Sei sulla pagina 1di 21

PATRIZIA FRESCHI

Estratto dal volume:

LA LUNGA STORIA DI UNA STIRPE COMITALE I CONTI GUIDI TRA ROMAGNA E TOSCANA
Atti del Convegno di studi organizzato dai Comuni di Modigliana e Poppi
Modigliana-Poppi, 28-31 agosto 2003

A.D. MCCLXII LA COMMITTENZA DI SIMONE E GUIDO NOVELLO NELLA FONDAZIONE DEL CONVENTO FRANCESCANO DI CERTOMONDO

a cura di FEDERICO CANACCINI organizzazione scientifica di GIOVANNI CHERUBINI, GIULIANO PINTO e PAOLO

FIRENZE

L E O S. O L S C H K I E D I T O R E
MMIX

PATRIZIA FRESCHI A.D. MCCLXII LA COMMITTENZA DI SIMONE E GUIDO NOVELLO NELLA FONDAZIONE DEL CONVENTO FRANCESCANO DI CERTOMONDO*

La seconda meta del XIII secolo si apre per la famiglia comitale dei conti ` Guidi allinsegna di una pressante necessita di difesa che richiedeva lammo` dernamento delle strutture difensive della propria roccaforte e lincremento della fondazione di centri di culto che permise una nuova alleanza con gli ordini religiosi. Tre sono le iniziative guidinghe riferibili a questo periodo che hanno segnato profondamente non solo il tessuto urbano ma anche il territorio extra moenia. Nel 1262 risulta definitivamente stabilita allinterno del perimetro fortificato di Poppi labbazia vallombrosana di Strumi,1 monastero di famiglia e strumento di espansione territoriale in Casentino a cui fa seguito la decisione di Simone e Guido Novello di edificare le possenti mura dellabitato di Poppi.2 Un interessante capitolo della storia guidinga in Casentino e costi`
* Le riflessioni che seguono sono volte a rileggere sinteticamente la storia del complesso di Certomondo dalla fondazione ai giorni nostri nellintento di tracciare un quadro quanto meno esaustivo delle vicende costruttive del complesso con la ricostruzione filologica del manufatto e si propone al` tres di individuare tematiche che ricorrono in architetture piu o meno simili, nel tentativo di indi` viduare concatenazioni di vicende o linguaggi e modelli adoperati che consentano una piu ampia let` tura dellarchitettura indagata. Fondamentali per la ricostruzione del panorama degli interventi sono stati: la Visita Pastorale del 1583, un libro di appunti del Mannucci (XVII sec.), le Memorie di Ser Mariano Catani (1616) che descrive Sito, chiesa e case del sacro e venerando convento di Certomondo, gli appunti di Goretti Miniati. A queste fonti si unisce lanalisi di una raccolta di documenti e memorie di Antonio Benoffi del 1912, pubblicati nel 1936 dal Mencherini. 1 Su questo argomento si rimanda a C. BENI , Guida illustrata del Casentino, Firenze, Bemporad, 19083, pp. 294-299; F. TARANI, La Badia di San Fedele di Poppi, Firenze, Scuola Tipografica dellIstituto Gualandi per Sordomuti e Sordomute, 1932; F. PASETTO, San Fedele di Poppi. Unabbazia millenaria dellalto Casentino, Cortona, Calosci, 1992; A. PINCELLI, Monasteri e conventi del territorio ` aretino, Firenze, Alinea, 2000, pp. 105-108; uninteressante raccolta di documenti sullargomento e stata fatta da Giovanni Gualberto Goretti Miniati nel volume 19 intitolato Poppi Istituzioni sacre, Chiese, Ospedali, Confraternite e Conventi conservato presso la Biblioteca Rilliana di Poppi. 2 Per la storia della citta si rimanda a E. DETTI G.F. DI PIETRO G. FANELLI , Citta murate e ` `

25

365

PATRIZIA FRESCHI

tuito dalla fondazione della chiesa e convento di Certomondo avviata nel 1262 (Fig. 1). Anche qui, come in quasi tutte le fondazioni francescane, si assiste al particolare legame instaurato con le forze comitali che considerano i mendicanti degli alleati nel mantenimento dellordine costituito e fondamentalmente un fattore consolidante il potere acquisito. Conseguenza di queste strategie e ` la sistematica e programmata ripartizione di ambiti urbani, direttamente connessi al sistema insediativo mendicante, oltre ai frequenti patrocini delle signorie dominanti e delle comunita che ne agevolarono linurbamento con la do` 3 nazione di aree edificabili. I minori conventuali vantano un cospicuo numero di presenze nel territorio aretino: dalle piu antiche fondazioni Le Celle, Mon` tecasale, La Verna e San Paolo di Cerbaiolo completamente immerse nella selva, ai complessi conventuali inurbati di Cortona, Lucignano, Castiglion Fiorentino e San Sepolcro oltre alla sede di Certomondo che rappresenta dopo la Verna la seconda ed ultima presenza di minori conventuali in Casentino e infine il Convento di Arezzo.4 La data di fondazione del complesso francescano casentinese si desume dalla lapide apposta nel chiostro lungo il fianco destro della chiesa dove si legge
Anno Dni M.CC.LXII Ind.e V. feliciter Comites Guido Novellus et Simon filij olim D. Comitis Guidonis DEI gra in Tuscia palatini hanc ecclesiam edificari fecerunt Ad honorem Dei B. Marje Virg.is S. Francisci S. Johannis Evangte et omniu sanctor (Fig. 2).

