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Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 ( conv. in L27/02/2004 N.46) ART. comma 2 DCB - Bo (Num. 2) per Poste Spa
09/2012
DIRITTO DI PAROLA
PRODURRE QUESTO GIORNALE COSTA 0,75 EURO QUELLO CHE DATE IN PI IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE QUALSIASI RICHIESTA AL DI L DELLOFFERTA LIBERA NON AUTORIZZATA
In ricordo di Mario
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Dieci anni fa ci lasciava il nostro marione. Tutti noi lo ricordiamo con affetto e pubblichiamo molto volentieri queste righe che sua sorella Loredana gli ha voluto dedicare. nel decimo anniversario della morte di Mario Mazzavillani la sua famiglia vuole ricordarlo con immenso affetto e con tanto rimpianto e nostalgia. Ci auguriamo che anche la grande famiglia che aveva a Bologna, piazza grande, non labbia dimenticato. grazie.
In copertIna
il volto in prima pagina quello di rui, un ragazzo cinese che studia scienze della Comunicazione a Bologna e parla italiano con un bellaccento catanese. la sua esperienza raccontata nellarticolo a pagina 6. la foto di Vittorio Valentini del gruppo fotografico di Bandiera Gialla (www.bandieragialla.it).
ReNDIAmo AD eSemPIo uN DeTeNuTo Che, Come LAVoRo, D uNA mANo ALLA NoSTRA CARA emILIA DeVASTATA DAL TeRRemoTo. NeL geRgo DeLLA PoLITICA e DeI SeRVIzI SoCIALI SI ChIAmA BeST PRACTICe, BuoNA PRATICA, e STA A SegNALARe Che uN eSemPIo DA SeguIRe, uNA SToRIA DA RACCoNTARe e, Se PoSSIBILe, DA eSTeNDeRe A ALTRe SITuAzIoNI NeL PAeSe. PoI FACCIAmo FINTA Che queL DeTeNuTo ABBIA uN Nome, Che ABBIA CommeSSo uN ReATo, ANChe gRAVe (mA NoN TRoPPo, o Che ComuNque NoN PRoCuRI ALLARme SoCIALe) e Che SemPRe LuI SIA IN gRADo DI APPLICARe Le Sue mICIDIALI ComPeTeNze PRoFeSSIoNALI ALLA geSTIoNe DI uN CAmPo PeR gLI SFoLLATI. mAgARI Come SegReTARIo AmmINISTRATIVo, PeR LA geSTIoNe DeLLA CoNTABILIT, o ANChe SoLo FACeNDo LAVoRo DI FATICA, guIDANDo uN CARReLLo eLeVAToRe CARICo DI BANCALI DA SISTemARe IN mAgAzzINo PeR RIFoRNIRe LA meNSA. FuoRI DAL LINguAggIo uN Po LezIoSo DeLLA PoLITICA e DeLLAmmINISTRAzIoNe PuBBLICA, CI SemBRA DAVVeRo uN gRANDe uN RISuLTATo. Se PoI IN queSTo LA NoSTRA RegIoNe SI DISTINTA IN VeLoCIT, eFFICIeNzA e CoNCReTezzA, megLIo ANCoRA. CeRA BISogNo DI BuoNe PRATIChe DoPo TANTo DoLoRe, DI FIDuCIA IN queLLo Che SI Pu FARe, DI CReATIVIT e CoRAggIo. A queSTo, CReDIAmo, DeBBA SeRVIRe IL CARCeRe e ChI SI PReoCCuPA DI ChI CI VIVe DeNTRo NoN Pu Che LAVoRARe IN queSTA DIRezIoNe: A oFFRIRe oPPoRTuNIT DI RISCATTo, A INSegNARe uN meSTIeRe, A DIRe Che NoN TuTTo FINISCe CoN uNA CoNDANNA, SePPuR A NoRmA DI Legge. ALTRImeNTI meTTIAmo LA PeNA DI moRTe, e NoN Se Ne PARLA PI (AVReBBe DeTTo mIo NoNNo!). eCCo, VISTo Che FoRTuNATAmeNTe LA PeNA DI moRTe NoN Ce LABBIAmo PI, DIAmo FIDuCIA A ChI CReDe IN uNA PRIgIoNe Che PoSSA CAmBIARe Le PeRSoNe e, mAgARI, mIgLIoRARLe. uN LAVoRo Che SI Pu FARe SoLo ALLARgANDo Le mAgLIe DeLLA ReTe, INCeNTIVANDo Lo SCAmBIo TRA LA CITT, IL TeRRIToRIo, Le ASSoCIAzIoNI, IL VoLoNTARIATo e IL CARCeRe, e ChI CI VIVe DeNTRo. uN PRogeTTo Che hA Le Sue FoNDAmeNTA NeL LAVoRo eSTeRNo, e Che DeVe PeR FoRzA eSSeRe SoSTeNuTo DALLe ISTITuzIoNI, DAL TeRzo SeTToRe e DA uNA BuoNA DoSe DINFoRmAzIoNe. NoI, Su PIAzzA gRANDe, VogLIAmo FARe LA NoSTRA PARTe. IN uNeSTATe SoFFoCATA DALLe ChIACChIeRe SuL RumoRe IN CITT, PoCo SPAzIo hANNo AVuTo Le BuoNe PRATIChe Che VeNIVANo DALLA DozzA DI BoLogNA. BeNVeNuTo ALLoRA ALLeSPeRImeNTo DI Ne VALe LA PeNA, PeRIoDICo DAL CARCeRe DeLLA DozzA LANCIATo Su www.BANDIeRAgIALLA.IT PRoPRIo IN queSTI gIoRNI. e BeNVeNuTo ANChe ALLo SPAzIo PeRIoDICo Che PIAzzA gRANDe DeDICheR ALLe SToRIe DeL CARCeRe e AI SuoI TRoPPo PoCo PeRmeABILI CoNFINI. queSTA LA NoSTRA BeST PRACTICe. (redazione@piazzagrande.it)
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gerenza
Piazza Grande Giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza dimora TeNDeRe uN gIoRNALe megLIo Che TeNDeRe uNA mANo
redazione Via Corazza 7/8 40128 Bologna, tel. 051 342328, fax 051 3370669 www.piazzagrande.it | redazione@piazzagrande.it CaPoredattore Laura Pasotti Consulenza editoriale Agenda (www.agendanet.it) ProGetto GrafiCo Fabio Bolognini distriBuzione Redazione Piazza grande
COMITATO EDITORIALE Jacopo Fiorentino, mauro Sarti DIRETTORE EDITORIALE Leonardo Tancredi direttore resPonsaBile Bruno Pizzica stamPa Industrie grafiche galeati Registrato presso il Tribunale di Bologna il 15/09/1995 n6474
in redazione eva Brugnettini, erika Casali, Ilaria giupponi, Simone Jacca, olga massari, giuseppe mele, Salvatore Pio, mauro Sarti, Pietro Scarnera, Donato ungaro. Hanno CollaBorato a questo numero Annalisa Bolognesi, Francesca Bono, Beatrice Bussolari, Claudio Cannistr, Francesca Della Spina, marika Di Cristina, Angelica erta, Alice Facchini, Jacopo Fiorentino, gruppo fotografico Bandiera gialla, Alessandro gabriele, marco guidi, Francesca mezzadri, Francesco montori, gianluca morozzi, Sofia Pizzo, Carmine Roccia, Paola Sapori, Federico Serra, marco Tarozzi, Alain Verdial.
