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DOSSIER

CoSMo
Contenuti

INTRODUZIONE.................................................................................................................................................. 2 DOMANDE E RISPOSTE ...................................................................................................................................... 3 Che cosa CoSMo? ................................................................................................................................... 3 Sono stati investiti cos tanti soldi? ........................................................................................................... 3 Ma quindi lesito negativo della sperimentazione era gi annunciato? ................................................... 3 I medici che hanno portato avanti il CoSMo erano contrari alla CCSVI sin dallinizio? ............................. 4 Era contraria a questa teoria anche AISM, che ha promosso, pagato e deciso tutto su CoSMo? ............ 4 Ma si sta parlando di forti conflitti di interessi? ........................................................................................ 4 Ma cos sembrerebbe che aism si sia pagata un risultato simulando lintervento della scienza. ............. 4 Ma la procedura adottata immagino fosse a prova di critica. Giusto? ..................................................... 4 Ma gli inviti a concludere immediatamente ogni altra ricerca scientifica sulla CCSVI sembrano un dictat. Ma cos non si colpisce la libera ricerca scientifica? ...................................................................... 5 Davvero ci sono cos grosse differenze tra gli studi promossi dai neurologi e quelli promossi dai chirurgi vascolari? ................................................................................................................................................... 6 E quindi qual stata la risposta ufficiale del dott.Zamboni? ................................................................... 6 Ma quel 3% non proprio una percentuale eccessivamente bassa, alla luce delle persone risultate positive nella pratica negli ultimi anni? ..................................................................................................... 7 Ma il vero scopo di CoSMO quindi bloccare Brave dreams?? ................................................................ 7 Ma come si fa a invitare gli altri a "prendere atto dei risultati ottenuti" da una ricerca svoltasi con tutti questi vizi procedurali?.............................................................................................................................. 8 Alla luce di queste osservazioni, che Cosmo abbia dato il 3,26 % di correlazione positiva oggettivamente moltissimo! .................................................................................................................... 8 BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................................................. 10

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INTRODUZIONE Questo documento viene stilato in seguito alla diffusione dei risultati del CoSMo, la sperimentazione voluta, finanziata, decisa, scritta e portata avanti da AISM coi soldi di tutti gli ammalati di sclerosi multipla, al solo scopo di dimostrare che la teoria del prof. Zamboni non era valida. Che tra sclerosi multipla e linnovativa scoperta del prof. di Ferrara, non cera nesso alcuno. Anzi, il CoSMo pretende di stabilire che la scoperta di Zamboni totalmente una bufala. Ci permettiamo di parlarne in questi termini, perch si tratta di una dimostrazione fatta con metodiche inadeguate, al solo scopo di nascondetree una verit scomoda. Ci numerosi dubbi insinuati dal modo di procedere di AISM stessa. Lungi da noi lidea di insinuare dubbi gratuiti, le stesse domande sono state poste, per correttezza, in modo chiaro ed educato, sulla pagina ufficiale di facebook dellassociazione. Senza ottenere, come spesso accade, alcuna risposts. Ci riferiamo a questo post che, a diatanza di giorni, non ha ottenuto risposta (ma stato visto, poich c una risposta fuori tema della stessa associazione). Speriamo vivamente di leggere presto risposte a tutti i nostri dubbi, sperando vivamente che il post inon venga censurato o cancellato, come spesso accade quando si pongono domande scomode. In ogni caso, per chiunque volesse verificare, parliamo di questo post: http://www.facebook.com/aism.it/posts/514826528547485 Come si nota, ci sono innumerevoli dubbi da dissipare in merito a questa questione. Speriamo che questo nostro documento riesca almeno in parte a fornire informazioni che altrimenti non vengono adeguatamente diffuse. O, almeno, possa offrire ottimi spunti di riflessione e valutazione. Non credete a quanto riportato? Nessun problema, fatevi la vostra idea leggendo le nostre fonti. Nulla pi.

Rimandiamo ai link indicati nel paragrafo bibliografia per ogni approfondimento. Per la verifica di ogni affermazione fatta in questo documento. Di ogni link fornito, riportiamo spesso una schermata, perch abbiamo notato che, a volte, molti dei link da noi referenziati tendono a scomparire dal web.

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DOMANDE E RISPOSTE Che cosa CoSMo? Cosmo lo studio che AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, ha finanziato per la cifra di 1,5milioni di per dimostrare la (mancata) correlazione tra SM (sclerosi multipla) e CCSVI (Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale. Sono stati investiti cos tanti soldi? Certo, ma se si considerano le cifre che lindustria del farmaco riesce a incassare ogni anno grazie alla sclerosi multipla, quella cifra, un milione di euro, sembra impallidire. Ne aveva parlato persino Giulio Goria alle iene:

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/184923/golia-la-tecnica-del-profzamboni-e-la-ccsvi.html (Lui parla solo di Italia, ovvio) Ma quindi lesito negativo della sperimentazione era gi annunciato? Si trattato di un esito assolutamente scontato, visto le continue critiche e polemiche (condite anche da insulti) verso lo scopritore della CCSVI, il prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dellUniversit di Ferrara) e/o i suoi collaboratori. La sclerosi multipla e linsufficienza venosa cronica cerebrospinale non sarebbero mai risultate collegate in una sperimentazione voluta, promossa, pagata, decisa in ogni sua fase da chi aveva, da sempre, manifestato la sua contrariet a questa idea rivoluzionaria. Questo lo si sapeva gi. Era un risultato facile da leggere tra le righe, nelle varie dichiarazione, ufficiali e non, dellassociazione e di ogni suo membro. Quello che noi contestiamo qui, invece, sono le metodiche e le percentuali paventate, che vanno ben oltre la realt pragmatica che abbiamo osservato negli ultimi anni. Ne illustreremo chiaramente tutti i motivi.

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I medici che hanno portato avanti il CoSMo erano contrari alla CCSVI sin dallinizio? Anche da parte di medici, come il prof. Comi, uno dei principali esponenti dello studio coSMo, anzi, il PRINCIPAL INVESTIGATOR DELLO STUDIO COSMO, che aveva definito il dott.Salvi, neurologo che aveva collaborato col prof. Zamboni, come PERVERTITO ALLIDEA, addirittura su una rete televisiva pubblica nazionale, alla trasmissione report del 4 dicembre 2011 http://www.facebook.com/video/video.php?v=253847124678604 Parliamo di Giancarlo Comi, dellUniversit San Raffaele di Milano, Presidente della Societ Italiana di Neurologia (SIN), componente del comitato scientifico FISM, principal investigator dello studio COSMO finanziato da FISM. Era contraria a questa teoria anche AISM, che ha promosso, pagato e deciso tutto su CoSMo? AISM ha sempre dichiarato ufficialmente un atteggiamento neutro, ma ha sempre aizzato i suoi soci contro le persone che sostenevano le idee di Zamboni. Questi soci hanno spesso usato parole violente, volgari e offensive sulla pagina ufficiale di facebook di AISM. Dunque, rispetto alla teoria sulla CCSVI, ufficialmente si sempre simulata una certa obiettivit, anche se molte volte la diffidenza traspariva dalle parole dellamministratore della pagina AISM, il fantomatico ADMIN che non ha mai rivelato la sua identit. Questi atteggiamenti violenti ed aggressivi dei soci AISM sono sempre stati tollerati. Forse ci dimostra la non neutralit dellassociazione che, per, se interrogata, negherebbe tutto. Naturalmente. Ma si sta parlando di forti conflitti di interessi? Non vogliamo parlare di eventuali conflitti di interesse di questa associazione. Ci vogliamo limitare al pesantissimo conflitto dinteressi dei principali autori dello studio, che in parte stato dichiarato ed in parte no, come ad esempio il caso del sonologo tedesco Erwin Stolz (uno dei tre revisori, poi capiremo cosa intendiamo con questo scorrettissimo termine) e soprattutto quello del dr. Mario Alberto Battaglia, che riceve fondi quale presidente FISM-AISM da tutte le aziende farmaceutiche del settore della sclerosi multipla. Dalla lettura del poster di CoSMo, presentato trionfalmente a Lione durante il congresso dellECTRIMS (Comitato Europeo per il Trattamento e la Ricerca nella Sclerosi Multipla), come sempre sponsorizzato dalle principali case farmaceutiche, andrebbero fatte alcune ulteriori considerazioni. Evitiamo di proposito. http://click.juiceadv.com/banner_showext.asp?url=5144056&redirect=relink%2Easp%3Fk ey%3D846 Ma cos sembrerebbe che aism si sia pagata un risultato simulando lintervento della scienza. Ma la procedura adottata immagino fosse a prova di critica. Giusto? Beh, non proprio. Dalle varie interviste rilasciate dagli autori della sperimentazione, medici che hanno apposto la loro firma nel validare questa cosa, emerso che la diagnosi iniziale di CCSVI