Ventisette anni dopo la fondazione, l11 giugno 1289, nellampia pianura che si apre a nord-ovest del complesso si svolge la celebre battaglia di Campaldino che si conclude con la sconfitta e fuga del fondatore Guido Novello e la morte del vescovo Ubertini.5 Solo un anno piu tardi nel 1263 Simone finan` zia la costruzione della Cappella delle Stimmate eretta a custodia dello scoglio dove il 14 settembre 1224 il santo era stato stimmatizzato; contemporaneasviluppo contemporaneo. 42 centri della Toscana, Lucca, Edizioni CISCU, 1968, pp. 74-75; per la ristrutturazione della residenza guidinga di Poppi si rimanda a D. TADDEI, Il castello di Poppi tra Simone e Francesco Guidi (1272-1440), in La battaglia di Campaldino e la societa toscana del 200, Atti ` del Convegno studi storici (Firenze-Poppi-Arezzo, 27-29 settembre 1989), s.l., s.e., 1994, pp. 216233. 3 Sullargomento si rimanda a D. PULINARI DA FIRENZE, Cronache dei Frati Minori della Provincia Toscana secondo lautografo di Ognissanti, 1578-1581, a cura di S. Mencherini, Arezzo, Cooperativa tipografica, 1913; C. BENSI L. SERRA, I 51 conventi dei frati minori in Toscana, Firenze, Pro` vincia toscana di san Francesco stimmatizzato, 1985; Gli ordini mendicanti e la citta. Aspetti architettonici, sociali e politici, a cura di J. Raspi Serra, Milano, Guerini Studio, 1990. 4 A. PINCELLI , Monasteri e conventi cit., pp. 8-9. 5 La battaglia di Campaldino e la societa toscana del 200, Atti del Convegno studi storici (Fi` renze-Poppi-Arezzo, 27-29 settembre 1989), s.l., s.e., 1994.

366

LA COMMITTENZA DI SIMONE E GUIDO NOVELLO

mente sotto legida guidinga si avvia la trasformazione della seconda cella di ` San Francesco in cappella denominata della Croce cos come attesta liscrizione in memoria del singolare prodigio
A.D.MCCLXII [...] comes Simon filius illustrissimi viri comitis Guidonis Dei gratia in Tuscia palatinus, fecit fundari istud oratorium ad honorem beati Francisci [...].6

Loperazione avviata da Guido Novello e Simone con la scelta del sito di Certomondo e particolarmente significativa: situato lungo la direttrice che ` dalla cittadina di Poppi conduce a Firenze, il complesso e situato in rapporto ` di visibilita diretta con il colle dove si innalza la mole turrita del palazzo fami` liare.7 La strategica scelta del sito dellinsediamento francescano risulta decisiva in quanto il complesso di chiesa e convento costituisce lunico aggregato urbano a valle di Poppi fino al XIX secolo quando con la realizzazione della piazza in diretta corrispondenza del ponte sullArno nascera labitato di Ponte ` a Poppi.8 La raffigurazione settecentesca relativa alla Porzione del corso del fiume Arno sopra Ponte a Poppi 9 (Fig. 3) mostra come il territorio compreso tra lantico mercatale a valle di Poppi, vero e proprio spazio naturale destinato a scopi commerciali ma privo di qualsiasi presenza architettonica, e il nucleo di Certomondo, caratterizzato dallaggregato sorto in corrispondenza del complesso conventuale, non risulta edificato. Nel XIII secolo nei pressi del convento francescano sono presenti due spedali quello di Roiesini dedicato a Santa Maria e Marta nei pressi dellomonimo torrente e loratorio di San Donnino con lannesso spedale di San Lazzaro.10 Lo spedale di Roiesini a man sinistra per andare a Certomondo secondo il Mannucci fu fatto costruire nel
6 Sullargomento si veda P.S. MENCHERINI , Guida illustrata della Verna, Prato, Succ. Vestri, 1902; ID., Codice diplomatico della Verna e delle SS. Stimmate di San Francesco dAssisi, Firenze, Tip. Gualandi, 1924; M.B. BARFUCCI, Il Monte della Verna sintesi di un millennio di vita, Firenze, Giunti, 19932; P. FRESCHI, Il santuario della Verna: simbiosi di Medioevo e Rinascimento, in Itinerarium Montis Alvernae. Atti del Convegno di Studi Storici (La Verna, 5-8 maggio 1999), Firenze, Provincia Toscana di S. Francesco Stimmatizzato dei Frati Minori, 2000, pp. 297-306. 7 Per la viabilita si rimanda a A. FATUCCHI , La viabilita del Casentino nel XIII secolo e G. CHE` ` RUBINI, Il Casentino al tempo della battaglia di Campaldino, entrambi i saggi sono in La battaglia di Campaldino e la societa toscana del 200, Atti del Convegno cit., pp. 65-96, 117-132. ` 8 P. FRESCHI , La piazza del ponte: da mercatale a luogo di identita urbana di Ponte a Poppi, in ` Citta, storia, natura: reinvenzione di pizze toscane tra Ottocento e Novecento, a cura di G. Corsani, ` Roma, Kappa, 2002, pp. 33-47. 9 La pianta e del 1715 (ASF, Piante dei Capitani di Parte, cartone XII, n. 18). ` 10 G. MANNUCCI , Le glorie del Clusentino descritte da P. Giuseppe di Scipion Mannucci da Poppi ` nellanno 1660. E con laugumento dalcune nuove particolarita di questanno 1674 date alla luce, Firenze, nella stamperia di S.A.S. per il Vangelisti, e Matini, 1674, pp. 25-26.

367

PATRIZIA FRESCHI

1350 da Cecco e Jannuccio rettori dello spedale della Misericordia di Poppi; lospedale viene travolto dallimpeto delle acque del fiume Arno nel 1658. Loratorio di San Donnino fu eretto tra la fine del XIII secolo e gli inizi del XIV dai Conti Guidi a servizio degli abitanti presso il ponte sullArno. Nella Visita Pastorale del 1583 il Vescovo di Arezzo precisa che e una chiesa sim` plex posta fuori del paese dipendente dalla parrocchia di San Lorenzo. In origine sorgeva presso loratorio, lo spedale per i lebbrosi, dedicato a San Lazzaro; allepoca della visita ledificio non e piu esistente in quanto distrutto ` ` durante lo straripamento dellArno del 1557.11 Nella mappa del Catasto Ge` nerale Toscano del 1825 12 in luogo dellantico edificio e rappresentata una casa con fornace denominata di San Donnino; mentre nei pressi dellantico spedale di Roiesini sono rappresentati due edifici che conservano il toponimo antico. La strategica ubicazione del complesso di Certomondo, vera e propria matrice dellabitato a valle di Poppi e ben documentata dalla descrizione sei` centesca di Giuseppe di Scipion Mannucci:
Questo convento di Certomondo per fedele tradizione dei passati fu gia nomina` to Cerromondo o perche tale fosse il vocabolo antico del terreno dove fu piantato o perche come altri vogliono vi fosse un cerro di smisurata grossezza et altezza smon dato dal folgore o da fuoco o dal vorace tarlo del tempo o altro accidente ed in processo di tempo venne detto Certomondo come di presente, nel di cui bosco di cerri e carpani fece dimora il glorioso San Francesco e suoi compagni quando andarono a predicare.13

