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lUnit 29.8.

12 Strasburgo: no alla legge sulla fecondazione La Corte europea per i diritti umani accoglie il ricorso di una coppia portatrice sana di fibrosi cistica Nega la diagnosi genetica preimpianto, ma autorizza laborto terapeutico di Anna Tarquini La Corte europea per i diritti delluomo boccia la legge 40. Con una sentenza che ha accolto il ricorso di una coppia portatrice sana di fibrosi cistica, accusa il legislatore: Lincoerenza del sistema legislativo italiano, da una parte proibisce laccesso alla diagnosi genetica preimpianto e dallaltra autorizza allaborto terapeutico. Il ministro Balduzzi: Ce ne faremo carico. Livia Turco: Norme da riscrivere. Una legge incoerente che viola i diritti delluomo e il rispetto della vita privata e familiare. Un insieme di norme contraddittorie che da un lato negano alla coppia la diagnosi preimpianto in caso di malattie genetiche, perch sarebbe eugenetica, e dallaltro autorizzano la stessa allaborto terapeutico. La Corte Europea di Strasburgo, chiamata per la seconda volta a pronunciarsi nel merito, boccia per violazione dellarticolo 8 della Convenzione dei diritti delluomo due articoli cardine della legge 40 sulla fecondazione assistita. Sono il 4 e il 13, quelli che vietano ai coniugi portatori di malattie genetiche, soggetti sani ma non sterili, di ricorrere alla fertilizzazione in vitro. Cosa che la stessa legge invece consente a coppie portatrici di malattie come lHiv o lepatite C per evitare il contagio del feto. Che la legge 40 fosse, come dice oggi Ignazio Marino, il frutto di una negoziazione avvenuta nel Parlamento italiano, era chiaro fin dalla sua approvazione. Bocciata sedici volte dai tribunali italiani, smantellata punto dopo punto dai ricorsi dei singoli cittadini. Lasciata allinterpretazione dei singoli giudici e finita 5 volte allesame della Consulta che gi prima della di Strasburgo aveva messo un primo vero paletto con sentenza del 2009 dichiarando illegittimo larticolo 14 nella parte che prevedeva un unico e contemporaneo impianto e comunque non superiore a tre embrioni. Ieri per la Corte europea ha fatto un passo in pi mettendo a confronto la Legge 40 con la 194, cio con le norme che in Italia regolamentano laborto legale, per arrivare a un punto che tradotto in termini pi semplici si pu sintetizzare cos: non possibile vietare per etica la selezione dellembrione e consentire invece laborto a feto nato malato. Il ricorso era stato presentato nel 2010 da una coppia italiana fertile, ma portatrice sana di fibrosi cistica. Rosetta Costa e Walter Pavan, dopo aver avuto un figlio nato con la patologia, e di fronte al 25% di possibilit di mettere al mondo un altro figlio malato o portatore sano, avevano deciso di accedere alla procreazione assistita con diagnosi preimpianto. La coppia decise allora di rivolgersi alla Corte europea per violazione del diritto al rispetto della vita privata e per discriminazione. La procreazione assistita, dopo lentrata in vigore della legge 40, consentita solo a coppie sterili o a quelle che hanno una malattia sessualmente trasmissibile. Ma rigorosamente vietata alle coppie non sterili e portatrici sane di una malattia. E qui la contraddizione sottolineata da Strasburgo che accusa: lincoerenza del sistema legislativo italiano che da una parte priva i richiedenti dellaccesso alla diagnosi genetica preimpianto e dallaltra li autorizza a effettuare uninterruzione di gravidanza quando. il feto affetto da questa stessa patologia. Lingerenza nel diritto dei richiedenti motivato al rispetto della loro vita privata e familiare quindi sproporzionata. Nelle motivazioni i giudici europei criticano le posizioni del governo italiano secondo cui la legge 40 ha lo scopo di proteggere la salute del bambino e della donna, la dignit e la libert di coscienza del personale medico e allo stesso tempo evitare il rischio di derive eugenetiche. La Corte non convinta da queste argomentazioni, si legge nel documento diffuso, poich tenendo conto che la nozione di bambino e embrione non sono assimilabili, non vede come la protezione degli interessi invocati dal governo possano conciliarsi con la possibilit di procedere a un aborto

teraupetico di un feto malato. La Corte sottolinea poi come Italia, Austria e Svizzera (che per in procinto di rivedere la legge) siano gli unici tre Paesi, su 32 Stati membri del Consiglio dEuropa presi in considerazione, a proibire ancora il ricorso alla diagnosi preimpianto degli embrioni. Il problema dei rapporti tra la legge 40 e la legge 194 era gi presente all'attenzione italiana, ha commentato ieri il ministro della Salute Renato Balduzzi. Adesso leggeremo la pronuncia e capiremo se e in che misura il bilanciamento accolto dalla legislazione italiana stato compreso dai giudizi di Strasburgo. Il governo poi decider di conseguenza. I coniugi Pavan saranno risarciti. La sentenza per non gli stravolger la vita. Non definitiva. Lo Stato ha tre mesi di tempo per ricorrere all Alta Camera della Corte per i diritti delluomo. Ma bisogna ricordare che appena 19 mesi fa Strasburgo aveva respinto il medesimo ricorso di due coppie austriache. Al momento nessuna ripercussione giuridica in Italia, ma la sentenza ha riacceso il dibattito. E se lOsservatore Romano preferisce non commentare, Scienza e Vita si appella alla questione etica e il Centro di Bioetica cattolica parla di eugenetica liberale, c chi ora vuole riscrivere la legge. Nel rispetto delle coppie e della conoscenza scientifica dice Ignazio Marino. Il Parlamento intervenga per riscrivere norme sagge e ispirate a un diritto mite dice Barbara Pollastrini che permettano alle coppie di accedere serenamente alla fecondazione assistita. Una sentenza che indica la strada per cambiare la normativa osserva Anna Finocchiaro, presidente gruppo Pd al Senato come auspicabile che si riesca a fare il prima possibile. lUnit 29.8.12 Livia Turco: La norma va riscritta in tre punti. La 194 non si tocca di Gioia Salvatori Lex ministro della Sanit: La legge figlia di uno scontro tra associazioni pro-life e gerarchie ecclesiastiche contro le forze laiche del Paese ROMA La legge 194 non si tocca, la legge 40, o quel che ne resta, va riscritta per superare i limiti che ancora ha. Lex ministro della Salute del secondo governo Prodi e deputata Pd Livia Turco, nel giorno della sentenza della Corte europea contro i limiti che la legge 40 pone allaccesso alla fecondazione medicalmente assistita, affonda il colpo verso chi vorrebbe una modifica della legge 194, bolla la legge 40 come una legge ideologica e ringrazia tutte quelle coppie che, ricorrendo a tribunali e corti, ne hanno consentito lo smantellamento del cuore. In tema di diritti annuncia un progetto: terminare questa legislatura con la presentazione di una legge sul testamento biologico che sia frutto di una rielaborazione degli emendamenti presentati dal Pd. Turco, la Corte europea rileva unincongruenza tra la legge 40 e la 194 perch la prima consente laborto terapeutico la seconda non permette a tutte le coppie di ricorrere alla diagnosi preimpianto. Possibile nessuno si sia accorto di questo attrito? Questo accaduto perch la legge 40 frutto di una forzatura ideologica, figlia di uno scontro tra associazioni pro-life e gerarchie ecclesiastiche contro le forze laiche del Paese e una parte politica. Per questo sbilanciata verso la tutela dellembrione in uno modo che altera lequilibrio tra diritti del nascituro e diritti della madre o della coppia. In questo vulnus si sono inserite tutte le sentenze che pian piano, negli anni, lhanno smontata. Questultima mette in risalto un abuso che lallora ministro della Salute Sirchia fece delle linee guida: le us come interpretazione della legge 40 anzich come mero strumento tecnico e in esse scrisse il divieto della diagnosi preimpianto che nel testo della legge non c. Il movimento per la vita dice che se c unincongruenza tra legge 40 e 194 va cambiata la seconda perch figlia del 68 e del femminismo e si occupa solo della donna. Cosa replica? Rispondo che la legge 194 una legge che ha funzionato: si proponeva di regolare e limitare gli aborti e lobiettivo stato centrato in pieno. Lo stesso non si pu dire della

