E indispensabile riflettere molto serenamente per attuare un percorso che possa regolare le competenze in modo equilibrato. Due i motivi: il primo che la percentuale del conflitto, dopo la modifica del Titolo V. alla Corte Costituzionale tra Regioni e Governo elevatissima; il secondo la paralisi collegata al fatto che essendoci giudizi pendenti o il rischio di un giudizio che vada in una direzione anzich in unaltra, il mondo economico-produttivo si ferma.

Nucleare: Priorit del governo


no in maniera preventiva ad una serie di scelte fondamentali per il nostro territorio. Confrontiamoci con serenit, sapendo, per che il tempo delle decisioni giunto. La qualit della spesa nel Mezzogiorno va totalmente cambiata. Penso - prosegue Fitto - che questo sia uno degli obiettivi principali sui quali il governo vuole e deve lavorare. Le scelte del primo Consiglio dei Ministri e le linee guida che il ministro Tremonti ha presentato in sede di incontro con le parti sociali hanno questo obiettivo ben preciso. Un miglioramento e un cambiamento della qualit della spesa penso che sia uno degli elementi fondamentali sui quali nei prossimi giorni produrremo atti significativi: la riduzione della pressione fiscale e il contenimento della spesa pubblica improduttiva

Fitto: Confrontiamoci con serenit. giunto il momento


Il tema del nucleare vede la nostra nazione in ritardo e la discussione che si sta aprendo sconta un problema di fondo: il nostro Paese ha detto no al nucleare 30anni fa, il che gi di per s fu una scelta sbagliata
su questo abbiamo le idee chiare, avendo istituito un ministero ad hoc che ha come obbiettivo la semplificazione complessiva sia dal punto di vista legislativo che dal punto di vista dei passaggi burocratici. Il percorso della riforma costituzionale importante e decisivo, perch andare a definire con chiarezza le competenze fra i

Raffaele Fitto Ministro agli Affarari Regionali

sono la linea di marcia di questo governo. Semplificare la burocrazia anche in materia edilizia come sollecitato dallAnce, non per nulla facile ma devo dire che

Preistoria nucleare
Nucleare: la Regione Puglia boccia la proposta del Governo. Il ministro Fitto - si legge in una nota di Niki Vendola - si attarda ad applaudire i suoi colleghi che vogliono spaccare il Paese e regalarci in cambio la preistoria nucleare. Quando una sua dichiarazione nella quale si indicano i siti pugliesi per le centrali nucleari? Si tratta di una scelta perdente e conservatrice, dichiarata proprio mentre la Puglia ed altre regioni del mezzogiorno stanno scegliendo la modernit, il cambiamento del ciclo produttivo attraverso quelle energie rinnovabili che gi oggi concorrono al fabbiso-gno energetico mondiale in misura molto maggiore ed a prezzi pi contenuti del nucleare.

POLITICA

La Puglia sta scegliendo la modernit e investendo nelle energie alternative

Niki Vendola Presidente Regione Puglia

Industria&Ambiente

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REGIONE PUGLIA

La divisione termotecnica impegnata con i propri marchi per la Certificazione Energetica

Bosch: Innovazione e ambiente


Accordo con la Samsung SDI per la produzione di batterie al litio
ruppo Bosch: ricerca, innovazione e energia. Con il recepimento a livello nazionale, attraverso i Decreti Legislativi 192/05 e 311/06, della Direttiva CEE 2002/91, diviene obbligatorio redigere, da parte di un professionista abilitato, la Certificazione Energetica, vale a dire latto che documenta il consumo energetico di un edificio o di una unit immobiliare, nonch valutare la cosiddetta Diagnosi Energetica, ovvero lelaborato tecnico che documenta lo stato di salute del sistema edificioimpianto e che contiene le raccomandazioni per il miglioramento del rendimento energetico in termini di costi-benefici, compresa lindicazione degli interventi significativi ed economicamente convenienti.Questo tipo di attivit impegner, nel prossimo futuro, i progettisti termotecnici, i quali sin dora si trovano a dover districarsi tra le diverse norme regionali che recepiscono, talvolta ampliandone lambito di intervento, la normativa nazionale. La divisione Termotecnica di Bosch, attraverso i propri marchi Junkers, E.l.m. e Leblanc, risponde alle esigenze dei progettisti termotecnici in termini di Certificazione Energetica con un servizio pensato appositamente per facilitare e snellire il processo della compilazione del Certificato Energetico e della Diagnosi Energetica. Il professionista pu utilizzare il servizio Junkers, E.l.m. e Leblanc su diversi livelli a propria scelta: utilizzo software on line, il tecnico provvede alla rilevazione dei parametri in loco e si avvale successivamente del software on line Junkers; utilizzo servizio compilazione Certificazione Energetica Junkers dopo che il progettista ha provveduto al rilevamento dei parametri in loco. Dunque, il Gruppo Bosch vicina alle esigenze di tecnici, imprese e cittadini per migliorare la qualit della vita. Nuovi investimenti per veicoli

ANEV

Energie rinnovabili
Franz Fehrenbach Presidente Gruppo Bosch Massimo Guarini AD Bosch Italia

Il progetto di joint-venture prevede la realizzazione di batterie al litio per autovetture elettriche Per Bosch il 2007 stato un buon anno che ha offerto risultati migliori del previsto. In termini effettivi, la performance perfettamente in linea con il percorso di crescita tracciato dallazienda. Il fatturato di 46,3miliardi di euro
tro di Competenza Sistemi Ibridi, Bosch ha gi maturato unampia competenza nei dispositivi elettronici, batterie, motori elettrici, trasmissioni e trasformatori. Nel 2007 il fatturato del Gruppo Bosch aumentato del 6% circa rispetto lanno precedente, raggiungendo i 46,3 miliardi di euro. Tenuto conto degli effetti valutari, la crescita del fatturato ha sfiorato l8%. Tutti i settori di business hanno offerto un contributo al risultato dellazienda. Il Gruppo Bosch ha fatto progressi anche sul fronte dei profitti: il risultato al lordo delle imposte di quasi l8% del fatturato, in linea con gli obiettivi consolidati. E cresciuto anche il numero dei collaboratori: 271.000 a fine dicembre. Per Bosch il 2007 - spiega Franz Fehrenbach, Presidente del Gruppo Bosch - stato un buon anno che ha offerto risultati migliori del previsto. In

Il capitale far capo per il 50% alla Bosch e per il 50% al gruppo Samsung SDI

elettrici. La Robert Bosch GmbH e la coreana Samsung SDI Co. Ltd. hanno deciso di costituire una joint venture per lo sviluppo, la produzione e la vendita di batterie agli ioni di litio. La joint venture, che prender il nome di SB LiMotive Co. Ltd avr sede in Corea e sar operativa da settembre 2008. Il capitale far capo per il 50% alla Robert Bosch GmbH e per il 50% alla Samsung SDI Co. Ltd.; le due societ avranno una partecipazione paritetica nel comitato di direzione e nel consiglio di amministrazione. Le due aziende prevedono una collaborazione per lo sviluppo, la produzione e la vendita a livello mondiale delle batterie agli ioni di litio per applicazioni in ambito automotive. Le batterie agli ioni di litio sono il cuore dellauto del futuro, ibrida o elettrica. Nel Cen-

termini effettivi, la performance perfettamente in linea con il percorso di crescita e con gli obiettivi prefissati. Dal punto di vista geografico, il fulcro della crescita stato nuovamente larea Asia Pacifico: in valuta locale, il fatturato cresciuto del 15%. Tenuto conto degli effetti valutari, nelle Americhe, Bosch ha fatto registrare un incremento del 7,5%. In Europa la situazione stata migliore rispetto lanno precedente: il Gruppo ha ottenuto una crescita complessiva del 6%. Nel 2007, Bosch ha dovuto fare i conti soprattutto con la debolezza del mercato automobilistico degli USA, con lincessante pressione sui prezzi nel settore della Tecnica per Autoveicoli, con il deprezzamento del dollaro e dello yen e con la brusca frenata dei consumi in Germania.

nergia rinnovabile: la Regione Puglia tra le prime in Italia. Sono 2.943 gli impianti eolici presenti nel nostro Paese che, distribuiti nelle regioni del Centro-Sud, garantiscono oltre 2.700 megawatt di potenza (circa l1,1% del fabbisogno nazionale). Il rapporto sullenergia eolica in Italia, stilato dallAssociazione Nazionale Energia del Vento (Anev), vede prima della classe la Puglia, che con i suoi 658 impianti si garantisce 685 megawatt di potenza. Seguono poi la Sicilia, con le sue 631 girandole a vento (583 megawatt), la Campa-nia con 606 impianti (519megawatt), la ventosa Sardegna con 370 (367 megawatt), lAbruzzo con 244 (157 megawatt), la Basilicata con 180 e il Molise con 136. Lo sfruttamento di questa fonte rinnovabile invece pi ridotto in regioni come Calabria (58 pale eoliche), Toscana (20), Lazio (15) e Liguria (11). La produzione di 4,36 terawattora da fonte eolica nel 2007 - spiegano gli esperti Anev - ha fornito energia elettrica a oltre 5,2 milioni di italiani, consentendo di risparmiare 2,5 miliardi di litri di petrolio. La forza del vento ha consentito inoltre di tagliare le emissioni di CO2 di ben 3,7 milioni di tonnellate.

NORMATIVA/Il nuovo Testo Unico ha posto definitiva chiarezza sul sistema delle responsabilit

Sicurezza: Maggiori oneri per le imprese


Il D.Lgs. 81/08 introduce aspetti rilevanti sulla gestione dei luoghi di lavoro
di MARCO PELLEGRINI*

l 9 aprile 2008 il Presidente della Repubblica ha firmato il d.lgs 81 sul cosiddetto Testo Unico, in attuazione dellart. 1 della legge 3 agosto 2007, n.123. Gi il D.lgs 626/94 aveva mutato profondamente la disciplina della sicurezza in Italia, assegnando alle aziende il compito di analizzare i processi produttivi, individuare i rischi per i lavoratori, eseguire la valutazione, attuare misure finalizzate alleliminazione o riduzione dei rischi. Il D.Lgs 81/08 introduce aspetti rilevanti, tra i quali la possibilit di affrontare in modo qualitativo il nodo della gestione della sicurezza realizzando modelli riconducibili a sistemi di gestione caratterizzati da politiche, processi, procedure, responsabilit, strumenti di controllo definiti, utilizzando gli schemi ISO 9001:00 e OHSAS 18001:07, per ridurre la possibilit di disallineamento ai contenuti di legge. Lart.28 concerne la valutazione dei rischi, che interessa