La scelta da parte dei Guidi del sito e particolarmente significativa: la mo` le compatta di chiesa e convento e situata su un piano molto elevato rispetto ` allarteria di collegamento di fondovalle completamente circondato da mura e nella parte a nord protetto da un folto boschetto. Dalla descrizione del Mannucci antistante il complesso e un verde prato che rende detto luogo dilet` tevole dove ogni anno nel mese di agosto si svolge una fiera denominata dei conti Guidi: il pontefice Clemente IV con la bolla del 17 aprile 1265 concede quaranta giorni di indulgenza a quanti visiteranno ledificio sacro in occasione del giorno di dedicazione alla Vergine. Uninteressante notizia si ricava dalle memorie di Mario Catani contenute nella Topographia overo Descrittione del Sito Chiesa e Case del Sacro e venerando Convento di San FranAVA (= Archivio Vescovile di Arezzo), Visita pastorale, n. 6, tomo II, cc. 352r-v. ASA (= Archivio di Stato di Arezzo), Catasto antico, Comunita di Poppi Sezione G detta di ` Sala e Porrena, foglio 1 (1825). 13 G. MANNUCCI , Le glorie del Clusentino cit., p. 25.
11 12

368

LA COMMITTENZA DI SIMONE E GUIDO NOVELLO

cesco di Certomondo: allatto di fondazione i Guidi dotano il convento di beni stabili oltre che di importanti sovvenzioni in denaro.
Li medesimi [Simone e Guido Novello] fondarono e fecero edificare a tutte loro spese il sacro e venerando convento di San Francesco a Certomondo fuori di detta terra di Poppi [...] Ne fu dal principio detto convento dotato dalli fondatori di beni stabili, giacche anticamente i frati minori conventuali professarono umile poverta, ma ` sibbene pervenuto da essi sovvenuto di grosse elemosine e dai poppesi, ma stante di poi la mancanza della carita furono costretti ad accettar beni mobili per sovvenirsi.14 `

Il primo maggio 1265 i vescovi di Arezzo, Firenze e Fiesole consacrano in onore di Maria Assunta e San Giovanni Battista ledificio sacro: dopo solo tre anni dalla fondazione il complesso conventuale risulta completato. Per la chiesa viene adottato il modello ad aula mendicante: la pianta attuale rettangolare coperta a capriate con abside retta e il risultato di sostanziali revisioni appor` tate allimpianto originario nel XV secolo e dai successivi restauri del 1740. La facciata certomondina e caratterizzata da un paramento litico realizzato con ` conci disposti su filari regolari; al centro e il portale architravato sormontato ` ` da lunetta, con in asse il rosone. Il campanile a vela eretto sul lato destro e frutto di un intervento di restauro che la chiesa ha subito nel 1921 ad opera dellingegnere Umberto Tavanti dopo che nel 1919 le strutture avevano subito dei danni a causa di un terremoto (Fig. 4). Come si puo notare il paramento ` in pietra termina in corrispondenza del rosone centrale per essere sostituto da un paramento in mattoni gia presente nel 1921. In una memoria pubblicata ` dallo stesso ingegnere si apprende come la facciata della chiesa fino agli anni venti del novecento fosse intonacata: in occasione della messa in opera della lapide che ricorda la battaglia di Campaldino del 1289 e il Vescovo Guglielmino Ubertini, fu rinvenuto del pietrame sotto lintonaco.15 Il Tavanti afferma che fu un discoprimento improvvisato avvenuto in tre giorni, e continua dicendo che larchitrave sembra innovato in epoca posteriore e forse quello antico poggiava su due mensole di cui non resta traccia nel paramento. Con la rimozione dellintonaco vennero alla luce a circa cinque metri di altezza del paramento, le tracce visibili ancora oggi, delle quattro mensole lignee che sor14 BCA (= Biblioteca Consortile della Citta di Arezzo), Fondo Manoscritti, n. 458, Topographia ` overo Descrittione del Sito Chiesa e Case del Sacro e venerando Convento di San Francesco di Certomondo fuori della Terra di Poppi in Casentino del Sacro Seraphico Ordine Minore Conventuale di San Francesco (1616), c. 1. 15 U. TAVANTI , La Chiesa di Certomondo, in Dante e Arezzo, a cura di G. Fatini, Arezzo, s.e., 1922, pp. 337-340.

369

PATRIZIA FRESCHI

reggevano la tettoia disposta lungo tutto il perimetro della facciata. Il Tavanti allega alla sua relazione il disegno della facciata con portico, e il progetto del campanile che realizza nelle forme attuali, una configurazione timpanata con bifora archiacuta. Dallo stesso ingegnere il campanile originario e definito ` goffo ed antipatico non avendo altro titolo di merito che di essere in pietrame. La presenza della tettoia e documentata dalla planimetria del Catasto Ge` ` nerale Granducale del 1825 16 dove il prospetto della chiesa e caratterizzato dalla presenza di un vero e proprio loggiato impostato su tre colonne posto a protezione anche dellingresso al convento posizionato lungo il perimetro della facciata a destra del portale principale. La realizzazione della nuova struttura risale al XV secolo, epoca in cui lintero complesso viene ampliato; un esempio di riferimento lo possiamo ritrovare nella facciata della chiesa di Santa Maria delle Grazie presso Stia costruita nel corso del XV secolo e dotata in facciata di una loggia su due colonne. Dal 1431 i conventuali della Verna si stabiliscono a Certomondo dopo che nel 1430 Papa Martino V cede il sacro monte agli Osservanti. Forse proprio per questo motivo si provvide a dotare questa architettura di tutti quegli elementi, architettonici e decorativi, che conferissero un segno di eleganza e di prestigio, di purezza di linee e di forme. Mariano da Firenze nel Dialogo del sacro monte scrive che nel breve periodo che i conventuali tornarono alla Verna, spogliarono il convento di tutti li beni insieme con la sacrestia portando a Certomondo infino alle reliquie et tucte le scripture.17 A questo periodo risale la costruzione del chiostro centrale a pianta rettangolare con duplice ordine di loggiati attorno a cui si sviluppa ledificio conventuale a destra della chiesa: inferiormente porticato ad arcate su colonne monolitiche e capitelli ionici, voltato a crociera, superiormente e architravato a tetto, sorretto da colon` ne di diametro inferiore alle precedenti con capitelli compositi (Fig. 5). Mentre al piano terreno si aprivano gli ambienti comuni, al piano superiore si distribuivano le celle dei frati. Il chiostro porticato che presenta molte analo` gie con quello di Santa Maria delle Grazie presso Stia e frutto di una ristrutturazione quattrocentesca: realizzato durante il soggiorno certomondino dei frati alvernini probabilmente per le mutate esigenze funzionali ma soprattutto per laggiornamento linguistico dellintera struttura conventuale. Larea claustrale richiama con fedelta quella di San Francesco a Lucignano: in entrambi i `
ASA, Catasto antico, Comunita di Poppi, Sezione G detta di Sala e Porrena, foglio 1 (1825). ` MARIANO UGHI DA FIRENZE, Dialogo del sacro monte della Verna, a cura di C. Cannarozzi, Pistoia, Pacinotti, 1930, Dialogo 110.
16 17

