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Collegamento CH - Rocca di Papa, novembre 2004

Essere uniti nel nome di Ges

Esser uniti nel nome di Ges significa sia esser uniti per Lui e cio per 1 adempire il suo comando (la sua volont) , sia esser uniti come Lui vuole. Quando, quindi, ci si unisce per scopi anche belli, anche religiosi, ma che non siano nel suo nome, Lui non tra noi. Per esempio: se io mi unisco con un amico in nome dell'amicizia o per far un dato lavoro o per divertirmi, Ges non fra noi. Ges fra noi quando siamo uniti in Lui, nella sua volont, che poi in Lui stesso, e la sua volont che ci amiamo come Egli ci ha amati. Questa parola di Ges: "Dove due o pi sono uniti nel mio nome ivi sono io in mezzo ad essi" va commentata con l'altra: "Amatevi l'un l'altro come io ho amato voi". (Solo Dio pu commentare Dio; per questo, solo la Chiesa che ha lo Spirito Santo pu interpretare il Vangelo.) Perci noi due, ad esempio, siamo uniti nel nome di Ges, se ci amiamo a vicenda come Egli ci ha amati. Ora da ci capirai come pure noi che viviamo in focolare non abbiamo sempre Ges fra noi. Perch ci fosse occorrerebbe che io in ogni momento amassi te (ammettiamo che noi due sole vivessimo in focolare) come Lui ci ha amato e fossi da te cos riamata. Egli ci ha amato fino a morire per noi ed a soffrire, oltre tutto, l'abbandono. Non sempre o raramente l'amare un fratello richiede tanto sacrificio, ma, se quell'amore che io debbo portare a te (quell'atto che espressione di amore) non ha dietro a s intenzionalmente il modo d'amare col quale Egli ci ha amato, non amo come Lui. Se tu non fai altrettanto, nemmeno tu ami cos e allora non siamo uniti nel suo nome e Ges non c' fra noi. Vedi dunque che perch ci sia occorre amare cos. Ma tu sai che amare cos 2 significa essere "altri Ges" . Ora perch Lui sia fra noi necessario essere Lui prima. Ma un prima che anche un dopo. E qui il mistero facilissimo a viversi ma soprarazionale. 3 Infatti noi non siamo perfettamente Lui finch Lui non fra noi . Chiara (1950)

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Che lamore. E' Ges, infatti, che ama con la misura della morte. Se noi dichiarandoci: "Teniamo Ges in mezzo", abbiamo lintenzione di essere pronti a morire veramente gli uni per gli altri, allora siamo gi Ges. Con lunit scatta Ges in mezzo e si pi pienamente Ges, siamo quel Ges che Ges vuole, quel Ges che la vita del Corpo mistico esige.

Un "nuovo" incontro di ottobre Come ogni anno, all'avvicinarsi del mese di ottobre convengono al Centro i responsabili dell'Opera dal mondo intero, per il loro attesissimo incontro con Chiara. Chiara vi si preparata con grande gioia, leggendo e studiando accuratamente tutte le relazioni annuali che le sono state inviate durante l'estate. Ma il 22 settembre un fatto inatteso che, al di l del dolore condiviso, chiama ad un nuovissimo impegno nell'unione con Dio, ad una nuova responsabilit: per motivi di salute Chiara non potr partecipare allincontro. Il frutto una continua ed intensissima comunione nell'amore reciproco fra tutti, stretti in un patto d'unit vissuto come mai prima: la presenza di Ges in mezzo si pu sentire. In questo clima, il 27 settembre iniziano gli incontri previsti dei vari gruppi di zone. Chiara si fa sostituire da don Foresi, coadiuvato da Oreste, Gis, Fede, Bruno, Serenella, Hans. E' una carrellata di frutti che scorre attraverso i vari resoconti delle zone. La gioia si comunica poi negli incontri plenari in sala. Con l'aiuto di supporti audiovisivi, siamo condotti in uno straordinario viaggio attraverso le grandi zone dell'Opera. Ne emergono una espansione di essa dappertutto; vocazioni a seguire Dio; nuove aperture nei dialoghi dell'Opera; sviluppi nelle nuove generazioni coinvolte in prima fila nelle varie manifestazioni e che diventano sempre di pi testimonianza per tutta la realt giovanile. Sono momenti che fanno anche scoprire il popolo nuovo che vive alle diverse latitudini, vario per tratti somatici, idiomi, religioni e costumi, ma con l'unica ansia di estendere all'intera famiglia umana la fraternit universale. Agli aggiornamenti sui principali avvenimenti vissuti da Chiara durante l'anno, si alternano i responsabili di alcuni degli aspetti e delle diramazioni che portano a tutti i frutti dellanno: cos per l'aspetto della natura e vita fisica si passa dal nuovo libro con le biografie dei mariapoliti celesti a quello per la cura degli anziani; per l'aspetto della sapienza e dello studio si gioisce insieme degli sviluppi dell'Istituto Superiore di Cultura, per i gen 2 e le gen 2, giunto felicemente alla conclusione del primo quadriennio, con frutti di vita Ideale oltre che culturale. Particolarmente sentite le notizie sulla preparazione del Familyfest del prossimo mese di aprile. Ricchi di fascino gli aggiornamenti sulla vita dei gen 3 e dei ragazzi per l'unit, con le varie iniziative nate dall'indicazione di Chiara di orientare i ragazzi allo sport. Altro momento significativo stata la presentazione, fatta da Peppuccio, della lettera apostolica di Giovanni Paolo II, Mane nobiscum Domine, per l'anno dell'Eucaristia, di cui Chiara ha voluto fare dono a ciascuno dei presenti. Per le meditazioni quotidiane durante tutto il mese, Chiara aveva previsto qualcosa di speciale: i tesori di luce che scaturiscono dall'esperienza dell'estate '49 commentati da lei stessa e dai membri della Scuola Abb, che lei desidera aprire a tutta lOpera.

