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Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica

CITT DEL VATICANO 2012


LITTERA ANTIQUA
19
SIT LIBER GRATUS,
QUEM SERVULUS EST OPERATUS
STUDI IN ONORE DI ALESSANDRO PRATESI PER IL SUO 90 COMPLEANNO
a cura di
e PAOLO CHERUBINI GIOVANNA NICOLAJ
Tomo I
Tutti i diritti riservati
2012 by Scuola Vaticana di Paleografia,
Diplomatica e Archivistica
ISBN - 978-88-85054-25-7
387 nota SUi manoScritti di monaco, graeci 272 e 320
Daniele arnesano
nota SUi manoScritti di monaco,
BayeriSche StaatSBiBliothek, graeci 272 e 320
il patrimonio di testimonianze scritte lasciatoci in eredit dal Salento
medievale si arricchisce di due nuovi cimeli
1
. Si tratta dei codici greci
272 e 320 conservati presso la Bayerische Staatsbibliothek di monaco, i qua-
li catalogati oltre due secoli fa da ignaz hardt
2
e non ancora descritti
secondo moderni criteri scientifici
3
sono stati trascurati dai paleografi.
Proprio su base paleografica, invece, essi devono a mio avviso essere localiz-
zati in terra dotranto
4
e la loro datazione precisata o corretta sulla scorta
delle pi recenti acquisizioni in materia.
1
essi allungano la checklist dei libri greci prodotti in questa regione: cfr. oronzo Maz-
zotta, Monaci e libri greci nel Salento medievale, Bibliotheca minima, novoli 1989, pp. 63-101
[Scriptorium 2], da integrare con Daniele arnesano, il repertorio dei codici greci salentini di
Oronzo Mazzotta. aggiornamenti e integrazioni, in Tracce di storia. Studi in onore di mons. Oronzo
Mazzotta, a cura di mario Spedicato, edipan, Galatina 2005, pp. 25-80 [Societ di Storia Pa-
tria. Sezione di lecce. Quaderni de lidomeneo 1]; si aggiunga iD., Manoscritti greci di Terra
dOtranto. recenti scoperte e attribuzioni (2005-2008), in Toxov th. Studies for Stefano Parenti, ed. by
daniel Galadza, nina Glibeti, Gabriel radle, monastero esarchico, Grottaferrata 2010, pp. 63-101
[ j Anav lekta Kruptofev rrh 9]. recentemente il manoscritto Bl, add. 10068 (ff. 2r-124v, catenae
in Psalmos) stato riconosciuto come salentino e attribuito alla mano del copista detto nicola
di Gallipoli (attivo nella seconda met del secolo Xiii) da elisabetta Sciarra (nella scheda del
manoscritto di roma, Biblioteca angelica, Gr. 122, consultabile presso http://manus.iccu.sbn.it).
il codice riprodotto integralmente sul sito internet della biblioteca: http://www.bl.uk.
2
ignaz HarDt, catalogus codicum manuscriptorum graecorum Bibliothecae regiae Bavaricae,
typis J. e. Seidel, monachii 1806-1812. Una digitalizzazione integrale di entrambi i manoscritti
consultabile presso il sito internet della biblioteca: http://www.bsb-muenchen.de.
3
cio nel nuovo Katalog der griechischen Handschriften der Bayerischen Staatsbibliothek Mnchen:
1, Viktor tiftixoglu, codices graeci Monacenses 1-55, harrassowitz, Wiesbaden 2004; 2, Marina
Molin PraDel, codices graeci Monacenses 56-109 (http://www.manuscripta-mediaevalia.de/hs/projekt_
muenchen-griechisch.htm); 3, kerstin HajD, codices graeci Monacenses 110-180, harrassowitz,
Wiesbaden 2003.
4
lattribuzione al Salento gi accennata in Daniele arnesano, ermogene e la cerchia erudita.
Manoscritti di contenuto retorico in Terra dOtranto, in La tradizione dei testi greci in italia meridionale.
Filagato da cerami philosophos e didaskalos. copisti, lettori, eruditi in Puglia tra Xii e XVi secolo, a cura
di nunzio Bianchi, edipuglia, Bari 2011, pp. 95-111 [Biblioteca tardoantica 5], in particolare
la p. 102 nota 68.