370

LA COMMITTENZA DI SIMONE E GUIDO NOVELLO

complessi il duplice ordine di logge sostituisce la primitiva struttura a un solo ordine. La quota dinserimento della falda di copertura lungo la parete longitudinale destra della chiesa ha determinato laccecamento due monofore gotiche dello spazio chiesastico: questultime sono state portate alla luce negli anni ottanta durante il restauro della chiesa. Linterno della chiesa appare conservato nel suo invaso originario tranne nella parte terminale, dove larco trionfale tamponato testimonia lesistenza dellabside quadrangolare con cappelle affiancate secondo il modello cortonese; inoltre durante il restauro degli anni Ottanta sono state riportate alla luce quattro monofore, due per lato, in parte tamponate dagli altari settecenteschi (Figg. 6-7). Lassetto attuale e il risultato di una serie di interventi intrapresi a ` meta del XVIII secolo. Secondo la ricostruzione di Benoffi 18 il Priore Giovan ` Battista Chiocchini nel 1740 promosse un restauro completo delledificio con lintonacatura delle pareti, sia interne che esterne, e la realizzazione dei tre altari. Attualmente lungo la parete sinistra e laffresco rappresentante la Madon` na in trono fra Santi che reca la data 1375, in parte occultato dalla tela raffigurante Santa Chiara dAssisi, San Torello con il lupo, langelo con il pastorale e San Bonaventura incorniciata da mostra in pietra con cartiglio centrale recante linscrizione Pater Magister Ioannes Baptista Chiocchino, probabilmente realizzata da Ottaviano Calvani nel 1743. A meta della navata si trova lal` tare eretto nel 1738 da un padre dei Minori Conventuali dedicato alla Madonna di Loreto, San Giuseppe, e al Battista, come recita liscrizione in pietra tra i due stemmi sotto alla mensa litica. Laltare e addossato ad una mo` nofora portata alla luce nel corso degli interventi di restauro compiti nel 1980. Secondo il racconto del Benoffi allinterno della nicchia di pietra su cui e in` ciso Praesedium et decus e una tela raffigurante la Madonna di Loreto col ` bambino, San Giuseppe, San Giovanni Battista e tre Santi vestiti alla conventuale (Fig. 9) che purtroppo e andata perduta. Allaltezza del confessionale e ` ` un portale tamponato con monofora sovrastante: tracce dellapertura sono individuabili anche nel paramento esterno a testimoniare lesistenza di un collegamento con lesterno. Al centro della navata in corrispondenza del coro, si trova laltare maggiore realizzato dal Priore Chiocchini nel 1731 come riportava una lapide non piu esistente: il fronte della mensa e in marmo con pan` ` nello centrale in scagliola. Nel coro e la lapide che ricorda la consacrazione ` della chiesa avvenuta il 1 maggio 1265, la lapide e del 1742 opera dello stesso `
18 F.A. BENOFFI , Certomondo, in La Toscana Serafica. Memorie e documenti raccolti da Francesco Antonio Benofffi con note e aggiunte del Padre Saturnino Moncherini, Roma, Miscellanea Francescana Editrice, 1936, pp. 11-17.

371

PATRIZIA FRESCHI

Chiocchini. In cornu epistole secondo Benoffi in origine era posta una tela raffigurante la Vergine tra San Sebastiano ed altro Santo in cotta e mozzetta, che forse sara San Carlo Borromeo che dal 1732 viene spostata nellaltare ` dellImmacolata a destra entrando, luogo da cui fu tolta nel 1840 epoca in cui in questo altare venne scavata la nicchia per ospitare la statua dellAddolorata di manifattura faentina. Sempre secondo la memoria benoffiana in coro, appesa alla parete di fondo, cinta da cornice in pietra, si ammira una bella e pregevole tavola, lAnnunciazione di Neri di Bicci, che nel 1583 era nella cappella sul lato sinistro dellaltare maggiore (Fig. 8). Dalle Memorie di Neri di Bicci si viene a conoscenza che il 29 giugno 1466 frate Giovanni di Agnolo di San Francesco a Certomondo ordina una tavola per laltare maggiore di Certomondo. Neri di Bicci e Luca di Pagolo, legnaiolo intagliatore, accettarono la commissione: il quadro doveva avere le seguenti dimensioni:
larga braccia 6 e mezzo e alta braccia 5 con predella da pie a quadro in mezza e da lato colonna a canali nella quale dipinse la Nunziata nel mezzo con langelo e da lato destro quattro santi e dal lato sinistro altri e da pie nella predella tre storie e sotto le ` colonne nella predella due figurette ginocchiate tutto per prezzo di lire 300.19

I due scomparti laterali e la predella oltre agli ornamenti lignei sono andati perduti. Nella parete esterna del coro, come lungo il paramento esterno sinistro, sono leggibili tracce di interventi. Ricordiamo che nel 1846, spianando un monticello dietro la Chiesa di Certomondo, dove si trovava un bosco di cerri, fu scoperta unimportante costruzione sotterranea sepolcrale dove furono rinvenuti due grandi vasi con figure rosse e nere, urne cinerarie, ampolle, vasi lacrimatoi, vari pezzi di armi, grossi coltelli, una sfinge di bronzo, due grandi vasi di rame, che gli archeologi dichiararono etruschi. La maggior parte di questi oggetti furono venduti, dice il Beni, il rimanente fu donato al Museo di Siena, dove sono tuttora conservati. A destra dellaltare, in corrispondenza del portale con monofora sovra` stante precedentemente analizzato e un altro portale completamente tamponato, unico accesso alla chiesa dal convento (Fig. 10): in corrispondenza dellarchitrave e la lapide in caratteri gotici da cui si desume lanno di fondazione. ` ` A meta della navata destra e un altare della medesima foggia di quello di sini` stra eretto nel 1732 da Padre Giovanni Battista Lippi dedicato allImmacolata: ` cos si legge nella lapide tra i due stemmi. A destra dellaltare e una lapide che `
19 Le Memorie di Neri di Bicci sono trascritte da Goretti Miniati nel volume dedicato a Poppi (BCRP, Fondo Goretti Miniati, vol. 21, p. 292).

