Sei sulla pagina 1di 16

1

SATISFICTION INEDITO DI ATTILIO BERTOLUCCI CAPOBIANCO VIDEOGAMES CITAZIONISMO POP GLOBAL FLAMENCO CASALE, FUGA PER LA VITTORIA
MUSICA ARTI OZIO
SUPPLEMENTO SETTIMANALE DE IL MANIFESTO SABATO 10 DICEMBRE 2011 ANNO 14 N. 47

J. EDGAR HOOVER

I SEGRETI DELLA PERSONA PI SEGRETA D'AMERICA IN UN FILM DI CLINT EASTWOOD DA GENNAIO NELLE SALE
AMERICA IERI E OGGI
di ALESSANDRO PORTELLI

Sorvegliare e punire. La storia come deposito di immondizia

lll John Edgar Hoover il protagonista di una delle grandi contraddizioni della societ americana: quella di una societ aperta ossessionata dalla sorveglianza, una societ che mentre rivendicava il suo ruolo di avanguardia del mondo libero scrutava ossessivamente le opinioni, le amicizie, le letture di tutti gli americani alla ricerca di sovversivi e nemici interni di ogni genere (ma soprattutto comunisti). Nella storia degli Stati Uniti, fiducia e paranoia sono andate a braccetto. Da un lato, gli Stati Uniti hanno effettivamente costruito una pratica di mobilit sociale e geografica relativamente elevata, fondata sullespansione e la ricerca della felicit, hanno anticipato diritti di libert di parola e di agenzia politica dallaltro, hanno vissuto continuamente sotto lincubo di nemici

e pericoli immanenti streghe, societ segrete (gli Illuminati di fine 700), congiure papiste, anarchici, comunisti, fondamentalisti islamici Non un caso che in Underworld di Don DeLillo, il grande romanzo contemporaneo che fa paranoia la grammatica della nostra postmodernit, John Edgar Hoover sia una figura centrale, e le sue ossessioni e manie nella sfera privata e personale appaiano come metafora ed estensione di quelle che immette nella vita pubblica. Lossessione securitaria incarnata da Hoover peraltro qualcosa di utile lha prodotto: gli inesauribili archivi dell Fbi sono una delle fonti fondamentali della storia contemporanea, il luogo dove andare a scovare sia dettagli delle vite di Martin Luther o John Lennon, sia le paranoiche invenzioni dei loro sorveglianti. Anche qui ci viene utile Don DeLillo: in Underworld spesso torna sul fatto che per gli archeologi (e non solo) la fonte principale di

conoscenza sono le discariche di rifiuti e che anche per questo il suo Hoover terrorizzato dallidea che qualcuno vada a frugare nella sua spazzatura. Archivi della sorveglianza, depositi di rifiuti: la storia si accumula nellosceno, nel segreto, nellindicibile. Il famoso documento dellamministrazione Bush spiegava che gli Stati Uniti hanno potuto essere colpiti l11 dicembre perch sono una societ aperta e si affrettava a renderla chiusa con le leggi sulla sicurezza della patria, le perquisizioni e le intercettazioni senza mandato della magistratura, i processi militari, il carcere di Guantanamo. N questo vale solo per gli Stati Uniti: la Gran Bretagna, laltro modello di aperta e democratica societ anglosassone, letteralmente il paese pi sorvegliato del mondo, dove non puoi muovere un passo senza qualche videocamera ce ti inquadri. Hoover morto, ma vive e sorveglia insieme a noi.

(2)

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

CINEMA

INTERVISTA ESCLUSIVA A LARRY COHEN

I FILM

CACCIA A GANGSTER E SOVVERSIVI


Roberto Silvestri

Files privati, gole profonde e pubbliche virt


di GIULIA D'AGNOLO VALLAN
NEW YORK

HOOVER
a salutarci quando giravamo al ministero di giustizia. Siamo stati cordiali e non hanno chiesto molto. Credo che fossero entrati in possesso del copione e che, visto che Hoover non ne usciva troppo male, avevano deciso per un approccio soft. Ci hanno lasciato anche girare girare a Quantico, e nellufficio di Hoover.. l Se ricordo, grazie a un tuo strategemma molto creativo.. Dan Daley, che interpreta Clyde Tolson, era una grande passione di Betty Ford. La first lady era stata una ballerina e le piacevano i musical che lui aveva fatto con Betty Grable. Cos lo ha invitato a pranzo alla Casa bianca, insieme Broderick Crawford. Ho immediatamente telefonato all Fbi dicendo che volevamo fare delle riprese da loro ma non quel giorno perch le star del film sono a mangiare dal presidente. Si sparsa la voce e ci hanno spalancato le porte. l In effetti, il tuo film ha un approccio complesso, ambivalente, nei confronti di Hoover non quello che ci si aspetterebbe da un filmmaker di tradizione liberal come te. Mi ha fatto pensare a Nixon di Oliver Stone. Il mio riferimento stato Patton (del 1970, scritto da Francis Coppola, diretto da Franklin Schaffner, con George C. Scott nella parte del protagonista; n.d.r.), un film che non nascondeva i difetti del generale ma riconosceva anche il suo talento. In definitiva, Patton risulta un personaggio accattivante proprio per quel suo essere cos oltraggioso. Hoover era un p simile. Ha fatto cose orribili, ma anche creato unagenzia federale senza pari al mondo. Ha reso possibile perseguire un crimine aldil dei confini di uno stato, iniziato il programma didentificazione con impronte digitali, creato un database delle indagini. Ha combattuto con eguale energia sabotatori nazisti e spie comuniste. Non si pu dire che non abbia fatto il suo lavoro Pi di ogni altra cosa, ha protetto il bureau dagli uomini politici. Sotto di lui l Fbi era unagenzia indipendente e, non importa quanto ci hanno provato, nessuno mai riuscito a sottrarla al suo controllo. Hoover teneva in pugno quasi tutti i presidenti: aveva informazioni che loro non volevano diffuse. Da un lato garantiva che il loro segreto rimanesse tale. In pi, faceva le cose sporche che i presidenti gli ordinavano ma non desideravano pubblicizzare. Perch non era solo Nixon che rubava documenti e spiava le comunicazioni degli avversari politici. Lavoretti di quel tipo risalgono almeno a Franklin D. Roosevelt. l Visto che citi Roosevelt, al momento delluscita di The Private Files lo storico Arthur Schlesinger ha criticato il modo in cui lo hai ritratto Schlesinger era un grande fan di Roosevelt. Sfortunatamente per lui, tutto quello che ho messo nel film realmente successo. Comunque, ai democratici non piaceva come ne uscivano Roosevelt e Kennedy e i repubblicani erano furiosi per Nixon. Nella politica americana devi sempre scegliere da che parte stare, o con un o con laltro. Se cerchi di dare un quadro onesto la fine. Detestano essere criticati. l Nel film mostri molto bene come lossessione di Hoover per il controllo, il ricatto e la manipolazione delle persone andasse ben aldil dei potentati politici. La scena in cui terrorizza un cameriere di ristorante lasciandogli capire di star sorvegliando la sua famiglia sadica.. Era un vero esperto di quel gioco. Anche quando in realt non aveva nulla in mano insinuava di avere informazioni pericolose sulle mogli, I figli, le amantidi una persona. Nessuno sa cosa ci fosse veramente nei files e non tutti sono stati distrutti. Alcuni li ha tenuti John Mohr, uno dei suoi collaboratori pi stretti. Altri li avevano la segreteria di Hoover, Ms. Gandy, e Tolson. Le copie che aveva fatto delle registrazioni di Nixon sono rimaste intatte e sono quelle che alla fine lo hanno seppellito. Trentacinque anni dopo luscita del mio film stato rivelato che Gola profonda, linformatore segreto del Watergate, era in realt Mark Felt il sucessore di Hoover all Fbi, dopo la sua morte e il pensionamento di Tolson. Quindi avevo ragione, in The Private Files, a suggerire che linformazione che aveva fatto crollare Nixon veniva dal Bureau. Ma allora nessuno voleva credere che due eroi come i giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein fossero stati dei burattini nelle mani dell Fbi. In realt, Hoover voleva

LA PATTUGLIA DEI SENZA PAURA (William Keighley, 1935) Cagney avvocato che viene dai bassifondi si arruola nellFbi per combattere, con metodi brutali, proprio il suo benefattore, il gangster che gli uccise un amico. Film storico: Hollywood smette di glorificare la mala (Little Caesar, Scarface) e passa alla glorificazione dei g-men....

lll Girato nel 1977 con tecniche guerrigliere, da un regista di spirito indipendente e credo libertario (in un certo senso come quello di Clint Eastwood), The Private Files of Edgar J. Hoover, insieme un classico biopic anni quaranta (su musiche di Miklos Rozsa) e un prodotto contro tendenza della controcultura. C voluto un regista/sceneggiatore che veniva dallhorror (Its Alive) e dalla blaxploitation (Black Ceasar, Hell in Harlem) per realizzare il primo film non autorizzato sul temuto direttore dell Fbi con Broderick Crawford nella ruolo di J. Edgar Hoover e Dan Daily in quello dellinseparabile Clyde Tolson. Abbiamo discusso del film con Larry Cohen. l Non deve essere stato facile fare un film su Hoover a soli sei anni dalla sua morte Molti dei suoi uomini erano ancora ai vertici dell Fbi. Cera chi sosteneva che sarebbe stato addirittura pericoloso fare un film su di lui. Che ci sarebbero state delle conseguenze che sarei finito su una nuova lista nera. Insomma, tutti mi sconsigliavano Ed proprio per quello che ho deciso di andare avanti. l il tuo unico film non esplicitamente di genere, e su un uomo realmente esistito. Cosa ti interessava in particolare di Hoover? Da piccolo avevo visto molti film sulle gesta dell Fbi, che trovavo appassionanti. Ma crescendo mi ero reso conto che in realt si trattava di operazioni promozionli e che le cose stavano molto diversamente Hoover stato al potere quarantotto anni, una cose senza precedenti nella storia Usa. E il suo era un potere quasi totale. Era spietato, astuto, crudele ma anche molto efficace. Il che lo rendeva un grande personaggio. Prima di The Private Files of Edgar J. Hoover qualsiasi cosa si facesse sull Fbi necessitava dello stampo di approvazione del Bureau. Leggevano la sceneggiatura e spesso mandavano anche un agente sul set. La serie F .B.I., prodotta dalla ABC (e andata in onda tra il 1965 e il 1974; n.d.r.) aveva un uomo di Hoover sul set per ogni episodio. Non ho sottoposto la mia sceneggiatura a nessuna approvazione e non abbiamo avuto visite ufficiali durante la lavorazione. Anche se un paio di agenti sono venuti
In alto John Edgar Hoover, 1951, durante la caccia alle streghe. In basso il fondatore dell'Fbi nel 1935

Ci voleva un classico dellhorror di tradizione liberal per firmare un film su Hoover: The Private Files of Edgar J. Hoover (1977), che nella sua filmografia sta tra Baby Killer e Its Alive. la prima opera sullFbi realizzato senza chiedere l'autorizzazione del Bureau
distruggere Nixon perch lo vedeva come una minaccia. Nixon ambiva a istituire un Bureau tutto suo. l Il tuo film dedica spazio anche alla questione delle preferenze sessuali di Hoover. Secondo te la relazione tra lui e Tolson non aveva nulla di sessuale. No, non credo proprio. Erano due vecchi scapoli. Andavano insieme alle partite di football e baseball, alle corse dei cavalli, giocavano a carte. Allora cerano molti uomini single che vivevano soli. Senza per forza essere gay. E Tolson era sempre con lui perch Hoover era il direttore dell Fbi. Era normale che non si muovesse da solo. Per non abitavano insieme. Abbiamo girato parte del film nella casa dappartamenti di Tolson, che era a circa venti minuti dala casa di Hoover. Abbiamo girato nel giardino della casa di Hoover. E la questione del vestirsi da donna, una cosa da routine comica. Una frottola completa. Lunica persona che ha mai testimoniato su quellepisodio stata una donna poi finita in prigione a Rikers Island per aver giurato il falso. Ma quella stupida storia stata perpetuata ovunque. Persino nel nuovo film di Clint Eastwood. l Ma anche in Private Files suggerisci che la sua sessualit fosse un problema e un qualcosa che condizionava i suoi comportamenti. Credo che Hoover fosse asessuato. Che non avesse contato fisico con nessuno. Ma la pornografia gli piaceva di sicuro e ascoltava assiduamente tutte quelle registrazioni segrete di incontri intimi, come si vede anche nel film. Credo che fosse un modo di punire se stesso, perch il sesso era qualcosa che gli sfuggiva completamente. Il fatto che fosse cos represso in parte il motivo della sua rabbia, del suo comportamento paranoico e del suo desiderio di controllo. l Sei stato quindi sorpreso quando ti hanno dato il London Gay and Lesbian Critics Award, nel 1978? Molto. Evidentemente hanno dato per scontato che Hoover e Tolson fossero gay. Che lo fossero o meno a me, in definitiva, non importa. Ma detesto il modo in cui il loro rapporto raffigurato nel film di Eastwood. l In effetti linverno scorso, dopo aver letto la sceneggiatura di Dustin Lance Black, avevi rilasciato un memorandum che hai scritto per Eastwood e che conteneva parecchie obiezioni. Avevo avuto modo di incontrare Clint anni fa, per un progetto su cui dovevamo lavorare insieme. Quando gli ho mandato i miei appunti, dalla produzione mi hanno ringraziato ma non ho pi sentito niente. Adesso che ho visto il film, il mio parere non cambiato, perch lo script rimasto lo stesso. C persino la scena in cui Hoover si mette il vestito della madre morta.Da dove viene quellidea? Lo stesso Dustin Lance Black ha ammesso, la settimana scorsa, in un incontro al sindacato degli sceneggiatori, che non cerano basi fattuali per una scena del genere. Ma visto che tutti gli chiedevano se Hoover sarebbe apparso vestito da donna.ha risolto in quel modo. Credo sia una scelta assurda, anche un p malata. E, una volta che sono in una biografia, cose simili diventano Storia. Non ce modo di provare che sia una bugia. vero che, da parte sua, Hoover ha danneggiato moltissime persone con false accuse, in nome della crociata contro il comunismo. Ma penso comunque che non sia giusto attribuire accadimenti non veri a

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

(3)

SONO UN AGENTE F.B.I. (Mervyn Leroy, 1959) Dal 1924 al 1972 John Edgar Hoover il vertice di un organismo federale per combattere gangster, mostri, hippies, gay, nazisti, terroristi... La sua agiografia, per obliqua, un quasi doc in technicolor che scodella la carriera del g-men James Stewart che, a fine carriera, ricorda la caccia al Kkk, MaBarker, Dillinger, Machine Gun Kelly... Meglio Larry Cohen, The private files of J. Edgar Hoover....

MANO PERICOLOSA (Sam Fuller, 1953) Guerra fredda, Kgb, microfilm e un borsaiolo newyorkese (Richard Widmark) che, marginale e underground, diventa perfetto eroe fulleriano. Leone di bronzo a Venezia, ma in Italia per non infastidire lFbi da antisovietico si trasform in antinarcotico.

MR. HOOVER AND ME (Emile De Antonio, 1989) Il vertice del cinema di demistificazione di Hoover iniziato da Woody Allen (Prendi i soldi e scappa), Capricorn One, Tutti gli uomini del presidente...Gli americani vogliono la polizia federale, ma non deve tradire lideale jeffersoniano della libert individuale (anche di pensiero).

Per proteggere la patria necessario sacrificare qualcosa: Charlie Chaplin, Martin Luther King, il '68, i Black Panthers...
AMERICA n CACCIA AI COMUNISTI

GERENZA
Il Manifesto direttore responsabile: Norma Rangeri vicedirettore: Angelo Mastrandrea Alias a cura di Roberto Silvestri Francesco Adinolfi (Ultrasuoni), Matteo Patrono (Ultrasport) con Massimo De Feo, Roberto Peciola, Silvana Silvestri redazione: via A. Bargoni, 8 00153 - Roma Info: ULTRAVISTA e ULTRASUONI fax 0668719573 TALPA LIBRI tel. 0668719549 e 0668719545 email: redazione@ilmanifesto.it web: http://www.ilmanifesto.it impaginazione: ab&c - Roma tel. 0668308613 ricerca iconografica: il manifesto concessionaria di pubblicit: Poster Pubblicit s.r.l. sede legale: via A. Bargoni, 8 tel. 0668896911 fax 0658179764 e-mail: poster@poster-pr.it sede Milano viale Gran Sasso 2 20131 Milano tel. 02 4953339.2.3.4 fax 02 49533395 tariffe in euro delle inserzioni pubblicitarie: Pagina 30.450,00 (320 x 455) Mezza pagina 16.800,00 (319 x 198) Colonna 11.085,00 (104 x 452) Piede di pagina 7.058,00 (320 x 85) Quadrotto 2.578,00 (104 x 85) posizioni speciali: Finestra prima pagina 4.100,00 (65 x 88) IV copertina 46.437,00 (320 x 455) stampa: LITOSUD Srl via Carlo Pesenti 130, Roma LITOSUD Srl via Aldo Moro 4 20060 Pessano con Bornago (Mi) diffusione e contabilit, rivendite e abbonamenti: REDS Rete Europea distribuzione e servizi: viale Bastioni Michelangelo 5/a 00192 Roma tel. 0639745482 Fax. 0639762130 abbonamento ad Alias: euro 70,00 annuale versamenti sul c/cn.708016 intestato a Il Manifesto via A. Bargoni, 8 00153 Roma specificando la causale

Un impero tutto loro. J. Edgar e la soluzione finale del capitalismo


di LUCA CELADA
LOS ANGELES

una persona realmente esistita. Ci sono cose interessantissime da raccontare su Hoover, non capisco perch ricorrere a quelle mai successe. O al rapimento Lindberg, con cui non centrava quasi nulla. Purtroppo Clint ha deciso di fare quel film un signore testardo- e non ha voluto sentire ragione. Mi dispiace perch avrebbe potuto venire meglio. E il make-up di Tolson abominevole. Una cosa da non credere in una produzione di quel livello. l Tra le altre cose indicate in The Private Files che McCarthy fosse una sorta di marionetta di Hoover. LHouse Committee on UnAmerican Activities stato alimentato dai files e dalle registrazioni segrete di Hoover, che ha attivamente aiutato e promosso la campagna di McCarthy per istigare la paura del comunismo, ma anche la paura di criticare il governo. Eravamo in guerra con la

Corea, una guerra che non voleva nessuno. La gente sarebbe scesa in strada come poi successo con il Vietnam ma la caccia al comunista spaventava tutti. Temevano di perdere il lavoro, di venire arrestati. Cos lAmerica ha concluso la guerra in Corea come voleva, cosa che non ha potuto fare con il Vietnam. l E che pensi dellidea che Hoover sia stato molto soft con la Mafia? Hoover usciva con gente come Frank Costello, frequentava lo Stork Club e altri locali di propriet del crimine organizzato. Avevano quello che, anche se sembra strano, definirei un gentlemens agreement. Hoover chiudeva un occhio su prostituzione, alcol, scommesse e prestiti clandestine, ma la mafia stave alla larga dal commercio della droga. Non a caso il traffico degli stupefacenti diventato un probleme grave in Usa dopo la sua morte. In quel caso, Hoover ha dato

un contributo positivo Per quanto lo riguardava, quello che era legale a Las Vegas poteva essere legale anche nel resto del paese. Dopo tutto, il proibizonismo non aveva funzionato E, quanto ai presititi illegali, gli interessi della mafia erano pi vantaggosi del 26% the ti caricano oggi American Express o Visa. In altri tempi li avrebbero chiamati usurai. l Ms. Gandy e Tolson erano vivi durante la lavorazione del tuo film? Ms. Gandy era viva, ma ci ha risposto che non voleva parlarci. Era troppo legata a Hoover. Abbiamo invece avuto la collaborazione di William Sullivan il numero tre del Bureau. Sullivan che ha scritto la lettera di ricatto a Martin Luther King in cui gli suggerivano di commettere suicidio. Non Hoover. Anche se sicuramente Hoover lha approvata. Non era la prima volta che facevano cose del genere.