388 daniele arneSano
1. Monac. gr. 272
Si tratta di un codice membranaceo, di mm 220150 e di ff. ii, 123,
datato correttamente da hardt al secolo Xiii
5
. in parte palinsesto (ff. 59-
121) e fu realizzato reimpiegando almeno due libri liturgici, vergati da
mani che esibiscono entrambe una minuscola calligrafica nitida, diritta, dal
tracciato arrotondato e un po schiacciata, attribuibile al secolo Xi e forse
di origine orientale, la prima pi esile ed elegante (fig. 3a), la seconda pi
tozza e pesante (fig. 3b)
6
.
nello strato superiore il codice tramanda una raccolta di oc oq con il
relativo commento
7
: esso rientra, secondo la classificazione di keaney, nel-
la famiglia i delle sillogi schedografiche
8
ed contraddistinto dalla sigla
M
9
. il codice di monaco va dunque ad aggiungersi agli otto manoscritti
salentini di contenuto schedografico gi noti, tutti copiati tra la fine del
secolo Xiii e linizio del XiV
10
, libri utilizzati verisimilmente nel locale
5
HarDt, catalogus codicum manuscriptorum, iii, pp. 134-136. cfr. anche franz georg kalt-
wasser, Die Bibliothek als Museum: von der renaissance bis heute, dargestellt am Beispiel der Bayerischen
Staatsbibliothek, harrassowitz, Wiesbaden 1999, p. 148 [Beitrge zum Buch- und Bibliothekswesen
38].
6
la tecnica di reimpiego dei bifogli corrisponde alla prima e pi semplice fra quelle in-
dividuate da eDoarDo CrisCi, i Palinsesti di grottaferrata. Studio codicologico e paleografico, edizioni
Scientifiche italiane, napoli 1990, p. 267 [Pubblicazioni dellUniversit degli Studi di cassino.
Sezione di Studi Filologici, letterari, Storici, artistici e Geografici 2]. nel codice di monaco,
cio, la scriptio inferior sempre parallela alla superior, in due casi capovolta (bifogli 74/79,
75/78). i codices rescripti provenienti dalla terra dotranto sono numerosi: lelenco consultabile
in Daniele arnesano, Libri inutiles in Terra dOtranto. Modalit di piegatura dei bifogli nella realizza-
zione del Laur. 87.21, in Libri palinsesti greci. conservazione, restauro digitale, studio. atti del conve-
gno internazionale (Villa mondragone monte Porzio catone Universit degli Studi di roma
tor Vergata Biblioteca del monumento nazionale di Grottaferrata, 21-24 aprile 2004), a
cura di Santo luc, comitato nazionale per le celebrazioni del millenario della fondazione
dellabbazia di S. nilo a Grottaferrata, roma 2008, pp. 191-200, in particolare alle pp. 199-200.
7
al f. 1
r
una mano cinquecentesca ha attribuito erroneamente lopera a dionisio trace:
Epqvci u :c v ococ v Aiovu oou :ou 0puko (cfr. f. i
r
, commentatio in Dionysium Thracem gram-
maticum).
8
joHn j. keaney, Moschopulea, in Byzantinische Zeitschrift , 64 (1971), pp. 303-321, in
particolare le pp. 305-308.
9
iD., a new Fragment of Sophocles and its Schedographic context, in the american Journal
of Philology , 122 (2001), pp. 173-177, in particolare p. 174 (lo studioso ritiene il nostro
manoscritto genericamente italo-greco). senza dubbio auspicabile approfondire e precisare i
rapporti tra i diversi testimoni individuati da keaney, in particolare quelli salentini; ricordo in
proposito lo studio dedicato al BaV, Pal. gr. 92 da Iwannhs Basshs, Tw` n nev wn filolov gwn pa-
laiv smata. J H sulloghv scedw` n tou` kwv dika Vaticanus Palatinus gr. 92, in `Ettqviku , 52 (2002),
pp. 37-68; a tale scopo mi sembrato utile trascrivere lincipit dei 123 oc oq contenuti nel co-
dice di monaco (cfr. infra, pp. 393-394; lincipit del primo oc oo, andato perduto, si ricostruisce
sulla base degli altri testimoni).
10
essi sono: BaV, Barb. gr. 102, BaV, Pal. gr. 92, Laur. conv. Soppr. 2, aSmo, Frammenti
B.

12, nn. 17-20, BnF, gr. 2556, BnF, gr. 2572, BnF, gr. 2574 e BnVe, Marc. gr. 257 (cfr.
389 nota SUi manoScritti di monaco, graeci 272 e 320
ambito scolastico, per integrare e consolidare le conoscenze grammaticali
della lingua greca
11
.
la scrittura superiore del Monac. gr. 272 fu vergata da ununica mano
12
,
la quale esibisce unelegante minuscola barocca
13
, pi posata e nitida nel
testo degli oc oq, pi corsiva e minuta nel commento e nelle glosse interli-
neari (fig. 1). la mano va identificata con quella di un copista anonimo la
cui attivit ascrivibile, su basi paleografiche, alla seconda met del secolo
Xiii
14
; nel pi ampio panorama della produzione libraria dei secoli Xiii
e XiV ho chiamato questo amanuense anonimo 6
15
. alla sua attivit si
devono: il Vat. reg. gr. Pii ii 15, noto anche come etymologicum reginense
(fig. 2), il Neap. ex Vindob. gr. 15, contenente lalessandra di licofrone ed
il f. 75 dellambr., G 53 sup., in cui conservato un brano delle Omelie di
Filagato da cerami
16
.