012345678910111213141516 LItalia non ha una politica per limmigrazione degna di questo nome
ambiano le stagioni e si susseguono i governi ma una cosa rimane sempre uguale: lItalia non ha una politica per limmigrazione degna di questo nome e capace di stare al passo coi tempi. Dopo i flussi che obbligavano i clandestini a mettersi in coda per giorni davanti agli uffici postali di tutta Italia, i click day che permettevano di vincere un permesso di soggiorno come se fosse un gioco a premi, tempo della sanatoria 2012. entrata in vigore il 9 agosto, a partire dal 15 settembre la nuova sanatoria consentir agli extracomunitari che lavorano irregolarmente sul territorio italiano di farsi regolarizzare dal proprio datore di lavoro e ottenere quindi un permesso di soggiorno. Tutto bene, se non fosse che potranno fare domanda solo le persone in grado di provare di essere presenti ininterrottamente in Italia almeno dal 31 dicembre 2011. Basteranno testimonianze, scontrini, altri documenti? Assolutamente no: faranno fede solo mezzi di prova provenienti da organismi pubbli-
ci. Il problema che questa limitazione non tiene conto del fatto che, se pu, il clandestino si tiene bene alla larga dagli organismi pubblici, e che gli unici contatti possibili sono casuali e dettati dalla necessit (cure mediche) o dalla sfortuna (espulsione). gli elementi critici, purtroppo, non finiscono qui: come nelle passate occasioni non ci saranno filtri che consentiranno di verificare lidentit dei datori di lavoro e le loro condizioni reali (reddito, fedina penale, etc). questo permetter a molti eventuali truffatori di approfittare della situazione: dietro congruo pagamento pattuito con le inconsapevoli persone che necessitano del permesso di soggiorno, datori di lavoro privi dei requisiti di legge (e di scrupoli) potranno fare un alto numero di domande inevitabilmente destinate al fallimento. Le procedure errate che dovrebbero portare al rilascio del nulla osta e successivamente del permesso di soggiorno, metteranno in crisi lattivit delle prefetture, delle questure, delle procure, dellavvocatura di stato, degli
enti di previdenza e degli enti di controllo del lavoro. I soldi che entreranno in cassa grazie alle domande (per ognuna di esse occorre versare 1000 euro allInps) non basteranno a coprire le spese, e, come lamenta emanuele Brignoli, segretario regionale Lombardia dellosservatorio nazionale uffici immigrazione dellugl polizia di stato, le somme recuperate da una parte usciranno decuplicate dallaltra. Al caos dei rinnovi dei permessi si aggiunger la marea di accertamenti sul possesso dei requisiti effettivi per la sanatoria che saranno eseguiti solo dopo la stipula del contratto di soggiorno, cio allesito delle comparazioni dattiloscopiche conseguenti alla richiesta di rilascio del titolo di soggiorno. Inizieranno a quel punto accertamenti, procedure di revoca, contenziosi, denunce penali, in-
dagini, rinvii a giudizio, processi, ricorsi, proteste delle associazioni, manifestazioni, scalate sulle torri e quantaltro.... Risultato prevedibile? Pratiche ferme per anni, truffatori che si arricchiscono alle spalle dei pi deboli, migliaia di persone condannate a restare nella clandestinit prive di diritti chiss fino a quando. Insomma, nulla di nuovo. Scordati a casa il buon senso. mischia bene improvvisazione e ipocrisia. Aggiungici un tocco di malafede et voil, ecco pronta la sanatoria allitaliana. (redazione@piazzagrande.it) *Associazione Avvocato di strada
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p FeDeRICo SeRRA*
a regolarizzazione 2012 sar lultima finestra di salvezza per i datori di lavoro che hanno ancora alle dipendenze qualcuno non in regola: uscendo allo scoperto non incapperanno infatti nelle pesantissime pene previste (illecito penale, fedina penale sporca e migliaia di euro di multe). Dopo quasi tre anni dalluscita, verr infatti applicata anche in Italia la direttiva europea che inasprisce le sanzioni per i datori di lavoro, offrendo nel contempo ai lavoratori sfruttati una via di uscita dallillegalit. I lavoratori che non saranno regolarizzati potranno infatti denunciare i datori di lavoro acquisendo il diritto a un permesso di soggiorno con un conseguente percorso di protezione. Dal 15
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InchIesta
DI PAROLA
Per ottenere un permesso di soggiorno Ce, gli stranieri devono superare un test di lingua. La conoscenza dellitaliano anche uno dei requisiti previsti dal nuovo Accordo di integrazione. ma le scuole pubbliche che la insegnano sono poche. I cinesi e le donne hanno le difficolt maggiori
p ALICe FACChINI
DIRITTO
all8 gennaio 2007, la carta di soggiorno per cittadini stranieri stata sostituita dal permesso di soggiorno Ce. Pu richiederlo solo chi possiede un permesso di soggiorno da almeno 5 anni. Dal 9 dicembre 2010, per ottenerlo necessario superare un test di lingua italiana, che attesti la conoscenza della lingua almeno a un livello A2. ma questo test, agli occhi di molti stranieri, visto pi come uno strumento di discriminazione che come un mezzo di integrazione. La carta di soggiorno, a differenza del permesso di soggiorno, non ha bisogno di rinnovi costanti in questura e non dipende pi direttamente dal contratto di lavoro. una tranquillit in pi per i migranti residenti in Italia. ma, per ottenerla, la conoscenza dellitaliano un passo imprescindibile. Il test di lingua rientra in una logica molto frequente in politica - spiega giorgio grappi, del Coordinamento migranti dellXm24, centro sociale bolognese -: quando si concede qualcosa in pi ai migranti, si richiedono sempre garanzie maggiori. un cittadino italiano pu essere analfabeta o aver parlato solo dialetto per tutta la vita, e non perde i suoi diritti. razzismo istituzionale: le leggi che vengono emanate prevedono trattamenti diversi per i cittadini italiani e per gli stranieri. La legge che dava pi strumenti di integrazione era la Turco-Napolitano commenta Anna Rosa Rossi, responsabile del Centro stranieri della Cgil -, che prevedeva anche la conoscenza della lingua. Successivamente, i governi di destra, hanno legato la conoscenza dellitaliano al rilascio della carta di soggiorno, trasformando le vecchie normative in trappole per gli stranieri. La carta di soggiorno una sorta di anticamera della cittadinanza: il test diventa allora un modo per concedere meno carte di soggiorno. Per ottenere il permesso di soggiorno Ce, la modalit pi frequente iscriversi a un Ctp (Centro provinciale per listruzione degli adulti), che al termine di un corso di 40 ore rilascia un attestato di conoscenza della lingua. Altra strada molto praticata quella di dimostrare la conoscenza dellitaliano con un test in Prefettura: molto spesso, i migranti conoscono gi la lingua, visto che abitano nel nostro Paese da ormai 5 anni, e non hanno pertanto bisogno di un corso preparatorio. In alternativa si pu presentare il diploma di scuola media o superiore ottenuto in Italia, liscrizione alluniversit, oppure il certificato rilasciato dopo un esame da uno degli enti certificatori (riconosciuti dal ministero degli Affari esteri e dal ministero dellIstruzione). Le prove del test sono di tre tipi: ascoltare e rispondere alle domande su un breve parlato; leggere e rispondere alle domande su un testo scritto; scrivere un breve messaggio. Per superare il test, bisogna ottenere almeno l80% di risposte giuste. Il test non molto complicato: nel nostro territorio, solo il 10% di persone non riescono a superarlo. Se si viene bocciati, il mese successivo ci si pu riscrivere, e i tentativi possono essere infiniti. A Bologna, sono due i Ctp attivi: il Besta e il Dozza, a cui si aggiunge nel territorio circostante lorsini di Imola. Nella nostra citt la situazione migliore rispetto ad altri territori continua Anna Rosa Rossi - La realt bolognese ricca di associazioni che organizzano corsi gratuiti di lingua per stranieri e alleggeriscono il lavoro dei Ctp. ma se impone lobbligo della lingua, lo Stato dovrebbe attivare un numero sufficiente di scuole pubbliche. La Cgil, in collaborazione
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InchIesta
Con
il nuovo
ACCordo
AnChe per ottenere il normAle permesso di soggiorno, Che sAr A punti. i migrAnti AvrAnno un limite di due Anni
(prorogAbile di un Altro Anno) per rAggiungere un Certo numero di punti (30) CAlColAti in bAse A unA serie di pArAmetri: lA ConosCenzA dellitAliAno, il perCorso di studi o di formAzione professionAle, lo svolgimento di Attivit imprenditoriAli, lA sCeltA di un mediCo di bAse o lACCensione di un mutuo per ComprAre lA CAsA. se non riesCono A ottenere i punti riChiesti, AllA fine del terzo Anno sCAtter lespulsione.