lll Nel suo bel libro, An Empire of their own, Neal Gabler racconta di come negli anni 30 lopinione pubblica americana ritenesse gli ebrei pi inaffidabili di ogni altra minoranza etnica con la sola eccezione degli italiani. Il contesto la cronaca dei mogul ebrei che inventarono Hollywood fondando i grandi studios. Allinizio della seconda guerra mondiale essi erano criticati tra gli altri dagli isolazionisti che consideravano troppo interventisti i messaggi di molti film prodotti allepoca. Gli ebrei di Hollywood si trovavano in una posizione paradossale: da un lato reclutati alla mobilitazione nazionale dall amministrazione Roosevelt per film di propaganda e dallaltro castigati da ambienti filonazisti e antisemiti come quelli rappresentati da Joseph Kennedy. Il patriarca della dinastia Kennedy, allepoca ambasciatore in Inghilterra, non era certo uno straniero a Hollywood visto che era stato produttore e padrone della Rko. Gabler narra di una riunione da lui appositamente convocata nella capitale del cinema nel 1940 alla presenza dei capi degli studios cui intim di non produrre film anti-nazisti che oltre ad essere eccessivamente interventisti avrebbero contribuito a promuovere sentimenti antisemiti. Una minaccia non troppo velata scrisse in seguito lo sceneggiatore Ben Hecht, secondo cui lincontro ebbe leffetto di reprimere ancor pi unidentit ebraica che i mogul avevano gi soppresso nel nome dellassimilazione. Nel caso specifico la fazione di Joseph Kennedy fin per trovarsi dalla parte sbagliata della storia (e di Roosevelt), ma il caso indicativo delle pressioni storicamente esercitate su Hollywood dal potere politico. Pochi anni dopo la guerra presero la forma delle famigerate inchieste della House Unamerican Activities Committee (Huac) del senatore McCarthy. Mentre i mogul infatti temevano lo stigma ebraico e liberal, laltro nucleo importante di ebrei a Hollywood, gli scrittori, furono simpatizzanti e attivi protagonisti del partito comunista e come tali vennero immolati numerosi nella caccia alle streghe del patriottico senatore del Wisconsin. Se da un lato McCarthy era alleato e pupillo proprio del vecchio Kennedy (nonch fidanzato a un certo punto con sua figlia Patricia), dallaltro aveva una naturale affinit con J Edgar Hoover che si sarebbe invece poi rivelato nemico naturale dei figli del patriarca Kennedy. Hoover, padre del moderno abuso di potere e della sorveglianza poliziesca, non disdegnava linterse-

zione col glamour hollywoodiano e addirittura liasons come quella che lavrebbe legato a Dororthy Lamour. Soprattutto per nutriva una profonda diffidenza nei confronti degli inaffidabili ebrei e sinistrorsi di Hollywood. Fra i primi a incappare nella sua rete antisovversiva fu Charlie Chaplin, subito sospetto per lanimo antiautoritario dei suoi film popolati di poliziotti boriosi e malefici potentati. Refrattario agli inviti a modificare i suoi film, Chaplin si guadagn all Fbi un dossier segreto di 1900 pagine. Fu poi lo stesso Hoover a decretare il suo esilio, sollecitando la revoca del permesso di soggiorno per cui nel 1952 al comico venne impedito di rientrare negli Stati Uniti dopo la prima inglese di Luci della Ribalta. Era lo strumento che Hoover aveva gi usato contro Emma Goldman, deportata nel 1932 dopo la revoca illegale della sua cittadinanza americana acquisita, orchestrata sempre da Hoover ai tempi della sua prima crociata antibolscevica. Ora degli anni 60 e 70 gli sforzi dell Fbi erano rivolti principalmente contro il movimento dei diritti civili con la diffamazione sistematica di Martin Luther King, quello pacifista e studentesco e quello nazionalista nero. Pacifisti e Pantere Nere divennero le vittime designate del Cointelpro, lapparato di counter intelligence creato da Hoover per la distruzione dei dissidenti politici che utilizzava la sorveglianza e la diffusione di voci infondate linsinuazione che un componenete di un gruppo fosse un informatore ad esempio - per screditare membri di organizzazioni politiche e fomentare il dissenso al loro interno. Altre tattiche erano la diffusione di notizie false nella stampa e linquinamento delle prove oltre alla repressione armata e la soppressione fisica; tutte erano avvallate da Hoover e molte anticostituzionali ma, come dice lHoover/ Di Caprio nel J Edgar di Clint Eastwood, per proteggere la patria a volte necessario sacrificare qualcosa. E molte furono effettivamente le vittime che pagarono cara questa filosofia. La guerra sporca di Hoover venne diretta in maniera particolarmente aggressiva contro i movimenti di liberazione etnica: oltre alle Panthers, Chicanos e il movimento degli Indiani dAmerica, oggetto questi ultimi di una vera campagna militare del Bureau a Wounded Knee e sulla riserva Lakota di Pine Ridge. Le Pantere Nere vennero praticamente annientate, oltre che dai raid e dalle sparatorie, dalla feroce diffamazione e falsit giudiziarie, come le false testimonianze, per citare un solo caso, usate per condannare Geronimo Pratt

In copertina un poster dal film I was a communist for the F.B.I. di Gordon Douglas 1951 con Frank Lovejoy sulle infiltrazioni comuniste nei sindacati operai Pittsburgh

SEGUE A PAGINA 5

(4)

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

I Spy (for the Fbi)

CINEMA

SPETTRI DI J. EDGAR LA CONTROSTORIA DELL'IMPERO


Leonardo Di Caprio nel ruolo di Hoover sul set con Clint Eastwood

I DISCHI

AL RITMO DELL'F.B.I.
Francesco Adinolfi

I Spy (for the Fbi) il pezzo di riferimento dello spy sound. una fiammata soul del 1966 di Jamo Thomas & His Party Brothers Orchestra. Lhanno incisa, tra gli altri, anche gli Untouchables. Un verso: I fatti sono tutti nel file, non devo indovinare.

Clint, il cronista d'assalto di una memoria perduta


la disapprovazione indignata del Dipartimento della Difesa che gli tolse lappoggio, a sceneggiatura stravolta, e mise allindice un film destinato, secondo Reagan, a restituire al Paese la dignit perduta in Vietnam. Una sorta di operazione Topolino comment Eastwood che devi Gunny da battaglia serrata e sanguinosa a commedia anti-autoritaria (Krohn). Film dopo film, la fiducia di Clint nel risarcimento morale dellamericano passato alla storia come paladino di civilt sincrina sempre pi, e scivola verso un radicale atto di accusa. Unforgiven ridisegna le coordinate del genere e del mito con il suo cowboy in disarmo costretto a misurarsi con un passato di crudele pistolero e che osserva la morte al lavoro, il ragazzo colpito, gemente nella polvere, uccidere non una cosa facile. Il cow boy piange di fronte al razzismo dello sceriffo che massacrer lamico nero, piange con la prostituta sfregiata dalla faccia dangelo. Non accanto a lei, lei. Ed sempre il suo sguardo che Clint declina nelle spirali jazz del suo cinema, omaggio a Bird, Charlie Parker, alla ragazza-pugile di Million Dollar Baby, alle squaw del Texano dagli occhi di ghiaccio, agli indiani dello Straniero senza nome, quando limplacabile pistolero di Lago/Hell consegna agli sporchi pellerossa, un vecchio e due bambini cacciati dai notabili, coperte e vasi di caramelle come prezzo del suo ingaggio. Anche qui c un backstage, laura della vera storia sul set della Sierra Nevada, Lago Mono, terra dei nativi dAmerica, espropriata e colonizzata dai cercatori doro. Non se ne perde uno di peccato originale Clint e arriva perfino a stracciare le Bandiere dei nostri padri, nella struggente tourne propagandistica dei valorosi di Iwo Jima, i marines immortalati nel granito, condotti per gli States come pupazzi da avant-spettacolo di fronte alle folle patriottiche. Cosa c dietro lesaltazione della guerra vinta lo dir nel secondo capitolo, Lettere da Iwo Jima, dove il nemico giapponese accarezzato dalla cinepresa, aiutato a rimettersi in piedi e reso per la prima volta umano, tanto che il Giappone gli rende tributo nella pi commuovente cerimonia di riconciliazione dopo la Bomba. Lo spettro Clint si aggira nel cielo americano e piomba sulla sua falsa coscienza, demolisce ogni statuina orgogliosa e la riconduce al fotofinish. Il suo cinema stagliato nel buio sfila sul carro di un Columbus Day inquinato da un crimine fratricida, Mystic River, ai confini con la capitale dellindipendenza, Boston, sorgente del nuovo mondo. Non c rimpianto per la figura del cavaliere imbattile del cinema classico, dei suoi padri fondatori ma linquietudine che si legge nello sguardo attonito di Monte Hellman quando resuscita il western (La sparatoria, Le colline blu) e lo colloca fuori dal crepuscolo. Estatica visione e rivelazione, qui che accadde. Ed il mondo interiore dellepopea western, lamore per John Ford grande mistificatore che torna in Eastwood, sovrimpresso al John Wayne redento dalla purissima Natalie Wood in Sentieri selvaggi. Sguardo condiviso da un altro cineasta in bilico tra classicit e New Hollywood, Walter Hill, tornato a dirigere dopo dieci anni (Undisputed, 2002) che dal set di Bullet to the Head a New Orleans ci dice come il western da metafora un po logora diventi unastrazione... una sorta di dibattito sul proprio universo morale. Un luogo del passatopresente perch si tratta di film storici , o comunque in costume anche se chiaramente, come tutti sanno, il West del cinema lontano un milione di miglia dal vero West americano. Quel milione di miglia lo spazio cosparso di scheletri preferito da Clint, cronista dassalto di una memoria perduta, pronto a frugare nei diari di bordo e negli archivi secretati dellAgenzia che sched tutti i suoi personaggi pi cari, bollati come sovversivi. Clint, ectoplasma a servizio dellamericano trash (gay compresi, Milk) - unico valoroso modello di unAmerica autentica e rimossa - nel suo tour revisionista non poteva che approdare alluomo simbolo della caccia alle streghe, prima e con McCarthy, luomo che incarna la demolizione degli ideali del repubblicano Lincoln e del democratico Roosevelt, J. Edgar Hoover, lingegnere della macchina del fango. E a Dirty Harry toccher schierarsi con i comunisti, per i mastini dei tribunali dinquisizione lo erano tutti i democratici, i rooseveltiani innanzitutto, in nome della guerra fredda. I rossi per una breve stagione erano tornati alla luce del sole, Era come se fosse spuntato un nuovo giorno.... Non eravamo pi solo comunisti, eravamo di nuovo americani (George Charney Inquisizione a Hollywood). E con loro i sostenitori dei diritti civili. Ma alla fine della seconda guerra

di MARIUCCIA CIOTTA

lll Questo il presente in cui mi trovo, e verso il quale sono proiettato. Clint Eastwood non ha nostalgia del cinema classico, Ford, Hawks, Wellman, Mann, Capra, non uno che dice ma dove sono andati i bei tempi passati? n un cineasta post-classico dallestetica malinconica o dai virtuosismi formali. Clint piazza la cinepresa sulla linea che separa la luce dal buio, leroe dallanti-eroe, e sa che quella linea separa lAmerica dei pionieri, dellalba e delle grandi speranze, dallAmerica che usc sfigurata dal secondo conflitto mondiale. Qualcosa accadde dopo lepoca F D. Roosevelt . quando lideale di libert, il mito della Frontiera, lindividualismo democratico si dimostrarono illusori. Spazzate via le promesse del New Deal, non risuonavano pi le parole del Presidente: Sappiamo che la felicit e la libert individuale non significano nulla se il cibo di un uomo equivale al veleno di un altro... Noi sappiamo che la libert che priva gli altri di questi diritti fondamentali al di fuori di ogni intesa. E fu caccia alle streghe. Nel mirino non solo i comunisti ma chiunque si opponesse allondata feroce del grande capitale fiancheggiato dai poteri pubblici. Clint sinterroga in ogni suo film su quel punto di rottura e sulla perdita dellinnocenza che segu allesperienza infantile dietro un padre girovago, in cerca di lavoro, nomade ed entusiasma di creare un paese nuovo. Tempi di Depressione, quando tutti vivevano di quello che dava la terra, del whisky fatto in casa o di qualunque cosa ti capitasse per le mani. Era divertente vivere cos. Aveva un certo fascino. Clint, nato a San Francisco un anno prima della Grande crisi, si sveglier adolescente sotto latomica di Truman, la Corea, il Vietnam, lassassinio Kennedy e la persecuzione dellun-american che etichettava, in un paese sotto sorveglianza, chiunque non fosse sottomesso alla Legge - io ci piscio sulle macchine della polizia dir lispettore Callaghan, la giustizia unaltra cosa. E cos Clint infiltrer ogni inquadratura dellimmagine subliminale

di una bambina che brucia nel fuoco e nel napalm, coreana o vietnamita, reale o metaforica, da Gunny e a Firefox fino a Gran Torino quando lex operaio Ford confessa al piccolo hmong lomicidio a sangue freddo di un soldato ragazzino sul front coreano, incubo che lo divora perch nessuno me lo aveva ordinato. Crimini individuali, pensando a Norimberga. Clint rester tenacemente devoto a Lincoln, americano al cento per cento, per non rinunciare allidea di riscattarne la memoria e insieme lAmerica intera degenerata nella persecuzione dei rossi e del neri. E questo sua febbre del vendicatore, del revenant venuto dal nulla traccia la linea del revisionismo eastwoodiano. La Storia va riscritta punto per punto per scovare il marcio che vi si annida. Un cinema della redenzione che richiede violenza e dolcezza ed esige di essere dalla parte del perdente totale, di persone lasciate fuori dal mainstream, e di guardare con gli occhi di chi cera e non intervenuto per cambiare le cose. Ma doveri quando accaduto? gli chiedono in True Crime, il suo film contro la pena di morte, e lui risponde forse non avrei potuto far niente ma almeno avrei potuto provarci. Clint, uno con la pelle di tutti i colori, che qualcuno vede campione di machismo o di abusi polizieschi quando sempre nel suo corpo iscrive il colpevole, il doppio che si specchia e si vede serial killer come in Corda tesa. Vale per Dirty Harry, ma per ogni altro personaggio del suo pantheon, ambiguit delleroe, sezionato e smascherato. Cosa nasconde latroce scena in cui il sergente Highway, Gunny, d il colpo di grazia a un nemico gi a terra e gli prende un sigaro cubano dal taschino, ce lo dice il critico newyorchese Bill Krohn, unidea rubata da Corea in fiamme di Sam Fuller, dove il personaggio che prende il sigaro al morto finisce per impazzire. Ecco il fantasma Clint abitare corpi non suoi, i monumenti dellepopea americana, aggrediti dallinterno, riportati alla luce dalle tombe nella Mezzanotte del bene e del male, vincitori di guerre miserabili, come quella di Grenada con le sue bandierine sbiadite e

Un-american al 100%, il regista californiano colloca sempre la cinepresa sulla linea che separa la luce dal buio, l'eroe dall'anti eroe, Jefferson da McCarthy

mondiale il termine liberal fu trasformato da quella spilla rossa di coraggio qual era in una parolaccia scrive lo storico Douglas Brode. Tutti un-american, tutti amici dei comunisti. Eastwood conosce bene il trita-carne Hoover, il boss dellFbi che spadroneggi per quarantanni coperto dalla legge e che uccise non solo metaforicamente le stelle democratiche dellarte e dellimpegno sociale. Lo conosce se non altro per la sua relazione ravvicinata con Jean Seberg, amica delle Black Panthers, morta suicida, ufficialmente. Con J. Edgar si scoperchia il vaso di Pandora e ne escono le bambine urlanti di Clint, lo sporco Harry dal cuore di ragazza messicana (Blood work), estrema sintesi del suo essere laltro nellinvolucro del duro con la 44 magnum, il ladro-detective

di segreti di stato (Potere assoluto). Cinema palpitante delloggi, J. Edgar in perfetta continuit con la narrazione eastwoodiana che mai rivisita il passato nel rimpianto di unimmagine felice. I tempi dilatati, sospesi, le sue ellissi swingate, il suo humour di cavaliere pallido nel circo della mitologia western (Bronco Bill) e nella metropoli dark dei soprusi impuniti (Coraggio fatti ammazzare) compongono listantanea di un paese ancora sotto l incantesimo della commissione per le attivit anti-americane. Folgorante primo piano delle manifestazioni Occupy Wall Street, movimento contagioso da New York a Los Angeles, dove J. Edgar tornato ad arrestare chi scende dal marciapiede o forma assembramenti nei parchi pubblici. Clint Eastwood un vero (un) american al cento per cento.

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

(5)

Long Cool Woman in a Black Dress Una canzone del 1972 degli Hollies, storica band del pop inglese. In un bar scoppia linferno e lei, vestita di nero, bellissima, al centro dellazione. La voce dice: Sabato sera ero al centro, stavo lavorando per lFbi, quando....

Come Spy with Me Una girandola di spie e agenti segreti scandisce il ritmo di questo disco, tema del film Vieni a fare la spia con me conTroy Donahue del 67. Smokey Robinson &The Miracles infilano una perla soul con tanto di verso ipersensuale: Possiamo condividere intrighi di ogni genere.

Teenage Fbi Misteri d'amore al cuore dei Guided By Voices, gruppo Usa allesordio in ambito lo-fi, ovvero crudi e a bassa fedelt sonora. Nella canzone del 1999, un loro classico, sono perentori: Quando sei intorno a me io divento un altro. C ancora la ragazzina Fbi che ti insegue?.

Agent Double-O-Soul Edwin Starr, il cantante di War, inno pacifista anti Vietnam, si supera in questo brano del 1965. Non si fa pregare e si trasforma in un agente segreto al servizio del ritmo e dellamore. Salva un uomo con poco soul e si preoccupa della baby citata nel finale.

HOOVER AND I

SEGUE DA PAGINA 3
delle pantere di L.A. per un omicidio non commesso a Santa Monica. Ci sono in seguito voluti 27 anni per scagionare linnocente Pratt, scarcerato nel 1997 prima di morire di infarto lo scorso giugno nel paese adottato, la Tanzania. Assieme al maccartismo, Cointelpro rimane lesempio pi famigerato di abuso interno del potere del secolo americano; si tratt a tutti gli effetti, di due golpe capaci, nel nome della sicurezza interna, di sovvertire in modo fondamentale la legalit democratica ed esprimere al peggio la paranoia del paese sconfinando a volte nellassurdo e nel tragico. La diffidenza e lantipatia profonda per Hollywood percorre tutta la carriera del poliziotto pi potente dAmerica, e nel 1970 il capo dellFbi intraprese una operazione particolarmente meschina contro una pericolosa sovversiva hollywodiana: Jean Seberg. Lattrice, scoperta adolescente da Otto Preminger, era tornata nel 1970 a lavorare a Hollywood (per girare Paint Your Wagon con Clint Eastwood). Precedentemente aveva passato alcuni anni in Francia dove aveva recitato in bout de souffle per Godard e sposato Franois Moreuil prima, e in seguito Romain Gary. Al suo ritorno venne attenzionata da Hoover per il suo appoggio dichiarato sia allAim (American Indian Movement) che al Black Panther Party. Lufficio Cointelpro di Los Angeles, che aveva lincarico di neutralizzare elementi devianti del cinema organizz contro di lei una operazione approvata, come mostrano documenti interni successivamente ottenuti tramite il freedom of information act, dallufficio di Hoover, in cui venne suggerito a Newsweek e al Los Angeles Times che il padre del bambino di cui Seberg allepoca era incinta non fosse il marito bens Raymond Hewitt, militante delle Pantere Nere. Una storia falsa che ripresa dai giornali ebbe comunque leffetto di destabilizzare psicologicamente lattrice, specie dopo la morte della bambina, bianca, due giorni dopo la nascita. Un evento determinante secondo alcuni della depressione che non lavrebbe pi abbandonata fino al suicidio commessso nel 1979 (suicida mor, 15 mesi dopo anche Gary). Una storia che contiene tutto il gratuito sopruso alla base della pratica dellFbi di Hoover, tantopi cinico in questo caso per la natura delle allusioni, un tono ammiccante fondato sul tab originale capace di ispirare mille linciaggi: lunione fra donna bianca e uomo nero, paura fondamentale dellAmerica razzista e un registro significativo per un uomo la cui vita era volta a proteggere, sopra a tutti gli altri segreti, quello della propria identit sessuale. Lepisodio di Seberg fu fra quelli specificamente indagati dalla commissione Church che dopo Watergate venne istituita per fare chiarezza sugli abusi di potere e per riformare Fbi e Cia. Il Church Committee, illumin tra laltro i tentativi della Cia di assassinare leader di paesi nemici come Patrice Lumumba, Rafael Trujillo, Rene Schneider e naturalmente Fidel Castro e le vaste operazioni di sorveglianza interne dellFbi. Il suo rapporto provoc, se non lo smantellamento, il ridimensionamento degli abusi che per 30 anni erano diventati istituzionalizzati in una guerra politica condotta in particolare dal governo ombra di Hoover. Ma i limiti che allautonomia e limpunit delle due agenzie apposti allora dal congresso sono stati in gran parte spazzati via nei postumi dell11 settembre. La lotta al terrorismo ha varato una nuova guerra segreta e istituzionalizzata di matrice come nota Michael Ratner nel suo Hell No! Your Right to Dissent in the 21st Century, del tutto hooveriana. Larcipelago repressivo del Patriot Act, varato da Bush

Una vita perseguitata L'ultimo film di Emile De Antonio


di R.S.

e proseguito da Obama consente oggi la criminalizzazione di segmenti sociali e gruppi etnici e religiosi sotto la rubrica di terrorismo interno. Con ampi poteri di detenzione preventiva e indefinita, tribunali militari e tortura legalmente sancita, larcipelago della homeland security con Guantanamo, le rendition clandestine di combattenti nemici e deportazioni di immigrati (oltre un milione solo sotto Obama), un apparato di controllo che per capillarit e impunit va oltre le pi ardenti speranze del vecchio J Edgar. Meccanismi nuovamente facilmente applicabili anche alla soppresione del dissenso come dimostrano le recenti indagini

delFbi su Peta, Greenpeace, Earth First e addirittura i pacifisti quaccheri, tutti alloccasione riclassificabili nel nuovo paradigma come terrorismo domestico. Allo stesso modo, scrive sempre Ratner, la gestione del dissenso in piazza con zone rosse, proiettili di gomma e spray urticanti dimostra una escalation confermata in questi giorni dalla partecipazione di reparti della homeland security agli sgomberi degli accampamenti Occupy. Una realt che, se fosse ancora vivo, avrebbe davvero rinquorato il vecchio leone dell Fbi e che la nuova sorveglianza totale di era digitale render sempre pi esposta ai soprusi.

