Sei sulla pagina 1di 6

I CAPISALDI DELLHEGELISMO 1. La realt in quanto tale Spirito Infinito 2. La struttura, la vita stessa dello Spirito la dialettica 3.

3. La peculiarit di questa dialettica lelemento speculativo ( Aufheben ) 1. La realt come Spirito La realt, il vero non sono sostanza ( ossia essere irrigidito) ma Soggetto, cio Pensiero, Spirito Questa unacquisizione recente, resa possibile dall Io penso di Kant, dal ripensamento del criticismo, da Fichte e Schelling ( anche de Hegel li nomina poco ) Se la realt Soggetto e Spirito allora attivit, processo, movimento e automovimento ( cfr. Fichte ) Fichte: LIo pone se stesso e inconsciamente oppone allIo un non io. Per lIo di F. non giunge mai a compimento perch il limite viene rimosso e allontanato allinfinito, mai superato. Hegel: un cattivo infinito, un falso infinito perch rimane un processo irrisolto. Essere e dover essere rimangono perennemente scissi, in unopposizione , in unantitesi mai superata. Schelling: ha tentato di superare queste scissioni con la sua filosofia dellidentit ( che , allinizio, H. considera una posizione pi alta rispetto a Fichte ) Hegel: ma questa unit originaria ( Io/ non-io; soggetto/oggetto; finito/infinito; conscio/inconscio) appare vuota ed artificiosa perch non deduce o giustifica i suoi contenuti e li appiattisce sotto il manto dellindifferenza: E un dissolvimento di tutto ci che indifferenziato e determinato ; Lassoluto di S. come la notte in cui tutte le vacche sono nere ( Fenomenologia dello Spirito ) Lo Spirito infinito , per H. non come esigenza ( Cfr. Fichte ) ma in modo sempre attuantesi e realizzantesi, come continua posizione del finito e superamento del finito stesso. Lo Spirito come movimento produce i contenuti de- terminati quindi negativi ( Spinoza diceva: ominis determinatio est negatio ) Linfinito il positivo che si realizza mediante la negazione di quella negazione che propria di ogni finito, il toglimento e il superamento sempre realizzantesi del finito. Il finito ha unesistenza puramente ideale o astratta nel senso che non esiste di per s di contro allinfinito o al di fuori di esso. Lo Spirito di Hegel un circolo in cui principio e fine coincidono in maniera dinamica cio come un movimento a spirale in cui il particolare sempre posto e sempre dinamicamente risolto nelluniversale lessere risolto nel dover essere, il reale risolto nel razionale (questo un superamento rispetto alla filosofia di Fichte ) ( superamento di Schelling) Lo Spirito uno e medesimo non come ripetizione di qualcosa di identico ma come reale diversificazione, come Assoluto che si riplasma in figure sempre diverse Per H. lo Spirito uguaglianza che continuamente si ricostituisce , unit che si fa attraverso il molteplice ( la quiete solo lintero del movimento perch senza movimento ci sarebbe solo morte ). Il permenere non fissit ma la verit del dileguarsi.

NB. Queste affermazioni valgono per lAssoluto ma anche per ogni momento della realt , cio vale per il reale nel suo intero e nelle sue parti. Ogni momento del reale momento indispensabile dellAssoluro perch esso si fa si realizza in ciascuno e in tutti questi momenti: cos ogni momento necessario. ( cfr: immagine del bocciolo e del fiore ) Il Reale processo che si autocrea mentre percorre i suoi momenti successivi il positivo il movimento medesimo Movimento dello Spirito= movimento del riflettersi in se stesso ( questo il senso della circolarit ) H. distingue 3 momenti in questa riflessione circolare: 1. Lessere in s 2. Lessere altro o fuori di se il movimento o processo autoproduttivo 3. Il ritorno a s, lessere in s e per s dellAssoluto ha un ritmo triadico ( es. del seme che muore ) Questo movimento si realizza anche per il reale visto come intero

Hegel divide quindi la sua filosofia in tre parti 1. Idea Logos, Razionalit Pura, Soggettivit : studiata dalla LOGICA 2. Natura Idea fuori di s : studiata dalla FILOSOFIA DELLA NATURA 3. Spirito Idea che torna a s, in s e per s: studiata dalla FILOSOFIA DELLO SPIRITO

Corollari ( Filosofia del diritto ) : Tutto ci che reale razionale Tutto ci che razionale reale.