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nei singoli centri varia ampiamente, oscillando senza problemi dallo 0 al 60%. Inoltre, il tasso di rilevamento nella fase iniziale sarebbe stato nettamente superiore prima della revisione centrale: 15,9% tra i pazienti con SM, il 12% nei controlli sani, e il 15% nei pazienti con altri disturbi neurologici. Solo nel 3% dei casi in cui lecografista locale non avrebbe trovato la CCSVI, i revisori centrali avrebbero poi detto che era presente; laccordo sarebbe stato pi raro per le diagnosi positive. In pratica, questi revisori centrali avrebbero infatti rettificato l89% delle diagnosi di CCSVI fatte dagli ecografisti locali, fatto raramente visto in uno studio. La cosa grave, ad avviso di un esperto angiologo, che fa parte dello studio Brave Dreams, che in realt lo studio sarebbe stato fatto solo da tre persone. Lo stesso Del Sette, nella intervista sul sito aism, con semplice ingenuit, come fosse la cosa pi limpida del mondo, racconta di questa anomalia, quella del REVISORE CENTRALE. ( http://www.aism.it/index.aspx?codpage=2012_10_ricerca_ccsvi_ectrims_intervista2) "Lei, dottor Del Sette, ha letto totalmente in cieco gli esami di ecocolor Doppler effettuati nei 35 Centri partecipanti allo studio CoSMo" "S. Esisteva un eccesso di falsi positivi riscontrati a livello locale, che non hanno trovato conferma nellanalisi dei lettori centrali" In altre parole, gli esami sono stati fatti in un luogo e mandati ad unaltra persona (uno dei soliti noti) che ha poi deciso l'esito, che se era originariamente positivo, veniva poi da lui rivalutato in negativo. Il problema proprio che sarebbero stati giudicati negativi molti esami positivi. Cio sono stati corretti arbitrariamente dei dati forniti da altri professionisti certificati. Invece, tutti gli esami giudicati non corretti avrebbero dovuto essere rifatti dai revisori, non modificati a loro piacimento. non assolutamente possibile giudicare sulla base dei filmati lecografia fatta da altri, bisognerebbe quanto meno rifarla. Ma dov il rigore scientifico di cui AISM si vanta? Personalmente sono rimasta di sasso, appena ho appreso questo dettaglio. Che pure viene visto come certezza dellesito da un prof. Mancardi, che incredibilmente, contro ogni logica scientifica, dichiara cristallino Le differenze tra lettori locali e dei lettori centrali rispetto ai locali confermano quanto sia importante la multicentricit voluta da CoSMo. Se lo studio fosse stato svolto in un solo Centro avremmo avuto una visione monoculare. Solo confrontando Centri diversi si giunge a risultati davvero attendibili.. E ancora i lettori centrali sono tre dei maggiori esperti sulle problematiche venose. Inoltre osservano in cieco gli esami. Non sono influenzati dallaver notato come cammina il paziente o se trema. Guardano immagini e filmati, e giudicano solo in base a questa osservazione. Inoltre, nei casi di discrepanza, ciascuno dei tre si confrontato con gli altri.. Inutile dire che, esempio, Comi non mi sembra un gran esperto del venoso: un neurologo!!! Ma poi, loro hanno deciso un esame che gi operatore dipendente, totalmente A TAVOLINO. Ci vuole del gran coraggio a parlarne come fosse garanzia di validit. Ma se lo dice Mancardi

Ma gli inviti a concludere immediatamente ogni altra ricerca scientifica sulla CCSVI sembrano un dictat. Ma cos non si colpisce la libera ricerca scientifica? Hanno risposto altri:

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http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2012/10/14/news/quel-proclama-dell-aismminaccia-la-libera-ricerca-1.5859413

Davvero ci sono cos grosse differenze tra gli studi promossi dai neurologi e quelli promossi dai chirurgi vascolari? S, grosse discrepanze. Parole del prof.Zamboni: La presenza della CCSVI in pazienti con sclerosi multipla confermata dagli scienziati dellarea cardiovascolare in una quota variabile tra il 60 e il 100 per cento dei casi. Viceversa gli studiosi con formazione neurologica, nella maggior parte dei casi, non la trovano associata ai pazienti e la ritengono presente in una quantit pari nella popolazione generale. Questa spaccatura nel mondo scientifico lascia la controversia completamente aperta. E quindi qual stata la risposta ufficiale del dott.Zamboni? Ricordiamo semplicemente che questo risultato viene da uno studio da cui il prof.Zamboni, colui il quale ha effettuato questa importante e rivoluzionaria scoperta scientifica, non ha voluto nemmeno partecipare, dicendo che in quel modo non si sarebbe trovato mai nulla. C.V.D.: Zamboni aveva ragione! In effetti, LO STUDIO COSMO PARTIVA CON LE DIMISSIONI DI ZAMBONI, ovvero: chi ha effettuato la scoperta sosteneva, prima che partisse la sperimentazione, che non si sarebbe trovato nulla, perch il metodo di ricerca era NON IDONEO. E cos stato. Riportiamo semplicemente le parole del prof. di Ferrara, virgolettate, sullesito di questo, che solo un ennesimo studio sulla CCSVI: Non mi aspettavo nulla di diverso. Del resto lo studio Cosmo viziato da un difetto dorigine. Proprio oggi uscito su unimportante rivista scientifica uno studio mio e di alcuni biofisici inglesi con dati che confermano la correlazione con dati pi oggettivi. Da questo studio io uscii in fase di progettazione, perch sapevo che la metodologia proposta avrebbe portato a questo risultato negativo. Il problema che il sistema pi semplice per fare diagnosi lecodoppler, ma un metodo in cui c una grande variabilit di risultati dipendenti dalloperatore, in cui il giudizio deriva da una sua interpretazione sui dati. Avevamo proposto di far effettuare lesame da un angiologo o un radiologo vascolare, pi esperto nella materia; viceversa i neurologi hanno voluto avocare a s la gestione e hanno fatto fare un programma di formazione per personale neurologico, ma lesame ecodoppler molto complesso. La scorsa settimana, a una consensus conference di radiologi il professor Giovanni Simonetti (Universit di Roma Tor Vergata) ha proposto di utilizzare una diagnostica integrata con quattro esami: flebografia con catetere, risonanza magnetica delle vene, ecodoppler, pletismografia cervicale. In questo modo si potrebbero avere dati pi affidabili. Aggiornato il 15 ottobre 2012 6

Avevo gi detto che se il dato epidemiologico non raccolto in modo adeguato, il risultato non quello reale. E noi ricordiamo che il prof. si era dimesso dallo studio Cosmo proprio con le stesse motivazioni, espresse nella sua famosa lettera di dimissioni del 9 settembre 2010. www.fondazionehilarescere.org/pdf/100921_news/hilarescere-05-LetteraProfZamboni_99-2010.PDF Ma quel 3% non proprio una percentuale eccessivamente bassa, alla luce delle persone risultate positive nella pratica negli ultimi anni? il numero di pazienti operati (solo in Italia) e quindi sicuramente positivi, perch il riscontro avvenuto con la flebografia, esame molto pi preciso del doppler ed eseguito sempre prima delleventuale angioplastica, esame ben pi attendibile e non operatore dipendente superiore, basterebbe chiederne il numero esatto (due nomi a caso) al dott.Lupattelli o al dott.Veroux. Ma il vero scopo di CoSMO quindi bloccare Brave dreams?? In effetti sembra probabile, in base da quanto dichiarato da: prof. Comi

intervistato sul sito aism http://www.aism.it/index.aspx?codpage=2012_10_ricerca_ccsvi_ectrims_intervista1 Se CoSMo ha dati inoppugnabili, che escludono ogni possibile associazione tra CCSVI e SM, ha ancora senso la realizzazione di studi che misurino sicurezza ed efficacia degli interventi chirurgici sulle vene chiuse?