CLINT, IL LIBRO
lll Clint Eastwood sorride dalla copertina del volume che porta il suo nome (Alberto Castellano, Gremese, 30 euro) nellet dei capelli bianchi e segnala laggiornamento del libro (prima edizione, 1988) che comprende Hereafter (2010) in attesa dellultima opera dedicata al mastino dellFbi, Hoover. Lautore introduce con un lungo saggio sul Gigante solitario e inanella film dopo film la carriera. Ogni scheda, illustrata con magnifiche foto, corredata da credits completi, un approfondito testo sul soggetto e una lettura delle recensioni dellepoca. Preziosa guida al mondo in evoluzione continua del cineasta, il libro affronta l'enigma Eastwood, la sua storia artistico-politica e propone uno studio cinefilo sullo sguardo dellispettore Callaghan che non saetta, per, da occhi azzurri penetranti. Clint ha gli occhi verdi, e abita in un ranch nella valle di Carmel, non nella cittadina Carmel-by-the-Sea, della quale non accett con entusiasmo la carica di sindaco, ma si batt per ottenere lincarico con lobiettivo di preservare la costa dalla speculazione edilizia, e di mantenere intatta Mission Ranch. Dettagli che stanno molto a cuore al boss della Malpaso e ai suoi fans.

lll lultimo film di De Antonio (che sarebbe morto a 70 anni pochi mesi dopo), coprodotto nel 1989 dalla casa di produzione di Emile De Antonio Turin Film Corp.) con Channel Four. Una sorta di autobiografia in 85 minuti, montata da George Spyros e fotografata da Morgan Wesson e Matthew Mindlin, di un militante della sinistra marxista con spiccate simpatie radicali e una appassionato desiderio di difendere le libert civili che nel suo paese, specialmente durante il maccartismo, erano state calpestate. Un film molto semplice, a parte una accuratissima ricerca di materiali di repertorio, che riguarda soprattutto lex presidente Richard Nixon (che si giova dellaiuto di un celebre documentarista militante canadese, Ron Mann) e che fa la parodia, nel titolo, di Roger and me, il documentario dell allievo Michael Moore che aveva appena fatto furore nel mondo. Il grande documentarista parla della sua vita, anche lui in prima persona maschile singolare, mentre la moglie Nancy Mindlin gli taglia i capelli. Discute in cucina, con lamico John Cage dei suoi anni a Harvard con John Kennedy, di arte, di suoni, di filosofia, mentre il grande esponente della musica aleatoria impasta il pane. O tiene una appassionata conferenza in unaula piena di studenti, raccordando le sue amicizie con Andy Warhol e lambiente della nascente rivoluzione pittorica pop con la generazione di Berkeley e che ha combattuto contro laggressione americana in Vietnam. Gli argomenti dei suoi discorsi sono infatti soprattutto le relazioni, al limite della persecuzione, che lFbi (Federal bureau of Investigation) volle avere per forza con lui e con le sue opinioni politiche. E anche, viceversa, quel che lui ha sempre pensato di J. Edgar Hoover, direttore dellFbi fin dallepoca della caccia al gangster di provincia Dillinger, che serv allagenzia nascente per ottenere cospicui finanziamenti pubblici, e delle sue stravaganze transessuali. De Antonio ci racconta perch stato messo sempre sotto stretta sorveglianza Fbi, pur non essendo una spia, anzi un convinto americanista anche se certo era una persona che parlava troppo, che beveva troppo e che si sposava troppo (sei volte). E lo pu fare a ragion veduta visto che ha potuto accedere ai files dellFbi che lo riguardavano in base al Freedom of Information Act, che consente a chiunque di consultare, dopo qualche lustro, materiali top secret, compresa la persecuzione allepoca di un altro film di De Antonio, Underground perch aveva osato dare la parola a un gruppo terrorista entrato in clandestinit, I Weathermen

(6)

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

ANTICIPAZIONI

ENNIO & CO.


DI GABRIELLE LUCANTONIO

IL ROAD TO RUINS, TRA CINEMA E ROCK


lll Diretto da Pier Paolo De Iulis e Anthony Ettorre, il Road To Ruins, che esisteva gi come festival musicale, diventa un Film Festival dedicato al rock. Tra cinema e musica. Parliamo con Ettorre dell'edizione che si svolta a Roma dal 18 al 24 novembre: Perch un Film Festival completamente dedicato al rock? Perch in Italia non cera ancora. Si vuole focalizzare lattenzione su un fenomeno culturale che, nelle sue infinite sfaccettature, stato il mezzo di una delle pi importanti rivoluzioni giovanili del novecento. Il cinema sempre stato uno strumento privilegiato attraverso il quale il rock potesse esprimersi. Da Rock Around The Clock di Sears del 1956, attraverso opere seminali come This Is Spinal Tap, esordio di Reiner (1983) per arrivare al pi recente Pearl Jam Twenty di Cameron Crowe, stato tracciato un percorso fittissimo di stimoli e proposte, da quelle pi autoriali a quelle pi puramente agiografiche. Quando poi il linguaggio filmico diventa rock gli orizzonti da esplorare diventano molti di pi. Lidea di base del Road To Ruins nasce dal desiderio di offrire cinema e musica, proiezioni e concerti. La realizzazione di un festival cos articolato lo dobbiamo soprattutto al contributo di sponsor privati, per ora unici finanziatori di questo progetto. Come si effettuata la selezione? Ledizione 2011 parte da una ricerca low budget che ci ha costretto a raccogliere buona parte delle produzioni italiane degli ultimi anni. La rete e il passaparola sono stati i principali strumenti di ricerca. Il risultato stato interessante e ha rappresentato una panoramica sulle pi recenti e significative produzioni italiane. Purtroppo, salvo le dovute eccezioni, il format televisivo e la totale assenza di produttori sensibili, rendono faticoso il futuro del documentario e delle opere ispirate al rock. Sviluppare una sezione internazionale sin dalla prossima edizione una delle nostre priorit. Perch riproporre Orfeo 9 di Tito Schipa Jr nel 2011? Orfeo 9, nei primi anni settanta, rappresent una sorta di corto circuito per il cinema italiano. Una straordinaria opera rock che fu vittima di un clamoroso caso di censura da parte della stessa Rai che lo produsse. Riproporlo non solo un atto di riscatto verso un lavoro da troppi ancora ignorato ma resta di sicuro lunico film italiano in cui cinema e rock di qualit si fondono in assoluta armonia. Non averlo nella nostra prima edizione sarebbe stato un errore imperdonabile. Ci sono sempre pi rockstar che diventano poi professionisti delle colonne sonore... Il soundtrack affidato a mostri sacri del rock offre spesso risultati superlativi. Copeland e Byrne in particolar modo si sono nutriti di musica e cinema da sempre. Fantastico poi quando i fans si appassionano al cinema musicato (o meglio diretto) dai propri beniamini; penso al cinema di Madonna o a quello di Rob Zombie Il rock aiuta il cinema a non invecchiare Cosa sarebbe The Social Network di Fincher senza la straordinaria colonna sonora di Trent Reznor?

L'amara favola di guerra che metteva in scena reperti di morte nella campagna francese ci mostra ancora lo specchio vivido del mondo ipocrita dei grandi attraverso il candore infantile
LA RECENSIONE n GIOCHI PROIBITI

Un gioco proibito per Attilio Bertolucci, un poeta al cinema


na un piccolo trucco per svelenire il film, per renderlo accettabile alle (ritenute) pallide platee? Era il 1940, verso la dolce svolta dellanno che la primavera cede allestate, e succedevano strane cose, ad esempio che una famiglia parigina, padre madre e figlioletta unica, si trovasse dimprovviso ingolfata in una colonna di profughi; che aeroplani segnati da una croce nera fischiando vi si abbattessero sopra, lasciando una bambina orfana; che essa, stringendo al petto il cagnolino morto, lasciasse i genitori distesi a capo di un ponte e si dirigesse fuori della strada, verso i campi e i loro strani abitatori, i contadini. Questo pezzo di cronaca di una grande bellezza, nella sua rapidit, nel suo fatale, insensato movimento e silente, quasi misterioso concludersi. Uscita dunque dalla strada maestra, e insieme dalla guerra e dalla famiglia, la piccola incontra il ragazzino un p selvaggio ma caro che la introdurr in quelluniverso a parte che la Francia rurale e nellavventura dei giochi proibiti. I giochi, anche i pi semplici, sono sempre unavventura per i bambini, ma qui, dal seppellimento del piccolo cane, nasce e si ingrandisce un gioco a tema unico con variazioni infinite, il cimitero degli animali, che non sapremmo pi chiamare avventura, ma piuttosto mania, ossessione. Mentre intorno i grandi si amano, si azzuffano, muoiono, dando orribile spettacolo, i piccoli si isolano, accaniti a scavare fosse e piantare croci: a corto di bestiole morte naturalmente, se ne procurano uccidendole, a corto di croci vanno a prendersele dove sono, in chiesa o al camposanto. In questo gioco la femmina , come vuole la tradizione, ispiratrice, il maschio esecutore intrepido, del male. Ma il male dov, ci dice il film, qui nella libert, o non piuttosto nellipocrito ordine dei grandi? Che si vendicano della muta rivolta distaccando i compagni, ponendo fine ai loro giochi empi e candidi. Alla favola, tenuta su una lunga, acuta, stra-

ziante nota di simpatia umana, dei bambini arcanamente riuniti dalla sciagura e separati ottusamente dalla societ, contrasta il pesante vivere e morire dei contadini, gente di una rusticit buia, senza speranza. Nel rapporto fra i due mondi, vagheggiato luno, descritto impietosamente laltro, sta la forza e la debolezza di questo film ammirevole, imbarazzante. Il ricorso agli abissi della follia, del delitto, dellinversione, ai limiti estremi e celesti dellinfanzia, moneta corrente nella cultura di evasione in cui siamo coinvolti, ma qui, nel linguaggio diretto delle immagini, prende unevidenza, una possibilit di persuasione da lasciarci sbigottiti. Non si dice che il cinema debba restare in perpetuo stato di minorit, che non possa venire impegnato in quella lotta contro lipocrisia che d nobilt a tanta letteratura, anche ingrata, della nostra epoca. Ma veramente, inoltratasi di alcune centinaia di metri fuori duna strada del reale, che gli stukas in picchiata datano con crudele esattezza, la piccola protagonista entra in una sorta di paese delle meraviglie alla rovescia, duna brutalit eccessiva. Nessuno pretendeva una egloga pastorale, ma in certi punti la quasi medievale rozzezza scade in grottesco. Siamo daccordo: tutti ci consoliamo del presente storcendo il collo allindietro, verso il paradiso perduto, anche se non verde, degli amori e dei giochi infantili. Una maggiore comprensione per la triste condizione dei grandi, per, avrebbe giovato alla verit umana del racconto. Come in altri film francesi di questi anni, da Clouzot in gi, una certa compiacenza per lorrore il carattere dominante, la singolarit e il limite. Il primo realismo cinematografico francese, nato dalla deviazione in senso drammatico dellidillio comico, fra Chaplin e Utrillo, di Clair, quella scuola che ci diede i Banditi della Casbah, le Albe tragiche e I porti delle nebbie, sfuma ormai, vicino alle ultime cose, in una sorta damabile Arcadia. Nella sua sconsolata, ben contemporanea assurdit, Giuochi proibiti uno dei film pi significativi di questi anni. In esso, infatti, il dato letterario non resta tale, ma diventa cinema e del pi autentico, capace di scorci di unefficacia che il testo dorigine, siamo certi, non aveva. Nella nostra memoria c ormai un posto per la fillette spaurita che abbiamo conosciuto sul ponte bianco, nella luce del bombardamento, che abbiamo seguito nella sua straordinaria vacanza, lasciata sola al limitare di unesistenza difficile.

LA RIVISTA

Gratis in libreria SatisFiction rivista di inediti 0 e recensioni


di S.S.

lll Una rivista nata non per twittare, non per divertire, ma, come dice il suo ideatore Gian Paolo Serino, per disturbare, aggiungendo: ai lettori chiediamo lo sforzo della lettura. SatisFiction esce il 15 dicembre distribuita gratuitamente nelle librerie Feltrinelli (e nelle maggiori librerie indipendenti italiane), rivista free press di inediti e recensioni, di cui diamo qui accanto unattraente anticipazione. Si tratta di una recensione cinematografica inedita di Attilio Bertolucci, di un film che fece scalpore nel dopoguerra, Giochi proibiti, scritto che, come scrive Marta Dosi, non trova posto in Riflessi da un paradiso, lampia raccolta di recensioni del poeta. Nel numero della rivista, completamente rinnovata, piattaforma multimediale (un blog, il sito www.satistaction.me) si possono leggere tra gli altri, inediti di Doctorow, Michel Foucault con un saggio inedito su Sade, Kurt Vonnegut, lautore di Mattatoio numero cinque con una risposta al presidente del consiglio della scuola di Drake che diede fuoco al libro, bandito dallAmerica, Sebastiano Vassalli riflette sul paesaggio come schermo, Luigi Comencini con un soggetto originale di un film mai realizzato, Io sono un ladro, Giuseppe Berto con un racconto americano, Fernanda Pivano in una ancora pi inedita (per lei) stroncatura di un celebre scrittore.

In alto la famiglia Bertolucci, Attilio e Ninetta con i figli Bernardo a destra e Giuseppe a sinistra

di ATTILIO BERTOLUCCI

lll Una favola, Giuochi proibiti, unamara favola dei tempi non lontani ma remotissimi che cera la guerra, e la legge un bambino pi grande, facciamo otto anni, a una bambina di cinque. I due, che sono bellini, puliti e ravviati, e indossano freschi abiti di gusto inglese, secondo il giudizioso snobismo delle madri, si inoltrano per unincantevole parco naturale, si seggono su un vecchio tronco difeso dallacqua (anche questa lettura, un gioco proibito?); ed ecco che dalle parole della finzione la favola si svolge davanti ai loro, e nostri, occhi. tutto il film, sino alla sequenza finale, che ci restituisce i due bambini, lei presa dallo spavento del racconto, lui preoccupato di consolarla. Cosa vorr dire che gli interpreti della cornice, della lezione damore infantile in un parco sono gli stessi della storia? Appena un inganno prospettico che assolve al suo intento spaziale, o qualcosa di pi sottile e voluto? O forse appe-

LE RICENSIONI

UN INEDITO
lll Quando nel 1925 il (non ancora) poeta parmigiano Attilio Bertolucci vide Aurora di Murnau ne rimase profondamente colpito. La scoperta del cinema attraverso alcune delle sue opere e dei suoi autori supremi (Chaplin, Dreyer, Stroheim, Hawks, Murnau) avvenne quandera giovanissimo e non solo segn linizio di unattivit, quella di critico cinematografico, portata avanti con costanza, come una malattia, e che arriver a contagiare anche il primogenito Bernardo, ma influenzer anche la sua opera poetica, dove lo scorrere di volti e luoghi nel tempo e limprovviso apparire di figure epifaniche ha una chiara matrice cinematografica. Collaboratore della Gazzetta di Parma prima, e poi, trasferitosi a Roma, del Gioved, il settimanale diretto da Giancarlo Vigorelli, Bertolucci si fece assiduo spettatore e cronista. del 2009 il volume Riflessi da un paradiso. Scritti sul cinema di Gabriella Palli Baroni, che raccogliendo le recensioni apparse dal 1945 al 53, fa luce su unattivit editoriale fino a quel momento considerata marginale nella vita dellartista. Assente nel massiccio corpo di articoli cinematografici raccolti dalla studiosa, e qui oggi proposta in veste inedita, una recensione apparsa allinizio del 1952 sul Gioved. Oggetto dello sguardo cinefilo di Bertolucci un film diretto da Ren Clment, Jeux Interdits, tratto da un romanzo di Franois Boyer e vincitore della XVII Mostra del Cinema di Venezia. A essere rappresentato un paese delle meraviglie al contrario, lavventura di due bambini che usciti dalla strada maestra della storia sisolano in un universo tutto loro, dove la libert sfuma in follia e ci si diverte a giocare giochi proibiti. Quale sia la responsabilit del mondo adulto, impegnato in una guerra che fa da sfondo come una cattiva maestra, linterrogativo che si rivolge il cronista. Con una lingua appassionata e rigorosa allo stesso tempo, Bertolucci si sofferma sugli eventi, sul senso e il valore della favola, senza dimenticare la grammatica del film di cui parla. (Marta Dosi)

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

(7)

A Roccascalegna, campagna di Chieti, nato, vive e lavora, Sebastiano De Laurentiis, in arte Capobianco. Nei suoi racconti, la Roma anni 60, dove pittura e scultura erano anche politica. la scelta del ritorno, il progetto di una Fondazione
Legno, semi, erbe, piante, sono le materie prime delle opere di Capobianco. In basso. Un suo ritratto. Foto di Roberta Vozza

ARTE

OTHERWORLD USA
DI GIULIA D'AGNOLO VALLAN

IL 3D SECONDO GEORGES MELIES


lll Ogni inquadratura la possibilit di ripensare il cinema, ripensare la struttura narrativa come raccontare una storia con unimmagine. Cos Martin Scorsese cristallizza il senso della sua avventura in 3D, Hugo Cabret, un viaggio indietro nel tempo, verso lalba dello spettacolo da grande schermo, sulle ali della pi visionaria, evoluta, tecnologia digitale. A caccia di luoghi, superfici, luminosit, punti di vista ed emozioni inesplorate, Scorsese scava dentro al fotogramma come non aveva mai fatto prima. In un labirinto di gallerie, scale e nascondigli segreti (perfetta dreamland di un bambino), ma soprattutto di viti, rotelle e meccanismi vari, il regista di Mean Streets, Raging Bull e Taxi Driver (ma anche di Kundun, The King of Comedy e The Last Temptation of Christ) insegue lanima pi magnifica ed elusiva del cinema (quella che non separa i fratelli Lumire e il coprotagonista di Hugo, Georges Mlis, come le storie del cinema pedanti): il punto dincontro tra trascendenza e tecnologia. Storia di un bimbo orfano di nome Hugo, che vive dentro ai muri della stazione ferroviaria della Parigi dei tardi anni venti dove incontra Georges Mlis, caduto in disgrazia e diventato gestore di un piccolo negozio di giocattoli, Hugo Cabret, (come hanno scritto in molti) uno dei film pi personali e autobiografici di Scorsese. Non tanto perch rivisitando la storia del pioniere del cinema fantastico e dei suoi fantasmagorici capolavori perduti (insieme a classici dellabc delle origini come Larrive du train a La Ciotat dei Lumire e The Great Train Robbery di Edwin Porter), Hugo ci ricorda quanto sia importante preservare il cinema, che poi la missione della scorsesiana Film Foundation. In questo suo ultimo, ricercatissimo lavoro, pi o meno tacitamente dedicato alla figlia minore, che oggi ha dodici anni, Scorsese torna infatti alla sua stessa infanzia, come descritta in tante interviste - quella di un bambino malato di asma e quindi costretto a stare molto solo, a guardare il mondo da lontano, o a immaginarlo, in bianco e nero su un piccolo schermo tv, come filtrato attraverso le repliche infinite del Million Dollar Movie della settimana (un rituale condiviso, pi o meno nello stesso periodo, ma a molti isolate di stanza, su nel Bronx, da George Romero). Invisibile al traffico innarrestabile della stazione, la sua ombra fugace perseguitata da un minaccioso ferroviere che, dickensianamente, sogna di mandarlo allorfanatrofio, piccolo, malinconico, gli occhi due pozzi di blu, Hugo (come Scorsese bambino) guarda, e vive il mondo da lontano, inquadrato da finestrini, sportelli e grate di ogni tipo. Suo unico compagno (insieme agli orologi della stazione che cura e carica con devozione), un automatone rotto lasciatogli dal padre, un meccanismo della meraviglia, che il bambino sogna - rotella dopo rotella - di riportare in vita. Hugo l incarnazione di quella che Scorsese chiama la patologia del cinema, la possibilit di vivere le emozioni della vita reale

attraverso lincantesimo di una macchina. In quel senso, Hugo Cabret (per cui Scorsese ha detto di essersi ristudiato tutta la pittura cubista), in ogni sua inquadratura, non ripensa solo il cinema ma anche lo sguardo. Sono pochi, oggi, gli autori che come lui osano sovvertire il baricentro dellimmagine. James Cameron, ovviamente, che adora Hugo Cabret (il miglior film in 3D mai realizzato) e che a Martin Scorsese, grazie al suo Avatar, ha pi o meno fornito le macchine per girarlo. Tra i pi sottovalutati sono Joe Dante (The Hole) e Robert Zemeckis, nel cui Christmas Carol, si anticipavano gi alcune delle sequenze pi spericolate di Hugo. Grande avventuriero della steroscopia (il suo lavoro e quello dei colleghi del New American Cinema oggi attuale come non mai), Ken Jacobs, prima ancora di Scorsese, non a caso, tornato alle origini per esplorare la terza dimensione in The Guests (2009), studio su un fremmento di Entre dune noce a leglise, dei Lumire. E continua a decostruire la percezione Steven Spielberg, il suo immaginario schizofrenicamente sdoppiato tra liperbole del detestato (e detestabile, ma spesso affascinante) Michael Bay (che il regista di ET produce) o e il cinema piu serio che porta la sua firma Tin Tin ma soprattutto lultimo lavoro, non in 3D, War Horse, che completamente controtendenza, un omaggio allinquadratura, ai ritmi e ai valori di John Ford. Appartiene al gruppo anche John Carpenter, poco affascinato dalla terza dimensione, ma studioso inesauribile dello spazio dellinquadratura in scope. E ha stupito (per tornare al 3D) la grazia visiva e lo spirito romanzesco con con cui (su una sceneggiatura orrenda e con attori ancora peggio) Paul Anderson ha rispolverato I Tre Moschettieri di Dumas. Lintegrale Pixar, lultimo, austero e perversissimo Cronenberg, il recente programma di film di Ernie Gehr presentato durante lo scorso New York Film Festival. a Hollywood e dintorni un cinema che ricerca (limmagine) si continua a fare. la corrente vitale opposta alla leziosit e al vuoto sostanziale di un omaggio alla storia del mezzo come il pot-pourri franco/ belga/americano The Artist, di Michael Hazanavicious applauditisismo a Cannes, e oggi uno dei canditati pi quotatati dellOscar per il miglior film. E la corrente irriducibile che sceglie The Driver (1978, Walter Hill) invece di Drive. E che non si appiattisce sul cinema piccolo, iperscritto, dei buoni sentimenti, visivamente poco curioso, di cui si raccontano facilmente le storie e di cui si pu scrivere che sono bravi gli attori. Quel cinema rassicurante e un po ipocrita, che ci fa sentire tutti un po imperfetti, ma sostianzialmnente molto tranquilli.