Daniele arnesano, La minuscola barocca . Scritture e libri in Terra dOtranto nei secoli Xiii e XiV,
congedo, Galatina 2008 [Universit degli Studi di lecce. dipartimento dei Beni delle arti e
della Storia. Fonti medievali e moderne Xii] rispettivamente pp. 74-75 n. 4, p. 78 n. 15, p. 86
n. 43, p. 105 n. 119, p. 112 n. 143, pp. 112-113 n. 145-146, p. 119 n. 166).
11
Sulla schedografia e sulla sua funzione, oltre ai citati contributi di keaney, cfr. robert
browning, il codice Marc. gr. Xi.31 e la schedografia bizantina, in Miscellanea Marciana di studi
bessarionei, antenore, Padova 1976, pp. 21-34 [medioevo e Umanesimo 24] (rist. in iD., Studies
on Byzantine history, literature and education, Variorum reprints, london 1977, n. XVi [collected
Studies 59]); Carlo gallaVotti, Nota sulla schedografia di Moscopulo e sui suoi precedenti fino a Teo-
doro Prodromo, in Bollettino dei classici , 4 (1983), pp. 3-35; cfr. pi recentemente stPHanos
eftHyMiaDis, Lenseignement secondaire constantinople pendant les Xi
e
et Xii
e
sicles: modle ducatif
pour la Terre dOtrante au Xiii
e
sicle, in Nc u Pc q , 2 (2005) (= j Ampelokhv pion. Studi di amici e
colleghi in onore di Vera von Falkenhausen, ii), pp. 259-275, in particolare le pp. 267-271, 274-275.
12
in margine al testo sono intervenute numerose mani secondarie: tra quelle distinguibili
con sicurezza dalla principale, molte di incerta datazione (secoli XV e XVi) e localizzazione
(italo-greca, forse salentina), vi sono: a (f. 30
r
, marg. est.), b (f. 33
r
, marg. sup.), c (f. 35
r
, marg.
est.), d (ff. 36
r
, 68
v
, marg. sup.), e (f. 41
r
, marg. est., forse da identificare con quella intervenuta
nel marg. est. di f. 105
v
), ed f (ff. 53
v
, 67
v
marg. inf.). certamente salentine sono invece g
(f 103
v
, marg. inf.) che anche pi antica delle altre, essendo attribuibile al sec. XiV ed h
(f. 104
r
, marg. sup.), del sec. XV-XVi. altre mani salentine o comunque italo-greche (assegna-
bili genericamente ai secoli XiV e XV) si sono inoltre avvicendate ai ff. 122
r
-123
r
, che hanno
riempito con disegni a penna, note grammaticali e pie invocazioni (tra le quali una vergata da
tale :c uvo: f. 122
v
, marg. int.).
13
Su questa scrittura cfr. arnesano, La minuscola barocca ; cfr. anche in iD., Le aree perife-
riche, in La scrittura greca dallantichit allepoca della stampa. Una introduzione, a cura di edoardo
crisci, Paola degni, carocci, roma 2011, pp. 210-226 [Beni culturali 35], in particolare le
pp. 222-225.
14
Su questo copista cfr. Daniele arnesano, il copista del Digenis akritas . appunti su mani
anonime salentine dei secoli Xiii e XiV, in Bizantinistica , 7 (2005), pp. 135-158, in particolare
la p. 142.
15
arnesano, La minuscola barocca , pp. 30, 50, 124.
16
cfr. ibid., rispettivamente p. 78 n. 16, pp. 105-106 n. 121, pp. 102-103 n. 109. il Bnna,
ex Vindob. gr. 15 ed il BaV, reg. gr. Pii ii 15, come la schedografia di monaco, sono palinsesti; il
primo fu confezionato riutilizzando un commentario in minuscola al Nuovo Testamento (ed un fo-
390 daniele arneSano
la schedografia di monaco corredata di iniziali ornate, in alcune
delle quali (ff. 45
v
, 63
v
, 67
v
, 69
v
, 70
v
, 71
v
, 78
v
, 79
v
) riconoscibile lo sti-
le salentino (fig. 3c-d)
17
. essa appartenne al noto bibliofilo Francisco de
mendoza y Bobadilla, cardinale di Burgos (1508-1566), come dimostra un
ex libris al f. ii
v

18
, e fu venduta al duca Guglielmo V nel 1583 da andrea
darmario
19
.