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Alla conclusione dellincontro, nei tre giorni di esercizi spirituali, altro prezioso dono: il nuovo tema di Chiara su Ges in mezzo. Proprio nel pomeriggio del primo giorno si svolta la traslazione di Foco dal cimitero di Rocca di Papa alla cappella del Centro dell'Opera. Erano presenti, col vescovo di Frascati mons. Matarrese, i membri del Tribunale ecclesiastico che segue la causa di canonizzazione, il sindaco di Rocca di Papa, i familiari di Foco, il Centro dell'Opera ed i responsabili di zona. La Messa, concelebrata da tanti sacerdoti, era presieduta dal vescovo che, all'omelia ha detto la sua gratitudine a Foco. Un gioiello, al termine, la testimonianza di Sergio Giordani, che ha ricordato i rapporti col pap. Poi il trasferimento nella nuova sede. Qualcuno notava che Foco era tornato non solo "a casa", ma proprio al posto che era solito occupare in quotidiana preghiera nella stessa cappella. Un avvenimento simile si era svolto nel Nord Italia a Vallo Torinese. Il 2 ottobre aveva luogo la traslazione nella sua chiesa parrocchiale del corpo di Maria Orsola Bussone, una gen 2 del Movimento parrocchiale, proclamata serva di Dio. Dottorato in Teologia della Vita Consacrata a Chiara A Roma, lIstituto di Teologia della Vita Consacrata "Claretianum", della Pontificia Universit Lateranense, il 25 ottobre ha conferito a Chiara il dottorato honoris causa in Teologia della Vita Consacrata. il primo riconoscimento che le viene offerto da una istituzione accademica romana. La cerimonia ha avuto luogo nella sede dellIstituto Claretianum, in unatmosfera gioiosa, nonostante Chiara non fosse presente. Nella sala gremita di studenti, di religiose e religiosi, e di rappresentanti del Movimento, la sua figura e la sua Opera sono stati al centro dellattenzione, anche grazie ad un breve filmato tratto dallintervista di Sandra Hogget. Dopo lesecuzione di una versione polifonica del Veni Creator cantata dal coro interuniversitario di Roma, il prof. Santiago M. Gonzlez Silva, preside dellIstituto, traccia una presentazione di Chiara, lieto di poter proporre il nuovo carisma anche ai 407 alunni di 57 nazioni, rappresentanti di 177 istituti, che l studiano. La laudatio del padre Fabio Ciardi della Scuola Abb, docente al Claretianum, illustra tre motivazioni fondamentali del dottorato a Chiara. La terza e fondamentale motivazione laver Chiara creato una nuova forma di vita consacrata, il focolare, "comunit di vergini e sposati disposti a vivere con la presenza spirituale di Cristo fra loro: un progetto di vita impegnativo, di radicalit evangelica, che forse fa ripensare lidea stessa di consacrazione". Il dottorato il riconoscimento dellaudacia dellOpera creata da Chiara, capace di coinvolgere le vocazioni della comunit cristiana, con persone delle varie Chiese. E di altre religioni. "In definitiva ha concluso padre Fabio apparsa nella Chiesa, ed vita della Chiesa, una realt nuova che destinata a fermentarla tutta, dal di dentro."

