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Simone Secchi
Dipartimento di Tecnologie dell'Architettura e Design "Pierluigi Spadolini", Universit degli Studi di Firenze g
La luce energia che si propaga in forma di onde elettromagnetiche alla velocit di circa 300.000 km/s, nel vuoto, caratterizzata da lunghezza d onda donda comprese tra circa 0,38 m e 0,78 m campo di sensibilit 0 38 0 78 m, dellocchio umano.
0,38 m
0,78 m
Tempo (s)
frequenza f = 1/T (Hz) lunghezza donda = c/f (m) velocit delle onde elettromagnetiche nel vuoto c = 2,998 x 108 (m/s)
(W / m )
2
Le grandezze illuminotecniche g zz
Flusso luminoso () [lumen, lm] Quantit di energia luminosa emessa nellunit di tempo da una sorgente. Intensit l i I t it luminosa (I) [ d l cd = lm / sr] [candela, d l ] Flusso luminoso emesso allinterno dellangolo solido unitario (steradiante) in una direzione data. Illuminamento (E) [lux, lx = lm / m] Rapporto tra flusso luminoso ricevuto da una superficie e area della d ll superficie stessa fi i t Luminanza (L) [candela / m, cd / m] Rapporto tra i R intensit luminosa emessa da una superficie in una il i d fi i i data direzione e larea apparente di tale superficie.
dS
d I= d
E= d dS
dI L= dS
dS d I d I r 2 I E= = = = 2 dS dS dS r
Incidenza obliqua ( 0) 0 ) (legge del coseno)
dS
I cos() E= r2
La visione
I coni sono responsabili della visone diurna e dei dei colori, i bastoncelli sono responsabili della visione notturna
Il fattore di visibilit per visione fotopica (diurna) (v) per visione scotopica (notturna) (v)
Ei = Ea + E r + E t Ei Ea E r E t = + + Ei Ei Ei Ei 1= a +r + t
a = coefficiente di assorbimento;
Et
Er
Riflessione irregolare g
Riflessione speculare
Leffetto serra
Valori raccomandati secondo la norma UNI 10380 Illuminotecnica, Illuminotecnica illuminazione di interni con luce artificiale
Valori raccomandati secondo la norma UNI 10380:1994/A1 Illuminotecnica, Illuminotecnica illuminazione di interni con luce artificiale
Valori raccomandati per le scuole secondo la norma UNI 10840 locali scolastici - criteri generali per lilluminazione artificiale e naturale l illuminazione
Le lampade ad incandescenza
Temperatura di funzionamento da 2700 a 2900 K. Quantit di luce emessa dal filamento della lampada proporzionale alla temperatura di funzionamento. Sorgente di luce a bassa efficienza: solo una piccola parte della potenza elettrica assorbita viene trasformata in luce. Elevati i El ti invecchiamento e riduzione del flusso luminoso. hi t id i d l fl l i Diversi formati, distinti per potenza e caratteristiche fotometriche, oltre che per le diverse esigenze dimpiego. Si distinguono i seguenti tipi p g g p principali: p con bulbo trasparente; con bulbo diffondente; con riflettore incorporato.
Lalogeno aggiunto al gas si unisce al tungsteno evaporato e torna a depositarlo sul filamento. Hanno migliori caratteristiche prestazionali rispetto alle lampade ad incandescenza: Durata da 1000 a 3000 ore; ; Efficienza sino a 25 lm/W; Temperatura di colore pi elevata, da 2900 a 3100 K; Dimensioni estremamente ridotte del corpo luminoso.
Le lampade a scarica p
Radiazione luminosa provocata dagli urti reciproci di particelle, cariche elettricamente, di un gas o di un vapore. l tt i t Durata assai maggiore delle lampade ad incandescenza. Esistono i seguenti tipi di lampade a scarica: a) lampade fluorescenti; b) lampade a vapori di mercurio; c) lampade a vapori di alogenuri; d) lampade a luce miscelata; e) lampade a vapori di sodio; f) lampade allo xeno; g) sistemi ad induzione.
Lampade fluorescenti p
Lampade a vapori di mercurio a bassa pressione con tubo di vetro rivestito con polveri fluorescenti fluorescenti. Trasformazione della radiazione ultravioletta in radiazioni visibili. Caratterizzate da bassa luminanza (evitano l abbagliamento). labbagliamento) Flusso luminoso dipendente dalla temperatura-ambiente. Situazione ottimale tra 20 e 25 C. Durata D t molto elevata: circa 7500 ore per uso medio. lt l t i di Colore della luce molto variato a seconda delle sostanze fluorescenti usate.
Caratterizzate d una di ib i C i da distribuzione d ll dellenergia nello spettro praticamente id i i ll i identica a quella della luce diurna e non influenzata dalle oscillazioni della tensione di rete. Resa dei colori eccellente e corrispondente a quella della luce naturale. Si accendono istantaneamente e raggiungono immediatamente la piena emissione gg g p luminosa. Richiedono, Richiedono per il loro funzionamento un alimentatore e un accenditore funzionamento, accenditore.