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nelle foto di queste pagine, le lezioni della scuola di italiano per migranti dellXm24. le foto sono del Coordinamento migranti di Bologna
con lassociazione Arcoiris, mette a disposizione un gruppo di insegnanti che tengono corsi gratuiti di lingua. Linsegnamento non solo finalizzato al superamento del test, ma vuole dare anche qualche nozione di educazione civica: conoscenza della Costituzione, dellordinamento giuridico italiano. Nellanno scolastico passato, sono stati accolti quasi 400 stranieri. Anche lXm24 ha una sua Sim (Scuola italiano migranti): attiva da dieci anni, inserita nella realt della Bolognina, quartiere che registra una massiccia presenza di residenti migranti. Vengono organizzati corsi gratuiti serali, attivi da settembre fino a fine giugno, che non necessitano di alcuna iscrizione. questi corsi non sono appositamente finalizzati al superamento del test, e non rilasciano alcun certificato, ma permettono ai migranti di imparare la lingua, e iscriversi autonomamente ai test della Prefettura. Il nostro intento non quello di insegnare la lingua in maniera nozionistica spiega Diletta Diazzi della Sim -, n di imporre i valori della cultura italiana. La lingua non un dovere o uno strumento di ricatto, ma un diritto. e soprattutto non solo un mezzo per per entrare nel mondo del lavoro. I migranti devono imparare a parlare per se stessi, non ci deve pi essere nessuno che parli per loro. qualche problema in pi per insegnare la lingua italiana si riscontra ad oggi per due categorie: i migranti cinesi e le donne. I primi hanno una comunit molto chiusa, che anche dopo molti anni di residenza in Italia fa comunque fatica a parlare la nostra
lingua. Per quanto riguarda le donne, soprattutto quelle di religione musulmana, hanno grandissime difficolt nel momento in cui tentano di superare il test, perch escono molto raramente di casa e non conoscono quasi per nulla litaliano. La questione della lingua particolarmente spinosa, perch sbandierata nel nome dellintegrazione - commenta milena Trajkovska, ragazza macedone del Coordinamento migranti dellXm24 - In realt, le persone coinvolte vivono da anni in Italia: non una mossa a favore dellintegrazione, perch ormai linserimento avvenuto. solo uno stratagemma per lasciare un marchio, che sottolinei che lo straniero diverso dagli altri. Con il nuovo Accordo di integrazione entrato in vigore il 10 marzo 2012, la lingua diventa un vincolo anche per ottenere il normale permesso di soggiorno, che da ora in poi sar a punti. I migranti avranno un limite di due anni (prorogabile di un altro anno) per raggiungere un certo numero di punti (30); se non ci riusciranno, alla fine del terzo anno scatter lespulsione. LAccordo viene firmato dagli stranieri al loro ingresso in Italia, nel momento in cui viene fatta richiesta del permesso di soggiorno. I punti vengono calcolati in base a una serie di parametri: il livello di conoscenza dellitaliano, il percorso di studi o di formazione professionale svolto in Italia, ma anche lo svolgimento di attivit imprenditoriali, la scelta di un medico di base, attivit di volontariato o apertura di un mutuo per lacquisto di una casa. Chi entra in Italia obbligato a firmare lAccordo per lintegrazione spiega Anna Rosa Rossi -, ma in realt non sa neanche quali condizioni sta accettando, visto che spesso non conosce ancora la lingua. La lingua non mai uno strumento neutro conclude giorgio grappi - Per noi, un mezzo di emancipazione e liberazione, un modo per acquisire quello che spesso viene negato ai migranti, la soggettivit politica. (redazione@piazzagrande.it) f
012345678910111213141516 Sono pi di 2.000 gli studenti cinesi iscritti nelle universit italiane
InchIesta
icky vuole fare la giornalista, Federico ama lo sport e la storia, qy ha il piglio da futura ricercatrice, Rui il coinquilino divertente che tutti vorremmo avere. Sono ragazzi cinesi dai 23 ai 28 anni e studiano in Italia da pochi anni. Si dice che i ragazzi cinesi che scelgono questo Paese sono quelli che hanno voti pi bassi in Cina perch, a differenza degli Stati uniti e dellAustralia, qui non si chiedono requisiti altissimi per accedere alluniversit, solo un semplice test di lingua italiana spiega qy. In effetti sono pi di 2.000 quelli che si sono iscritti alle universit italiane lo scorso anno, quasi il 50% in pi rispetto allanno precedente. e se fino agli anni 80 prediligevano mete come gli Stati uniti, dopo le restrizioni dell11 settembre preferiscono
studiare in Italia, agevolati anche dal programma marco Polo e dalle borse di studio. ma sar solo questo o i test semplici a spronarli a venire in Italia? A sentir parlare Federico, la sua meta era ben precisa fin dagli inizi: ho scelto Bologna per la facolt di Storia che la mia passione. mentre qy ama litaliano: gi laureata in Lingue in Cina, ha deciso di prendere unaltra laurea in Italia. ora progetta un dottorato in Pedagogia. Inizialmente i ragazzi cinesi hanno unimmagine un posuperficiale dellItalia: la moda, il turismo il calcio ma tutti si preparano prima della partenza e fanno un corso di italiano in Cina. I problemi di lingua ci sono ma convivendo con studenti italiani vengono in parte superati. Tuttavia gli italiani hanno labitudine a parlare troppo veloce-
mente e non lasciano spazio alla riflessione tra una parola e laltra. Da sfatare il mito che i ragazzi cinesi siano sempre chiusi in casa a studiare. Anche se sono riservati, amano la compagnia e sono molto attivi. qy partecipa alle attivit culturali di Bologna. Rui, che studia Comunicazione, ha avviato un progetto di scambio imprenditoriale, portando unorchestra da Roma in Cina. Federico responsabile di unassociazione sportiva di discipline orientali. Non amano parlare della Cina. Voi siete abituati a parlare sempre del vostro Paese, addirittura vi incontrate per discutere di politica, societ noi no dice Rui. In Cina si esce per lavorare e fare acquisti. I negozi sono sempre aperti anche di notte. Federico rimasto stupito quando ha scoperto che a Bologna la domenica
tutto chiuso. Forse ci che spinge questi ragazzi a studiare in Italia non solo la cultura ma anche lo stile di vita, distante da quello frenetico delle metropoli cinesi. Dice Rui: mi piace latteggiamento della gente che vive cos tranquillamente qui: si capisce che stanno vivendo, che si godono le cose. Dopo luniversit, alcuni di loro torneranno in Cina anche se studiare allestero non conviene per fare carriera nel loro Paese o per lavorare nel settore pubblico. Non tutti per. Rester ancora qui perch non credo che due anni bastino per studiare a fondo la cultura di un popolo spiega qy. La parola che mi piace di pi in italiano magari perch esprime un sentimento sottile dice Xu Yan. magari rimaniamo a Bologna. (redazione@piazzagrande.it)