Questa affermazione non una tautologia. Tutto ci che reale razionale = La realt non caotica ma il dispiegarsi di una (Idea, Ragione ) che si manifesta consapevolmente nelluomo e inconsapevolmente nella natura Tutto ci che razionale reale = La razionalit non pura astrazione o idealit ma la struttura stessa di ci che esiste. La Ragione abita il mondo. Qualunque cosa avvenga o esista non fuori dallAssoluto , un momento indispensabile di esso (essere e dover essere coincidono) Panlogismo hegeliano: tutto pensiero NB Non significa che tutte le cose abbiano un pensiero come il nostro, una coscienza ma che tutto razionale in quanto determinazione di pensiero. Funzione del negativo: la vita dello Spirito non quella che schiva la morte ma sopporta la morte e in essa si mantiene. Lo Spirito guadagna la sua verit solo a patto di ritrovare s nellassoluta devastazione. Sa guardare in faccia il negativo e soffermarsi presso di lui. Questo affermarsi la magica forza che volge il negativo nellessere.

2. La dialettica, legge suprema del reale e procedimento del pensiero filosofico

Il Romanticismo viene superato da H. soprattutto per laspetto metodologico. H. polemizza contro la pretesa romantica di cogliere immediatamente lAssoluto perch il coglimento della Verit assolutamente condizionato dalla mediazione perch il sapere sempre mediato. I Romantici hanno ragione nellaffermare la necessit di spingersi oltre i limiti propri dellintelletto ma lInfinito non si coglie col sentimento, con lintuizione o con la fede.

Necessit di trovare un metodo che renda possibile la conoscenza dellAssoluto in modo scientifico. Questo metodo H. lo trova nella dialettica La dialettica una scoperta degli antichi ( cfr: Zenone, Platone ) ed stata ripresa da Kant ( cfr: Critica della Ragion Pura ) che per laveva bloccata a sviluppo di antinomie destinate a rimanere irrisolte cio priva di valore conoscitivo. H. riscopre i Greci , ma la sua dialettica diversa Platone aveva fatto un grande passo avanti verso la scientificit perch si era elevato dal particolare alluniversale, dimostrando che la conoscenza sensibile solo opinionee che la vera conoscenza quella del mondo delle Idee. Aristotele aveva indicato la via per riportare ogni cosa particolare al concetto universale Ma per H. le idee platoniche e i concetti aristotelici sono rimasti fissi, quasi solidificati

Poich la realt divenire, movimento , allora la dialettica deve essere riformata: bisogna imprimere movimento alle essenze e al pensiero universale scoperto dagli antichi Mediante siffatto movimento i puri pensieri divengono concetti e soltanto allora sono ci che essi veramente sono: automovimenti, circoli.essenze spirituali.Questo movimento delle essenze pure costituisce in generale la natura della scientificit

Movimento= cuore della dialettica I tre lati o momenti del moto dialettico sono: 1. Tesi , lato astratto o intellettivo 2. Antitesi lato dialettico ( in senso stretto), o negativamente razionale 3. Sintesi lato speculativo o positivamente razionale Lintelletto la facolt che astrae concetti determinati: distingue, separa, de-finisce, irrigidendosi in queste definizioni Lattivit dellintelletto consiste in generale nel conferire al suo contenuto la forma delluniversalit . Luniverso posto dallintelletto universale astratto: In quanto lintelletto opera nei confronti dei suoi oggetti separando e astraendo, il contrario dellintuizione immediata e della sensazione che, come tale, ha interamente a che fare con il concreto e rimane ferma ad essa.