legge 40 che, per esempio limitando a tre il numero degli embrioni da creare a ogni tentativo, ostacola la vita visto che probabile che nessuno di questi si annidi. Inoltre ha portato al turismo sanitario poich non prevede leterologa che mi rendo conto essere un nodo delicato. Quali linee guida deve seguire un legislatore quando scrive una legge sullinizio o sul fine vita, visto che si toccano temi delicati? Che idea si fatta? Bisogna rispettare per le persone, le loro aspirazioni e le loro sofferenze. La legge 40 non lo fa, non crede nella responsabilit personale delladulto, tutta tesa a difendere una vita in potenza a discapito anche della salute delle donne. La legge 40 una legge maschilista? una legge che non tiene conto del fatto che le donne sono gli individui che hanno pi a cuore la vita. Una legge che pare voglia tutelare una vita in potenza dalla sua stessa madre. Una legge che non ha fiducia nelle donne. Tutto il contrario della legge 194 che facendo leva sulla responsabilit delle donne, ne tutela la libert. Perch quando era ministro ed eman le nuove linee guida della legge 40, ampli la rosa di coloro che potevano ricorrere alla fecondazione assistita includendovi chi affetto da malattie sessualmente trasmissibili ma non pens ad aprire pure alle coppie fertili ma con una malattia ereditaria grave nei geni? Perch non era uno dei punti caldi sui quali si discuteva, si palesavano altri problemi. Molti sono stati risolti con la sentenza del 2009 della Consulta che tra laltro ha abolito lobbligo di impianto di tutti e tre gli embrioni, una svolta importante a tutela della salute della donna. Cosa salva e cosa modificherebbe ancora della legge 40? La legge 40 importante perch ha messo ordine in un far west: ora c un elenco certificato di centri, pubblici e privati, monitorati ex lege, preposti alla fecondazione assistita. Inoltre la legge 40 stanzia fondi per la ricerca. Nella prossima legislatura per bisogner mettersi intorno a un tavolo e riscrivere la legge in tre punti. Bisognerebbe, anche se la questione delicata, dare alle coppie sterili la possibilit di fecondazione eterologa; inoltre vanno stanziati fondi per contrastare e studiare la sterilit, sempre pi diffusa, e va consentita la ricerca sugli embrioni in sovrannumero che oggi vengono congelati e poi muoiono. Temi delicati sui quali non c accordo nello stesso Pd... Almeno noi non mettiamo la testa sotto la sabbia Il fine vita un altro di questi... Sogno di concludere la legislatura con una proposta di legge frutto della rielaborazione degli emendamenti presentati durante la discussione sul testamento biologico. Un testo che eviti labbandono terapeutico, sempre allagguato in tempi di tagli, e tuteli il diritto a una fine dignitosa mettendo al centro la relazione medico-paziente. il Fatto 29.8.12 La posizione di Ignazio Marino Sperimentiamo le staminali, ma con regole precise di Caterina Perniconi successo anche a me. Erano gli anni 80, lavoravo a Pittsburgh con un gruppo di ricerca che studiava un nuovo farmaco, il Tacrolimus, contro il rigetto dopo i trapianti di fegato. Non avevamo ancora raccolto i dati sufficienti per lapprovazione. Avevamo tutti contro. Il New York Times nel settembre del 90 scrisse una pagina intera dal titolo Il farmaco che funziona a Pittsburgh. Ci risparmi la parola solo, ma quello era il dubbio che larticolo voleva insinuare. Oggi, dopo la sperimentazione, il Tacrolimus il farmaco anti rigetto pi usato al mondo, mentre Ignazio Marino, chirurgo specializzato in trapianti di fegato, diventato senatore del Partito democratico e presidente della Commissione dinchiesta sul Servizio sanitario nazionale. In questa veste ha conosciuto la storia di Celeste, la bambina veneziana affetta