2. Monac. gr. 320
al Salento va assegnato anche il Monac. gr. 320, un codice membranaceo
di piccole dimensioni (mm 10080) e di ff. iii, 114. un libro liturgico
20
,
esattamente un c poto yiov
21
, testualmente strutturato come altri libri dore sa-
glio in maiuscola ogivale inclinata di contenuto liturgico), il secondo reimpiegando un Pentateuco
in maiuscola ogivale inclinata ed un testimone dei Basilici in minuscola: cfr. rispettivamente Maria
rosa forMentin, Palinsesti greci della Biblioteca Nazionale di Napoli e della Marciana di Venezia, in
Libri palinsesti greci, pp. 155-161, precisamente p. 157; Paul Canart, Les palimpsestes en criture
majuscule des fonds grecs de la Bibliothque Vaticane, ibid., pp. 71-84, in particolare le pp. 82-83.
17
Su cui cfr. PHiliPPe HoffMann, La dcoration du Parisinus graecus 2572, schdographie otran-
taise de la fin du Xiii
e
sicle (aa. 1295-1296), in mlanges de lcole Franaise de rome. moyen
ge temps modernes , 96 (1984), pp. 617-645; iD., aspetti della cultura bizantina in aradeo dal
Xiii al XVii secolo, in Paesi e figure del vecchio Salento, a cura di aldo de Bernart, iii, congedo,
Galatina 1989, pp. 65-88 [documentari 11].
18
il prelato soggiorn in italia, dove raccolse e fece copiare anche codici greci, oggi con-
servati in gran parte presso la Biblioteca nazionale di madrid: cfr. CHarles graux, essai sur
les origines du fonds grec de lescurial. pisode de lhistoire de la renaissance des lettres en espagne,
F. Vieweg, Paris 1880, pp. 43-56, 60-79 [Bibliothque de lcole des hautes tudes 46].
19
kerstin HajD, Die Sammlung griechischer Handschriften in der Munchener Hofbibliothek bis
zum Jahr 1803: eine Bestandsgeschichte der codices graeci Monacenses 1-323 mit Signaturenkonkordanzen
und Beschreibung des Stephanus-Katalogs (cbm cat. 48), harrassowitz, Wiesbaden 2002, p. 57 e nota
184 [katalog der griechischen handschriften der Bayerischen Staatsbibliothek mnchen 10.1].
Su andrea darmario si vedano almeno otto kresten, Die Handschriftenproduktion des andreas
Darmarios im Jahre 1564, in Jahrbuch der sterreichischen Byzantinistik , 24 (1975), pp. 147-
193, e antonio braVo garCa, Once more on Darmarios collaborators, in The greek Script in the 15
th

and 16
th
centuries [ed. by Sophia Patoura], the national hellenic research Foundation, institute
for Byzantine research, athens 2000, pp. 193-213 [national hellenic research Foundation.
institute for Byzantine research. international Symposium 7]; un accenno, pi recente, in
Pia Carolla, Nuovi manoscritti di giacomo episcopopulo. Saggio di unindagine su alcuni collaboratori
di andrea Darmario, in The Legacy of Bernard de Montfaucon. Three Hundred Years of Studies on
greek Handwriting, Proceedings of the Seventh international colloquium of Greek Palaeography
(madrid Salamanca, 15-20 September 2008), ed. by antonio Bravo Garca, inmaculada Prez
martn, with the assistance of Juan Signes codoer, Brepols, turnhout 2010, pp. 243-255
(testo), 809-814 (tavole) [Bibliologia 31].
20
ringrazio Stefano Parenti per il proficuo scambio di opinioni su questo manoscritto.
21
cfr. f. 1
r
: Apq :ou c potoyi ou . Sul libro dore bizantino cfr. stefano Parenti,
Horologion, in Lexikon fr Theologie und Kirche, V, herder, Freiburg Ba sel rom Wien
1996, coll. 280-281.
391 nota SUi manoScritti di monaco, graeci 272 e 320
lentini, quali il crypt. Z. u. Vi, il riccard. 87 ed il Vat. Pal. gr. 265
22
. il codice
noto agli studiosi poich contiene antichissimi inni della chiesa orientale
23
,
tre dei quali (ff. 103
r
-104
r
, 106
r
-107
r
, 107
r
-107
v
)
24
presenti anche in un altro
libro dore salentino, il gi citato Vat. Pal. gr. 265
25
, vergato nel 1476 dal
prete Battista, figlio del prete antonio rizzo di Soleto
26
. nelle litanie sono
ricordati alcuni santi venerati in italia meridionale, anche in terra dotranto:
san Vincenzo
27
, san Vito
28
, san leucio
29
e san leonardo (f. 105
r-v
)
30
. assai
22
Sugli c poto yiu provenienti sicuramente o probabilmente dalla terra dotranto cfr. codici
greci dellitalia meridionale, Grottaferrata, Biblioteca del monumento nazionale, 31 marzo 31
maggio 2000, a cura di Paul canart, Santo luc, retablo, roma 2000, p. 151 n. 74 (andr
Jacob); arnesano, La minuscola barocca , pp. 93-94 nn. 69-71; iD., Manoscritti greci di Terra
dOtranto, p. 74 n. 12, p. 84 n. 28.