Sistemi ad induzione
Associano i principi della scarica in gas e dellinduzione elettromagnetica. La i i ionizzazione d li atomi di mercurio realizzata grazie ad un campo i degli i i li i d elettromagnetico indotto da una corrente elettrica ad alta frequenza che circola in unapposita bobina. Costituite dai seguenti componenti: - bulbo entro cui avviene la scarica in gas; g ; - bobina-antenna; - generatore elettronico; - cavo coassiale di collegamento allantenna all antenna. Grazie allassenza di filamenti ed elettrodi, sono caratterizzate da una durata eccezionale (circa 60 000 ore di funzionamento pressoch prive di manutenzione) 60.000 manutenzione). Particolarmente adatte per i luoghi in cui difficile accedere agli apparecchi di illuminazione e d ill i i dove l sostituzione d ll l la tit i delle lampadine costituisce unoperazione di tit i i costosa e pericolosa.
100 40-70
Solido fotometrico
u t
ES
t =
Il coefficiente di utilizzazione dipende da: Sistema di illuminazione; Rendimento dellapparecchio; Coefficienti di riflessione di soffitto e muri; Forma del locale b>a 0,8a + 0,2b K= h=altezza utile
t L
sorgente
I E = 2 cos r
r = distanza tra sorgente e punto; = angolo formato tra la direzione del raggio e la normale al piano illuminato
I E = 2 cos3 h
FISIOLOGICI Tendenza alla miopia Affaticamento oculare Cefalea Abbattimento percezione visiva Esaltazione dei difetti dellocchio
PSICOFISIOLOGICI Alterazione ritmo cardiaco Alterazione orologio biologico Alterazione metabolismo Alterazione pressione arteriosa
BATTERICIDI Distruzione dei germi e batteri prodotti negli ambienti per aerodiffusione
FISIOLOGICI Stimolazione della produzione di vitamina D Effetti antirachitici Attivazione del ricambio calcio-fosforo Effetto ll tti it d i Eff tt sulle attivit endocrine Effetto sul metabolismo del glucosio Aumento delle difese immunitarie
PSICOFISIOLOGICI Mantiene il corretto equilibrio dellorologio biologico e lalternanza della veglia-riposo li i Aumento della produttivit lavorativa
Circ. Min. LL. PP. 13011 del 22 novembre 1974 (requisiti fisico tecnici
per le costruzioni edilizie ospedaliere: propriet termiche, igrometriche, di ventilazione e di illuminazione)
E0
Eint
Le t L tre componenti possono essere stimate, oltre che con software specifici, con diff ti ti t lt h ft ifi i differenti ti metodi grafici, analitici o tabulari. In ogni caso necessario porre delle ipotesi sul modello adottato per descrivere la distribuzione della luminanza d l cielo. di t ib i d ll l i del i l
Con il cielo coperto lo zenit pi luminoso dell'orizzonte. Ci produce soltamente forti gradienti di illuminamento tra la zona pi prossima alla finestra e quella sul fondo della stanza. q
Con il cielo sereno la distribuzione della radianza funzione dell'angolo di g altitudine del sole. Ci pu produrre un gradiente di illuminazione minore o maggiore di quello che si ha con cielo coperto coperto.
In regioni dove prevalgono condizioni meteorologiche di cielo coperto indicato coperto, luso dei lucernari che producono una forte luce zenitale.
1 + 2 cos(zs ) Lp = Lz 3
Lp = luminanza nel punto p; Lz = luminanza allo zenit; Zs Z = angolo zenitale che i di id l posizione l it l h individua la i i del sole.
Af t FLDm = A tot (1 rm )
Af larea della superficie della finestra, escluso il telaio; t il fattore di trasmissione luminosa del vetro; il f tt fattore finestra, rappresentativo della posizione di volta celeste vista d l b i fi t t ti d ll i i lt l t i t dal baricentro t della finestra ( = 1 per finestra orizzontale lucernario - senza ostruzioni; = 0,5 per finestra verticale senza ostruzione; < 0,5 per finestra verticale con ostruzione) Atot larea t t l d ll superfici che d li it l totale delle fi i h delimitano l bi t lambiente; rm il fattore medio di riflessione luminosa delle superfici che delimitano lambiente; il fattore di riduzione del fattore finestra.
t = 0,9
1 sen = 2
h La
sen 2 = 2
2 H
Ostruzioni che occupano sia la parte alta che quella bassa del panorama
sen 2 sen = 2
Ambienti ospedalieri (Circ. 13011 22/11/74) Ambienti di degenza, diagnostica laboratori: 3% degenza diagnostica, Palestre, refettori: 2% Uffici, Uffici spazi per la distribuzione scale: 1% distribuzione,
Ambienti scolastici (D.M. 18/12/75) Ambienti ad uso didattico (aule per lezione, studio, lettura, disegno ecc.): 3% Palestre, refettori: 2% Uffici, spazi p la distribuzione, scale, servizi igienici: 1% p per g