Bronx. una sintesi di generi e culture. Lo slang avverte parte di noi, il nostro linguaggio e per questo entra nei testi, il modo pi naturale in cui possiamo essere noi stessi. Non vogliamo crearci un personaggio ribatte giacomo Se a volte, dipende dal mcinger, entrano delle schegge di rabbia fra le rime per andare dritti al punto, per far capire di cosa stai parlando, senza mezzi termini. (redazione@piazzagrande.it)
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InchIesta
Un alto livello di cultura non sempre sinonimo di responsabilit etica
uovi media, nuovi cittadini, una lingua che si arricchisce e si contamina. Parliamo dellitaliano di oggi con giovanna Cosenza, docente di Semiotica al Dipartimento di Discipline della Comunicazione di Bologna, e blogger. Sul suo blog, Disambiguando, entra nelle pieghe della comunicazione con un obiettivo preciso: fare chiarezza. quali ambiguit nasconde la lingua? Le lingue hanno margini di ambiguit ai quali occorre continuamente fare attenzione. questo riguarda la comunicazione fra nativi, ma a maggior ragione cruciale per chi parla lingue diverse e deve trovare una lingua comune per capirsi. e non solo un problema di lingua, ma anche di cultura. ogni lingua infatti porta con s un mondo di esperienze, una storia personale e collettiva. Perci il tema della chiarezza anche un tema etico: pensiamo anche alle religioni diverse, pensiamo alle parole che, tradotte in unaltra lingua, possono evocare emozioni diverse. Crede che litaliano di oggi rispecchi la complessit della societ?
Litaliano non una sola lingua, ci sono i dialetti, i gerghi, i vari livelli di istruzione. Perci potremmo dire che non esiste la lingua italiana, come non esiste la lingua inglese o francese: ogni lingua ne contiene molte altre. Da un lato la contaminazione con persone di altri Paesi un arricchimento, dallaltro c una lingua media, molto legata anche alluso dei mass media, una specie di moneta comune che permette di comunicare a persone di diverse professioni, diverse estrazioni sociali, diverse regioni dItalia: solo 50 anni fa un veneto davvero non capiva cosa diceva un napoletano. In questo la tv ha svolto un ruolo molto importante per lalfabetizzazione di massa. oggi non abbiamo pi quellanalfabetismo radicale che negli anni 50 riguardava il 50% della popolazione; oggi per fortuna gli analfabeti radicali sono sotto il 5% e sono spesso molto anziani. la tv ma soprattutto i nuovi media influenzano anche i contenuti della comunicazione? La lingua influisce sul contenuto e viceversa, perch le parole, le frasi sono i mattoncini del pensiero. una lingua ric-
ca implica un pensiero pi ricco, per bisogna stare attenti a certe implicazioni snobistiche. Penso alla frase del film di Nanni moretti, le parole sono importanti: sono daccordo, ma attenzione agli atteggiamenti snobistici. In Palombella rossa il protagonista urlava quella frase a una giornalista che parlava male, se la prendeva col suo gergo semplificato e cacofonico. Diceva chi parla bene, pensa bene, vive bene, ma attenzione: conosco un sacco di gente che parla anche bene, forbito, eppure pensa malissimo, nel senso che un alto livello di cultura non sempre sinonimo di intelligenza o di responsabilit etica. Cosa pensa della conoscenza dellitaliano come requisito per la carta di soggiorno? la lingua pu essere uno strumento di selezione in un momento in cui sempre pi fluida e contaminata? Capisco che sia necessario conoscere la lingua del Paese in cui si va a vivere, anche se spesso non ci si va per scelta ma per costrizione, ma facciamo attenzione a non fare diventare questa cosa della
lingua una discriminazione. Nel senso che pu essere pi o meno facile acquisire litaliano a seconda della lingua madre di provenienza, ma anche a seconda delle condizioni di istruzione da cui si parte. e ricordiamo che le differenze di istruzione spesso derivano da differenze economiche: pi facile studiare in una famiglia pi ricca. Detto questo, sarebbe bello, da parte del Paese che accoglie, dimostrare interesse per le lingue e le culture delle persone che arrivano. La nostra lingua non deve diventare un totem che tutti veneriamo, ma deve aprirsi alle contaminazioni. (redazione@piazzagrande.it)
(redazione@piazzagrande.it)
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InchIesta
Io allennesima potenza. Bisogna farlo, richiede fatica, ma questo il nostro lavoro, la missione, che sempre ci attende e che dobbiamo iniziare a svolgere. e lingua come accettazione, invece? mettersi nei panni dellaltro. Cercare di adottare questo doppio pensiero, questo faticoso doppio salto vitale. quando vado negli ospedali e nelle carceri per incontrare e parlare, vesto immediatamente i panni dellascoltatore. Bisogna iniziare ad ascoltare le richieste che la vita ci fa, rispondere alle urgenze. Non solo pi facili chiacchierate o interviste, ma essere ricettivi, partecipi, totalizzanti. in un mondo sempre pi globalizzato, dove le lingue si affastellano velocemente, possiamo intravedere il futuro di una lingua globale? La lingua che vedo non formata da un idioma. un lavoro di scoperta sul pensiero e sulla cultura degli altri popoli. Viviamo ancora di questo solco profondo, dove ritroviamo ancora vecchi schemi come la mia territorialit, la mia religione, la mia cultura. Con larte, e non solo con larte del dire, dovremmo inventare un nuovo linguaggio che faciliti e porti alla conoscenza dellaltro, anche quando sembra troppo distante da noi. quando parliamo al terremotato dellemilia, non stiamo pi parlando solo a lui, ma anche ai giapponesi, agli Aquilani, a tutti i
terremotati del pianeta. La distanza un inganno che ormai ha perso il metro della sua misura. usiamo sempre di pi le nuove tecnologie per questo. ormai un architetto, un ingegnere, ma anche lartista non sono solamente pi tali. Il medico non si rapporta pi alla sola malattia, ma anche al malato, che diventa ogni malato, con il suo carico di sofferenza e speranza. Lelemosina non pu essere pi il solo freddo gesto del dare, ma abbracciando, diventa anche il gesto del ricevere. questo non solo mero guadagno, ma anche dignit: parola stralciata, distrutta nel corso del tempo, come la parola amore. Ricerchiamo altri significati, tendiamo alla purezza del primo, ma smettiamola di utilizzare un linguaggio facile che tende a omologare e che allo stesso tempo separa da chi ne usa uno differente dal nostro. nel mare magnum del linguaggio umano, quale sente pi distante da lei? Il linguaggio sportivo, calcistico, di chi parla di eroi, di idoli. Battere, sconfiggere diventano sinonimi di essere grandi,
superiori. Il linguaggio di certo giornalismo che vive sul bisogno della violenza, della strage. Abbiamo capito qualcosa dai Borsellino e dagli Impastato? gli eroi non possono rimanere solo loro. Con coraggio, gli eroi siamo noi, dobbiamo esserlo. mi spaventa il linguaggio di chi ti invita a guardare, in maniera statica, i buoni esempi, senza il fondamentale scatto successivo. ma per farlo, ogni giorno dobbiamo sentirci come terremotati, crepe nelle nostre certezze, nelle nostre labili sicurezze. questa consapevolezza e la ricerca che ne consegue sono il linguaggio dellinvisibile che troviamo nel Piccolo Principe. Necessitiamo di questa nuova frequenza. e anche lartista deve fare e dare di pi, annullarsi nellaltro, ma per capirlo e per essere stretti a lui una volta riemersi. (redazione@piazzagrande.it
