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la dipendenza dal movimento per la definizione di s e del proprio senso di realt; la drastica, non negoziabile divisione fra noi

i e loro; le decisioni importanti vengono prese per conto dei membri dalla leadership; i capi carismatici rivendicano un'autorit divina; capi e movimento perseguono risolutamente un unico scopo. Le caratteristiche dei movimenti religiosi distruttivi saranno esaminate pi avanti in questo capitolo. 5. La protezione del consumatore e la regolazione degli abusi Robbins [1988, 164-168] ha sostenuto che, almeno negli Stati Uniti, la controversia sui nuovi movimenti religiosi alimentata dal loro statuto di nicchie privilegiate. Sebbene lo stato stia gradualmente estendendo il suo controllo regolatore su tutte le aree della vita sociale, trasformando i problemi privati in preoccupazioni pubbliche, la religione e i movimenti religiosi godono di privilegi legali che li preservano dall'ingerenza statale nei loro affari. Questa una delle ragioni per cui cos tanti movimenti sociali hanno deciso di rivendicare un'identit religiosa. Quello che Robbins chiama il gap regolatore si sta aprendo fra le organizzazioni secolari strettamente regolamentate e le loro privilegiate controparti religiose. Fintanto che i movimenti religiosi si accontentano di un ruolo privato, curandosi della spiritualit dei membri (come nei movimenti tipo compromesso con il mondo), difficile che i loro privilegi provochino controversie. I l gap regolatore diventa palese quando i movimenti religiosi allargano il loro raggio d'azione includendo aree di vita sociale sempre pi ampie. Scientology e la chiesa dell'Unificazione sono giunte al limite della tensione chiesa-stato proprio perch si tratta di organizzazioni altamente diversificate con una miriade di attivit. Non sono diverse da imprese multinazionali. Le attivit elencate da Robbins [1988, 166] comprendono attivit commerciali e finanziarie in editoria, istruzione, assistenza a domicilio, lobbying politica, salutismo e psicoterapia. Quando l morsa della regolamentazione statale allentata, il loro statuto
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di religione visto come un favoritismo nella competizione con i rivali laici. Consideriamo due esempi di intervento statale nella regolazione di abusi. Primo, i moonies [Barker 1995, 214-216]. La chiesa dell'Unificazione possiede un ampio arco di iniziative commerciali. Fa affari nelle macchine utensili e nella lavorazione del ginseng, ha una grossa flotta di pescherecci e possiede i l Washington Times. Opera sotto un certo numero di nomi che mascherano la sua identit. Queste attivit imprenditoriali hanno attirato l'attenzione delle autorit. Lo stesso Moon stato imprigionato negli Stati Uniti in diverse occasioni, principalmente con l'accusa molto secolare di evasione fiscale. Secondo, i l rajneeshismo [ibidem, 201-205; Bruce 1996, 178-179]. Nel 1974, Bhagwan Shree Rajneesh fond una comunit a Poona in India. Migliaia di pellegrini occidentali raggiunsero Vashram per essere ammessi alla presenza del guru e ricevere la luce. Fin dall'inizio i l movimento parve allo stesso tempo di moda e controverso, principalmente perch le sue tecniche di meditazione finivano in sesso di gruppo. Una leggenda metropolitana molto diffusa sostiene che i l titolo di Bhagwan vuol dire Signore della Vagina. In realt significa il Sommo Dio. E certamente offensivo - nel senso che blasfemo, ma non un'oscenit come suppone l'immaginario secolare occidentale. Nel 1981 Rajneesh improvvisamente lasci Poona e si trasfer negli Stati Uniti, dove comper un ranch di 25.000 ettari nell'Oregon, costru una comunit chiamata Rajneeshpuram, che comprendeva un sofisticato bunker antiatomico. Nonostante l'esaltazione di pace e amore da parte del movimento, Rajneeshpuram era condotta in maniera autoritaria. I rapporti con la comunit locale degenerarono presto in violenze e intimidazioni. I l segretario di Rajneesh, Ma Anand Sheela, fu incarcerato per tutta una serie di reati. Lo stesso Rajneesh fu acciuffato mentre cercava di lasciare gli Stati Uniti, fu imprigionato e poi espulso per violazione delle leggi americane sull'immigrazione. Gli venne rifiutato l'ingresso da numerosi paesi come soggetto indesiderabile, quindi rientr a Poona dove mor nel 1990. L'evasione fiscale e la violazione delle leggi sull'immigrazione sono reati del tutto secolari, e nell'agire contro di essi lo stato non combatte un'eresia ma regola degli abusi. I l lavaggio 233