da atrofia muscolare spinale e curata con linfusione di cellule staminali adulte prelevate dal midollo osseo della madre. Per quanto riguarda le malattie neurodegenerative, questa terapia (detta compassionevole) non ha ancora sufficienti casi a livello sperimentale per dimostrarne la non tossicit. LAifa aveva bloccato la cura di Celeste a maggio, ma il tribunale di Venezia ha permesso alla famiglia di ricorrere temporaneamente alluso delle staminali. Venerd toccher al giudice del lavoro Margherita Bortolaso pronunciarsi definitivamente. Onorevole Marino, qual il problema di questa cura? I problemi sono diversi. Quello che rimprovero ai ricercatori che al momento non abbiamo nessuna informazione scientifica che spieghi la metodologia e i risultati di queste sperimentazioni. La medicina si basa sullanalisi dei dati e sulla ripetibilit dei fenomeni. Chi li studia ha lobbligo morale di diffonderli e farsi approvare le terapie dagli organi competenti. Altre complicazioni? Non bisogna comprimere le esigenze dei pazienti e delle famiglie dentro questa morsa. La malattia emozione, ansia, sofferenza, paura e il paziente non ha strumenti per valutare se una cura efficace o no. Venerd lo decider un tribunale. E anche questo profondamente sbagliato. Abbiamo, allinterno dellIstituto superiore di Sanit, le autorit regolatorie che possono analizzare i risultati senza pregiudizi. Devono farlo loro. Secondo lei c un pregiudizio nei confronti di questo tipo di terapia? Non credo nello specifico. Del resto se la scienza usasse il pregiudizio nel giudicare ogni tipo dinnovazione oggi non saremmo in grado di sconfiggere malattie che invece curiamo. Quindi lei approverebbe la sperimentazione? La mia esperienza certamente mi ha condizionato nella vita di parlamentare. Ho creduto per esempio che il professor Paolo Zamboni dovesse sperimentare la sua cura sulla sclerosi multipla nonostante molti medici lo accusassero di promuovere una terapia senza fondamenti scientifici. Se funzioner o no lo diranno i risultati. Anche in questo caso devessere valutato in base ai dati che non ci siano rischi per i pazienti. In Cina linfusione di cellule una delle terapie pi usate. Ma anche da l non ci arriva nessun dettaglio. Ci sono siti orientali che con questi metodi dicono di curare qualunque cosa. Per i ricercatori non pubblicano i dati e quindi restiamo fermi. Lei che idea si fatto delle cure con le cellule staminali? Penso che tra qualche anno, quando gli studenti di Medicina leggeranno sui libri di storia che cerano dei dottori che prendevano gli organi dai cadaveri e li reimpiantavano nei vivi, rideranno a crepapelle. Con linfusione di staminali, soprattutto quelle che nel nostro paese sono le pi dibattute, cio le embrionali, si potranno curare molte delle malattie incurabili che oggi conosciamo. Ma lunica strada percorribile la sperimentazione e la ripetibilit. Ci sono gi due casi di persone cieche che sono tornate a vedere grazie alle staminali. Ma c molto da studiare. A proposito di dibattiti allitaliana: ieri la Corte europea dei diritti umani ha bocciato la legge 40, in particolare la diagnosi preimpianto. La legge 40 va riscritta. un provvedimento che non ha tenuto conto n delle conoscenze scientifiche, n del calvario delle coppie che desiderano completare il loro progetto di famiglia, con la nascita di un figlio. Lipocrisia del testo eclatante: a prescindere dalla biologia e dallet di una donna, la legge impone limpianto di tre embrioni e le impedisce una diagnosi pre-impianto, costringendola, nel caso di una grave malattia genetica del bambino, a ricorrere allaborto terapeutico. In una materia cos delicata dovrebbero essere applicati protocolli che riflettano lo stato della conoscenza scientifica e le opportunit messe a disposizione dalla medicina.

La Stampa 29.8.12 Ignazio Marino: Una norma anti-scientifica Finalmente sar cestinata Ignazio Marino, senatore del Pd, un chirurgo di fama mondiale di Gia. Gal. Adesso la legge 40 va semplicemente cestinata, esulta Ignazio Marino, senatore del Pd e presidente della commissione dinchiesta sul sistema sanitario nazionale. Cosa cambier ora? Tutto. La sentenza di Strasburgo la pietra tombale su una norma antiscientifica, la definitiva dichiarazione di incoerenza che certifica un dato di fatto: la legge 40 non riformabile, va completamente riscritta. E non solo per limportante aspetto della fecondazione artificiale, ma anche per il paradosso della ricerca scientifica negata e del divieto delluso di cellule staminali embrionali. Quale paradosso? La legge 40 consente di usare cellule staminali prelevate da embrioni olandesi o francesi ma non da quelli destinati a morire nel freddo dentro i centri di infertilit italiani. Adesso dobbiamo voltare completamente pagina. Serve una norma basata sulla conoscenza scientifica e non su un compromesso parlamentare. In questo momento la legge 40 persino difficile leggerla, tante sono le modifiche imposte da numerosi tribunali italiani e ora da Strasburgo. Dellimpianto originale non resta nulla. Siamo a un bivio. Dobbiamo decidere se lasciare lItalia fuori dallEuropa oppure finalmente fare una legge in base alle conoscenze scientifiche contemporanee. Abbiamo il dovere di porre termine al calvario delle coppie che desiderano completare il loro progetto di famiglia, con la nascita di un figlio. Cosa si aspetta adesso? C bisogno, come in Gran Bretagna, di un organismo tecnico, slegato dallideologia per regolare il settore, autorizzare i trattamenti, fornire le linee guida e i codici di comportamento agli ospedali che si occupano di fecondazione assistita. La 40, invece, una legge ipocrita. A prescindere dalla biologia e dallet di una donna, impone limpianto di tre embrioni e le impedisce una diagnosi preimpianto, costringendola, nel caso di una grave malattia genetica del bambino, a ricorrere allaborto terapeutico. Nellinteresse della salute delle persone, della vita delle coppie e della ricerca scientifica del nostro Paese, dovranno essere applicati protocolli che riflettano lo stato della conoscenza scientifica e le opportunit messe a disposizione dalla medicina. una materia delicata, da sottrarre alle crociate La decisione di Strasburgo ci indica la via: riscrivere completamente la legge. La Stampa 29.8.12 Giuseppe Fioroni Lho votata e la difendo ancora No al Far West della provetta di Giacomo Galeazzi ROMA Contrario Giuseppe Fioroni, medico, il leader dellarea cattolica del Partito democratico Strasburgo non ci impone nulla. Ho votato la legge 40 e la difendo: si pu migliorare in qualche aspetto, ma non stravolgerla. Medico e leader dellarea cattolica del Pd, Giuseppe Fioroni si appella alle linee-guida del 2007 con cui gi il ministro Turco ha eliminato ogni contraddizione. Perch la legge 40 non va cambiata? una norma nata per favorire la procreazione nelle coppie sterili, tutelare i diritti dei genitori ma anche del figlio, impedire leterologa perch se il bambino potesse scegliere, sceglierebbe di avere un solo padre e una sola madre. un argine di civilt alla selezione eugenetica, altrimenti con la tecnica preimpianto si decide quali embrioni possono vivere e quali no. Ci in un mondo esposto ai rischi della xenofobia e del razzismo porta alla ricerca