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p mARIkA DI CRISTINA
i chiama Bar senza nome ed gestito da ragazzi sordi. Si tratta di unesperienza unica nella nostra citt. I due gestori, Sara e Alfonso, hanno deciso di aprire questa attivit prima di tutto perch non avevano un lavoro e con due obiettivi: organizzare concerti e mostre e creare uno scambio culturale tra persone sorde e udenti. Il Bar senza nome un bar come tutti gli altri frequentato da sordi, udenti, lavoratori, giovani, studenti. Lo scambio culturale che vogliono creare qui non solo tra persone udenti e sorde ma an-
che tra persone di nazionalit diverse. Sara e Alfonso collaborano con il gruppo Camaleonte, nato nel 2006. Come ci racconta gianpaolo, organizzano eventi, in collaborazione con lens per creare incontri tra persone sorde e non. Il primo si tenuto nel 2006 al Parco Angeletti con spettacoli teatrali e poesie. LArteria si poi interessata a questo tipo di attivit e si resa disponibile per ospitarli. Nel futuro si vorrebbero organizzare queste serate nel Bar senza nome ma lo scopo non diventare un simbolo per le persone sorde, spiegano i gesto-
Per quanto riguarda il futuro, si vorrebbero anche riproporre spettacoli teatrali del gruppo Diversamente comici , una compagnia teatrale formata da una donna udente e un ragazzo sordo. La vita di questi ragazzi per non sempre facile. Il problema pi grande il non riconoscimento della lingua Lis nel nostro Paese. ora gli interpreti sono pagati dai sordi, a spese proprie. Se la lingua venisse riconosciuta sarebbe obbligatorio un interprete in tutti i contesti istituzionali e sarebbe tutto molto pi facile, ci spiega Sara. (redazione@piazzagrande.it)
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InchIesta
Sarebbe anche un bel modo di favorire lintegrazione e di far sentire meno povero limmigrato, rendendolo consapevole che ha qualcosa da dare oltre al lavoro
sto molti si sforzano di imparare lidioma di Dante, come si diceva un tempo. ora io vorrei lanciare una proposta: perch non rendere scambievole il contatto? mi spiego, se i rumeni, gli albanesi, i bielorussi, i bengalesi, i pakistani, i cinesi si sforzano di imparare litaliano perch non usarli per insegnare a chi vuole la loro lingua? Certo, si tratta spesso di gente di solito con pochi studi che parla il linguaggio dei poveri, ma tra di loro ci sono anche laureati e diplomati, persone che sono in grado non solo di insegnare correttamente il rumeno, lalbanese, il bielorusso, il bengali, lurdu ma anche di raccontare le loro culture, il loro modo di vita. La mia idea sarebbe questa: perch Piaz-
za grande non si fa promotrice di corsi di scambio? Chi viene a insegnare litaliano in cambio pu imparare almeno i primi rudimenti di una delle lingue degli immigrati. Non si tratterebbe probabilmente di un apprendimento libresco, ma di una lingua viva, popolare, comune, una di quelle cose che uno stagista laureato in lingue va nel Paese straniero a cercare di imparare. ora, visto che il mondo qui tra noi,
perch non sfruttare la sua presenza? Sarebbe anche un bel modo di favorire lintegrazione di far sentire meno povero limmigrato, di renderlo consapevole che anche lui ha qualcosa da dare, qualcosa che va oltre il lavoro quotidiano, qualcosa di non materiale ma di altrettanto concreto, di altrettanto utile. Cosa ne pensano i giornalisti, i dirigenti, i lettori di Piazza grande? (redazione@piazzagrande.it)
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Dieci apprendisti hanno imparato a impastare e tirare la sfoglia grazie al corso organizzato da Piazza grande. Linsegnante Vincenza Pagnoni, la sfoglina dellosteria dellorsa
incenza Pagnoni, la sfoglina dellosteria dellorsa di via mentana, ha insegnato a tirare la sfoglia a dieci persone senza dimora iscritte al corso di cucina e specialit bolognesi organizzato da Piazza grande. Vincenza inizialmente ha preferito rimanere anonima e non rivelare il nome del locale per cui lavora dal 2011 ma i titolari, appena hanno saputo del suo successo riscontrato con liniziativa, sono rimasti entusiasti tanto da spronarla a uscire dallincognito. Nata 55 anni fa a San giovanni in Persiceto e residente a Castel maggiore, Vincenza ha sempre avuto la passione per la cucina bolognese. Il mestiere da sfoglina racconta - lho portato gelosamente con me, il mio orto che ho sempre coltivato. ha lavorato prima in un ufficio di collocamento del ministero del Lavoro per poi diventare chef di cucina passando ( per citarne solo alcuni) da un agriturismo di Budrio alla Locanda
q| qui sotto Vincenza Pagnoni (con il cappellino rosso) con uno dei partecipanti al corso. in basso, le tagliatelle fatte a mano e fritte servite come aperitivo. nel box, la cena
Cinque Cerri e alla Locanda del Castello di Sasso marconi fino alla trattoria del Chierlo di Calderino di monte San Pietro. mi sono dimessa dal lavoro impiegatizio quando i miei figli erano piccoli ma a casa mi annoiavo e quando sono diventati adolescenti e in grado di autogestirsi,
ho iniziato a lavorare come cuoca. Con il passare degli anni, Vincenza ha risentito un po di stanchezza e ha lasciato anche questo lavoro. La passione per la preparazione della pasta fresca tirata a mano lha portata allosteria dellorsa. Vincenza ha partecipato al corso Sfo-
glia senza dimora di Piazza grande in seguito alla richiesta di Federica Tortelli, la giovane coordinatrice delliniziativa e amica di suo figlio. La proposta di Federica mi piaciuta da subito ma non pensavo che questo corso avrebbe avuto tanto successo continua Ai partecipanti ho insegnato a impastare, a tirare la sfoglia, a preparare la pasta ripiena e la raviola, il dolce tipico bolognese, usando le mani e il mattarello, unico strumento a nostra disposizione. gli apprendisti sono stati disponibili e ogni giorno hanno fatto un passo in avanti fino a mostrare la loro bravura agli ospiti della cena organizzata il 4 luglio scorso. Vincenza parteciper alliniziativa anche lanno prossimo e aggiunge: Se avremo
a disposizione uno spazio pi attrezzato con utensili per cucinare, insegner anche a preparare i sughi, il brodo per i tortellini e a fare le lasagne. questanno il corso Sfoglia senza dimora iniziato a febbraio e terminato a fine maggio stato possibile grazie allospitalit del centro sociale anziani Croce Coperta e al contributo di Legacoop per lacquisto dei materiali. (redazione@piazzagrande.it)
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Dopo larticolo di Carlo gubitosa sul numero di giugno, il segretario cittadino del Pd interviene sul tema del referendum
p ALeSSANDRo gABRIeLe