INCONTRI n CAPOBIANCO, LETERNO RIBELLE

Arte contemporanea a cielo aperto nella Riserva naturale


di LUCIANO DEL SETTE

AGRITURISMO IL NESPOLO

MARIANGELA CUSTODE
lll Cinque minuti a piedi la distanza tra la casa di Capobianco e lagriturismo Il nespolo di Mariangela e Gabriele, in contrada Capriglia. Anche loro fanno di cognome De Laurentiis, cosa piuttosto comune a Roccascalegna. Non comune, invece, laccoglienza dei padroni di casa: lei cuoca dispensatrice di delizie, lui scienziato e scrittore in tema di tartufi. Capobianco presenza abituale ai tavoli della trattoria, accanto alla casa rurale ristrutturata per accogliere otto persone. Mariangela vizia Sebastiano e i suoi ospiti (lo ha stesso ha fatto con chi scrive, sia detto per limpidezza di cronaca) proponendo menu a base di antipasti di salumi e formaggi, verdure grigliate, polpette di formaggio o di melanzane, bruschette; paste con pomodorini e basilico, rag vegetariano o di carne, lasagne, tagliatelle ai funghi e tartufi, zuppe di farro, polenta rossa o bianca; agnello alle erbe, tacchino allarancio, coniglio o pollo ripieno; pizzelle al profumo di anice, ciambelline al vino o alla passata duve, torta di farro e carote. Lorto e il frutteto danno composte di ver dure, confetture di frutta e verdura, che vengono servite in tavola e si possono acquistare. I prezzi della trattoria e dellagriturismo sono di grande onest. La natura bella e piena di pace. Per saperne di pi, 0872/987439, 339/3691161. Dite che vi manda Il manifesto (lds)

lll Capobianco interrompe il cammino lungo il sentiero, alza un braccio, e la indica. La Biscia, immobile, candida, sembra galleggiare sullo stagno. Girandoci intorno, cambia forma, mostra spirali, curve, il dorso arcuato. La Biscia una scultura in marmo firmata dallartista italiano Nunzio. A circondarla sono soltanto le piante acquatiche, il verde e il silenzio della Riserva Naturale Lago Serranella, Abruzzo, provincia di Chieti. Il fuoristrada si ferma accanto a una casa senza tetto, poco sotto il ciglio della carreggiata. Capobianco impreca contro i cacciatori, che hanno lasciato i buchi delle loro cartucce sulle piastrelle policrome delle due facciate di Ceramica, opera di Massimo Barzagli. A piedi, in mezzo agli alberi. Fino a raggiungere una fontana di pietra e sassi. Capobianco si china per bere da uno dei sottili getti dacqua. Escono, i getti, da tre bocche femminili in bronzo: Le bocche di Tamara, calchi delle labbra di Tamara Grcic, scultrice tedesca. Nei giorni a seguire, sar sempre lui, Capobianco, la guida per scoprire altre opere, sparse su un territorio fatto di paesi e borghi distesi lungo la schiena delle colline e delle montagne; di vigneti, boschi, ulivi, pale eoliche sotto cui pascolano le mucche; distante due passi dalla costa. Ecco La morgia, a Gessopalena, dellateniese Costas Varotsos: enorme lastra di vetro azzurro, quasi un

mare sospeso nellaria, che unisce due alture; La Parabola, di Giuliano Giuliani, a Torricella Peligna, ricorda un ciclopico leggio abbandonato in mezzo a un altopiano; Sasso, di Marisa Albanese un fazzoletto di alluminio aperto sulla sommit di una formazione rocciosa nei dintorni di Pizzoferrato. Queste e altre installazioni fanno parte di un progetto, Arte Natura, iniziato da Capobianco nel 1985. Larte legata alla natura connubio ricorrente in gran parte del lavoro creativo di un uomo che deve il suo soprannome alla chioma divenuta precocemente canuta. Soprannome evocativo di irriducibili Nativi americani, perfetto per questo settantenne battagliero fin dai tempi in cui, dal paesello di Roccascalegna, arriv a Roma. Allora, l, il connubio era fra arte e politica. Sebastiano De Laurentiis, cos al registro anagrafico, lo fece immediatamente suo. Nella casa dove tornato, e dove ha ammassato mezzo secolo di opere, ricordi, delusioni e ostinazione mai sopita, Capobianco racconta di una Roma che non esiste pi. O meglio: continua a esistere fisicamente (piazza del Popolo, via del Babuino, via Margutta, via dei Greci, via di Ripetta, Campo dFiori), ma ha fermato il cuore che negli anni 60 del secolo scorso pulsava tra il Partito Comunista e lanarchia, limpegno rigoroso e le cene a eterno credito nelle trattorie: Peppino lo zozzone in via dei Greci, Otello alla Concordia, Giulio in via Mon-

serrato. Quasi tutte sono scomparse, o hanno cambiato anima. Da Cesaretto, via della Croce, Capobianco entr presentato da un medico, cliente importante. Grazie al suo sponsor, il giovane artista manger gratis per lungo tempo. Erano gli anni del Caff Rosati di piazza del Popolo, quando nessuno avrebbe mai creduto che a diventarne padrone sarebbe stato Giuseppe Ciarrapico. Erano gli anni del Gruppo 63 di Mario Schifani, dellastrattismo di Forma 1, del genio corroso da alcol e droga di Tano Festa. Erano i tempi della speranza comunista, cui larte dava il suo contributo anche economico. Racconta Capobianco Una volta al mese, i responsabili del PCI passavano a prendere un nostro lavoro da donare al partito. Sebastiano dedica le sue prime opere allOlocausto. Tra il 59 e il 60 realizza una composizione fatta di trentamila fiammiferi, la grata in ferro di una finestra e centinaia di minuscole svastiche; unaltra avr come materiali i chiodi dei ferri da cavallo, le svastiche e il filo spinato. La falce e il martello entreranno sulla scena creativa di Capobianco dopo gli scontri fra studenti e polizia a Valle Giulia, il primo marzo del 1968. Fu proprio il 68 a decretare la fine dellunione tra arte e politica. Il Movimento ci accus di essere legati al capitalismo, di avere una visione elitaria. Ci separammo, ci perdemmo. Chiusi nei nostri studi. Sebastiano, il suo studio/abitazione lo ha dietro Campo dFiori. Dovr abbandonarlo alla fine degli anni 90, sfrattato dal padrone di casa, che in cambio gli offrir un alloggio a Mostacciano, periferia romana accanto al Raccordo Anulare. Lui ci va, per scappare quasi subito a Roccascalegna. Nello studio del Campo prendono forma le grandi composizioni che accostano la fragilit di decine e decine di uova (vere) alla durezza del ferro di falci e martelli, o a quella del filo spinato. La morte di Salvador Allende durante il golpe cileno del 1973 una sfera sospesa, disegnata, nuovamente, da un groviglio di falci e martelli. E man mano che i muri di Roma divengono tele, su cui disegnare e scrivere i richiami alle tante forme di rivolta nellItalia tra il 1970 e il 1980, Capobianco li fotografa, trasformandoli in acqueforti: lespressione artistica da lui prediletta, lasciata di recente per lo sforzo fisico che comporta realizzarla. Roccascalegna il punto di arrivo, la quiete, il Buen Retiro? Se guardi, anzi ammiri, i lavori realizzati qui, ti verrebbe da azzardare unipotesi di pacificazione dellartista con il mondo e con la vita. Dentro le casette intorno allabitazione di Capobianco ci sono splendide composizioni nate dalle erbe, dal grano, dai semi, dal legno, dai rami, dalle radici della terra abruzzese. Ma Capobianco un Nativo ribelle. Dice: Lo sguardo delle amministrazioni pubbliche corto, miope. Un sindaco di sinistra ha smontato unopera firmata da un nome importante, e adesso abbandonata in una discarica. Unaltra, mia, intitolata Solidariet, stata rimossa definitivamente dalla piazza del paese con la scusa di una sagra. Loro non capiscono, e io non mi arrendo. Arte Natura diventer una fondazione. Nostalgia di Roma e di Campo dFiori, di Cesaretto e dellaltra vita? Sebastiano lancia una sfida Quale tra le mie opere ha per soggetto Berlusconi?, domanda a sua volta. Risposta impossibile. E allora mostra una grande scatola lignea verticale, che contiene i fiori tondi di una pianta selvatica. Eccola. Da noi, questi fiori si chiamano Balle. Il vecchio combattente alza il bicchiere di vino. Gli occhi sorridono dietro le lenti degli occhiali.

(8)

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

VIDEOGAME

A FINE ANNO I GIOCHI PI ATTESI


Al centro Uncharted 3 e sotto Call of Duty Modern Warfare 3 Paris

NI NO KUNI
lll Ni No Kuni: Wrath of the White Witch uscir in Europa distribuito da Namco-Bandai durante i primi mesi del 2012. Si tratta di un gioco di ruolo sviluppato da Level 5 che vanta il design dello Studio Ghibli e solo mirarne le splendide immagini da "anime suscita un emozione di meraviglia soprattutto in chi ama lopera dei maestri giapponesi dellanimazione. La colonna sonora composta da Joe Isaishi, muscista di tanti capolavori di Hayao Miyazaki e Kitano Takeshi. Miyazaki, che non ama i videogiochi, non ha partecipato allo sviluppo.

TUBE ATTACK
MONARCHY OF ROSES
USA, 2011, 410 MUSICA: RED HOT CHILI PEPPERS REGIA: MARK KLASFELD FONTE: MTV

GIOCHI n SIMULAZIONI DI GUERRA

Le sagome fotografiche dei Red Hot Chili Peppers, ritagliate e animate a passo uno, sono inserite sugli sfondi disegnati (e altrettanto animati) ispirati allestetica di Raymond Pettibon, gi musicista per band come i Sonic Youth, e dagli anni 90 artista nonch autore di fumetti. In bianco e nero con pochi tocchi di colore e caratterizzato da un tratto graficamente molto incisivo, contrappuntato anche da alcune frasi enigmatiche (che non centrano col testo della canzone), Monarchy of Roses un riuscito clip che fonde playback e sperimentazione. Il brano il secondo singolo tratto dallalbum Im with You realizzato dalla band californiana. Il clip del primo singolo The Adventures of Rain Dance Maggie diretto sempre da Klasfeld, vedeva Kiedis e compagni suonare sul tetto di un palazzo di Venice Beach, come i Beatles o gli U2. BRUCERO PER TE

Due sparatutto appena usciti sbaragliano tutte le classifiche


di FRANCESCO MAZZETTA

ITALIA, 2011, 4 MUSICA: NEGRITA, REGIA: FABIO DORTA FONTE: MTV

Sorprendente questo clip dei Negrita dove la band aretina non compare mai in carne e ossa ma solo sotto forma di fotografie: a parte le immagini fisse e i collage, le sequenze pi interessanti sono quelle composte da assemblaggi di dettagli fotografici che, grazie alleffettistica digitale, ricostruiscono tridimensionalmente i corpi in alcuni interni filmati con carrellate in avanti. Fabio DOrta confeziona un clip molto raffinato, ennesima variazione sul connubio tra immagine fissa e immagine in movimento, molto in voga da quando il digitale ha praticamente riunificato i due medium in un solo dispositivo. CLUB FOOT

GIOCHI n AZIONE

Uncharted 3: la fine del film d'avventura comincia adesso


L'attesissima prova di Naughty Dog crea vertigine e stupore, attraverso la corsa del suo personaggio Nathan Drake fino alle sabbie che ardono in alta definizione
di FEDERICO ERCOLE lll Giocare Uncharted 3 unesperienza rivelatrice perch, sebbene sia un gioco davventura e azione dove la riflessione cede ai riflessi delle dita e alla coordinazione tra queste e locchio, un monumento ai videogiochi intesi come spettacolo e un segnale del crepuscolo del cinema hollywoodiano davventura. Un p come la quarta sinfonia di Brahms, nel cui finale intuiamo lestinzione della sinfonia classica, intesa dal musicista con sublime e tragico senso di orrore, in Uncharted 3, videogioco ispirato a centinaia di pellicole davventura, percepiamo la fine del genere o meglio la sua trasfigurazione nel regno elettronico dei videogiochi. Non si tratta di un passaggio traumatico, a meno che non lo si consideri una catastrofe per il mercato hollywoodiano anche se tutte le grandi major ormai producono videogiochi, ma naturale, come se il cinema davventura in questo senso sono emblematici i film indiani di Fritz Lang- fosse stato inventato proprio per divenire videogioco. Non solo una questione di interattivit, poich Uncharted 3, se interpretato da un giocatore capace, pu stupire anche un appassionato di cinema che non abbia mai tenuto un joypad in mano. invece di una questione di tempo. Hollywood non ha il tempo dei videogiochi e non si tratta della durata dellesperienza, due ore che diventano dodici, altrimenti si potrebbe parlare di serie televisive, ma di dilatazione dellemozione e del linguaggio attraverso cui viene espressa. Se, ad esempio, la sparatoria di un film durasse pi di unora svolgendosi nello stesso scenario (ci sono Rambo 2 e Commando, ma non sono proprio capolavori), nelleconomia di un lungometraggio sarebbe disastroso. In un videogioco no. Oppure se un personaggio di una pellicola camminasse e basta per oltre mezzora tra i vicoli fatiscenti di una citt, scalando qualche tetto durante il percorso, il pubblico in cerca dazione si spazientirebbe dopo poco. Magari non gli spettatori abituati al cinema sperimentale, perch la durata delle scene di un gioco , anche se pu sembrare irriverente, pi simile a quella dilatata e estrema di Warhol o Bela Tarr. In Uncharted un piano sequenza o una panoramica possono essere amplificati a dismisura, cos i piani fissi e i segmenti dazione, dipende dalla volont del giocatore e dal suo intuito estetico. E cos per moltissimi videogiochi ma nessuno fino a dora ( tranne quelli di un autore come Hideo Kojima, ma le sue opere vanno oltre al cinema e al videogioco, grazie al genio davvero unico con cui sono concepite) possiede il carattere stupefacente e iperbolico, capace di meravigliare fino ad un estatico stordimento, di questopera di Naughty Dog per PS3. Giocare nei panni di Nathan Drake, il protagonista, come vedere quattro film di Indiana Jones di seguito illudendosi, un p psicoticamente, di essere sia il protagonista che il regista. Uncharted 3 crea vertigine e stupore livello dopo livello, set dopo set. Trascorriamo dai sotterranei di Londra fino ai tetti di Cartagena in Colombia, viaggiamo fino ad una selva francese dove un castello diroccato prende fuoco trasformando la nostra fuga in un caleidoscopio fiammeggiante. Veniamo sommersi da una tsunami che precipita la sua furia acquatica in un cimitero di ruderi navali, scampiamo al naufragio di una nave da crociera mentre liquido e lamiere si confondono, precipitiamo da un aereo fino a cadere in mezzo alla desolazione sabbiosa di un deserto. Qui, tra il nulla rovente di quelle terre gialle e azzurre, vaghiamo tra le dune in uno stato allucinatorio crescente, mentre una voce fuori campo cadenza i nostri passi sfiancati recitando i versi di The Waste Land di T.S. Eliot: uno dei momenti pi affascinanti della storia dei videogiochi in grado di smarrire chi gioca, chi viene giocato e chi guarda in un abisso di parole bruciante quanto la sabbia del deserto che arde in alta definizione sullo schermo.

UK, 2004, 340 MUSICA: KASABIAN EGIA: W.I.Z. FONTE: YOUTUBE.COM

Dedicato alla memoria di Jan Palak, il giovane che si diede fuoco per protestare contro linvasione sovietica dela Cecoslovacchia, Club Foot racconta appunto degli avvenimenti della Primavera praghese: mentre le strade della citt sono presidiate dai carri armati, ragazzi e ragazze fanno controinformazione e si preparano alla Resistenza. Protagonista di Club Foot soprattutto una ragazza ceca che, per fermare un blindato, si sdraia per terra (una sequenza che evoca il famoso episodio di Tien an men del 1989). W.I.Z. gira tutto il video in un bianco e nero che evoca perfettamente latmosfera e liconografia dellepoca, inserendo il playback della band in quel contesto, con risultati davvero eccellenti. NEW SENSATION

lll Matteo Bittanti, su Rolling Stones di novembre li definisce il dodice simo sequel dello sparacchino terroristico di Activision/Electronic Arts/ Whatever ma tale atteggiamento nei confronti di Battlefield 3 e di Call of Duty: Modern Warfare 3 (abbrevviato in MW3 dove la M si ribalta in W a indicare che quella in cui verremo immersi nientemeno che la terza guerra mondiale) che gi al momento del loro lancio hanno frantumato tutti i record videoludici di vendite (nella settimana di lancio sono state vendute 5 milioni di copie di Battlefield 3 mentre MW3 ha venduto un milione di copie in 24 ore) sembra, pi che un giudizio equanime, lo sdegno del critico snob nei confronti di un genere - di cui pure lui stesso in passato aveva scritto cose illuminanti - premiato dal successo commerciale. Un p la stessa cosa che succede ai critici rock delle fanzine... Ma si tratta in realt di due giochi che non solo - ciascuno a suo modo - deliziano gli appassionati ma che parlano anche delle paure del mondo contemporaneo. Entrambi infatti, ambientati pochi anni avanti nel futuro, parlano di un mondo sconvolto dallo scontro tra americani e russi fomentato dal terrorismo internazionale. In Battlefield 3 (sviluppato e pubblicato da Electronic Arts) il casus belli sono due testate atomiche russe trafugate da una base militare iraniana e inviate a Parigi e a New York dai terroristi internazionali che sostengono lesercito iraniano contro linvasione americana. In MW3 (sviluppato da Infinity Ward e pubblicato da Activision) prosegue la linea narrativa dei precedenti episodi, con gli Stati Uniti invasi dalle truppe russe dopo che un militare americano aveva partecipato ad una strage di civili in un attacco terroristico contro un aeroporto russo. In realt il responsabile dellattacco era il russo Makarov che sfrutta londata di sdegno per manovrare i vertici politici e fa esplodere nelle principali capitali europee ordigni al gas nervino

per impedire unefficace discesa in campo degli alleati europei. Come nel secondo episodio MW3 sfrutta biecamente, ma in modo assolutamente efficace, le propriet empatiche della soggettiva mettendoci nei panni del padre di una bambina dilaniata dallesplosione dei terroristi a Parigi. Il gameplay molto diverso nonostante siano entrambi sparatutto in prima persona: alla fluidit e alla relativa libert dapproccio di MW3, Battlefield 3 risponde con una grafica stupefacente, in particolare nellepisodio del lancio col paracadute dallaereo o durante la guida di un mezzo corazzato nel deserto iracheno, e con la necessit di posizionarsi correttamente allinterno dello scenario. Si pu parlare per Battlefield 3 di una vera e propria coreografia che il giocatore deve scoprire ed interpretare per poter uscire vivo negli scontri a fuoco pi affollati. Nondimeno limpressionante somiglianza nella trama un segnale dei timori che serpeggiano per lOccidente e che non sono suscitati da qualche stato canaglia ma dalla volont di potenza delle superpotenze tradizionali in balia di criminali internazionali o di politici senza scrupoli in grado di utilizzare tutto il vasto arsenale disseminato per il mondo.

Criminali internazionli, armi nucleari, politici senza scrupoli. E l'azione in soggettiva: sono i giochi di guerra contro la paura contemporanea

AUSTRALIA, 1988, 330 MUSICA: INXS REGIA: RICHARD LOWENSTEIN FONTE: MTV CLASSICS

Bello lincipit con la musica degli orffiani Carmina burana. Poi la camera carrella fino a riprendere la band australiana sul terrazzo di un vecchio edificio. Ma a rendere originale e visivamente seducente questo clip di playabck sono le scie astratte luminose e colorate che, in diversi momenti, circondano rapidamente le sagome dei musicisti: un effetto creato frame by frame senza alterare il lip synch. Per questo New Sensation Lowenstein, che ha poi debuttato come regista cinematografico ed autore anche di altri music video per gli Inxs, ricevette una nomination agli Mtv Award. Il montaggio di Bruce Ashley.