della perfezione e alla rimozione di ogni imperfezione. Le linee-guida della Turco consentono la diagnosi pre impianto a fini terapeutici sullembrione ma non la tecnica osservazionale che d lopportunit di scegliere il figlio che si vuole e di rimuovere quello che non si vuole. Per Strasburgo c contraddizione con la norma sullaborto... Non cos. La 194 non la Rupe Tarpea, non consente laborto di un feto perch malato. La madre in presenza di una grave malattia del feto pu chiedere linterruzione di gravidanza per tutelare la propria salute fisica e mentale che ne verrebbe danneggiata. Dal punto di vista giuridico sia la legge 40 sia la 194 difendono il diritto alla vita del feto malato. Anche la recente convenzione Onu sulla disabilit vieta di abortire un feto un embrione perch malati o affetti da handicap. Quali sono i pericoli senza legge 40? Si precipita nel Far West della provetta selvaggia. Si avrebbe la produzione di embrioni soprannumerari e la loro conseguente distruzione. La fecondazione eterologa altera la costituzione della coppia e inserisce un estraneo che non si assume nessuna responsabilit nei confronti del suo figlio naturale. inaccettabile tornare a una pratica di deregulation per cui in materia di fecondazione artificiale si fa praticamente quel che si vuole. Va evitato, come purtroppo in molti stati accade, di creare i magazzini della vita debole per curare i forti. Procreazione e vita non possono aver nulla a che vedere coi pezzi di ricambio per i ricchi. La Stampa 29.8.12 Una legge incompatibile con i diritti di Vladimiro Zagrebelsky La legge italiana che disciplina lutilizzo delle procedure mediche di fecondazione assistita e pi particolarmente le limitazioni che essa impone, sono oggetto di critiche e polemiche fin dalla sua approvazione nel 2004. Critiche e polemiche che riguardano sia la legge in s, sia le linee guida emanate dal ministero della Salute per specificarne, integrarne e aggiornarne le previsioni. Come si ricorda un referendum parzialmente abrogativo venne fatto fallire nel 2005 con il non raggiungimento del quorum di votanti. E recente la decisione dalla Corte Costituzionale di restituire ai giudici che lavevano prospettata, la questione di costituzionalit del divieto di ricorso alla fecondazione con ovocita o gamete di persona esterna alla coppia (la fecondazione eterologa). La questione verr certo riproposta e la Corte Costituzionale decider. In passato, nel 2009, la stessa Corte aveva dichiarato incostituzionale perch irragionevole e in contrasto con il diritto fondamentale della donna alla salute, la limitazione a tre degli embrioni da impiantare contemporaneamente, senza possibilit di produrne un maggior numero da utilizzare nel caso che il primo impianto non avesse avuto esito positivo. Ora un diverso aspetto della regolamentazione, che una diversa Corte ritiene incompatibile con i diritti fondamentali della persona. Ancora una volta si tratta dellirragionevolezza di un impedimento posto dalla legge italiana allaccesso a una tecnica che frutto del progresso medico. In proposito va ricordato che il Patto internazionale dei diritti economici e sociali delle Nazioni Unite, riconosce a tutti la possibilit di godere dei benefici del progresso scientifico e delle sue applicazioni. Limiti e condizioni sono possibili, ma, come per tutte le deroghe a diritti fondamentali, essi devono essere ristretti al minimo indispensabile per la tutela di altri diritti fondamentali confliggenti. La Corte europea dei diritti delluomo ha deciso il ricorso di una coppia italiana protagonista (e vittima) di una vicenda esemplare dellirragionevolezza della legge, che li esclude dalla possibilit di utilizzare le tecniche di fecondazione medicalmente assistita. I due ricorrenti avevano generato una figlia malata di mucoviscidosi. Fu cos che essi appresero di essere entrambi portatori sani di quella malattia. Nel corso di una successiva gravidanza, la diagnosi prenatale rivel che il feto era anchesso malato. Ricorrendo alla

legge sullinterruzione volontaria della gravidanza, essi procedettero allaborto. Poich tuttavia desideravano un secondo figlio e naturalmente volevano evitare che fosse malato, richiesero di procedere alla fecondazione artificiale, per conoscere lo stato dellembrione prima di impiantarlo, escludere quello malato e utilizzare quello sano. La legge che disciplina la materia limita il ricorso alla fecondazione medicalmente assistita al solo caso in cui la coppia sterile o infertile. Le linee guida ministeriali del 2008 hanno ritenuto che sia assimilabile al caso dinfertilit maschile quello in cui luomo sia portatore delle malattie sessualmente trasmissibili derivanti da infezione da Hiv o da Epatite B e C. Ma non hanno considerato altre situazioni di genitori malati. E cos alla coppia rest negata la possibilit di superare linfermit e dar corso, con la fecondazione medicalmente assistita, a una gravidanza che si sarebbe conclusa con la nascita di un bimbo sano. La Corte europea ha rilevato che la legge italiana nel caso in cui la diagnosi prenatale riveli che il feto portatore di anomalie o malformazioni, consente di procedere allinterruzione della gravidanza. In effetti proprio a ci aveva fatto ricorso la coppia, nella gravidanza successiva alla nascita della figlia malata. Vi dunque, secondo la Corte, unevidente irragionevolezza della disciplina, che, permettendo laborto e invece proibendo linseminazione medica con i soli embrioni sani, autorizza il pi (e il pi penoso), mentre nega il meno (e meno grave). La Corte ha cos rifiutato gli argomenti del governo italiano, che sosteneva che la legge tende a proteggere la dignit e libert di coscienza dei medici e a evitare possibili derive eugenetiche. Argomenti contraddetti dal fatto che la legge consente di procedere allaborto in casi come quello esaminato dalla Corte. In pi ha pesato il fatto che la grande maggioranza dei Paesi europei consente la fecondazione medicalmente assistita per prevenire la trasmissione di malattie genetiche (solo lItalia e lAustria la vietano e la Svizzera ha in corso un progetto di legge per ammetterla). Irragionevole nel sistema legislativo italiano e ingiustificato nel quadro della tendenza europea, il divieto ha inciso senza ragione sul diritto della coppia al rispetto delle scelte di vita personale e familiare, garantito dalla Convenzione europea dei diritti umani. La sentenza non definitiva. Il governo italiano pu chiederne il riesame da parte della Grande Camera della Corte europea. Se diverr definitiva, sar vincolante per lItalia, una modifica della legge sar inevitabile e saranno inapplicabili le linee guida ministeriali. La Corte Costituzionale ha gi pi volte detto che la conformit alla Convenzione europea dei diritti umani, nella interpretazione datane dalla Corte europea, condizione della costituzionalit delle leggi nazionali. Una revisione della legge potrebbe convincere il legislatore ad abbandonare lambizione di disciplinare il dettaglio, con ammissioni ed esclusioni particolari che inevitabilmente creano disparit irragionevoli. Questa una materia in cui occorrerebbe lasciar spazio alle scelte individuali (in questo caso quella di non rinunciare a procreare un figlio, un figlio sano) e alla responsabilit dei medici nel fare il miglior uso possibile del frutto della ricerca e dellavanzamento delle conoscenze e possibilit umane. La Corte Costituzionale ha gi ripetutamente posto laccento sui limiti che alla discrezionalit legislativa pongono le acquisizioni scientifiche e sperimentali, che sono in continua evoluzione e sulle quali si fonda larte medica: sicch, in materia di pratica terapeutica, la regola di fondo deve essere la autonomia e la responsabilit del medico, che, con il consenso del paziente, opera le necessarie scelte professionali. Repubblica 29.8.12 Ora liberi dalle ideologie di Stefano Rodot PEZZO dopo pezzo la terribile legge sulla procreazione assistita, la pi ideologica tra quelle approvate durante la sciagurata stagione politica che abbiamo alle spalle, viene demolita dai giudici italiani e europei. Ieri intervenuta la Corte europea dei diritti delluomo con una sentenza che ha ritenuto illegittimo il divieto di accesso alla diagnosi preimpianto da parte delle coppie fertili di