Il nuovo provvedimento ha approvato le norme sanzionatorie e ha irrigidito ladozione dellex D.Lgs. 231/01 inerente le responsabilit amministrative. Ha inoltre posto maggiore risalto alla formazione dei lavoratori
del personale, sistemi di gestione della sicurezza, modelli organizzativi di gestione e controllo, buone prassi in materia di sicurezza e responsabilit sociale. Il decreto ha reso meno agevole la gestione della sicurezza negli appalti, di per s a rischio per ragioni connesse a complessit organizzativa e catena dei subap-palti. Lintroduzione del macchinoso insieme di elementi documentali e valutativi richiesti dagli appaltatori rischia di appesantire con burocrazie aride una gestione gi difficile del problema, e vanificare in termini di efficacia gli obiettivi dellart. 26. In definitiva il D.Lgs 81 ha dato risposte articolate al problema sicurezza, agendo in particolar modo sul sistema delle responsabilit, ma gi nella sua prima applicazione, manifesta scarsa linearit e incongruenze burocratiche, sulle quali ci si auspica tempestive azioni da parte del Governo. *Ingegnere

tutti i pericoli connessi alle attivit e luoghi di lavoro, inclusi quelli derivanti dallutilizzo di attrezzature, sostanze chimiche e relative esposizioni, e comprendere quelli inerenti stress lavoro-correlato, lavoratrici in gravidanza, oltre gli effetti connessi alle differenze di genere, et e provenienza da altri paesi. Il T.U. ha posto definitiva chiarezza sul sistema delle responsabilit interne e delle figure

cardine della sicurezza. Ha rivisto altres lapparato sanzionatorio, semplificandolo rispetto al precedente, ma irrigidendolo con ladozione dei disposti ex D.lgs 231/01 inerenti le responsabilit amministrative dellente. Ha inoltre posto maggiore risalto alla formazione dei lavoratori e loro rappresentanti, definendola come processo educativo strutturato secondo fasi definite che

partono con la rilevazione del bisogno formativo e giungono alla verifica dei risultati dellazione formativa. Il legislatore, per raggiungere obiettivi di riduzione degli infortuni e malattie professionali, ha incentivato (artt. 11 e 30) mediante interventi di sostegno alle organizzazioni, soprattutto di piccole dimensioni, una serie di strumenti tra cui: formazione e informazione

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CONSORZI

Industria&Ambiente

Riduzione del contributo ambientale Conai


l consiglio di amministrazione CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, su proposta di Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica, ha deliberato di ridurre di otto euro a tonnellata, a partire dal 1 luglio 2008, il contributo ambientale Conai per gli imballaggi in carta e cartone, che passa pertanto da 30 a 22 euro a tonnellata. La riduzione del contributo non influir sulle attivit di riciclo e recupero di carta e cartone e sulle risorse messe a disposizione dei Comuni impegnati nella raccolta differenziata. La diminuzione del contributo ambientale sar, infatti, compensata dalla crescita del

Il sistema Comieco garantisce il recupero e il riciclo del 70% del consumo


valore di cessione del macero. Loperazione decisa dal sistema consortile vuole anche rappresentare una risposta concreta del sistema delle imprese presenti in CONAI alla lotta allinflazione e allaumento dei prezzi. I risultati di recupero e riciclo continuano a mostrare un andamento positivo: nel 2007 la quantit di recupero e riciclo di imballaggi a base cellulosica proveniente dalla raccolta comunale stata pari a 1,4 milioni di tonnellate circa. Complessivamente il sistema Comieco garantisce il riciclo e il recupero degli imballaggi in carta e cartone ad un livello pari al 70% dellimmesso al consumo.

Il Conai con progettualit e consulenze al servizio del territorio e degli enti locali, nonch delle imprese

Cresce il recupero degli imballaggi in Puglia


De Santis: Maggiore attenzione a favore delle Regioni del Mezzogiorno
el 2007 il recupero degli imballaggi immessi al consumo sfiora il 70% (67,7%). Di questo, la quota di riciclo raggiunge il 57,1%, mentre il recupero energetico tramite termovalorizzazione, il 10,6%. In termini di volumi, delle 12 milioni e 452 mila tonnellate immesse al consumo, ne sono state quindi recuperate quasi 8,5 milioni. Questi in sintesi i dati ufficiali di CONAI: il recupero complessivo supera di quasi 8 punti percentuali gli obiettivi previsti dalla normativa nazionale ed europea al 2008 e il riciclo segna incrementi particolarmente significativi per carta (+7,8%), alluminio (+7,7%) e plastica (+ 6,3%). Con il riciclo del vetro giunto al 60% e quello dellalluminio al 51,4%, nel 2007 tutti e sei i materiali raggiungono di fatto gli obiettivi di riciclo stabiliti per legge con un anno di anticipo. Dopo oltre dieci anni di attivit, CONAI si conferma un sistema

La percentuale di raccolta differenziata in Italia rispetta la normativa europea e il ricilo segna incrementi significativi per carta, alluminio e plastica
e sensibiliz-zazioni da parte delle istituzioni locali nellattuare i piani di raccolta sul territorio. Non mancano tuttavia i casi positivi (Bari, Avellino, Reggio Calabria) e i segnali di ripresa, tanto che nel 2008 stata messa a budget una spesa di 3 milioni di euro. Per dare una misura delle possibilit non messe a frutto, sono stati calcolati i costi del non fare una corretta raccolta e valorizzazione dei rifiuti di imballaggio. Nella sola Campania, nellipotesi di una raccolta degli imballaggi al 15%, i mancati benefici sono stimati in 90 milioni di euro annui, fra mancati corrispettivi derivanti dallaccordo ANCI/CONAI, costi di smaltimento evitati ed eco-tasse per il conferimento in discarica, derivanti dal mancato raggiungimento degli obiettivi di legge sulla raccolta differenziata. Nel caso la raccolta arrivasse al 20%, i costi del non fare salirebbero a 124 milioni di euro allanno. Infine, per testimoniare lattenzione del mondo delle imprese presenti in CONAI alla lotta allinflazione e allaumento del prezzo stato deciso di ridurre il Contributo Ambientale sugli imballaggi cellulosici da 30 a 22 euro a tonnellata a partire dal 1 luglio 2008.

Roberto De Santis Presidente Nazionale Conai

capace di supportare la crescita di una gestione eco-sostenibile dei rifiuti nel Paese: sono quasi 7.000 i Comuni convenzionati sulla base dellAccordo Nazionale stipulato con lANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio, per un totale di 55.000 000 di cittadini serviti e quasi 500 le piattaforme diffuse sul territorio per il ritiro e

lavvio a riciclo degli imballaggi secondari e terziari. La raccolta degli imballaggi in convenzione raggiunge nel 2007 un volume di 3.350.000 tonnellate e rappresenta quasi il 40% del materiale proveniente della raccolta differenziata complessiva dei Comuni. Lazione del CONAI diventata strategica nella messa a punto di un servizio a sostegno del territorio, e quindi degli enti locali, per

le attivit di raccolta differenziata - spiega Roberto De Santis, Presidente CONAI - concentrandosi in particolare sullattuazione del Piano Straordinario a favore delle Regioni del Sud e sulle aree in ritardo sugli obiettivi di legge. Purtroppo, dei 6 milioni di euro messi a disposizione per il Piano Sud, ad oggi si riusciti a spenderne meno di un terzo, segno che si rende necessaria una pi forte attenzione

APAT

I dati sullo smaltimento

Cambio di tendenza per le regioni del Sud

Michele Emiliano Sindaco della Citt di Bari

Nella foto un momento della compattazione dei cartoni recuperati nella citt di Bari con il metodo porta a porta

IL PROGETTO - Il capoluogo pugliese scommette sulla raccolta differenziata

Raccolta porta a porta


Emiliano: Il nostro obiettivo arrivare al 52%
di TOMMASO FORTE

accolta differenziata con metodo porta a porta nei quartieri Poggiofranco e San Pasquale, rivisi-tazione dellattuale servizio porta a porta nel rione Japigia e potenziamento del servizio di raccolta differenziata stradale nel resto della citt di Bari. Sono queste le attivit del progetto promosso dal Comune di Bari e Amiu, con la collaborazione del Conai, che si prefigge i seguenti

obiettivi: incremento entro il 2009 delle raccolte differenziate fino al 52% a San Pasquale, Poggiofranco, Japigia e fino al 25% nel resto della citt e miglioramento della qualit dei servizi. Dopo Japigia il comune di Bari e lAmiu, in collaborazione con il Conai, estenderanno il servizio porta a porta in tutta la citt puntando sulla crescita della raccolta differenziata dallattuale 17% al 52% entro il 2009. Tale progetto si concretizza grazie anche al potenziamento del numero di cassonetti stradali di differenziata, che passe-

ranno da circa 600 a circa 900 per ogni filiera di raccolta. Stiamo portando avanti una scommessa importante per la qualit della nostra vita - dice Michele Emiliano, sindaco di Bari - forti dellesperienza avviata a Japigia nel 2006, che valsa alla citt di Bari, nel rapporto Rifiuti APAT 2007, il primo posto tra le citt metropolitane per lincremento registrato nella percentuale di raccolta differenziata. Il nostro obiettivo - spiega Giuseppe Savino presidente dellAmiu - di realizzare una

crescita del livello di raccolta differenziata nella citt di Bari, migliorare in termini di efficienza e puntualit il servizio e andare incontro alle legittime aspettative dei cittadini. Il Conai - dichiara Walter Facciotto, vicedirettore Conai - impegnato in uno sforzo straordinario in termini economici e operativi per supportare i comuni del Sud nellavvio e nel miglioramento della raccolta differenziata degli imballaggi affinch possano raggiungere gli obiettivi richiesti dalla legge.

u 32,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti nel 2006, 17,5 milioni di tonnellate finiscono in discarica, cio il 47,9%. Nel 2005 era stato il 48,6%, anche se a livello di quantit nel 2006 si registra una crescita dell1,7% (circa 300mila tonnellate). Intanto, il numero delle discariche in esercizio nel 2006 diminuisce di 37 unit rispetto al 2005. Mentre nel 2002 in Italia le discariche erano 552, nel 2005 passano a 340, mentre nel 2006 diventano 303. Questi alcuni dati contenuti nel Rapporto Rifiuti 2007 fornito dallAgenzia per la protezione dellambiente e per i servizi tecnici (Apat). Secondo Apat il dato sulluso della discarica evidenzia per la prima volta nellultimo quinquennio una inversione di tendenza, che riavvicina lItalia ai valori rilevati nel 2004. Laumento registrato, spiega lApat, dovuto in maggior misura al centro Italia (+63%), mentre nelle altre aree geografiche del Paese si evidenzia una sostanziale stabilit. Gli aumenti delluso della discarica pi marcati, superiori al 10%, si riscontrano in Liguria (+16,2%), in Lombardia (+11,5%) e in Toscana (+10,5%), mentre consistenti riduzioni si segnalano in Calabria (-19,5%), Sardegna (-12,7%) e Piemonte (-7%). La Lombardia per la Regione pi virtuosa: manda il 17% del totale dei rifiuti urbani prodotti in discarica, mentre Sicilia, Molise e Puglia la usano ampiamente (94%, 93% e 91%). Non distante il Lazio, con oltre 2,8 milioni di tonnellate smaltite e una percentuale pari all85% di quanto prodotto. La diminuzione dello smaltimento in discarica per la Calabria si lega allincremento della quota avviata ad incenerimento nella stessa regione, mentre in Sardegna il calo e dovuto in gran parte alla crescita della differenziata, che passa tra il 2005 e il 2006 da circa 87mila tonnellate ad oltre 107mila tonnellate, raggiungendo quota 19,8%.

Industria&Ambiente

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Savona, Riposto (CT), Taranto, Marina di Carrara (MS), San Benedetto del Tronto (AP), Porto Viro (RO), Manfredonia (FG), Barletta e Mola di Bari (BA), Castiglione della Pescaia (GR), Sperlonga, Terracina e Gaeta (LT), Maratea (PZ) Venezia, Marina di Portisco (SS). Attualmente sono in trattativa numerosi altri porti di interesse sia commerciale che turistico come Pesaro, Siracusa, Formia (NA), Rimini e Bari.

