Sei sulla pagina 1di 2

Democrazia e Demoarchia

Demos (popolo), kratos (potere): dunque potere (o nell'accezione attuale comando) del popolo. Sembrerebbe quanto di pi giusto ci si possa proporre: tutti coloro che fanno parte di uno Stato devono anche partecipare alle decisioni, decidere insieme cosa fare e come. Non so se in qualche epoca storica sia mai stato realmente cos, ma oggi non mi pare proprio che in quella che chiamiamo democrazia sia realmente il popolo a comandare. La democrazia la conosciamo nella sua forma rappresentativa (come attualmente da noi e praticamente ovunque), per cui si delega ad alcune persone il compito di prendere decisioni al posto nostro. Un compito nobilissimo e delicatissimo, perch prevede che chi lo assume faccia gli interessi di chi lo ha delegato e non i propri. Il pericolo per che faccia gli interessi propri o di soggetti diversi da chi l'ha delegato sempre molto alto e c' una stortura che ancora pi pericolosa ed onnipresente, il fatto che alcuni (pochi), sono molto pi rappresentati della quasi totalit della popolazione che rappresentata poco o in taluni casi per niente. Chi ha il potere economico ha anche modo di far eleggere pi facilmente chi fa i suoi interessi. Chi ha il controllo criminale del territorio ha anche la possibilit di far eleggere chi fa i suoi interessi. Chi ha il potere politico, comunque l'abbia ottenuto, riesce pi facilmente a farsi eleggere nuovamente rispetto a chi non stato mai eletto. Insomma la democrazia, che teoricamente dovrebbe fare gli interessi di tutti (o almeno della maggioranza della popolazione), finisce per fare quelli dei pochi che possono raggiungere i posti di potere politico o mettere propri uomini in questi posti, a spese proprio di quella maggioranza che teoricamente dovrebbe favorire. Una democrazia finisce inevitabilmente per diventare oligarchia. possibile evitarlo? Probabilmente il correttivo pi forte che ci possa essere sono i cittadini stessi, una popolazione matura politicamente, evoluta culturalmente sarebbe in grado di evitare, almeno in parte, le trappole della democrazia e preservarne lo spirito, evitare che i centri di potere modifichino le regole a proprio vantaggio, ma nella realt attuale come si potrebbe? Siamo finiti in un vicolo cieco, in cui i potenti, eletti grazie al potere proprio o di chi sta loro dietro, calpestano la democrazia e rispondono a chi li contesta che loro sono espressione del popolo, che hanno la legittimazione popolare ed il popolo dunque non ha chi lo rappresenti realmente, perch la sua possibilit di esserlo soffocata proprio da chi teoricamente lo rappresenta. In questa situazione un governo 'tecnico' cio non composto da persone elette, ma da esperti dei vari campi, finisce per sembrare una liberazione da quel giogo, se non che le decisioni che si prendono, per quanto a volte spacciate per tecniche o inevitabili perch prese all'interno di una visione della societ che gi su quella linea, sono sempre e comunque politiche, sono comunque scelte che dovrebbero favorire la collettivit, ma nessuno ci garantisce che sia cos e potrebbero favorire alcuni a svantaggio di altri (tipicamente pochi a svantaggio di molti), potrebbero e puntualmente questo accade. D'altra parte che ci siano dei tecnici piuttosto che altri non un caso, non sono stati scelti con le elezioni ma sono scelti comunque da qualcuno. Ma allora non ci sono vie di uscita? Probabilmente no, forse, nel migliore dei casi, con il passare dei decenni (forse dei secoli), ci sar una progressiva maturazione politica e culturale della popolazione che con alti e bassi alla fine porter ad un vero governo del popolo, forse si apprender dagli errori ed alla lunga si capir. Ma se chi vuole mantenere i propri privilegi volesse impedire anche questo, cosa potrebbe fare? Ostacolare la crescita culturale, controllare le fonti di informazione (almeno quelle pi ascoltate), togliere risorse alla scuola, impoverirla, ridurne la capacit di sviluppare abilit critiche ed anche questo puntualmente accade. Potrebbe alterare le regole democratiche, mantenendole formalmente, ma rendendo sempre pi difficile, se non impossibile un ricambio che tolga dal potere chi ci ha messo le mani sopra; ed anche questo puntualmente accade. Allora forse non detto neanche che tra secoli si vada nella giusta direzione, ammesso poi che abbiamo davanti altri secoli, perch chi ci governa attualmente ci sta portando verso il baratro come viene denunciato continuamente da molti scienziati e come evidente a chiunque si informi e comprenda quello che sta accadendo.

