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EstEro
siria

Marted 30 ottobre 2012

Corriere del ticino

USa sandy continua a far paura


da New York Mattia BErtoldi

Quasi 70 milioni di americani barricati in casa per sfuggire alla furia delluragano Un morto, evacuate 400 mila persone, centinaia di abitazioni senza elettricit
zxy Quasi 70 milioni di persone barricate in attesa delluragano. Sulla costa orientale ieri chiusi uffici, autostrade e musei. E anche Wall Street si fermata. E almeno una vittima certa (si tratta di una delle due persone disperse dopo il naufragio della nave Bounty, in difficolt per la burrasca a causa delluragano al largo del North Carolina). Shut, closed, canceled. Nei comunicati stilati dai media statunitensi per testimoniare gli effetti dellarrivo delluragano Sandy sulla costa orientale, sono questi gli aggettivi pi comuni. Il fenomeno atmosferico si abbattuto gi ieri mattina (pomeriggio in Svizzera) su 7 diversi Stati, ma li terr in scacco per almeno altre 48 ore. Le autorit hanno invitato la popolazione a chiudersi in casa e provveduto a paralizzare temporaneamente le principali citt per evitare che la gente si diriga verso aree potenzialmente pericolose. Il vento ha raggiunto in serata velocit comprese tra i 110 e i 140 chilometri allora e molte zone costiere hanno registrato inondazioni record. Quasi 70 milioni di persone hanno cos vissuto un preoccupante luned, barricati tra le mura domestiche nella speranza di evitare il peggio. Il principale timore che qualcuno si avventuri fuori mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei soccorritori. Barack Obama intervenuto in mattinata invitando tutti a seguire le indicazioni delle autorit locali anche in caso di evacuazione, senza fare domande o porre obiezioni; al momento, sono quasi 400 mila le persone che hanno gi abbandonato la propria abitazione. Alla domanda sul possibile impatto che Sandy avr sulle elezioni manca una settimana al giorno del voto il presidente degli USA ha affermato che al momento si sta concentrando soltanto sullimpatto che Sandy avr sulle famiglie americane, sui trasporti e sulleconomia. I bollettini provenienti dagli Stati coinvolti dalluragano parlano di quartieri deserti, porte sbarrate e strade vuote. Nel Connecticut tutte le autostrade sono state chiuse ieri alle 13, a Washington gli uffici federali sono rimasti vuoti e le linee di trasporto pubblico sono state bloccate; lo stesso successo in Pennsylvania. Anche la citt di New York ha avviato diversi protocolli di sicurezza in via preventiva. Mentre la metropolitana rimane chiusa sino a data da definire, ieri oltre un milione di bambini e adolescenti non sono andati a scuola e non dovranno farlo nemmeno oggi; Wall Street non ha aperto i battenti e anche le principali attrazioni della Grande Mela hanno invitato i visitatori a ripassare marted. Un panorama da ghost city che abbiamo potuto appurare anche noi a Long Island City, nel Queens, a un chilometro da Manhattan. Il vento ha iniziato a spazzare le strade sin dal primo mattino, unito a una leggera pioggerella. Le raffiche erano pi poderose in prossimit della costa, dove gi alle 11 (le 16 in Svizzera) il livello dellacqua era alto; in alcuni punti lEast River era gi strabordato. A Manhattan, sulla 57ma strada fra la Sesta e la Settima Avenue nelle vicinanze di Central Park il vento impetuoso ha causato il parziale crollo di una gru e le autorit hanno evacuato larea circostante. Oltre alle inondazioni, un altro pericolo riguarda i possibili black out. Alle 18.30 locali (circa le 23.30 di ieri in Svizzera) gli utenti senza elettricit nella costa orientale degli Stati Uniti erano un milione e seicentomila. Il vento continuer a soffiare a queste velocit per almeno 24-36 ore, prima di spegnersi man mano che luragano si sposter verso nord e il Canada. Nel frattempo, pare che lunico comandamento da seguire sia quello rivolto da un giornalista ieri mattina durante una diretta televisiva: Stay home, hang on and pray. State a casa, tenete duro e pregate. In attesa di calcolare i danni.
altre foto su www.cdt.ch/k72245