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

(9)

SINTONIE
I FILM
LIGABUE CAMPOVOLO - 3D
DI E CON LUCIANO LIGABUE. ITALIA 2011

A CURA DI: FILIPPO BRUNAMONTI, ANTONELLO CATACCHIO, MARIUCCIA CIOTTA, GIULIA D'AGNOLO VALLAN, MARCO GIUSTI, CRISTINA PICCINO, ROBERTO SILVESTRI, SILVANA SILVESTRI

IL NATALE
117, uno e due, prequel popolare di James Bond, che riesce a sbalordire solo per la collezione di banalit e sviste filologiche. The Artist, incursione nelle profondit del silent movie alla ricerca, tutt'altro che anacronistica, di un facile battimani. In questo allegro calderone, dove i vecchi film sono tutti la stessa cosa, non c' traccia del film muto. Cos l'omaggio di Hazanavicius perde fascino e umorismo, gioca solo sul grottesco dei fotogrammi accelerati (24 al secondo e non 16) e sulle bocche che macinano aria. Hazanavicious invece piace, incapace di rinverdire il glamour dei pionieri, ma bravo a pacificare l'occhio, senza nostalgia e curiosit per il mai visto. (m.c.) IL GIORNO IN PI Giacomo galleggia tra una pupa e laltra. Fantastico, ma ogni volta che al lavoro bisogna fare qualcosa in orari improbabili, tocca sempre a lui. Si inventa allora una fidanzata. Finch sul tram vede una ragazza che lo intriga. Dal romanzo di Fabio Volo che ha venduto unesagerazione di copie, la storia dal retrogusto autobiografico arriva su grande schermo, costruita attorno al suo protagonista. Che ha un grande pregio: quel che . A voler guardare bene il racconto fragilino, e anche un p troppo pensato a tavolino, ma si pu anche trovare garbato, diretto con disinvoltura (a.c.) IO SONO LI Le problematiche dell'emigrazione qui hanno un sapore tutto speciale, tenute nascoste da divieti o da dolori troppo grandi per essere espressi. Eppure l'incontro avviene, tra l'indifferenza e il chiacchiericcio, la battuta e la bevuta, tra due lontanissimi individui, la donna cinese con il figlio lontano e lo slavo con l'anima da poeta. Gli avventori del bar, magnifici da frequentare anche solo al cinema: Marco Paolini, Giuseppe Battiston, Roberto Citran. Ha appena ricevuto il premio Fac (comitato per la diffusione del film d'arte e di cultura). (Si pu vedere dall'11 al 18 a Chioggia, il 13 serata speciale a Prato alla presenza degli attori e del regista, A Torino nel corso del festival Sottodiciotto il 14 i bellissimi documentari, il 15 il film alla presenza del regista. (s.s.) MIDNIGHT IN PARIS Tour del regista newyorkese attraverso la mitologia di un americano a Parigi, lamore dei grandi narratori doltre Atlantico, i bohmien che hanno fatto Hollywood. New York si modella su Parigi e viceversa negli occhi di Woody Allen che incontra al Polidor, bistr mitico del quartiere latino, Francis Scott Fitzgerald e Zelda, Salvador Dal (Adrien Brody), Luis Buuel, Pablo Picasso, Paul Gauguin. Il passaggio dallo schermo alla platea di La rosa purpurea del Cairo si apre di nuovo in questa mezzanotte parigina per Gil (Owen) scrittore incompreso e sforna le sue divinit in carne e ossa, amici da bar, compagni di avventure. (m.c.) MIRACOLO A LE HAVRE Marx, scrittore bohmien in esilio volontario al suo banchetto di lustrascarpe, in una Francia perfetta per il
DI AKI KAURISMKI, CON ANDR WILMS, KATI OUTINEN. FRANCIA 2011 DI WOODY ALLEN; CON OWEN WILSON, MARION COTILLARD, USA/SPAGNA 2011 DI ANDREA SEGRE CON ZHAO TAO, RADE SERBEDZIJA, ITALIA - 2011 DI MASSIMO VENIER, CON FABIO VOLO, ISABELLA RAGONESE, ITALIA 2011

0Il

Il concerto di Luciano Ligabue al Campovolo di Reggio Emilia, svoltosi il 16 luglio 2011 innanzi a 120.000 fan, stato immortalato in un film in 3D. Le immagini del concerto e la parte documentaria, svelano un in edito Ligabue, che racconta la storia di un sogno nato vent'anni prima, ed ora realizzatosi. BLOODLINE Sandra e Marco sono due giornalisti che, per evitare il licenziamento sono sul backstage di un film pornografico. Sandra scopre con orrore che proprio in quel luogo, 15 anni prima, fu uccisa sua sorella da un serial killer, Il Chirurgo. Sta a lei scoprire adesso chi si cela dietro il copycat che emula il serial killer, e soprattutto perch i corpi da lui mutilati tornano in vita, assetati di sangue. CAMBIO VITA Mitch e Dave da piccoli erano inseparabili, poi si sono persi di vista. Dave adesso un avvocato, sposato e con tre figli. Mitch invece rimasto single, non ha un lavoro fisso e non ha voluto mai prendersi una responsabilit nella vita. Dopo aver trascorso insieme una nottata alcolica, i due si risvegliano uno nel corpo dell'altro. ENTER THE VOID Oscar e sua sorella Linda abitano da poco a Tokyo. Per sopravvivere, lui spaccia droga e lei fa la spogliarellista in un night club. Una sera, durante una retata di polizia, Oscar rimane ferito. Prima di morire, il suo spirito, memore della promessa fatta alla sorella di non abbandonarla mai, si rifiuta di lasciare il mondo dei vivi, ed inizia a vagabondare per la citt. MOSSE VINCENTI Mike Flaherty un avvocato e fa anche lallenatore di una squadra di lotta di un liceo newyorchese. Mike nominato tutore legale di un suo anziano cliente, ma quando la nipote di quest'ultimo, fugge da casa e si rifugia dal nonno, la sua vita e quella dei ragazzi che allena subiranno delle brusche conseguenze. ANCHE SE AMORE NON SI VEDE Il duo comico palermitano riprende i modi e le situazioni comiche di Franco e Ciccio anche se notevolmente imborghesiti. Questo il loro primo film da registi assoluti, ed una totale delusione, perch da Ficarra e Picone ci aspettavamo qualcosa di pi sostanzioso. La storia blanda, set e musiche uguali a quelli di altri mille film, ma non si ride come si dovrebbe. vero che un film senza volgarit, ma compaiono battute antipatiche sulle donne e situazioni copiate da sitcom inglesi o spagnole. (m.gi.) THE ARTIST Fatuo minuetto muto in bianco e nero del quarantenne francese Michel Hazanavicius, noto per OssDI MICHEL HAZANAVICIUS; CON JEAN DUJARDIN, BRNICE BJO. FRANCIA 2011 DI E CON FICARRA E PICONE, ITALIA 2011 DI THOMAS MCCARTHY, CON PAUL GIAMATTI E AMY RYAN. USA 2011 DI GASPAR NO, CON NATHANIEL BROWN E PAZ DE LA HUERTA. FRANCIA 2010. DI DAVID DOBKIN, CONRYAN REYNOLDS E OLIVIA WILDE. USA 2011 DI EDO TAGLIAVINI, CON FRANCESCA FAIELLA, VIRGILIO OLIVARI. ITALIA 2011

poemetto dedicato a Idrissa (Blondin Miguel) un ragazzino africano sbarcato da un container. Kaurismaki disegna le coordinate dell'avventura extracomunitaria, Idrissa nascosto nell'armadio, dentro un carretto, dietro una porta mentre il lustrascarpe, malvisto fino a quel momento dal vicinato, diventa la primula rossa di Le Havre e come in un musical orchestra l'opera di soccorso corale. Il film lievita nel suo esilarante tocco. Con i tratti leggeri di matita, Kaurismaki disegna il suo presepe laico - il miracolo tutto umano - e d il via a un thriller emozionante, gioco di equivoci e tranelli, realismo poetico con humour. (m.c.) LE NEVI DEL KILIMANGIARO
DI ROBERT GUDIGUIAN, CON ARIANE ASCARIDE, JEAN-PIERRE DARROUSSIN, GRARD MEYLAN. FRANCIA 2011.

VAIVIAVIVA
DI ALESSANDRA VANZI

IL PRESEPE DELL'AVENTO
TORINO PIAZZA CASTELLO, FINO AL 15 GENNAIO

SANITPUBBLICA E INCAS DI ATAHUALPA


lll Incas - Cera un vanto, uno dei pochi nel nostro paese, che potevamo sbandierare davanti agli amici americani, uno dei pochi dati di misurazione del livello di civilt raggiunto: la sanit pubblica. Naturalmente non ha mai funzionato in piena efficienza ma comunque seguiva i precetti costituzionali. Tutti aldil delle condizioni economiche di cittadinanza o di classe o di sesso avevano il diritto a essere curati, tutti in quanto esseri umani nessuno escluso. Un dato di grande civilt in una nazione cos scombinata come la nostra, una nazione gestita, a voler essere generosi, da una compiacente compromissione tra legalit e illegalit di cui ogni volta fa finta di sorprendersi, come fosse una sonnambula che si sveglia di soprassalto in bilico sul cornicione ed elenca inutilmente alla luna improperi e richieste daiuto quel tanto che basti a svegliare chi le tappi quel urlo e la riconduca alla ragione, al silenzio, alla normalit del suo letto e cos noi cittadini urliamo indignati ogni tanto contro le mafie, le speculazioni, le ingiustizie, la cancellazione dei diritti essenziali, i furti, gli inutili sprechi e tutto il non detto; ma lurlo si perde e si disperde nel cielo malato delle nostre citt. Cos era un vanto la sanit pubblica finch chi questo stato lo ha fatto fallire non ha deciso che era troppo costosa e allora gi con i tagli, gi a cancellar letti e pannoloni e infermieri e coperte e giorni di degenza e decenza , gi con la guerra tra poveri, con la guerra ai poveri, che poi alla fine sempre di questo si tratta, in un crescendo nervoso per cui se la paziente demente ci vuol la badante e la badante viene severamente controllata dalle indispettite, sovraccariche di lavoro, infermiere o caposala , in questo caso, italiane, in ogni caso superiori nella gerarchia, che le indottrinano velocemente su come cambiare, pulire, imboccare; e ignorate dai medici che non si danno pena di dar loro informazioni come se non fossero in grado di capirle. Nel reparto ce ne sono tre una rumena, una Tamil, molto simpatica e generosa e Matilde anni 62, 5 figli, 7 nipoti peruviana Incas compatta come una scultura bellissima con i suoi capelli nerissimi parla spagnolo ma capisce litaliano e lo parla solo se costretta, fiera e molto orgogliosa. Intelligente, osserva e chiede, nulla le sfugge e, nonostante alcuni scontri causati dai caratteri forti di tutte e due, sa curare la madre con affetto e poi ama i gatti. Lho trovata scura in volto e offesa perch era stata maltrattata le chiesto perch esplosa yo soy buena pero si tengo que responder a un racista me salen todos los Incas de Atahualpa come per magia Papillon, mia madre, la chiamo cos perch nei rarissimi momenti di veglia, ovviamente notturni,ha tentato la fuga dalla cayenna ospedaliera scavalcando barriere di letti trascinandosi dietro rovinosamente tubi flebo ed altre propaggini, Papillon, dicevo, si svegliata e ci ha regalato 10 minuti di allegria certamente grazie alla protezione degli Incas.

Il calendario di manifestazioni inaugurate a Piazza Castello il 1 dicembre andranno avanti fino al 15 gennaio. Sono state realizzati dal teatro Regio i lavori di conservazione e di allestimento del Presepe di Emanuele Luzzati e il Calendario dellAvvento: il Presepe, realizzato nel 97, presentava i segni del tempo: sono stati riprodotti i 342 metri quadri di fondale, ognuna delle cento figure stata ritoccata, i 30 alberi totalmente ricostruiti. Accanto alla struttura semiellittica del presepe (32 metri x 65) stato posizionato il Calendario dellAvvento, libro pop-up di Lstrego&Testa ispirato al Presepe di Luzzati. Accanto alle istallazioni si aggiunge un percorso spirituale che coinvolge tutte le comunit religiose della citt in quattordici diversi luoghi di culto tra cui il Tempio valdese con concerti, letture e gospel mentre, laula dei Tempio della Mole Antonelliana dove il 21 si celebrer la cerimonia ebraica delle Luci, una speciale festa di Channukkah. Quindi, in omaggio alla tradizione musulmana dei Sufi presente a Torino, con il concerto mistico dei dervisci SamA nel Centro culturale Taiba e nella Chiesa di San Pietro e Paolo cuore di San Salvario, quartiere multietnico. La comunit ortodossa, il 26 dicembre festegger in piazzale Valdo Fusi con due grandi cori e una mostra di icone nella Chiesa di via Accademia Albertina. (s.s.)

IL FILM
ALMANYA - LA MIA FAMIGLIA VA IN GERMANIA
DI YASEMIN SAMDERELI, CON VEDAT ERINCIN, FAHRI OGN YARDIM. GERMANIA 2011

Robert Gudiguian torna al quartiere dellEstaque di Marsiglia dove ambient i suoi primi film con gli stessi protagonisti che vediamo ora alla soglia della pensione. La fabbrica in crisi e si sorteggia chi sar licenziato, ma una rapina segna la vita di alcuni di loro. In questa parabola non a caso ispirata a una poesia di Victor Hugo (Les peuvres gens) il regista riporta la situazione indietro di pi di cento anni, in epoca precedente al Capitale di Marx, allepoca dei miserables di Hugo e dei diseredati di Dickens,, mostrando la debolezza della sinistra, di come siano state azzerate tutte le conquiste raggiunte, annientata la coscienza di classe. Bisogna venire fuori dal gelo dellle neiges du Kilimandjaro come cantava Pascal Danel nel 66. (s.s.) LO SCHIACCIANOCI 3D

Esordio autobiografico di Yasemin Samdereli, cosceneggiatrice con la sorella Nesrin, commedia campione di incassi in Germania, racconta tre generazioni di una famiglia turca trasferitasi da 40 anni in Germania e riunita per un viaggio nella terra natia, voluto dal capostipite, Huseyin, omaggiato da Angela Merkel come milionesimo-e-uno lavoratore turco immigrato. Tra passato e presente, paure, speranze e differenze culturali si svolgono piccoli drammi delladolescenza, crisi di identit e scoperte. Cosa sarebbe il cinema europeo senza turchi, curdi e armeni? Come immaginare il cinema italiano privo di Gianikian e delle spezie aromatiche Ozpetek? O quello tedesco senza la vitalit rock di Fathi Akin o lumorismo leggiadro delle sorelle Samdereli? Vista la crisi economica qui e il boom non solo economico ma anche politico di Istanbul ( un modello, per mahgreb e mashreq, di libert religiosa e separazione neo-ottomana tra stato e chiesa) prima o poi ci toccher sbarazzarci definitamente di stereotipi e pregiudizi e sperare di poter entrare in Turchia (e non pi viceversa). (r.s.)

DI ANDREJ KONCHALOVSKIJ; CON ELLE FANNING, JOHN TURTURRO. GB UNGHERIA 2010

LA FILOSOFIA
IL FILOSOFO COME PERSONAGGIO
ROMA, ACCADEMIA DI FRANCIA, VILLA MEDICI 13 DICEMBRE, ORE 19.30

Dalla favola di Hoffmann, divenuta un classico del balletto con le musiche di Cajkovskij, con un lato horror ha la meglio sullelemento sempre ottimista che avevano i colossal Usa in technicolor. Si fronteggiano splendente come una stella Elle Fanning e un agghiacciante John Turturro come re dei topi. La presa del potere dei topi usciti dalle fogne talmente difficile da abbattere che la lotta prende il sopravvento, monito contro tutte le dittature. E i tempi felici sono brevissime parentesi, il tempo di un Natale. (s.s.)

SETTE OPERE DI MISERICORDIA


DI GIANLUCA E MASSIMILIANO DE SERIO; CON OLIMPIA MELINTE, ROBERTO HERLITZKA. ITALIA 2011

I gemelli De Serio nascono nel documentario, si muovono tra cinema e arte e narrano storie di migranti In questa coproduzione italo rumena siamo nel mondo dei clandestini, lo la protagonista (Olimpia Melinte) che ruba nelle borse di pazienti allospedale, e si accorda per altri affari poco puliti con un infermiere che in cambio le promette il passaporto. Poi c' un vecchio (Roberto Herlitzka) la ragazza lo segue, pu servirle al suo piano. Lei ritrova un lampo di umanit, passando dalla condizione di ladra a quella di badante (le sette opere di misericordia del titolo). La realt viene sopraffatta dalla preoccupazione costante per il proprio stile che impedisce quella generosit di sguardo necessaria. (c.pi.)

Per il ciclo Letteratura, oggi allAccademia di Francia a Villa Medici, si incontrano autori italiani e francesi. Organizzata dallo scrittore e antropologo borsista di Villa Medici, Philippe Artires, questa serata si terr con i tre scrittori Benoit Peeters, Mathieu Lindon (vincitore del Prix Mdicis) e Toni Negri, sul tema del Filosofo come personaggio. Benot Peters, filosofo, appassionato di Herg, ha pubblicato da Flammarion Derrida, prima biografia del filosofo, con il saggio, Trois ans avec Derrida. Les carnets d'un biographe. Mathieu Lindon gionalista e critico letterario di Libration. Nel 1987, da parte del Ministero degli Interni, stata vietata la pubblicazione del suo romanzo, Prince et Lonardours, che racconta lo stupro e le torture subite da due adolescenti innamorati. Una mobilitazione di intellettuali gli ha consentito di continuare ad essere pubblicato. Alla fine degli anni '70 alcuni intellettuali francesi come Gilles Deleuze, Felix Guattari, Jean-Pierre Faye, Michel Foucault hanno offerto solidariet a Toni Negri che in Francia e nei paesi anglosassoni diventato un punto di riferimento vendendo oltre un milione di copie di Impero scritto con Michael Hardt. (s.s.)

LA MOSTRA
ANDY WARHOL ALL TOMORROWS PARTIES
BOLOGNA, ONO ARTE CONTEMPORANEA (VIA S. MARGHERITA 10) 15 DICEMBRE - 3 FEBBRAIO 2012

CULT

INSOSENIBILE

LETALE

RIVOLTANTE

SOPORIFERO

COSI' COSI'

BELLO

CLASSICO

MAGICO

Gioved 15 (ore 18) si inaugura alla Ono Arte Contemporanea la mostra All Tomorrows Parties - Andy Warhol, la Factory e i Velvet Underground. Racconta per la prima volta il personaggio e luomo, descritto attraverso pi di 85 scatti a opera di fotografi di fama internazionale allo stesso tempo amici, artisti e membri della Factory, fulcro creativo della New York degli anni 60. Le opere, documentano anche il suo rapporto di amicizia con i Velvet Underground, un sodalizio che va dal 1965 al 1970 anno in cui Lou Reed lascia il gruppo. Quando nel 65 al Caf Bizarre al Greenwich il gruppo licenziato in tronco per licenziosit, Warhol li adotta e produce il lor primo Lp The Velvet Underground and Nico di cui All Tomorrows parties una delle tracce. Gli artisti in mostra: Anton Perich pittore, videoartista e fotografo per Interview la rivista di Warhol, Fred McDarrah documentarista ufficiale di quellavanguardia degli anni 50 e 60, David McCabe che documenta per un anno (il 1964) la vita privata di Andy Warhol), Ugo Mulas e molti altri tra cui Ron Spencer, Elliot Landy, Jarry Schatzembergher, Lisa Law e Adam Ritchie. (s.s.)

10

(10)

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

STORIE n QUINDICI CANZONI CHE MENZIONANO ISPIRATORI O RIVALI

Qualcuno mi pu giudicare. Da Amy al tenero Boss


I loro nomi evocano spesso un movimento musicale, altre volte servono alla storia, altre ancora stigmatizzano un'influenza. Regole e avvertenze per una citazione perfetta. Attenti agli Eagles
di GUIDO MARIANI

FRANZ FERDINAND

Roy Orbison canta per i solitari, uno dei versi di Thunder Road di Bruce Springsteen, una delle canzoni pi famose della storia del rock. Tra i numerosissimi fan del Boss probabilmente c qualcuno che non ha mai saputo chi fosse Orbison n ha tantomeno mai ascoltato il brano a cui il rocker del New Jersey faceva riferimento, la malinconica Only the Lonely, un successo datato 1960. Quando il giovane Springsteen scrisse i versi non avrebbe mai pensato che un giorno il suo astro avrebbe oscurato quello di Orbison. Springsteen pagava pegno a un patriarca del rock e gli ha regalato forse un p di immortalit. Nel 1975 ha spiegato quando andai a incidere Born to Run, volevo fare un disco con le parole alla Bob Dylan e il suono alla Phil Spector, ma pi di tutto volevo cantare come Roy Orbison. Spesso gli artisti si divertono, un p per riconoscenza un p per vezzo poetico, a citare i loro idoli nei testi delle canzoni. In altri casi gli esiti non sono stati cos imperituri, ma ci sono esempi degni di essere ricordati. Escludendo la musica rap, in cui sia lautocelebrazione che la citazione di colleghi, anche in contesti offensivi, la regola, ecco alcuni eccellenti casi di artisti che hanno dedicato i propri versi ad altri autori.