l quesito referendario su cui i bolognesi saranno chiamati a esprimersi, se il Comitato promotore raccoglier le firme necessarie, purtroppo fuorviante. Infatti lopzione di distogliere le risorse destinate alle scuole paritarie private attraverso la convenzione non consentirebbe di impiegarle per le scuole comunali per vincoli di bilancio imposti dalle norme nazionali, n tantomeno per quelle statali, la cui realizzazione non compete al Comune. Inoltre questa opzione non consentirebbe alle scuole private, che attraverso una convenzione sottoscrivono un impegno che garantisce la qualit e laccessibilit agli utenti secondo degli indicatori stabiliti dal Comune, di continuare a svolgere il servizio per un numero di bambini che altrimenti sarebbero esclusi. La convenzione consente invece al Comune di mantenere il controllo dellintero sistema, mettendo in relazione i docenti delle scuole comunali, statali e private paritarie nellambito del coordinamento pedagogico, mantenendo alta la qualit dei servizi erogati da tutti i soggetti; nel caso non ci fosse la convenzione, i bambini che frequentano le scuole private rischierebbero di non vedere applicato larticolo 33 della Costi-
Il Pil e la felicit
p DoNATo uNgARo
e i miei passeggeri siamo in fila a un semaforo in via San Donato, bloccati sul cavalcavia della tangenziale. sabato mattina e sulla A14, in direzione sud, sono tutti fermi in coda. Le macchine sono cariche di bagagli e portano i vacanzieri al mare; oppure accolgono qualche famigliola che si concede un fine settimana in Riviera. mi immagino che saranno molti anche quelli che tornano al paese, nel Sud Italia, dopo un anno di lavoro a milano o a Torino. Sette giorni di ferie in meno per far crescere un punto di Pil ha proposto un esponente del governo. ma a chi in coda sotto al mio autobus, interessa far crescere il Pil? e poi, cos esattamente il Pil? Il Pil comprende anche linquinamento dellaria e la pubblicit delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine settimana disse il 18 marzo 1968 Bob kennedy, fratello del pi famoso John, pochi mesi prima di essere ucciso. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. gli stessi bambini che viaggiano in compagnia di mamma e pap, per andare a trovare i nonni. Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualit della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidit dei valori familiari, lintelligenza del nostro dibattere o lonest dei nostri pubblici dipendenti. e magari il pap oggi alla guida dellutilitaria in coda, sulla A14, proprio un pubblico dipendente, con lo stipendio ridotto e le ferie obbligate. Non tiene conto n della giustizia nei nostri tribunali, n dellequit nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura n la nostra arguzia n il nostro coraggio, n la nostra saggezza n la nostra conoscenza, n la nostra compassione n la devozione al nostro paese. misura tutto, in breve, eccetto ci che rende la vita veramente degna di essere vissuta. I cittadini non vogliono essere misurati in base al Pil; non vogliono essere contati in euro o in Dollari. ma purtroppo i governanti non lhanno ancora capito. (donatoungaro@piazzagrande.it)
Io
tuzione, che nella seconda parte dice che lo Stato deve assicurare a esse (le scuole private che chiedono la parit) piena libert e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. Infine triste riconoscere che il livello di qualit delle scuole statali, sia degli edifici, a volte non sicuri, che delle condizioni di lavoro degli insegnanti, talvolta inferiore a quello delle paritarie. Per questo, deve rimanere limpegno, oltre a garantire il miglior servizio possibile per il maggior numero di bambini anche grazie alle convenzioni con le scuole private paritarie, ad attuare delle politiche nazionali tali che lo Stato sia in grado di soddisfare la domanda di una scuola pubblica di qualit. (redazione@piazzagrande.it)
p CARmINe RoCCIA
stata lestate pi calda degli ultimi anni. La citt come un calderone dacqua bollente, c chi pu sfuggire la canicola e lafa, ma chi non pu vaga alla ricerca di un po di frescura che gli possa dare un po di sollievo. Le strade sono deserte e lasfalto infuocato, sprigiona tremuli vapori sotto il sole implacabile. essere un senza tetto in simili condizioni, significa estrema sofferenza, ma lhomeless un animale resistente, come il dromedario che affronta il deserto. C. cammina rasente il muro nel filo dombra sul marciapiede, i suoi passi sono strascicati ma costanti, si sta dirigendo in un parco, dove pu sedersi allombra di un albero e consumare il suo panino, accanto a una fontanella. Lo fa tutti i giorni. Il parco di Villa Angeletti unoasi verde nella citt, che
Sfuggire la canicola
in questi giorni roventi assomiglia a un deserto. C. seduto su una panchina e segue il filo dei suoi ricordi, annusa gli odori trasportati dalla leggera brezza, lo sguardo spazia tra gli alberi, ode le voci concitate di un gruppo di ragazzi africani, che sono accampati in un anfratto fra gli alberi sulla riva del canale Navile. C. non riesce a vederli, ma sa che stanno consumando il pasto, cucinato in una pentolaccia annerita, sul fuoco di ramaglie raccolte nei dintorni. ormai tutta la stagione che questi ragazzi vivono in questo luogo, la loro casa. Nel riverbero del sole C. intravvede il signor Roberto, che lentamente si aggira raccogliendo i rifiuti con un bastone da giardiniere, incurante del sole che picchia forte. Il signor Roberto lo fa tutti i giorni, ci tiene che il parco sia in ordine, il signor Roberto un pensionato che coltiva un orto, curandolo con amore, il suo, un piccolo fazzoletto di terra come tutti gli altri orti in quel parco, con gli ortaggi rigogliosi e in bellordine. I due uomini si scambiano un saluto e un sorriso, C. con la voce allegra si rivolge allanziano: Signor Roberto, sempre indaffarato, eh!... Si, si fa quel che si pu! La sua voce si perde nella brezza, poi rivolgendo il capo in direzione delle voci dei ragazzi, continua a parlare: questi poveri ragazzi sono veramente messi male, per potrebbero fare pi attenzione a dove buttano i rifiuti. ormai questo parco si sta degradando, la gente non viene pi, le mamme non portano pi i bambini a giocare qui! Il tono della voce triste. C. guarda lontano e con un soffio di voce risponde: Si comportano cosi, perch forse sono arrabbiati con il mondo! Si aspettano qualche aiuto dalle istituzioni e non lo ottengono. Il signor Roberto smette per un attimo la raccolta dei rifiuti, apre la bocca per parlare, ma un clamore di voci lo blocca, unenorme famiglia di rom sopraggiunge in quel momento. formata da almeno tre generazioni. Depositano i loro fagotti sullerba, si accovacciano in circolo e intraprendono una discussione di famiglia, il tono delle loro voci alto e concitato, oltretutto si esprimono in lingua sinta. C. e il signor Roberto si guardano ammutoliti. Intanto il sole sta tramontando, la brezza che soffia da ponente pi fresca. un altro giorno trascorso, C. in cuor suo pensa: Speriamo che domani non faccia caldo come oggi! Non osa pensare ad altro. Lentamente si avvia verso il dormitorio, che non lontano. (redazione@piazzagrande.it)