portatori sani di malattie genetiche. Si tratta di una decisione di grandissimo rilievo per diverse ragioni, che saranno meglio chiarite quando ne sar nota la motivazione. Viene eliminata una irragionevole discriminazione tra le coppie sterili o infertili, che gi possono effettuare la diagnosi grazie ad un intervento della nostra Corte costituzionale, e quelle fertili. Viene rilevata una violazione dellarticolo 8 della Convenzione europea dei diritti delluomo, che tutela la vita privata e familiare. Viene constatata una contraddizione interna al sistema giuridico italiano, che permette laborto terapeutico proprio nei casi in cui una diagnosi preimpianto avrebbe potuto evitare quel concepimento. Viene messo in evidenza il rischio per la salute della madre, quando viene obbligata ad affrontare una gravidanza con il timore che alla persona che nascer potr essere trasmessa una malattia genetica ( questo il caso della coppia che si era rivolta alla Corte di Strasburgo perch, dopo aver avuto una bambina affetta da fibrosi cistica e dopo un aborto determinato dallaccertamento che nel feto era presente la stessa malattia, intendeva ricorrere alla diagnosi preimpianto per procreare in condizioni di tranquillit). bene sapere che tutte queste obiezioni erano state pi volte avanzate nella discussione italiana gi prima che la legge 40 venisse approvata, senza che la maggioranza di centrodestra sentisse il bisogno di una riflessione, condannando cos la legge al destino che poi ha conosciuto, al suo progressivo smantellamento. La Corte costituzionale, gi nel 2010, aveva dichiarato illegittime le norme che indicavano in tre il numero massimo degli embrioni da creare e accompagnavano questo divieto con lobbligo del loro impianto. Vale la pena di ricordare quel che allora scrissero i nostri giudici: la giurisprudenza costituzionale ha ripetutamente posto laccento sui limiti che alla discrezionalit legislativa pongono le acquisizioni scientifiche e sperimentali, che sono in continua evoluzione e sulle quali si fonda larte medica; sicch, in materia di pratica terapeutica, la regola di fondo deve essere la autonomia e la responsabilit del medico che, con il consenso del paziente, opera le necessarie scelte professionali (cos la sentenza n. 151 del 2010). Le pretese del legislatore-scienziato, che vuol definire quali siano le tecniche ammissibili, e del legislatore-medico, che vuol stabilire se e come curare, vennero esplicitamente dichiarate illegittime. La sentenza della Corte europea dei diritti delluomo si colloca lungo questa linea. Quando si parla del rispetto della vita privata e familiare, si vuol dire che in materie come questa la competenza a decidere spetta alle persone interessate. Quando si sottolineano contraddizioni e forzature normative, si fa emergere la realt di un contesto nel quale le persone sono obbligate a compiere scelte rischiose proprio l dove dovrebbe essere massima la certezza, come accade tutte le volte che si affrontano le questioni della vita. Vi sono due diritti da rispettare, quello allautodeterminazione e quello alla salute, non a caso definiti fondamentali. Di questi diritti nessuno pu essere espropriato. Questo ci dicono i giudici, che non compiono improprie invasioni di campo, ma adempiono al compito di riportare a ragione e Costituzione le normative che investono il governo dellesistenza. N si pu parlare di una deriva verso una eugenetica liberale, proprio perch si di fronte ad una specifica questione, che riguarda gravi patologie. Ma la sentenza della Corte di Strasburgo una mossa che apre una complessa partita politica e istituzionale. Saranno necessari passaggi tecnici per far s che tutte le coppie a rischio di trasmissione di malattie genetiche possano effettivamente accedere alla diagnosi preimpianto. Passaggi che potranno essere ritardati dal fatto che il governo ha tre mesi per impugnare la decisione davanti alla Grande Chambre di Strasburgo. Questa impugnativa invocata dai responsabili di questo disastro legislativo e umano. Il ministro Balduzzi, prudentemente, parla della necessit di attendere le motivazioni della sentenza: Ma pu il Governo scegliere una sorta di accanimento terapeutico per una legge di cui restano soltanto brandelli, di cui le giurisdizioni europea e italiana hanno ripetutamente messo in evidenza le innegabili violazioni della legalit costituzionale? Questa sarebbe, invece, la buona occasione per uscire finalmente dalle forzature ideologiche. In primo luogo, allora, bisogna prendere atto, come buona politica e buon