23
wilHelM CHrist, MattHaios Paranikas, anthologia graeca carminum christianorum, in aedibus
B. G. teubneri, lipsiae 1871 (rist. G. olms, hildesheim 1963), pp. lxxii, Cxliii, 38-40 (sigla F);
cfr. anche antonia triPolitis, Fw` ` iJ larov n. ancient Hymn and Modern enigma, in Vigiliae chri-
stianae , 24 (1970), pp. 189-196, in particolare la p. 190; HeinriCH HusMann, Hymnus und
Troparion. Studien zur geschichte der musikalischen gattungen von Horologion und Tropologion, in
Jahrbuch des Staatlichen instituts fr musikforschung Preuischer kulturbesitz , 4 (1971),
pp. 7-86, in particolare la p. 20; kurt treu, Neue Berliner liturgische Papyri, in archiv fr
Papyrusforschung , 21 (1971), pp. 57-82, in particolare la p. 77.
24
Paul Maas, silVio giusePPe MerCati, sofronio gassisi, gleichzeilige Hymnen in der byzantinischen
Liturgie, in Byzantinische Zeitschrift , 18 (1909), pp. 309-356, in particolare la p. 310 (sigla M);
ed. ibid., pp. 311-312 n. 1, p. 313 n. 2, pp. 316-317 n. 6.
25
ibid. (sigla P).
26
HenriCus steVenson, codices manuscripti Palatini graeci Bibliothecae Vaticanae descripti, ex
typographeo Vaticano, romae 1885, p. 146; rgk, iii, n. 55; Daniele arnesano, San Nicola di
casole e la cultura greca in Terra dOtranto nel Quattrocento, in La conquista turca di Otranto (1480) tra
storia e mito, atti del convegno internazionale di Studio (otranto muro leccese, 28-31 marzo
2007), a cura di hubert houben, congedo, Galatina, 2008, i, pp. 107-140 [Saggi e testi 41], in
particolare la p. 127.
27
Sul quale cfr. anDr jaCob, Le culte de Saint Vincent de Saragosse dans la Terre dOtrante
byzantine et le sermon indit du Vaticanus Barberinianus gr. 456 (BHg 1867e), in Philomathestatos.
Studies in greek patristic Byzantine texts presented to Jacques Noret for his sixty-fifth birthday, ed. by
Bart Janssens, Bram roosen, Peter Van deun, Peeters, leuven 2004, pp. 285-296 [orientalia
lovaniensia analecta 137].
28
notizie in gerarDo Cioffari, anna Maria triPPuti, Maria luisa sCiPPa, agiografia in
Puglia. i santi tra critica storica e devozione popolare, Paolo malagrin, Bari 1991, pp. 269-275 [me-
morie e documenti 7]. Segnalo che al f. 222
v
del manoscritto di Galatone, chiesa parrocchiale
maria SS. assunta, 3 (u v0oto yiov salentino del sec. XV) ricordato san Vito e c un disegno a
penna del santo, come recita la didascalia: o u yio Bi :o .
29
cfr. Marina falla CastelfranCHi, il culto di San Leucio in Puglia, abruzzo e Molise, il
periodo longobardo e il ruolo di Benevento alla luce delle fonti cronachistiche e agiografiche, in San
Leucio dalessandria e lOccidente. atti del Secondo convegno nazionale su il Santo Patrono
(Brindisi, 10-11 novembre 1984), amici della a. de leo, Brindisi 1991, pp. 37-62, in par-
ticolare le pp. 40-47; giaCoMo Carito, culto di San Leucio in Brindisi, ibid., pp. 103-173, in
particolare le pp. 103-125.
30
cfr. teoDoro MinisCi, Vestigia del culto di S. Leonardo del Limosino tra gli italo-greci, in Bol-
lettino della Badia Greca di Grottaferrata , 8 (1954), pp. 49-60; anDrea luzzi, il Tipico-Sinassario
Vat. Barb. gr. 500 e una notizia agiografica marginale per S. Filippo di agira, in analecta Bollandiana ,
392 daniele arneSano
modesto sotto il profilo estetico, il manoscritto presenta unornamentazione
piuttosto scarna, i cui elementi di rilievo sono degli en tte a penna (ff. 1
r
,
19
r
, 48
r
, 52
v
, 55
v
, 64
r
, 73
v
, 80
v
, 85
v
, 87
v
, 97
v
). come il Monac. gr. 272, lc po-
to yiov fu acquistato dal duca Guglielmo V nel 1583
31
.
il codice stato attribuito da hardt al secolo Xii
32
. esso, tuttavia, da
ritenersi certamente pi tardo, poich il credo contenutovi recita: kui ci :
Hvcu u : u yiov : ku piov kui coroio v, : c k :ou Hu:p kui oiYi ou c kro-
pcuo cvov (f. 76
r
). la presenza del filioque sposta in avanti la datazione del
codice, poich il suo uso fu imposto alla chiesa greca in italia dal Sinodo
di melfi del 1284
33
. lc poto yiov risalirebbe dunque non al Xii ma, almeno,
alla fine del secolo Xiii.
