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L'esercito ugandese risponde all'ingresso di due gruppi armati congolesi

Scontri al confine tra Congo e Uganda


Fulvio Beltrami
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Descrizione:

"Scaramucce" e un serio fuoco incrociato tra le forze militari dei due stati. L'ultimo avvenuto lo scorso fine settimana sulle acque del Lago Alberto, gi al centro di contenziosi per questioni petrolifere. L'esercito ugandese ha sparato a due gruppi armati del Congo entrati senza permesso

L'Indro

Data Pubblicazione: mercoled 14 novembre 2012

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Scontri al confine tra Congo e Uganda

"Le relazioni tra Uganda e Repubblica Democratica del Congo sono regolari, e l'Uganda interessata ad una risoluzione pacifica della crisi all'est del Congo.", aveva dichiarato Fred Opolot Responsabile dell'Ufficio Stampa del Governo a Voice of America il 05 novembre scorso. L'affermazione di Opolot aveva l'obiettivo di rassicurare l'opinione pubblica internazionale sulla posizione dell'Uganda dopo le accuse rivoltele nel rapporto ONU sulla violazione dell'embargo di armi nel Congo.

Rassicurazioni violentemente contraddette da uno scontro militare di frontiera avvenuto lo scorso week end sul Lago Alberto. La notizia stata tenuta segreta fin quando lo Stato Maggiore dell'Esercito ieri sera ha deciso di renderla pubblica alla stampa. All'una di mattina di sabato 10 novembre 2012 due gruppi armati provenienti dal Congo hanno invaso le acque territoriali del Lago e il territorio terrestre ugandese, attaccando dei pescatori ed ingaggiando un violento scontro con polizia ed esercito. I gruppi era armati di armi pesanti e dotati di veloci imbarcazioni. "Verso l'una del mattino abbiamo udito un intenso scontro a fuoco tra degli aggressori arrivati dalla parte del Congo e l'esercito. All'inizio gli episodi erano confinati sulla riva Ugandese. Dopo pochi minuti un secondo gruppo di congolesi ci ha attaccato via mare. Per fortuna non si sono registrate delle vittime tra la nostra comunit di pescatori ma ci hanno rubato delle imbarcazioni e ne hanno distrutte altre", afferma il pescatore ugandese Yolamu Calebu.

L'ufficiale di posto della Marina Militare Ugandese ha confermato la versione del pescatore. "Eravamo in pattugliamento quando abbiamo assistito all'attacco terrestre. Stavamo per puntare sulla riva per dar manforte ai nostri commilitoni quando abbiamo notato due imbarcazioni giungere dalle rive congolesi ed attaccare i pescatori che stavano effettuando la pesca notturna sul lago. Li abbiamo intercettati e costretti alla fuga". I combattimenti, estremamente violenti, sono durati circa una ventina di minuti. Lo Stato Maggiore ha assicurato che l'incursione stata respinta, senza per menzionare causalit. La vittoria sarebbe stata assicurata grazie all'intervento delle Forze Speciali del Brigadiere Generale Muhoozi Kainerugaba figlio del Presidente Museveni e delfino alla guida del Paese dopo il padre. Le Forze Speciali sono permanente stanziate nel nord Uganda in difesa delle attivit petrolifere.

Voci non confermate affermano che l'UPDF (esercito ugandese) detiene alcuni corpi degli aggressori che aiuterebbero ad identificare la loro nazionalit. Fino ad ora non si riesce a comprendere se appartenessero all'esercito regolare congolese, alle milizie genocidarie rwandesi FDLR o ai movimento ribelle islamico ugandese ADF. Le comunit di pescatori hanno sospeso le attivit in comune accordo con le autorit militari e civili. La sicurezza delle acque territoriali e la zona di frontiera stata rafforzata. Nessuna accusa stata rivolta al Governo di Kinshasa e quest'ultimo non ha rilasciato commenti.

L'attacco a sorpresa in territorio ugandese era stato preceduto da uno scontro militare di lieve entit alla frontiera Congolese - Rwandese e da importanti movimenti militari delle milizie genocidarie rwandesi FDLR, quelle congolesi Mai Mai e dell'esercito regolare FARDC all'est del Congo, nelle prossimit dei territori controllati dalla ribellione ARC-M23 che ormai hanno raggiunto un'estensione pari a quella del Belgio.

Venerd 2 Novembre 2012 alla frontiera di Goma l'esercito Rwandese e quello Congolese sono stati protagonisti di un breve tiro incrociato a causa di uno sconfinamento di soldati congolesi in territorio straniero. Il bilancio di un morto tra entrambe le parti. Secondo la versione ufficiale congolese si sarebbe trattato di un atto irresponsabile compiuto da soldati congolesi ubriachi. Un'altra versione, sempre ufficiale, parla di

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soldati congolesi che si erano recati nella vicina citt frontaliera di Giseni per comprare del latte. Nonostante le due versioni fornite il Rwanda ha preferito non effettuare una protesta diplomatica per non peggiorare le gi tese relazioni tra i due paesi. Reparti dell'esercito sono stati comunque inviati da Kigali per rafforzare le frontiere.