LINIZIATIVA

COBAT PROMUOVE LISOLA NEL PORTO Distribuite sessanta isole ecologiche


a sempre, il Cobat dedica unattenzione par ticolare alla tutela degli approdi turistici e, pi in generale, dei mari italiani, ed attivo sul fronte della sensibilizzazione dei cittadini e degli operatori della nautica verso il problema della dispersione in mare del rifiuto

Giancarlo Morandi Presidente Cobat

batteria. Per questo il Consorzio ha avviato liniziativa Lisola nel Porto, per contrastare nel settore nautico la dispersione degli oli e delle batterie esauste generata dal fenomeno del fai-da-te. Il progetto, realizzato dal COBAT e dal Consorzio degli Oli Usati, ha lobiettivo di fornire

agli utenti della nautica strutture funzionali e opportunamente collocate in punti strategici per agevolare il conferimento di rifiuti altamente inquinanti costituiti da batterie esauste, oli usati e filtri olio. Con le ultime Isole nel Porto consegnate a Chiavari (GE),

Marina di Grosseto e Isola Rossa (SS) salgono a 60 le isole ecologiche installate in 32 porti italiani, quali: Ancona, Viareggio (LU), Pescara, Castellammare di Stabia e Torre del Greco (NA), La Spezia, Trieste, Cagliari, Olbia, La Maddalena, Golfo Aranci, Palau e Santa Teresa di Gallura (SS),

Nei suoi dieci anni di attivit il Consorzio ha raggiunto la sua piena maturit e importanti risultati

Cial: Al servizio dellambiente


Abbiamo lavorato per garantire il raggiungimento degli obiettivi
ial: dieci anni di impegno. Il 2007 stato un anno importante, ricco di significati, sintesi perfetta di un primo decennio di attivit, di impegno, di successi. E stato lanno in cui il Consorzio ha raggiunto la sua piena maturit e autorevolezza nel sistema di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio grazie anche alla capacit di affermare e condividere, con tutti gli altri soggetti coinvolti, programmi, strategie e modelli innovativi di raccolta e recupero dellalluminio. I risultati conseguiti confermano la bont dellapproccio e del lavoro svolto ma anche la consapevolezza del ruolo e del contributo che CIAL sapr offrire, nei prossimi anni, per una concreta ed effettiva affermazione di un sistema di gestione dei rifiuti moderno, innovativo e coerente con la storia e la cultura che il nostro Paese da sempre esprime nel mondo. A fine 2007 stata attivata la raccolta differenziata dellalluminio in 4.000 Comuni italiani con la collaborazione di oltre 260 operatori convenzionati e il coinvol-gimento diretto, nella raccolta differenziata degli imballi di alluminio, di oltre 36 milioni di cittadini su tutto il territorio nazionale; il recupero complessivo di imballaggi di alluminio ammonta al 59% dellimmesso sul mercato; tradotta in cifre assolute questa percentuale equivale a 43.400 tonnellate di materiale recuperato, 38.600 delle quali riciclate; il riciclo cresciuto del 15% nellultimo biennio; nel cor-

MARPOL
Rifiuti

Vietato scarichi nel Mediterraneo

Gino Schiona Direttore Generale Cial

so dellanno, accanto alla raccolta differenziata, grazie allimpegno del Consorzio si sono affermate nuove modalit di recupero dellalluminio: in impianti di TMB anche per la produzione di CdR, in impianti per il recupero delle scorie da incenerimento, oltre al recupero energetico effettuato nei 40 impianti di termovalorizzazione e combustione di CdR convenzionati; stata consolidata la collaborazione con 24 fonderie di alluminio, il 100% della capacit produttiva di riciclo italiana, e contribuito alla conferma della leadership del nostro Paese, assieme a Stati Uniti e Giappone, nel mondo per quantit riciclate. Grazie al riciclo di 38.600 tonnellate di imballaggi in alluminio sono state evitate emissioni serra per 400.000 tonnellate di CO2, e risparmiata energia pari a 144.000 tep (tonnellate equivalenti petrolio). La relazione sulla gestione e il bilancio 2007 - spiega Gino

Da Maggio 2009 sar proibito lo smaltimento di rifiuti navali in mare


erso un Mediter raneo pi pulito: dal 1 maggio 2009 sar proibito lo smaltimento di rifiuti in mare. Il MEPC, Comitato per la Protezione dellAmbiente Marino dellOrganizzazione Marittima Internazionale (IMO), ha adottato una risoluzione nella quale stabilisce che dal 1 maggio 2009 entrer in vigore lAnnesso V alla Convenzione MARPOL che vieta lo smaltimento di rifiuti nel mar Mediterraneo, dalla plastica in tutte le sue forme (funi e reti da pesca sintetiche, sacchetti di plastica) ai triturati di carta, stracci, vetro, metallo, bottiglie, stoviglie, imballaggi. Lambito di applicazione di questa decisione la Convenzione MARPOL che riguarda la prevenzione dellinquinamento causato dalle navi. Entrata in vigore il 31 dicembre 1988, stata concepita per minimizzare linquinamento dellecosistema marino e copre le possibili cause di inquinamenti navali: i rifiuti solidi urbani e non, i combustibili, le emissioni gassose e le sostanze tossiche trasportate. In particolare, lAnnesso V alla Convenzione e i suoi emendamenti regolano la prevenzione dellinquinamento causato dai rifiuti navali e designano tra gli altri il mar Mediterraneo quale area speciale, dove i requisiti e le condizioni di applicazione della Convenzione sono ancora pi severi. Il progetto stato finanziato dalla CE con fondi MEDA, per la fornitura di strutture adeguate per lo smaltimento dei rifiuti nei principali porti del Mediterraneo.

Schiona, Direttore Generale di CIAL - rappresentano una buona occasione per ricordare e, coscienti del lavoro svolto, anche celebrare i primi 10 anni di attivit del nostro Consorzio. Dieci anni rappresentano un arco temporale significativo per fare un bilancio complessivo su ci che stato fatto, sui risultati conseguiti e sul contributo che lindustria dellalluminio e, in particolare, quella delle imprese della filiera degli imballaggi, hanno portato allo sviluppo e alla crescita del sistema di gestione dei rifiuti nel nostro Paese. Il Consorzio, in questi anni, non si limitato a svolgere un ruolo di semplice garante del raggiungi-

mento degli obiettivi di riciclo e recupero del materiale ma, con un approccio propositivo e di partecipazione, ha affiancato e condiviso con gli altri soggetti coinvolti nel sistema le loro stesse problematiche per lindividuazione delle migliori soluzioni possibili in tutte le fasi del ciclo di vita dellimballaggio in alluminio. Le regioni del Mezzogiorno conclude Schiona - nonostante gli interessanti sviluppi dei servizi di raccolta differenziata e recupero sono ancora, oggi, molto lontane dalle migliori performance nazionali, sebbene le potenzialit e le iniziative adottate, oltre al grande impegno della Pubblica Amministrazione, fanno ben

sperare per il futuro. La Puglia, in particolare, in una ideale classifica nazionale della raccolta differenziata dellalluminio si colloca al dodicesimo posto con oltre 136 tonnellate di alluminio raccolto nel 2007 e un incremento rispetto allanno precedente del 14%. Si tratta, dunque, di risultati molto importanti e significativi perch oltre a confermare limpegno della Regione Puglia, uscita ormai da tempo dallo stato emergenziale, dei Comuni e degli operatori dei servizi di raccolta e trattamento, dimostrano anche la validit delle proposte e delle iniziative che il Consorzio Imballaggi Alluminio da anni attua in ognuna delle province italiane.

BARI/Lobiettivo della Consulta di coinvolgere le associazioni nei programmi per la tutela del territorio

Cittadini attivi al servizio della comunit


di ALESSANDRO REINA*

a consulta comunale al lambiente, istituita dal Consiglio Comunale il 14 febbraio 2005 su proposta dellAssessore Maria Maugeri, ha lo scopo di coinvolgere i soggetti operanti sul territorio comunale nelle proposte di politiche e programmi in campo ambientale. Essa rappresenta il luogo ideale per loperativit delle Istituzioni Ambientali e delle associazioni ecologiste, ambientaliste, anima-liste e tecnico-professionaliambientali, nonch, comitati di cittadini, operanti nel territorio comunale di Bari. Lattivit della Consulta ispirata dai principi di tutela e valorizzazione dellambiente nellottica di fornire allAmministrazione comunale e alla collettivit, uno strumento funzionale ad una politica basata sui principi di sviluppo sostenibile. La consulta ha tra i suoi scopi lobbiettivo di: divulgare inizia-

tive dei soggetti coinvolti nella tutela dellambiente e diffondere una coscienza ambientalista nella cittadinanza; offrire pareri e valutazioni rispetto ai progetti e alle iniziative pubbliche e private che riguardano loperativit nel proprio ambito di intervento; elaborare e proporre progetti di intervento; formulare proposte e valutazioni sugli indirizzi di politica generale del Comune. Lattivit della Consulta si estrinseca attraverso loperativit di tavoli di lavoro, formati da gruppi multidisciplinari di esperti provenienti dalle associazioni. Il metodo di lavoro si esplica attraverso lo studio, la riflessione e lelaborazione di proposte operative nellambito sia della programmazione e dello sviluppo delle attivit a tutela dellambiente. Lavorando per fasi si costruisce una proposta collettiva che rappresenta una sintesi del contributo offerto dai singoli consentendo cos di convogliare ogni speci-

Molti i progetti per il recupero di aree inquinate da amianto


nellultimo anno si incentrata sullesame di alcune tra le problematiche che costituiscono importanti emergenze ambientali della Citt di Bari, come il progetto di bonifica da amianto di Torre Quetta; lanalisi di rischio e il progetto di bonifica dellex gasometro; il piano di caratterizzazione e messa in sicurezza della Cava di Maso; la procedura di assoggettabilit a VIA per il parcheggio interrato di Piazza Cesare Battisti; la caratterizzazione del sito ex Gaslini. *Presidente Consulta Ambiente Citt di Bari

fica competenza in una proposta finale che tiene conto degli aspetti conflittuali che la trasformazione richiede, proponendo unadeguata soluzione. E tempo che la citt si evolva secondo modelli che non includano pi nei progetti linteresse privato, lindolenza verso le acquisizioni della scienza e verso i bisogni vitali che emergono dalla

societ civile, nella consapevolezza che lunico modo di poter risparmiare economicamente quello sul lungo periodo di investire sulla salute della citt e dei suoi abitanti, confortati dal concetto di sostenibilit dello sviluppo secondo i pi avvertiti protocolli internazionali. Lattivit della Consulta dellAmbiente

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Industria&Ambiente

La campagna Differentemente costituisce la prima importante esperienza nellambito dellistruzione scolastica

Scuola: Ruolo decisivo nella governance


Il progetto dellAssessorato allEcologia e del Sistema Infea Puglia
di VITO FELICE URICCHIO*

REGIONE BASILICATA
rifiuti sono un prodotto della mente e solo la mente pu ridurli, differenziarli, valorizzarli ed eliminarli: la nuova campagna sulle raccolte differenziate che pone laccento sulla gestione intelligente del ciclo dei rifiuti e sulla centralit del ruolo delle scuole nella societ civile per dare concreto impulso alle raccolte differenziate. La campagna Differentemente costituisce la prima importante esperienza regionale che riconosce alla scuola un nuovo ruolo decisivo e centrale nella gover-nance ambientale e nella cittadinanza attiva: la scuola, quindi, non pi destinataria di campagne di informazione e sensibiliz-zazione, ma parte attiva e propulsiva, profondamente impegnata nellesercitare una proficua azione di animazione territoriale e di coinvolgi-mento degli stakeholders nelle comunit locali. I percorsi esperenziali condotti dalla scuola pugliese, in collaborazione con il Sistema INFEA Regionale, hanno dimostrato come la scuola possa conseguire efficacemente tale ambizioso obiettivo, anche attraverso gli strumenti educativi che ha imparato ad utilizzare: lorganizzazione di spettacoli, di mostre, di manifestazioni di piazza, di convegni, di monitoraggi sociali con la conseguente elaborazione dei dati ambientali, ma anche mediante il trasferimento dei comportamenti sostenibili allinterno delle proprie famiglie o nelle cerchie di amici e conoscenti. I cittadini della scuola e del domani, con la loro vivacit ed i loro entusiasmi, possono imprimere una svolta decisiva ai vecchi modelli gestionali relativi alla problematica dei rifiuti, attivando percorsi

ARPA

Monitoraggio radioattivit
Arpa Basilicata ha messo a punto ed avviato le attivit di controllo della radioattivit sul territorio di Trisaia per valutare limpatto ambientale causato dallItrec (Impianto trattamento elementi combustibile). Lagenzia, inoltre, intende costituire una Rete Locale ARPAB, che in relazione alla tipologia dellimpianto e alle attivit (nucleari) svolte in Trisaia, condurr allinterno e allesterno dellItrec, degli adeguati controlli ed una attivit di campionamento e di analisi su matrici ambientali, alimentari e nucleari.