YOU'RE THE REASON I'M LEAVING (2005)


Da You Could Have It So Much Better. Quale migliore canzone per scandire un addio di Everybody Hurts dei R.E.M.? Cos la pensa la band di Glasgow: Sto partendo/ s ti lascio tutto/ tu sei la ragione per cui sto andando via./ E mentre viaggiamo sotto un sole radioso/ la radio suona quella canzone Everybody dei R.E.M./ e io combatto, combatto per non piangere. E dire che per la band Usa il brano doveva essere non un invito alle lacrime, ma unesortazione a risollevarsi nei momenti difficili. Nel 1994 anche i Pavement omaggiarono i R.E.M. Avevano pubblicato Unseen Power of the Picket Fence, in cui raccontavano la storia della band elencando i titoli degli album e dei loro pezzi migliori, ma ripetendo un po' crudelmente per ben due volte che Time after Time era la canzone che amavano di meno. Nel brano Let Her Cry degli statunitensi Hootie & the Blowfish compare una ragazza fan sfegatata dei R.E.M.: Dice che suo padre la persona che ama di pi/ ma Stipe viene subito dopo.

ERIC CHURCH

SEBADOH

SPRINGSTEEN (2011)
Da Chief. Lartista country Eric Church balzato questanno al primo posto della classifiche di vendita americane con il suo nuovo album in cui contenuta la storia di un amore ormai finito, ma che torna in vita attraverso le canzoni di Bruce Springsteen. Il brano ha come ritornello il nome del Boss: divertente come una melodia possa diventare un ricordo/ la colonna sonora di un sabato di luglio/ Springsteen ()/ Anche se sarai un milione di miglia lontano/ quando sentirai Born In The Usa/ rivivrai quei giorni di gloria di tanto tempo fa. Ha spiegato Church: Ho vissuto questa canzone. una storia vera, avevo 15 anni e lei 16. Abbiamo avuto una di quelle storie damore in cui si entra subito in sintonia. E lartista che ascolti la colonna sonora della relazione. Non siamo rimasti insieme, ma anche oggi quando ascolto Bruce Springsteen penso a lei e spero che lei pensi ancora a me.

GIMME INDIE ROCK (1992)


DallEP Rocking the Forest. In pieno fiorire della scena grunge e alternative rock, la band di Lou Barlow costruisce una vera e propria canzone enciclopedica in cui tra qualche tirata e feedback ricorda le origini del nuovo movimento indie, dagli Stooges passando per i Sonic Youth fino agli Hsker D, citando anche la sua ex-band, i Dinosaur Jr. C una nuova generazione/ il nuovo blues elettrico dei ragazzi bianchi./ Forza indie rock/ diventato grande. Si permette anche unazzardata rima tra Pussy Galore (unaltra band di riferimento) e Thurstone Moore. Sulla falsariga, ci sono altri casi di brani che hanno tentato di raccontare la storia del rock alternativo americano, in primis proprio i Sonic Youth che in Screaming Skull del 1994 elencano fasti, artisti e successi delleroica etichetta indipendente Sst.

STEELY DAN

EVERYTHING YOU DID (1976)


Da The Royal Scam. Una torbida passione scandisce i versi di questa canzone che mette in scena un litigio per gelosia, pieno di tensione erotica (Ora devi dirmi tutto quello che hai fatto, baby,/ o prendo la pistola ()/ Farai con me tutto quello che hai fatto, baby). La musica degli Eagles diventa la perfetta copertura per quello che sta accadendo: Alza gli Eagles/ i vicini ci stanno ascoltando. La scelta cadde sugli Eagles perch erano la band preferita della fidanzata del chitarrista Walter Becker. Un anno dopo gli Eagles restituirono il favore agli Steely Dan alludendo a loro in un verso del loro classico Hotel California.

11

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

(11)

In grande Amy Winehouse sul palco mentre pensa si suoi idoli Ray Charles e Donny Hathaway

COUNTING CROWS

JOHN LENNON

MR. JONES (1993)


Da August and Everything after. probabilmente Bob Dylan lartista pi citato in canzoni altrui. Essendo un grande stato citato dai grandi dai Beatles (Yer Blues) a Syd Barrett (Bob Dylan Blues), da David Bowie (Song for Bob Dylan) agli Who (The Seeker). Neil Young lo nomina in due brani diversi (Bandit e Flags of Freedom). Ma una delle canzoni pi belle che cita il menestrello la hit che consacr la band Usa Counting Crows. Il ritornello invoca: I wanna be Bob Dylan! (Voglio essere Bob Dylan!). Ha spiegato il cantante Adam Duritz: una canzone che parla delle cose che si sognano quando si giovani musicisti. Di come sia stupido e triste pensare che un giorno ti ameranno tutti solo perch sei famoso.

GOD (1970)
Da John Lennon/Plastic Ono Band. Una delle canzone pi amare di Lennon. Conclusasi malamente lesperienza dei Beatles, rimanevano le ruggini. John si sfogava contro i simboli della societ e rivendicava il suo amore per Yoko Ono. Nel testo contestava le religioni, i profeti e i leader politici e smontava il suo glorioso passato e i suoi idoli di giovent. Era ora di voltare pagina, Elvis Presley, Bob Dylan (qui chiamato con il suo vero nome) e i Beatles erano ormai residui di unaltra stagione. Canta Lennon: I dont believe in Elvis, I dont believe in Zimmerman, I dont believe in Beatles. Unamarezza a cui risponderanno gli U2 nel 1988 con un loro ideale seguito, ottimista, intitolato God part II.

AMY WINEHOUSE

RED HOT CHILI PEPPERS

ARTHUR CONLEY

REHAB (2006)
Da Back to Black. Concepita come canzone ironica e dissacrante, oggi fa venire i brividi lungo la schiena. Amy Winehouse, morta a soli 27 anni dopo una vita di trasgressioni, con questo brano apriva lalbum che la rese una star internazionale. La canzone proclamava la sua resistenza allandare in rehab cio in cura di disintossicazione: Hanno provato a mandarmi in rehab/ ma io ho detto no, no, no () Non ho tempo e mio padre dice che devo farlo./ Vuole che io vada/ ma io non ci vado, non ci vado, non ci vado. Ma Amy pi che lamore per le droghe e lalcol confessava nel brano lamore per il soul citando due maestri come Ray Charles e Donny Hathaway: Preferisco stare a casa con Ray/ non ho settanta giorni liberi./ Non c nulla che loro possano insegnarmi/ che io non possa imparare da Mr. Hathaway. Alla fine il soul non riuscito a salvarle la vita e gli eccessi hanno avuto la meglio sul suo talento e sulla sua passione per la musica.

COFFEE SHOP (1995)


Da One Hot Minute. Lalbum che segue la grande consacrazione al successo avuto con Blood Sugar Sex Magik, rappresent per la band californiana un passaggio difficile e sofferto. Il cantante Anthony Kiedis, dopo cinque anni di sobriet, era ricaduto pesantemente nella tossicodipendenza e i pezzi di One Hot Minute fanno spesso riferimento alle droghe e allo sballo. Cos accade in questo lisergico brano, in cui il Coffee Shop del titolo richiama i locali di Amsterdam dove si pu fumare erba in libert. In caso di dubbi ci pensa il ritornello. Canta Kiedis: Meet me at the Coffee shop/ We can dance like Iggy Pop (Incontrami al Coffee shop/ balleremo come Iggy Pop), chiunque abbia visto ballare il grande Iggy, sa di che cosa si sta parlando.

SWEET SOUL MUSIC (1967`)


Come avere un successo soul nel periodo doro della musica soul? Semplice, citando tutti i grandi del genere. Conley, che ricordato ormai solo per questa canzone, scrisse il brano con unaltra leggenda, Otis Redding che ai tempi era il suo mentore. Il brano and in vetta alle classifiche e riprendeva la melodia dal brano Yeah Man di Sam Cooke. Il testo pagava pegno a tutti i fuoriclasse chiamandoli idealmente alla ribalta. Vi piace la musica?/ La dolce musica soul?/ Riflettori su Lou Rawls lincipit e via via, come invocati da un maestro di cerimonie, scorrono Sam & Dave, Wilson Pickett, James Brown, e anche il maestro Otis Redding. Conley non ha pi avuto grandi hit e nessuno lha mai citato in un brano.

BEN LEE

WHAT WOULD JAY-Z DO (2007)


Da Ripe. II cantautore pop australiano di fronte al proprio sentimento di inadeguatezza si chiede come si comporterebbe il rapper superstar Jay-Z, un artista che non sbaglia mai un colpo n con le donne n con la musica: Voglio sembrare elegante/ voglio che tu sappia il mio nome/ voglio la donna pi sexy che ci sia/ () Cosa si fa quando si persi e confusi?/ Come si comporterebbe Jay-Z?. Ben Lee pu anche contare su una canzone dedicata a lui, lirriguardosa Ben Lee Sucks (Ben Lee fa schifo) della band punk Ataris: Fai schifo, i tuoi 15 minuti di fama sono passati () stai lontano dalla mia citt. Lartista non solo non si offeso, ma ne ha fatto una cover assai migliore delloriginale.

DEAD KENNEDYS

U2

THE WHO

BOB DYLAN

NIRVANA

CHICKENSHIT ANGEL OF HARLEM CONFORMIST (1986) (1988)


Da Bedtime for Democracy. I padrini del punk Usa meno conformista si scagliarono in questo brano contro gli stereotipi dei ribelli rock, contro i sopravvissuti e contro gli artisti svenduti. Il cantante Jello Biafra, caustico come al solito, urla: Il punk non morto/ merita solo di morire/ quando diventa solo una vignetta ammuffita. E chiama in causa una delle icone pi diffuse del movimento, Sid Vicious, offrendo limmagine di un eroe punk invecchiato: The joy and hope of an alternative/ Have become its own clich/ a hairstyls not a lifestyle/ imagine Sid Vicious at 35 (La gioia e la speranza di unalternativa/ diventata solo un clich/ un taglio di capelli non uno stile di vita/ immaginate Sid Vicious a 35 anni). Da Rattle and Hum. La band irlandese incise il brano negli storici Sun Studios di Memphis con laccompagnamento dei Memphis Horns nel corso del tour americano del 1987. un ricordo di Billie Holiday, langelo di Harlem. Tuttavia la cantante non viene mai nominata se non con il suo soprannome Lady Day. Compaiono per altri protagonisti della leggendaria scena jazz newyorkese che si esibivano nel locale Birdland, John Coltrane e Miles Davis: Birdland on 53/ the street sounds like a symphony./ We got John Coltrane and A love supreme/ Miles and she has to be an angel (Birdland sulla 53esima/ la strada suona come una sinfonia./ Abbiamo John Coltrane e A love supreme/ c Miles ma lei proprio un angelo).

YOU BETTER YOU BET (1981)


Da Face Dances. Gli Who sono dei mostri sacri del rock, ma non si sono dimenticati di altri miti della loro epoca. Cos decisero di ricordare in questo brano i T-Rex, formazione guidata da Marc Bolan, artista ispiratore del glam che era scomparso pochi anni prima, nel 1977. Nella canzone, per supplire allassenza della donna che ama e di cui sembra ossessionato, Rogel Daltrey proponeva unalternativa: I drunk myself blind to the sound of old T-Rex... (mi ubriacher allo stremo ascoltando i vecchi T-Rex). Per civetteria, la band nel verso successivo si concedeva anche una narcisistica autocitazione chiosando: e ascoltando Whs Next. Uno dei rari casi in cui una formazione ha avuto la sfacciataggine di citare un proprio album in una canzone. Una piccola precisazione: i vecchi T-Rex erano in realt pi giovani degli Who.

THUNDER ON THE MOUNTAIN (2006)


Da Modern Times. Non sono molte le donne che hanno avuto lonore di vedersi dedicare un brano da Dylan. Ma la cantante Alicia Keys si addirittura trovata adulata apertamente dal grande Bob: Stavo pensando ad Alicia Keys/ e non ho potuto trattenermi dal pianto./ Quando lei nata ad Hells Kitchen/ io vivevo a sud del confine/ mi chiedo dove diavolo potrebbe essere ora Alicia Keys/ lho cercata persino in tutto il Tennessee. Una vera dichiarazione damore da parte del mito vivente che in unintervista non ha nascosto questa passione: Non c nulla di quella ragazza che non mi piaccia. Alicia Keys, che non ha mai conosciuto di persona Dylan, scopr il tutto quando il disco era gi uscito. Non lho mai incontrato ha dichiarato dopo aver ascoltato il brano -. davvero pazzesco. Non ci potevo credere. Il fatto che mi abbia preso solo in considerazione davvero esaltante.

PENNYROYAL YEA (1994)


Da In Utero. Sono innumerevoli i cantautori che hanno rubato idee a Leonard Cohen, che per finito citato in un pezzo grunge dei Nirvana: Distill the life thats inside of me/ sit and drink Pennyroyal Tea/() give me a Leonard Cohen afterworld/ so I can sigh eternally (Distillo la vita che dentro di me/ Siedo e bevo il t Pennyroyal/ Datemi il mondo di Leonard Cohen/ e sospirer in eterno). In unintervista Cobain scherz sul significato del testo, ma oggi le sue parole, pronunciate pochi mesi prima del suicidio, suonano tristi e premonitrici: Il Pennyroyal tea unerba abortiva. La canzone parla di una persona che oltre la depressione, sul letto di morte o quasi. Era la mia terapia quando ero depresso e malato. Leggevo Malone muore di Beckett o ascoltavo Leonard Cohen, e ovviamente le cose peggioravano!

12

(12)

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

PUNTARELLA ROSSA
DI PI ERRE

RITMI globale. Il senso Flamenco


POP, LA SCOPERTA DEL FUOCO
Nell'immagine centrale Carmen Linares; in basso, da sinistra, Galvn e la grande assente del festival, Eva Yerbabuena. In alto a destra la copertina di un cd di Ines Bacan Il rock da sempre utilizza il fuoco come metafora di sensualit, distruzione, rigenerazione. In Light My Fire dei Doors, scritta in origine da Robbie Krieger per omaggiare uno dei quattro elementi della filosofia greca, la fiamma diventa un inno psichedelico. Ragazza, non potremmo arrivare pi in alto, sentenzia Morrison. Fire della Jimi Hendrix Experience celebra, a sorpresa, il calore fisico di un caminetto: quello della casa della mamma di Noel Redding in cui Jimi e la fidanzata Kathy Etchingham erano stati invitati. Per i fan quel fuoco per ben altro. Cinico e ironicamente demoniaco il Fire del Crazy World Of Arthur Brown. Brown, ispiratore di Kiss e Alice Cooper, canta: Per quanto ti sforzi, tutto finir bruciato. In Cat People (Putting out Fire), tema del film Il bacio della pantera, David Bowie allude al mondo ferino-incestuoso raccontato sullo schermo. E canta: Sto spegnendo il fuoco con la benzina. Put Out My Fire una splendida botta funky che attizza pi che spegnere. L'autore Lamont Dozier dell'HollandDozier-Holland, trio che ha scritto la maggior parte dei pezzi della Motown.

PASTELLE E MACARON RIPENSANDO A MILES


ROMA Caff Propaganda Via Claudia 15 (tel. 06 94534255) Era lesordio pi atteso dellanno e ha mantenuto (quasi) tutte le promesse. Mettendo da parte la cucina di qualit di Arcangelo Dandini e i macaron di Stphane Betmon, a noi preme segnalare lesordio di una delle prime carte con presenza ampia e soddisfacente di vini naturali. Ovvero quei vini che fanno a meno di aggiunte chimiche e interventi da plastica del gusto. Il Caff Propaganda si giova di un ambiente straordinario, con le piastrelle della metr francese, ma a due passi dal Colosseo, e di una musica bifronte: lottimo Miles Davis, a volume discreto, allorario di pranzo. E un devastante sottofondo quasi da deejay set, nelle cene, che impedisce di sentire linterlocutore. Il che a volte pu essere un vantaggio, ma spesso produce paralisi del cervello e delle papille gustative. Bonus: macaron francesi, il paradiso. Malus: tredici euro per una carbonara non sono pochi, anche se la carbonara ottima. Voti: cucina 7; ambiente 8; servizio 7. ROMA Enoteca Ferrara Piazza Trilussa 41 (tel. 06 58333920) Il brunch parola gi antipatica e spesso sinonimo di un confuso affastellarsi di parmigiane fredde, di insalate di riso malinconiche e di ammassi di dolci naufragati nello zucchero. Il tutto condito da prezzi alle stelle. Per, scegliendo con cura, il brunch pu essere unesperienza piacevole. Lo nella trasteverina Enoteca Ferrara, che lo organizza saltuariamente e lo accoppia con la vendita di prodotti locali. Ristorante chic da cento euro a testa, lEnoteca riesce a riconvertirsi la domenica in luogo da brunch sofisticati e rurali al tempo stesso, con prezzi decenti (20 euro): frittate, ricotte fresche, polpette al sugo, pastelle straordinarie. Uscendo ci si pu mettere in tasca una piccola mela (annurca) e canticchiare De Gregori. A pochi passi, si pu fare un giro a via della Scala, che sempre l, anche se Stefano Rosso non pi nel letto 26. Bonus: ambiente spettacolare nel cuore di Trastevere. Malus: servizio confuso. Voti: cucina 7; ambiente 8; servizio 5. LA SPEZIA Il ristorantino di Bayon Via Felice Cavallotti 23 (tel. 0187 732209) I calamari allacqua pazza, per esempio. Alessandro Sarnataro, giovane chef spezzino, il pesce lo va a prendere di mattino presto, al mercato. Poi lo cucina, alla grande. E tra una portata e laltra d unocchiata al ristorantino, di cui anche proprietario. Piccolo, silenzioso, curato, di bianco vestito, offre straordinarie carrellate di pesce (ma non solo). A casa lo chef si diletta preparando gelato allazoto e altre prelibatezze (?) di cucina molecolare. Per ora, per, nel ristorantino fa prevalere la cucina del territorio. Con una regola: massimo tre ingredienti per piatto. Esempio: filetto di spigola con pomodorini e capperi. In sottofondo, per fortuna, non si rispetta il territorio: niente Toto Cutugno e Alexia (spezzini) ma Chopin. Bonus: menu degustazione a 20 e 40 euro. Malus: un ambiente un po troppo formale. Voti: cucina 7,5; ambiente 6; servizio 6,5. (www.puntarellarossa.it)

del tacco che scotta

Il festival di Roma stato una occasione per rileggere il genere tradizionale andaluso. Sempre pi aperto a sollecitazioni e ibridazioni altre

di GIOVANNI VACCA

La quarta edizione del festival Flamenco!, tenutosi allAuditorium Parco della Musica di Roma dal 5 al 16 ottobre, ha confermato che anche i generi musicali allapparenza pi tipici e localizzati sono ai nostri giorni sottoposti a una torsione tale da sradicarli definitivamente dai loro territori di origine e metterne in circolo le potenzialit creative: possibile, dunque, che Roma capitale mondiale del flamenco, significhi qualcosa in pi di un semplice slogan che ormai dal 2005 accompagna questa grande kermesse biennale? A giudicare da ci che si visto nella capitale pare che agli stessi protagonisti stia sempre pi stretta quella che convenzionalmente si pensa come la forma classica del flamenco, un linguaggio formalizzato costituitosi

sulla base di una rete di interazioni estremamente eterogenee (il folklore andaluso, le musiche provenienti dalle colonie spagnole in America, linfluenza dellopera italiana, lapporto dei suonatori gitani) e che trov la propria maturit nei primi decenni del Novecento, come testimoniano le strepitose registrazioni depoca. Se Paco De Lucia, che ha aperto il festival, da sempre musicista poco disponibile a stare in qualsiasi tipo di confine, lansia di sganciamento dal flamenco come comunemente lo si pensa si vista subito nello sperimentalismo coreografico di Israel Galvn, che ha incanalato entro limiti precisi la straordinaria voce tradizionale della grande cantante gitana Ins Bacn, o nella non sempre convincente musica del chitarrista Vicente Amigo (spesso sconfinante con la pi trita world

music, nonostante la prodigiosa tecnica strumentale). Se ne poi avuta conferma nellaffollatissimo spettacolo della ballerina Rafaela Carrasco, rielaborazione delle celebri Canciones populares espaolas incise da Federico Garcia Lorca nel 1931, e nel virtuosismo pianistico di Dorantes, che ha duettato con la voce velata di Arcngel. Lo stesso Arcngel, una star internazionale del flamenco, ha poi contribuito a una delle esibizioni pi interessanti del festival, quella dellAccademia del Piacere, ensemble che si dedica da tempo a rileggere le radici del genere da antiche partiture che documentano i continui scambi che le musiche spagnole hanno avuto con quelle americane. Decisamente pi jondo, invece, il bellissimo recital di Carmen Linares, che ha riproposto in musica i lavori di celebri poeti di lingua spagnola (Alberti, Jimenez, Hernndez, Lorca, tra gli altri). Da segnalare, infine, la notevole performance di Dave Holland (contrabbassista di Miles Davis nello storico Bitches Brew) insieme al chitarrista Pepe Habichuela con il suo Flamenco Quintet e Josemi Carmona: un concerto tenuto l8 novembre e che si intrecciato con il Roma Jazz Festival. Per quel genere formatosi sulle tavole dei caf cantantes sivigliani di fine Ottocento, in analogia con altre musiche urbane sviluppatesi nello stesso periodo in seguito

alla nascita dellindustria della musica, si dunque da qualche tempo dischiusa una nuova vita: i generi urbani, infatti, forgiati da complessi processi di ibridazione musicale favoriti dallambiente cittadino, hanno poi vissuto, in seguito allesplosione e alla successiva egemonia della popular music angloamericana (e in particolare del rock), un processo di territorializzazione, assumendo connotati fortemente tipizzati che hanno consentito loro di sopravvivere ma che hanno finito per farli identificare con realt strettamente locali (la canzone napoletana, il fado lisbonese), minoranze etniche (il tango degli immigrati italiani in Argentina), repertori impegnati ed intellettuali (la canzone francese e quella tedesca da cabaret) o con particolari sensibilit etniche (la passionalit andalusa, appunto, del flamenco). Al flamenco, in pi, toccata a lungo anche lassociazione con una certa immagine turistica voluta dalla quasi quarantennale dittatura franchista, come del resto accaduto al fado con laltrettanto duratura stagione del salazarismo, nonch il mito di una musica esclusivamente zigana e a carattere familiare. La deterritorializzazione del flamenco avvenuta con lesplosione che le musiche popolari e popolaresche hanno avuto grazie al fenomeno della world music, di cui hanno beneficiato anche i generi urbani delle origini che hanno ritrovato nuovo splendore e rinnovato vigore nei circuiti internazionali del mercato della musica. Ecco allora che, quasi come per una sorta di nemesi storica, il flamenco (ma, per esempio, anche il tango, non a caso anchesso presente ogni due anni a Roma con un proprio festival) ritrova a distanza la propria autentica natura commerciale una volta trovato un luogo disposto ad ospitarlo stabilmente: nello stesso tempo, sganciatisi dagli angusti vincoli autorappresentativi imposti dalla loro stessa esigenza di sopravvivenza, i suoi esecutori guardano in tutte le direzioni, assumendo da altri orizzonti tutto ci che serve per allargare e ridefinire il genere in funzione delle nuove esigenze di una musica ormai globale. Perch poi resti ancora ineguagliabile la forza espressiva e la qualit artistica delle vecchie incisioni del flamenco (ma anche di quelle della stessa epoca di altri generi urbani) un enigma ancora tutto da risolvere; e che si nasconder probabilmente ancora a lungo nel ventre di quella belle poque che, con tutte le sue contraddizioni, fu il crogiuolo della modernit.