diritto vorrebbero, che bisogna riscrivere la legge davvero sotto la dettatura, non dei giudici, ma delle indicazioni costituzionali, obbedendo alla logica dei diritti fondamentali. Ma, in tempi di carte dintenti e di programmi elettorali, sarebbe proprio il caso di abbandonare fondamentalismi e strumentalizzazioni. Il dissennato conflitto intorno ai valori non negoziabili dovrebbe lasciare il posto ad una attitudine capace di riconoscere che vi sono materie nelle quali lintervento del legislatore deve essere in primo luogo rispettoso della libert delle persone e della loro dignit, che non possono essere sacrificate a nessuna imposizione esterna. Repubblica 29.8.12 Emma Bonino, dei Radicali Quel testo era fuori dal tempo anche leterologa va sdoganata di Giovanna Casadio Ci vuole lEuropa per difendere i diritti civili, presidente Emma Bonino? Nel nostro Paese, leggi come questa sulla fecondazione assistita violano i diritti umani tutelati dalla Corte europea. Il maggior numero di condanne riguardano lirragionevole durata dei processi e la disastrosa situazione dellamministrazione della giustizia, ma si estendono a una molteplicit di ambiti dellazione statale: dalle politiche sui respingimenti dei migranti alle condizioni disumane delle carceri, dallutilizzo del segreto di Stato alla tutela della reputazione degli indagati. Nel novembre 2010 il Gotha degli esperti di diritto internazionale, riuniti nella sala del Refettorio dai Radicali italiani, stese una Dichiarazione in cui denunciava gravissime preoccupazioni in ordine al rispetto dei parametri di base dello Stato di diritto in Italia. I cattolici parlano di sentenza ideologica sulla legge 40, e annunciano battaglia. vita, si erano gi costituiti proprio in questo procedimento di fronte alla Corte, cos come noi Radicali come Associazione Luca Coscioni contro i divieti della legge. E la Corte ha prodotto questa sentenza. Quante inutili sofferenze si sarebbero potute evitare. Secondo lei, ora si modificher qualcosa o si far melina? della sentenza, poi il governo decider se fare ricorso o meno. Se non lo far e la sentenza diventer operativa, chiaro che bisogner arrivare a una modifica parlamentare. Ma lItalia spesso, anche quando viene condannata come sulle carceri, fa finta di niente Questa una legge ormai completamente svuotata da sentenze italiane ed europee. Resta larticolo sul divieto di fecondazione eterologa, che aspetta una sentenza della Consulta. C oggi una maggioranza per modificare le norme sulla fecondazione assistita, che furono sottoposte a referendum nel 2005, in cui and a votare solo il 25 per cento degli italiani? Larmata del cardinal Ruini fece una campagna per lastensionismo. Non mi pare proprio ci sia una maggioranza. Per c il valore della giurisprudenza europea che fonte primaria rispetto a quella nazionale. Di fatto una nuova legge c. Purtroppo su questo tema una maggioranza non c. E quando viene condannata lItalia fa spesso finta di niente Repubblica 29.8.12 Beppe Fioroni, cattolico del Pd Attenti alla deriva eugenetica la vita non un supermercato appena il caso di ricordare che la legge 194 non sostiene da nessuna parte che sia consentito laborto del feto perch malato. Giuseppe Fioroni, leader cattolico del Pd in attesa di conoscere le motivazioni, e senza entrare nel merito del ricorso interviene sulla questione della compatibilit tra legge 40 e legge 194 sollevata dalla Corte di Strasburgo. Fioroni, dovevamo aspettare lEuropa per consentire anche a chi fertile laccesso alla diagnosi Le linee guida del ministro Turco durante il governo Prodi avevano gi introdotto

lutilizzo della tecnologia preimpianto, ma solo per finalit diagnostiche e terapeutiche sullembrione stesso. Avevano escluso quelle tecnologie, invece, per i fini osservazionali, ovvero per quella forma di diagnosi che pu portare a dire ai genitori: Come lo volete il figlio, alto, occhi azzurri...? . Sono sempre possibili miglioramenti normativi, come quelli fatti da Livia Turco. Ma i valori guida della legge erano validi ieri. E sono validi oggi. La legge 40, emanata per garantire alle coppie sterili di poter ottenere una gravidanza, ha due obiettivi. Da una parte tutela il diritto dei genitori ad avere un figlio, e il soggetto debole, il nascituro, ad avere un solo padre o una sola madre (e questo fu il motivo per il no alla fecondazione eterologa). Laltro caposaldo era evitare che la fecondazione artificiale aprisse la strada a una selezione eugenetica in forza della quale il genitore sceglie il figlio che vuole e sopprime quello che non gli piace. C per il problema sollevato da Strasburgo sulla compatibilit tra legge 40 e 194. La 194 non una legge neroniana o figlia della rupe tarpea: non autorizza, infatti, la soppressione di feti malati, ma prevede che si possa consentire laborto quando la salute fisica e mentale della madre messa a repentaglio. Da questo punto di vista le due leggi mantengono la stessa impostazione di fondo: non consentono la soppressione della vita perch malata. E chiudono le porte al supermercato della vita, e ai rischi delle sue derive eugenetiche e razziste. Mostruosit di cui la storia piena. Nel nostro ordinamento nessuna disposizione autorizza a sopprimere un figlio solo perch malato Repubblica 29.8.12 E adesso Pisapia vuole il testamento biologico di Alessia Gallione MILANO DOPO il registro delle unioni civili, Milano vuole quello per il testamento biologico. questo lultimo fronte sul terreno dei diritti civili aperto dalla giunta arancione di Giuliano Pisapia. Un percorso avviato. E un obiettivo preciso. Inserito l, in una Carta dei diritti del malato che assessori e sindaco discuteranno nei prossimi giorni. QUATTORDICI punti per sancire il diritto dei pazienti a veder rispettato il loro tempo senza essere costretti a code e attese, a essere informati, a non dover subire sofferenze e dolore non necessari. Fino al pi delicato di tutti i capitoli. Articolo 13: Diritto alla manifestazione anticipata delle direttive di fine vita, il titolo. Un tema ancora aperto, dopo i casi Welby ed Englaro. Che tocca sensibilit e coscienze ed destinato a dividere. Ma che il Comune, in attesa di una legge nazionale, adesso vuole iniziare ad affrontare. Spingendosi fino al momento estremo delladdio, con la possibilit per i milanesi di esprimersi sul rifiuto dellaccanimento terapeutico e del prolungamento forzato della vita in condizioni di coma irreversibile o di disagio, di richiedere e rifiutare lassistenza religiosa. Ma andando anche oltre. Fino alla scelta sulla donazione degli organi e delle modalit della cremazione/inumazione. A fine luglio, quando il registro delle coppie di fatto sbarc in Consiglio comunale, il dibattito fu duro. Con pezzi del mondo cattolico che arrivarono persino a scomodare il rischio poligamia e con le fibrillazioni di alcuni consiglieri del Pd. Polemiche destinate a tormentare nuovamente Palazzo Marino per il testamento biologico. Perch lobiettivo politico della giunta quello: aprire una discussione sul fine vita. In Italia, lo hanno gi fatto 122 Comuni. E, in 96 casi, il registro gi partito: da Torino (da marzo 2011 sono 358 i testamenti depositati) a Modena (300 volont anticipate da marzo 2010), da Palermo a Livorno fino a Reggio Emilia. A Roma, Napoli e Trieste e in altri 33 casi si attende listituzione. A Milano si parte adesso. linizio di un percorso. Il riferimento, per la prima volta, compare nero su bianco su un documento ufficiale come la Carta dei diritti del malati preparata dallassessore del Pd alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino - gi discusso