I cittadini della scuola e del domani possono imprimere una svolta decisiva ai vecchi modelli gestionali relativi alla problematica dei rifiuti, attivando percorsi formativi orientati allincremento della raccolta differenziata
fortemente orientati allincremento della raccolta differenziata, al recupero della materia, al riutilizzo ed al riciclaggio ed alla riduzione della produzione e della pericolosit dei rifiuti. Principi che sono alla base di una nuova economia del rifiuto, che oltre a determinare il conseguimento di importanti obiettivi ambientali, generano un consistente risparmio monetario per tutti i cittadini, limitando costosi smaltimenti e creando inedite opportunit imprenditoriali che a loro volta producono occupazione e ricchezza distribuita, sottraendo grandi guadagni a pochi operatori ed alle ecomafie. Duplice leffetto educativo ed esperienziale che, oltre a consentire il passaggio dal conoscere in credere nei contenuti appresi, trasforma gli alunni in cittadini attivi ed in una cellula importante e fondamentale della societ civile, alimentando il senso civico di partecipazione alla soluzione dei problemi del territorio e di confronto e dialogo con le Istituzioni e con gli attori sociali. La campagna nella sola fase di programmazione partecipata ha coinvolto circa 200 Istituti scolastici territorialmente distribuiti nellintera regione Puglia e prevede unampia gamma di iniziative realizzate dalle scuole ed accompagnate da attivit realizzate dallAssessorato allEcologia e dal Sistema INFEA Puglia, che comprendono: percorsi di aggiornamento con attivit seminariali destinate agli operatori del sistema INFEA ed agli insegnanti scolastici; lo sportello del riciclo a supporto dellintera iniziativa, materiali didattici; eco-games e la Settimana DESS - UNESCO Differentemente che si terr dal 10 al 16 novembre 2008 e che comprender un numero estremamente elevato di iniziative realizzate dalle scuole. Il rapporto educativo che si intende costruire si realizza sul piano di una comunione di spirito tra allievi e societ in cui vivono: in tale logica, leducazione autoeducazione, sviluppo della libert e della razionalit sollecitate dal rapporto con il territorio e con lambiente. *Coordinatore del Sistema INFEA Regione Puglia

REGIONE BASILICATA

COMUNI

La citt lucana ha raggiunto importanti obiettivi coinvolgento il territorio

Montalbano: Citt da imitare Recuperato il 73% della differenziata


di LEONARDO GIORDANO*

utto cominciato con la chiusura della discarica comunale per esaurimento della capienza. Per conferire i nostri rifiuti tali e quali presso altro impianto ci siamo ritrovati con uningente spesa in pi che non potevamo fronteggiare se non con un considerevole aumento della Tarsu. Questo evento, per certi versi, traumatico ci ha indotti a pensare di programmare lavvio della raccolta differenziata. Durante un incontro pubblico nel quale relatore era il responsabile dellufficio tecnico del comune di Bellizzi (Sa) abbiamo compreso che la raccolta differenziata porta a porta sullintero centro abitato poteva essere la soluzione. Espletata la gara ed aggiudicatala allazienda vincitrice (la Coop. Avvenire di Gioia del Colle), abbiamo iniziato, nelle more dello svolgimento degli ultimi adempimenti burocratici, unopera di sensibilizzazione nei confronti della popolazione. In concreto si sono tenute ben otto assemblee pubbliche in tutti i quartieri del paese, tre incontri preso le scuole cittadine, inoltre, abbiamo distribuito un primo opuscolo esplicativo, alcuni articoli di

Leonardo Giordano Sindaco di Montalbano Jonico

Il sistema di raccolta dei rifiuti complesso, richiede unapproccio empirico e si deve agire con autorevolezza

giornali che riportavono esempi virtuosi di altri comuni (Bellizzi e Mercato San Severino in provincia di Salerno, Pineto dAbruzzo) manifesti che sintetizzavano le modalit di espleta-mento del

servizio, un diziona-rietto dei rifiuti dalla A alla Z per facilitare la differenziazione. Dopo il primo mese i risultati potevano ritenersi gi soddisfacenti con una percentuale di dif-

ferenziazione del 45% circa. Ma vediamo i risultati nel dettaglio: 84 tonnellate di indiffe-renziato, 50 tonnellate di frazione umida, 4 tonnellate di cartone, 6,6 tonnellate di vetro e metallo, 5 tonnellate di plastica, 4 tonnellate di carta da raccolta congiunta. Nel mese di aprile i risultati possono definirsi eccezionali. Complessivamente si raggiunto il 73% di differenziazione con 54 tonnellate di rifiuti tali e quali, 89 tonnellate di umido, 15,38 tonnellate di vetro e metallo, 7,5 di plastica, 4,3 di carta da raccolta congiunta, 18,60 di cartone da raccolta selettiva. Certo non stato facile: abbiamo incontrato - per essere alla prima esperienza - diversi problemi. Le sempre pi rare manifestazioni di rifiuto di alcuni cittadini si sono palesate con labbandono di normali sacchetti lungo le strade di periferia. Ma, come si dice? Solo chi non fa non sbaglia. Si pu anche sbagliare ma allorquando si comprende lerrore bisogna correggerlo. Il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti un sistema cos complesso che richiede un approccio empirico, aperto -oserei dire- popperiano; si deve agire con autorevoelzza. *Sindaco del Comune di Montalbano Jonico (MT)

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Industria&Ambiente

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NORMATIVA / Le aziende per essere esonerate da responsabilit penali dovranno dar prova di aver adottato modelli cautelativi

prevista la revoca delle licenze, il sequestro di somme di denaro e beni patrimoniali

Il D.Lgs. 231/2001 ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilit degli enti per i reati commessi

di AMLETO CAROBELLO*

l D. L.vo 231/2001 ha intro dotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilit degli Enti per i reati commessi nel loro interesse o a loro vantaggio da soggetti in posizione apicale o subordinata, purch si tratti di reati espressamente previsti dalla legge (truffa ai danni dello Stato o per conseguire indebite erogazioni pubbliche, corruzione, concussione, vari reati societari, reati colposi commessi con violazione delle norme antinfortunistiche in materia di lavoro ecc.). Tale responsabilit, pur definita amministrativa, una vera e propria responsabilit penale, aggiuntiva (e non sostitutiva) rispetto a quella della persona fisica individuata quale autore del reato presupposto, e pu comportare a carico dellente lapplicazione di misure interdittive e cautelari, quali la sospensione del diritto di contrarre con la P.A., la revoca delle licenze o concessioni e la sospensione parziale dellattivit, oltre il sequestro, finalizzato alla confisca, di somme di denaro,

Rifiuti: Rigide norme ambientali


Con la legge delega Bozza Pisapia sono previsti i reati in materia ambientale
beni o altre utilit della societ di valore equivalente al prezzo o al profitto del reato. Con il recente schema di disegno di legge delega (Bozza Pisapia) si previsto, tra laltro, di estendere il novero dei reati includendovi i reati in materia ambientale, prevedendo cos la responsabilit anche delle societ nel cui interesse tali illeciti risultano essere stati commessi, impegnandole direttamente sotto il profilo economico (pagamento di sanzioni accessorie) e ripristinatorio dellambiente. Per essere esonerate da tale responsabilit le societ devono dar prova di aver adottato, prima della commissione dei reati, modelli di organizzazione e gestione finalizzati a prevenirli, prevedendo anche un apposito

Il decreto prevede lapplicazione di misure interditive e cautelari e la sospensione del diritto di contrarre rapporti con gli Enti Pubblici
organismo, dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, che vigili sul funzionamento dei modelli adottati, curandone il loro costante aggiornamento. Questi modelli, pur costituendo per la societ non un obbligo ma una mera facolt, costituiscono lunico rimedio efficace per andare esente da responsabilit, dimostrando che gli autori del reato lo abbiano commesso eludendo fraudolentemente le indicazioni contenute nei modelli stessi e che lorganismo di vigilanza non abbia omesso di svolgere la sua funzione o che, comunque, non abbia vigilato in maniera insufficiente. Adottati spesso sulla base di codici etici di comportamento, i modelli devono tendere a indi-

viduare le attivit nel cui ambito possono essere commessi con maggiore probabilit i reati, prevedere specifici protocolli cui attenersi nella programmazione e attuazione delle decisioni relative ai reati da prevenire, prevedere idonee modalit di gestione delle risorse finanziarie necessarie a impedire la commissione dei reati e obblighi di informazione verso lorganismo di vigilanza, cui compete a sua volta vigilare sulleffettivit del modello organizzativo, verificandone costantemente la capacit di prevenire la commissione dei reati anche attraverso una periodica verifica del modello e leventuale modifica in caso di mutamento nellorganizzazione o nellatti-

vit, prevedendo inoltre appositi sistemi disciplinari e sanzionatori in caso di mancato rispetto delle misure indicate nello stesso. A conferma che ladozione delle misure organizzative da parte delle societ costituisce lunico rimedio per andare esente da responsabilit, la citata Bozza Pisapia ha espressamente previsto di stabilire che questa si perfezioni solo se il reato sia stato reso possibile da una lacuna organizzativa ascrivibile alla persona giuridica o dalla carenza di sorveglianza o controllo ovvero sia stato commesso su indicazione dei vertici organizzativi o gestionali della stessa. *Avvocato Penalista

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Industria&Ambiente

Le imprese sono tenute nella realizzazione dei cantieri ad osservare la norma acustica

Le attivit allaperto sono assogettate agli obblighi della legge regionale 3/2002

Molti i comuni pugliesi sprovvisti del regolamento regionale per linquinamento sonoro

La Regione Puglia non si mai preoccupata di richiamare i comuni affinch provvedessero alla zonizzazione

Rumori molesti: Mancata attuazione


La normativa regionale prevede lindicazione degli interventi e le responsabilit
di GIUSEPPE DE CESARE* PAOLO GAROFOLI*

a legge regionale Puglia del 12/02/2002, n. 3, recante Norme di indirizzo per il contenimento e la riduzione dellinquinamento acustico, finalizzata alla tutela dellambiente esterno ed abitativo dallinquinamento acustico proveniente da sorgenti sonore fisse o mobili e prevede: la zonizzazione acustica del territorio comunale, classificandolo in sei tipi di zone omogenee dal punto di vista destinazione duso; lindividuazione di zone soggette ad inquinamento acustico; lelaborazione di piani di risanamento acustico. A riguardo della zonizzazione acustica del territorio si evidenzia che i Comuni avevano lobbligo di provvedere entro agosto 2003, ma a tuttoggi nessuno ha provveduto in merito, nemmeno la Regione con il commissario ad acta. La zonizzazione acustica del territorio comunale consente di individuare le zone inquinate da rumore ai fini del risanamento mediante piani in aderenza al piano urbano del traffico. I piani di risanamento indicano: le zone da risanare; lindicazione degli interventi da effettuare; i soggetti che sono tenuti allintervento di risanamento ambientale; le modalit e i tempi per il risanamento, anche mediante la delocalizzazione delle attivit rumorose; la stima degli oneri finanziari necessari; le misure cautelari a carattere durgenza per la tutela dellambiente e della salute pubblica. Tra i diversi compiti spettanti ai Comuni si segnalano i seguenti: adottare ordinanze per il ricorso temporaneo e speciali forme di contenimento e riduzione di tutte le emissioni sonore, inclusa linibitoria parziale o totale di determinate attivit; verificare, nel momento di rilascio del certificato di abitabilit o di agibilit per le