372

LA COMMITTENZA DI SIMONE E GUIDO NOVELLO

ricorda lavvenuto restauro della chiesa dopo il terremoto del 29 giugno 1919, grazie al parroco Don Luigi Sereni, eseguito da Angiolo Lastrucci. Nella perizia redatta dellarchitetto Salvi Castellucci sono indicati i lavori da eseguire: riordino di tutto il tetto, collocazione di due mensole in corrispondenza di una capriata, messa in opera di due catene, disfacimento e ricostruzione di un tratto del muro nel lato destro del coro. Nel 1583 la chiesa si presenta satis amplam esse et in suis edificiis bene se habere et pavimentatam esse ed ha molti altari: oltre a quello maggiore, sono ` presenti a meta della navata quattuor alia altaria sunt satis bene suis iconis ornata. Inoltre a sinistra dellaltare maggiore e la cappella dellAnnunciazione ` con altare lapideum dove si celebra la festivita dedicata alla Gloriosa Vergi` ne; una seconda cappella e dedicata al SS. Crocefisso, purtroppo il documento ` informa solo della sua presenza ma non la sua ubicazione, mentre la terza eretta dalla compagnia religiosa di San Sebastiano risulta separata dalla chiesa.20 Ma le novita maggiori sullimpianto originario si possono desumere dalle ` parole di Ser Mariano Catani.21 Nella descrizione del 1616 sono riportate le dimensioni della chiesa: 72 braccia (42 metri circa) dalla porta principale fino al muro della tribuna per 16 braccia (9 metri circa) di larghezza al lordo ` della muratura, ed aggiunge che la croce di essa e lunga braccia 28 (circa 16 metri) larga braccia 10 (circa 6 metri) e coperta a lastre e tegole. Si tratta quindi di un impianto a croce commissa o a croce latina non rispondente allattuale: attualmente la chiesa e al netto delle murature 28 metri per 8 metri ` di larghezza. Come si puo facilmente desumere la porzione non piu esistente e ` ` ` quella del transetto, ovvero sia la parte di chiesa che si estendeva al di la del` larco trionfale che ancora oggi possiamo vedere. La parte perduta e pari a circa 14 metri nel senso longitudinale ed i due bracci pari a 6 metri ciascuno. ` Lo schema che ne risulta e quello tipico della chiesa francescana conclusa da un coro affiancato da due cappelle a pianta quadrangolare. Il documento prosegue affermando che allinterno della chiesa vi erano delle croci rosse dipinte a memoria della fondazione, avvenuta il primo maggio 1265, e nella sua ricorrenza veniva fatta una festa organizzata dalla Compagnia della Nunziata. In corrispondenza dellaltare maggiore munito di balaustra e a sinistra la cappella ` ` dove e la Nunziata mentre a destra e un altare con Crocifisso ligneo commis` sionato dalla famiglia Calvelli di Poppi. Prosegue dicendo che dal mezzo delAVA, Visita pastorale, n. 6, tomo II, c. 349. BCA, Fondo Manoscritti, n. 458, Topographia overo Descrittione del Sito Chiesa e Case del Sacro e venerando Convento di San Francesco di Certomondo fuori della Terra di Poppi in Casentino del Sacro Seraphico Ordine Minore Conventuale di San Francesco (1616), cc. 4-5.
20 21

373

PATRIZIA FRESCHI

la nave della chiesa in giu stanno fondati quattro altari due da man destra e ` due dalla sinistra: il primo a destra ha una tavoletta di legname di lavoro di pittura di mano di Mastro Francesco Querci da Viterbo [...] da sinistra un altro altare con simile dipinto dal medesimo. Altri due altari sono in corrispondenza di altre due cappelle quella di sinistra fondata da Giovanni Villacci dotata di pittura e laltro a man destra e la cappella nella quale e di` ` pinto San Francesco nella quale e fondata la Compagnia del Cordone la ` quale la fece fare Suor Margherita Saciuoli da Poppi terziaria per mano del pittore Margheritone dArezzo. Si tratta probabilmente del San Francesco conservato nel Museo dArte Medievale e Moderna di Arezzo, proveniente dal convento francescano di Sargiano nel 1872. ` Facendo una lettura comparata dellimpianto cos ridisegnato di Certomondo con limpianto di San Fedele, in origine a croce commissa, solo nel 1579 dotata di tribuna, si possono fare alcune considerazioni sulla parte mancante della chiesa francescana: i tre arconi che immettono nelle cappelle del transetto della chiesa vallombrosana la copertura delle cappelle laterali e la copertura del coro con crociere costolonate potevano essere presenti anche nella soluzione certomondina. Molte sono le analogie tra gli impianti: la croce commissa originaria espressione dellimpianto tipico della chiesa francescana, lo sviluppo longitudinale, la larghezza delle cappelle, la copertura dellaula con capriate lignee. Le fondazioni religiose guidinghe mostrano quindi unitarieta dintenti e di ` realizzazioni: mentre labbazia vallombrosana costituisce un vero e proprio centro di potere intra moenia, il convento francescano rappresenta il fulcro dellespansione territoriale guidinga a valle della residenza comitale di Poppi. A quattrocento anni dalla fondazione il Mannucci nelle Glorie del Clusentino celebra il complesso di Certomondo esaltandone le qualita artistiche: `
Avendo descritto le cose piu essenziali, che di lontano cingono la terra di Poppi, e ` ` di necessita adesso, che con succinto racconto dia verace ragguaglio delle cose conti` gue. Vicino a Poppi meno di mezzo miglio sta situato il Convento di Certomondo, gia ` detto Cerromondo, fatto fabbricare lanno 1262 da glIllustrissimi SS. Guido Guidi, e da Simone suo figliolo [...] La di cui pianta e delle piu belle, e ben ordite, ed in piu ` ` ` ` ` bel sito di tutta la Toscana; dichiarata tale da piu eccellenti Architetti e Ingegneri, che lhanno vista, ed in particolare da Gio: Rucellai Fiorentino, riferito da Francesco Sansovino, nella descrizione che fa dei Conti Guidi.