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stata quindi la volta della consegna a Graziella De Luca, rappresentante di Chiara, del diploma e della toga, da parte del preside e di un gruppo di giovani religiosi, "in segno di gratitudine da parte delle nuove generazioni". In un latino solenne, il diploma attesta che Chiara "da molti anni ha trattato della spiritualit di comunione con la parola e la testimonianza, con profondit ed eloquenza, davanti ai popoli di tutte le nazioni." Dopo il mottetto polifonico Ave Maria, Graziella tiene la lectio, scritta da Chiara. Unesposizione sintetica, profonda e lineare della storia spirituale di Chiara e delle sue scoperte. La nuova chiesa di Loppiano Questanno la cittadella di Loppiano, la Mariapoli Renata, celebra il suo 40. In varie occasioni, Chiara aveva previsto la chiesa come cuore della cittadella. Il 15 maggio 2003, alla posa della prima pietra, sottolineava: "La chiesa arriva per ultima come suggello, come punto culmine della cittadella, anzi come simbolo di quanto si cerca di vivere in essa. Ci pareva, sin dallinizio, che la chiesa in pietra sarebbe dovuta venire dopo aver dato una testimonianza collettiva d'unit realizzata tra pietre vive". Il 29 ottobre scorso la chiesa era pronta, dopo lavori molto intensi e il supporto economico dell'8 per mille della Conferenza Episcopale Italiana. Alla presenza di tutta la Mariapoli e di tanti venuti a Loppiano per loccasione, ha avuto luogo la sua dedicazione a Maria Theotkos", "Maria, madre di Dio". Adagiato su una collina al centro della Mariapoli, ledificio, con la sua struttura "a piano inclinato", pare quasi spiccare il volo verso il cielo. E il vescovo della diocesi di Fiesole, di cui fa parte Loppiano, Luciano Giovannetti, a presiedere la suggestiva cerimonia di inaugurazione. Lispirazione che sottost al progetto architettonico illustrata da Ave Cerquetti, che con lquipe del Centro Ave Arte, ha dato vita allopera. "Si notano due corpi distinti - spiega Ave - la Chiesa vera e propria e il campanile che sono uniti nello spacco da pareti di vetro che delimitano lo spazio luminoso dove trova la sua collocazione il tabernacolo. () Di notte lo spacco il punto pi luminoso della chiesa. () Linterno ha come tema centrale la grande vetrata del presbiterio di tonalit azzurre, che lascia trasparire il grande tabernacolo in bronzo dorato e riprende il tema di 'Maria Theotkos' che come un cielo azzurro contiene il sole: Dio. Altre due vetrate laterali fanno parte integrante della struttura della chiesa: a sinistra i momenti della passione di Ges, a destra le tappe pi salienti della via Mariae. Laltare e l'ambone sono in blocchi scultorei di pietra di Trani." Dopo il saluto di Graziella a nome di Chiara, Gis consegna simbolicamente a mons. Giovannetti, le chiavi del nuovo edificio. Poi don Foresi ed il vescovo aprono il portale in bronzo dedicato a "Maria Porta del Cielo".