con esperti e associazioni e allegato a un altrettanto ufficiale Piano che disegna le politiche sociali della citt e che la giunta voter a settembre. Anche se, per veder nascere il registro, dovr essere il Consiglio comunale milanese a scrivere e approvare successivamente una delibera ad hoc. Una richiesta, quella della necessit che laula affronti il tema del testamento, che fa parte anche di un elenco di quattro delibere di iniziativa popolare (dalla regolamentazione della prostituzione fino alle cosiddette stanze del buco) per cui i Radicali hanno raccolto in totale 31mila firme e che sono state depositate a Palazzo Marino. Questo lobiettivo. In attesa delle decisioni della politica. Anche se, gli esperti dellassessorato, hanno studiato il progetto. Il nostro punto di riferimento Modena, spiega il consulente per politiche sanitarie di Majorino Giuseppe Landonio. In questo caso non ci sono moduli prestampati: un cittadino, con le firme di due testimoni, potr esprimersi liberamente e in modo anticipato sul fine vita: dallaccanimento terapeutico allassistenza religiosa. lUnit 30.8.12 Fecondazione, cambiare si pu di Maria Zegarelli Romano Prodi, mentre si raccoglievano le firme per i referendum parzialmente abrogativi delle parti pi controverse di una legge che sin dallinizio era palesemente ideologica e chiaramente in contrasto con la 194, prov a proporre una modifica. Non fu possibile allora e non lo stato pi dopo. Soprattutto con il mancato raggiungimento dei quorum ai referendum. Ora, dopo che la Corte europea di Strasburgo boccia due articoli della legge 40, il 4 e il 13, che vietano ai coniugi portatori di malattie genetiche, di ricorrere alla fecondazione assistita, il tema torna di attualit. Si pu riscrivere un testo che si ispiri ad un approccio laico e alla legislazione europea? Dal Pd sono convinti che s, si pu fare, se non durante questa coda di legislatura sicuramente nella prossima. Livia Turco individua i tre punti su cui tornare: dare la possibilit alle coppie sterili di ricorrere alla fecondazione assistita (oggi vietata); consentire la ricerca sugli embrioni in sovrannumero che oggi vengono distrutti e stanziare fondi per la ricerca. Chi volle cos fortemente la legge 40 con limpostazione che poi stata ripetutamente bocciata dai tribunali e dalla Consulta, in realt puntava anche a mettere in discussione la legge 194: questo denunciavano allepoca dellapprovazione della legge Livia Turco, Barbara Pollastrini, Ignazio Marino, i Radicali. Perch la vera crudelt della legge 40 nel vietare la diagnosi preimpianto anche in caso di genitori portatori di malattie genetiche. Alla donna, alla coppia, non viene lasciata che una possibilit in caso di feto malato: ricorrere allaborto previsto dalla legge 194. La sentenza della Corte europea di Strasburgo, che ha bocciato la legge 40, ineccepibile e fa seguito alle bocciature della Consulta e a numerose sentenze di tribunali confermando l`urgenza di cambiare una legge ingiusta e crudele dice Roberta Agostini, portavoce Conferenza nazionale delle donne -. Una legge che nata in modo sbagliato, con una forzatura ideologica, e che non ha retto ai ricorsi che tante coppie hanno presentato ai tribunali e alle Corti. Questultimo pronunciamento loccasione per riscriverla in modo radicale, tenendo conto della giurisprudenza comunitaria e cancellando le parti pi assurde e controverse in modo da rispettare i diritti delle donne e delle coppie. Dello stesso parere Vittoria Franco che allepoca della discussione parlamentare tent, insieme al suo gruppo, di cercare una trasversalit mai trovata. E chiss che oggi non si rimodulino le posizioni, se vero come vero che anche il presidente della Camera Gianfranco Fini adesso dice di riconoscersi nelle parole di Giulia Bongiorno, che definisce la legge odiosa e sbagliata. Dal Pdl Sandro Bondi, come credente e parlamentare ad auspicare che riguardo alle questioni bioetiche e dei diritti civili, il centrodestra maturi in Italia un approccio laico che, fatti salvi alcuni principi non rinunciabili, in primo luogo la difesa della dignit della persona e il valore della vita, consenta la ricerca di soluzioni

equilibrate e avanzate frutto di un dialogo e di una intesa fra laici e credenti. Segnali dallUdc: Il legislatore italiano dovr in futuro tener conto delle motivazioni dei giudici che ora evidenziano una palese irragionevolezza nel divieto di analisi pre-impianto, dice Pier Luigi Mantini che si chiede come si possono negare metodi sanitari che garantiscono la salute della madre e del nascituro? Cosa c'entra l'eugenetica?. Gi, che centra? A chiedere un intervento del Parlamento per modificare una legge che non si dimostrata all`altezza dei tempi anche Donato Robilotta, del Nuovo Psi che giudica positiva la presa di posizione di Bondi e parte del Pdl, mentre dalla Lega Roberto Maroni ribadisce la libert di coscienza ai suoi parlamentari. Molte le critiche al governo che intende presentare ricorso contro la decisione della Corte di Strasburgo, sia dentro sia fuori il Parlamento. Dai Verdi Angelo Bonelli dice: Invece di fare melina o cercare cavilli per difendere una norma indifendibile il governo e il Parlamento devono immediatamente mettersi a lavoro per una nuova legge. Serve un gesto damore per restituire il diritto alla maternit e alla paternit a tutte quelle coppie a cui stato sottratto da una legge incoerente, contraddittoria e oscurantista. lUnit 30.8.12 arrivata lora di cambiare la legge 40 di Roberta Agostini Portavoce donne Pd LA CORTE DI STRASBURGO HA MESSO A SEGNO UN ALTRO COLPO CONTRO LA LEGGE 40. solo lultimo atto di una storia di demolizione di una legge crudele ed ingiusta che dura ormai dal 2005, da quando cio le coppie hanno cominciato a presentare ricorsi e i tribunali ad emettere sentenza sui punti pi controversi ed assurdi. La Corte di Strasburgo ci offre loccasione per riprendere un dibattito, provando ad uscire dalle forzature ideologiche e dalle contrapposizioni che hanno dominato la storia della legge, a partire dalla discussione parlamentare che si svolse durante la sua approvazione. La Corte ci dice che c una sfera della vita e delle relazioni tra le persone che deve essere rispettata e riconosciuta, che non possibile consentire la diseguaglianza tra le coppie (ora solo le coppie sterili possono accedere alle tecniche, non chi portatore di malattie geneticamente trasmissibili), che la tutela della salute un valore fondamentale, cos come il rispetto del rapporto medico-paziente. Per capire la necessit della modifica della legge basterebbe partire da questi tre principi di fondo e prendere atto della storia di questi anni e delle sentenze a partire da quella della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la norma che obbliga allimpianto contemporaneo di tre embrioni che hanno praticamente smantellato il testo e profondamente messo in discussione il suo impianto regressivo. Basterebbe prendere atto della realt di migliaia di coppie che compiono in tanti Paesi europei, e non solo, i cosiddetti viaggi della speranza, per rendersi conto che la legge va profondamente cambiata. Chi si sottopone alle lunghe e spesso dolorose tecniche di fecondazione assistita non sta cercando un figlio con gli occhi azzurri, ma semplicemente un figlio, possibilmente sano. La lezione di questi ultimi anni, quelli che ci separano dal referendum del 2005 e che vide protagonisti molti scienziati, ginecologi, medici, dove misurammo una contrapposizione ideologica e spesso un uso politico della religione intorno ai cosiddetti valori non negoziabili, sta in questi pronunciamenti della giurisprudenza, nei valori di laicit della nostra Costituzione, nella tenacia di tante coppie che sono state decise nel far valere i propri diritti. La fiducia verso la responsabilit delle persone ed una legislazione non invasiva dovrebbero essere i principi in base ai quali ridiscutere e modificare le parti pi controverse della legge, compreso il divieto di fecondazione eterologa, che ad oggi uno dei principali motivi dei viaggi allestero delle coppie che se lo possono permettere. Prima