esaminando questo piccolo libro di preghiere sotto il profilo grafico,
poi, si ha limpressione che esso sia ancora pi tardo, successivo alla fine del
secolo Xiii almeno di qualche decennio. nonostante alcune oscillazioni nel
ductus e in mancanza di differenze significative nel tratteggio, la scrittura va
considerata tutta di un solo amanuense, forse un monaco, che premette al
testo la seguente invocazione: Q Xpio:c , rpoqyou ouk:u tcv ou ro vov
(f. 1
r
)
34
. la sua una minuscola diritta, tozza, pesante, irregolare nel tracciato
(ora angoloso, ora arrotondato), disomogenea nello spessore dei tratti, nellin-
sieme piuttosto rozza e sciatta (figg. 4-5). Si notino, in particolare, epsilon
maiuscolo quasi sempre privo del tratto superiore, theta con una grossa boule
appesa al centro del tratto orizzontale, la legatura epsilon-sigma con la prima
lettera stretta e quasi perpendicolare al rigo di base, la legatura phi-theta dal
basso, labbreviazione di -v a forma di =
35
. la grafia in oggetto, povera
degli elementi di origine burocratico-cancelleresca cos pervasivi nella scrittura
salentina del secolo Xiii e degli inizi del successivo, documenta piuttosto quel
ritorno a forme sobrie e geometrizzanti che tramontata la minuscola ba-
111 (1993), pp. 291-299, in particolare la p. 295 e nota 14. ai ff. 166
r
-168
v
dellambr. d 62
sup. (sec. Xiiiex.-XiVin.) si trova unu kotou0i u per questo santo (cfr. f. 11
r
: :q uu :q q c pu :ou
o oi ou ru:p q c v Acovu poou q :ci :q v u kotou0i uv ci : :c to :ou pipti ou ); al f. 88
v
del Par.
gr. 2556 (sec. Xiiiex.-XiVin.), inoltre, presente un disegno a penna raffigurante proprio san
leonardo, come spiega la didascalia in caratteri greci e in lingua romanza: ouv:ou Aivupoou ;
sui manoscritti ambrosiano e parigino, entrambi salentini, cfr. arnesano, La minuscola barocca ,
rispettivamente p. 100 n. 99, p. 112 n. 143.
31
HajD, Die Sammlung griechischer Handschriften, p. 57 e nota 184.
32
HarDt, catalogus codicum manuscriptorum, iii, p. 301; cfr. CHrist, Paranikas, anthologia graeca,
p. xxii; treu, Neue Berliner liturgische, p. 77.
33
cfr. Peter HerDe, Die Legation des Kardinalbischofs gerhard von Sabina whrend des Krieges
der Sizilischen Vesper und die Synode von Melfi (28. Mrz 1284), in rivista di Storia della chiesa
in italia , 21 (1967), pp. 1-53, in particolare le pp. 46-47.
34
non si registrano interventi di mani secondarie.
35
Su questultimo elemento, ricorrente nelle scritture salentine, cfr. anDr jaCob, Les cri-
tures de Terre dOtrante, in La palographie grecque et byzantine (Paris, 21-25 octobre 1974), centre
national de la recherche Scientifique, Paris 1977, pp. 269-281 [colloques internationaux du
centre national de la recherche Scientifique 559], in particolare la p. 276.
393 nota SUi manoScritti di monaco, graeci 272 e 320
rocca connot lattivit grafica locale nel pieno secolo XiV (e di cui copisti
pi abili del nostro furono assai rappresentativi)
36
. Un termine di confronto
per la scrittura del codice di monaco costituito per esempio dalla grafia del
lezionario Vat. Ottob. gr. 393 (ff. 15-18) + Vat. gr. 2325 (ff. 42-65) + Vallic. d
62
37
, vergato, verso la fine del sec. XiV, da un copista al quale si deve anche
il kuvovu piov ambr., e 47 sup. (fig. 6)
38
e che ho chiamato anonimo 17
39
.
lc poto yiov di monaco, dunque, un piccolo libro dore prodotto nel pieno
secolo XiV (forse nella seconda met) da e per il clero greco salentino, tena-
cemente attaccato, attraverso la pratica religiosa di ogni giorno, alla propria
tradizione spirituale, liturgica, culturale.
36
cfr. ibid.
37
cfr. anDr jaCob, Fragments liturgiques byzantins de Terre dOtrante, in Bulletin de linstitut
historique Belge de rome , 43 (1973), pp. 345-376, in particolare le pp. 357-358 e le tavv. V-Vi.
38
cfr. arnesano, il copista del Digenis akritas , pp. 154-155 n. 17.