Con lapplicazione della legge regionale i comuni potranno contare su nuove entrate provenienti dalle trasgressioni amministrative
nuove costruzioni, la conformit delle opere alla relazione asseverata del tecnico competente (art. 15, comma 3). Le imprese, invece, sono tenute per i progetti di ristrutturazione e di costruzione di nuovi edifici ad uso industriale e residenziale a presentare al Comune, contestualmente alla domanda di permesso di costruire, una relazione asseverata da un tecnico competente. Il Sindaco, nel rilasciare il certificato di abitabilit o di agibilit, tenuto a verificare la conformit delle opere alla relazione asseverata. Anche le attivit allaperto sono assoggettate agli obblighi della L.R. n. 3/2002, comprese quelle relative ai lavori stradali, ed i Comuni per le medesime devono adottare specifici regolamenti. Assenza della Pubblica Amministrazione non giustificata Linquinamento da rumore rappresenta uno dei principali problemi ambientali, essendo una delle pi rilevanti cause del peggioramento della qualit della vita. Tuttavia linquinamento acustico ritenuto meno rilevante rispetto ad altre forme di inquinamento, o almeno cos sembra, se si tiene conto dellassenza sopra evidenziata, in merito allapplicazione della L.R. n.3/2000, da parte della Regione e dei Comuni. Sono tantissimi i contenziosi che si attivano davanti al magistrato competente per i rumori molesti che generano liti tra condomini, e molti di tali contenziosi sicuramente si sarebbero potuti evitare se fosse stata applicata la richiamata L.R. n. 3/2002. Si costruiscono immobili che acusticamente non sono conformati alla norma acustica, tanto che un semplice calpestio nella notte pu essere avvertito da chi dorme come un insopportabile disturbo. Non meno numerosi sono gli esposti di cittadini contro ogni tipo di attivit rumorosa allaperto o al chiuso, diurna o notturna (cantieri stradali ed edili, discoteche, spettacoli e manifestazioni di piazza, opifici in prossimit di abitazioni, ecc. ) che, con il loro disturbo, generano sempre pi reazioni negative nella popolazione esposta, causando anche danni alla salute. In buona sostanza, in presenza di una fonte elevata di rumore il cittadino si sente impotente e scoraggiato, non avendo alcuna forma reale di tutela. Nonostante la L.R. n. 3/2002 fosse stata pubblicata da diversi anni, la Regione Puglia non si mai preoccupata di richiamare i Comuni affinch provvedessero alla zonizzazione dei territori comunali, n tantomeno ha provveduto a redigere un regolamento tipo per il rumore che i Comuni potessero adottare, allinsegna della uniformit amministrativa, per migliorare la qualit della vita urbana. La Regione non ha avuto cura neanche a rettificare il testo della L.R. n. 3/2002, che presenta una serie di refusi, come per esempio: allart. 4: lett. b), i richiamati criteri di priorit non attengono allart. 5 ma allart 6;

Linquinamento da rumore rappresenta uno dei principali problemi ambientali in quanto peggiora la qualit della vita
lett. f), fa riferimento allAlbo anzich elenco dei tecnici competenti in acustica; allart. 10: lett. c). i richiamati valori limite di rumorosit non attengono allart. 4 bens allart. 3. Cosa fare La Regione metta in atto ogni azione amministrativa per lapplicazione della norma, procedendo in primo luogo a correggere le imprecisioni come quelle sopra evidenziate e successivamente a sollecitare i Comuni omissivi a provvedere in merito agli adempimenti di cui alla L.R. n. 3/2002. Tanto, oltre a dare una efficace risposta ambientale, servir ad evitare pesanti contenziosi che potrebbero sorgere tra alcune imprese edili omissive e gli acquirenti aventi diritto ad alloggi acusticamente adeguati. Un minimo di buona volont amministrativa non solo consentir lapplicazione di una legge regionale, ma i Comuni potranno contare su nuove entrate rivenienti dai trasgressori sanzionati, oggi lasciati impuniti, ed inoltre gli acquirenti godranno di manufatti edilizi acusticamente di qualit. La Regione Puglia, inoltre, deve tenere conto del subentrato D.L.vo 19 agosto 2005, n. 194, finalizzato alla prevenzione e riduzione degli effetti nocivi dellesposizione del rumore ambientale, della cui applicazione ad oggi risulta quasi nulla.
*Consulenti Ambientali Associati

Industria&Ambiente

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LAZIENDA/La Centro Riciclo Sud tra le prime aziende di Bari ad aver acquisito un know-how trentennale

Demolizione: Rispetto delle procedure


Abbiamo elevato la tutela ambientale e la ricerca rispettando il territorio
di TOMMASO FORTE

a oltre 30 anni la Centro Riciclo Sud , ormai lunica azienda del suo settore operante ancora nel cuore di Bari e tra le prime in Italia, offre ai suoi clienti la sicurezza e la tranquillit di effettuare operazioni di smaltimento autoveicoli, dal pi piccolo al pi grande, rispettando lambiente e con un veloce disbrigo delliter burocratico. Il settore della demolizione degli autoveicoli ricopre, in Italia e nel mondo, un ruolo ancora scarsamente considerato. Limportanza produttiva ed economica del comparto in realt notevole: nel 2007, in Italia, gli autoveicoli radiati e avviati a demolizione sono stati quasi tre milioni. In questo scenario, peraltro non solo italiano ma europeo, il problema dello smaltimento dei veicoli stato affrontato dal Parlamento Europeo con lemanazione di una specifica Direttiva (2000/53/CE del 18/09/2000) indirizzata a innescare un processo di maggiore salvaguardia ambientale e stabilire limiti e obiettivi quantitativi e qualitativi per il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali derivanti dal loro

Il settore delle demolizioni ricopre in Italia un ruolo incisivo, importante e di notevole spessore. Lazienda certificata ISO 9000:2000
trattamento. Tra laltro, sempre in virt della stessa Direttiva Europea, il ruolo delle imprese di autodemolizione diventato ancora pi strategico: offrendo precise garanzie sullo smaltimento dei veicoli, esse potranno sopperire alle responsabilit delle case automobilistiche di smaltire correttamente il prodotto giunto a fine vita, garantendo un servizio di rilevante valore economico e di profondo significato ambientale. Lazienda associata ADA ed centro autorizzato per la raccolta e lo stoccaggio provvisorio dei veicoli a motore. E in grado di fornire ai clienti consulenza tecnica per il disbrigo dei pratiche di demolizione (chiusura pubblico registro a Aci), pratiche divenute sempre pi frequenti e allo stesso delicate per via degli incentivi concessi dalle case automobilistiche ed anche dallo Stato per chi si disfa della vecchia autovettura. Il nucleo dellattivit del Centro Riciclo Sud consiste nel recupero delle materie ferrose e metalliche derivanti dai processi produttivi industriali ed artigianali, dallo smobilizzo di linee industriali obsolete e da demolizioni di strutture, capannoni, impianti metallici. I processi di recupero sono specifici, e variano a seconda della tipologia dei materiali e dei loro settori merceologici dorigine. Lazienda dotata di un parco automezzi che comprende camion attrezzati con cassoni interscambiabili e gru, caricatori gommati di varie dimensioni, cesoia per demolizioni su escavatore cingolato, pressocesoia fissa, mulino di triturazione scarrabile, gruppi di taglio a fiamma ossidrica, ed un ampio parco contenitori di dimensioni variabili e del tipo scarrabili. Lattivit di raccolta e trasporto, avviene su tutto il territorio nazionale, si avvale delle autorizzazioni-iscrizioni allAlbo Nazionale Gestori Ambientali per tutte le categorie di trasporto dei rifiuti

speciali e pericolosi. Di rilievo i rapporti commerciali con le pi importanti ferriere e fonderie nazionali ed europee, permettono di assicurare ai clienti un servizio di qualit. In 30anni di attivit - spiega Enzo Schino, responsabile commerciale della Centro Riciclo Sud - abbiamo maturato una profonda consapevolezza per il rispetto dellambiente e per la corretta gestione dello smaltimento dei rifiuti. Abbiamo elevato la tutela ambientale e la ricerca di soluzioni eco sensibili a un ruolo di assoluto privilegio nella nostra organizzazione, trattandosi di un tema socialmente rilevante che riguarda sia gli addetti alla produzione che gli abitanti del territorio in cui opera lazienda. Il Sistema di Gestione Ambientale stato strutturato applicando lapproccio per processi mutuato dalla serie delle norme ISO 9000:14000 dedicate ai Sistemi di Gestione per la Qualit e si fonda su un modello dinamico di processi interconnessi che permette di analizzare il macro processo gestio-nale in funzione degli aspetti ambientali. Inoltre - conclude Schino - la nostra societ riuscita contemporaneamente ad ottimizzare lorganizzazione e razionalizzare le fasi produttive.

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Industria&Ambiente

NORMATIVA/La gestione delle apparecchiature fuori uso disciplinata dal D. Lgs. 209/03

Raee e autoveicoli fuori uso


Il centro di raccolta deve adeguarsi anche al D.Lgs. 151/2005?
di PASQUALE FIORE*

REGIONE BASILICATA

l D.Lgs 24 giugno 2006, n. 209, costituisce la norma di riferimento in materia di veicoli fuori uso. Esso rappresenta lattuazione della direttiva 2000/53/Ce relativa ai veicoli fuori uso. Il D.Lgs 25 luglio, n. 151 ha introdotto un sistema di gestione per la specifica tipologia di rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), basato sulla loro raccolta differenziata, trattamento ed avvio a recupero. Esso ha recepito ben tre direttive comunitarie: 2002/96/CE, 2003/108/CE e la 2002/95/CE. Dalle operazioni di trattamento di un veicolo fuori uso e dallo smontaggio delle componenti avviate a reimpiego (cio quelle operazioni in virt delle quali i componenti di un veicolo fuori uso erano stati originariamente concepiti) originano motorini elettrici di avviamento, batterie esauste, impianti contenenti gas refrigeranti, alternatori, orologi elettrici, ecc. Stando quanto suddetto, si potrebbe pensare che la gestione delle apparecchiature suddette debba rispettare la normativa del decreto legislativo n 151/2005, e di conseguenza il centro di raccolta veicoli fuori uso adeguarvisi, andando quindi ad integrare quanto previsto dal D.Lgs 209/2003. Alla lettera a) dellarticolo 3 del D.Lgs 151/2005, le Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) sono quelle che dipendono per il loro corretto funzionamento, da correnti elettriche o da campi elettromagnetici e le apparec-chiature di generazione, di trasferimento e di misura questi campi e correnti, appartenenti allallegato 1A e progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1000 volt per la corrente alternata e a 1500 volt per la corrente continua. La lettera b) sempre dellarticolo 3 del D.Lgs 151/2005 definisce Rifiuti di apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) le AEE che sono considerate rifiuti ai sensi dellarticolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e s.m.i di seguito denominato: decreto legislativo n. 22 del 1999, inclusi tutti i componenti, i sottoinsiemi ed i materiali di consumo che sono parte integrante del prodotto nel momento in cui si assume la decisione di disfarsene. Se si analizza il campo di applicazione del D.Lgs 151/2005, secondo cui il decreto di applica alle apparecchiature elettriche ed elettroniche rientranti nelle categorie individuate nellallegato 1A, purch non siano parti di tipi di apparecchiature che non ricadono nellambito di applicazione