Il punto sarebbe spezzare il legame che c' tra chi ha potere e chi governa (sorvolando sulla frequente coincidenza delle due figure), arrivando ad una politica che realmente cerchi il meglio per tutti, non sarebbe cos difficile in realt, la maggior parte dei problemi sembrano insormontabili perch ci vengono rappresentati sempre come contrapposizione di interessi in conflitto inconciliabili, cercando di confondere le acque, cos da proporre e realizzare soluzioni che favoriscano alcuni ai danni di molti o lasciare le cose come stanno se costoro sono gi favoriti (come frequentemente accade); eppure, in molti casi le soluzioni sono di dominio pubblico, le contrapposizioni costruite ad arte, il bene realmente comune raggiungibile senza la necessit del sacrificio di nessuno (a meno che si consideri sacrificio la perdita di privilegi illegittimi). Si dovrebbe trovare il modo di dare voce a tutti senza che questa posizione possa 'comprarsela', o comunque accaparrarsela di forza, qualcuno. L'unico modo possibile per raggiungere questo risultato mi pare che sia scegliere i rappresentanti per sorteggio con campionatura statistica o meno, ma comunque con metodi chiari e trasparenti a prova di truffa. Certo c' il rischio che capitino persone non all'altezza del compito, ma i parlamentari attuali, mediamente, lo sono? Nei ministeri poi le capacit tecniche ci sono gi, sarebbe meglio che i politici fossero anche esperti del campo di cui si occupano, ma principalmente devono rappresentare la popolazione, fare gli interessi di tutti pi che trovare le soluzioni, devono solo valutare le soluzioni che vengono proposte dagli esperti, prendere decisioni in base alle analisi degli esperti, degli studiosi del campo piuttosto che in base a criteri sempre sfuggenti ed opinabili come avviene attualmente. Non ho idea di come si possa arrivare a questo, perch chi detiene il potere fisicamente e chi lo controlla dietro le quinte non lo ceder facilmente; si pu discutere di quali forme concrete poi si possano utilizzare per rendere sicure e trasparenti queste estrazioni, quali correttivi eventuali inserire (ovviamente l'esclusione di chi ha subito condanne penali, soprattutto se per corruzione, ma si potrebbe pensare anche ad altri); si potrebbe anche pensare a fare due camere, una di eletti che propongono ed una di estratti che danno la votazione definitiva (ma gli estratti potrebbero votare anche leggi di iniziativa popolare). Insomma ci sono molti dettagli da definire e studiare, ma l'idea di fondo di scegliere con metodi statistici invece che con le elezioni mi pare una soluzione; con le modalit attuali non si selezionano comunque persone pi capaci, non su questi criteri che si basa la scelta, la popolazione anche ammesso che lo voglia fare e sia in grado di farlo, non ha gli strumenti per valutare i candidati da questo punto di vista, per cui si seleziona, nel migliore dei casi, chi pi ambizioso, pi aggressivo, pi manipolatore, pi capace a mentire ed ingannare, dunque una selezione distorta verso il peggio, le tantissime persone che entrano in politica con i migliori propositi, con spirito di servizio, in una selezione di questo tipo raramente (o forse mai) prevalgono. La Demoarchia o Demarchia ha una radice simile a Democrazia, deriva sempre da demos (popolo), ma la seconda parte arch (comando), che ha un significato simile al krtos di democrazia, ma pi propriamente comando, governo. Questo termine stato introdotto recentemente proprio per indicare questa versione della Democrazia che prevede che i rappresentanti (tutti o in parte) non siano eletti, ma sorteggiati.

Potrebbero piacerti anche