Il
futuro sar interculturale, non esiste una cultura pura, quella che chiamiamo civilt il risultato di un incontro di valori. lo sguardo di Tahar Ben Jelloun, scrittore e giornalista marocchino, uno degli autori stranieri pi apprezzati in Francia e in Italia. Con lui abbiamo parlato di antirazzismo, il suo tema di maggiore ispirazione. oggi questi valori sono portati da lavoratori stranieri che svolgono attivit manuali, umili, si pensa che non abbiano cultura e quindi c poca curiosit intorno a loro. ma la mancanza di curiosit un principio di ignoranza e se allignoranza si aggiunge la paura, ecco che si arriva al razzismo. sono passati 15 anni dalluscita del suo libro pi noto, il razzismo insegnato a mia figlia, crede che sia necessaria una nuova versione aggiornata? Le cose non sono cambiate, sono peggiorate semmai, il razzismo diventato un
fatto banale nella societ di oggi. Il volto del razzismo di oggi quello dei politici, come la Lega Nord in Italia o marine Le Pen in Francia. Lo dicono in campagna elettorale, davanti alle telecamere della tv, non vogliamo immigrati a casa nostra, lo dicono senza remora alcuna. Il fatto che un partito dichiaratamente razzista come il Front National abbia preso il 18% al primo turno elettorale stato un shock per la Francia. Lultima campagna elettorale stata caratterizzata da una vera e propria isteria dei politici sul tema dellimmigrazione, ma nessuno ha detto la cosa pi semplice, che gli immigrati sono lavoratori e contribuenti. Fermare limmigrazione impossibile, nelleuropa senza frontiere di Schengen il problema di sicurezza per la Francia sono stati i Rom che pure sono cittadini europei quindi liberi di muoversi. Le frontiere si abbattono solo se c pace e giustizia sociale. i lavoratori immigrati sono tra le ca-
tegorie sociali deboli che stanno subendo di pi la crisi. in italia la loro presenza in crescita anche tra i senza dimora. Crede che sia un problema culturale o di politiche sociali? Bisogna agire dal punto di vista politico e culturale, sono persone che vanno aiutate. Sono stupito del fatto che ci sia una forte presenza di immigrati tra le persone senza dimora, in Francia quando una persona cade in povert torna al proprio Paese di origine. vero che magari non vogliono affrontare un rimpatrio per orgoglio, ma per la mia esperienza so che nel maghreb esiste un senso della comunit molto forte, per cui, in casi come questo, ho visto persone autotassarsi per aiutare chi era in difficolt a tornare in patria. la primavera araba partita con il gesto disperato di un ragazzo di tunisi.
oggi in italia vediamo lavoratori e imprenditori indebitati suicidarsi o compiere gesti eclatanti. possibile vedere un nesso? fenomeno nuovo che non fa parte della tradizione araba n italiana, un fenomeno che non capisco. una questione di disperazione, non si sono suicidati perch sono stati lasciati dalle moglie, ma per motivi politici, quindi vogliono che si sappia, vogliono che diventi un fatto pubblico. (leonardotancredi@piazzagrande.it)
p mARIkA DI CRISTINA
di attiviste lesbiche indiane, ingiustizia sociale e stereotipi. I protagonisti di questa edizione saranno una serie di figure storiche e contemporanee della cultura lesbica: zanele muholi, giovane artista sudafricana (nella foto); Adrienne Rich, poeta e teorica lesbica e femminista statunitense scomparsa pochi mesi fa, a cui dedicata linaugurazione del festival, con una lettura musicata di stralci dalle sue opere; Audre Lorde, attivista nera, lesbica, femminista, guerriera, poeta, madre. Oltre al percorso di visioni cinematografiche some Prefer cake anche arte, cultura e socialit lesbiche e femministe: nellambito del festival viene infatti presentata la mostra personale zanele muholi_visual ARTivist, che presenta le opere fotografiche e installazioni audiovisive dellartista sudafricana. (www.someprefercakefestival.com)
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sono gialli, santo cielo, ma chi ha mai pensato ventanni fa di dotare il DallAra di seggiolini gialli, che non centravano niente neppure quanderano gialli davvero e non grigiastri e giallo sporco e mezzi rotti fare i seggiolini rossi e blu come in tribuna faceva schifo? -, senza aggiungere il dettaglio che degli spalti vuoti color giallo sporco sembrano vuoti il doppio. e poi si perde due a zero a Verona alla prima di campionato, e io sono riuscito a non nominare questo orrore di partita fino allultima riga. Sono un genio o no? (redazione@piazzagrande.it)
TERZO TEMPO
Quando Nicol parla di opportunit, sintonizzarsi non immediato. In una parola: capire bene, profondamente. Questione di prospettive. La nostra quella di chi vive da cosiddetto normodotato, e non ha mai davvero conosciuto barriere fisiche. La sua appoggiata alla sedia a rotelle da cui ha dovuto ricostruire, su cui ha saputo rinascere dopo un drammatico faccia a faccia col destino. Perch unopportunit, per Nicol Bensi, non semplicemente un posto conquistato alle Paralimpiadi di Londra. E molto di pi. Significa trovare la chiave di lettura per la vita dopo. Come dice Meme Pagnini, paralimpico dello sci alpino a Torino 2006, poi vicecampione del mondo di sci nautico, vedo i miei amici di giovent passare giornate intere davanti a un bar e mi dico: okay ragazzo, hai avuto fortuna a trovare la strada da seguire. Anche se non lhai scelta. Nicol Bensi uno dei cinque bolognesi che hanno saputo trasformare in realt il sogno olimpico di Londra. Alex Zanardi il pi noto del gruppo, quello che ha saputo mettere su unhandbike tutta la carica agonistica che aveva quando seppe farsi re dAmerica sulle monoposto di Formula Cart. Fabian Mazzei nel tennis e Silvia Veratti nellequitazione sono i veterani: rispettivamente, quattro e tre edizioni dei Giochi in bacheca. In piscina ci sono Stefania Charioni e, appunto, Nicol.A lui la vita cambiata un giorno di otto anni fa, mentre dedicava una domenica agli amici e alla sua grande passione di allora, il motocross. Lincidente, il buio. Lo sconforto, anche: questa non una favola ed scontato che arrivi anche quello. Ma lui aveva qualcosa in cui credere. Lesame di ammissione al corso di laurea in Fisioterapia, che aveva superato pochi giorni prima dellincidente. Dopo quasi un anno di operazioni e riabilitazione, ha ripreso quel cammino. E siccome lo sport una ragione di vita, si gettato in piscina, un posto che fino a quel momento non aveva mai nemmeno preso in considerazione. Ecco, Nicol Bensi un uomo da raccontare, da stimare. Otto anni dopo quella dannata sliding door non ha solo una storia alle spalle da raccontare. Ne ha una davanti da vivere. E il primo fisioterapista paraplegico in Italia (E nel lavoro questo mi aiuta a trovare un feeling con chi soffre, assicura). Si innamorato del nuoto, al punto da potersi permettere un posto alle Paralimpiadi del cambiamento: quelle di Oscar Pistorius, che questa volta c dopo aver rotto schemi e tab, correndo tra i normali, da normale qual . Insomma, Nicol ci regala un bel messaggio: quando ci viene voglia di piangerci addosso, proviamo a cercare unopportunit dentro noi stessi. (redazione@piazzagrande.it)
