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Sudafrica: un nastro inguaia Jacob Zuma Extract from L'Indro (www.lindro.

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Le inchieste per corruzione risalgono al 2004 e al 2009

Sudafrica: un nastro inguaia Jacob Zuma


Carlo Cattaneo
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Descrizione:

La prova che avrebbe inchiodato il Presidente consiste in alcune intercettazioni telefoniche registrate dall'Unit Speciale Scorpions. La registrazione non fu mai consegnata alla Corte. A un mese dalla Conferenza dell'Anc la prova riaffiorato dal passato

L'Indro

Data Pubblicazione: mercoled 14 novembre 2012

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Sudafrica: un nastro inguaia Jacob Zuma

"Nessuno pu controllare gli spiriti maligni. Si possono imprigionare negli inferi ma prima o poi riaffiorano dal passato per divorarti", recita un proverbio popolare sudafricano. A distanza di un mese dalla Conferenza Nazionale dell' African National Congress gli spiriti maligni che il Presidente Jacob Zuma ha tentato di imprigionare sono riaffiorati dal passato sotto forma di un nastro provante i suoi crimini commessi nel 2004 e nel 2009.

I guai iniziano nel 2004, quando Zuma ricopriva la carica di Presidente Deputato. La magistratura lo indag su un caso di corruzione assieme al suo consigliere finanziario ed influente imprenditore di Durban: Schabir Shaik e un alto dirigente dell'Anc: Tony Yengeni. L'accusa era grave: Zuma e Ngcuka avevano utilizzato le loro influenze politiche per favorire un'azienda produttrice di armi francese in una gara d'appalto per la forniture di Fregate classe Valour alla Marina Militare Sudafricana.

Sia Zuma che Ngcuka furono accusati di aver ricevuto 500.000 rand (47.800 euro) per favorire l'offerta della ditta francese presentata dall'imprenditore di Durban, Schabir Shaik. Il Presidente Thabo Mbeki, sotto pressione dell'opinione pubblica il 14 giugno 2005 destitu Zuma dalla carica ricoperta. Shaik fu condannato nel 2005 a 15 anni di reclusione, mentre Zuma ritenuto colpevole fece ricorso.

Nel settembre 2008 la Procura generale sudafricana, accogliendo il ricorso presentato dalla difesa, decise il non luogo a procedere nei confronti di Zuma a causa di 'irregolarit procedurali'. Sei mesi pi tardi Zuma venne nuovamente indagato per stupro ai danni della figlia di un suo compagno di lotta partigiana, per di pi sieropositiva, per un caso di frode ai danni dello Stato e per riciclaggio di denaro.

Il 6 Aprile 2009 (un mese prima delle elezioni) il National Prosecuting Authority ritir tutte le accuse contro Zuma a causa di forti pressioni politiche dell'Anc. "Non possibile n desiderabile per la Procura portare avanti le accuse contro Zuma". dichiar apertamente il Procuratore capo Mokotedi Mpshe durante un'affollata conferenza stampa trasmessa in diretta nazionale. I primi ad assaggiare la vendetta di Zuma furono gli Scorpions, appellativo dato al Direttorato delle Operazioni Speciali (DSO) istituito nel 1999 con il contributo formativo del FBI e Scotland Yard, che si occupa principalmente di corruzione.

Gli Scorpions furono gli autori delle indagini su Jacob Zuma e prepararono i fascicoli incriminati che lo trascinarono in tribunale nel 2004 e nel 2009. Nonostante gli Scorpions godessero di un'alta considerazione pubblica per aver ottenuto importanti successi contro il crimine organizzato, politici e importanti funzionari delle forze di polizia corrotte, Zuma (non ancora Presidente) tramite la sua rete clientelare e la Zuma Org attu una forte pressione sul Parlamento fin quando quest'ultimo fece passare due leggi (la National Prosecuting Authority Amendment Bill e la SAPS Amendment Bill) grazie alle quali lo scomodo DSO venne smantellato e sostituito dal DPCI (Police's Directorate for Priority Crime Investigation), meglio conosciuto come Hawks. Come primo atto la DPCI archivi il fascicolo relativo ai crimini di Jacob Zuma.

Nonostante l'ondata di proteste popolari che videro il 90% dei cittadini contrari alle due leggi e la sentenza deliberata dalla Corte Costituzionale che dichiar le leggi anticostituzionali e gli Hawks "vulnerabili ad interferenze politiche" una volta divenuto Presidente, Jacob Zuma si assicur che gli spiriti maligni (gli Scorpions) rimanessero solo una noiosa pagina del suo passato. E il povero Schabir Shaik? Venne rilasciato nel marzo 2009 dopo 28 mesi di

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prigione a causa delle sue condizioni di salute. Secondo dei rapporti medici era allo stadio terminale di una grave malattia cardiovascolare.

Ricoverato presso l'ospedale Linkosi Albert Lutuli a Duban, il Professor Naidoo lo dimise nel dicembre 2009 in quanto le sue condizioni di salute erano considerate ottime. Shaik risiede presso una villa a Durban dove gestisce qualche affare e passa il suo tempo libero in buona compagnia, essendo un appassionato di avventure sessuali occasionali. L'epilogo dei due processi non corrispondono a una assoluzione e lascia lo spazio alla riapertura dei processi qualora vi fossero nuove prove o indizi.