[Comi] No, non c nessun senso.


Del Sette:

intervistato sul sito aism http://www.aism.it/index.aspx?codpage=2012_10_ricerca_ccsvi_ectrims_intervista2 Appena verranno pubblicati i dati di CoSMo personalmente mi dimetter dal Comitato scientifico di BRAVE DREAMS, perch credo che non abbia senso uno studio di intervento laddove ci sono dati che dimostrano la mancanza di ogni associazione tra sclerosi multipla e CCSVI. Aism stessa nel suo comunicato:

http://www.aism.it/index.aspx?codpage=2012_10_stampa_ricerca_ccsvi_comunicato

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AISM invita ogni ricerca scientifica in atto in Italia e nel contesto internazionale a prendere atto dei risultati ottenuti da CoSMo, nel comune interesse di tutelare la salute delle persone e di non sottoporle a rischi non motivati.

AISM sollecita il Ministero della Salute, le Regioni e tutte le istituzioni preposte al governo delle politiche socio-sanitarie a tenere conto dei risultati resi disponibili dallo studio CoSMo nella definizione dei percorsi di cura per la sclerosi multipla e a fornire nuove raccomandazioni alle persone e alle strutture sanitarie. Ma come si fa a invitare gli altri a "prendere atto dei risultati ottenuti" da una ricerca svoltasi con tutti questi vizi procedurali? In effetti, chi ha effettuato la scoperta (avendone tracciato le modalit di indagine) definiva CoSMo cos, decidendo di abbandonarlo a se stesso: "Scientificamente nessuna delle istanze da me avanzate nelle riunioni e negli scambi epistolari ha avuto alcun riscontro; la maggior parte delle volte non ho avuto nemmeno il privilegio di una discussione o di una risposta. In sintesi sono fortemente convinto della non fattibilit dello studio seguendo il compromesso del protocollo insegnato in modo difforme rispetto al mio da altri centri giudicati idonei alla didattica, il timing imposto per la per la preparazione degli sperimentatori e la conseguente rilevazione dei dati. Nonostante avessi avvertito che occorreva lavorare molto di pi nella formazione degli operatori, non vi stata alcuna disponibilit a procedere in tal senso oppure a ridurre un campione gigantesco per poter permettere una rilevazione attendibile almeno agli operatori formati."! Tutta la famosa lettera di dimissioni del prof. Zamboni dallo studio CoSmo qui: http://www.fondazionehilarescere.org/pdf/100921_news/hilarescere-05-LetteraProfZamboni_9-92010.PDF Alla luce di queste osservazioni, che Cosmo abbia dato il 3,26 % di correlazione positiva oggettivamente moltissimo!

Molte persone non sostengono di essere guarite, ma di aver ricevuto grossi benefici dallintervento. Molte persone sostengono miglioramenti relativi a disturbi che sono da sempre stati attribuiti alla sclerosi multipla, tipo vertigini, formicolii, confusione mentale, fatica, disturbi vescicali. AISM continua ad etichettare tutte queste migliaia di casi di scomparsa di sintomi, presenti e fissi da anni, come effetto placebo, come se le persone affette da sclerosi multipla fossero dei folli che con la sola forza del pensiero possono far scomparire i pesanti sintomi della malattia. Un caso, due, tre, ma anche qualche decina potrebbe anche essere, gente che si lascia suggestionare, ma qui parliamo di migliaia di persone operate. Tutti pazzi? O soggetti ad allucinazioni? AISM sembrerebbe dire di s. Grazie della stima, per AISM siamo tutti dei FOLLI VISIONARI?

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BIBLIOGRAFIA NOTE
Per qualche link indicato riportiamo anche una schermata, perch abbiamo notato che spesso molti dei link da noi referenziati tendono troppo spesso a scomparire dal web.

1. http://www.facebook.com/aism.it/posts/514826528547485

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2. http://www.ccsviitalia.org/cosmo-ccsvi-non-esiste.html 3. http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/replicazamboni.aspx

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4. http://mediterranews.org/2012/10/sclerosi-multipla-e-metodo-zamboni-alcunecritiche-allo-studio-cosmo-dellaism/ Aggiornato il 15 ottobre 2012 14

5. http://www.aism.it/index.aspx?codpage=2012_10_ricerca_ccsvi_ectrims_intervista1

(Testo) L'intervista CCSVI e SM: i due principal investigastor illustrano i risultati dello studio CoSMo

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12/10/2012

Il 97% delle persone con SM non ha la CCSVI. Percentuali analoghe nei controlli sani e nei pazienti con altre malattie neurodegenerative indicano che non c associazione tra CCSVI e SM Lo studio CoSMo si concluso e rende pubblici i suoi risultati. Lo studio di osservazione sullassociazione possibile della CCSVI con la sclerosi multipla stato interamente finanziato da AISM tramite la sua Fondazione FISM, con un investimento di 1,5 milioni di euro. AISM ha mantenuto la sua promessa: trovare le risposte che le persone con SM hanno fortemente chiesto per essere in grado di effettuare scelte di cura libere e consapevoli, perfettamente informate e soprattutto efficaci, a tutela ed affermazione del proprio fondamentale diritto alla salute. Da oggi le persone con SM possono finalmente sapere, in modo chiaro e scientificamente rigoroso, se e come la CCSVI una condizione che incide sulla sclerosi multipla. E, dunque tutti sono nelle condizioni di decidere se e come bisogna curare questa condizione di insufficienza venosa. Per presentare i risultati di uno studio innovativo nel suo disegno ed estremamente articolato e complesso nella sua realizzazione, abbiamo intervistato i due principal investigator dello studio, il professor Giancarlo Comi, Universit Vita e Salute San Raffaele Milano e il professor Gianluigi Mancardi, Universit di Genova. Comi Presidente della Societ Neurologica Italiana e membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla. Mancardi Presidente del Comitato scientifico AISM. CoSMo uno studio di osservazione sul fenomeno della CCSVI nella SM: quale era il suo obiettivo principale? [Comi] : Lobiettivo primario era rispondere a una domanda semplice: la condizione di CCSVI associata alla sclerosi multipla?