"Le milizie Mai Mai del APCLS comandate dal Colonnello Janvier, la Prima Divisione FDLR comandata dal Colonnello Ntawunguka Pacifique, la Brigata Rocket del Colonnello Munyaneza e il Terzo Battaglione Montana dell'esercito congolese si stanno posizionando a Pinga, nel Sud Lubero e nelle vicinanze del Parco di Virunga in una chiara mossa di lanciare un'offensiva a tenaglia contro le forze ARC-M23." Questa la dichiarazione rilasciata dal Vescovo Protestante Runiga Lugerero leader politico rilasciata durante una conferenza stampa rilasciata a Bunagana il 20 ottobre scorso. L'offensiva congolese, considerata imminente sarebbe sostenuta per la maggior parte da forze mercenarie fornite dai movimenti genocidiari presenti all'est del paese e da paesi terzi non ancora identificati. "ARC-M23 deplora l'atteggiamento del Governo di Kinshasa che, al posto di sedersi al tavolo dei negoziati, si prepara a quello che definiscono 'l'assalto finale', per annientarci", dichiara il Vescovo Runiga. I recenti incontri informali tra rappresentanti del Governo Congolese e i ribelli tutsi avvenuti a Kampala grazie alla mediazione ugandese, sembrano ormai lettera morta dinnanzi all'aggressione territoriale in Uganda e ai preparativi di offensiva militare dei governativi. Durante gli incontri il Congo era rappresentato dal Vicario della Chiesa Cattolica Malu Malu e dal ex candidato del Sud Kivu alle Presidenziali del novembre 2011 Vital Kamerhe.

Dal lato diplomatico l'Uganda concentrata a far cancellare le accuse riportate nel rapporto delle Nazioni Unite. Una delegazione ugandese guidata dal Ministro Ruhakana Rugunda ha incontrato luned scorso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per discutere della questione. Il Governo Ugandese ha dichiarato che il colloqui si sono svolti in un clima sereno ove sono scaturiti 'risultati incoraggianti' non meglio specificati. Kampala ha informato che il ritiro delle sue truppe dalla Somalia inizier solo dopo la comunicazione finale delle Nazioni Unite sulle accuse rivolte dal contestato gruppo di esperti ONU. Il Governo di Kampala ha ammesso l'esistenza di incontri segreti con i ribelli ARC-M23 condotti dal giugno scorso aventi per l'obiettivo di convivere, a desistere dalla ribellione e di conoscere le ragioni del conflitto. Secondo quanto riportato dal Ministro della Difesa Ciprus Kiyonga in un'intervista rilasciata al 'Sunday Monitor' l'11 novembre scorso, il Presidente Congolese Joseph Kabila non solo era a conoscenza dei colloqui ma aveva approvato l'iniziativa di mediazione ugandese.

L'invasione proveniente dal Congo del sabato scorso potrebbe essere legata al contenzioso sullo sfruttamento dei giacimenti petroliferi presenti sul Lago Alberto. Il Congo ha sempre accusato l'Uganda di estrarre illegalmente il petrolio dai giacimenti che si trovano nelle acque territoriali congolesi, grazie alle multinazionali straniere. Nel 2007 un commandos di soldati della FARDC aveva attaccato una piattaforma della multinazionale petrolifera Heritage che si trovava nelle acque territoriali congolesi secondo quanto sostenuto da Kinshasa. L'attacco, respinto dall'esercito ugandese aveva causato vari morti tra cui Carl Nefdt, un ingegnere della compagnia Canadese Heritage. L'incidente all'epoca aveva rischiato di scatenare una guerra tra i due paesi evitata grazie alle pressioni americane sull'Uganda.

Le accuse di Kinshasa non erano del tutto infondate. La Heritage fu sospettata a livello internazionale di estrarre il petrolio dai giacimenti congolesi all'insaputa del Governo interessato, dichiarando per l'origine ugandese del greggio. Carl Nefdt, ufficialmente un ingegnere petrolifero era in realt un noto mercenario e la sua morte, secondo fughe di notizie dall'esercito riportate all'epoca dai media, avrebbe seguito la sua partecipazione diretta al conflitto armato, al fianco dell'esercito ugandese.

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La Tullow, che ha ereditato i diritti di esplorazione e sfruttamento della Heritage, anch'essa sospettata di rubare il petrolio congolese, pur avendo stretto accordi commerciali anche con Kinshasa. Per regolarizzare queste estrazioni illegali il Presidente Museveni nel maggio 2011 aveva stipulato un accordo con il Presidente Kabila che prevedeva la vendita e la raffinazione del greggio congolese del Lago Alberto all'Uganda, vincolandolo ad un diritto di esclusivit. L'entrata in vigore dell'accordo prevista per il 2014. All'epoca l'opinione pubblica congolese accus il Presidente Kabila di aver venduto il petrolio senza il consenso del Parlamento, dietro un altissimo compenso finanziario versato su sui conti bancari all'estero: un'accusa sempre negata dal Presidente Congolese.

L'attacco sul Lago Alberto dello scorso 10 Novembre stato preceduto da una strana trasmissione radiofonica su Radio Bukkede in lingua locale di un Parlamentare dell'opposizione che affermava di avere le prove che il Governo Museveni e Tullow continuavano ad estrarre illegalmente il greggio congolese. Come di consuetudine, in Uganda, le notizie pi sensibili vengono trasmesse in lingua locale. Poche rappresentanze diplomatiche (come quelle Inglese e Americana) sono dotate di adeguati traduttori.

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