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Italia: il merito e il bisogno. di Carlo Rossi http://chiarodiluna-karl.blogspot.it/2012/10/italia-il-merito-e-il-bisogno_18.

ht ml Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, due tra i pi lucidi intellettuali liberali italiani, hanno pi volte denunciato i gravi difetti dello Stato sociale italiano che "si trasformato in una macchina che tassa le classi medio-alte e fornisce se rvizi non solo ai meno abbienti (com' giusto che sia) ma anche alle stesse classi a reddito medio-alto. Questo giro di conto, con aliquote alte, scoraggia il lav oro e la produzione. Non solo, ma gli evasori ne traggono vantaggio; infatti ben eficiano dei servizi pubblici gratuiti o quasi senza pagare le imposte (Corriere della Sera, 23 settembre 2012". La pressione fiscale italiana resta altissima, ostacolando una adeguata crescita economica, per finanziare un welfare che manca il suo obiettivo essenziale: so stenere chi non ce la fa da solo, dare agli indigenti un supporto adeguato. La g ravit della situazione rappresentata con chiarezza nel Rapporto 2012 su povert ed esclusione sociale in Italia della Caritas Italiana ed stata ben delineata dallo stesso Corriere della Sera: "C' una evidente incapacit dell'attuale sistema di welfare a farsi carico delle nuov e forme di povert, delle nuove emergenze sociali derivanti dalla crisi economicofinanziaria". "Negli ultimi 3 anni, dall'esplosione della crisi economica, si legge nel Rappor to, c' stata un'impennata degli italiani che si sono rivolti ai centri Caritas: a umentano casalinghe (+177,8%), anziani (+51,3%) e pensionati (+65,6%)". I liberali aspirano a una societ libera, grande, buona. Non possono rimanere indi fferenti davanti alla sofferenza umana. Tale indifferenza non appartiene al migl ior pensiero liberale. Ha scritto Karl Popper ne La Societ aperta e i suoi nemici (vol. II, capitolo ven tiquattresimo, 3): "La richiesta politica di metodi gradualistici (in opposizione ai metodi utopist ici) corrisponde alla decisione che la lotta contro la sofferenza dev' essere co nsiderata un dovere, mentre il diritto di preoccuparsi della felicit degli altri dev' essere considerato un privilegio limitato al ristretto cerchio dei propri a mici". "La pena, la sofferenza, l' ingiustizia e la loro prevenzione, questi sono gli e terni problemi di morale pubblica, gli "agenda" della politica pubblica (come av rebbe detto Bentham). I valori "superiori" dovrebbero essere in larghissima misu ra considerati come "non agenda" e dovrebbero rientrare nell' ambito del laissez -faire". In Italia il merito non premiato. La difesa di corporazioni e privilegi blocca l a crescita e preclude una sufficiente mobilit sociale. La concorrenza regolata da norme chiare, semplici e ragionevoli spesso non neppure auspicata. Mentre il bi sogno non trova adeguato sollievo. Occorre che merito e bisogno si incontrino e si comprendano, riportando sulla via dello sviluppo un paese oggi in declino.

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