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Importanza degli ambienti oceanici Gli oceani rappresentano quindi il tipo di ambiente pi diuso sul pianeta. Nonostante ci, si conosce ancora poco su di essi e molto c' ancora da scoprire sulle profondit oceaniche poich si tratta di ambienti che l'uomo non ha mai colonizzato, n totalmente esplorato. Eppure l'importanza degli ambienti oceanici molto grande, sia per l'equilibrio ecologico del pianeta, sia per la vita dell'uomo. Gli oceani sono grandi serbatoi d'acqua e costituiscono il nodo pi importante nel ciclo dell'acqua sulla terra: da essi l'acqua evapora e sale nell'atmosfera per poi cadere a terra sotto forma di precipitazioni, inne torna agli oceani attraverso i umi.Gli oceani sono anche enormi serbatoi di calore che assorbono l'energia irradiata dal Sole e la rilasciano lentamente. Per questo motivo sono il pi importante fattore di controllo del clima sulla Terra: la loro presenza attenua gli sbalzi di temperatura diurni e stagionali, mantenendo le temperature dell'aria entro valori tollerabili per gli organismi viventi. Possiamo considerarli il nostro termostato planetario.Gli oceani rivestono una grande importanza per la vita dell'uomo. Dalle acque oceaniche si ricavano infatti grandi quantit di alimenti (pesci, molluschi, crostacei, alghe). Quantit enormi di petrolio e metano sono contenute nei giacimenti sottomarini. Shocking: cos gli scienziati deniscono lo stato degli oceani Riscaldamento e acidicazione delle acque, inquinamento, mancanza di adeguata ossigenazione, pesca eccessiva: sono noti da tempo i problemi dei mari e degli oceani. Ma raramente si erano sentite prima dora parole tanto preoccupanti - shock, catastrofe, emergenza, estinzioni di massa - non nei giornali che cercano facili allarmismi ma nelle dichiarazioni degli scienziati. i risultati cumulativi sono scioccanti e ben pi gravi del previsto. Allarme oceani:"Degenerano troppo in fretta" Negli oceani in corso una estinzione di massa delle specie marine senza precedenti. Il grido di allarme stato lanciato dal rapporto redatto da un gruppo di 27 esperti dell'universit di Oxford, in Inghilterra. In particolare sono stati esaminati gli eetti combinati di inquinamento, acidicazione, riscaldamento, pesca eccessiva e mancanza di ossigeno negli oceani che stanno provocando conseguenze devastanti. La ridotta ossigenazione, lacidicazione e il riscaldamento sono stati i fattori presenti in tutte le estinzioni di massa che si sono avute nella storia degli oceani. Una di queste avvenuta circa 55 milioni di anni fa, ma i livelli di carbonio assorbiti oggi dagli oceani sono gi molto pi elevati di allora. Si stanno gi creando delle dead zones, dove lassenza di ossigeno (anossia) o la sua riduzione (ipossia) hanno reso le acque praticamente prive di vita. Solo nellanno 1998, quando si ebbe un improvviso picco delle temperature, il 16% delle barriere coralline esistenti al mondo sono state uccise. A questo si aggiunge la pesca intensiva, che ha gi ridotto il numero di esemplari di alcune specie commerciali di oltre il 90%. Il tempo per proteggere il cuore blu del nostro pianeta questo dicono gli scienziati e non possiamo permetterci ulteriori ritardi". Proteggere il 4% degli oceani salverebbe l84% dei mammiferi marini
Proteggere il 4% degli oceani salverebbe l84% dei mammiferi marini importante proteggere i mammiferi marini non solo perch sono belli e interessanti, ma per mantenere un funzionamento ottimale di tutti gli ecosistemi marini. I ricercatori hanno individuato nove siti che
permetterebbero, da soli l84% di tutte le specie: si tratta di aree che concentrano in spazi relativamente ristretti, habitat molto ricchi e, in particolare, 108 specie di mammiferi. Questi siti, la cui protezione risulta particolarmente importante, sono situati lungo le coste di Messico, Bassa California, Canada orientale, Per, Argentina, Africa nord-occidentale, Sud Africa, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Il problema che la maggior parte di queste aree sono altamente impattate dalle attivit umane e risultano minacciate sia da fattori locali, come inquinamento e pesca intensiva che da fenomeni globali come linnalzamento generalizzato delle temperature. Gli oceani sono pi caldi e assorbono meno anidride carbonicaTre decenni di osservazioni nellAtlantico indicano che i cambiamenti climatici comprometteranno le capacit degli oceani di ripulire latmosferaGli oceani sono pi caldi e assorbono meno anidride carbonica Gli oceani hanno un ruolo essenziale nel ridurre la quantit di anidride carbonica presente nellatmosfera: assorbono circa un terzo delle emissioni prodotte dalle attivit umane. Ma questa caratteristica potr mantenersi inalterata quando certi scenari climatici globali saranno dierenti dagli attuali? Gli specialisti non hanno una risposta certa e per questo motivo si sviluppato un dibattito in cui entra oggi, con la forza delle prime evidenze ricavate da osservazioni dirette, un nuovo studio di Galen McKinley, dellUniversity of Wisconsin-Madison. Il risultato delle osservazioni che i cambiamenti climatici inuenzeranno la capacit degli oceani di funzionare come gigantesco deposito di CO2. Il team di McKinley ha osservato che esiste una forte variabilit tra diverse regioni oceaniche e che necessario eettuare rilevamenti prolungati nel tempo; siccome loceano cos variabile spiega - ci servono almeno 25 anni di dati per vericare gli eetti dellaccumulazione dellanidride carbonica nellatmosfera. Questo limite stato superato nello studio, pubblicato sullultimo numero di Nature Geoscience, che il frutto di osservazioni eettuate dal 1981 al 2009. Ne risulta che linnalzamento delle temperature che si prodotto negli ultimi tre decenni hanno rallentato lassorbimento di CO2 in unampia porzione dellAtlantico settentrionale. Lacqua pi tiepida non in grado di trattenere quantit elevate di anidride carbonica e la capacit di assorbimento degli oceani diminuisce con laumentare della sua temperatura. Allarme livello oceani, potrebbero salire di 1,6 m entro 2100 Il livello dei mari e degli oceani potrebbe alzarsi pi di quanto sia stato nora calcolato a causa dell'accelerazione del riscaldamento globale nell'Artico. Questo procede a un ritmo due volte superiore rispetto al resto del mondo. Il livello del mare rimasto sostanzialmente immutato per millenni, no all'Ottocento. Poi nel corso del Ventesimo secolo salito di 17 centimetri, e dal 2003 al 2008 si sta sollevando in media di tre millimetri all'anno, aumento dovuto per il 40% proprio allo scioglimento dellArtico.