Dal Decreto Lgs. 151/2005 sono esclusi i prodotti elettrici ed elettronici che provengono dalla rottamazione di veicoli fuori uso, poich progettati per essere impiegati in prodotti sottoposti alla direttiva 2000/53/CE
nienti dalle operazioni trattamento e rottamazione dei veicoli fuori uso, poich progettati per essere impiegati in prodotti sottoposti alla direttiva 2000/53/Ce e recepita dal D.Lgs 209/2003. Di conseguenza la gestione dei rifiuti pericolosi derivanti dalle operazioni di trattamento dei veicoli fuori uso disciplinata dal D.Lgs 209/2003 e non dal D.Lgs 151/2005. Un altro aspetto importante quello relativo alla presenza di sostanze pericolose nei componenti elettrici ed elettronici rimossi dai veicoli fuori uso. Infatti il D.Lgs 151/2005 (recependo la direttiva 2002/95/CE, cosiddetta direttiva RoHS) prevede, a partire dal 1 luglio 2006, la restrizione delluso di talune sostanze pericolose nelle AEE di cui allallegato 1A, salvo alcune esclusioni quali: i dispositivi medicali e apparecchiature di monitoraggio e controllo, i pezzi di ricambio per la riparazione di AEE immesse sul mercato prima del 1 luglio 2006, il reimpiego di AEE immesse sul mercato prima del 1 luglio 2006. Di conseguenza, poich i prodotti elettrici ed elettronici rivenienti dalle operazioni trattamento e rottamazione dei veicoli fuori uso, non possono definirsi AEE, in quanto esclusi dalle categorie di cui allallegato 1A del D.Lgs 151/2005, ad essi non si applicano le restrizioni di cui allarticolo 5 del D.Lgs 151/2005. *Consulente Ambientale

Edilizia

orme per labitare sostenibile. E il ti tolo della Legge regionale n.13/2008 pubblicata nel Bollettino ufficiale regionale n. 93 del 13 giugno 2008, finalizzata allo sviluppo della sostenibilit ambientale e del risparmio energe-tico, anche nella scelta dei materiali di costruzione, riguardo sia agli interventi di trasformazione dellassetto urbano che di realizzazione delle opere di edilizia pubblica e privata. Gli articoli della legge definiscono gli strumenti, le tecniche e le modalit costruttive soste-nibili nellambito del governo del territorio, nelle opere di nuova costruzione e in quelle di recupero edilizio e di riqualificazione urbana, in armonia con le norme e i principi del diritto comunitario e con lapporto di province e comuni per le competenze loro assegnate.

Ambiente, risparmio energetico

REGIONE PUGLIA

POR 2000-2006

Qualit dellambiente e aree urbane


a Regione Puglia nellambito del pro getto Qualit dellambiente nelle aree urbane ha finanziato 41 interventi dei comuni inseriti nel PIS 14 del Sud Salento, Comune di Salve capofila. Si tratta di contributi che rientrano nellambito del POR Puglia 2000/2006, Misura 5.2, approvati con determina dirigenziale n. 181 del 21 marzo 2008 per un importo complessivo di euro 2.500.000,00. Di questi, 4 ricadono nellAzione 3b della stessa Misura POR e 37 nellAzione 5. Il finanziamento si reso possibile grazie alle economie rivenienti dai ribassi dasta nelle annualit 2005-2006 per un ammontare di euro 3.059.507,40. La restante parte delle economie, pari ad euro 559.507,40, resta a disposizione della stessa misura 5.2, annualit 2005-2006, per finanziare eventuali altri progetti a scorrimento nelle varie graduatorie di competenza. Lo ha stabilito la determina dirigenziale n. 239 del 21 aprile 2008, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia.

del suddetto decreto, emerge una considerazione. Le apparecchiature che sono parte di un altro tipo di apparecchiatura non sono da qualificarsi come prodotti finiti. In sostanza un prodotto finito qualsiasi apparecchiatura o strumento che ha una funzione diretta, un suo involucro e, dove applicabile, porte e connessioni intese per lutente/ utilizzatore finale. La funzione diretta definita come una qualsiasi funzione di un

componente o di un prodotto finito che svolge luso previsto specificato dal costruttore nelle istruzioni per luso per gli utilizzatori finali. Questa funzione pu essere disponibile senza ulteriori operazioni o connessioni oltre a quelle semplici che possono essere eseguite da qualsiasi persona. Nel valutare se un apparecchiatura rientra o meno nel campo di applicazione del D.Lgs 151/2005, si deve considerare che lenergia

elettrica (e solo questa) deve essere la fonte primaria di alimentazione dellapparecchiatura e in assenza di energia elettrica lapparecchiatura non pu svolgere la sua funzione primaria. Inoltre la tensione utilizzata dalla fonte principale non deve superare i 1000 V per corrente alternata o i 1500 per corrente continua. Dalla normativa di cui al D.Lgs 151/2005, sono pertanto esclusi i prodotti elettrici ed elettronici rive-

li 850 mila tonnellate di rifiuti pericolosi, difficili da smaltire, non saranno pi esclusiva competenza dei Comuni. E in azione il decreto legge 151 del 2005, che si occupa dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (in sigla RAEE). Dopo ben tre rinvii anche lItalia ha recepito questa normativa europea risalente al 2003, portando novit e cambiamenti per tutti gli attori coinvolti nella filiera: produttori, distributori, consumatori e Comuni.

Lobiettivo del decreto di recuperare 240mila tonnellate di rifiuti pericolosi Novit per tutti gli attori coinvolti nella filiera
E utile capire bene quali sono gli strumenti ed i macchinari dei quali si occupa questa normativa. Si tratta, come definizione dal decreto, di apparecchiature che dipendono per un corretto funzionamento da correnti elettriche o da campi elettromagnetici progettate per essere usate con una tensione non kg allanno per abitante con ritmi di crescita del 3-4%. Attualmente il re-impiego di tali materiali si ferma ad 1,15 kg per abitante (67 mila tonnellate) e lobiettivo del decreto raggiungere i 4 kg entro il 2008, facendo uscire 240 mila tonnellate di rifiuti pericolosi dalle discariche tramite recupero, re-impiego o riciclo. Questi apparecchi infatti, sono tra i pi inquinanti e pericolosi per lambiente, essendo costituiti anche da materiali pericolosi e difficili da trattare, come cfc, cadmio e mercurio.

RAEE

superiore a 1.000 volt per la corrente alternata e a 1.500 volt per la corrente continua. Ricadono quindi in questo ambito di applicazione, ad

esempio, computer, grandi e piccoli elettrodomestici, condizionatori, luci. Un campo dazione piuttosto vasto, che produce rifiuti pari a 14

Industria&Ambiente

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FONDI COMUNITARI 2007-2013

La pianificazione strategica sar sostenuta con fondi comunitari, nazionali e regionali

Area Vasta: Nuove strategie


Attuare i nuovi strumenti di concertazione economica
di GIANLUCA SELICATO*

a pianificazione dello sviluppo socio-economico nella programmazione 2007-2013 pu avvalersi di nuovi strumenti di concertazione delle scelte su scala locale. Avviandosi a conclusione tra luci (poche) ed ombre (molte) lesperienza dei Programmi Integrati Territoriali gli enti locali sono nuovamente riuniti attorno ad un tavolo a discutere, progettare, gestire ed attuare progetti comuni nellambito della pianificazione strategica di Area Vasta. Si muove da un approccio che valorizza il dialogo delle istituzioni con gli altri attori dello sviluppo economico locale e con i soggetti che a vario titolo concorrono a determinare le dinamiche delle politiche ambientali, sociali e culturali allinterno di aree differenziate anche in ragione dei loro valori identitari. Lo strumento amministrativo adottato quello della convenzione tra enti locali ai sensi dellart. 30 del TUEL, il metodo di lavoro invece descritto nelle linee-guida approvate dalla Regione il 4 luglio 2007. Lampiezza e le potenzialit del processo cos attivato possono cogliersi dalla lettura del Documento Strategico Regionale (DSR) della Puglia, nella parte in cui individua la visione di sviluppo al 2013, nonch dai Documenti di Riallineamento tra ciascuna proposta progettuale ed il DSR Puglia, i relativi Programmi Operativi 2007-2013 e gli altri strumenti di

Ambiente, cultura e welfare nella pianificazione strategica


e in una prima fase la pianificazione strategica ha mante nuto contorni indefiniti, le pi recenti istruzioni regionali consentono invece di apprezzarne la complementariet rispetto agli strumenti di pianificazione gi esistenti. Risale a pochi giorni addietro la notizia di una progressiva valorizzazione delle tematiche dellambiente, della cultura e del welfare allinterno dei Piani strategici. Lindicazione regionale non sorprende, potendosi condividere lesigenza di raccordo di tali temi tra loro e lopportunit di definire strategie pi organiche ed efficaci per la soluzione di questioni fino adesso affrontate in modo asistematico nellambito di altri programmi regionali, provinciali o comunali. Iniziano a delinearsi, per tale via, alcune importanti differenze tra lArea Vasta ed i Programmi Operativi 2007-2013: allinterno di questi ultimi saranno presumibilmente concentrate le risorse per il sostegno diretto alle imprese ed alle loro aggregazioni, dovendosi invece prioritariamente rivolgere le strategie di Area Vasta allordinato sviluppo socio-economico, con lindividuazione delle reti di ruoli, degli obiettivi prioritari e delle condizioni ottimali per laccrescimento della qualit della vita in ambito locale. A ci si aggiungerebbero i piani della mobilit e le connesse scelte di infrastrutturazione del territorio, ugualmente assegnate alla concertazione tra enti locali. Se tale impostazione fosse confermata, lArea Vasta diverrebbe la sede privilegiata dello studio delle connessioni tra politiche ambientali, culturali e welfare, traducendosi in uno strumento di governo del territorio suscettibile di influenzare sensibilmente (anche) lutilizzo delle risorse dei numerosi assi che nellambito del P.O. F.S.E. e F.E.S.R. si rivolgono a queste tematiche. Gianluca Selicato *Universit degli Studi di Bari

programmazione. Si tratta di processi molto articolati il cui appeal dipender inevitabilmente dalle scelte che la Regione compier nei prossimi mesi in tema di sostegno finanziario dei piani di Area Vasta. Ad oggi le linee guida si limitano a segnalare che al finanziamento delle attivit ed interventi previsti per la progettazione, lattuazione e la gestione del Piano Strategico concorreranno fonti diversificate (comunitarie, nazionali, regionali, locali e private) senza per precisare quale incidenza le risorse dei P.O. 2007-2013 avranno in concreto. Nella complessit delle procedure e nella necessit di monitorare landamento dei lavori risiedono

probabilmente i motivi di una cautela regionale la cui incidenza sugli esiti della concertazione locale non deve essere, per, sopravvalutata. A prescindere da ogni questione finanziaria, la pianificazione strategica di Area Vasta costituisce, infatti, unoccasione importante di dialogo su tematiche di interesse diffuso e sovracomunale i cui esiti dipenderanno prevalentemente dalla qualit del lavoro svolto dai partenariati istituzionali e socioeconomici e dal livello di condivisione delle idee di fondo dei redigendi piani. Agli enti locali si chiede, stavolta, di muovere dalle loro idee per definire dal basso una strategia appropriata alle peculiarit del territorio traendo

spunto dagli errori del passato; di definire un parco progetti coerenti con un modello di sviluppo condiviso e suscettibile di attuazione in uno scenario di medio periodo rispetto al quale il ruolo della finanza esogena importante ma non determinante. Del resto, proprio lesperienza della Programmazione Integrata ha insegnato che muovendo da una griglia di assi, misure ed azioni, ciascuna con obiettivi, priorit e risorse predefinite e immodificabili si perviene ad una tendenziale uniformazione delle scelte locali con evidenti conseguenze sulla qualit della pianificazione.