La prova che avrebbe inchiodato Jacob Zuma condannandolo alla prigione e all'interdizione di ricoprire cariche pubbliche consisteva in una serie di registrazioni telefoniche effettuate dagli Scorpions durante cinque anni (2004 - 2009) e raccolte in un nastro audio che non fu mai consegnato alla corte. La DPCI fedele al nuovo Presidente Sudafricano lo rassicur che tutte le copie del nastro erano state distrutte. L'atto criminale compiuto dal dipartimento investigativo della polizia fu possibile grazie alle pressioni di due amici intimi del Presidente: Menzi Simelane e Richard Mdluli. Il primo direttore della National Proscuting Authority - NPA (l'ente accusatorio della magistratura Sudafricana) e il secondo Capo dei Servizi Segreti della Polizia Criminale.

Evidentemente non tutte le copie del famoso nastro furono distrutte poich il Vice Direttore della NPA: il Giudice Mokotedi Mpshe agli inizi di novembre ha ricevuto una copia dal ex Direttore degli Scorpions Leonard McCarthy. Ora il nastro rischia di riaprire i due processi creando un vero e proprio tsunami politico in Sudafrica e compromettendo le sorti pubbliche e personali di Jacob Zuma e del suo impero semi-mafioso gestito dalla rete 'umanitaria' Zuma Org.

E' questa l'intenzione del giudice Mpshe che si giustificato all'opinione pubblica nazionale chiarendo che il riaffiorare di questa prova determinante giustifica la riapertura dei processi aggiungendo che l'intero team della NPA e della Magistratura considerano doveroso offrire alla Corte la possibilit di verificare la colpevolezza o l'innocenza di Jacob Zuma sulla base delle nuove prove.

Inoltre il giudice Mpshe ha deplorato il comportamento del ex capo degli Scorpions. "McCarthy ha consegnato solo ora questa prova per perseguire i suoi disegni di vendetta personale contro il Presidente Zuma. Ci domandiamo perch l'ha tenuta nascosta durante tutti questi anni. Nonostante ci la Magistratura intende proseguire, perch contrariamente a McCarthy, si basa sulla onest e sulla giustizia".

Attualmente McCarthy lavora presso la Banca Mondiale e non ha rilasciato commenti e spiegazioni sulla decisione presa. Anche sul giudice Mpshe gravano sospetti di vendetta contro il Presidente che lo aveva costretto nell'aprile 2009 a far ritirare le accuse processuali. L'attuale clima politico sembra favorevole per la riapertura dei processi. Sia il mondo imprenditoriale che il sindacato desiderano la testa del Presidente, per motivazioni contrapposte.

L'apparato dei servizi segreti che ha il potere di influenzare la politica sudafricana e normalmente al fianco del Presidente si indebolito. Menzi Simelane della NPA stato sospeso dalle sue funzioni dalla Corte Suprema a

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seguito di un ricorso del partito di opposizione boera, Alleanza Democratica, che lo accusa di aver occultato prove processuali in vari casi importanti (quelli di Zuma compresi). Richiude Mdluli della Police Crime Intelligence stato sospeso ed accusato di nepotismo, corruzione, fuga di notizie riservate a paesi stranieri e di complicit nell'assassinio dell'ex amante di sua moglie.

Il Capo della Giustizia Mogoeng Mogoeng, un pastore protestante conservatore e fanatico religioso, nominato dal Presidente in quanto suo uomo non influenzabile dalla Federazione Sindacale COSATU attualmente sotto il fuoco incrociato di vari giudici, della societ civile e organizzazioni per i diritti umani che dal 2011 hanno indetto una campagna pubblica per rimuoverlo dalla carica.

La campagna si ora rafforzata grazie ai movimenti femministi che hanno costretto l'Alta Corte di Giustizia a rivedere la decisione del Giudice Mogeng riguardante la condanna di un incriminato per lo stupro della sua ex moglie. Aveva ricevuto solo due anni di reclusione in quanto "l'imputato nel commettere l'atto ha usato il minimo della violenza, convincendo l'ex moglie a consentire".

Il Presidente Zuma, gi sotto tensione per la rivoluzione dei minatori, il disastro economico del Paese, l'indagine sul massacro di Marikana, gli attacchi di Julius Malema, i probabili guai finanziari dell'affare di Zumaville, la futuristica citt a lui dedicata che dovrebbe sorgere nella sua Provincia natale, e altri casi 'minori' di malversazione amministrativa, alla notizia sembra impazzito ed ha attivato la sua rete di influenze per bloccare la decisione della Magistratura, ottenendo alcuni risultati.

L'Alta Corte del North Gauteng in Pretoria, che dovrebbe essere la sede giudiziaria adibita a riaprire i processi, ha dichiarato di non avere interesse a riaprirli nonostante la comparsa del nastro incriminatorio. Per nulla scoraggiato il Giudice Mpshe si rivolto alla Corte Suprema d'Appello, che nel marzo scorso, dinnanzi ad una precedente richiesta di riapertura dei casi avanzata sempre dalla NPA aveva dichiarato che senza il nastro non poteva accettare la richiesta. Ora il nastro stato pubblicamente posato sulla scrivania del Giudice Supremo. Indipendentemente dalle motivazioni di vendetta personale di McCarthy e del Giudice Mpshe, probabilmente abbinate ad una congiura architettata dagli avversari, il Presidente Jacob Zuma, come l'ex Primo Ministro italiano sembra aver perso il controllo degli spiriti maligni che, riaffiorati dal passato, reclamano la sua anima.

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