Perch, tra tante domande ancora aperte sulla sclerosi multipla, la Fondazione dellAISM ha investito tanto e corso contro il tempo per rispondere proprio a questa? [Mancardi] AISM, la comunit scientifica italiana e soprattutto le persone con SM volevano risolvere definitivamente la questione della possibile presenza della CCSVI nella SM e della sua eventuale azione nellevoluzione della malattia. stato necessario cercare una risposta rapida e risolutiva perch questa problematica ha fortemente colpito e disorientato la comunit italiana delle
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persone con SM. Sulla questione sorto un enorme clamore mediatico, mentre i primi studi scientifici presentavano dati molto discordanti: alcuni indicavano unazione della CCSVI nel 100% dei casi di sclerosi multipla studiati, altri indicavano la totale assenza (0%) di CCSVI. Bisognava uscire dall'incertezza. Le persone hanno diritto a sapere come devono curarsi con efficacia e sicurezza. [Comi] Anche a seguito del diffondersi di una prassi che andava gi a intervenire chirurgicamente sulle persone, ancora prima di ogni valutazione sulla sicurezza ed efficacia del trattamento della CCSVI, in Italia si sta correndo seriamente il rischio di compromettere ancora di pi la salute delle persone gi ammalate, oltre che i loro risparmi. Bisognava dare alle persone un giudizio sicuro su ci che pi opportuno fare. Per questo motivo AISM con la sua Fondazione FISM si sentita responsabilizzata e si sentita in dovere di investire una grande quantit di risorse, pur in un periodo di grande sofferenza economica per lintera nazione. stato un investimento deciso dal Consiglio di amministrazione FISM dopo unattenta e anche sofferta valutazione dei pro e dei contro. Come si cercata la risposta alle domande in gioco? Quali persone sono state studiate? [Mancardi] Lo studio stato effettuato su 1165 persone con SM, a confronto con 376 controlli normali e con 226 pazienti con altre malattie neurologiche. In totale sono state arruolate 1867 persone. Degli esami effettuati 45 sono stati esclusi per motivazioni tecniche dalla valutazione, perch lesame non era leggibile. Altri 64 sono stati esclusi in quanto non conformi al protocollo, perch ad esempio i pazienti avevano unet superiore o inferiore a quella indicata. La valutazione finale, dunque, stata effettuata su 1767 pazienti Chi ha analizzato i pazienti e con quale tecnica? [Comi] I pazienti sono stati reclutati attraverso 35 Centri sclerosi multipla distribuiti su tutto il territorio italiano. Su ciascuno sono stati effettuati esami in ecocolor Doppler, con registrazione di immagini e filmati, da parte di 26 neurosonologi. Come sono stati effettuati, letti e messi a referto gli esami? [Mancardi] Per diagnosticare la CCSVI secondo le indicazioni di colui che per primo lha identificata, ossia il professor Paolo Zamboni, bisognava individuare la presenza di 2 su 5 alterazioni del sistema venoso. Nel caso di CoSMo, l'esame veniva svolto da diversi neurosonologi locali, appositamente formati. Lesame stato svolto in cieco, ossia senza alcuna conoscenza della persona e della sua cartella clinica, senza che lesaminatore sapesse se aveva la SM, unaltra malattia oppure se era un controllo sano. Lesaminatore locale per primo leggeva lesame e indicava se vi era o meno la presenza di CCSVI. Poi lesame veniva inviato, attraverso un complesso sistema informatizzato, a uno dei tre lettori centrali individuati: il Professor Erwin Stolz, ritenuto uno dei massimi esperti mondiali di sonologia, il dottor Massimo Del Sette, Presidente della SINSEC (Societ Italiana NeuroSonologia ed Emodinamica Cerebrale) e il dottor Giovanni Malferrari, Presidente SINV (Societ Italiana interdisciplinare NeuroVascolare). Costoro analizzavano i dati degli esami registrati senza sapere n a quale persona appartenessero n da quale Centro provenissero. In questo modo si inteso eliminare ogni possibile bias, ogni eventuale pre-giudizio inducibile dallincontro con la persona studiata. Se il giudizio del lettore centrale coincideva con il giudizio del neurosonologo locale la diagnosi era considerata definitiva. Se invece cera discordanza tra lesperto locale e il lettore centrale allora lesame veniva inviato ai due successivi neurosonologi centrali. E la diagnosi finale era quella raggiunta, allunanimit o a maggioranza, dai tre lettori centrali. un meccanismo sofisticato di analisi, reso possibile da strumenti e collegamenti informatici, che assicura la pi alta trasparenza e validit possibile allo studio.
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E qual la risposta scientifica data da CoSMo alla domanda sull'associazione tra CCSVI e sclerosi multipla? [Comi]: La CCSVI non associata alla sclerosi multipla. Su quali dati si basa un'affermazione tanto netta? [Mancardi]: La CCSVI risultata presente nel 3,26% delle persone con SM studiate, nel 2,13 % dei soggetti sani e nel 3,10% dei soggetti con altre patologie neurologiche. Cosa indicano queste percentuali? [Comi] Questi numeri parlano da soli. Prima di tutto evidente che la frequenza di questa condizione molto bassa. Il 97% delle persone con SM non ha la CCSVI e non deve, dunque, preoccuparsene. [Mancardi] Ma altrettanto determinante una seconda considerazione: non c alcuna differenza significativa nei tre gruppi di confronto (P=0,30 del campione SM verso i controlli sani; P=0,99 del campione SM verso i controlli con altre malattie neurodegenerative; P=0,46 dei controlli con altre malattie verso i controlli sani). La CCSVI riscontrabile con percentuali del tutto analoghe sia nelle persone con SM come nei pazienti con altre malattie e persino nei controlli sani. [Comi] Questo il dato essenziale di COSMO. La frequenza cos bassa, abbinata con l'esigua presenza di CCSVI in tutti e tre i gruppi diversi di persone analizzate, tolgono ogni possibile dubbio ed eliminano la possibilit di creare collegamenti anche blandi tra SM e CCSVI. L'Insufficienza venosa cerebro-spinale cronica, insomma, non una patologia legata alla sclerosi multipla. Tanto vero che si riscontra in percentuali simili anche in soggetti del tutto sani. Da diverso tempo, per una serie di consistenti motivi ampiamente documentati dalle pubblicazioni scientifiche, la comunit scientifica aveva gi escluso lidea che la CCSVI potesse essere la causa della SM. Ma molti di noi ricercatori scientifici avevano ritenuto di non poter escludere a priori che questa condizione potesse avere qualche ruolo, anche secondario, tra i diversi e molteplici fattori che sono in gioco nel determinare levoluzione della sclerosi multipla. I risultati di CoSMo evidenziano che non c alcuna possibilit neppure per questo ruolo minore della CCSVI nella SM. Non c nessun motivo che possa indurre a curare la CCSVI per curare la sclerosi multipla. Ci sono altri riscontri di CoSMo da tenere in considerazione? [Mancardi] Certamente. I dati esposti sopra sono la sommatoria dei valori della lettura locale con quelli della lettura centrale. Per quanto riguarda la percentuale di presenza della CCSVI nella SM sono state fatte ulteriori analisi, differenziando gli esiti indicati dai 3 lettori centrali e quelli mediamente forniti a livello locale. Per quanto riguarda la lettura centrale, i risultati sono i seguenti: CCSVI presente nel 3,3% dei casi con SM, nel 3,2% dei controlli normali e nel 2,7% delle altre malattie. Quali invece le percentuali di CCSVI indicate considerando solamente le letture dei sonologi locali? [Mancardi] La prevalenza della CCSVI risulta essere del 15.9% nelle SM, 12.0% nei controlli normali, 15.0% nelle altre malattie neurologiche. Il dato di continuit con le letture centrali che anche tra i lettori locali non si evidenziano differenze significative fra i tre gruppi. La differenza tra letture locali e letture centrali non un punto problematico per la credibilit dello studio? [Mancardi] Assolutamente no. Le differenze tra lettori locali e dei lettori centrali rispetto ai locali confermano quanto sia importante la multicentricit voluta da CoSMo. Se lo studio fosse stato