374

LA COMMITTENZA DI SIMONE E GUIDO NOVELLO

APPENDICE B.C.R.P. (Biblioteca Comunale Rilliana di Poppi), Fondo Goretti Miniati, vol. 21, pp. 289-294. Certomondo (detto anche Cerromondo) Da un M.S. di Giuseppe Mannucci esistente nellarchivio Gherardi gia Giorgi ` gia pare Rilli Orsini intitolato Addizione alla Prima e Seconda Parte dei ` Fasti del Clusentino.
Convento di Certomondo fuori Poppi Cap. X Ho scritto nellaltre parti di questo Convento ha un bosco degno, statovi il Nostro Signore ed un Beato del quale detti fuori la vita e San Francesco vi stette nellandare alla Verna come scrive Fra Agostino di Miglio da Cetica (Lib. 2 C7) nel 1220. Tal bosco non merita altro che buone persone, merita sia cinto da mura e che si conservi i suoi cerri e che non entrino bestie a pascolare. Sono in questo andato spesso adescato dalla dolcezza della contemplazione. (Cerromondo vuol dire alla peggio). Fecero ancora i sopradetti fratelli (Guido e Simone) edificare presso Poppi meno di mezzo miglio con Convento colla Chiesa dove dimorano i Frati Conventuali di San Francesco il qual luogo e chiamato Certomondo dove si legge in una tavola di ` marmo intagliata con lettere antiche posta nelluscita della chiesa nel chiostro a man destra 1262 ecc. e di questo convento Giovanni Rucellai huomo peritissimo di architettura nobile fiorentino il di cui nome e scritto nella facciata di Santa Maria No` vella fatta da lui di marmo diceva che non aveva paragone il sito di detto convento in Toscana. ` E stata tradizione antica dei seniori sempre trasportata di tempo in tempo (siccome io Giuseppe Mannucci cavo dal Libro composto dallIll. Mariano Catani Notaro) che la San Francesco andando a predicare e venendo dalla Verna si ritirasse delle vol` te nel bosco di certomondo con i compagni; e per la fedele e verace tradizione e conservazione di memoria si propone che poco tempo dopo la fondazione di detto convento per divina disposione venisse ad habitare in esso un Santo e venerabile Padre di detto Ordine minoritano conventuale il di cui nome e patria non si sa e nel luogo fece rigida ed austera penitenza, nel quale gli apparve la madonna santissima ed ebbe seco familiari graziosi ed amorosi colloqui nel concavo di un poggetto di giro circa 100 braccia che da ponente sta [...] in detto boschetto: nella quel valletta si conserva un immagine della Madonna nel qual luogo si dice facesse solito spesso ritirarsi detto servo dIddio stando in orazione e celesti contemplazioni ed ottenne molti doni e grazie e fece molti miracoli a benefizio dei devoti fedeli di Gesu che alle sue preci si rac` comandavano e finalmente dopo il suo felice transito alla celeste patria fu sepolto dentro alla clausura di detto convento in luogo incognito ed occulto nella corrente

375

PATRIZIA FRESCHI

nostra eta. Ed oltre alla detta fedele trazione molti energumeni che sono stati esorciz` zati in detta Sacra Chiesa ed in particolare dal Rev. Padre Fra Francesco Lutii dalla Strada hanno confessato dentro la clausura ritrovasi detto ricco tesoro: che per i suoi meriti erano liberati. Nota lettore che io ho visto in Certomondo nel Catalogo dei Santi della loro Religione antico queste parole = Beatus Jacobus a Bari ad beata praemia evolavit in loco pupii Provinciae Etruriae = non so poi se e questo o altro. ` Per la medesima tradizione si dice essere stato figliuolo devoto ed affezionato di detto convento Mastro Jacopo di Biagio di Mariano Catani dalla terra di Poppi maestro in sacra teologia molto facendo oratore e pulpitante che dallIll. Sig. Conte di Poppi fu mandato per Imbasciatore alla Sacra Maesta Cesarea da cui immediatamen` te dipendeva ed era regalato duna cappa dargento dove beveva, et al suo ritorno fece fabbricare un calice che lo dono a Certomondo di gran [...]. Per la medesima tradi` zione si dice essere stati figli di detto Convento e coetanei Maestro Girolamo di Chimenti Pauolozzi e Mastro Girolamo di Lorenzo Foli ambi di Poppi che fecero dipingere le due tavole dellaltari che sono sotto il pulpito uno a destra e laltro a sinistra e maestro paolo Rilli da Poppi tutti maestri in sacra teologia pulpitanti e cattedranti di buona ed approvata dottrina e vita esemplare; alleta dei quali fu accettato figlio di ` detto convento il molto reverendo maestro Sebastiano Turriani di poppi teologo e cattedrante eccellentissimo molto conosciuto e dato ai negozi piu importanti del sacro ` serafico ordine minoritano conventuale ed in particolare portato dalla serenissima casa di savoia da cui fu meritatamente eletto teologo e lettore nel pubblico studio di Turino dove insegno molti anni e con gran profitto e sodisfazione dellaudienze et ` universale di S.A.S. dove lanno di nostra salute [bianco] passo a miglior vita ed il ` detto convento venne ricognosciuto e beneficato di scudi 400 in circa con che per mano del molto reveredno Fra Gio Turriani di Poppi suo nipote si comprorono li beni di Poggiolo e [...] di che di sopra si fa menzione e fu figliuolo del molto illustre scultore Maestro Baldassare Turriani da Poppi nominato il Romano per soprannome e della medesima casa e famiglia del molto Eccellente e M. Giovanni di Salvatore Tor` riani da Poppi fedele e diletto Segretario dellEccellentissimo Lorenzo Medici.