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Il Terzo Settore si mobilita per innovare il sistema con percorsi di crescita sostenibile e inclusiva
attraverso progetti come questo, forze ed energie nei contesti colpiti per metterle a disposizione di quelle comunit in emergenza. Per questo necessario promuovere il lavoro di rete e mobilitare, verso questo importante e comune obiettivo, quelle risorse, quellimpegno e quelle energie, che sono proprie dei cittadini, dei volontari e della comunit. In altri comuni ugualmente colpiti dal sisma il progetto verr realizzato con altre modalit e partner, anche con lintento di estendere la platea dei beneficiari dagli anziani a tutte le fasce della popolazione che necessitano di questo genere di supporto. (www.auserbologna.it)
processi di cambiamento sociale, economico e demografico e la crisi della finanza locale degli ultimi anni hanno portato a mettere in discussione i tradizionali assetti di welfare. In questo contesto anche il Terzo Settore chiamato a fare la sua parte insieme agli altri attori sociali, pubblici e privati, per innovare il nostro sistema di welfare, promuovendo percorsi realistici per sostenere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Per promuovere un confronto ampio e partecipato su questi temi e presentare idee e proposte concrete, il Forum Terzo Settore emilia Romagna organizza un incontro pubblico dal titolo Dalla regione ai territori: il contributo del Terzo Settore per un nuovo welfare. Lappuntamento per venerd 21 settembre dalle ore 9.30 alle 13 presso Anteas emilia Romagna (c/o CISL) in via milazzo 16, a Bologna. Lincontro frutto di un importante percorso di partecipazione ed elaborazione realizzato attraverso la promozione di gruppi di lavoro che si sono confrontati elaborando idee e proposte concrete su quattro temi ritenuti prioritari. Dal ruolo politico del Forum allinnovazione del welfare, ai processi di partecipazione e governance, al ruolo e potenzialit di volontariato, lavoro sociale e servizio civile. Per il programma completo: www.terzosettoreemiliaromagna.it. (ab) (www.bandieragialla.it)
sempreverdI
p oLgA mASSARI
Il quInto alImento
Viva la gelatoterapia
p FRANCeSCA BoNo e SoFIA PIzzo
Finisce lestate, ma non perdiamo labitudine di gustare un buon gelato anche perch un recente studio commissionato da Antica Gelateria del Corso dimostra che al gelato associata una vera e propria terapia dellumore. A ogni stato danimo corrisponde un gusto: cioccolato e bacio sono scelti da chi vuole forza e protezione. Chi vuole relax, punta sulla panna. Contro lansia. amarena, pistacchio e gusti esotici. La stanchezza passa con tiramis e caff. Gli innamorati prediligono la crema, chi felice mischia senza problemi i gusti, ad esempio cioccolato con limone. Il cono la forma di chi vuole legami con gli altri, evasione da una situazione e conferme dai conoscenti. La coppetta un segnale di voglia di relax. Lo stecco per le persone decise e in cerca di emozioni forti. A Bologna di terapie dellumore se ne possono trovare diverse: tra le gelaterie storiche ci sono Ugo in via San Felice, La Sorbetteria Castiglione e Gianni in via Montegrappa. C chi presta attenzione al prodotto tipico e alla stagionalit come Stefino in via Galliera e in via Petroni (con il nuovo punto veg) e il Gelatauro. Apprezzate anche La Funivia per i gusti tradizionali, Paciugo a Casalecchio, famosa per il gusto quella buona, la Cremeria Santo Stefano, CapoNord via Murri, con il nuovo gusto limone e basilico e Fini in via Massarenti. (www.communeating.com)
ormai settembre e il mare lo rivedremo solo lanno prossimo anche se continuer a esserci sulle nostre tavole pesci proveniente da svariate parti del mondo. ma cosa comportano e quali danni provocano alla fauna marittima le multinazionali della pesca? gli argomenti dolenti, il caso di dirlo, sono una marea. Lanalisi dellInternational consortium of investigative journalists, (su Internazionale) mostra il dissennato sfruttamento delle risorse del pianeta, di imbrogli politici e malefatte di ogni sorta. ecco una stringatissima sintesi. Linchiesta parte dalla la storia del sugarello, molto comune nelloceano ma la cui popolazione calata del 65% dal 2006 al 2011. A gennaio i delegati di 18 Paesi si sono riuniti a Santiago per discutere di come fermare il saccheggio dei mari, ma non hanno fatto grandi passi avanti. Le trattative per listituzione della organizzazione per la gestione dellindustria ittica nel Pacifico
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(canniclau@libero.it)
Ariete
Bilancia
Toro
Scorpione
RICeVeTe IL PeRICoLoSo ABBRACCIo DI mARTe: eVITATe RISChI INuTILI.
uglio e agosto 2012, Londra, mesi olimpici, anno olimpico, citt olimpica. Dal 27 luglio al 12 agosto la capitale britannica ha ospitato la trentesima edizione delle olimpiadi moderne. ma Londra non ha accolto solamente i migliori atleti di tutto il pianeta. La lunga kermesse sportiva stata anche loccasione per coinvolgere il pubblico, proveniente da tutto il mondo con altre iniziative. Anche non sportive. il caso, per esempio, del London 2012 Cultural olympiad che dalle cifre ricavate dal sito web ufficiale ha voluto essere cos interessante e seguito come le olimpiadi stesse: pi di 16 milioni di partecipanti provenienti da tutte le parti del pianeta, oltre 8.300 seminari e pi di 3.700 spettacoli culturali per tutte le et e gusti. uno di questi spettacoli stato with one Voice (che tradotto in italiano sa-
Durante la serata del 2 luglio 2012 e per tre ore, pi di 300 homeless originari del Regno unito e stranieri sono stati le star di questa performance culturale davvero unica. Infatti, per la prima volta nella storia, persone senza fissa dimora han-
no potuto far parte anche loro delluniverso olimpico davanti a un pubblico coinvolto e appassionato che ha riempito la prestigiosissima London Royal opera house. Anche coloro che sono rimasti senza biglietto dopo il sold out quasi immediato, hanno potuto godersi lo spettacolo da casa grazie alla trasmissione on line attraverso il sito www.with1voice.org.uk. Lo spettacolo proponeva sia rappresentazioni teatrali e cinematografiche che canzoni dopera, per finire con un concerto corale di 300 voci fuse, facendo onore al titolo della rappresentazione, in una sola. with one Voice stato un evento organizzato da diverse associazioni britanniche che lavorano con gli homeless nel tentativo di introdurli nel mondo della recitazione, come Cardboard Citizens, The Choir with No Name, open Cinema e Streetwise opera. (redazione@piazzagrande.it)
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7 ottobre 2012
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