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svolto in un solo Centro avremmo avuto una visione monoculare. Solo confrontando Centri diversi si giunge a risultati davvero attendibili. Ma se tanti Centri vedono cose diverse, qual quella giusta? Basta fare la media tra le differenze? [Comi] Bisogna considerare un dato fondamentale: in tutte le letture locali, anche in presenza di escursioni di percentuali tra i diversi Centri, si verifica sempre una notevole vicinanza nelle percentuali di presenza della CCSVI nei tre gruppi studiati. I Centri che vedono pi CCSVI nelle persone con SM la vedono pi presente anche nei pazienti con altre malattie e nei controlli sani. E questo laspetto che torna sempre: non c pi CCSVI nelle persone con SM rispetto agli altri. Se prendiamo tutti e solo i dati periferici, tutti vedono percentuali simili di CCSVI sia nella SM come nelle altre malattie e nei sani. Se prendiamo tutti e solo i giudizi dei lettori centrali abbiamo riproposta la stessa conclusione. E se consideriamo il risultato definitivo di CoSMo, ossia i dati integrati di locali e periferici, abbiamo ancora lo stesso quadro. Il fatto che tutti, a ogni livello, vedono la stessa identica cosa, d assoluta sicurezza ai dati di CoSMo e allaffermazione conclusiva di unassenza di associazione tra SM e CCSVI. Inoltre, un dato importante da non dimenticare mai che le concordanze e discordanze di giudizio, in CoSMo, sono solo sulla positivit alla CCSVI. Invece sulla negativit di presenza di CCSVI c unampia concordanza. Tutti hanno chiaro cosa si vede quando non c la CCSVI. Il problema nasce quando si prova a dire cosa effettivamente la CCSVI. Perch questa difficolt? Perch non chiaro cosa si vede con ecocolor Doppler quando si tratta non di escludere ma di certificare che c la CCSVI? [Comi] Se si verifica una tale differenza di visione sulla condizione di CCSVI, forse perch quella stessa condizione non ha una caratteristica di cos forte oggettivit. Il problema non tanto nella mancanza di accordo su ci che si vede quando c la CCSVI, forse il problema che sta in radice che questa condizione, almeno con la tecnica di ecocolor Doppler, difficile da osservare in modo oggettivo, riproducibile, immediatamente riconoscibile allo stesso modo in ogni Centro e da ogni esperto di immagini sonologiche. CoSMo consente di distinguere se la mancanza di associazione con la CCSVI pi significativa in alcuni tipi di sclerosi multipla rispetto ad altri? [Mancardi] CoSMo ha studiato diverse categorie di persone con SM: chi ha la malattia in fase iniziale (CIS), chi nella fase recidivante remittente (SM-RR) e chi nella fase progressiva( SMPP, SM-SP) secondo le stesse proporzioni che esistono nellintera popolazione di persone con SM. E che dati si sono ottenuti rispetto alle diverse tipologie di SM? [COMI] La lettura dei sonologi locali, distinta nei diversi gruppi, d una positivit della CCSVI nel 12% delle CIS, nel 14% nelle SM relapsing remitting, nel 28% nelle SM primarie progressive e nel 22% delleSM secondarie progressive. Se guardiamo, invece, ai dati dei lettori centrali la CCSVI risulta presente nello 0% delle CIS, nel 3,7% delle forme RR, nel 2,5% delle forme secondarie progressive, nel 2,8% delle primarie progressive. Il lettore locale, vedendo le persone, tende a leggere una maggiore presenza di CCSVI in chi si presenta con forme pi gravi e invalidanti. I lettori centrali, invece, non vedendo il malato e non avendo criteri per distinguere a quale sottogruppo appartenga, tendono a vedere la presenza di CCSVI in modo analogo in tutti i sottogruppi di SM, cos come nei sani e nelle altre malattie. Come si interpretano questi ulteriori dati di analisi? [Comi] La CCSVI riscontrata in poche persone e in modo analogo in tutti, malati e sani, malati da poco tempo o da tanto tempo, malati gravi e malati lievi, uomini e donne (il sesso non pesa come
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fattore di rischio), giovani e meno giovani ( neppure let pesa sulla presenza o meno di CCSVI). Anche utilizzando tutte le possibili suddivisioni in sottogruppi, non si vedono differenze significative. Una domanda ignorante: da qualsiasi angolazione si guardi lo studio, si vede sempre che il lettore centrale ha controllato e abbassato i risultati dei lettori periferici. Cosa garantisce che le letture centrali siano quelle giuste? [Mancardi] Intanto i lettori centrali sono tre dei maggiori esperti sulle problematiche venose. Inoltre osservano in cieco gli esami. Non sono influenzati dallaver notato come cammina il paziente o se trema. Guardano immagini e filmati, e giudicano solo in base a questa osservazione. Inoltre, nei casi di discrepanza, ciascuno dei tre si confrontato con gli altri. Infine, le immagini e i filmati raccolti sono sempre disponibili: anche nuovi lettori esperti potranno, volendo, studiare le stesse immagini e filmati e controllare in modo autonomo e indipendente gli esiti di CoSMo. Molti studi sulla CCSVI nella SM danno esiti parecchio distanti da questi. Perch proprio CoSMo rappresenta un punto di svolta nella ricerca in questo ambito? [Mancardi] Diversi degli studi precedenti erano condotti su piccoli numeri, e per questo FISM ha scelto un campione tanto ampio: pi si effettua unanalisi su molte persone e pi il risultato attendibile. Inoltre uno studio attendibile deve essere multicentrico, ossia condotto da diversi Centri. Invece molti studi sulla CCSVI sono monocentrici e, dunque, privi di validit scientifica. Per stabilire leventuale associazione di una condizione con una malattia bisogna che la si veda ovunque, in qualsiasi luogo, e dunque molti devono essere i Centri partecipanti. Soprattutto, la cosa pi importante che CoSMo stato effettuato in cieco, sia da parte dellesaminatore locale che, soprattutto, nella lettura del lettore centrale, per evitare che la conoscenza della persona esaminata influisse sul giudizio e inducesse a vedere o a non vedere la presenza della condizione di CCSVI. Insomma: grazie a unorganizzazione tanto robusta che CoSMo ha potuto superare tutte le limitazioni degli studi precedenti e arrivare a una risposta definitiva sulla possibile associazione tra SM e CCSVI. CoSMo uno studio osservazionale. D informazioni, ma non guarisce. Le persone che vogliono guarire dalla SM, che risposte trovano grazie a CoSMo? [Mancardi] Trovano una risposta chiarissima: la sclerosi multipla non legata alla CCSVI, non c nessuna relazione tra SM e CCSVI. Questultima unalterazione venosa presente anche in pazienti con altre malattie e addirittura nelle persone sane. Chi ha la sclerosi multipla, ora, si deve preoccupare non di correre dietro alla CCSVI o a operazioni per allargare le vene, ma di seguire le regole delle terapie mediche che, fortunatamente, sono oggi numerose. Purtroppo la sclerosi multipla una malattia per cui non esistono cure risolutive. Ci sono diversi problemi che non si possono ancora risolvere. Ma non attraverso la CCSVI che arriveremo alla soluzione del problema. E se io rientrassi in quel 3% di persone con SM e CCSVI cosa dovrei fare? [Comi] Chi avesse la SM e fosse parte di quel 3% che ha la CCSVI, ma anche se avesse altre malattie neurologiche e anche se fosse una persona sana cui sia stata rilevata la CCSVI non dovrebbe fare assolutamente nulla. Perch questa domanda dovrebbe essere posta solo da chi ha la SM? Uno sano che si prestato a CoSMo non vorr sapere, se scoprir di avere la CCSVI, se rischia che gli venga la SM, un infarto o qualsiasi altra patologia? Anche per i sani la risposta sarebbe che no, non c nessuna evidenza che la CCSVI possa esporre al rischio di avere qualsiasi malattia. Non bisogna quindi fare nulla.

