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Questo weekend si svolgerà a Chianciano Terme l’assemblea straordinaria del Partito dei
Verdi alla quale parteciperò in qualità di delegato per la provincia di Venezia.
L’occasione è motivo di riflessione personale sull’impegno ambientalista profuso dal
sottoscritto in politica. Il primo interrogativo è quello di cinque anni fa: è più efficace per un
ambientalista fare azione politica attraverso la forma partito o attraverso le associazioni? La
domanda è ancor più attuale visto il recente annientamento dei Verdi alle ultime elezioni nazionali.
Alcuni anni fa ho scelto la politica con una buona dose di fiducia mista ad incoscienza ma i
risultati ottenuti nella mia di veste di Consigliere di Quartiere sono stati finora pochi ed assai
faticosi. Non ho peraltro abbandonato il versante dell’attività associativa che, anzi, per i suoi buoni
frutti, è fonte di speranza e forza per continuare l’impegno politico ed istituzionale molto meno
appagante.
La cocente batosta elettorale e la mal celata ostilità di larghe fasce della popolazione nei
confronti degli ambientalisti, causata da nostri errori e da un pessimo sistema di informazione,
pongono a me ed agli altri ecologisti il problema di se e, soprattutto, come ricostruire in futuro una
politica “verde” in Italia.
Per rispondere al “se fare” non voglio ricordare i tanti problemi ambientali nostrani ma
vorrei invece citare l’esperienza degli abitanti dei due Stati di Vanuatu e Kiribari nell’Oceano
Indiano al largo della Nuova Zelanda. Essi sono i primi profughi climatici del pianeta: costretti ad
abbandonare le loro case a causa dell’innalzamento del livello del mare che ha inghiottito molte
delle isole su cui vivevano. Hanno perso tutto e, certamente, questo effetto non è stato causato dalla
loro personale quota di CO2 prodotta. Sul piano strettamente giuridico essi potrebbero, per assurdo
ma non troppo, fare causa, per il risarcimento dei danni subiti, a tutti quelli che producono nel
mondo più anidride carbonica di loro, in primis gli americani e poi tutti gli altri abitanti dei paesi
industrializzati. Niente di più lontano dall’Italia, si potrà dire, eppure
Venezia, 04.02.2008
Davide Scano
Consigliere dei Verdi – Città Nuova
Municipalità di Mestre – Carpenedo