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La vasta aula ellittica capace di un migliaio di posti, accoglie come in un abbraccio la folla dei presenti: oltre agli abitanti della cittadella, sono presenti il Centro dellOpera, il Consiglio generale e molti dei responsabili delle zone. Avvertita in modo forte la presenza spirituale di Chiara; a lei rivolge il suo pensiero il vescovo Giovannetti nel corso dellomelia: "() Vogliamo far giungere il nostro sentito affettuoso saluto a Chiara, la fondatrice del Movimento dei Focolari, la quale stasera in modo tutto particolare sentiamo presente in mezzo a noi. Ringraziamo il Signore per le sue intuizioni spirituali, ringraziamo il Signore per il suo carisma e () per quello che essa ha fatto e continua a fare per la Chiesa e per il mondo." Splendida, solenne e coinvolgente la cerimonia con i suggestivi riti di dedicazione, tra cui la deposizione - nel blocco di pietra dell'altare - delle reliquie di san Romolo e san Giovanni Gualberto, patroni del luogo, e di santa Chiara dAssisi. Segno ed espressione dellamore dei fratelli delle grandi religioni, stato il dono del prezioso quadro di Maria col bambino realizzato da un artista ind e benedetto recentemente da Giovanni Paolo II. Ora campeggia su una delle pareti laterali. Davanti allimmagine viene letta da Graziella la meditazione di Chiara: "Perch la voglio rivedere in te". E un momento solenne. Al termine della cerimonia, Oreste invita tutti a rinnovare il patto dellamore reciproco, quel patto che legge e fondamento della cittadella: "Niente di meglio potremmo fare ha detto - perch Loppiano risponda pienamente alla sua vocazione di citt sul monte, di citt-Chiesa." Il 30 ottobre, sui colli toscani, unaltra giornata di festa. Un imprevedibile sole buca la nebbia autunnale, mentre la salma di Renata Borlone, una delle pietre angolari di questa citt e ora serva di Dio, viene portata nella nuova chiesa. Dopo una breve cerimonia, Natalia ricorda con commozione gli ultimi momenti vissuti assieme a lei, legge le parole che Chiara ha scritto subito dopo la sua partenza per il cielo. "Uneredit che Renata ci ha lasciato che 'la morte Vita' ed io che ho avuto la grazia di esserle accanto gli ultimi giorni - ho potuto costatare che davvero in lei tutto diceva Vita. Era come se Ges, che tanto aveva amato, lavesse riempita di S e Renata pareva inabissata in una gioia paradisiaca". Dice il vescovo di Fiesole: "Il nostro cuore pieno di commozione pensando alla sua vita totalmente dedicata al Signore, alla sua vita vissuta nellimitazione della Madonna e nella fedelt a Chiara." La salma viene deposta vicino al tabernacolo, dove le stato preparato un posto. La processione interminabile di persone che vuole salutarla una risposta allamore che lei ha donato a tanti. Poi, alle 11 del mattino, per la celebrazione solenne della Messa, la chiesa non riesce a contenere la moltitudine: pi di 2500 persone. Sono presenti autorit civili e religiose, rappresentati di varie Chiese e fedeli di altre religioni. La Messa presieduta dal card. Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze. Concelebrano il card. Telesphore Toppo, presidente della Conferenza Episcopale Latina dellIndia con altri 11 vescovi, gli abati di Monte Oliveto e di Vallombrosa, il

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provinciale dei Servi di Maria, don Foresi e molti sacerdoti e religiosi del Movimento. Nel saluto iniziale, il vescovo Luciano Giovannetti mette in luce limportanza della presenza dei focolarini e della Mariapoli nella regione, e la paragona al fermento di vita spirituale suscitato nei primi due millenni da san Romolo e san Giovanni Gualberto. Consegna poi a don Foresi una lettera autografa del santo Padre indirizzata a Chiara. In essa Giovanni Paolo II sottolinea che "nei trascorsi quattro decenni sono passate a Loppiano tante persone di ogni cultura e di diverse religioni, che hanno potuto intessere fra loro, sotto lo sguardo amorevole della Vergine Santa, un dialogo di carit". Il Papa, alla conclusione, chiamando Chiara "cara sorella", auspica che Loppiano prosegua in questo sforzo, assicurando a tal fine la sua quotidiana preghiera. Un caloroso applauso raccoglie il suo invito. Segue la liturgia della Parola, intervallata da canti e preghiere. Nellomelia il card. Antonelli, sottolineando la sua profonda comunione con Chiara, legge alcuni suoi scritti: una contemplazione di Maria, vista come piano inclinato che conduce a Ges. "La strada maestra per andare a Ges la Madre sua e nostra. Con lei la salita piana, senza grandi sconquassi e tribolazioni. E presente in ogni attimo della nostra vita, per aiutarci a fare di essa una continua ascesa." Alla fine della Messa, Graziella legge latteso messaggio di Chiara: "Nel pensiero del nostro Vescovo, questa chiesa dedicata a Maria Madre di Dio, la Theotkos, anche un santuario. Ce lo ha confidato quando si pose la sua prima pietra e ci disse di vederla quale 'segno' di quel santuario vivente che la Mariapoli in tutta la ricchezza delle sue espressioni. Ravviviamo allora in noi questa coscienza di essere noi prima di tutto un edificio costruito in onore di Maria, viviamo con il pensiero di dover essere sempre una sua lode concreta, custodiamo nei nostri cuori il tesoro di essere stati scelti e chiamati da Dio per formare una famiglia di figli e figlie tutti Lei". E il 1 novembre la chiesa Maria Theotkos stata riconosciuta santuario mariano. Subito dopo la celebrazione della santa Messa sono stati invitati a parlare amici del Movimento di varie Chiese. E due buddisti ed una teologa musulmana. Appena terminato il suono festoso delle campane c' stata l'inaugurazione della cappella ecumenica, al primo piano del complesso, arricchita da inni ortodossi in greco e in russo: un momento che i giornali hanno evidenziato. Moltissime le impressioni che testimoniano la consapevolezza di aver vissuto un evento importante, visto anche come un segno di speranza per il dialogo. LArchimandrita Dionisio, rappresentante del Metropolita ortodosso dItalia Gennadios, ha commentato: "Questo momento, che mi permetto di definire ecumenico, stato veramente unemozione impressa nel nostro cuore. Ma anche, credo, un impegno a continuare a lavorare per lunit, perch eravamo insieme qui fratelli ortodossi, cattolici, anglicani."