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[Mancardi] Per coloro che, scopertisi positivi alla CCSVI dopo aver ricevuto il referto di CoSMo, vorranno comunque approfondire la questione mediante venografia, lAISM si render disponibile a indicare centri di esperienza nel settore. Insistiamo. Se al mondo ci fosse una persona sola con la febbre, questa dovrebbe comunque prendere un antipiretico. Perch le persone che hanno la CCSVI, anche se poche, non devono curare questa loro condizione? [Mancardi] In medicina ci sono molti esempi in cui si compiono scelte analoghe a quelle che proponiamo per la CCSVI. Per esempio, il circolo arterioso del cervello posteriore formato da due arterie, che si chiamano arterie vertebrali. Queste due si uniscono in unarteria che si chiama basilare. nella maggior parte degli individui le due arterie vertebrali hanno lo stesso calibro. Poi ci sono alcune persone in cui una delle due pi piccola. Ma non si riscontrato in nessuna ricerca scientifica che chi ha una delle due arterie vertebrali con calibro ridotto abbia pi frequentemente patologie cerebrovascolari rispetto agli altri. Significa che questo restringimento solo una variante anatomica, e che non c nessun motivo per intervenire a correggere il restringimento. Oppure, ci sono alcuni che hanno una comunicazione interatriale, nel cuore, di piccole dimensioni. E hanno anche patologie cardiache. Ma non stato dimostrato, di nuovo, che quelle patologie cardiache siano collegabili a questa variazione anatomica di comunicazione interatriale. Dunque, anche in questo caso, si sceglie di non intervenire ad apportare alcuna modifica. Nel corpo umano, insomma, ci sono tante variazioni che differenziano ciascun individuo dalle situazioni cosiddette normali. Ma queste variazioni non sono necessariamente di tipo patologico. CoSMo ci aiuta a capire che la CCSVI una variazione venosa che riguarda una piccola percentuale di persone e che non collegabile a una patologia. Non c nessuna giustificazione, dunque, nellandare a dilatare le vene, se la condizione di restringimento non legata alla SM ma presente in modo analogo anche nei soggetti normali. E chi volesse comunque operarsi per allargare le vene che la CCSVI chiude? [Mancardi] Ognuno rimane libero di scegliere come curarsi, visto che ne va anzitutto della sua vita. Ma lo fa a proprio rischio e pericolo, e contro levidenza scientifica. Con CoSMo vengono messi a disposizione delle persone dati scientifici profondamente attendibili. stato fatto tutto il possibile per formare nel migliore dei modi chi ha eseguito gli esami. stata garantita con rigore la cecit di un giudizio oggettivo su immagini e clip, non condizionato dalla conoscenza o dallincontro con la persona esaminata. C stato un grande impegno per reclutare numeri ampi di persone ed essere in grado di avere risposte risolutive. Questo studio potrebbe mettere una parola definitiva sulla questione della CCSVI nella SM. E speriamo che si possano ora concentrare attenzione e risorse su altri tipi di studi pi indicati per individuare le cause della malattia e sulle possibili terapie per affrontarla. LAISM come pu stare al fianco delle persone risultate positive alla CCSVI? Le baster tranquillizzare tutti spiegando che non c bisogno di fare nulla? [Comi] Il problema vero che siamo andati troppo avanti prima del tempo. Prima bisognava accertarsi con sicurezza se la CCSVI fosse una concausa della malattia e solo dopo aver ottenuto questa certezza, e solo come secondo passo, bisognava studiare se le persone potesse esserci qualche vantaggio nel curare questa condizione in ordine alla cura della propria malattia. Invece si sono saltati tutti i passaggi che tutelano la salute delle persone. Ci si preoccupati di eliminare un problema senza essersi dati il tempo e il modo di capire se quello fosse davvero un problema, e per quali persone, e in che modo potesse essere efficace intervenire. LAISM, con coerenza e sfidando limpopolarit, ha sempre mantenuto una corretta visione: prima di tutto occorreva andare a verificare se la CCSVI fosse effettivamente un problema per le persone con SM, senza darlo per scontato basandosi su primi studi effettuati su poche persone e con metodi non tropo solidi. Invece
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si sono saltati tutti i passaggi che una corretta prassi medica e scientifica imporrebbe sempre. E questo salto del tutto comprensibile, umanamente. Succede ogni volta che si ha a che fare con malattie importanti, che hanno un grave impatto sulla vita. Chi ammalato sente lurgenza di avere risposte, non vuole aspettare tempi infiniti per avere soluzioni, anche perch la vita non infinita. E chiede immediatamente di arrivare alla risposta. La bellezza di questo studio, che avr una grande risonanza mondiale, proprio nella sua capacit di affrontare, con un metodo che pu diventare un modello operativo, un problema che va al di l della stessa CCSVI, ossia quello dei possibili abbagli che in medicina sono allordine del giorno. E CoSMo trova la sua bellezza scientifica proprio nella capacit di mostrare come, per fortuna, la scienza ha al proprio interno gli strumenti per difendersi e per discernere le ipotesi valide da quelle non valide, quelle che possono aiutare le persone a stare meglio da quelle che rischiano di farle stare peggio. Qui abbiamo avuto la fortuna di avere unAssociazione come AISM che ha avuto la forza e lavvedutezza di non farsi trascinare nel gorgo emozionale, perdendo di vista il suo vero scopo che quello di affiancare e sostenere tutte le persone con SM non negli errori, ma nella correttezza delle scelte, nel non esporle a rischi, nel proteggere e tutelare il loro vero diritto alla salute. Se CoSMo ha dati inoppugnabili, che escludono ogni possibile associazione tra CCSVI e SM, ha ancora senso la realizzazione di studi che misurino sicurezza ed efficacia degli interventi chirurgici sulle vene chiuse? [Comi] No, non c nessun senso. Studi di questo genere, alla luce dei dati di CoSMo non dovrebbero essere effettuati, anche perch gli interventi previsti, come ogni intervento, non sono del tutto privi di rischi. E ogni volta che si adotta una terapia, anche quando si tratta di assumere una semplice pillola e non di sottoporsi a interventi, bisogna sempre valutare il rapporto tra rischi e benefici. Qui il problema non solo quello di dire che un intervento innocuo, il problema che questa procedura pu indurre alterazioni di funzionalit o complicanze. Inoltre, in questi mesi ho continuato a incontrare colleghi ed esperti di sclerosi multipla in tutto il mondo. A parte in Italia e Canada, nessuno mi ha mai posto domande sulla CCSVI. Nel mondo scientifico internazionale quello della CCSVI non uno dei temi caldi di cui si discute per trovare la cura della sclerosi multipla.
6. http://www.galileonet.it/articles/5077f87ea5717a3e30000014 7. http://allegati.aism.it/manager/trackdoc.asp?file=%2Fmanager%2FUploadFile%2F2% 2F20111021_142.pdf&o pen=1 8. http://www.aism.it/index.aspx?codpage=2012_10_ricerca_ccsvi_ectrims_intervista2