BCA, Fondo Manoscritti, n. 458. Topographia overo Descrittione del Sito Chiesa e Case del Sacro e venerando Convento di San Francesco di Certomondo fuori della Terra di Poppi in Casentino del Sacro Seraphico Ordine Minore Conventuale di San Francesco
Si propone con pura e semplice verita che in Europa e di essa nellItalia e di quel` la ottima vagha e ornata Provincia Toscana dentro al Felicissimo Stato del Serenissimo D. Cosimo de Medici per divina gratia e misericordia quarto meritatissimo Gran Duca di essa al presente felicemente dominante et ottimamente in santa pace e abbondanza giustissima e prudentemente governerete e dentro a quello distante e lontano dallinclita et excelsa dominante metropoli di essa Firenze trenta miglia e altante

376

LA COMMITTENZA DI SIMONE E GUIDO NOVELLO

dalla vecchia Siena e dallalma Roma centoventi e altante dalla sacra e veneranda casa di Loreto e dalla amena e nobile citta di Arezzo Diocesano diciotto ghiace posta e ` situata umile et spaziosa valle di circuito di circa quaranta miglia a cui fanno vagha forte et altezza corona in giro sferico perfetto montagne alte e meravigliose per degni rispetti ed effetti detta Casentino. Li medesimi fondarono e fecero edificare a tutte loro spese il sacro e venerando convento di San Francesco a Certomondo fuori di detta terra di Poppi come appare per la seguente memoria intagliata a lettere grosse in pietra forte nel muro del fianco sinistro della chiesa che risponde nel chiostro da basso del seguente tenore cioe: `

= Anno Domini 1262 Indictione V feliciter Comites Guido Novellus et Simon filii olim D. Comitis Guidonis Dei Grazia in Tuscia Palatini hanc ecclesiam edificari fecerunt ad honorem Dei beate Marie Virginis Sancti Francisci Sancti Joannis Evangeliste et omnium sanctorum.
Questo convento di Certomondo per fedele tradizione dei passati che sempre di tempo in tempo se conservata nelle memorie de presenti dal principio della sua fon` dazione fu nominato Cerromondo o perche tale fosse il vocabolo antico del terreno dove fu piantato o perche come altri vogliono vi fosse un cerro di smisurata grossezza et altezza smondato dal folgore o da fuoco o dal vorace tarlo del tempo o altro accidente ed in processo di tempo e cangiato vocabulo e detto in voce e per scrittura Cer` tomondo come di presente pero sia sempre luogo allalma verita e sia abastanza a let` ` tori il sapere che da devoti e pietosi fondatori fu edificato in detto luogo per esserci un bosco di cerri carpani et altre piante selvatiche nel quale talvolta fece dimora il glorioso Padre serafico san francesco e sancti benedecti discepoli e compagni mentre andavano evangelizzando il divino verbo di cui li religiosi fondatori furono particolarmente divoti et affectionati e si erano raccomandati e dedicati sotto la sua fedele tutela e cura. Ne fu dal principio detto convento dotato dalli fondatori di beni stabili, giacche anticamente i frati minori conventuali professarono umile poverta, ma sibbe ` ne pervenuto da essi sovvenuto di grosse elemosine e dai poppesi, ma stante di poi la mancanza della carita furono costretti ad accettar beni mobili per sovvenirsi. ` La pianta di questo convento e delle piu belle bene ordite di tutta la toscana: e ` ` per tale e stata dichiarata da piu eccellenti architetti ed ingegneri che lhanno vista et ` ` in particolare dal molto eccellente architetto Giovanni Rucellai da cui particolarmente fu artisticamente decorata la facciata della chiesa di Santa Maria Novella e fabbricato il modello del SS Sepolcro di Nostro Signore nella chiesa di San Pancrazio ne linclita ` dominante citta di Firenze. E situato in solo piano alquanto rilevato ed eminente: vol` to dalla parte dinanzi a linea retta a mezzogiorno, che riceve laria e lume meridionale e rende la chiesa e case luminose splendide ed allegre amena e lucida dogni tempo dellanno: e lalto e folto boschetto che lo circonda ed in particolare da tramontana lo ripara e difende ne tempo dellorrido inverno, dal gelato fiato della borea e grecale aprendo il seno dalla parte orientale e di scirocco ai placidi venti che soavemente spirano come al meridionale generanti area ben purgata quieta e salutifera alla sanita. `

377

PATRIZIA FRESCHI

Dal fianco destro viene munito e bagnato dallargentino fiume Arno da esso distante un tiro darco sebbene in luogo talmente basso che non sapporta detrimento alcuno ma si gradevole vista e utile e dilettevole atione dogni tempo. Dalla parte di ponente e maestro accanto alla clausura e munito di un piccolo e placido rivo detto ` chiasso fornelli che produce ranocchi e grandi ghiozzi e conserva dogni tempo chiara e fresca acqua colla quale le timide lepiette, merli, tordi e rosignoli e simili plasidi animaletti si rifocillano ed estingono lardente sete et in particolare mentre un noiso metro (?) intona le orecchie dei viandanti e passeggeri. ` Dalla porta di scirocco mezzod e libeccio vi e un verde prato che rende detto ` luogo dilettevole della comunita di poppi dove ogni anno si fa la fiera di agosto chia` mata la fiera dei conti Guidi i quali ottennero molte indulgenze dai papi perche in tal giorno visitera detta chiesa come il tutto appare per breve in sagrestia di detti padri. ` Dalla parte grecale e orientale lo bagna il sinistro fianco Roiesini quieto fiumicello lontano poco piu di 1/3 di arco dal quale resta assicurato detto convento e i suoi an` nessi. Resta detto convento, case, orto, vigna e bosco dappertutto isolato circondato e serrato da muraglie e siepe. Si trova che tutto il suo circuito dentro alla clausura desso come sopra descritta ascende il tutto a staiora 17 a misura di corda a ragione di quattro e novecento quadre per ciascuno staiora a corda salvo sempre piu vero calcolo. Accanto del fianco sinistro ` della chiesa tra la porta principale del convento che risponde nel chiostro da basso il detto venerabile tempio lungo dalla porta principale fino al muro della tribuna maggiore di mezzo braccia 72 a canna andante e larga braccia 16 simili compreso la grossezza del muro. La croce di essa e lunga braccia 28 larga braccia 10 e coperta a lastre e tegole: la quale chiesa e consecrata come appare per le croci rosse dipinte nella mu` raglia di essa e per una memoria che impostata nellarmario da man sinistra in sagrestia scritta a lettere grosse in carta bambagina del seguente tenore cioe = Lanno 1262 ` il primo giorno di maggio ad istanza dei nobili signori Conti di Poppi Guido Novello e Simone fratelli e figli Conte Guidone per Dio grazia in Toscana Conti Palatini fu consacrata questa nostra chiesa di San Francesco a Certomondo per mano del reverendissimo Vescovo cioe Guglielmo Vescovo di Arezzo, Giovanni Vescovo Fiorenti` no e Masetto Vicario Fiesolano con molta solennita e da Papa Clemente IV ne fu con` cessa indulgenza come si pole vedere per bolla piombata appresso le altre scritture nella sacrestia di questo convento. Laus Deo . La qual consecrazione e festa se sem` ` pre celebrata ogni anno il d primo maggio e anticamente era una bella compagnia di persone di Poppi tanto uomini che donne detta della Nunziata della quale fu corettore il Padre Guardiano e ogni domenica del mese si scopriva la Nunziata che nellaltare maggiore. Prima vi erano i balaustri intorno allaltare maggiore. Dal corno destro dellaltare maggiore vi e un altare dove vi e dipinta il mistero della Nunziata e la deposizione della Croce e la sepoltura di nostro Signore e dal sinistro vi e un altro altare dove vi e un crocifisso della famiglia dei Calvelli di Poppi della quale vi sta larme sua. Dal mezzo della nave della chiesa in giu stanno fondati quattro altari due da ` man destra e due dalla sinistra: il primo a destra ha una tavoletta di legname di lavoro dorico semplice; dipinto vi ha il Natale di Nostro Signore adorato dalla Madonna e