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Matteo Renzi, presidente della Provincia di Firenze, si detto "orgoglioso di avere sul proprio territorio una cos significativa e straordinaria esperienza che trova oggi il suggello". Il card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi, concelebrante, ha esclamato: "Bellissimo! E il futuro del mondo. Dio ci parla attraverso gli eventi, e attraverso questa giornata ha parlato a tutti noi con forza e continuer a parlare, a dire parole di unit, parole di amore, parole di fraternit." Lon. Giannicola Sinisi, deputato al Parlamento italiano: "Occasioni come queste riconciliano non soltanto con Dio ma riconciliano anche lumanit." Il "multi-congresso" di NetOne Dal 5 al 7 novembre si svolto a Castelgandolfo il Congresso internazionale di NetOne, linondazione dellIdeale dellunit nei mezzi di comunicazione sociale. In circa 800, per lo pi professionisti, docenti e studenti dei media, provenienti da 42 Paesi dei cinque continenti e rappresentanti di "arti e i mestieri dei media", si sono ritrovati attorno al titolo: "Il silenzio e la parola. La luce", i tre momenti del comunicare. Due sessioni comuni hanno iniziato e concluso il congresso, che poi si suddiviso in quattro cammini differenziati di ricerca secondo ambiti professionali. La sessione di apertura, dopo lesposizione della storia e delloggi di NetOne da parte del coordinatore Nedo Pozzi (con un toccante ricordo della "radice" storica ideale, Igino Giordani), ha visto lintervento di Chiara Lubich in video. Chiara ha ridato ai comunicatori un tema insolito e suggestivo, da lei gi svolto nel giugno 2003: "Maria e la comunicazione". In chiusura di sessione, Michele Zanzucchi ha svolto un tema sul titolo del congresso, una ricerca profonda con nuove prospettive ideali. I quattro gruppi di lavoro distinti hanno rappresentato la novit dellevento, consentendo ai comunicatori, con la luce e le suggestioni ricevute nella sessione dapertura, di entrare nel vivo delle problematiche professionali. Importanti i relatori che hanno accettato linvito di NetOne a partecipare ai lavori del Congresso. Tra questi: Raffaele Meo (docente del Politecnico di Torino), Ron Austin (regista e docente di Hollywood), Susanna Tamaro (scrittrice e regista italiana), William Esposo (opinionista delle Filippine), Francesco Casetti e Dario Vigan (docenti dellUniversit Cattolica di Milano), Vincenzo Vitiello (docente dellUniversit di Salerno), per citarne alcuni. Domenica 7 mattina, presenti personalit (tra le quali l'arcivescovo Foley, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, che ha rivolto un saluto ai convenuti), il congresso ha vissuto la chiusura con due momenti forti. Nel corso della tavola rotonda dal titolo: "Il comunicatore, uomo del dialogo?", il giornalista televisivo della Radio Televisione Italiana (RAI), Piero Damosso, ha radunato in uno scambio avvincente sette personaggi, tra cui il regista DAlatri, Piero Coda, Ela Gandhi (nipote del Mahatma), Cemal Usak (guru del giornalismo turco).

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Infine, una conclusione allinsegna del fascino e della bellezza, presentata dalla focolarina Mary Cass, che ha parlato dei rapporti tra i Focolari, NetOne e Hollywood. Il direttore della Family Theater Productions della capitale del cinema, Wilfred J. Raymond, ha annunciato di aver assegnato per questanno il Life Achievement Award (praticamente un premio alla carriera) a Chiara Lubich, per la sua azione unitaria nei confronti dei mezzi di comunicazione e per il loro uso nel diffondere i valori cristiani. Lattore americano, Clarence Gilyard, ha concluso con una performance coinvolgente sullesperienza spirituale che sta vivendo. Il sigillo allintero congresso stato dato da un inatteso messaggio di Chiara, in ringraziamento per il premio assegnatole, nel quale sottolinea limportanza dei mass media per la costruzione di un mondo composto nella fratellanza universale.

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