Sei sulla pagina 1di 4

LETTERA ALLE FAMIGLIE

D E L L U N I T A P A S T O R A L E D I

CAPEZZANO PIANORE - MONTEGGIORI


Via Sarzanese 147 - Tel. 0584 914007 - 347 64 66 961 e-mail: parrocchia.capezzano@alice.it

Visitateci sul Sito Internet: chiesacapezzano.org

N 564

5 AGOSTO 2012
DI VITA

XVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - LITURGIA DELLE ORE II SETTIMANA

PANE

Gi nel finale del Vangelo della scorsa settimana tirava un aria sospetta. Subito dopo il grande segno della moltiplicazione", meglio condivisione, dei pani la folla cerca Ges, e lui scappa. Si nasconde. Sale sul monte da solo. La folla lo cerca per farlo re. Sono sazi e sono convinti di aver trovato finalmente! - un messia allaltezza delle loro attese. E dei loro bisogni Ma Ges, il grande Ges, uomo libero, scappa. Lui non quel re che loro cercano. Lui non quel messia che loro pensano di aver trovato. Non ci siamo. Non hanno capito. Bisogna ripartire. Il Vangelo di oggi si apre proprio su questo rimprovero. Perch la folla lo cerca? Che cosa si aspetta? Chi desidera? Quale attesa vuole colmare? Qual il motivo per cui si sono messi sulle tracce del Rabb di Nazareth? Domande forti per i discepoli di allora, ma anche per noi, oggi. Il Vangelo ci interpella, ci scuote, vuole mettere a nudo la nostra ricerca perch meglio fare un solo passo nella direzione giusta, che correre verso la parte sbagliata Rileggo il brano di Vangelo e mi colpisce la risposta di Ges alla domanda della folla dei discepoli. Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?: ecco il loro problema: fare. Ma Ges sposta subito la loro attenzione da un'altra parte: Questa lopera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato. Il Rabb di Nazareth chiama alla conversione, alla novit: credere in quel volto di Dio che Lui rivela con la sua vita e la sua parola. Questa lopera decisiva. Non si tratta di fare o non fare delle cose, ma mettere al centro Lui. Lui, lunico che sazia la fame che ci sentiamo dentro. Lui, lunico che sa di cosa abbiamo bisogno. Lui, il pane della vita.

LA VOLPE E LAMICIZIA
(da Il piccolo principe)

In quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. " Sono qui! " disse la voce, "sotto al melo...". "Chi sei?" domand il piccolo principe, "sei molto carino...". "Sono la volpe" disse la volpe. "Vieni a giocare con me!" le propose il piccolo principe, "sono cos triste...". "Non posso giocare con te" disse la volpe, "non sono addomesticata". "Ah! Scusa" fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che cosa vuol dire 'addomesticare'?". "Non sei di queste parti, tu" disse la volpe, "che cosa cerchi?". "Cerco gli uomini" disse il piccolo principe. "Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche le galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?". "No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "addomesticare"'". "E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"...". "Creare dei legami?". "Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te e neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sar per te unica al mondo". "Comincio a capire", disse il piccolo principe (...). "La mia vita monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perci. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sar come illuminata. Conoscer un rumore di passi che sar diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi far uscire dalla tana come una musica. E poi, guarda! Vedi laggi, in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sar meraviglioso quando mi avrai addomesticata. Il grano, che dorato, mi far pensare a te. E amer il rumore del vento nel grano...". La volpe tacque e guard a lungo il piccolo principe: "Per favore... addomesticami", disse. "Volentieri", rispose il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, per. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose". "Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno pi tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gi fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno pi amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami!".

"Che bisogna fare?" domand il piccolo principe. "Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti siederai un po' lontano da me, cos, nell'erba. Io ti guarder con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' pi vicino...". Il piccolo principe ritorn l'indomani. "Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincer ad essere felice. Col passare dell'ora aumenter la mia felicit. Quando saranno le quattro, incomincer ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprir il prezzo della felicit! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapr mai a che ora prepararmi il cuore... ...Ci vogliono i riti". "Che cos' un rito?" disse il piccolo principe. "Anche questa una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C' un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il gioved ballano con le ragazze del villaggio. Allora il gioved un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza...". Cos il piccolo principe addomestic la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: "Ah!" disse la volpe, "pianger". "La colpa tua", disse il piccolo principe. "Io non ti volevo fare del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi...". "E' vero" disse la volpe. "Ma piangerai" disse il piccolo principe. "E' certo" disse la volpe. "Ma allora che ci guadagni?" "Ci guadagno" disse la volpe, "il colore del grano". Poi soggiunse: "Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regaler un segreto". Il piccolo principe se ne and a rivedere le rose. "Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora per me unica al mondo". E le rose erano a disagio. "Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si pu morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei sola pi importante di tutte voi, perch lei che io ho annaffiato, perch lei che ho riparato col paravento, perch su di lei ho ucciso i bruchi, perch lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere, perch la mia rosa". E ritorn dalla volpe. "Addio", disse. "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: si vede bene solo col cuore. L'essenziale invisibile agli occhi".

ORARIO DELLE SANTE MESSE


Giorni feriali - Ore 8,30 Sabato - Ore 18 Festivi - Ore 7 - 9 - 11 - 18 (A Monteggiori) Nei giorni feriali - Recita delle Lodi alle ore 8,30
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE

Bei Giovanni e Matteucci Eda


------------------------------------------------------------------------------------OFFERTE 700,00 Per i bambini di Cernobyl - Dal Gruppo Sportivo Pellegrinetti, in suffragio di Francesco 450,00 Raccolte in suffragio di Giunta Guido, per i lavori di restauro della Chiesa

-------------------------------------------------------------------I BAMBINI BIELORUSSI


Da gioved 2 Agosto, sono tra noi, ospitati presso i locali delloratorio, venti bambini bielorussi con i loro accompagnatori. La loro presenza ci fa onore e la nostra ospitalit sar grande come sempre. Ci rivolgiamo alla generosit di tutti ricordando che: Con circa 400,00 euro si paga il viaggio a un bambino. Con 70,00 un paio di scarpe, vestitini e uno zainetto. Pensaci! Qualsiasi offerta sempre gradita. -------------------------------------------------------------------------------------------Signore, tu sei la vita che voglio vivere, la luce che voglio riflettere, il cammino che conduce al Padre, l'amore che voglio amare, la gioia che voglio condividere, la gioia che voglio seminare attorno a me. Ges, tu sei tutto per me, senza Te non posso nulla. Tu sei il Pane di vita che la Chiesa mi d. E' per te, in te, con te che posso vivere.

Potrebbero piacerti anche