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Industria&Ambiente
MINISTERO DELLAMBIENTE

Accordo di programma

Ilva: Presto nuovi investimenti


Entro il 2009 in arrivo 500 milioni di euro per lambiente e lammodernamento
Ilva di Taranto rappresenta il principale stabilimento produttivo del Gruppo Riva, leader a livello europeo nelle produzioni siderurgiche. Il Gruppo ha chiuso il 2006 con un fatturato pari a 9.454 milioni di euro, per una produzione che ha superato quota 18 milioni di tonnellate di acciaio ed unoccupazione di oltre 25mila addetti, 13mila dei quali sono dipendenti dello stabilimento di Taranto, 2mila in pi rispetto al 1995, anno della privatizzazione. Nel biennio 2008-2009 il Gruppo Riva, proseguendo sulla strada dei rilevanti investimenti ripresi a partire dallAtto di Intesa siglato con le Istituzioni nel 2003 e successivamente revisionato, ha previsto di investire circa 500 milioni di euro per lammodernamento dello stabilimento tarantino con lobiettivo di migliorare le performance degli impianti in termini ambientali, di sicurezza e di livello qualitativo dei prodotti. Di rilevante importanza lottenimento della certificazione ambientale ISO14000 e gli interventi in corso di completamento alle cokerie (oltre 120 milioni linvestimento) per la realizzazione, tra laltro, degli impianti di abbattimento polveri, sia nella fase di caricamento fossile che in quella di sfornamento coke. Nel 2007 e febbraio 2008, sono state realizzate le rilevazioni delle diossine nei fumi dellimpianto di agglomerazione, effettuata da ARPA Puglia e CNR-IIA. I risultati ottenuti, tutti nei limiti di legge, rappresentano la base per lattuazione del piano di adeguamento per gli interventi di riduzione delle diossine. In particolare, nel corso del 2009, lIlva doter limpianto di agglomerazione di tecnologie

Taranto Statte
ccordi di programma per larea industriale di Taranto e Statte. La convenzione coinvolge il Ministero dellAmbiente, la Regione Puglia e i Ministeri della Salute, Interni, Sviluppo Economico, i Comuni di Taranto e Statte, lIlva, lApat, la Edison, la Enipower, la Cementir, la Sanac e lArpa Puglia. Laccordo finalizzato principalmente a garantire una valutazione unitaria e coordinata per il rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali ai diversi soggetti industriali presenti nellarea di Taranto e Statte e per gli interventi di migliori tecniche ambientali.

adeguate a ridurre gli attuali livelli di concentrazione di diossine. Sono state siglate convenzioni con lUniversit del Salento e lUniversit degli Studi della Basilicata nellottica di un consolidamento del rapporto tra lo stabilimento siderurgico e il mondo accademico, dopo che recentemente lazienda ha proceduto allassunzione di 130 neolaureati provenienti dalle Universit del territorio. Lobiettivo dellaccordo - spiega Domenico Laforgia, Rettore dellUniversit del Salento - lavorare insieme e sostenere il giusto approccio al tema energetico, della sicurezza sul lavoro e dellambiente, mettendo in discussione anche il nostro ruolo per contribuire alla migliore gestione di questi aspetti.

Il Gruppo Riva doter limpianto di agglomerazione di tecnologia adeguata per ridurre gli attuali livelli di concentrazione di diossina. Lazineda ha proceduto allassunzione di 130 neolaureati provenienti dalle universit del Salento e della Basilicata
Questa collaborazione contribuir a migliorare limpatto dellIlva sul territorio e a offrire allo stabilimento siderurgico unopportunit di crescita in termini di ricerca, innovazione e qualit. Sul tema della riduzione delle diossine lIlva - spiega Girolamo Archin, responsabile rapporti istituzionali dello stabilimento Ilva - sta destinando importanti risorse; a valle di una fase conoscitiva realizzata nel 2007, le attivit che attualmente sono in corso riguardano la verifica dellefficacia applicativa della tecnica adottata. Una volta completata questa fase di test applicativi si adeguer limpianto di agglomerazione entro il 2009, al fine di ridurre gli attuali livelli emissivi di diossine.

TUTELA DEL TERRITORIO

PREVENZIONE - Continua il monitoraggio dei tecnici dellArpa Puglia

Diossina: Prelievo di campioni dal camino E312


rpa Puglia: continua il monitoraggio delle emissioni di diossina allIlva di Taranto. Il gruppo di lavoro dellARPA Puglia - costituito dagli esperti, Lorenzo Angiuli, Carmelo Capoccia, Salvatore Ficocelli, Roberto Giua, Micaela Menegotto, Alessandra Nocio-ni, Roberto Primerano, Vittorio Esposito del Consorzio INCA di Lecce e, con lassistenza del personale dellIlva, ha dato avvio alle operazioni di prelievo di PCDD/Fs e PCBs diossina simili presenti nei fumi emessi dal camino E 312 dellimpianto di agglome-razione (AGL/2) dello stabilimento Ilva di Taranto. Durante il periodo di campionamento,

al fine di consentire una corretta interpretazione dei risultati delle rilevazioni di PCDD/Fs e PCBs diossina simili, i tecnici dellArpa Puglia, hanno contestualmente: controllato il funzionamento delle due linee di agglomerazione1; verificato i dati rilevati dal Sistema

di Moni-toraggio in continuo delle Emissioni (denominato SME), installato ai sensi del D.M. 21/12/95 sul camino in oggetto e trasmessi per via telematica direttamente al server del Dipartimento Provinciale di Taranto dellArpa Puglia; effettuato in parallelo lanalisi

dei gas di combustione nel camino E312, mediante analizzatore portatile tipo Horiba, messo a disposizione dai tecnici SGS, che ha consentito di determinare, in particolare, i parametri: ossigeno (O2 espresso in % in volume), ossidi di azoto (NOx - espressi in

mg/Nm3) e biossido di zolfo (SOx - espressi in mg/Nm3). In aggiunta alle attivit descritte di monitoraggio dei fumi di emissione, nel periodo delle rilevazioni sono stati effettuati, inoltre: prelievi di immis-sioni in aria ambiente in quattro siti esterni allo stabilimento (Statte, Via delle Sorgenti; Taranto; Via Machiavelli, Taranto-CISI e Taranto-Talsano) con campionatori a basso volume, posizionati sopra e sotto vento rispetto al camino E 312, in relazione alle condizioni meteo-climatiche giornaliere riscontrate; registrazione fotografica delle manifestazioni emissive per il confronto con le stesse immagini in periodi precedenti e successivi alle rilevazioni.

Industria&Ambiente POLITICA

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REGIONE PUGLIA PRAE

La Regione Puglia tra le prime in Italia per attivit del recupero estrattivo

Confronto per una nuova legge


di ALESSANDRO REINA*

n Puglia lattivit estrattiva riveste una notevole impor tanza sia sotto il profilo economico che ambientale; in particolare la Puglia risulta essere al terzo posto in Italia per volume di materiale estratto. La Puglia ampiamente rappresentata da molte formazioni di rocce sedimentarie che affiorano estesamente su quasi tutta la regione. Il numero delle cave risulta distribuito pi o meno uniformemente nelle cinque provincie. Sono prevalentemente a fossa per via delle forme prevalentemente pianeggianti del territorio pugliese e secondariamente a mezza costa, poche in sotterraneo (soprattutto nel Salento). Se da una parte lattivit estrattiva risulta essere un importante fattore per leconomia del paese (legata soprattutto allimprescindibile necessit di reperimento di materiale per ledilizia) dallaltra, causa il ritardo con cui la normativa intervenuta a regolamentarla

ha spesso indotto un notevole impatto sul territorio modificando in modo anche irreversibile la morfologia, lidrografia, e in definitiva il suo ecosistema. Il Piano di Regionale per le Attivit Estrattive (PRAE) costituisce il compimento normativo avviato

con la Legge Regionale 37 del 1985. Sebbene lapprovazione del PRAE costituisce un preciso punto di svolta nella politica di sviluppo regionale del settore, tuttavia si giunge ad una conclusione che apre nuove problematiche nella loro critica evidenza invi-

tano alla ridefinizione stessa dei contenuti del piano. Il solo fatto che lapprovazione avvenuta nel 2007 si sia basata su dati ed analisi relativi ad almeno 10 anni prima, fa capire come alcune direttive del piano possano risultare talvolta stridenti con le esigenze attuali dei portatori di interesse e/o con lavvio stesso della pianificazione delle attivit estrattive. Inoltre, il tema della tutela ambientale nei territori in cui viene estratta la pietra e pi in generale il tema del recupero di vaste aree degradate acquista per la regione pugliese una rilevanza indiscutibile soprattutto in un contesto territoriale in cui la questione degrado legato alle attivit estrattive - in continua trasformazione e espansione - e la necessit di un recupero consono alle esigenze umane e ambientali, divengono sempre pi urgenti. E necessario ridefinire lorizzonte culturale che consenta la reimmissione delle cave nel circuito degli usi collettivi anche dopo la fine delle attivit, fornendo la possibilit di reinventare il

paesaggio antropico e la sua relazione con il paesaggio naturale. Una corretta politica di recupero non pu disattendere per esempio le indicazioni della geologia e della geomorfologia per attivare processi di rinaturalizzazione senza cedere a facili quanto irrealizzabili pretese di ricondurre tutti i paesaggi ad una condizione di antiquata e inopportuna naturalit. Ed con questa accortezza di intenti che Michele Losappio Assessore allEcologia della Regione Puglia ha posto in essere una stretta collaborazione tra il Settore Estrattivo (dirigente Ing. Francesco Sciannameo) e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Bari (responsabile scientifico Prof. Ing. Claudio Cherubini) finalizzata allaggiornamento del PRAE, alla verifica dei piani di recupero delle cave attualmente autorizzate e attive e alla stesura di una nuova legge sulle attivit estrattive. Per tutti sicuramente un interessante banco di prova. *Politecnico di Bari

Rielaborazioni cartografiche

LEgAMBIENTE

In Puglia sono 617 le cave attive: 212 a Bari, 121 a Foggia, 54 a Brindisi, 126 a Lecce, 73 a Taranto

n Puglia sono 617 le cave attive: 212 a Bari, 121 a Foggia, 54 a Brindisi, 126 a Lecce e 73 a Taranto. Ma alla Puglia spetta lulteriore primato di aver approvato, prima fra le regioni del sud, il PRAE - Piano Regionale delle Attivit Estrattive. Lanomalia per nelle tariffe di concessione, che sono completamente assenti. In Puglia, Sicilia, Sardegna e Basilicata cavare unattivit gratuita. Nelle altre regioni per sabbia e ghiaia si va, per esempio, dai 0,10 euro a metrocubo pagati in Campania ai 3,33 del Friuli. La fotografia scattata da Legambiente, in un dossier che raccoglie tutti i