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Abbiamo intervistato Massimo Del Sette, uno dei tre esperti che hanno effettuato la lettura centrale degli esami ecocolor Doppler dello studio Studio CoSMo, per tirare le conclusioni sui risultati della ricerca Lei, dottor Del Sette, ha letto totalmente in cieco gli esami di ecocolor Doppler effettuati nei 35 Centri partecipanti allo studio CoSMo. Quale il punto di forza e il valore aggiunto da questa scelta? Il punto di forza il mantenimento assoluto di una cecit di analisi, ossia il fatto che chi ha scritto il referto finale sulla presenza o sullassenza di CCSVI nelle persone analizzate non sapeva a chi si riferisse lesame, se a una persona con SM, con altre malattie neurodegenerative oppure a un controllo sano. E questo stato un notevole passo avanti nella ricerca sulla CCSVI: molti dei limiti di diversi studi precedenti sono dovuti al fatto che per quanto ben definiti, disegnati e condotti, inevitabilmente vengono a perdere la cecit di analisi. Lesame ecocolor Doppler non fornisce un esito automatico. Non come lesame per la glicemia dove si ottiene un numero che certifica con evidenza un livello di patologia. Questo esame deve essere interpretato. E, tra le variabili che possono condizionare linterpretazione dellesame, c il possibile condizionamento che proviene dal tipo di paziente su cui lesame viene effettuato.
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Linterpretazione dei dati di CoSMo si effettivamente giovata della lettura centrale? Perch? S. Esisteva un eccesso di falsi positivi riscontrati a livello locale, che non hanno trovato conferma nellanalisi dei lettori centrali. Per quale motivo la cecit non stata del tutto possibile, a livello locale? Il protocollo ha cercato di garantire la totale cecit dellesame locale. Per esempio la persona veniva esaminata con indosso un telo di copertura, per evitare che fosse evidente se regolarmente sottoposta a iniezioni. Probabilmente cerano troppi fattori in gioco che non potevano essere tenuti totalmente sotto controllo. Per esempio, capitato diverse volte che a met dellesame ci fossero pazienti che chiedevano di poter andare in bagno. La regola era che, in casi come questi, lesaminatore uscisse dalla stanza prima della persona, ma chiaro che il fatto stesso che la persona chiedesse di andare in bagno induceva a pensare che avesse problemi di incontinenza urinaria. Oppure, secondo protocollo, le infermiere dovevano entrare nella sala dellesame e posizionare la persona prima che entrasse lesaminatore. Ma, magari, la persona arrivava con la carrozzina e lesaminatore, entrando, poteva in alcuni casi vedere la carrozzina parcheggiata in qualche parte. Quante immagini e filmati circa sono stati effettuati per ogni soggetto esaminato? Dipende dal tipo di esame effettuato. Nello studio CoSMo, infatti, era previsto anzitutto un esame di base, per valutare la presenza o meno di CCSVI. Nellesame di base il numero di immagini e clip intorno a 80. Esiste, poi, una parte avanzata del protocollo di COSMO, dove si poteva arrivare ad un numero doppio di immagini e filmati (circa 160). In media abbiamo calcolato che per ogni esame ci siano circa 120 immagini e videoclip. La lettura centrale ha analizzato tutte queste immagini? Noi lettori centrali abbiamo letto sia gli esami di base sia quelli del protocollo avanzato, derivandone le informazioni utili per arrivare ancora con maggiore appropriatezza allindividuazione della presenza dei criteri necessari per avere una diagnosi di CCSVI. Quanto tempo, mediamente, servito per analizzare centralmente ogni singolo esame? Diciamo che si poteva andare da venti a 45 minuti per analisi. Ricordiamo anche che ogni esame durato da una a due ore in media. C una differenza o una predominanza tra il numero di esami effettuati nei singoli Centri? Alcuni Centri hanno effettuato pi esami: Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna sono le regioni che eccellono a livello di numero di esami prodotti. Ma tutta lItalia rappresentata. Dopo averli analizzati, possiamo dire che quelli di CoSMo sono esami realizzati correttamente e in modo omogeneo nei diversi Centri partecipanti? Cosa lo garantisce? Che gli esami siano stati fatti con accuratezza lo testimonia il fatto che la gran parte sono stati ritenuti validi, mentre solo una minima parte, 45 su 1867, stata rigettata da parte dei lettori centrali, per lo pi per inadempienze formali, come la mancanza di una legenda o limpossibilit di capire se il paziente durante lesame fosse in piedi o in posizione supina. Soprattutto, la buona qualit dunque documentata dallabbondanza di informazioni che ciascun esame offre. stato necessario studiare con grande attenzione e precisione tutta la mole delle informazioni prodotte dal singolo esaminatore. Se proprio c un difetto, che in realt un altro dei punti di forza di COSMO, la ridondanza di informazioni fornite da ogni singolo esame. Questo vuol dire che il referto finale
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si definisce su una base documentale estremamente solida, che oltretutto rimane nella banca dati dello studio, disponibile per ulteriori analisi. Soffermiamoci sulla tecnologia usata, lecocolor Doppler. Dopo aver analizzato tutti gli esami, si pu affermare che questo strumento in grado di confermare con certezza sia la presenza che lassenza di CCSVI? Partiamo da un dato: c unaltissima percentuale di concordanza tra lettori periferici e lettori centrali quando si tratta di escludere la presenza di CCSVI nella persona esaminata. In questi casi lesame Doppler non lascia adito a dubbi. I dubbi, invece, arrivano quando si tratta di confermare la presenza di CCSVI. Si verificata in diversi casi non solo unassenza di concordanza tra lettori periferici e lettori centrali dello studio, ma anche tra gli stessi tre lettori centrali. E questo cosa significa? ancora presto per lanciarsi in affermazioni perentorie. Forse la definizione stessa di CCSVI che parte da presupposti non facilmente riproducibili, da ipotesi piuttosto aleatorie al punto che diversi esperti sonologi, se posti in una situazione di totale cecit di fronte alle stesse immagini e clip, possano vedere la presenza di CCSVI oppure non vederla. Ci sono esempi diversi in cui chiunque analizza un esame effettuato con ecocolor doppler vede la patologia cercata in maniera inequivocabile? Chiunque utilizzi lecocolor Doppler in grado di individuare e misurare con sicurezza la presenza di stenosi di quellarteria che la carotide. Sono queste le stenosi che possono determinare un attacco ischemico o un ictus (stroke). In passato ho partecipato io stesso a gruppi di studio per la definizione dei criteri per la diagnosi stenosi-carotidea. E, per inciso, ci sono voluti parecchi anni per definire in modo universalmente accettato e riconoscibile quale cut off di velocit del sangue in un certo punto indicasse una certa percentuale di stenosi. La tecnica ecocolor Doppler, dunque, di per s operatore-dipendente, anche quando si arriva a una definizione universalmente riconosciuta e riproducibile del sintomo che indaga. Insomma, lindagine ultrasonologica funziona oppure no per individuare la presenza certa di CCSVI? CoSMo non era disegnato con il fine di validare la tecnica ecocolor Doppler, ma per rispondere alla domanda se la CCSVI sia associata alla SM. Comunque, per poter avere certezze sulla validit dellesame ultrasonologico nella rilevazione della CCSVI dovremmo avere anche altre risposte. Dovremmo sapere se esiste un gold standard, ossia un esame che senza errori significativi rilevi il dato cercato. Nel caso citato dello stroke e della stenosi carotidea esiste langiografia, che misura il diametro di quel vaso nel punto della stenosi e poi a valle e a monte. Nella CCSVI non abbiamo ancora questo gold standard. La venografia, considerato mediamente come il gold standard attuale, soggetta anchessa a variazioni, dato che il sistema venoso presenta variazioni inducibili anche dallesame stesso. Infine, a livello scientifico non ancora chiaro esattamente cosa si stia misurando quando si cerca la CCSVI, perch i 5 criteri indicati per identificarla risultano in alcuni casi difficilmente misurabili e riproducibili. Come si colloca CoSMo nella ricerca internazionale sulla CCSVI? Perch un punto di svolta? Il risultato pi importante di CoSMo aver dimostrato che non c differenza significativa tra la presenza di CCSVI nelle persone con SM e nei controlli sani o con altre malattie. La svolta questa: la CCSVI come entit associata alla sclerosi multipla non ha cittadinanza scientifica. Per la notevole massa di informazioni raccolte e catalogate tramite COSMO sufficiente per cercare di approfondire lipotesi di una patologia venosa concomitante nel paziente con sclerosi multipla. Una
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patologia, quella venosa, che non coincide con la CCSVI ma che potrebbe anche essere rivalutata e riconsiderata nel prossimo futuro, magari proprio a partire dalle informazioni che CoSMo ha gi reso disponibili e le cui analisi sono in corso. Se io sono una persona che ha la SM cosa devo fare adesso? CoSMo uno studio osservazionale, d informazioni, non guarisce. Ma se io voglio guarire dalla SM, che risposte trovo grazie a CoSMo? Se una persona che ha la SM ha anche la CCSVI pu stare tranquilla: non necessario curare la CCSVI per guarire dalla sclerosi multipla. CoSMo dimostra non solo che c una bassa percentuale di associazione tra CCSVI e SM, ma ancora di pi che non c differenza tra chi ha la SM e chi sano o ha altre malattie neurodegenerative. Proprio per questo possiamo evitare di curare la CCSVI per curare la SM. Lei stesso, per, fa parte dello steering committee dello studio Brave Dreams, che in fase di attuazione proprio per verificare lefficacia e la sicurezza dellintervento di angioplastica per curare la CCSVI nelle persone con SM. Come lo si spiega? Appena verranno pubblicati i dati di CoSMo personalmente mi dimetter dal Comitato scientifico di BRAVE DREAMS, perch credo che non abbia senso uno studio di intervento laddove ci sono dati che dimostrano la mancanza di ogni associazione tra sclerosi multipla e CCSVI. Per lo studio si sta facendo, si far, e le persone vanno a farsi operare anche fuori dallo studio Brave Dreams. Personalmente non so se, dopo questi risultati, Brave Dreams si debba fare. Penso che serviranno grandi campagne a livello ministeriale per far s che le persone con compiano scelte dannose. Le persone non restano libere di fare ci che ritengono meglio per la propria vita? La libert viene sempre prima di tutto e non negoziabile. Secondo me per, in questo specifico caso, le persone non resterebbero libere di farsi operare comunque. Nessuno deve rischiare di procurarsi danni alla salute senza possibilit di benefici. Se anche una persona fosse convinta, a torto, che la causa del suo tumore allocchio fosse lunghia incarnita, bisognerebbe comunque aiutarla a evitare di farsi operare allunghia per curare il tumore, anche se si tratterebbe di un intervento semplice. In ogni caso, che la persona resti libera o meno di rischiare, io come medico non posso accettare supinamente una cosa del genere. La comunit dei medici dovrebbe sempre opporsi alla possibilit che le persone effettuino interventi che rischiano di procurare danni senza recare benefici. Ma come si spiega che ci siano molte persone che dicono di stare meglio dopo lintervento? Questa una questione delicata, che chiama in gioco la libert e le speranze di chi duramente lotta ogni giorno con la propria malattia. Non permesso, in questi casi, tracciare giudizi con faciloneria. Restando, con rispetto, dentro i confini della scienza, possiamo ricordare che in qualunque studio scientifico per testare nuovi farmaci il 20% circa dei pazienti trattati con placebo, ossia con una sostanza innocua di acqua e zucchero, dice comunque di stare meglio dopo il trattamento. Capita anche tra quelli con gravi malattie. Ma non vuol dire che stiano guarendo davvero. Per guarire serve la cura giusta.
9. http://www.aism.it/index.aspx?codpage=2012_10_stampa_ricerca_ccsvi_comunicato