13

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

(13)

In Put Out the Fire i Queen utilizzano il fuoco come metafora anti-militarista e anti-armi. Fire Woman dei Cult la storia di una signora sensualissima che accende la mente e il corpo di Ian Astbury. In Italia le fiamme preferiscono la metropoli: Massimo Ranieri (Se bruciasse la citt) e Irene Grandi (Bruci la citt). E alla fine resta solo tanto Smoke on the Water (Deep Purple). (f.ad.)

IN USCITA A DICEMBRE
Acid Mother Temple & The Meltin Pot Paraiso U.F.O. The Ripper at the Heaven's Gates of Dark (Riot Season/Goodfellas) Eraldo Bernocchi/Harold Budd/Robin Guthrie Winter Garden (RareNoise/Goodfellas) Big Blue Big Blue (Cam Jazz/Goodfellas) Black Cobra Invernal (Southern Lord/Goodfellas) Nino Bruno e le Otto Tracce Sei corvi contro il sole (Goodfellas) Stiv Cantarelli Innerstate (El Cortez/Goodfellas) Class Actress Rapprocher (Carpark/Goodfellas) Cuckoo Chaos Woman (Lefse/Goodfellas) Dimlite Grimm Reality (Now Again/Goodfellas) Ital Noiz Everyday Jungle (Universal Egg/Goodfellas) Steve Hauschildt Tragedy and Geometry, (Kranky/Goodfellas) Lewis Floyd Henry One Man & His 30w Pram (Adjust/Audioglobe) Jonti Twirlgig (Stones Throw/Goodfellas) King Midas Sound Without You (Hyperdub/Goodfellas) Ben Lee Deeper into Dream (Lojinix/Goodfellas) Little Axe If You Want Loyalty Buy a Dog (On-U Sound/Goodfellas) Magazine No Thyself (Wire Sound/Goodfellas) Nightwish Imaginaerum (Nb/Audioglobe) Noholy-Nagy Like Mirage (Lefse/Goodfellas) Gary Numan Dead Son Risin (Mortal/Goodfellas) Lee Scratch Perry Nu Sound & Version (On-U Sound/Goodfellas) Picchio dal Pozzo Picchio dal Pozzo (Goodfellas) Damo Suzuki's Network Sette modi per salvare Roma (Goodfellas) Teen Daze A Silent Planet (Lefse/Goodfellas) Thomas Mr. Thomas's Travelogue Fantastic (automatic/Goodfellas) Devin Townsend Project Contain Us, box set (Century Media/Emi) The Unthanks Diversions Vol. 1:The Song of Robert Wyatt an Antony and The Johnsons, (Rough Trade/Self) Bill Wells Lemondale (Double Six-Domino/Self)

YOUNG GABBY WERE ALL IN THIS TOGETHER (WORLD CONNECTION/ EGEA) nnnnn Enfant prodige - chiamata dal teatro dellopera nazionale della giovent di Londra ad appena dodici anni - Young Gabby arriva al disco desordio carica di un bagaglio artistico e tecnico di primordine. E sorprendente, perch la ragazza sa mescolare pop e folk con gusto originale, contaminando i pezzi con sezioni fiati e improvvisi squarci jazz. Lo definiscono swing circus, un circo di musiche dove trovano spazio suoni etnici, canti popolari e musica colta. Vero esempio di globalit del pentagramma... (s.cr.) ED LAURIE CATHEDRAL (MOONPAINTER-V2/SELF) nnnnn Gran bella voce quella di Ed Laurie, musicista emerso dal mondo senza confini del download digitale. Qui prende forma e sostanza la visione del sentimento ondivago dellamore da parte di un songwriter viaggiatore che da Londra approda in Italia e ispirato dalla visione del duomo di Bolzano d vita a un ottimo album europeo per rimandi a stili e tradizioni molteplici. Ricorda Jonathan Richman per il suo atteggiamento apolide e per il fine artigianato della sua musica ma lui inglese e la mestizia si insinua con il tratto crepuscolare del suo canto che suona sempre come un addio. (s.fr.) WATERMELON SLIM & SUPER CHIKAN OKIESIPPI BLUES (NORTHERNBLUES RECORDS) nnnnn Che talenti ambedue. E come funzionano. Un disco eccelso. tra i migliori del 2011. Undici incisioni in cui i talenti vocali e strumentali dei due si amalgamano senza nessuna increspatura. Ancor pi. Si esaltano. Spoken word (Trucking Blues, Northwest Regional M.C.B.), strumentali (Diddley-Bo Jam), evocazioni spiritual (Keep Your Lamp Trimmed and Burning) e tantoaltro. Un lavoro senza tempo. Memorabile. (g.di.) STEVEN WILSON
GRACE FOR DROWNING (KSCOPE/AUDIOGLOBE)

RECENSIONI

l ge nda e nnnnn NAUSEANTE nnnnn INSIPIDO nnnnn SAPORITO nnnnn INTENSO nnnnn UNICO

ul trasuonati da STEFANO CRIPPA GIANLUCA DIANA SIMONA FRASCA LUCA GRICINELLA GUIDO MICHELONE BRIAN MORDEN ROBERTO PECIOLA

MONDO EXOTICA
DI FRANCESCO ADINOLFI

METAL

REGGAE

JAZZ

Anniversari da temere
Che gli Slipknot siano una delle band pi amate dai fan del metal cosa risaputa, una fama meritata e cresciuta nel tempo, grazie a dischi senza fronzoli e a uno dei live set p devastanti immaginabili, con i nove musicisti nascosti dietro maschere inquietanti. Dieci anni fa usciva il loro secondo disco, quello che li ha consacrati definitivamente nellOlimpo rock, Iowa, dallo stato americano da cui arrivano, oggi la Roadrunner celebra levento con una 10th Anniversary Edition che contiene, oltre alla reissue dellintero album completo di bonus track (My Plague), anche il cd audio della performance alla London Arena del 2002 - gi pubblicata in video come Disasterpiece - e un dvd con immagini e interviste inedite proprio sul making of di Iowa. Da non perdere! Sempre in fatto di live esce un doppio cd dei Rush, storico trio canadese tra rock, progressive e derive pop. Time MachineLive in Cleveland 2011 (Roadrunner/ Warner) li vede impegnati nel loro ultimo tour in cui hanno ripercorso una quasi quarantennale carriera. Ci sono le loro hit pi note ma anche le ultime, non memorabili, produzioni. (Roberto Peciola) LAMISS
FOLLIA AMATORIALE (TRUMEN RECORDS/ SAIFAM)

Il fischio del dj. Vertigini in levare


Reggae classico, ragga, dub step, dub in tutte le altre possibili declinazioni: c limbarazzo della scelta (e un leggero senso di vertigine) ad ascoltare di fila le diciassette tracce contenute in Clash of the Titans (Collision) progetto di Dubmatix (ossia il premiato giramanopole canadese Jesse King) e affidato a produttori di tutto il pianeta. Il materiale di base proviene da System Shakedown, e gi era una faccenda piuttosto calda. Si parlava di vertigine: immaginate Morricone e il suo fischiatore western preferito Alessandro Alessandrini in session con un gruppo a met fra amore spassionato per lo ska, il levare del reggae, e virate ultrasoniche surf, e avrete la ricetta di Return of Gringo (Mr Bongo), cd che in copertina dichiara original sountrack recording. Tutto falso, ovviamente. Gli autori sono Prince Fatty (ovvero Mike Prelanconi) e The Mutant Hifi (Nick Coplowe). Tutto vero invece il roots reggae di Madness (Soulbeat Records), primo progetto solistico per il professore Harrison Stafford dei Groundation: nato dopo una visita nei Territori Occupati. (Guido Festinese) PETER KERNEL
WHITE DEATH BLACK HEART (AFRICANTAPE/ GOODFELLAS)

Desmond, il bianco che suonava cool


Ha avuto il suo momento di eclissi, ma breve. Perch la grandezza di Paul Desmond, di quel suo viaggiare con laltosax negli spazi aerei di un urbano magnifico loft dove si sorseggiano Martini e ogni squisitezza alcolica, di quel suo costruire melodie di perduta terrestre levit con la grazia di unimplacabile passione per la lirica blues, la sua grandezza stata riconosciuta e, oggi, risplende. Charles Parker e Mingus amavano quel bianco che suonava cool. E il maestro delle avanguardie postjazzistiche, Anthony Braxton, ha sempre detto: io sono cresciuto musicalmente con Paul Desmond. Escono per la prima volta in cd col titolo Audrey, Live in Toronto (Domino/Egea) alcuni brani di concerti che Desmond tenne nella citt canadese il 25 ottobre e il 1 novembre 1975. Un Desmond diverso, pi instabile, di quello che si ascolta col quartetto di Dave Brubeck (di cui era la voce pi convincente) in due preziose ristampe: Jazz Goes to Junior College (Ejc/Egea), del 1957, e Brubeck Plays Bernstein (Ejc/ Egea), del 1960, con laggiunta del poco conosciuto Jazz Impressions of Japan dello stesso anno. (Mario Gamba) KRISMA
CHYBERNATION (NDA PRESS)

NIPPO-CHITARRE FOREVER
Sono di Barcellona, esistono dal 2008 e garantiscono produzioni funk altam ente esplosive, esattamente come avviene nel singolo appena uscito: Slingfunk/The Sooner (Lovemonk LMNKMSF 7). Gli Slingshots sono otto elementi (canadesi, brasiliani, spagnoli) scatenati al cuore del new funk, derivativi come tanti altri colleghi (il vento di James Brown e cloni vari spira ad ogni angolo) eppur capaci di estatici coinvolgimenti (si veda youTube per capire cosa succede a un loro concerto). Sia il lato A che il B si nutrono di ampie dosi di Hammond e una voce che taglia. Importante il lavoro svolto fin qui dalla Lovemonk, etichetta tra le pi attive del genere, situata a Madrid nel quartiere di Malasaa. la la label di Gecko Tuner, Cardova, Banda Achilifunk ecc. Insomma il meglio di quello che bolle nella pentola del soul spagnolo. Sulla stessa linea soul ma con un piglio molto pi da club, il duo Nev Scott & Waynessential che debuttano con il remix di Hold on Im Comin, il classico del 66 di Sam & Dave. Il pezzo si trova nellep Slamdog Billioner (Big M Productions BIGMP 16; 2011). Va da s che la materia su cui intervenire gi garantisce effetti sicuri, c per un valore aggiunto: un gusto duro, ghetto funk, che i due hanno ben rodato in oltre 15 anni di dj set. Tra aspersioni hip hop e gusti retr.

nnnnn Nick Beggs, Tony Levin, Theo Travis, Trey Gunn, Pat Mastelotto, Dave Stewart, Steve Hackett. Questi signori sono tra quelli che hanno partecipato al nuovo album solista del leader dei Porcupine Tree. Un doppio cd che riprende la grande tradizione prog a livelli davvero eccellenti. Grace for Drowning rappresenta un passo in avanti anche rispetto al gi di per s notevole Insurgentes. Un gran disco, di pura bellezza! (r.pe.)

nnnnn Secondo album per LaMiss, vero nome Luana Corino (1984), da Treviso. La sua musica in bilico tra rnb e nu soul con testi leggeri e in italiano ha un suono internazionale anche grazie allapporto di produttori come il newyorkese 88-keys, B-Money e il team Invicible. Un suono black urbano che ammicca con equilibrio al pop. E il rap di Amir, Baby K e Nottini Lemon d un ulteriore tocco urban al disco. (l.gr.)

nnnnn Il nome potrebbe far pensare allennesimo cantautore in quota folk. Niente di pi lontano! Peter Kernel un classico trio chitarra-basso-batteria che nulla ha a che fare con il folk mentre molto deve al post punk e allindie rock dei primi Novanta. Dietro la loro musica si celano ricordi di Sonic Youth e Blonde Redhead, ma White Death Black Heart vive di vita propria, e ci regala unottima band. (b.mo.)

nnnnn Tra i '70 e gli '80 Christina Moser e Maurizio Arcieri impersonano in Italia il passaggio dal punk al tecno-pop sullonda delle nuove mode inglesi. A ricordarlo ora un tributo a pi voci (e due inediti degli stessi Krisma) curato da Joyello Triolo con 17 band a ricordare song costruite su poche note minimaliste. Fra dark e alt rock, pescando anche dalle precedenti esperienze del vocalist (Cinque minuti e poi). Finale beat con Gli Avvoltoi in Guardami da Tommy. (g.mic.)

ON THE ROAD

A CURA DI ROBERTO PECIOLA CON LUIGI ONORI (JAZZ) n SEGNALAZIONI: rpceciola@ilmanifesto.it n EVENTUALI VARIAZIONI DI DATE E LUOGHI SONO INDIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLONT

Modeselektor

Torna il duo elettronico tedesco per presentare il nuovissimo album, Monkeytown. Roma GIOVEDI 15 DICEMBRE (PIPER) Milano VENERDI 16 DICEMBRE Bologna SABATO 17 DICEMBRE (LINK)
(DA ANNUNCIARE)

Peter Hook

Il bassista e cofondatore dei Joy Division prima e dei New Order poi in versione solista. Bologna SABATO 10 DICEMBRE
(ESTRAGON)

Big Sexy Noise

Pordenone DOMENICA 11 DICEMBRE (DEPOSITO GIORDANI)

In Italia la vocalist e autrice Lydia Lunch con questo nuovo progetto che la vede al fianco dei Gallon Drunk e agli italiani Avvolte. Brescia SABATO 10 DICEMBRE (LATTE+)

Kamikaze Queens

Il singolare punk cabaret della band berlinese. Roma SABATO 10 DICEMBRE (MICCA CLUB) Savignano Sul Rubicone (FC)
DOMENICA 11 DICEMBRE (SIDRO)

Verdena

Prende forma il tour invernale della rock band bergamasca. Napoli SABATO 17 DICEMBRE (CASA
DELLA MUSICA FEDERICO I)

Gogol Bordello

A Hawk and a Hacksaw

The Wave Pictures

Un miscuglio di musiche popolari da tutti i paesi del mondo, o quasi, per il progetto di Jeremy Barnes, ex membro dei Broadcast. Per loccasione sonorizzano il film Shadows of Forgotten Ancestors del regista russo Sergei Parajanov, ospiti della rassegna C(h)orde. Suoni tra cielo e terra. Roma SABATO 10 DICEMBRE (CHIESA
EVANGELICA METODISTA)

La band indie folk rock inglese di David Tattersall dal vivo. Bologna SABATO 10 DICEMBRE (COVO) Osimo (AN) DOMENICA 11 DICEMBRE (LOOP)

Da New York, un mix di punk, gypsy music, cabaret, questa volta in versione acustica. Ciampino (RM) SABATO 10 DICEMBRE
(ORION)

Pat Jordache

Lo-fi pop per lartista canadese. Faenza (RA) LUNEDI 12 DICEMBRE


(CLANDESTINO) Pisa MARTEDI 13 DICEMBRE (CARACOL)

Le Luci della Centrale Elettrica


Il giovane cantautore Vasco Brondi in tour per presentare l'ultimo lavoro discografico. Castiglioncello (LI) DOMENICA Acquaviva Delle Fonti (BA)
GIOVEDI 15 DICEMBRE (OASI SAN MARTINO) Pescara VENERDI 16 DICEMBRE (ZU BAR) 11 DICEMBRE (CASTELLO PASQUINI)

Damo Suzuki's Network


(BLOOM)

Richard Youngs + Damon & Naomi

Subsonica
IMPERO)

Il progetto dellex voce dei teutonici Can. Con lui Manuel Agnelli. Mezzago (MB) SABATO 10 DICEMBRE

Sperimentazioni e folktronica per il musicista britannico e per il duo ex Galaxy 500. Madonna Dellalbero (RA) Firenze VENERDI 16 DICEMBRE (SALA Cavriago (RE) SABATO 17 DICEMBRE
(CALAMITA) VANNI) GIOVEDI 15 DICEMBRE (BRONSON)

Tour invernale per la band torinese. Brindisi SABATO 10 DICEMBRE (TEATRO Brescia SABATO 17 DICEMBRE (LATTE+)

Musiche Possibili

Caparezza
(PALAPARTENOPE)

She Keeps Bees

Il duo composto da Jessica Larrabee e Andy LaPlant arriva da Brooklyn e si pone sulla scia di White Stripes, The Kills etc. Verona SABATO 17 DICEMBRE (INTERZONA)

Alexi Murdoch

Unica data italiana per il cantante e autore di origine anglo-franco-greche ma formatosi negli States. Roma VENERDI 16 DICEMBRE (AUDITORIUM
PARCO DELLA MUSICA)

Il rapper di Molfetta d il via al suo tour invernale. Napoli SABATO 10 DICEMBRE Bassano Del Grappa (VI) VENERDI
16 DICEMBRE (PALASPORT CA DOLFIN) Ancona SABATO 17 DICEMBRE (PALAINDOOR)

Il festival piemontese chiude i battenti e per gli ultimi appuntamenti propone i concerti di Full Blast e Luminance Ratio. Ivrea (TO) SABATO 10 E SABATO
17 DICEMBRE (ANTICA SINAGOGA)

Occhio alla raccolta ispirata e imperdibile I Have My Liberty! Gospel Songs from Accra, Ghana (Dust To Digital DTD23CD; 2011). Il cd contiene registrazioni effettuate nelle chiese cristiane della capitale ganese tirando una specie di filo rosso con le realt gospel Usa. Su youTube c un esplicativo frammento di cerimonia (http://www. youtube.com/watch?v=0Ru0HwskZiM). Con la congregazione in movimento perpetuo mentre chitarre e percussioni aggiungono fisicit alle singole eruzioni di spiritualit. Come sottolineato da curatori e recensori, I Have My Liberty! mescola le procedure non convenzionali che caratterizzarono le registrazioni sul campo di Alan Lomax con le nuove pratiche tecnologiche delle nuove congregazioni africane. Gustoso anche Nippon GuitarsInstrumental Surf, Eleki & Tsukau Rock 1966-1974 (Big Beat International CDWIKD 297; 2012), prima retrospettiva seria e organica dedicata a Takeshi Tearuchi, uno dei maggiori chitarristi giapponesi surf & roll. Tra strumentali 60s e funky groove va in scena una vertigine di suoni irresistibili. il re della eleki (chitarra elettrica) che - insieme agli amplificatori - si costruiva da solo.