Cave: Pi tutela al territorio


competenze e capire le spinte che muovono un settore strettamente intrecciato con quelli delledilizia e delle infrastrutture. Il paesaggio pugliese - spiega Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia- risulta gi fortemente compromesso dalleccessiva presenza di cave, si renderebbe pertanto necessario approntare un piano attuativo adeguato, che possa prevedere il recupero ambientale delle aree compromesse e listituzione di un catasto cave, efficace strumento di controllo degli abusi . La Puglia - dice Francesco Bartucci, geologo e membro del direttivo regionale di Legambiente - stabilisce, con uno speci-

Francesco Tarantini Presidente Legambiente Puglia

numeri sulla gestione dellattivit estrattiva in Puglia, nellintento di fare il punto su politiche e

fico regolamento, le modalit di smaltimento dei rifiuti di cantiere, ovvero i materiali provenienti da scavi, costruzioni e demolizioni. Lobiettivo quello di evitare il conferimento di questi rifiuti nelle discariche e gi non riconsidera

fra i rifiuti terre e rocce di scavo riutilizzabili in attivit cantieristiche. Per Legambiente ridurre il prelievo di materiali e limpatto delle cave nei confronti del paesaggio quanto mai urgente e possibile.

strazione: la Regio ne Puglia coinvol ge il Politecnico di Bari. Il PRAE, approvato con delibera n. 580/07, pur rappresentando un importante punto fermo in materia di indirizzo e gestione delle attivit estrattive - spiega Michele Losappio, Assessore Regionale Allambiente - risente, a causa del lungo tempo trascorso per la sua approvazione definitiva di alcune incon-gruenze e incertezze. Per questo quindi, fondamentale aggiornare la sperimen-tazione delle risorse minerarie e dei giacimenti potenzialmente coltivabili attraverso una fase di rielabora-zione cartografica e grafica, curando il confronto delle aree di risorsa con i vincoli e le limitazione alluso estrattivo del territorio e successivamente, passare ad una fase applicativa con valutazioni di carattere geologico economico, analisi dei fabbisogni, nonch rielaborare, per le valutazioni connesse alla compatibilit ambientale ed alla pianificazione del territorio che ne deriveranno, lindividua-zione degli attuali bacini estrattivi anche modificando la loro perimetrazione e, perfino, la loro identificazione.

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Industria&Ambiente

RICERCA/Quando problematico trattare le acque di scarico provenienti dalla lavorazione industriale

Novit per lindustria agro-alimentare


di CARMELO CARRIERI*

li SBR sono dei sistemi di trattamento biologi ci a flusso discontinuo, in cui nello stesso reattore si realizza il processo di ossidazione biologica, la separazione solido-liquido, la stabilizzazione dei fanghi, le diverse fasi di processo avvengono in sequenza temporale, operando sui tempi delle varie fasi, invece che spaziale come negli impianti tradizionali. Negli impianti tradizionali a flusso continuo, si opera a carico volumetrico e organico, possibilmente costanti, con valori di tali parametri il pi vicino possibile a quelli di dimensiona-mento e ci in quanto risulta difficile poter modificare le condizioni del processo durante la gestione. Il sistema SBR, con le sue varianti, presenta una elevata elasticit, in quanto a seconda delle particolari esigenze pu modificare le sue condizioni operative. Gli impianti generalmente sono provvisti di PLC (Programmable Logic Controller) che possono gestire mediante sensori, le pompe di alimentazione dello scarico, di spurgo delleffluente, dei fanghi,

Gli SBR sono dei sistemi di trattamento biologici a flusso discontinuo, in cui le tipiche fasi di un impianto tradizionale si alternano in uno stesso reattore
di addizione di eventuali reattivi chimici necessari al processo e di controllo dellareazione. Per un reattore singolo SBR le fasi possono essere diverse a seconda del tipo di scarico che si sta trattando e degli obiettivi che si vogliono raggiungere anche in funzione del recapito finale delleffluente trattato. Nel caso sia necessario utilizzare il reattore SBR per rimuovere, oltre al carbonio organico anche lazoto, necessario che il reattore operi in condizioni di nitrificazione e denitrificazione. La rimozione biologica dellazoto avviene mediante una serie di reazioni che conducono prima alla ossidazione dellammoniaca fino a nitrato ed in un secondo tempo alla riduzione di questo ad azoto elementare. Nel processo di nitrificazione lossidazione avviene tramite batteri antotrofici che utilizzano carbonio inorganico ed ammoniaca. Nel processo di denitrifi-cazione si verifica la riduzione dei nitrati ad azoto elementare, che passa nella fase gassosa. Numerosi sono i generi di batteri che possono dar luogo a denitrificazione. Tali batteri impiegano il substrato carbonioso come donatore di elettroni, potendo utilizzare sia i composti dellazoto ossidato sia lossigeno molecolare come accettori di elettroni. Mentre il processo di nitrificazione non si pu realizzare in assenza di carbonio inorganico, il processo di denitrificazione non si pu realizzare in presenza di concentrazioni di ossigeno, in quanto i batteri utilizzerebbero tale molecole invece che lossigeno legato allazoto, ed in assenza di

carbonio organico bio-disponibile. Il reattore SBR pu operare come un sistema ad areazione alternata, ovvero pu con facilit dar luogo a condizioni alternativamente aerobiche, in cui si realizza il processo di nitrificazione ed anossiche, in cui si realizza il processo di denitrificazione. Dotando lSBR con un buon sistema di agitazione meccanica, tutto il reattore pu operare da denitrificatore. Il

processo di rimozione dellazoto nel caso dellSBR pu essere ottimizzato, controllando pH, ossigeno disciolto ed utilizzando il carbonio organico disponibile, generalmente presente negli scarichi, o quello riveniente dalla lisi cellulare della stabilizzazione dei fanghi. I sistemi SBR trovano una buona applicazione per il trattamento di acque reflue di scarichi industriali, con piccole

portate e problemi particolari, di quelli di piccole comunit in cui per il loro posizionamento risulta necessaria una elevata rimozione dei nutrienti. Infatti, alla maggiore dimensione delle vasche di ossidazione e alle maggiori potenze installate per il funzionamento, il sistema SBR presenta consistenti vantaggi riguardanti soprattutto: la semplicit impiantistica, dato che in un unico bacino si realizzano le diverse fasi di un impianto tradizionale a fanghi attivi; la ridotta sensibilit dellSBR alla discontinuit dei flussi dingresso e agli improvvisi innalzamenti del carico organico nello scarico; la possibilit di controllare il processo completamente in automatico, mediante un PLC collegato ad una serie di sensori; la flessibilit del processo che pu essere facilmente riprogrammato, modificando i tempi di durata e le modalit di conduzione; il maggiore rendimento nei confronti degli impianti tradizionali dovuto al fatto che la sedimentazione avviene in condizioni di completa quiete. *Ricercatore CNR

LAzIENDA

Il CTC ha progettato un impianto tecnologico per il processo da ossodazione biologica

PROVINCIA DI BARI

Reattore SBR per trattare i reflui caseari


Il controllo del processo avviene mediante dei sensori di livello
di ROMUALDO CARRIERI*

li scarichi provenienti dalle lavorazioni casearie, escludendo il siero, sono costituite essenzialmente dalle acque di lavaggio delle autobotti, dei contenitori e degli impianti di lavorazione del latte. Tali acque, a parte la presenza di sostanze utilizzate per pulire e disinfettare gli impianti, sono composti da residui di latte, possono essere paragonate ad un latte fortemente diluito ed hanno una concentrazione di circa 2000 ppm COD. Tale concentrazione aumenta a seconda della quantit di siero che finisce nelle acque di lavaggio. In base alla legislazione vigente gli scarichi provenienti da queste lavorazioni devono rispettare i limiti della Tabella 3 dellallegato 5 alla parte terza del D.Lgs. 152/06, per la sezione di competenza, nel

Il CTC leader in Puglia e in Italia nella costruzione di depuratori

caso di scarico in fogna o in corpo idrico superficiale, ed i limiti della Tabella 4 della stessa legge, nel caso di scarico sul suolo. Pertanto

gli scarichi di caseifici necessitano di un trattamento per poter essere smaltiti, anche nel caso siano presenti solo acque di lavaggio ed i

limiti tabellari da rispettare siano quelli meno restrittivi previsti per gli scarichi in fogna. Tecnologie disponibili. Data la notevole quantit di sostanze organiche in soluzione presente in questi reflui, i trattamenti maggiormente impiegati nella loro depurazione sono quelli biologici; tra questi il tipo di sistema scelto

Sede Legale: Via Torpisana, 102 - 72100 Brindisi Direzione Generale: Via Cappuccini, 21 - 70017 Putignano (BA) Tel. 080.4913845 - Fax 080.4051761 www.consorziocreta.com - info@consorziocreta.com

dipender dalle caratteristiche specifiche dello stabilimento interessato: la sua dimensione, il tipo di sistema scelto dipender dalle caratteristiche specifiche dello stabilimento interessato: la sua dimensione, il tipo di lavoro svolto, la sua localizzazione, la sua disponibilit di terreno ed in fine le concentrazioni standard ammesse per lo smaltimento delleffluente. I processi di trattamento utilizzati per trattare le acque di lavaggio che includono una minima frazione del siero sono essenzialmente i processi biologici aerobici (a fanghi attivi) con diversi tipi di reattori, filtri percolatori. Utilizzo di reattori SBR. Per molti caseifici, grossi problemi connessi al trattamento delle acque di scarico sono dovuti ai piccoli spazi a disposizione e agli odori sgradevoli che si generano negli impianti tradizionali in cui sono presenti sedimentatori per la separazione solido-liquido. Il Centro Tecnologie Acque ha risolto i problemi suddetti con successo, utilizzando reattori SBR (Sequencing Batch Reactors), adattati ed ottimizzati per le caratteristiche degli scarichi specifici. I reattori SBR sono dei sistemi di trattamento biologico a flusso discontinuo, costituiti da bacini, nel presente caso completamente chiusi, in cui avvengono in tempi diversi il processo di ossidazione biologica, la separazione solido-liquido, la stabilizzazione di fanghi. Il controllo del processo avviene mediante sensori di livello ed attuatori collegati con un microprocessore che gestisce il sistema di agitazione ed areazione e le pompe a servizio dellimpianto. Vantaggi del reattore SBR: eliminazione e/o riduzione di odori sgradevoli; pi facilit per il posizionamento dellimpianto; elevata resistenza ad eventuali sovraccarichi momentanei; semplificazione impiantistica; semplicit gestionale ed affidabilit del processo (i parametri operativi sono controllati in automatico); riduzione dei fanghi da smaltire. *Responsabile Tecnico CTA

Reflui Industriali

Siero da latte: Una risorsa da recuperare


Il progetto Trattamento e valorizzazione dei reflui dellindustria Lattiero-Casearia mira ad affrontare sotto il profilo tecnicoscientifico ed economicogestionale le complesse problematiche relative allo smaltimento e al trattamento dei reflui dellindustria lattiero-casearia. Lobiettivo principale lindividuazione di soluzioni tecnologiche che consentano d trasformare parte di un sottoprodotto considerato rifiuto (il siero e gli altri reflui caseari), in una risorsa suscettibile di valorizzazione. Il problema, non trascurabile in termini di costi ambientali n tanto meno di facile e immediata soluzione, estremamente attuale e molteplici sono gli attori coinvolti: da una parte i produttori, sui quali ricade lobbligo dello smaltimento e dei relativi costi, dallaltra gli Enti pubblici preposti al controllo, alla vigilanza e tutela ambientale ed infine, i tecnici, e le Universit in grado di proporre soluzioni innovative idonee a garantire sostenibilit e sviluppo. Lo studio, che si presenta, ha lambizione di poter avere un seguito, proponendo a Imprese e Istituzioni, la realizzazione di un possibile impianto in grado di trasformare un rifiuto in risorsa.

Industria&Ambiente

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