39
cfr. arnesano, La minuscola barocca , pp. 39, 125 (sui manoscritti cfr. rispettivamente
p. 77 n. 14, pp. 84-85 n. 39, p. 118 n. 162, p. 101 n. 103).
aPPendice
incipit degli oc oq contenuti nel Monac. gr. 272
1 (f. perduto) Ku pic Iqoou Xpio:c
2 (f. 3
v
) O cu oq cv Icoq
3 (f. 12
r
) Iccpyq0ci u ro 0cou
4 (f. 19
r
) Mcoou oq :q c op:q
5 (f. 24
v
) q cpov c rui oc
6 (f. 32
v
) Avq t0cv o Iqoou
7 (f. 37
v
) Ho voi ycvvc oi oo uv
8 (f. 39
v
) Acikvu o Xpio:o
9 (f. 40
v
) Tou ocooypuci v u po cvoi
10 (f. 45
v
) O rpoq :q Auviq t
11 (f. 48
v
) Ec c ri toyioc v
12 (f. 51
v
) Ku pic

Iqoou Xpio:c Occ
ru v:cv
13 (f. 52
v
) Epov c c to ycv
14 (f. 55
r
) O to ycv c pov c cv
15 (f. 57
r
) Ei pou tci kui q v pou tq
16 (f. 59
r
) Q ociu q q c pu
17 (f. 61
v
) Acu po ruioi ov rpo :q v
18 (f. 62
r
) O :q ouiovikq c rqpcu
19 (f. 63
v
) Xpqo:o u vq p o oik:cpcv
20 (f. 64
v
) To :c v to ycv pq u
21 (f. 66
r
) Ac ui c rui oiov :o v rpo-
:c0cic vov
22 (f. 67
r
) O :ou Hpiu ou rui
23 (f. 69
r
) Atc uvopo o Hpiui oq
24 (f. 70
r
) Aitcu o Hqtci oq
25 (f. 71
v
) Eiro v:o kui cipqko :o
26 (f. 73
r
) Oc :i :ou uiou ocq0c v:o
27 (f. 75
v
) O A:pcoq Ayuc vcv
28 (f. 76
v
) O c v Xpu oq c0` u ppioc v
29 (f. 78
r
) Xpu oq oic0ci u ro :ou
30 (f. 79
r
) Ei c c v o Hpiuoq
31 (f. 80
r
) Evvc u q c pu q toic oq
32 (f. 80
v
) Ai u kui Aivcu
33 (f. 81
r
) Eo:pu :cuocv c ri :o v :q
Itou :o rov
34 (f. 81
v
) Tc v ou puvcv 0cc v
35 (f. 82
r
) Aioq oq o Tuoci oq
36 (f. 82
v
) Hpuktq o Ai:pu cvo
37 (f. 83
v
) O Kpovoq Zcu c puo:q
38 (f. 84
r
) Nio pq Tuv:u tou 0uyu :qp
39 (f. 85
r
) Aqq :pio :i u vq p
394 daniele arneSano
40 (f. 86
r
) O Hoocioc v oi:u tio
41 (f. 86
v
) 4uc 0cv o :ou Hti ou rui
42 (f. 87
r
) Xpu oq o icpcu :ou Aro t-
tcvo
43 (f. 87
v
) O Tc ::i o ouoiko
44 (f. 88
r
) O Tc ::i o ouoikc:u:o
45 (f. 88
v
) Hv uipq 0c c rui oc
46 (f. 89
r
) Eioiv u v0pcroi i oiv c ri :
47 (f. 89
v
) Apq oou oci o
48 (f. 90
v
) Eu upq :q oq cpov rpoopo-
ikq
49 (f. 91
r
) Eturq ou:c c c rui oc
50 (f. 92
r
) Aci c v c yc u ti:uvc
51 (f. 92
v
) Io0i c rui o :i :o
52 (f. 93
r
) To ocooypuci v c vc c
53 (f. 93
r
) O 0c tcv c v yvcoci
54 (f. 93
v
) Ku cv 0qpu:iko
55 (f. 94
r
) Ou oc v :c v c v pcv
56 (f. 94
v
) Ei :c v to ycv uipq
57 (f. 95
r
) Ku iov kui Apct
58 (f. 95
v
) Ivu :i c rtou oic
59 (f. 96
v
) O :q ktorq c qoo cvo
60 (f. 97
r
) Ercioq rcp o :ou ypu civ
61 (f. 97
v
) O ycvvui o :ou Xpio:ou
62 (f. 98
r
) Tc v c riyccv c u v0pcrc
63 (f. 98
v
) Mq ku:upo vci :c kvov
64 (f. 99
r
) Ayu ru :o ctc:u v
65 (f. 99
v
) Tq v Apoo:qv :ic oiv
66 (f. 100
r
) Tu pcicoq kui u vuykui u
67 (f. 100
v
) To ucivo v :ou kuipou
68 (f. 101
r
) Eu ku:upovq:o :cpu okupu tcv
69 (f. 101
r
) Moci :q v u rcpquvuv
70 (f. 101
v
) Kupkvo c icv ro:c