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del cervello rientra nella stessa categoria dell'evasione fiscale e dell'immigrazione illegale, solo che pi difficile da dimostrare. E visto come un'offesa alla libert dell'individuo autonomo ed un abuso che lo stato deve eliminare: i l movimento religioso tipo rifiuto del mondo non ha rispettato la separazione fra chiesa e stato. Lo stato moderno liberaldemocratico ha esteso la sua area di regolamentazione fino a includere, nelle parole di Beckford [1985, 284], praticamente ogni aspetto di commercio, industria, igiene e sicurezza sul lavoro, salute e uso di terreni ed edifici. Beckford sostiene che i nuovi movimenti religiosi non sono finiti nel mirino perch sono religioni ma perch, semplicemente, qualsiasi movimento, secolare o religioso che sia, che punti ad attivit di tipo economico per i suoi membri, sollecitando la societ ospite nel processo, destinato a entrare in conflitto con lo stato moderno. La sorveglianza dello stato sui nuovi movimenti religiosi nelle societ occidentali indiretta, parziale, amministrativa, ad hoc, liberale [ibidem, 288]. Non mossa da una coerente politica sociale, n le varie agenzie statali agiscono di concerto perseguendo fini chiaramente identificati (ad eccezione forse della Germania, dove dopo l'avventura nazista si imposto come imperativo costituzionale i l bisogno di proteggere lo stato contro ogni minaccia di totalitarismo). Secondo Habermas [1973], tutti i sistemi sociali hanno bisogno di meccanismi che diano loro legittimazione nel senso di rispetto e impegno attivo e non di semplice sottomissione. I l capitalismo contemporaneo richiede un ampio intervento statale allo scopo di regolamentare la vita economica e sociale. Lo stato guadagna un alto grado di legittimazione proprio per il suo ruolo di protezione del consumatore. Sebbene l'intervento dello stato nella societ liberaldemocratica possa portare a quella che Habermas identifica come crisi di legittimazione, nel senso che lo stato interferisce eccessivamente nel privato dei suoi cittadini, questo intervento comunque reso indispensabile e legittimo dalla sua giustificazione di protezio-1 ne dell'individuo contro gli abusi. Tornando agli esempi sopra discussi dell'azione stat;i' contro i seguaci di Moon e del rajneeshismo, i l fatto che questi interventi trovavano consenso presso l'opinione pubblica*
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Molto significativa fu l'aperta umiliazione subita dal capo carismatico del movimento. Ammesso che ci sia una crisi di legittimazione nello stato contemporaneo, agire contro le minoranze religiose tipo rifiuto del mondo e i loro leader p u essere un modo efficace per riguadagnare sostegno popolare.

6. Paure dei culti e movimenti anti-culto La maggior parte del lavoro sociologico sui nuovi movimenti religiosi cerca di difendere questi ultimi dalle derisioni e dai capestri legislativi proposti dai gruppi anti-culto. Classico esempio di una difesa del genere Strange Gods, pubblicato da Bromley e Shupe nel 1981. Significativamente sottotitolato The Great American Cult Scare (la grande paura americana dei culti), questo libro fu scritto all'indomani della tragedia di People's Tempie a Jonestown nel 1978 e si conclude con un giudizio duro in merito alla disputa sui culti [Bromley e Shupe 1981, 203-230]. Gli autori sostengono che i nuovi movimenti religiosi sono l'oggetto di crudi stereotipi e fantasiosi miti propagandati dagli anticultisti nell'intento di sollevare l'indignazione pubblica. L'agenda del dibattito stata dominata da una crociata anti-culto che per tanti versi pi pericolosa, pi insidiosa per le libert civili dei movimenti che essa attacca. Per riequilibrare la bilancia, Bromley e Shupe sono deliberatamente pi critici degli anticultisti che non delle stesse nuove religioni. Gli anticultisti esagerano i l valore numerico e la portata sociale dei nuovi movimenti religiosi, sostenendo in maniera non plausibile che praticamente chiunque corra i l rischio di finire vittima delle loro tecniche di lavaggio del cervello mentre in realt sono ben poche le persone coinvolte. Secondo Bromley e Shupe gli abusi perpetrati dalle nuove religioni non sono quei sordidi scandali veicolati dall'immaginazione popolare bens reati minori - come, per esempio, raccogliere fondi Per strada celando la vera identit del movimento. I capi dei movimenti sono n pi n meno sinceri dei capi delle maggiori chiese ufficiali, sostengono Bromley e Shupe. scorretto accusarli di detenere un potere assoluto, mentre devono frontegpare in continuazione dubbi, dissensi e minacce di scissioni. 235

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