di fare ricorso alla Grande Camera europea, il governo dovrebbe riflettere molto bene sulla storia di questa legge e su quanto avvenuto in questi anni. La legge 194 fu conquistata in un grande dibattito pubblico, che fece i conti con la vita concreta di tante donne che allora morivano a causa degli aborti clandestini ed ha saputo superare barriere ideologiche sulla base di un principio di fiducia verso le persone, di autodeterminazione, libert e responsabilit, che ha prodotto una buona legge, consentendo oggi il dimezzamento del numero interruzioni di gravidanza; semmai aperto il problema di una sua piena attuazione. Fu un passo che segn un salto di maturazione e di consapevolezza del Paese. La nostra responsabilit, come partito nel quale vivono insieme culture, storie e provenienze diverse quella di raccogliere la migliore eredit della nostra storia ed aiutare il Paese a compiere nuovamente questo salto provando a riscrivere una buona legge. il Fatto 30.8.12 Legge 40, il governo sta con i vescovi contro lEuropa di Marco Papola Sorpresa: il capo dei vescovi italiani interviene in difesa della magistratura. In un momento in cui i giudici sono sotto attacco su vari fronti, il Vaticano si schiera con le toghe. Peccato, pero, che la difesa d'ufficio sia in realta un attacco ad altri giudici, quelli della Corte di Strasburgo, che hanno bocciato la legge 40 (fecondazione assistita) nella parte che riguarda la diagnosi preimpianto. Bisogna ripensarci un attimo a livello nazionale, a livello di esperti, sia per il merito sia anche per il metodo, perche non si e passati attraverso la magistratura italiana. Bisogna pensarci. C'e stato un superamento della magistratura italiana, e singolare ha detto ieri il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, al santuario genovese della Madonna della Guardia. LA PRESA di posizione del porporato arriva all'indomani della sentenza della Corte di Strasburgo. I giudici europei hanno dato ragione a una coppia, portatrice sana di una grave malattia genetica, la fibrosi cistica, che chiedeva una diagnosi dell'embrione prima dell'impianto. Per scongiurare di mettere al mondo un bimbo malato con limitate aspettative di vita e percorsi di cura costanti e dolorosi. La diagnosi e vietata dalla legge 40 e la coppia ha fatto ricorso. E ha vinto: lo Stato italiano e stato condannato a pagare un risarcimento. Ma oltre alla Chiesa, la decisione non e andata giu neanche al ministro della Sanita, Renato Balduzzi, in queste ore alle prese anche con il decretone stoppato sul nascere. Il ministro pensa al ricorso (lorgano dappello e la Grande Camera, tre mesi di tempo prima che la decisione diventi definitiva) motivandolo con la necessita di fare chiarezza. A sottolineare l'opportunita di un punto di riferimento fermo sulla questione", e il fatto "che un ricorso da parte del nostro Paese valga proprio a consolidare un punto di riferimento", e stato ieri lo stesso ministro. Una motivazione, quella alla base delleventuale ricorso, che pero convince poco. Infatti in molti hanno sottolineato che la decisione presa dalla Corte di Strasburgo lascia poco spazio al dubbio. Non ce bisogno di fare chiarezza: i giudici (allunanimita) han no stabilito che la legge 40 viola i diritti delluomo. E non e la prima bocciatura per la legge sulla procreazione assistita. Nella sua tormentata esistenza, per 17 volte non ha superato lesame di un collegio giudicante. Da molti fronti arriva linvito al governo a cogliere loccasione per cambiare la legge. In modo da mettere a tacere anche chi accusa Monti di essere europeista solo quando si tratta di chiedere sacrifici. EVIDENTEMENTE leuropeismo del governo Monti funziona a corrente alternata: quando si tratta di nuove tasse, tagli e sacrifici, i memorandum europei sono irrinunciabili, mentre quando si tratta di rispettare i diritti umani e modificare una legge per restituire a chi ha problemi il diritto alla maternita e alla paternita le decisioni della Corte europea dei diritti umani, l'Europa puo attendere. Ad affermarlo e il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, commentando lannuncio del ministro

Balduzzi di voler proporre ricorso. Invece di fare melina o cercare cavilli per difendere una norma indifendibile, governo e Parlamento devono mettersi a lavoro per una nuova legge. Sulla stessa lunghezza donda la Lega italiana fibrosi cistica: Riteniamo che lobiettivo di una vita normale che i malati di fibrosi cistica si stanno faticosamente conquistando sarebbe stato fortemente compromesso dallipocrisia di chi, tutelando a parole l'intangibilita della vita, ne sancisce invece la condanna alla sofferenza per chi deve ancora nascere.

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