71 (f. 102
r
) Ho:c :c v kuipc v u :i
72 (f. 102
v
) Mou o :c v 4puyc v puoi-
tcu
73 (f. 102
v
) Ovov ro:c :c v kuipc v
74 (f. 103
r
) Ac:o u pvcio v u pru ou
75 (f. 103
v
) Ev u rc toi yc pov:o
76 (f. 104
r
) Ko pu u oioui yuupic v
77 (f. 104
v
) 4c pc oq ooi :u ci ko :u
78 (f. 105
r
) Kupqpupic oiv c oku:c
79 (f. 105
v
) Hpo q u q ko :u oc
80 (f. 106
r
) Ho vo to ycv yci oov
81 (f. 107
v
) Aouku o 0ci o u ro o:oto
82 (f. 108
r
) O icipo cvo kui o pi-
yvccvo
83 (f. 108
v
) Opc v u u u ctq:u
84 (f. 109
r
) Mq :c v p co v:cv u v:c ou
85 (f. 109
r
) Au :o o vo u 0u vu:o
86 (f. 109
v
) O c yu Av:cvio
87 (f. 110
r
) Avvu q itoocpcv
88 (f. 110
r
) 4tci c rui :o ctc:u v
89 (f. 110
r
) Ioou c o pu :c c rui oc
90 (f. 110
v
) Eyyci o kuipo :c v u ycvcv
91 (f. 111
r
) Ik:i vo o iv oiupruyo v
92 (f. 112
r
) Eyvcv c rui oc c ou
93 (f. 112
r
) Qorcp oi :q v yq v c pyu-
o cvoi
94 (f. 112
v
) Mc:u oo :poq :c rcivc v:i
95 (f. 113
r
) Mq qtcoq c ou :o
96 (f. 113r) Iocv o k:o:q kui oqio-
upyo
97 (f. 113
v
) Yio oou kui to yoi
98 (f. 114
r
) Eu tqr:ov kui ouq kui
99 (f. 114
v
) Ei rui ooq yc vq:ui
100 (f. 114
v
) Ercoq qocv q upo ouvo
101 (f. 115
r
) rouoq v u vutu pc:c rui oc
102 (f. 115
v
) Ayc oi :q v q viv c 0cu
103 (f. 116
r
) Nu ooci c v u ci uo:uycyv
104 (f. 116
v
) Ku qto ci :uu pov ioou ou
105 (f. 116
v
) H0ctov tipu oi oukpu cv
106 (f. 116
v
) O rovc v c ri :q u vuyvcoci
107 (f. 117
r
) Ou oc v ci pov u ctou
108 (f. 117
v
) O u v:itc ycv :c rupuivou v:i
109 (f. 117
v
) uvcc:o c v q ocpcv
Avvu
110 (f. 117
v
) Oc :i Hqtci yuq0ci ou
111 (f. 118
r
) Atcu vopou :ou Hu pioo
112 (f. 118
r
) O to ycv c pov c cv ooc v
113 (f. 118
v
) Avq p yccpyo u ric vui
114 (f. 119
r
) Avq p :i ou ru v:q yc vc o
115 (f. 119
r
) cocv ku pic :o v tuo v oou
116 (f. 119
v
) Hc ruu:ui uycpcv orouoq
117 (f. 120
r
) Ec ooi u 0ov ci rci v u octc
118 (f. 120
r
) Bouko to vc cv :uu pcv
119 (f. 120
v
) Tc v u voic v ou :q v
u rcpci:ov
120 (f. 121
r
) Ev oi ku :ivi u c
121 (f. 121
r
) Nqo:cu occv vqo:ci uv
122 (f. 121
v
) H vqo:ci u :c v kutti o:cv
123 (f. 121
v
) q cpov u vu rtu :q :c v ppo-
:c v
395 nota SUi manoScritti di monaco, graeci 272 e 320
Fig. 1 BSB, gr. 272, f. 63
v
396 daniele arneSano
Fig. 2 BaV, reg. gr. Pii ii 15, f. 40
r
397 nota SUi manoScritti di monaco, graeci 272 e 320
Fig. 3a BSB, gr. 272, f. 74
v
(scriptio inferior)
Fig. 3b BSB, gr. 272, f. 94
r
(scriptio inferior)
Fig. 3d BSB, gr. 272, f. 79
v
(iniziale lambda) Fig. 3c BSB, gr. 272, f. 78
v

(iniziale delta)
398 daniele arneSano
Fig. 4 BSB, gr. 320, f. 11
r
399 nota SUi manoScritti di monaco, graeci 272 e 320
Fig. 5 BSB, gr. 320, f. 13
r
400 daniele arneSano
Fig. 6 ambr., e 47 sup., f. 25
r

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