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STORIA SUI GIORNALI APPUNTAMENTI UTILI CIAK SULLA STORIA LEGGERE DI STORIA
Dario Antiseri
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PBM STORIA
scrive nelle Osservazioni sulla morale cattolica (1819) lidea (...) della moralit, quale lha rivelata il Vangelo, tale che nessun sistema di morale venuto dopo (...) non ha potuto lasciar di prenderne qualcosa. E, a suo avviso, sempre il dictamen interiore della coscienza che deve portare il credente ad accettare la legge cristiana che, daltra parte, si inserisce nellordine della grazia e della carit (cos Passerin dEntrves ne Le origini del cattolicesimo liberale in Italia). In una direzione diversa da quella di Rosmini trova i suoi sviluppi il pensiero filosofico di Vincenzo Gioberti (1801-1852). La sua filosofia dellessere reale una chiara forma di ontologismo. Daccordo con de Bonald e il tradizionalismo francese, Gioberti persuaso che Dio si rivela alla mente umana e che la filosofia, pertanto, figlia primigenia della religione, riflessione sulla originaria rivelazione di Dio. La sua Introduzione allo studio della filosofia (1839-1840) volle essere un attacco contro lo psicologismo, che si rivelerebbe in quella decadenza soggettivistica che arriva fino a Kant, che in fondo impronta lo stesso sistema di Hegel (apparentemente oggettivo ma sostanzialmente psicologismo mascherato), e che trova le sue scaturigini nel primato attribuito da Cartesio al soggetto e nel libero esame difeso da Lutero: La falsa politica creata nel secolo XVI nacque da cattivi ordini razionali che Lutero introdusse nella religione e il Descartes nella filosofia. E alla trappola del soggettivismo non sfuggirebbe afferma Gioberti nello scritto Degli errori filosofici di Antonio Rosmini (18411843) neppure il Rosmini. Rosmini, a suo avviso, cade nello scetticismo e nel nullismo, in quanto sarebbe assurdo pensare di risalire a Dio considerandolo come un concetto nostro, come una costruzione della nostra mente. Contro Rosmini polemizz, da una prospettiva diversa da quella di Gioberti, Matteo Liberatore (1810-1892), in base allincompatibilit del pensiero rosminiano con il tomismo e a motivo del fatto che non avrebbe affatto evitato, il Rosmini, i pericoli dellontologismo. E se Carlo M. Curci (18101891) nel saggio Fatti e argomenti in risposta alle molte parole di Vincenzo Gioberti intorno ai gesuiti (1845) replic allattacco sferrato da Gioberti contro i gesuiti nei suoi Prolegomeni al Primato (1845); il maestro sia del Curci che del Liberatore, e cio Luigi Taparelli dAzeglio, fu un sincero ammiratore dellopera filosofica del Rosmini e non solo non partecip alla campagna antirosminiana culminante pi tardi nella condanna delle XL Proposizioni, ma la disapprov, cosa, questa, ardita per un religioso della Compagnia di Ges, nella quale per non mancarono altri come il P. Surin, il P. Bresciani, il P. Perrone che, amanti sinceri della verit, sapevano chessa si pu e si deve discutere, ma non condannare, ed ebbero del Rosmini lodi lusinghiere (cos Gray). Dunque, non di rado contrastanti, ben diverse furono le prospettive filosofiche dei rappresentanti di maggior spicco del cattolicesimo liberale dellOttocento. E differenti lo sono state in quelli del Novecento. Difatti, se tradizionale fu la formazione filosofica presso lUniversit Gregoriana di Luigi Sturzo (1871-1959), nellorizzonte del pensiero empirista di tipo anglosassone si articolano le riflessioni filosofiche di Luigi Einaudi (1874-1961), mentre su basi soprattutto di teoria ermeneutica si collocano le argomentazioni di rilevanza politica di Angelo Tosato (19381999), allievo alla Gregoriana di Bernard Lonergan e di Alonso-Schkel, e di De la Potterie, Lyonnet e Martini allIstituto Biblico. In ogni caso, se la differenza a caratterizzare le concezioni filosofiche dei cattolici liberali italiani sia dellOttocento che del Novecento, va subito precisato che ci che li unisce lidea di persona libera e responsabile. In realt, esattamente lidea di persona quella da cui sgorgano e attorno alla quale ruotano le proposte politiche dei cattolici liberali italiani, il cui pensiero attraversato e, sempre in maniera decisiva, illuminato dal messaggio cristiano. Non va, infatti, dimenticato, per dirla con Jacques Maritain, che la nozione di persona una nozione dindice cristiano.
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