Questa potenza dellintelletto grande e mirabile, la filosofia non pu fare a meno di esso. Per, lintelletto come tale, fornisce una conoscenza inadeguata perch resta chiusa nel finito. Il pensiero filosofico deve andare oltre i limiti del finito. Questo peculiare della Ragione : essa ha un momento negativo e uno positivo. Quello negativo ( per H. dialettico in senso stretto ) consiste nello smuovere la rigidit dellintelletto e dei suoi prodotti attraverso una serie di contraddizioni e opposizioni ( Ogni determinazione dellintelletto rovesciata nel suo contrario ) ( es: uno/ molteplice; uguale/diseguale; finito/infinito) La dialettica questo Immanente oltrepassare in cui ogni concetto si rovescia e quasi si dissolve nel suo opposto. Il momento dialettico non una prerogativa del pensiero filosofico ma presente in ogni momento della realt: Tutto ci che ci circonda pu essere visto come un esempio della dialettica perch ogni finito mutevole e transeunte.( Es. il seme deve rovesciarsi nel suo opposto, il germoglio, deve morire come seme) Il negativo che emerge nel momento dialettico la manchevolezza perch ciascuno degli opposti si misura con laltro. Ma proprio la manchevolezza che si rivela la molla che spinge oltre lopposizione ad una superiore sintesi che il momento speculativo. Il momento speculativo o positivamente razionale quello che coglie lunit delle determinazioni contrapposte ossia il positivo che emerge dalla risoluzione degli opposti ( la sintesi degli opposti ). Lelemento speculativo nel suo vero senso ci che contiene in s come superate quelle opposizioni a cui si ferma lintelletto( e quindi anche lopposizione tra soggettivo e oggettivo) e proprio cos mostra di essere come concreto e come totalit.

3.La dimensione dello speculativo e il significato di Aufheben

Il momento dello speculativo, scoperta tipicamente hegeliana, la riaffermazione del positivo che si realizza mediante la negazione del negativo proprio delle antitesi dialettiche e quindi una elevazione del positivo delle tesi ad un pi alto livello. Lo speculativo quindi un superare nel senso che ad un tempo un togliere e conservare: Hegel usa i termini tecnici di aufheben ( = superare) e Aufhebung ( =superamento ) per esprimere il momento speculativo. Lo speculativo costituisce il vertice cui perviene la Ragione, la dimensione dellAssoluto : H nella Grande Enciclopedia lo paragona addirittura a quello che in passato veniva chiamato il mistico vale a dire ci che coglie lAssoluto andando oltre i limiti dellintelletto raziocinanate. va innanzitutto osservato che ci che mistico certamente misterioso, ma soltanto per lintelletto e semplicemente perch lidentit astratta il principio dellintelletto, mentre ci che mistico ( come equivalente allo speculativo) lunit concreta di quelle determinazioni che per lintelletto valgono soltanto in quanto separate e contrapposte.Tutto il razionale quindi va definito al tempo stesso come mistico , il che significa soltanto che va oltre lintelletto, ma per nulla affatto che debba essere considerato come inaccessibile e incomprensibile al pensiero. Le proposizione filosofiche debbono essere speculative e non giudizi formati da un soggetto cui viene attribuito un predicato nel senso della logica tradizionale. Al contrario, la proposizione speculativa dovr essere tale da non presupporre la rigida distinzione di soggetto e predicato, e quindi dovr essere plastica. L della copula esprimer il movimento dialettico con cui il soggetto trapassa nel predicato. Il reale razionale in senso hegeliano e speculativo non significa che il reale il soggetto stabile consolidato (sostanza) e il razionale il predicato ( ossia laccidente di quella sostanza) ma al contrario che luniversale esprime il senso del reale. Pertanto il soggetto passa nel predicato e viceversa. La proposizione in senso speculativo verrebbe quindi a dire che il reale si risolve nel razionale e il predicato viene ad essere cos lelemento altrettanto essenziale della proposizione quanto lo il soggetto. Anzi, predicato e soggetto si scambiano reciprocamente le parti in modo da costituire quindi ununit dinamica. La proposizione della vecchia logica resta chiusa nei limiti della rigidit e della finitudine dellintelletto. La proposizione speculativa invece propria della ragione che supera quella rigidit , una proposizione che deve esprimere il movimento dialettico, e quindi strutturalmente dinamica, cos com dinamica la realt che essa esprime e cos come dinamico anche il pensiero che la formula.

Appunti da : G. Reale, D. Antiseri, Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi, Editrice La Scuola, pag. 72-81

Potrebbero piacerti anche