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Comunicato stampa Non esiste correlazione tra CCSVI e SM 12/10/2012

La conferma dallo studio CoSMo promosso e finanziato da AISM Lione. 12 ottobre 2012. Lo studio CoSMo, appena concluso e presentato oggi alla stampa in occasione di ECTRIMS (European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis) , evidenzia che il 97 % delle persone con SM non ha la CCSVI. Nel rimanente 3% la CCSVI riscontrabile con percentuali del tutto analoghe a quelle rilevate nei pazienti con altre malattie neurologiche e persino nei controlli sani. Non si riscontra nessuna differenza fra le CIS (Clinically Isolated Sindrome) rispetto alle forme di SM a ricadute e remissione o secondariamente o primariamente progressiva. Nella diagnosi di CCSVI non sono stati evidenziati fattori di rischio come let e il sesso. Questi in sintesi i risultati dello studio CoSMo, promosso e finanziato da AISM e presentato allECTRIMS, (European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis). CoSMo il pi ampio studio osservazionale e multicentrico con lettura in doppio cieco sinora effettuato, con un investimento di 1,5 milioni di euro: 1767 i casi analizzati, 35 i centri neurologici
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coinvolti, 26 i sonologi formati, distribuiti sullintero territorio nazionale, 3 lettori esperti internazionali per la lettura centrale dellesame, con un impegno lungo 2 anni di lavoro per arrivare alla conclusione dello studio. La valutazione finale dello studio CoSMo stata effettuata su 1165 persone con SM, a confronto con 376 controlli normali e con 226 persone con altre malattie neurologiche. Il meccanismo della lettura centrale, competente e libera da ogni giudizio preventivo legato allincontro con la persona esaminata, insieme allampia multicentricit, alla numerosit del campione analizzato - unito alla pi ampia banca dati sui soggetti esaminati (che rimane a completa disposizione di tutta la comunit scientifica) - costituiscono i punti di forza e di unicit di questo studio e ne assicurano l attendibilit scientifica. CoSMo. Studio, data analysis Su un totale di 1165 persone con SM esaminate, solo in 38 stata riscontrata la CCSVI, cio solo nel 3,26% delle persone con SM. Linsufficienza venosa cerebrospinale cronica palese in 12 soggetti sani su 376 esaminati, pari al 2,13% dei casi; stata rilevata inoltre nel 3,10% dei casi di persone con altre patologie neurologiche: solo 6 su 226. La frequenza cos bassa, abbinata con l'esigua presenza di CCSVI in tutti e tre i gruppi diversi di persone analizzate, tolgono ogni possibile dubbio ed eliminano la possibilit di unassociazione tra SM e CCSVI - spiega il professor Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) - Per curare la SM e sconfiggerla necessario percorrere altre strade. IL PARERE DEI PRINCIPAL INVESTIGATOR DELLO STUDIO COSMO Giancarlo Comi - Direttore del Dipartimento di Neurologia e Istituto di Neurologia Sperimentale, Universit Vita-Salute San Raffaele, Milano: I dati dimostrano che l'Insufficienza venosa cerebro-spinale cronica non una patologia legata alla sclerosi multipla. Tanto vero che si riscontra in percentuali simili anche in soggetti del tutto sani. Da diverso tempo, per una serie di consistenti motivi ampiamente documentati dalle pubblicazioni scientifiche, la comunit scientifica aveva gi escluso lidea che la CCSVI potesse essere la causa della SM. Ma molti di noi ricercatori scientifici avevano ritenuto di non poter escludere a priori che questa condizione potesse avere qualche ruolo, anche secondario, tra i diversi e molteplici fattori che sono in gioco nel determinare levoluzione della sclerosi multipla. I risultati di CoSMo evidenziano che non c alcuna possibilit neppure per questo ruolo minore della CCSVI nella SM. Non c nessun motivo che possa indurre a curare la CCSVI per curare la sclerosi multipla. Gianluigi Mancardi - Presidente del Comitato Scientifico AISM e Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia e Genetica, Universit di Genova: Diversi studi sulla CCSVI e SM erano condotti su piccoli numeri, per questo FISM ha scelto un campione tanto ampio: pi si effettua unanalisi su molte persone e pi il risultato attendibile. Inoltre uno studio attendibile deve essere multicentrico, ossia condotto da diversi Centri. Molti studi sulla CCSVI sono monocentrici e, dunque, privi di validit scientifica. Per stabilire leventuale associazione di una condizione con una malattia bisogna che la si veda ovunque, in qualsiasi luogo, e dunque molti devono essere i Centri partecipanti. Un valore fondamentale di CoSMo il suo meccanismo di lettura in cieco, sia da parte dellesaminatore locale come del lettore centrale, perch garantisce che la conoscenza della persona esaminata non possa influire sul giudizio e non induca a vedere o a non vedere la presenza della condizione di CCSVI.

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IL PARERE DI AISM Il 97% circa delle persone con SM non ha la CCSVI. Linsufficienza venosa cerebro-spinale cronica riscontrabile con percentuali del tutto analoghe sia nelle persone con SM (3%) come nei pazienti con altre malattie neurologiche (3%) e persino nei controlli sani (2%). chiaro dunque la CCSVI non una patologia legata alla sclerosi multipla. Sulla base di questi esiti oggi ottenuti dalla ricerca scientifica per le persone con SM, non pi necessario sottoporsi a ulteriori esami per la diagnosi di CCSVI n, tantomeno, a interventi chirurgici sulle vene. Per curare la SM e sconfiggerla necessario percorrere altre strade. Queste sono le informazioni scientificamente sicure che AISM, come promesso, mette oggi a disposizione di tutte le persone con SM, perch siano in grado di decidere con la massima consapevolezza come curarsi al meglio per vivere fino in fondo una vita di qualit. AISM invita ogni ricerca scientifica in atto in Italia e nel contesto internazionale a prendere atto dei risultati ottenuti da CoSMo, nel comune interesse di tutelare la salute delle persone e di non sottoporle a rischi non motivati. AISM sollecita il Ministero della Salute, le Regioni e tutte le istituzioni preposte al governo delle politiche socio-sanitarie a tenere conto dei risultati resi disponibili dallo studio CoSMo nella definizione dei percorsi di cura per la sclerosi multipla e a fornire nuove raccomandazioni alle persone e alle strutture sanitarie. Come sempre ha fatto nella sua storia, AISM continuer a essere in prima fila in Italia e nel mondo per dare forza alle ricerche pi promettenti e urgenti, per trovare le cause della malattia, per individuare le cure che ancora non ci sono per le forme pi gravi di SM, quelle progressive, per sperimentare sulluomo terapie con le cellule staminali, per ottenere nuovi trattamenti sempre pi personalizzati, per rendere ogni giorno pi efficace la riabilitazione che d forza allautonomia, alla libert quotidiana che ogni persona con sclerosi multipla desidera. Mario Alberto Battaglia (Presidente FISM) - Agostino DErcole (Presidente AISM)

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