Fallita la tregua, ritornano le stragi di civili


zxy daMasCo Sepolta anche ufficialmente la breve tregua richiesta dallONU ma mai concretizzatasi, la Siria ha vissuto ieri una delle giornate pi sanguinose delle ultime settimane, con bombardamenti governativi ripresi su vasta scala e almeno un attentato che ha scosso Damasco provocando vittime civili, anche bambini. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si detto profondamente deluso, riconoscendo il fallimento del cessate il fuoco che il Consiglio di Sicurezza aveva chiesto almeno per quattro giorni, da venerd a ieri, in occasione della festa islamica del Sacrificio. Mentre linviato dellONU e della Lega Araba, Lakhdar Brahimi, ha avvertito che la situazione ormai di aperta guerra civile. La crisi estremamente pericolosa, la situazione difficile e sta peggiorando, ha avvertito Brahimi dopo aver incontrato a Mosca il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, rappresentante di un Paese che, con lIran, il principale sponsor del regime del presidente Bashar al-Assad. Brahimi atteso oggi per colloqui a Pechino. Un nuovo colpo di mortaio sparato ieri dal territorio siriano intanto caduto in un campo pochi metri oltre il confine turco nella provincia di Antiochia (Hatay), senza fare danni. Ma lartiglieria turca in risposta ha sparato alcune cannonate verso il territorio siriano rendendo nuovamente tesi i rapporti tra i due Paese confinanti.

EmErgEnza Strade inondate in Lindenhurst, villaggio nei pressi di New York. (Foto Key)

lintErvista zxy Vittorio daN Segre

Netanyahu verso un Governo pi forte e pi ostile allIran


zxy In Israele il premier Netanyahu, stanco di veder ostacolata la sua azione di Governo da alcuni partner della sua coalizione ha deciso di indire elezioni anticipate. I candidati del suo partito (Likud) e quelli di Israel Beitenu dellultranazionalista Lieberman si presenteranno uniti in ununica lista. Vi chi tema che tale alleanza possa gettare le basi per un attacco contro lIran. Abbiamo raggiunto telefonicamente a Gerusalemme il professor Dan Segre, ottimo conoscitore della realt israeliana e mediorientale. Che clima si respira in Israele in vista del voto anticipato di gennaio? Innanzitutto le elezioni sono state fissate per il 22 gennaio, ossia due giorni dopo lentrata in funzione del nuovo presidente americano, e questo le dice subito dove diretta lattenzione della gente. I sondaggi diffusi domenica, dopo lannunciata alleanza elettorale tra Netanyahu e Lieberman, denotano un calo delle preferenze per questi due partiti. Come mai? Effettivamente questa stata una sorpresa sia per Netanyahu che per Lieberman, in quanto speravano di ottenere, grazie a questa unione, un totale di 50 seggi sui 120 disponibili alla Knesset (il Parlamento israeliano ndr). Invece si sono accorti che fronde interne ai due partiti sono pi forti di quanto pensassero. Vi sono divergenze ideologiche ma anche di interessi. Vi chi ad esempio teme che con tale alleanza venga favorito lelettorato russo a scapito di quello degli ebrei orientali. Alla fine Netanyahu sar in grado di ottenere una maggioranza priva di condizionamenti? Credo di s, perch anche se Netanyahu e Lieberman non riusciranno a creare il Governo di coalizione che loro speravano, con un enorme peso del partito di destra e di quello dellestrema destra, nascer un Esecutivo che non sar pi ostaggio dei piccoli partiti religiosi e non religiosi che finora facevano parte della coalizione di Governo. Una mossa vincente allora? S, anche perch una coalizione pi forte guidata da due partiti di destra renderebbe Israele meno soggetto alle pressioni americane. Tuttavia a me fa paura il fatto che un nuovo Esecutivo privo dei condizionamenti dei piccoli partiti otterrebbe anche una maggiore libert di agire contro lIran. I partiti religiosi della coalizione uscente erano infatti contrari a un intervento armato contro Teheran. Quali invece le cause del crollo dei partiti di centro in Israele? Da un lato la mancanza di un leader carismatico, dallaltro vi il crollo, come gi avvenuto in altri Paesi, del fronte socialista. I padri della patria si sono auto-esautorati. Sono crollati per mancanza di idee e di adattamento allevoluzione del Paese. Ma a determinare tale crollo stato soprattutto il cambiamento demografico del Paese. Oggi le maggioranze relative non sono pi quelle degli europei socialisti, ma bens quelle degli ebrei di origine araba e dei russi. Oltre alla minaccia iraniana, quali sono gli altri temi dominanti della campagna elettorale? Il secondo tema importante della campagna elettorale quello sociale, con una parte della popolazione che fatica a trovare lavoro. Tuttavia su questo fronte Netanyahu ha un asso nella manica; dopo la scoperta in patria di gas naturale ha ottenuto limpegno delle societ petrolifere a sviluppare lindustria del settore. Ci porter un afflusso di entrate allo Stato con cui sar facile riempire le pance, sgonfiando cos la protesta sociale.
OsvaldO MigOttO

LEspErto Presidente dellistituto Studi Mediterranei dellUSi ed esperto di questioni mediorientali. (fotogonnella)

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