378

LA COMMITTENZA DI SIMONE E GUIDO NOVELLO

SantAntonio da Padova: la qual pittura e di mano di Mastro Francesco Querci da ` Viterbo abitante in Poppi come per sua iscrizione a pie dessa con il seguente epitaffio ` = Ieronimus Clementis de Pupio ordini minorum hoc opus fieri fecit con larme man destra de Paulozzi di Poppi cioe tre scardaccioni doro in campo turchino sbarrati e ` dalla sinistra larme dei Lapini =. Da sinistra un altro altare simile dipinto dal medesimo che tiene il figlio in braccio che sposa Santa Caterina dalle ruote e con limosine a man destra di San Francesco e San Girolamo e da sinistra Santa Caterina e SantAntonio da Padova con larme della religione a man destra e da sinistra quella della famiglia dei Folli di Poppi cioe tre ruote nere in campo bianco. ` Laltro a man destra e la cappella nella quale e dipinto San Francesco nella quale e fondata la CompagnIa del Cordone la quale la fece fare Suor Margherita Sacivoli da ` Poppi terziaria per mano del pittore Margheritone dArezzo ed e stata dotata dalla ` fondazione di alquanti beni stabili. A man sinistra vi e la cappella fondata da Giovan` ni Villacci da Roiesini colle sacre immagini di San Bastiano in mezzo San Francesco a destra e SantAntonio a sinistra ed e dotata di un pezzuolo di terra di staia 3 vicino a ` detto convento. Vi e in detto convento il pozzo di acquaviva e altre belle cose da vede. `

AVA, Visita pastorale, n. 6, tomo II, cc. 348v-350v. 1583 Ecclesie S. Francisci de certo Mundo
Visitavit ecclesiam Sancti Francisci de certo Mundo qua est fratrum minor Sancti Francisci Conventualium extra et prope Terram Pupii in qua degunt septem fratres Sacerdotes dicti ordinis et in ea observati regularis observantia et vidit ecclesiam ipsam satis amplam esse et in suis edificiis bene se habere et pavimentatam esse et plures ex dictis fratribus ut dixere sunt approbati et previo esamine ad audiendas confessiones admissi sed in ecclesia ipsa non ad sunt sedes pro audiendis confessionibus ipsis propterea ordinavit tot sedes fabricari quot sunt confessores admissi et approbati cum decreto quod sedes ipsa esse debeant ample ab utraque parte laterate et tecte cum suis graticulis ferreis et intra quamcumque earum mandavit affigi casus episcopales cum formula verborum absolutionis et abalio latere ad sit Bulla cene domini cum sgabello et imagini crucifixi ac aliis et prout in decretis generalibus statutum fuit. In ecclesia predica adsunt multa altaria et super altare maius retinetur et asservatur sanctissimum eucaristie sacramentum in quidam theca, seu capsula eburnea introclusa intra custodam seu tabernaculum ligneum satis pulchrum et bene firmatum conspicuum et balaustris lapideis circumclusum cum sua portula que clave causa retinetur nihilominus ordinavit fieri debere pissidem seu cuppam saltem rameam intus et extra auratam cum suo pede et coperculo et in ea decelero ordinavit sacramentum ipsum asservari et custodiri et dum occurrit piis fidelibus ministrari. [...] Et visitando altaria vidit altare maius esse lapideum et consecratum sicut etiam ecclesia ipsa est consecrata et altare ipsum est bene munitum omnibus necessariis

379

PATRIZIA FRESCHI

et ad ipsum habetur Societas Mulierum sub titulo annunciationis qua in bonis habet campum unum unius starii e domuculam unam, nihilominus extra elemosinis quas ipse queritans ornat altare illique subveniunt de ceris et oleo pro lampadibus inibi existentibus excepta lampade una que continue ardet coram santissimo sacramento sumptibus ipsor fratrum et societas ipsa celebrat festivitatem annunciationis valde solemniter.

380

Fig. 1. La chiesa di Certomondo.

Fig. 2. Lapide in caratteri gotici relativa alla fondazione, chiostro terreno. Fig. 3. Particolare della Pianta di una porzione del corso del fiume Arno sopra Ponte a Poppi, 1715 (ASF, Piante dei Capitani di Parte, cartone XII, n. 18).

Fig. 4. Ipotesi di restauro della facciata della chiesa di Certomondo di Umberto Tavanti (U. TAVANTI, La Chiesa di Certomondo, Arezzo 1922. Fig. 5. Chiesa di Certomondo, interno. Fig. 6. Chiesa di Certomondo, interno.

10

Fig. 7. Altare laterale sinistro addossato alla monofora. Fig. 8. Tavola di Neri di Bicci raffigurante lAnnunciazione del 1466. Fig. 9. Portale laterale destro con feritoia sovrastante che immette direttamente nel chiostro. Fig. 10. Particolare del chiostro del convento.

Potrebbero piacerti anche