Frank Turner

Red Hot Chili Peppers


Per la band californiana, capostipite del crossover, parla il successo crescente ottenuto in tutto il mondo. Torino SABATO 10 DICEMBRE
(PALAOLIMPICO ISOZAKI) Assago (MI) DOMENICA 11 DICEMBRE (MEDIOLANUMFORUM)

Lewis Floyd Henry

Il sanguigno one-man band inglese, live on stage e nel Busking Tour. Firenze SABATO 10 DICEMBRE (BUSKING
ORE 18 VIA CERRETANI/SAN LORENZO, FLOG ) Roma DOMENICA 11 E LUNEDI' 12 DICEMBRE (BIG MAMA, BUSKING DA DEFINIRE)

In Italia per un unico concerto il cantante e autore inglese, accompagnato da The Sleeping Souls. Madonna Dellalbero (RA)
VENERDI 16 DICEMBRE (BRONSON)

Roma Burlesque Festival

Paolo Benvegn

Badly Drawn Boy

Torna di nuovo in Italia lartista britannico. Firenze SABATO 10 DICEMBRE (VIPER)

Il cantautore si conferma tra i pi ispirati della scena italica con l'ultimo lavoro, Hermann. Milano LUNEDI 12 DICEMBRE (TEATRO Conegliano Veneto (TV) VENERDI
16 DICEMBRE (APARTAMENTO HOFFMAN) MARTINITT)

Settima edizione per il festival, a ingresso gratuito, dedicato allantenato dello strip-tease. Nel club capitolino a fare da contorno alle artiste del Burlesque sono previste le performance musicali di Joe Black accompagnato dai Velvettoni e di Suri Sumatra con Benoit Viellefon & His Orchestra. Roma DA GIOVEDI 15 A SABATO
17 DICEMBRE (MICCA CLUB)

14

(14)

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

GUERRA E CALCIO

Quando noi ragazzi del Casale sfidammo le Brigate Nere


di MATTEO LUNARDINI E PAOLO MAGGIONI

A Casale Monferrato, il 3 novembre scorso, morto Stelvio Della Casa, professione mezzala. Classe 1930, visse i tempi in cui il football era giocato soprattutto per passione, per quattro soldi, a volte solo per tre uova e due galline, come accadde proprio a lui durante la guerra. Poi milit nel Casale nerostellato, fu vicinissimo al Grande Torino, e gioc in Serie A nel Novara di Silvio Piola e del Petisso Pesaola arrivando a sfidare in amichevole persino il mitico Puskas. Nel suo palmares c per una partita unica: quella in cui, appena ragazzo era linverno del 1945 affront le Brigate Nere con le riserve del Casale. Un episodio di cui non narrano i libri di storia, ma che pu essere considerato il prodromo sportivo della liberazione dal nazifascismo. Questa la trascrizione del racconto che ci fece lui, una mattina del giugno del 2004, nello stesso luogo dove si trovava il Bar Ideal di Casale Monferrato, snodo essenziale della storia. In verit, io non sono di Casale. Nato a Genova, mi trasferisco nel Monferrato con mia madre dopo i bombardamenti inglesi del 1941. Sono un bambino come tanti, con il pallone sempre nella testa. Qui, rispetto a casa, almeno posso giocare senza ansie: le strade non sono in discesa e il pallone non pu finire in mare. A Casale, oltretutto, il calcio una passione sin dai tempi del leggendario scudetto del 1913-1914. Ben presto mi faccio notare per le mie qualit. Quando esordisco nella squadra delloratorio, tutti si accorgono che con i piedi sono un fenomeno. In breve divento lattrazione delle squadre giovanili. C la guerra, certo, ma in tutto il Piemonte non si smette mai di giocare. Il Bar Ideal, il ritrovo del paese, anche la sede del Casale Calcio: al piano terra si beve, al secondo ci sono

gli uffici della societ. Tuttavia, ogni volta che ci passo davanti insieme a mia madre, lei affretta il passo. Il colore della squadra infatti il nero, nero come i fascisti che in quello stesso bar bevono e incrociano le stecche. Le camicie nere ridono, schiamazzano, a volte randellano: sono giocatori del Casale, ma anche fascisti riconosciuti. Nonostante la sua ritrosia, mia madre sar costretta a entrare in quel bar molto presto. Sono stato notato dal signor Guaschino, lallenatore del Casale. Tocca a lei ritirare la mia prima maglia nerostellata: lautunno del 1942. Per non pu essere felice: bombardata, sfollata, impoverita dalla guerra, del fascismo inizia ad averne fin sopra i capelli. Cos dopo l8 settembre decide di ospitare due soldati emiliani fuggiti dalla caserma Nino Bixio, ora in mano ai tedeschi. Il pericolo alto, ma qualcosa bisogna fare. durante quel momento convulso della storia dItalia che al Bar Ideal matura lidea di una sfida da fuga per la vittoria. Una partita di pallone durante la guerra, e sotto occupazione. La vuole Guaschino: le Brigate Nere contro il Casale Calcio, i giocatori che hanno vestito la camicia nera contro gli altri. Una partita che da l a qualche mese sar replicata con ben altre armi. Tuttavia di giocatori pronti ad esporsi ce ne sono pochi: a Casale, dopo l8 settembre, o entri nelle Brigate Nere o non ti fai pi vedere. E gli antifascisti si sono gi dati tutti alla macchia. Ecco perch, costretto dalla contingenza, a Guaschino viene in mente che ci sono anchio: Zena, come mi chiama lui vieni un p qua. Ti va mica di giocare con il Casale?. Io sono un ragazzo e la politica mi interessa poco: meglio il pallone, meglio una partita, e coi grandi oltretutto. Per di pi, di famiglia antifascista, mi risulta naturale essere chiamato a giocare per gli

altri. Non ho paura, anche se i nostri avversari fanno i gradassi: si credono invincibili, come se per vincere su un campo da calcio basti far girare il manganello. Per spregio, requisiscono per le Brigate Nere le maglie nerostellate. Agli altri, ai noi ragazzetti del vero Casale Calcio, toccano le magliette della Juventus. lultimo inverno della guerra e la tragedia incombe sullItalia. Sugli spalti gremiti dello stadio di Casale ci sono 400 persone. C anche mia madre nascosta tra gli alberi. Si comincia a giocare. Mi mettono di punta, ho appena quindici anni. Bastano pochi minuti per diventare subito una specie di mascotte. Zena! mi urla il pubblico dagli spalti. chiaro

che urlano il mio nome per non inneggiare le Brigate Nere. A me poco importa. Io guizzo di qua e di l, salto le entrate dei difensori, faccio il diavolo a quattro. I miei compagni non sono da meno. Quando andiamo sotto di un gol non ci scoraggiamo. Pareggiamo subito e poi, appena mi arriva la palla giusta, io segno il 2 a 1. A quel punto nel piccolo stadio di Casale cala il silenzio. Mia madre terrorizzata. Gli avversari sinnervosiscono e scalciano. E pi scalciano e pi perdono in lucidit: alla fine vinceremo noi.

Inverno del 1945, una banda di giovani promesse sconfigge una squadra di fascisti del Monferrato. Il prodromo sportivo della Liberazione nelle memorie di Stelvio Della Casa che segn il gol decisivo e gioc con Silvio Piola

15

ALIAS 10 DICEMBRE 2011

(15)

PARTITE MALEDETTE

Fc Start vs Flakelf, la foto della discordia


lll Nella diatriba tra mito e contro-mito della partita della morte, la foto qui a fianco ha un ruolo centrale. Secondo la propaganda sovietica, fu scattata il giorno della sfida tra Fc Start e Flakelf e rappresenterebbe la prova regina dellattendibilit della leggenda. In realt gi il sorriso rilassato che si scorge sul volto di diversi giocatori suscita pi di un dubbio sul fatto che quelli ritratti possano essere davvero i giocatori al termine di una partita tanto drammatica. Inoltre lultimo superstite del match, Makar Goncharenko, raccont che sulla maglia bianca dei tedeschi cera cucita un aquila nera di cui qui non c traccia. Nel suo libro Dynamo: Defending the honour of Kiev, lo scrittore Andy Dougan afferma che la foto risalirebbe a una partita precedente giocata dalla Start contro una guarnigione tedesca vinta per 6-0.

Peppino Meazza con la maglia del Milan. Nella foto grande a sinistra, Stelvio Della Casa con la divisa del Casale calcio. Pi sotto, una formazione e una partita dei nerostellati subito dopo la fine della guerra

Milan-Juventus e i 300 tifosi dell'Arena deportati dai nazisti in curva nord


di M.L. e P.M.

Qui sotto il regista americano John Huston e Pel sul set di Fuga per la vittoria. In basso, una scena del film ungherese Due tempi all'inferno

Ma non c voglia di festeggiare. Appena larbitro fischia la fine, mia madre mi preleva e mi porta a casa. Le Brigate sono nere: un gruppo di ragazzini li ha umiliati. Ebbene, io di quella squadra ero il pi giovane, ma giovani erano anche tutti gli altri. Ricordo benissimo ognuno di loro, e le infinite partite che giocammo durante la guerra. Giravamo il Monferrato sfidando gente del calibro di Valentino Mazzola, Franco Ossola, Ezio Loik, tutti calciatori del Toro sfollati dalle nostre parti. Ci si incontrava nei campetti di paese, in piccoli tornei i cui premi erano sale, uova, una gallina e del prosciutto. In uno di questi fu proprio Mazzola a notare me e Pietro Operto, i giovani pi promettenti. Pietro, che era un bel difensore, pass al Torino nellestate del 1948. Lanno dopo sarebbe successo anche a me, se non ci fosse stata la maledetta sciagura. Entrambi moriranno a Superga. Una volta finita la guerra, Stelvio Della Casa giocher unaltra partita speciale. Nel giugno del 1945 il Casale sfida una rappresentativa delle truppe di occupazione alleate, mista di soldati britannici e sudafricani. Vittoria facile dei nerostellati: 5 a 1. In campo con Della Casa ci sono giocatori destinati a carriere importanti: il portiere Filippo Cavalli (Juventus, Torino e Inter), Ercole Rabitti (Juventus, poi allenatore dei bianconeri e del Torino), il terzino Alberto Mazzucco (Novara), il terzino Armando Todeschini (Torino e Genoa) e il Generale Luciano Brovero, un centrocampista di belle speranze che al pallone preferir la carriera militare negli alpini. Invece dopo la guerra Della Casa verr convocato da Vittorio Pozzo nellunder azzurra per un torneo in Inghilterra e continuer a godere di grande notoriet tra i tifosi nerostellati. Dividendo la ribalta con laltra promettente mezzala casalese, Arturo Biagi. Sono i tempi di Coppi e Bartali, e anche Casale ha il suo dualismo. I tifosi sono divisi in due fazioni, quasi due curve opposte. La leggenda racconta anche di una rissa sugli spalti per chi dovesse tirare un calcio di rigore: volano pugni tra i sostenitori di Biagi e Della Casa. Poi la nebbia di Superga decide il destino di Stelvio: niente maglia granata, ma quelle di Messina, Novara e ArsenalSpezia, prima di chiudere con il calcio il 1957 ancora con la maglia del Casale. Quel giorno, come nella scena finale de La lunga notte del 43, ad aspettarlo al Bar Ideal ci sono sempre le stesse facce: qualcuno ride, altri schiamazzano, nessuno randella pi. E chiss che ora, riunita in cielo la truppa, mister Guaschino non stia gi organizzando la rivincita tra le Brigate Nere e i ragazzi del Casale. Palla al centro, si rigioca. Chi prende la maglie nerostellate?

lll Durante la guerra, quando la passione per il calcio era vissuta a rischio della pelle, si sono giocate molte partite maledette. Episodi spesso dimenticati che oggi riaffiorano grazie al lavoro degli storici. A Lutz Klinkhammer dobbiamo il ritrovamento negli anni '90 di un documento inviato a Benito Mussolini dal presidente della Provincia di Milano, Piero Parini. Oggetto un Milan-Juventus giocato allArena di Milano il 2 luglio 1944. Una partita di cui il Corriere della Sera riporta una cronaca di poche righe: La Juventus supera nettamente la squadra di Milano. Omettendo di raccontare quel che successo. Siamo infatti nel periodo della Repubblica di Sal, lItalia divisa in due e la Germania ha un disperato bisogno di uomini per continuare la guerra. Tuttavia sono pochi i giovani milanesi che si arruolano spontaneamente per combattere a fianco di Hitler. E siccome preferiscono imboscarsi aspettando la fine del conflitto, occorre catturarli e deportarli. I tedeschi lo chiamano reclutamento obbligatorio. Ma come fare per stanarli dai nascondigli? Semplice, facendo leva sui loro principali vizi: i bordelli, le bische e naturalmente il calcio. Al Milan-Juventus del 2 luglio 44 assistono parecchie persone, tra cui molti giovani. Oltretutto nelle file della Juventus gioca Peppino Meazza. Proprio lui, il Balilla, il calciatore che fece esclamare a Mussolini: La verit che tra i miei generali non ho mai avuto Meazza. Ecco che cosa successe allArena di Milano secondo linquietante informativa Appunto per il Duce (L. Klinkhammer, Loccupazione tedesca in Italia, 1943-1945, Torino, BollatiBoringhieri, 1993). Domenica 2 corrente, alle ore 17, al termine della partita di calcio Juventus-Milano allArena, alcuni colpi di moschetto sparato in aria allarmarono la grande folla che si stipava verso le uscite e subito dopo laltoparlante dava il seguente avvertimento: 'Per ordine del Comando germanico tutti i giovani delle classi dal 1916 al 1926 che sono presenti nello stadio devono radunarsi verso luscita nord, mentre tutte le donne e i bambini devono uscire dalle porte a sud e gli altri uomini presentarsi alle porte ovest con i documenti alla mano'. Nel frattempo comparirono gruppi di soldati tedeschi in divisa kaki col (sic) elmetto e moschetto e iniziarono il controllo dei documenti, coadiuvati da alcuni militari italiani che si saputo poi appartenere al reggimento antiaereo inquadrati dai tedeschi a Monza e quindi alle loro dipendenze. I giovani delle classi indicate si adunarono secondo lordine e risult che erano circa trecento e furono incolonnati e poi caricati su quindici autocarri tedeschi e, sotto la scorta di militari tedeschi armati, portati in una specie di campo di concentramento che il Comando aveva preparato nei pressi della Bicocca. Fino a questo momento e cio a 48 ore dalloperazione non mi stato possibile sapere il numero esatto e il loro destino . Non si sapr mai. Al contrario, il risultato della partita fu 5 a 0 per la Juventus. Ma almeno il sacrificio di quei tifosi serv a qualcosa. Dopo il ratto dellArena, infatti i tedeschi cessarono il reclutamento coatto. Meno di un anno dopo avrebbero abbandonato la citt cacciati dai partigiani. Piero Parini, invece salver alcuni ebrei e alla fine della guerra avr le pene condonate. Mentre dei 300 giovani portati via quel giorno non si seppe pi nulla. Pagarono caro il fio di una passione.

CINEMA E CALCIO n IL FILM DI JOHN HUSTON

Fuga per la vittoria, storia di un cult movie ispirato a un falso mito


Trenta anni fa Pel, Ardiles, Caine e Stallone beffavano i nazisti di Max von Sydow. Portando sul grande schermo una partita controversa entrata nella leggenda tra propaganda e celluloide
nemmeno da fermo. Provai per una settimana a insegnargli la rovesciata, poi si arrese: vabb falla tu. Allultimo minuto comunque Stallone para un rigore al nazista Baumann e la folla invade il campo portando in salvo i nostri eroi. Aleoooh. Uscito nellestate del 1981, Fuga per la vittoria forse il film pi famoso dedicato al calcio nella storia del cinema. Un cast stellare e dietro la cinepresa un mostro sacro come John Huston. Il produttore Freddie Fields avrebbe voluto al suo posto Brian G. Hutton (regista di Dove osano le aquile) ma Stallone lo convinse a scegliere il vecchio maestro del rinascimento di Hollywood, allora 74enne. Faccio film solo se mi piace la storia o se mi offrono un sacco di soldi. Questo lo faccio per tutti e due i motivi. Il film cost 5 milioni di dollari e ne incass pi di 27. Tuttavia per la critica fu un mezzo flop, poco credibile per gli amanti del cinema di guerra, troppo prevedibile per il popolo dei tifosi. Eppure, a distanza di 30 anni, Fuga per la vittoria conserva un fascino cult tra gli appassionati. Tre mesi fa Kicking+Screening, il festival londinese di cinema e calcio ha organizzato una proiezione speciale del film con una piccola reunion di alcuni dei protagonisti. Tutto esaurito. John Wark, 771 partite con Ipswich e Liverpool, era arrabbiatissimo. La gente mi ferma per strada e mi dice: cavolo, tu sei quello di Fuga per la vittoria. Che affronto alla mia carriera . David Beckham invece sta cercando di convincere i suoi facoltosi amici di L.A. a finanziare un remake moderno del film preferito della sua infanzia. Ma soprattutto, chiunque abbia giocato a pallone ha tentato almeno una volta nella vita di replicare il colpo di tacco di Ossie Ardiles, la parabola di un

di MATTEO PATRONO

lll Prigionieri alleati contro soldati della Wehrmacht. Per giocarci cosa, la guerra?, chiede Michael Caine allinizio di Fuga per la vittoria. Sfortunatamente no risponde Max von Sydow - Diciamo per il morale, di entrambi. La vita qui dentro mi sembra abbastanza noiosa. E un ordine?. No. Una sfida. Caine il capitano inglese John Colby e prima della guerra giocava nel West Ham e in nazionale. Von Sydow veste i panni del maggiore tedesco Karl von Steiner e anche lui era stato calciatore prima del conflitto, addirittura ai mondiali del 1934. E lestate del 42 e la strana coppia organizza una partita di calcio in un campo di prigionia nazista. In palio lorgoglio certo, ma anche la propaganda e un tentativo di evasione. La sfida si gioca allo stadio Colombes di Parigi, teatro del secondo trionfo mondiale degli azzurri di Pozzo sullUngheria. In realt il film interamente girato a Budapest, lerba e gli spalti sono quelli dello stadio Mtk e la squadra di Hitler composta per lo pi da

giocatori di una club ungherese di prima divisione. Quella alleata conta invece su semidei del calibro di Bobby Moore, Mike Summerbee, Osvaldo Ardiles, mezzo Ipswich Town (lallenatore Bobby Robson conosceva un tipo del casting). E Pel, che ha appena appeso le scarpe al chiodo ma anche a 40 anni pur sempre Pel. Von Sydow si sistema in tribuna, Caine terzino sinistro, in porta un improbabilissimo Sylvester Stallone, fresco di Oscar per Rocky (la produzione gli affianca come maestro personale lex numero uno inglese Gordon Banks ma lui fa di testa sua: durante le riprese si sloga una spalla, incrina due costole e si rompe un dito). Alla fine del primo tempo, il Reich avanti 4-1. Negli spogliatoi al posto del t c un tunnel scavato dalla Resistenza per scappare attraverso il sistema fognario della citt ma i prigionieri vogliono giocaserla fino al 90'. Rimontano clamorosamente e segnano il 4-4 con una meravigliosa rovesciata di Pel. Che dir poi. La sceneggiatura prevedeva che fosse Stallone a segnare il gol decisivo ma non riusciva a calciare la palla

dribbling impossibile sopra la testa dei nazisti. Uninvenzione brasiliana, chiamata la carretilha (il mulinello), larcobaleno, la lambretta, lala del piccione. Dopo quel film, per tutti il tacco di Ardiles. Anche se nei titoli di coda c scritto che storia e personaggi sono inventati, tutti sanno che Fuga per la vittoria ispirato a un match controverso entrato nella leggenda, la partita della morte giocata a Kiev il 9 agosto 1942 tra una squadra ucraina composta da giocatori della Dynamo e della Lokomotiv e una rappresentativa della Luftwaffe, laviazione militare tedesca. Meno noto che il film di John Huston a sua volta un remake di due precedenti pellicole del socialismo reale che contribuirono a immortalare il mito di quella partita molto prima di Hollywood. Due tempi allInferno (1961) dellungherese Zoltn Fbri, che vinse il premio della critica al Festival del cinema di Boston e Il terzo tempo (1962) del russo Yevgeni Karelov. Entrambe si basano su un libro pubblicato nel 59 dal giornalista ucraino Petro Severov, Lultimo duello, che porta alla pubblica attenzione lincredibile storia dellFc Start. Una storia sulla quale la propaganda di Mosca mette il suo marchio riscrivendola liberamente nel segno dellepica sovietica, dopo averla tenuta nascosta nellimmediato dopo guerra quando chiunque avesse avuto a che fare con gli occupanti tedeschi era stato processato per collaborazionismo. Di Due tempi allinferno si trova qualche traccia su youtube. Per festeggiare il compeanno del Fuhrer, gli ufficiali tedeschi sfidano i prigionieri di un campo di internamento ungherese, che per provano a scappare prima del match e vengono condannati a morte. Sono costretti a giocare comunque, anzi alla fine del primo tempo il generale tedesco offre loro salva la vita in cambio di una sconfitta onorevole. I magiari vincono 4-3, i nazisti li fucilano sul campo. I primi dubbi sullattendibilit dellimpresa li solleva nel 66 lo scrittore russo Anatoly Kuznetsov in un libro, censurato, sui massacri eseguiti contro la popolazione ucraina nel fossato di Babi Yar. Si scoprir in seguito, grazie al lavoro di ricerca di storici e giornalisti (soprattutto inglesi), che la partita di Kiev si gioc davvero, che la Fc Start era davvero composta da giocatori della Dynamo e della Lokomotiv reclutati da un panettiere di false origini tedesche e che davvero sconfisse la Flakelf, la squadra della contraerea nazista. Ma i giocatori non furono giustiziati sul campo per colpa di quello sgarbo. Giocarono ancora una partita, un trionfale 8-0 contro la Rukh. Poi 8 di loro furono arrestati nel corso dei rastrellamenti per la citt e 4 morirono nel campo di lavoro di Siretz: Kuzmenko, Klimenko, Putistin e il portiere Trusevich, che ancora indossava la maglia da gioco. La loro colpa, appartenere alla Dynamo, il club del Ministero dellInterno. Nikolai Korotkikh, che secondo la versione ufficiale sarebbe stato uno degli eroi della partita della morte, fu giustizato una settimana prima del match perch iscritto al Partito comunista. Come lui lex allenatore della Dynamo Chernobylsky e il giocatore Kogen, ebrei, uccisi a Babi Yar. Nel corso dellOperazione Barbarossa, 15 milioni di russi persero la vita per la follia del nazismo, senza possibilit di fuga n di vittoria. Prima di morire nel 1998, Makar Goncharenko, lultimo superstite della partita della morte, autore di una doppietta, chiar la questione una volta per tutte. I miei compagni morirono dopo una disperata lotta di sopravvivenza, non perch fossero grandi giocatori ma perch due totalitarismi erano in guerra tra loro. Furono vittime di un massacro assurdo come molti altri sovietici. Tutto qui.

16

Potrebbero piacerti anche